ITMI20012400A1 - Dispositivo d'equilibratura canne per armi basculanti - Google Patents

Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale

La presente invenzione riguarda un dispositivo d'equilibratura canne per armi basculanti.

In generale il settore delle armi portatili, in particolare di quelle cosiddette "basculanti", nelle quali, cioè, l'apertura dell'arma viene realizzata per rotazione della canna (o delle canne) rispetto al piano di culatta (o bascula) prevede diverse soluzioni che in qualche modo cercano di equilibrare la canna o le canne.

Nel seguito si farà riferimento specifico ai fucili sovrapposti per caccia o tiro, anche se quanto oggetto del trovato può essere applicato a tutte le armi basculanti, comprese quelle giustapposte, semiautomatiche, a canna rigata, militari etc.

Inoltre, stante che l'invenzione è destinata a quelli esperti nel campo delle armi, si omette la descrizione dettagliata del funzionamento di un fucile, in particolare di un fucile a canne sovrapposte quale quello descritto. Si riporta solamente un richiamo alle funzioni delle parti d'arma interessate dal problema tecnico che sta alla base dell'invenzione.

Giova comunque, in breve accennare ad un comune fucile 20, mostrato in figura 1, ove è illustrata la sua parte centrale in posizione di chiusura.

In tale figura sono in evidenza una canna od un gruppo canne 9, collegato ad una bascula 6 attraverso un perno cerniera 7. Tale perno cerniera, una volta sbloccato il fucile attraverso una chiave di apertura 13, consente la rotazione del gruppo canne 9 rispetto alla bascula 6. E' evidente che in posizione di apertura, si ha un assetto del gruppo canne tale da consentire l'espulsione dei bossoli e il caricamento, da parte del tiratore, di nuove cartucce per i successivi tiri.

Una croce 8, inserita in una astina 12, avente funzione di impugnatura per la mano del tiratore, ha il compito di tenere vincolato il gruppo canne 9 alla bascula 6 e di consentirne l'eventuale smontaggio, una volta liberato un gancio croce 11 di vincolo appositamente previsto. Infatti, la croce nel funzionamento del fucile, si comporta come un puntone di contrasto tra un tenone delle canne 10 e la bascula 6. E' così garantito il vincolo realizzato dal perno cerniera 7 anche nella condizione di canne aperte, prevenendo lo smontaggio accidentale delle canne stesse.

Oltre a questa funzione principale, è consuetudine assegnare alla croce anche il compito di garantire un adeguato "tiraggio" tra gruppo canne e bascula, caratteristica realizzata forzando la croce stessa, mediante opportuno aggiustaggio della quota del tenone suddetto.

Questa caratteristica di "tiraggio" è ricercata in modo particolare in quanto, realizzando una forza di contrasto nel contatto croce/bascula, genera un attrito in grado di creare una condizione di equilibrio delle canne in apertura, che altrimenti sarebbero sbilanciate per effetto del loro peso.

E' quindi prassi consolidata, all'atto del montaggio, eseguire un aggiustaggio manuale sul tenone delle canne 10 in modo da ottenere un forzamento della croce. Tale forzamento, che conferisce al fucile la caratteristica rotazione "dura" o con una certa resistenza delle canne, presenta però controindicazioni.

Infatti questo forzamento della croce, anche quando ottimale per contrastare il peso delle canne, costringe l'utilizzatore o tiratore, in fase di chiusura delle canne, ad applicare una rilevante forza aggiuntiva al fine di vincere le resistenze d'attrito.

Inoltre, la minima variazione dell'aggiustaggio, effettuato manualmente, della quota tenone, genera, data la grande rigidezza dell'elemento croce, una grande variazione della forza di contatto croce/bascula. Tale variazione, oltre a creare condizioni di attrito, e quindi di funzionamento, estremamente variabili tra fucile e fucile, può essere causa, in presenza di tiraggio eccessivo, di problemi di grippaggio delle superfici di contatto croce/bascula.

Infine, non si deve dimenticare che, data la criticità della quota di forzamento, una minima variazione di quest'ultima, per effetto della normale usura di lavoro, può far decadere precocemente le condizioni ideali di funzionamento. In pratica si assiste ad una perdita del tiraggio iniziale già dopo alcune centinaia di aperture/chiusure.

Per cercare di dare una soluzione a questo problema tecnico, si è pensato di realizzare una condizione controllata, autocompensante e non sensibile all'usura di lavoro, attraverso l'adozione di un elemento elastico. A questo elemento elastico viene demandata la funzione di tiraggio, normalmente svolta dalla croce (brevetto Franchi). Tale elemento, sotto forma di molla molto potente integrata all'interno della croce, non risolve, però, il problema generato dall'attrito. Infatti, dovendo generare forze di contatto minime dell'ordine dei 200 ÷ 300 kg, al fine di realizzare un accettabile bilanciamento, crea una resistenza notevole alla rotazione croce/bascula.

E' pertanto uno scopo della presente invenzione quello di superare i limiti della tecnica attuale, cercando di raggiungere una condizione di bilanciamento, durevole e costante nel tempo, che consenta una facile apertura e chiusura dell'arma da parte dell'utilizzatore.

E' un altro scopo della presente invenzione quello di realizzare un attrito il più limitato possibile, con variabilità piccola tra arma ed arma, quale un fucile.

E' uno scopo insito nei precedenti quello di poter avere basse forze di attuazione e usure limitate.

E' ancora un ulteriore scopo della presente invenzione quello di poter avere una grande economicità di costruzione e semplicità di montaggio.

Questi ed altri scopi secondo la presente invenzione vengono raggiunti realizzando un dispositivo d'equilibratura canne per armi basculanti come esposto nella rivendicazione 1 allegata.

Le ulteriori rivendicazioni definiscono le caratteristiche aggiuntive della presente invenzione.

Le caratteristiche ed i vantaggi di un dispositivo d'equilibratura canne per armi basculanti secondo la presente invenzione saranno meglio chiari ed evidenti dalla descrizione seguente, fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, di almeno una forma di attuazione con riferimento alle figure allegate in cui:

la figura 1 è una vista in alzata, parzialmente in sezione, di parte di una parte centrale di un fucile chiuso secondo la tecnica nota con forzamento della croce sulla bascula,

la figura 2 è una vista in alzata laterale di una parte centrale di un fucile secondo l'invenzione, parzialmente sezionata e con canne chiuse,

la figura 3 è una vista in alzata laterale, simile a quella di figura 2, ove il fucile secondo l'invenzione ha le canne aperte, e

la figura 4 è una vista in pianta della croce recante il dispositivo.

Per una migliore comprensione dell'invenzione si fa riferimento alle citate figure 2, 3 e 4 in cui viene mostrato un dispositivo di equilibratura canne per armi basculanti, in particolare mostrando un fucile ad una canna o a due canne sovrapposte.

L'invenzione propone che la coppia equilibrante non venga più realizzata per mezzo del forzamento croce/bascula e del conseguente attrito di contatto, bensì per l'azione di una forza attiva equilibrante, tale da generare un'azione uguale e contraria a quella della forza peso.

In particolare, 1'invenzione è ben visibile dalle figure, nelle quali elementi simili o corrispondenti a quelli dell'arte nota sono indicati con i medesimi numeri di riferimento della precedente figura 1.

Si nota allora nell'esempio mostrato che in un fucile basculante 20, si propone di realizzare, forze equilibranti in grado di creare una coppia antagonista a quella generata dalla forza peso. In particolare ciò si ottiene nell'esempio tramite un gruppo elastico che prevede due bilanciatori destro 24 e sinistro 25, relativi guidamolla 22 e molle 23. Nell'esempio i vari elementi sono doppi ma potrebbe essere prevista una singola disposizione di opportuna forza. Alternativamente, al gruppo elastico sopra descritto è ipotizzabile l'uso di un qualsiasi altro sistema elastico o viscoelastico, nel senso di una caratteristica viscosa che si oppone al moto di caduta della canna e di una funzione elastica di recupero posizione.

Tali forze, originate dalla compressione dei guidamolla 22 da parte di opportuni puntali di spinta 21, montati sulla bascula 6, agiscono direttamente sulla croce 8 e quindi, attraverso il tenone 10, sul gruppo canne 9, secondo una retta d'azione opportunamente disassata rispetto all'asse del perno cerniera 7, di conseguenza trovandosi in opposizione rispetto alla forza peso. Più precisamente, i puntali di spinta 21 agiscono su superfici a camma 26 ricavate posteriormente ai bilanciatori destro 24 e/o sinistro 25. In particolare i bilanciatori 24 e 25 hanno un profilo ottimizzato così da realizzare un perfetto bilanciamento in funzione dell'angolo di apertura e una funzione di "stop" alla fine della corsa di apertura delle canne 9.

Si noti inoltre che tali bilanciatori, relative molle e guidamolla sono integrati nella struttura dell'astina 12, (anche se non necessariamente in quanto è altrettanto praticabile una loro integrazione lato bascula), secondo lo schema riportato nelle figure 2, 3 e 4 in modo da essere completamente nascosti alla vista a fucile montato. I bilanciatori 24 e 25 escono dal corpo della croce 8 attraverso adatte feritoie di altezza proporzionata alla corsa di rotazione della canna 9, presentando la superficie di spinta 26 verso i puntali di contrasto 21.

La diversa modalità di funzionamento rispetto al sistema tradizionale (forza attiva equilibrante contro forza passiva d'attrito) riduce la pressione di contatto croce/bascula a livelli molto bassi. A titolo puramente indicativo, e comunque in dipendenza dai bracci di leva e dalla massa del gruppo canne, si può fissare in circa 20 kg la forza richiesta a ciascuna delle due molle.

Di conseguenza il dispositivo dell'invenzione non oppone alcuna apprezzabilmente grande resistenza passiva, intesa come attrito, alla chiusura delle canne. Addirittura può essere realizzato un effetto autochiudente, almeno parziale. Inoltre è risolto il problema di possibili grippaggi dovuti a eccessive forze di contatto. L'usura di contatto puntali di spinta 21 - bilanciatori 24, 25, se presente, non influisce sulle condizioni di funzionamento che rimangono costanti per tutta la vita dell'arma.

L'effetto bilanciante è poco influenzato dalle condizioni di armamento delle batterie in quanto la forza delle molle 23 è nettamente prevalente rispetto a quella delle molle del cane (non mostrate). La taratura del dispositivo, relativamente all'effetto bilanciante, è realizzata nella condizione intermedia di un solo cane disarmato.

Una opportuna geometria dei bilanciatori, ad esempio una particolare angolazione della superficie di contatto con i puntali di spinra, in modo da creare opportuni disassamenti della forza equilibrante in funzione dell'angolo di apertura della canna, consente di ottimizzare la curva caratteristica di bilanciamento, così come l'uso di elementi elastici particolari quali molle a passo variabile, progressive etc. Ad esempio, un cambiamento di inclinazione negli ultimi gradi di corsa di lavoro degli equilibratori consente, invertendo il braccio della forza equilibrante rispetto al centro di rotazione della canna, di ottenere una posizione di "stop" a fine corsa di apertura delle canne stesse.

Un altro vantaggio dell'invenzione, molto apprezzato, consiste, una volta liberato il gancio croce 11, nella facilità di smontaggio dell'astina, vantaggio conseguente al ridottissimo forzamento, limitato alla forza esercitata dalle molle, della croce tra tenone canna e bascula.

Vantaggiosamente, prevedendo un dispositivo secondo 1'invenzione, vi è la possibilità, per la croce, di usare materiali alternativi, quali le leghe leggere, in favore di un risparmio in termini di costi di lavorazione e di pesi.

E' evidente che un dispositivo secondo l'invenzione può essere montato su un'arma a canna(e) basculante (i), in cui cioè l'apertura dell'arma viene realizzata per rotazione della canna (o delle canne) rispetto al piano di culatta (o bascula), senza limitazione riguardo alla tipologia dell'arma che può essere di tipo sportivo (ad esempio un fucile sovrapposto o giustapposto o monocanna, in questo caso anche a funzionamento semiautomatico), a canna liscia o rigata.

E' altrettanto evidente che la canna o l'assieme canne, eventualmente dotate di organi di mira, sono mobili per rotazione rispetto ad un punto fisso di cerniera posto su una culatta o bascula.

La canna o l'assieme canne ha secondo l'invenzione il baricentro in posizione disassata rispetto al punto di cerniera in modo da creare una coppia sbilanciante tendente a farla cadere spontaneamente una volta sbloccato il dispositivo di chiusura o chiave di chiusura-apertura.

Un dispositivo secondo l'invenzione raggiunge quindi tutti gli scopi della stessa.

Un dispositivo d'equilibratura canne per armi della presente invenzione così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'invenzione medesima.

Inoltre, in pratica i materiali utilizzati, nonché le loro dimensioni ed i componenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.

Claims (11)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo d'equilibratura canne per armi basculanti (20) in cui si prevede almeno una canna (9) mobile per rotazione attorno ad un punto fisso di cerniera (7) posto su una bascula (6), in cui è prevista una chiave di chiusura-apertura (13) tra una posizione allineata chiusa di detta almeno una canna (9) e detta bascula (6) ed una posizione disimpegnata e ruotata in apertura della almeno una canna (9) rispetto a detta bascula (6), detta almeno una canna (9) essendo portata da una croce (8), caratterizzato dal fatto di prevedere almeno un gruppo elastico o viscoelastico (21, 22, 23, 24, 25, 26) che interagisce tra detta croce e detta bascula per opporsi al moto di caduta di detta almeno una canna (9), una volta sganciata detta chiave di chiusuraapertura (13), e realizzare una spinta bilanciante rispetto al peso di detta almeno una canna (9) in chiusura di detta arma basculante (20).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un gruppo elastico o viscoelastico comprende da un lato almeno un bilanciatore (24, 25), almeno un guidamolla (22) ed almeno una molla (23) disposta su di esso, detto almeno un guidamolla (22) essendo in impegno dall'altro lato con detto almeno un bilanciatore (24, 25).
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che da un lato è posta detta croce (8) e dall'altro lato detta bascula (6).
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto almeno un puntale di spinta (21) agisce secondo una retta d'azione disassata rispetto a detto punto di cerniera (7).
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto almeno un puntale di spinta (21) agisce su una superficie a camma (26) ricavata posteriormente a detto almeno un bilanciatore (24, 25).
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti almeno un bilanciatore (24, 25), almeno un guidamolla (22) ed almeno una molla (23) sono integrati nella struttura di una astina (12) di detta arma.
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti almeno un bilanciatore (24, 25) esce dal corpo di detta croce (8) attraverso feritoie di altezza proporzionata alla corsa di rotazione di detta canna (9).
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto almeno un bilanciatore (24, 25) ha un profilo ottimizzato così da realizzare un perfetto bilanciamento o un effetto autochiudente , almeno parziale, in funzione dell'angolo di apertura e una funzione di "stop" alla fine della corsa di apertura di detta canna (9).
9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta almeno una canna (9) è dotata di un sistema di mira.
10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta almeno una canna (9) ha il baricentro in posizione disassata rispetto a detto punto di cerniera (7) in modo da creare una coppia sbilanciante tendente a farla cadere spontaneamente una volta sbloccata detta chiave di chiusura-apertura (13).
11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta croce (8) presenta una superficie di estremità sagomata posta in impegno di rotazione con una complementare superficie di estremità affacciata di detta bascula (6).