ITBS20120094A1 - Perfezionamenti alle macchine circolari per calzetteria e maglieria - Google Patents

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ITBS20120094A1
ITBS20120094A1 IT000094A ITBS20120094A ITBS20120094A1 IT BS20120094 A1 ITBS20120094 A1 IT BS20120094A1 IT 000094 A IT000094 A IT 000094A IT BS20120094 A ITBS20120094 A IT BS20120094A IT BS20120094 A1 ITBS20120094 A1 IT BS20120094A1
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    • DTEXTILES; PAPER
    • D04BRAIDING; LACE-MAKING; KNITTING; TRIMMINGS; NON-WOVEN FABRICS
    • D04BKNITTING
    • D04B15/00Details of, or auxiliary devices incorporated in, weft knitting machines, restricted to machines of this kind
    • D04B15/32Cam systems or assemblies for operating knitting instruments

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Textile Engineering (AREA)
  • Footwear And Its Accessory, Manufacturing Method And Apparatuses (AREA)

Description

“PERFEZIONAMENTI ALLE MACCHINE CIRCOLARI PER
CALZETTERIA E MAGLIERIAâ€
Campo dell’Invenzione
La presente invenzione si riferisce in generale alle macchine per la costruzione di tessuti a maglia e riguarda in particolare un innovativo sistema di guida e controllo degli aghi, specialmente durante la loro fase di discesa, nel corso della formazione dei punti di maglia su macchine circolari per calzetteria e maglieria.
Stato della Tecnica
Le macchine circolari da calzetteria e maglieria comprendono essenzialmente un cilindro rotante avente alla sua periferia una pluralità di scanalature verticali parallele nelle quali alloggiano altrettanti aghi a disposizione verticale. Il cilindro à ̈ fatto ruotare a determinate velocità e gli aghi sono alimentati con almeno un filo da lavorare a maglia in una o più stazioni di alimentazione, dette anche cadute, associate al cilindro.
Gli aghi sono suscettibili di movimenti operativi di salita e discesa lungo le rispettive scanalature e rispetto a un piano definito da una pluralità di organi radiali, detti platine, montati nella parte superiore del cilindro e disposti negli intervalli tra gli aghi. Gli aghi sono comandati affinché possano poter prendere ogni volta nella o nelle stazioni di alimentazione almeno un filo da lavorare quando sono in una posizione elevata e formare nel corso della loro discesa, con il concorso delle platine, una nuova boccola di maglia con il filo che hanno appena preso e scaricare il punto di maglia costruito in precedenza. Gli aghi possono essere attivati anche selettivamente per il tramite di rispettivi sottoaghi posti nelle stesse scanalature degli aghi ed associati a gruppi di selezione opportunamente gestiti.
Ogni ago presenta usualmente un gambo avente a una sua estremità superiore un becco con una propria linguetta di apertura e chiusura e ad una sua estremità inferiore un aggetto ad angolo, il più comunemente detto tallone e così denominato nel prosieguo della descrizione. La linguetta à ̈ collegata al gambo dell’ago mediante un perno così da poter ruotare di un angolo in un piano verticale tra le posizioni di apertura e chiusura del becco dell’ago stesso. Il tallone sporge radialmente dalla scanalatura del cilindro nella quale l’ago si trova alloggiato.
Anche i sottoaghi sono muniti di almeno un tallone e possono essere impegnati da rispettivi mezzi a camma di salita e discesa in dipendenza degli aghi da attivare.
Inoltre, taluni tipi di aghi tra quelli al presente disponibili e più utilizzati sono pure dotati lungo il gambo, appena sopra al loro tallone, di una sporgenza rivolta dalla stessa parte del tallone e che sarà di seguito considerata e denominata come pretallone. Questo pretallone à ̈ meno aggettante del tallone e può essere realizzato lungo il gambo dell’ago in vario modo. Esso si presenta comunque con un lato inferiore che à ̈ spiovente e forma un piano inclinato che si estende verso il lato superiore del tallone a partire da un suo lato frontale, sostanzialmente verticale. Da notare anche che, quando tali aghi sono montati e utilizzati in maniera usuale, il loro pretallone rimane affossato nella scanalatura ospitante il rispettivo ago senza sporgere radialmente dal cilindro.
In ogni caso, i movimenti di salita e discesa degli aghi in ogni stazione di alimentazione sono comandati da mezzi a camma fissi, detti anche triangoli, ma di seguito denominati semplicemente camme/camma. Tali camme sono portate da un mantello fisso posto attorno e adiacente al cilindro e sono destinate ad impegnare il tallone degli aghi a seguito della rotazione del cilindro stesso.
In particolare in ogni stazione di alimentazione sono previste almeno una camma di salita con un profilo tale da impegnare il tallone degli aghi nel senso di spostare questi dal basso verso l’alto lungo le rispettive scanalature ed almeno una camma di discesa, o di maglia, con un profilo tale da impegnare il tallone degli aghi nel senso di spostare questi dall’alto verso il basso. Alla camma di salita così come alla camma di discesa, poi, à ̈ per lo più associata una contro-camma, rispettivamente di salita e di discesa, delimitante con la rispettiva camma una pista obbligata di passaggio e guida dei talloni degli aghi.
Più in particolare, una camma di discesa, dalla parte della quale arrivano gli aghi portati dal cilindro che ruota, può avere un profilo spiovente con una angolazione più o meno accentuata, ovvero più o meno ripida, in dipendenza della componente di forza da esercitare sul tallone degli aghi.
Nelle macchine circolari da calzetteria e maglieria più tradizionali il cilindro può raggiungere una certa velocità massima di rotazione dell’ordine di 250 – 300 giri/minuto. Il profilo delle camme di salita e di discesa, specialmente quello della camma di discesa, viene allora scelto per consentire una sicura presa del filo da lavorare ad opera del becco degli aghi e una corretta formazione di maglia senza problematiche rilevanti. Ciò anche laddove il profilo spiovente della camma di discesa si congiunge attraverso uno spigolo vivo, o sostanzialmente tale, a un susseguente tratto inferiore sostanzialmente orizzontale della camma stessa.
Invece, nelle più moderne macchine circolari per la costruzione di maglia, concepite per una maggior produttività, il cilindro può ruotare a velocità dell’ordine di 450 -500 giri/minuto o anche maggiore, ad es. 600 giri/minuto. Si à ̈ però subito constatato che le camme di discesa impiegate nelle macchine circolari per la costruzione di maglia a velocità relativamente basse creano problemi se utilizzate sulle macchine per la costruzione di maglia a velocità più alte. E infatti, a queste più alte velocità di lavoro si à ̈ dovuto modificare il profilo almeno della camma di discesa rispetto a quello di un’analoga camma di discesa adottata nelle macchine più tradizionali pena un rischio di rottura degli aghi, in particolare problemi di spuntatura della testina degli stessi, una più accentuata usura di camme e talloni degli aghi e una maggior difficoltà nella costruzione dei punti di maglia.
Si à ̈ quindi cercato di intervenire essenzialmente sul profilo della camma di discesa, creando nella parte inferiore dello spiovente di detta camma di discesa una zona arrotondata così da eliminare la presenza di ogni spigolo vivo o sostanzialmente tale e modificando, d’altra parte, la contro-camma dotandola di un incavo raggiato sul suo lato superiore di fronte alla zona arrotondata della camma di discesa. Tuttavia, quest’altra configurazione della camma di discesa e della relativa controcamma ha portato ad altri inconvenienti che i tecnici del settore ben conoscono e che si verificano in particolare a livello degli aghi che prendono il filo da lavorare, quando la loro testina raggiunge il piano delle platine.
Da constatare a questo riguardo che la spinta della camma di discesa sul tallone degli aghi à ̈ fonte di inconvenienti che risultano essere più accentuati alle alte velocità di lavoro. Infatti, la spinta dall’alto che la camma di discesa esercita sugli aghi quando vengono abbassati à ̈ applicata sostanzialmente su una parte del tallone distante dal gambo di ogni ago. Si verifica così un momento di ribaltamento tendente a spostare la parte superiore dell’ago a livello del suo becco di sommità verso l’esterno del cilindro con il risultato di alterare la corretta presa del filo da parte del becco dell’ago e/o di stressare inutilmente il filo.
Anche laddove, come avviene comunemente, gli aghi sono trattenuti strettamente in direzione radiale nelle relative scanalature mediante molle anulari circondanti il cilindro, il momento ribaltante sugli aghi derivante dalla spinta della camma di discesa sul loro tallone à ̈ verificabile con effetti indesiderati.
Inoltre, quando gli aghi raggiungono la posizione totalmente abbassata, il loro tallone va ad appoggiarsi sulla contro-camma con una certa tendenza a rimbalzare verso l’alto contro il sovrastante profilo della camma di discesa con il risultato che gli aghi sono soggetti a scuotimenti e a vibrazioni che non raramente possono portare anche alla loro spuntatura, ovvero alla rottura, della loro parte sommitale. E ciò più accentuatamente quanto più à ̈ veloce la rotazione del cilindro e quindi il passaggio del tallone degli aghi lungo la pista definita da camma di discesa e rispettiva contro-camma.
Da notare anche che il numero di aghi in fase di discesa che si trovano a prendere il filo dipende dalla pendenza del profilo spiovente della camma di discesa. Se tale pendenza à ̈ relativamente dolce il numero di aghi che vengono contemporaneamente abbassati à ̈ maggiore, il che implica una più rilevante trazione sul filo e quindi un maggior stress di quest’ultimo a causa della sommatoria delle forze esercitate da ciascun ago sul filo e che può portare al suo sfibramento, quindi indebolimento se non addirittura alla sua rottura. Sarebbe quindi auspicabile poter disporre di camme di discesa con un profilo spiovente più ripido in modo da ridurre il più possibile il numero di aghi contemporaneamente discendenti con il loro becco al di sotto del piano delle platine e poter maggiormente richiamare rispettivi tratti di filo per formare la boccola di maglia con gli aghi che si trovano presso il termine della corsa di discesa e prima che abbiano ad iniziare il susseguente percorso sostanzialmente orizzontale definito dalla stessa camma.
Per quanto sopra appare dunque di grande importanza creare le condizioni per potere controllare e guidare gli aghi nella fase di discesa, cioà ̈ al momento della formazione dei punti di maglia, sulle macchine circolari da calzetteria e maglieria.
Scopo e Sommario dell’Invenzione
La presente invenzione à ̈ stata concepita proprio con l’obiettivo di conseguire tali condizioni, per risolvere, quindi, le problematiche sopra esposte ed ovviare effettivamente agli inconvenienti e svantaggi della tecnica nota, nonché con lo scopo di mettere a disposizione innovative modalità di controllo e guida, nella fase di discesa, degli aghi sul cilindro al fine di consentire una corretta costruzione di maglia anche alle più alte velocità di rotazione del cilindro con minor stress del filo, una più corretta esecuzione dei punti di maglia, una migliore qualità del tessuto a maglia risultante e anche con il vantaggio di eliminare un organo funzionale quale la contro-camma di discesa presente invece nelle macchine tradizionali.
Tale obiettivo e detto scopo sono raggiunti con una macchina circolare perfezionata secondo la rivendicazione 1. In particolare la macchina circolare comprende mezzi di supporto atti a guidare gli aghi nella fase di discesa e configurati per entrare in contatto con gli aghi in movimento verso la posizione ribassata, chiamati aghi discendenti, e impedire agli stessi di ruotare istantaneamente sul tallone e allontanare il becco radialmente dalla corrispondente scanalatura.
Il Richiedente propone tre modi di realizzazione di tali mezzi di supporto, indipendenti uno dall’altro e pertanto si riserva di depositare altrettante domande di brevetto divisionali.
Secondo un primo modo di realizzazione dell’invenzione, la fase di discesa degli aghi ad opera della camma di discesa può essere accompagnata e guidata mediante mezzi di supporto comprendenti un elemento rotante o rullo associato a detta camma di discesa.
In particolare, tale rullo può essere collegato e azionato in rotazione mediante un motore di comando, anche a velocità variabile. Più particolarmente, poi, esso à ̈ collocato dirimpetto al tale profilo per impegnare il tallone di almeno due o tre aghi discendenti, che vengono a trovarsi di volta in volta al termine della corsa di discesa, dalla parte opposta rispetto alla camma di discesa.
Il rullo avrà una superficie periferica di contatto con i talloni che può essere liscia, zigrinata, a gradini, o solcata e che, oltre ad accompagnare la discesa degli aghi, avrà il compito di contrastare la spinta della camma di discesa sul tallone degli aghi tendente a flettere di lato i talloni nonché a causare il ribaltamento degli aghi verso l’esterno e talvolta anche la rottura dei talloni degli aghi. Inoltre, l’azione del rullo risulta essere particolarmente vantaggiosa in presenza di una camma di discesa con un profilo spiovente alquanto ripido e di alte velocità di rotazione del cilindro e consente per di più di eliminare una tradizionale contro-camma in associazione alla camma di discesa.
Secondo un altro modo di realizzazione dell’invenzione, sul cilindro di una macchina circolare vengono montati ed utilizzati aghi dotati sia di un tallone sia di un pretallone come sopra definito, e la camma di discesa à ̈ predisposta in modo da impegnare allo stesso tempo sia il tallone che il pretallone in modo da mantenere e guidare più correttamente ogni ago nella relativa scanalatura durante i suoi spostamenti di discesa; questo in presenza o meno di un rullo come sopra descritto.
In particolare, la camma di discesa ha un suo proprio profilo spiovente dall’alto verso il basso destinato a impegnare il tallone degli aghi nella fase di discesa, e ad essa à ̈ associato un mezzo di supporto, in forma di camma aggiuntiva, destinato a impegnare la superficie radialmente più esterna, cioà ̈ il lato frontale del pretallone degli aghi discendenti, mentre il profilo spiovente della camma di discesa agisce sul tallone di questi stessi aghi.
In particolare, la camma aggiuntiva à ̈ posta tra la camma di discesa e il cilindro per risultare rivolto verso il pretallone degli aghi in fase discendenti e può essere costituito da un elemento a sé oppure integrato e solidale alla detta camma, comunque con un’estensione angolare tale da impegnare il pretallone di almeno taluni degli aghi che si trovano volta a volta al termine della corsa di discesa.
Più particolarmente, poi, alla periferia del cilindro, a livello della camma di discesa, le scanalature verticali presentano un incavo radiale con una profondità tale da lasciare sporgere radialmente dal cilindro almeno parte del pretallone degli aghi (altrimenti infossato nelle scanalature di guida degli aghi) e da consentire il contatto tra la camma aggiuntiva e i pretalloni quando raggiungono il suo livello.
Pertanto e vantaggiosamente, gli aghi in fase di discesa vengono ad essere impegnati a due livelli, rispettivamente a livello del tallone e a livello del pretallone di ognuno di essi, peraltro con forze contrastanti che consentono di mantenere gli aghi nelle relative scanalature senza possibilità di ribaltamenti verso l’esterno. Grazie a questa soluzione le molle che usualmente trattengono gli aghi vengono ad essere meno determinanti.
Secondo un altro modo ancora di realizzazione dell’invenzione quando agli aghi sul cilindro sono associati dei sottoaghi con rispettivi talloni, la fase di discesa degli aghi ad opera del profilo spiovente della camma di discesa può anche essere accompagnata e guidata per mezzo dei sottoaghi, sia in presenza che in assenza di una camma aggiuntiva quale più sopra descritta operante sul lato frontale del pretallone degli aghi.
Allora, ai sottoaghi à ̈ associato un elemento di battuta destinato a entrare in contatto con il tallone dei sottoaghi degli aghi discendenti, dalla parte opposta rispetto agli aghi stessi, per guidarli nella relativa corsa di discesa.
L’elemento di battuta può essere in forma di camma avente un profilo sostanzialmente simile a quello della camma di discesa.
Di preferenza tale camma à ̈ montata in forma basculante su un perno di oscillazione e mantenuta a contatto con il tallone dei sottoaghi di volta in volta interessati mediante mezzi elastici con forza regolabile. Ciò in modo da accompagnare dolcemente la discesa dei sottoaghi e attraverso questi degli aghi, ovviando ai giochi che possono derivare a lungo andare dall’usura degli elementi in movimento ed anche in questo caso con la possibilità di eliminare una contro-camma in associazione alla camma di discesa. In alternativa, l’elemento di battuta in forma di camma ha una distanza dalla camma di discesa regolabile per compensare i giochi causati dall’usura di aghi e sottoaghi. La camma risulta quindi movibile in altezza per il suo avvicinamento ai talloni dei sottoaghi in modo da condurre questi lungo un percorso il più possibile uguale al profilo dei lati spiovente ed orizzontale della camma di discesa.
Secondo ulteriore aspetto dell’invenzione, la camma di discesa può avere dalla parte del suo lato spiovente un profilo variabile per modificarne l’angolazione secondo necessità, in particolare per rendere un tratto terminale, ovvero inferiore, di detto lato spiovente e quindi della corsa di discesa degli aghi più ripido rispetto al tratto iniziale ovvero superiore.
A tal fine alla camma di discesa à ̈ associato un elemento ausiliario di camma avente un suo lato rivolto verso il tallone degli aghi dotato di un profilo diverso da quello del tratto iniziale del lato spiovente di detta camma, in particolare meno inclinato rispetto all’orizzontale. L’elemento ausiliario di camma à ̈ movibile tra una posizione in cui à ̈ lontano e una posizione in cui à ̈ vicino alla camma di discesa, in modo che in questa seconda posizione abbia a risultare accostato e disposto complanare al suddetto tratto iniziale del lato spiovente di detta camma proprio per variarne profilo ed angolazione. Il tutto in modo che il tratto finale del lato spiovente della camma di discesa abbia ad interessare la parte finale della discesa di un numero limitato di aghi, di preferenza due, tre o quattro solamente consentendo con ciò una miglior richiamo senza stress o sfibramento del filo al momento di formare le boccole di maglia ed una maggior salvaguardia dell’integrità degli aghi, specialmente a livello del loro becco e della loro linguetta.
Il tecnico del settore comprenderà che l’elemento ausiliario di camma à ̈ utilizzabile indipendentemente dalla presenza dei mezzi di supporto. Il Richiedente si riserva pertanto di depositare una domanda di brevetto divisionale relativa ad una macchina circolare, anche tradizionale, comprendente l’elemento di camma ausiliario sopra descritto.
Breve Descrizione dei Disegni
L’invenzione sarà peraltro ulteriormente illustrata nel seguito della descrizione fatta con riferimento agli allegati disegni indicativi e non limitativi, nei quali:
la Figura 1 mostra un ago del tipo con un tallone e un pretallone lungo il suo gambo;
la Figura 2 mostra schematicamente una camma di discesa (rappresentata con linee a tratti) unitamente a una camma aggiuntiva per il controllo della fase di discesa degli aghi;
la Figura 3 mostra una parziale sezione verticale del cilindro con aghi a livello delle camme in Figura 2;
la Figura 4 mostra una vista in prospettiva di taluni aghi in corrispondenza alle camme di Figura 2;
la Figura 5 mostra una parte del cilindro con una modalità di controllo della discesa degli aghi mediante un rullo associato alla camma di discesa;
la Figura 6 mostra una vista di fronte del sistema in Figura 5;
la Figura 7 mostra una modalità di controllo della discesa degli aghi per mezzo dei sottoaghi;
la Figura 8 mostra una camma di discesa e separatamente un elemento ausiliario di camma per modificarne il profilo;
la Figura 9 mostra la camma di discesa completa di elemento ausiliario di camma in riferimento agli aghi da comandare; e
la Figura 10 mostra una vista secondo le frecce A- A in Figura 9.
Descrizione dettagliata dell’Invenzione
In detti disegni, con 21 à ̈ indicato globalmente un cilindro rotante, disposto con asse di rotazione verticale, per macchine circolari per calzetteria e maglieria, avente perifericamente una pluralità di scanalature verticali 22, parallele, che si aprono verso l’estero e ospitanti altrettanti aghi 31 per lavorazioni a maglia.
Gli aghi 31 sul cilindro 21 sono suscettibili di movimenti o corse verticali di salita e discesa, tra una posizione rialzata, in corrispondenza della quale almeno parte del gambo sporge superiormente dal cilindro, e una posizione ribassata, in corrispondenza della quale il gambo à ̈ interamente alloggiato nella corrispondente scanalatura, comandati rispettivamente da almeno una camma di salita e da almeno una camma di discesa, disposte su un supporto circondante il cilindro rotante. Di esse viene qui rappresentata e considerata una sola camma di discesa indicata genericamente con 41, dato che la camma di salita non à ̈ implicata ed à ̈ ininfluente ai fini dell’invenzione. Le camme di salita e di discesa, dette anche camme di comando, hanno un raggio di curvatura compatibile con quello del cilindro e sono ad un livello della periferia di detto cilindro tale per cui con la rotazione di quest’ultimo gli aghi si muovono verso, ed i loro talloni incontrano, dette camme nella direzione indicata dalla freccia F.
In particolare, ogni ago 31 comprende un gambo 32 avente, alla sua sommità, un becco 33 con una relativa linguetta di apertura e chiusura 34, girevole su un perno 34’ e, in una sua parte inferiore, un tallone 35 che, quando l’ago à ̈ alloggiato nella rispettiva scanalatura 22 del cilindro, sporge radialmente da quest’ultimo. Inoltre, ogni ago 31 - Figura 1 - può essere dotato, lungo il suo gambo 32, di un pretallone 36 appena sopra il tallone 35. Questo pretallone ha un suo lato frontale 37, sostanzialmente verticale, che si congiunge al retro del tallone 35 attraverso un piano inclinato 38.
Agli aghi possono essere associati relativi sottoaghi 131; a sua volta ogni sottoago 131 ha almeno un rispettivo tallone 132.
Come rappresentato, la camma di discesa 41 à ̈ costituita da un corpo avente una porzione sostanzialmente orizzontale 42, destinata ad essere fissata su un supporto fisso –non rappresentato- posto attorno a cilindro 21, ed una porzione verticale 43 che si estende in basso dalla porzione orizzontale e ha una faccia interna 44 rivolta verso la periferia del cilindro. Lungo il margine inferiore della sua porzione verticale 43, la camma di discesa 41 presenta un profilo o lato spiovente 45 con un andamento dall’alto in basso nella direzione F di rotazione del cilindro. Il lato spiovente à ̈ seguito da un tratto orizzontale 46, o sostanzialmente tale, dal quale si estende poi un tratto a profilo ascendente 47. Il lato spiovente 45 si congiunge al tratto di profilo orizzontale 46 attraverso una zona d’angolo 48 che può essere di preferenza a spigolo vivo. Il lato spiovente 45 ed il lato orizzontale 46 della camma di discesa 41 sono destinati ad impegnare il tallone 35 degli aghi 31 nella loro fase di discesa nel corso della lavorazione a maglia conseguente alla rotazione del cilindro.
In particolare nella Figura 3, che si riferisce a una forma di realizzazione dell’invenzione, à ̈ rappresentato in sezione verticale, parte del cilindro 21 con un ago 31 e un sottoago 131 inseriti in una rispettiva scanalatura 22, con il tallone 35 dell’ago impegnato dalla camma di discesa 41 e con il pretallone 36 sporgente anch’esso radialmente da detta scanalatura 22 grazie ad una rientranza o incavo radiale 23 ricavato attorno al cilindro 21 a livello della camma di discesa. In aggiunta la camma di discesa 41 à ̈ predisposta anche per agire sulla superficie radialmente più esterna, cioà ̈ sul lato frontale 37 del pretallone 36 di quegli stessi aghi, detti aghi discendenti, il cui tallone à ̈ impegnato dal profilo della camma di discesa o di almeno taluni di detti aghi prossimi al termine della corsa di discesa causata dal lato spiovente 45 di detta camma come mostrato nelle Figure 2-4 dei disegni.
L’azione sul lato frontale 37 del pretallone 36 degli aghi à ̈ realizzata allora mediante un elemento di battuta, di preferenza nella forma di una camma aggiuntiva 141, associato alla camma di discesa 41, sulla faccia interna di questa rivolta verso il cilindro –Figura 3. Tale camma aggiuntiva 141 ha una porzione discendente 145 e una porzione sostanzialmente orizzontale 146 che seguono all’incirca parallelamente il profilo dei lati spiovente ed orizzontale 45 e 46 della camma di discesa. La camma aggiuntiva può essere realizzata come componente a sé ed opportunamente associato alla faccia interna 44 della camma di discesa oppure integrato e solidale alla detta camma. Per evitare di usurare il pretallone degli aghi la camma aggiuntiva potrà essere realizzata in un materiale idoneo, qual il teflon.
In ogni caso l’azione della camma aggiuntiva 141 sul lato frontale dei pretalloni 26 degli aghi 31 di volta in volta interessati à ̈ diretta a contrastare la spinta sul tallone degli aghi da parte della camma di discesa tendente altrimenti a causare un movimento di ribaltamento degli aghi verso l’esterno delle loro scanalature – Figura 3.
Secondo un’altra forma di realizzazione, la fase di discesa degli aghi ad opera della camma di discesa 41 può anche essere accompagnata e guidata mediante un elemento ausiliario rotante o rullo 51 associato a detta camma di discesa. Tale rullo può essere utilizzato in alternativa o in combinazione con la camma aggiuntiva operante sul lato frontale del pretallone degli aghi.
Come mostrato nelle Figure 5 e 6, il rullo 51 à ̈ di preferenza in forma di rotella ed à ̈ collocato dirimpetto ad una parte inferiore del lato spiovente 45 della camma di discesa 41 per impegnare la parte inferiore del tallone 35 di almeno due o tre aghi discendenti che vengono a trovarsi di volta in volta al termine della corsa di discesa causata proprio da detta camma di discesa e prima che seguano il tratto orizzontale 46 di quest’ultima. Il rullo viene quindi ad agire sul tallone degli aghi da parte opposta rispetto alla camma di discesa.
Il rullo 51 sarà allora portato da un rispettivo albero 52 posto a bordo di un supporto, non rappresentato, e collegato per la sua rotazione a un motore di comando, pure non rappresentato.
Inoltre, detto rullo 51 avrà una superficie periferica 53 di contatto con il tallone 36 degli aghi, superficie che può essere liscia, solcata, a gradini o zigrinata. Il relativo supporto potrà essere movibile e impegnato per esempio da molle per regolare la posizione e/o la spinta del rullo 51 verso e sul tallone degli aghi e compensare le usure che possono intervenire.
In ogni caso, il rullo 51 oltre che accompagnare la discesa degli aghi contrasta allora la spinta della camma di discesa sul tallone degli aghi tendente a causare il ribaltamento di questi verso l’esterno. Ciò essendo di particolare vantaggio, come detto più sopra, quando la camma di discesa viene ad avere un lato spiovente 45 più ripido nella sua parte terminale (fino a oltre 45°) rispetto al tradizionale e la discesa degli aghi diventa più difficoltosa ed à ̈ quindi di aiuto coadiuvarla meccanicamente.
Da notare che una maggior ripidità di una parte terminale del lato spiovente 45 della camma di discesa 41 à ̈ in genere da ricercarsi e appare vantaggiosa per avere un minor numero di aghi possibile – due, tre o quattro- che raccolgono il filo e che lo tirano in basso sotto il piano delle platine al momento della formazione delle boccole di maglia e per minimizzare eccessive trazioni e conseguenti sfibramenti del filo.
Sempre secondo l’invenzione, la corsa di discesa degli aghi causata dalla camma di discesa 41 operante sul loro tallone può anche essere accompagnata per il tramite dei sottoaghi 131, anche in questo caso sia in presenza sia in assenza della camma aggiuntiva 141 operante sul lato frontale del pretallone degli aghi.
A tal fine e come mostrato nella Figura 7, al tallone 132 dei sottoaghi 131 può essere associata un elemento di battuta 61 destinato ad entrare in contatto con il tallone 132 dei sottoaghi 131 degli aghi discendenti. Tale elemento di battuta può essere in forma di camma 61, la quale, nella sua parte rivolta verso il tallone 132 dei sottoaghi 131, ha un profilo prima spiovente 62 e poi orizzontale 63 analogo a quello della camma di discesa 41 e destinato a impegnare il tallone 132 di dei sottoaghi 131 che di trovano a seguire di volta involta il movimento di discesa degli aghi o di alcuni di questi.
La camma 61 può essere montata in forma basculante su un perno orizzontale 64 di oscillazione ed à ̈ mantenuta a contatto con il tallone dei sottoaghi di volta in volta interessati mediante mezzi di spinta elastici, quali ad esempio una molla 65 con forza regolabile, ad essa collegati. La camma 61 consente allora di accompagnare dolcemente la discesa dei sottoaghi e attraverso questi degli aghi e di ovviare ai giochi che possono derivare a lungo andare dall’usura degli elementi in movimento.
In una variante costruttiva, ma con analogo risultato pratico, ai talloni dei sottoaghi può essere associato un elemento di battuta in forma di camma avente una configurazione analoga a quella sopra descritta, ma movibile in altezza per impegnare dal basso i talloni dei sottoaghi in modo da condurre questi lungo un percorso il più possibile uguale al profilo dei lati spiovente ed orizzontale della camma di discesa.
Con specifico riguardo alla camma di discesa 41, questa può anche essere predisposta per poterne variare il profilo dalla parte del suo lato spiovente 45, sia che essa abbia o non abbia uno sperone frontale 41a come mostrato nella Figure 8-10 destinato ad impegnarsi con il pretallone degli aghi in fase di discesa come peraltro descritto in altra domanda di brevetto dello stesso richiedente.
La variazione del profilo del lato spiovente della camma di discesa à ̈ ricercata e diretta a modificare l’angolazione, in particolare per rendere un tratto terminale inferiore di detto lato spiovente (quindi il tratto finale della corsa di discesa degli aghi) più ripido rispetto al tratto iniziale ovvero superiore.
A tal fine alla camma di discesa 41 à ̈ associato un elemento ausiliario di camma 241 avente un suo lato rivolto verso il tallone 35 degli aghi 31 e dotato di un profilo 242 diverso da quello di un tratto iniziale 45a del lato spiovente 45 di detta camma, in particolare meno inclinato rispetto all’orizzontale – Figure 8 e 9). L’elemento ausiliario di camma 141 sarà spostabile opportunamente tra una posizione inattiva, lontano dalla camma –Figura 8- e una posizione attiva nella quale si trova inserito ed accostato alla camma di discesa –Figura 9-, in un assetto complanare al suddetto tratto iniziale 45a del lato spiovente di detta camma, allineato allo sperone 41a, se previsto e presente – Figura 10.
Questa possibilità di variare il profilo del lato spiovente della camma di discesa risulta essere di notevole vantaggio nelle lavorazioni di maglia alle più alte velocità di rotazione del cilindro quando gli aghi vengono ad essere particolarmente sollecitati. Alle alte velocità, infatti, à ̈ necessario salvaguardare l’integrità di ogni ago quanto meno a livello della sua linguetta 34, la quale sbattendo più frequentemente sul becco di sommità 33 può causare una rapida usura del relativo perno di rotazione 34’ per cui la linguetta può oscillare lateralmente e di conseguenza non potersi più accoppiare correttamente con il becco quando in posizione di chiusura.

Claims (15)

  1. “PERFEZIONAMENTI ALLE MACCHINE CIRCOLARI PER CALZETTERIA E MAGLIERIA†RIVENDICAZIONI 1. Macchina circolare per lavorazioni di tessuti a maglia, comprendente: - un cilindro rotante (21) disposto con asse di rotazione verticale e provvisto perifericamente di una pluralità di scanalature verticali che si aprono verso l’esterno, e - una corrispondente pluralità di aghi (31) dotati di un gambo (32), terminante in un becco (33) di sommità e in un tallone inferiore (35) , in cui gli aghi sono alloggiati ciascuno in una scanalatura verticale con il tallone radialmente sporgente da questa, in cui ciascun ago (31) à ̈ movibile tra una posizione rialzata, in corrispondenza della quale almeno una parte del gambo sporge superiormente dal cilindro rotante, e una posizione ribassata, in corrispondenza della quale il gambo à ̈ interamente alloggiato nella corrispondente scanalatura, e - almeno una camma di salita, configurata per comandare lo spostamento di uno o più aghi nella posizione rialzata, e almeno una camma (41) di discesa configurata per impegnare il tallone inferiore (35) di uno o più aghi alla volta e comandarne lo spostamento nella posizione ribassata, le camme essendo predisposte attorno al cilindro rotante, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di supporto configurati per entrare in contatto con gli aghi in movimento verso la posizione ribassata, detti aghi discendenti, ed impedire agli stessi di ruotare istantaneamente sul tallone e allontanare il becco radialmente dalla corrispondente scanalatura.
  2. 2. Macchina circolare secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di supporto comprendono un rullo (51) predisposto con il proprio asse di rotazione orizzontale, ortogonale o sghembo rispetto all’asse di rotazione del cilindro rotante, in cui una superficie perimetrale del rullo si appoggia sul tallone di due o più aghi discendenti, dalla parte opposta rispetto alla camma di discesa, almeno per un tratto terminale della corsa di discesa degli aghi stessi.
  3. 3. Macchina circolare secondo la rivendicazione 2, in cui detto rullo (51) Ã ̈ movibile tra una posizione distale rispetto al cilindro rotante, in corrispondenza della quale il rullo non interagisce con i talloni degli aghi discendenti, e una posizione prossimale rispetto al cilindro rotante, in corrispondenza della quale il rullo (51) Ã ̈ a contatto con il tallone degli aghi discendenti e lo guida nella rispettiva corsa di discesa.
  4. 4. Macchina circolare secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detto rullo (51) à ̈ supportato da un albero (52) ed à ̈ posto in rotazione da un motore.
  5. 5. Macchina circolare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-4, in cui detto rullo (51) presenta una superficie periferica di contatto (53) con il tallone (36) degli aghi discendenti, detta superficie di contatto (53) essendo liscia, solcata, a gradini o zigrinata.
  6. 6. Macchina circolare secondo la rivendicazione 1, in cui ciascun ago à ̈ dotato anche di un pretallone (36) posto al di sopra del tallone (36), in cui il pretallone (36) sporge radialmente almeno in parte dalla corrispondente scanalatura verticale (22) del cilindro rotante (21), e in cui detti mezzi di supporto comprendono un elemento di battuta (141) associato alla camma di discesa e destinato a guidare la superficie (37) radialmente più esterna del pretallone (36) degli aghi discendenti, almeno per un tratto terminale della corsa di discesa degli aghi stessi.
  7. 7. Macchina circolare secondo la rivendicazione 6, in cui detto elemento di battuta (141) à ̈ una camma aggiuntiva (141) vincolabile alla camma di discesa (41), o integrale ad essa, in corrispondenza della relativa faccia rivolta verso il cilindro, in cui detta camma aggiuntiva (141) si estende secondo un arco di circonferenza uguale o inferiore rispetto all’arco di circonferenza intercettato dalla camma di discesa (41).
  8. 8. Macchina circolare secondo una delle rivendicazioni 6 o 7, in cui in corrispondenza di detta camma di discesa (41) le scanalature verticali (22) del cilindro rotante (21) comprendono un incavo radiale (23) in corrispondenza del quale emerge radialmente il pretallone (36) degli aghi discendenti destinato a entrare in contatto con la camma aggiuntiva (141).
  9. 9. Macchina circolare secondo una delle rivendicazioni 1-5, comprendente inoltre le caratteristiche di una qualsiasi delle rivendicazioni 6-8.
  10. 10. Macchina circolare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6-8, comprendente inoltre le caratteristiche di una qualsiasi delle rivendicazioni 2-5.
  11. 11. Macchina circolare secondo la rivendicazione 1, comprendente sottoaghi (131) associati ciascuno ad un corrispondente ago (31), i sottoaghi (131) essendo dotati di un relativo tallone (132) e in cui detti mezzi di supporto comprendono un elemento (61) di battuta destinato a entrare in contatto con il tallone (132) dei sottoaghi (131) degli aghi discendenti, dalla parte opposta rispetto agli aghi discendenti stessi, per guidare i sottoaghi (131) nella relativa corsa di discesa.
  12. 12. Macchina circolare secondo la rivendicazione 11, in cui detto elemento di battuta (61) à ̈ una camma, il cui profilo à ̈ sostanzialmente uguale al profilo della camma discendente e la cui distanza dalla camma di discesa à ̈ regolabile per compensare i giochi causati dall’usura degli aghi e dei sottoaghi
  13. 13. Macchina circolare secondo la rivendicazione 11, in cui detto elemento di battuta (61) à ̈ una camma, il cui profilo à ̈ sostanzialmente uguale al profilo della camma discendente, predisposta basculante su un perno orizzontale (64) e mantenuta in contatto con il tallone dei sottoaghi mediante mezzi di spinta elastici (65).
  14. 14. Macchina circolare secondo una delle rivendicazioni 11-13, comprendente inoltre le caratteristiche di una qualsiasi delle rivendicazioni 6-8.
  15. 15. Macchina circolare secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui alla camma di discesa (41) Ã ̈ associato un elemento ausiliario di camma (241) movibile tra una posizione inattiva, lontano dalla camma, e una posizione attiva nella quale si trova inserito ed accostato a detta camma di discesa per modificare il profilo del lato spiovente (45) della camma di discesa.
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