ITBO20130718A1 - Inserto per attacco ortodontico - Google Patents

Inserto per attacco ortodontico

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ITBO20130718A1
ITBO20130718A1 IT000718A ITBO20130718A ITBO20130718A1 IT BO20130718 A1 ITBO20130718 A1 IT BO20130718A1 IT 000718 A IT000718 A IT 000718A IT BO20130718 A ITBO20130718 A IT BO20130718A IT BO20130718 A1 ITBO20130718 A1 IT BO20130718A1
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groove
insert
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metal wire
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IT000718A
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Maria Giuseppe Starace
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Maria Giuseppe Starace
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C7/00Orthodontics, i.e. obtaining or maintaining the desired position of teeth, e.g. by straightening, evening, regulating, separating, or by correcting malocclusions
    • A61C7/12Brackets; Arch wires; Combinations thereof; Accessories therefor
    • A61C7/14Brackets; Fixing brackets to teeth
    • A61C7/141Brackets with reinforcing structure, e.g. inserts
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
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    • A61C7/12Brackets; Arch wires; Combinations thereof; Accessories therefor
    • A61C7/28Securing arch wire to bracket
    • A61C7/287Sliding locks

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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
“INSERTO PER ATTACCO ORTODONTICO”.
CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un inserto per attacco ortodontico.
Più in particolare, la presente invenzione riguarda un inserto per attacco ortodontico, o “bracket”, del tipo comunemente detto “self-ligating”.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Nel settore dell’ortodonzia sono diffuse tecniche di ridislocazione dei denti che utilizzano una pluralità di attacchi, o “bracket”, incollati sui denti di un’arcata dentale.
Ciascuno di tali attacchi comprende una scanalatura trasversale, detta anche “slot” in gergo, nella quale si inserisce un filo metallico di opportuna sezione, normalmente circolare, rettangolare o quadrata.
Grazie alle proprie caratteristiche di elasticità, il suddetto filo metallico trasmette ai denti, ai quali sono fissati gli attacchi, delle forze di opportuna intensità e direzione che hanno lo scopo di indurre uno spostamento nel tempo di ciascun dente secondo un predefinito schema stabilito dall’ortodontista, allo scopo di correggere malocclusioni e/o malposizioni di uno o più denti.
Le figure 1 e 2 allegate rappresentano schematicamente un esempio di attacco ortodontico 100 di tipo “selfligating” di tipo noto, associato ad un filo metallico 101 di sezione trasversale rettangolare.
Un tipico attacco 100 comprende normalmente, più in dettaglio, una base 102 per il fissaggio sulla faccia vestibolare della corona del dente 103, e due ali 104 parallele che si sviluppano dalla base 102; le ali 104 sono attraversate dalla scanalatura 105 per l’inserimento del filo metallico 101.
Nel caso particolare di attacchi del cosiddetto tipo “self-ligating”, maggiormente interessanti ai fini della presente invenzione, il filo metallico 101 viene ritenuto all’interno della scanalatura 105 grazie alla presenza di un elemento scorrevole 106 associato alle ali 104, e mobile da una posizione di apertura, nella quale il filo metallico 101 può essere estratto dalla scanalatura 105, ad una posizione di chiusura nella quale il filo metallico 101 è invece vincolato all’interno della stessa scanalatura 105, e non può fuoriuscire: all’interno della scanalatura 105, il filo metallico 101 ha la libertà di scorrere con ridotta frizione.
In altri esempi di realizzazione, la scanalatura 105 può anche essere chiusa da un elemento girevole attorno ad un asse di rotazione, simile quindi ad un portellino, o da un qualsiasi altro elemento comunque conformato.
In ancora altri esempi di realizzazione, il filo metallico è ritenuto all’interno della scanalatura dell’attacco ortodontico da delle clip gemellari, distali e mesiali rispetto alla scanalatura.
Questa tipologia di attacchi è ottimale nelle situazioni applicative e nelle tecniche nelle quali è richiesta una frizione – o attrito - molto bassa, o nulla, tra gli attacchi ed il filo metallico, in altre parole nelle situazioni nelle quali il filo deve essere liberamente scorrevole all’interno della scanalatura. Infatti, come si può ben comprendere osservando la figura 2, è previsto un certo gioco tra la scanalatura 105 ed il filo metallico 101, che consente a quest’ultimo di scorrere liberamente.
Vi sono però delle situazioni applicative nelle quali è invece necessaria una certa frizione tra il filo metallico 101 e la scanalatura 105.
Ad esempio, una di queste situazioni applicative è costituita dalla fase di rifinitura finale della tecnica correttiva; un’altra possibile situazione è quella in cui si intendano esercitare, sui singoli denti, delle azioni correttive aggiuntive, che nello specifico gergo tecnico vengono normalmente definite “informazioni” associate a ciascun dente.
Normalmente, nelle applicazioni in cui è richiesta una certa frizione tra la scanalatura dell’attacco ed il filo metallico, vengono preferibilmente utilizzati degli attacchi del tipo cosiddetto con legatura, comprendenti cioè un anello, ad esempio metallico oppure in materiale elastico quale silicone e simili, che viene bloccato attorno alle ali per ritenere in posizione il filo metallico.
Questi attacchi però presentano alcuni inconvenienti innanzitutto dal punto di vista operativo, in quanto sono decisamente più scomodi da utilizzare rispetto a quelli di tipo “self-ligating” per quanto attiene le operazioni di inserimento e/o disinserimento del filo metallico, detto anche “arco” in gergo.
Infatti, il montaggio dell’anello di ritenzione attorno alle ali dell’attacco è decisamente più laborioso rispetto alla semplice apertura o chiusura dell’elemento scorrevole, o girevole, o di altro tipo, degli attacci di tipo “self-ligtating”.
Inoltre, si è osservato che sia gli anelli di ritenuta metallici che quelli in silicone, o altro simile materiale, tendono inevitabilmente ad allentarsi nel tempo, perdendo così la capacità di eliminare i giochi tra il filo metallico e la scanalatura dell’attacco. Pertanto, nell’ambito dell’impiego di attacchi di tipo “self-ligating”, non sono al momento note tecnologie di impiego pratico ed efficace che consentano di instaurare una certa frizione tra la scanalatura ed il filo metallico.
A conferma di questo, si deve osservare che gli attacchi di tipo “self-ligating” sono stati messi a punto proprio per garantire una bassa frizione tra il filo metallico e la scanalatura nelle fasi iniziali del trattamento.
Non è ipotizzabile incrementare la sezione del filo fino ad annullare i giochi all’interno della scanalatura, poiché ciò avrebbe come conseguenza un aumento delle sollecitazioni esercitate dal filo stesso sui denti, che potrebbero divenire eccessive e provocare effetti biologici indesiderati.
Sempre riguardo agli attacchi di tipo “self-ligating”, si deve anche rilevare che il gioco esistente tra il filo metallico e la scanalatura dell’attacco influisce negativamente sulla capacità del singolo attacco di agire in modo corretto sul rispettivo dente, per quanto riguarda le azioni da trasmettere allo stesso.
Come noto, infatti, tali azioni riguardano principalmente almeno i seguenti parametri:
- l’angolazione coronale del dente, detto anche “tip” mesiodistale;
- l’inclinazione coronale del dente, detta anche “torque”;
- la rotazione del dente attorno al proprio asse; - il cosiddetto “in/out” , cioè la posizione della corona dentale in senso vestibolo-linguale.
Questi parametri devono essere definiti con una certa precisione per ottenere un risultato soddisfacente.
La presenza di gioco tra la scanalatura ed il filo metallico provoca evidentemente una certa indeterminatezza nella conoscenza dei parametri impostati su ciascun dente, e quindi costringe il tecnico a effettuare continue correzioni.
In dettaglio, il tecnico deve effettuare le cosiddette pieghe di primo, secondo e terzo ordine direttamente sul filo.
Tali correzioni sono basate sostanzialmente sulla esperienza ed abilità del tecnico, e non sono standardizzate, per ottenere il risultato desiderato malgrado gli errori di definizione dei parametri intrinseci alla presenza di giochi.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Il compito della presente invenzione è quello di migliorare lo stato della tecnica, e di porre rimedio a carenze tecniche nella fase in cui è richiesta una frizione massima, o in una situazione in cui è necessario conferire ad un particolare dente, o a più denti, “informazioni” aggiuntive.
Nell’ambito di tale compito tecnico, costituisce uno scopo della presente invenzione mettere a punto un inserto per attacco ortodontico che consenta di eliminare, o ridurre in modo controllato, i giochi esistenti tra il filo metallico e la scanalatura dell’attacco.
Ancora uno scopo della presente invenzione è quello di realizzare un inserto per attacco ortodontico che permetta di controllare in modo preciso ed accurato i parametri correttivi impartiti al dente sul quale è fissato l’attacco.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è mettere a punto un inserto per attacco ortodontico di installazione semplice e rapida, e che consenta di ridurre notevolmente tutte le operazioni di regolazione che l’ortodontista deve normalmente effettuare per impostare i parametri di ciascun dente, nel caso in cui i parametri espressi non risultino ancora soddisfacenti, nonostante la pre-impostazione presente all’interno degli elementi costitutivi dello stesso attacco ortodontico (scanalatura e basetta).
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti dall’inserto per attacco ortodontico secondo la allegata rivendicazione 1.
Le rivendicazioni dipendenti si riferiscono a forme di attuazione preferite e vantaggiose dell’invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI.
Le caratteristiche del trovato saranno meglio comprese da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e dalle annesse tavole di disegni, dati quale esempio non limitativo, nei quali:
la figura 1 è una vista frontale schematica di un esempio di un attacco ortodontico secondo lo stato della tecnica;
la figura 2 è una vista laterale parzialmente sezionata dell’attacco ortodontico di figura 1;
la figura 3 è una vista laterale parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo la presente invenzione; la figura 4 è un dettaglio della figura 3;
la figura 5 è una vista assonometrica dell’inserto secondo la forma di attuazione di figura 3;
la figura 6 è una vista laterale di dettaglio e parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo un’altra forma di attuazione della presente invenzione;
la figura 7 è una vista laterale di dettaglio e parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo un’altra forma di attuazione della presente invenzione;
la figura 8 è una vista assonometrica dell’inserto secondo le forme di attuazione delle figure 6,7;
la figura 9 è una vista laterale di dettaglio e parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo un’altra forma di attuazione della presente invenzione;
la figura 10 è una vista laterale di dettaglio e parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo un’altra forma di attuazione della presente invenzione;
la figura 11 è una vista assonometrica dell’inserto secondo le forme di attuazione delle figure 9,10;
la figura 11A è una vista frontale schematica di un esempio di un attacco ortodontico con un inserto secondo la forma di attuazione di figura 9;
la figura 11B è una vista dal basso parzialmente sezionata di un esempio di un attacco ortodontico con un inserto secondo la forma di attuazione di figura 10; la figura 12 è una vista laterale di dettaglio e parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo ancora un’altra forma di attuazione della presente invenzione; la figura 13 è una vista assonometrica dell’inserto secondo la forma di attuazione della figura 12;
la figura 14 è una vista laterale di dettaglio e parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo ancora un’altra forma di attuazione della presente invenzione; la figura 15 è una vista assonometrica dell’inserto secondo la forma di attuazione della figura 14;
la figura 16 è una vista laterale di dettaglio e parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo ancora un’altra forma di attuazione della presente invenzione; la figura 17 è una vista assonometrica dell’inserto secondo la forma di attuazione della figura 16;
le figure 18-30 sono viste laterali di dettaglio e parzialmente sezionate di attacchi ortodontici nelle cui scanalature sono inseriti inserti secondo rispettive ulteriori forme di attuazione della presente invenzione;
la figura 31 è una vista laterale di dettaglio parzialmente sezionata di un attacco ortodontico nella cui scanalatura è inserito un inserto secondo ancora un’altra forma di attuazione dell’invenzione;
la figura 32 è una vista assonometrica dell’inserto secondo la forma di attuazione della figura 31;
le figure 33,34 sono viste laterali di dettaglio e parzialmente sezionate di attacchi ortodontici nelle cui scanalature sono inseriti inserti secondo rispettive ulteriori forme di attuazione della presente invenzione.
FORME DI ATTUAZIONE DELL’INVENZIONE.
Con riferimento alla figura 3 allegata, è indicato complessivamente con 1 un inserto per attacco ortodontico secondo la presente invenzione.
In particolare, nella figura 3 l’inserto è associato ad un attacco ortodontico 100 di tipo noto, ad esempio del tipo illustrato nelle figure 1,2.
Come illustrato in precedenza, l’attacco ortodontico 100 comprende una base 102 per il fissaggio sulla faccia vestibolare della corona del dente 103, e due ali 104 parallele che si sviluppano dalla base 102; le ali 104 sono attraversate da una scanalatura 105 per l’inserimento di filo metallico 101.
Posto che si tratti di situazioni avanzate di trattamento, il filo metallico 101 è solitamente di sezione rettangolare, oppure anche quadrata, ma potrebbe anche essere di altra forma idonea all’applicazione.
In particolare, l’inserto 1 è inserito nella scanalatura 105, e la sua fuoriuscita è impedita dalla presenza di un elemento scorrevole 106; in alternativa all’elemento scorrevole 106, può essere previsto un altro elemento, comunque conformato, in grado di ritenere il filo metallico 101 all’interno della scanalatura 105.
In particolare, l’elemento scorrevole 106 è associato alle porzioni interne 107 delle ali 104.
L’elemento scorrevole 106 è mobile da una posizione di apertura, nella quale il filo metallico 101 può essere estratto dalla scanalatura 105, ad una posizione di chiusura, nella quale il filo metallico 101 è invece vincolato all’interno della stessa scanalatura 105, e non può fuoriuscire.
La scanalatura 105 è definita da una pluralità di superfici interne 105a,105b,105c, ovvero ad esempio una superficie superiore 105a, una superficie di fondo 105b ed una superficie inferiore 105c.
La scanalatura 105 ha sezione trasversale normalmente rettangolare, quindi le superfici interne 105a,105b,105c sono disposte a 90° l’una rispetto all’altra.
Come si può osservare in particolare nella figura 2, la scanalatura 105 è inclinata di un certo angolo rispetto alla base 102, cosicché il filo metallico 101, una volta bloccato al suo interno, possa trasmettere all’attacco ortodontico 100 – e quindi al dente 103 sul quale lo stesso è fissato - una certa coppia idonea a correggere l’inclinazione coronale del dente, detta anche in gergo “torque”.
Inoltre, la scanalatura 105 potrebbe anche avere il proprio asse longitudinale inclinato rispetto alla direzione mesio-distale, ad esempio per imprimere al dente una certa angolazione coronale, o “tip”.
Quindi, l’attacco 100 rappresentato nella figura 3 è del tipo cosiddetto “con informazioni” ma, come si vedrà in seguito, esso potrebbe anche essere del tipo “senza informazioni”
Secondo un aspetto della presente invenzione, l’inserto 1 comprende almeno un profilato 2.
Nelle forme di attuazione descritte, il profilato 2 è rettilineo.
In altre forme di attuazione dell’invenzione, però, non si esclude che il profilato 2 possa presentare anche una certa curvatura idonea a soddisfare specifiche esigenze di applicazione.
Il profilato 2 è inseribile, in modo amovibile, tra il filo metallico 101 ed almeno una delle superfici interne 105a,105b,105c della scanalatura 105.
Come risulterà più chiaro in seguito, ciò consente di annullare o ridurre il gioco esistente tra il filo metallico 101 e tali superfici interne 105a,105b,105c, con innumerevoli vantaggi tecnici.
Come descritto in dettaglio nel prosieguo, il profilato 2 comprende almeno una prima superficie 3a,4a,8a, idonea all’accoppiamento con una delle superfici interne 105a,105b,105c della scanalatura 105.
Inoltre, il profilato 2 comprende almeno una seconda superficie 3b,4b,8b, idonea all’accoppiamento con una delle superfici laterali 101a,101b,101c del cavo metallico 101.
In linea generale, il profilato 2 potrebbe avere sezione trasversale di forma qualsiasi, idonea comunque a definire le suddette prima superficie 3a,4a,8a e seconda superficie 3b,4b,8b.
Come si vedrà in seguito, nelle particolari forme di attuazione delle figure 1-17, il profilato 2 ha sezione trasversale conformata sostanzialmente ad “L”.
Infatti, questa particolare forma si dimostra essere una delle forme più vantaggiose in relazione agli obiettivi della presente invenzione.
Il profilato 2 con sezione trasversale ad “L” comprende una prima porzione 3 ed una seconda porzione 4, collegate in corrispondenza di uno spigolo 5.
La prima porzione 3 e la seconda porzione 4 definiscono tra loro un angolo retto.
Con riferimento alla forma di attuazione delle figure 3,4,5, la prima porzione 3 del profilato 2 comprende una rispettiva prima superficie 3a di accoppiamento con una delle superfici interne 105a,105b,105c della scanalatura 105, in particolare con la superficie superiore 105a.
Inoltre, la prima porzione 3 del profilato 2 comprende una rispettiva seconda superficie 3b di accoppiamento con una delle superfici laterali 101a,101b,101c del filo metallico 101, in particolare la superficie rivolta verso l’alto 101a.
Allo stesso modo, la seconda porzione 4 del profilato 2 comprende una rispettiva prima superficie 4a di accoppiamento con un’altra delle superfici interne 105a,105b,105c della scanalatura 105, in particolare la superficie di fondo 105b.
Inoltre, la seconda porzione 4 del profilato 2 comprende una rispettiva seconda superficie 4b di accoppiamento con un’altra delle superfici laterali 101a,101b,101c del filo metallico 101, in particolare la superficie rivolta verso il dente 101b.
Nella forma di attuazione dell’invenzione delle figure 3,4,5, la prima superficie 3a e la seconda superficie 3b della prima porzione 3 sono disposte secondo piani paralleli.
Inoltre, la prima superficie 4a e la seconda superficie 4b della seconda porzione 4 sono pure disposte secondo piani paralleli.
In altre parole, sia la prima porzione 3 che la seconda porzione 4 presentano uno spessore costante lungo tutta la lunghezza del profilato 2.
Le dimensioni del profilato 2 – in particolare la larghezza della prima porzione 3 e della seconda porzione 4, nonché il loro rispettivo spessore, possono essere qualsiasi in relazione alle specifiche esigenze applicative.
Anche la lunghezza del profilato 2 può essere qualsiasi.
Infatti, ad esempio il profilato 2 potrebbe avere lunghezza esattamente pari alla distanza che intercorre tra le superfici più esterne delle ali 5, oppure può avere anche lunghezza inferiore o superiore a tale distanza.
In una forma di attuazione di principale interesse applicativo, il profilato 2 è realizzato in una lega metallica.
Ad esempio, il profilato 2 può essere realizzato in acciaio, o altra idonea lega metallica.
La finitura superficiale del profilato 2, almeno nelle parti in cui esso entra in contatto con altri componenti, può essere modificata per ottenere diversi coefficienti di attrito sia con le superfici interne 105a,105b,105c della scanalatura 105 che con le superfici laterali 101a,101b,101c del filo metallico 101, in relazione alle specifiche esigenze applicative. In altre forme di attuazione, il profilato 2 può essere realizzato in qualsiasi altro materiale ritenuto idoneo per ottenere determinati effetti tecnici.
Ad esempio, in alcune forme di attuazione il profilato 2 può essere realizzato in un materiale elasticamente deformabile e/o cedevole.
Quest’ultima soluzione può consentire, in determinati casi, di assorbire, per deformazione, una parte delle forze trasmesse dal filo metallico 101 all’attacco ortodontico 100, e quindi in sostanza di ridurre le sollecitazioni trasmesse al dente 103 al quale l’attacco 100 è fissato.
Nel pratico impiego - quindi con il filo metallico 101 opportunamente posto in tensione - si osserva che l’inserto 1 secondo la forma di attuazione delle figure 3,4,5 dell’invenzione, inserito tra le superfici interne 105a,105b,105c della scanalatura 105 e le superfici laterali 101a,101b,101c del filo metallico 101, consente innanzitutto di ridurre notevolmente, oppure eliminare completamente, i giochi esistenti tra il filo metallico 101 e la scanalatura 105.
Questo impedisce che il filo metallico 101 si posizioni in modo scorretto rispetto alla scanalatura 105, e quindi che il filo 101 stesso trasmetta, al dente 103 al quale è fissato l’attacco ortodontico 100, delle azioni direzionate in modo non corretto, o comunque con un certo errore non controllabile, o controllabile ma non funzionale allo spostamento.
Inoltre, questa soluzione permette di ottenere una determinata frizione, o attrito, tra il filo metallico 101 e la scanalatura 105, così che l’ortodontista possa sfruttare tale frizione per ottenere i desiderati risultati nella correzione della posizione di quello specifico dente 103.
Una caratteristica molto importante della presente invenzione è il fatto che l’inserto 1 è completamente e liberamente rimovibile dalla scanalatura 105, ovvero non sono assolutamente previsti mezzi di fissaggio tra le due parti, né temporanei né tantomeno permanenti. In alcune forme di attuazione dell’invenzione, tuttavia, qualora la specifica situazione applicativa lo richieda, potrebbero anche essere previsti dei mezzi di fissaggio, temporanei o permanenti, dell’inserto 1 all’interno della scanalatura 105.
Ciò significa che l’inserto 1 può essere semplicemente e rapidamente sostituito con un altro di diverse dimensioni e/o di diverso materiale e/o di diverse caratteristiche superficiali, per soddisfare diverse esigenze applicative.
In altre parole, possono essere fornite informazioni più complete anche solo ad alcuni denti, e non a tutti indistintamente come accadrebbe semplicemente aumentando il diametro del filo metallico 101.
In alcune forme di attuazione dell’invenzione non rappresentate nelle figure, il profilato 2 può essere costituito da due spezzoni, ciascuno dei quali inserito nella scanalatura 105 in corrispondenza di una rispettiva ala 104 dell’attacco ortodontico 100.
Un’altra forma di attuazione dell’inserto 1 secondo la presente invenzione è illustrata nelle figure 6,7,8. In questa forma di attuazione, l’inserto 1 si differenzia da quello della forma di attuazione delle figure 3,4,5 per il fatto che sia la prima porzione 3 che la seconda porzione 4 del profilato 2 hanno le rispettive prime superfici 3a,4a e seconde superfici 3b,4b disposte non secondo piani reciprocamente paralleli, ma invece sono orientate nello spazio secondo piani che definiscono tra loro un angolo prefissato α.
In particolare, tale angolo prefissato α è definito su un piano ortogonale all’asse longitudinale della scanalatura 105.
Ciò equivale a dire che sia la prima porzione 3 che la seconda porzione 4 del profilato 2 hanno spessore variabile con continuità, rispettivamente da un primo spessore S1,S1’ ad un secondo spessore S2,S2’ diverso dal rispettivo primo spessore S1,S1’.
Più in dettaglio, la prima porzione 3 ha spessore variabile con continuità da un rispettivo primo spessore S1, in corrispondenza del suo primo bordo laterale libero 6, ad un rispettivo secondo spessore S2, minore del primo spessore S1, in corrispondenza dello spigolo 5 di collegamento alla seconda porzione 4.
La seconda porzione 4, invece, ha spessore variabile con continuità da un rispettivo primo spessore S1’, in corrispondenza del suo secondo bordo laterale libero 7, ad un rispettivo secondo spessore S2’, maggiore del primo spessore S1’, in corrispondenza dello spigolo 5 di collegamento alla prima porzione 3.
Come mostra la figura 6, che rappresenta l’inserto 1 inserito nella scanalatura 105, l’effetto tecnico che si ottiene è molteplice.
Innanzitutto, come nella precedente forma di attuazione, si ha una decisiva riduzione - o anche una completa eliminazione - dei giochi tra il filo 101 e la scanalatura 105, ed inoltre la realizzazione della desiderata frizione tra i due componenti 101,105.
In aggiunta a ciò, si ottiene un preciso angolo di “torque” impostato sul dente 103, che in questo caso è inferiore, rispetto all’inclinazione standard della scanalatura 105, del suddetto angolo prefissato α.
In altre parole, è possibile definire il desiderato angolo di “torque” come variazione rispetto all’angolazione già prevista nella scanalatura 105; inoltre, tale angolo è ottenibile con una precisione ed una sensibilità non raggiungibile nelle applicazioni di tipo noto, proprio grazie alla notevole riduzione, o eliminazione totale, dei giochi tra il filo 101 e la scanalatura 105.
Una precisione comparabile, nei sistemi di tipo noto, potrebbe essere ottenuta solo con fili 101 di grossa sezione, che come detto sono controindicati perché possono trasmettere azioni di intensità eccessiva sui denti.
In uso, la tensione applicata al filo 101 impedisce che lo stesso possa distaccarsi dal profilato 2, e quindi che possano accidentalmente generarsi dei giochi.
La forma di attuazione della figura 7 è del tutto simile a quella della figura 6, ma l’angolo prefissato αè previsto in senso opposto.
In altre parole, la prima porzione 3 del profilato 2 ha spessore variabile con continuità da un rispettivo primo spessore S1, in corrispondenza del suo primo bordo laterale libero 6, ad un rispettivo secondo spessore S2, minore del primo spessore S1, in corrispondenza dello spigolo 5 di collegamento alla prima porzione 3.
La seconda porzione 4, invece, ha spessore variabile con continuità da un rispettivo primo spessore S1’, in corrispondenza del suo secondo bordo laterale libero 7, ad un rispettivo secondo spessore S2’, maggiore del primo spessore S1’, in corrispondenza dello spigolo 5 di collegamento alla prima porzione 3.
L’effetto tecnico è analogo a quello della figura 6, ma l’angolo di “torque” impostato sul dente 103 in questo caso è superiore, rispetto all’inclinazione standard già prevista nella scanalatura 105, del suddetto angolo prefissato α.
Anche qui, in uso, la tensione applicata al filo 101 impedisce che lo stesso possa distaccarsi dal profilato 2, e quindi che possano inavvertitamente generarsi dei giochi.
La figura 8 illustra una vista assonometrica dell’inserto 1, che può corrispondere indifferentemente sia alla forma di attuazione della figura 6 che alla forma di attuazione della figura 7.
Naturalmente l’angolo prefissato α previsto tra le prime superfici 3a,4a e le rispettive seconde superfici 3b,4b può essere qualsiasi, compatibilmente con le esigenze di corretto inserimento e ritenuta del filo 101 e dell’inserto 1 all’interno della scanalatura 105. Utilizzando inserti 1 con diverse caratteristiche – ad esempio contraddistinti da diversi angoli prefissati α e/o spessori - per ciascuno dei denti 103 interessati, l’ortodontista può ottenere, su ciascun dente 103, il desiderato valore di “torque” senza dover effettuare pieghe sul filo 101 o altre scomode operazioni che non garantirebbero comunque un risultato altrettanto preciso e controllabile.
Un’altra forma di attuazione dell’inserto 1 secondo l’invenzione è illustrata nelle figure 9,10,11,11A,11B. Questa forma di attuazione differisce, in particolare, da quella delle figure 3,4,5 per il fatto che una tra la prima porzione 3 o la seconda porzione 4 - ad esempio la prima porzione 3 nella forma di attuazione di figura 9 - ha le rispettive prima superficie 3a e seconda superficie 3b orientate nello spazio secondo piani che formano un angolo prefissato α’ definito su un piano parallelo all’asse longitudinale della scanalatura 105.
Ciò equivale a dire che la prima porzione 3 ha spessore variabile con continuità da un primo spessore S1, in corrispondenza di un’estremità del profilato 2, ad un secondo spessore S2, diverso dal primo spessore S1, in corrispondenza dell’altra estremità del profilato 2. Questo consente chiaramente di indurre nel dente 103 interessato – con il filo 101 posto opportunamente in tensione - la desiderata angolazione coronale, o “tip” in gergo.
Vi è anche la garanzia che tale risultato possa essere ottenuto con una certa precisione grazie alla notevole riduzione – o totale eliminazione – dei giochi tra filo 101 e scanalatura 105.
Questa situazione è illustrata anche nella vista frontale della figura 11A.
Nella forma di attuazione della figura 10, invece, la variazione continua di spessore interessa la seconda porzione 4 del profilato 2.
Ciò consente di indurre nel dente 103 interessato – con il filo 101 posto opportunamente in tensione – la desiderata rotazione del dente 103, con precisione non ottenibile con altre tecniche note, come illustrato anche nella vista dal basso sezionata della figura 11B. La figura 11 illustra una vista assonometrica dell’inserto 1, che in particolare corrisponde alla forma di attuazione di figura 9, ma che potrebbe anche corrispondere alla forma di attuazione della figura 10 invertendo la prima porzione 3 con la seconda porzione 4.
Anche in questo caso, l’angolo prefissato α’ previsto tra la prima superficie 3a e la seconda superficie 3b può essere qualsiasi, compatibilmente con le esigenze di corretto inserimento e ritenuta del filo 101 e dell’inserto 1 all’interno della scanalatura 105.
Utilizzando inserti 1 con diverse caratteristiche – ad esempio con diversi angoli α’ e/o spessori S1,S2 - per ciascuno dei denti 103 interessati, l’ortodontista può ottenere, su ciascun dente 103, il desiderato valore di “tip” o rotazione senza dover effettuare pieghe sul filo 101 o altre scomode operazioni.
Un’altra forma di attuazione dell’inserto secondo l’invenzione è illustrata nelle figure 12,13.
Questa forma di attuazione è sostanzialmente una combinazione delle forme di attuazione rispettivamente delle figure 6-8 e 9-11.
In questa forma di attuazione, la prima porzione 3 del profilato 2 ha le rispettive prima superficie 3a e seconda superficie 3b tra loro reciprocamente orientate nello spazio in modo da formare tra loro un primo angolo prefissato α”, definito in un piano ortogonale all’asse longitudinale della scanalatura 105, ed anche un secondo angolo prefissato β, definito in un piano parallelo all’asse longitudinale della scanalatura 105. La seconda porzione 4, invece, ha le rispettive prima superficie 4a e seconda superficie 4b che formano tra loro il suddetto primo angolo prefissato α”, definito in un piano ortogonale all’asse longitudinale della scanalatura 105.
L’effetto tecnico che si ottiene è la possibilità di definire contemporaneamente, sul medesimo dente 103, le desiderate azioni di “torque” e di “tip”, nonché la desiderata frizione tra filo 101 e scanalatura 105, con una precisione ed una controllabilità non ottenibili con altre tecniche note, ed in modo selettivo per ciascun dente 103 trattato.
Un’altra forma di attuazione dell’inserto 1 secondo l’invenzione è illustrata nelle figure 14,15.
Questa forma di attuazione rappresenta un’ulteriore evoluzione della forma di attuazione illustrata nelle figure 9-11.
In questa forma di attuazione, la prima porzione 3 del profilato 2 ha le rispettive prima superficie 3a e seconda superficie 3b reciprocamente orientate nello spazio in modo da formare tra loro un primo angolo prefissato α”, definito in un piano parallelo all’asse longitudinale della scanalatura 105.
Inoltre, anche la seconda porzione 4 del profilato 2 ha le rispettive prima superficie 4a e seconda superficie 4b reciprocamente orientate nello spazio in modo da formare tra loro un secondo angolo prefissato β, definito in un piano pure parallelo all’asse longitudinale della scanalatura 105, come meglio illustrato in figura 15.
Quindi, sia la prima porzione 3 che la seconda porzione 4 hanno entrambe spessore che varia, con continuità, da un primo spessore S1,S1’ in corrispondenza di un’estremità del profilato 2, ad un secondo spessore, S2,S2’, maggiore del primo spessore S1,S1’, in corrispondenza dell’altra estremità del profilato 2.
L’effetto tecnico che si ottiene è la possibilità di definire contemporaneamente, sul medesimo dente 103, le desiderate azioni di “tip” e di rotazione, nonché la desiderata frizione tra filo 101 e scanalatura 105, con una precisione ed una controllabilità non ottenibili con altre tecniche note, ed in modo selettivo per ciascun dente 103 trattato.
Ancora una forma di attuazione dell’inserto 1 secondo la presente invenzione è illustrata nelle figure 16,17. Questa forma di attuazione è un’ulteriore evoluzione della forma di attuazione secondo le figure 14,15.
In questa forma di attuazione, la prima porzione 3 del profilato 2 ha le rispettive prima superficie 3a e seconda superficie 4a reciprocamente orientate nello spazio in modo da formare tra loro un primo angolo prefissato α” in un piano ortogonale all’asse longitudinale della scanalatura 105, ed un secondo angolo prefissato β in un piano parallelo all’asse longitudinale della scanalatura 105.
Inoltre, la seconda porzione 4 del profilato 2 ha le rispettive prima superficie 4a e seconda superficie 4b reciprocamente orientate nello spazio in modo da formare tra loro un primo angolo prefissato α” in un piano ortogonale all’asse longitudinale della scanalatura 105, ed invece un terzo angolo prefissato γ in un piano parallelo all’asse longitudinale della scanalatura 105.
L’effetto tecnico che si ottiene è la possibilità di definire contemporaneamente, sul medesimo dente X, le desiderate azioni di “torque”, “tip” e di rotazione, nonché la desiderata frizione tra filo 101 e scanalatura 105, con una precisione ed una controllabilità non ottenibili con altre tecniche note, ed in modo selettivo per ciascun dente 103 trattato. Un’altra forma di attuazione dell’inserto 1 secondo l’invenzione è illustrata nelle figure 18,19.
In questa forma di attuazione, il profilato 2 dell’inserto è simile a quello della forma di attuazione 3-5, ma si differenzia per il fatto che ha sezione trasversale conformata sostanzialmente a “C”. Più in dettaglio, il profilato 2 secondo la presente forma di attuazione comprende una prima porzione 3, una seconda porzione 4 ed una terza porzione 8 collegate in corrispondenza di due spigoli 5,5’.
Ciascuna delle porzioni 3,4,8 comprende una rispettiva prima superficie 3a,4a,8a di accoppiamento con una delle superfici interne 105a,105b,105c della scanalatura 105 – cioè rispettivamente la superficie superiore 105a la superficie di fondo 105b e la superficie inferiore 105c, ed una rispettiva seconda superficie 3b,4b,8b di accoppiamento con una delle superfici laterali 101a,101b,101c del filo metallico 101, cioè la superficie rivolta verso l’alto 101a, la superficie rivolta verso il dente 101b, e la superficie rivolta verso il basso 101c.
Questa forma di attuazione consente di ottenere risultati ancora più precisi in termini di eliminazione dei giochi tra filo 101 e scanalatura 105, nonché in termini di precisione e controllo dei desiderati effetti tecnici sul dente 103 da trattare, in quanto il filo 101 si accoppia all’inserto 1 su tutte e tre le superfici 101a,101b,101c con le quali normalmente, nelle applicazioni di tipo noto, viene a contatto con le superfici interne 105a,105b,105c della scanalatura 105.
Si fa notare, in linea generale, che tutte le forme di attuazione delle figure 3-17 – con le relative caratteristiche geometriche - possono essere realizzate con un profilo 2 con sezione trasversale a “C” come quello di figura 18.
A solo titolo di esempio non limitativo, nella figura 19 è illustrata una forma di attuazione dell’inserto 1 analoga a quella di figura 6, ossia che consente di ottenere i medesimi effetti tecnici.
Le figure 20,21 si riferiscono ad ancora un’altra forma di attuazione dell’invenzione, in cui l’inserto 1 comprende due profilati 2,2’ separati in luogo di uno intero.
In particolare, nella figura 20 l’inserto 1 comprende due profilati 2,2’ identici, aventi sezione trasversale ad “L”.
Gli effetti tecnici sono i medesimi della forma di attuazione della figura 18: la previsione di due profilati 2,2’ separati può però consentire di ottenere alcuni ulteriori vantaggi pratici ad esempio in fase di assemblaggio, oppure di sostituzione anche soltanto di uno solo dei due profilati 2,2’.
Nella figura 21 è invece mostrata, anche qui a solo titolo di esempio, una forma di attuazione analoga a quella della figura 19, con due profilati 2,2’ separati in luogo di uno intero.
Anche in questo caso, tutte le forme di attuazione delle figure 3-17 – con le relative caratteristiche geometriche - possono essere realizzate con due profili 2,2’ con sezione trasversale a “L” come quello di figura 20.
Nelle figure 22-30 sono illustrate ulteriori forme di attuazione dell’invenzione nelle quali l’inserto 1 è alloggiato all’interno di una scanalatura 105 di un attacco ortodontico 100 che non presenta la consueta inclinazione rispetto alla base 102.
Ciò dimostra che l’inserto 1 secondo la presente invenzione può anche essere vantaggiosamente utilizzato con attacchi ortodontici 100 di tipo cosiddetto “edgewise”, cioè privi di “informazioni”, nei quali cioè i singoli parametri possono essere completamente definiti a discrezione dell’ortodontista senza dover tenere conto di eventuali informazioni pre-impostate, come avviene per esempio per il “torque” e/o il “tip” negli attacchi utilizzati in tecnica “straight wire”, in cui si utilizzano attacchi con “informazioni” inserite nell’attacco ortodontico.
Ad esempio, nella forma di attuazione della figura 22, un inserto 1 comprendente un profilato ad “L” – identico a quello delle figure 3-5 – consente di ottenere l’effetto di eliminazione dei giochi e della desiderata frizione tra filo 101 e scanalatura 105.
Nelle forme di attuazione delle figure 23,24 viene utilizzato un inserto 1 identico a quello delle forme di attuazione delle figure 6-8, con possibilità di ottenere il “torque” desiderato senza dover tenere conto di quello eventualmente pre-impostato.
Nella forma di attuazione della figura 25 viene utilizzato un inserto 1 identico a quello della figura 9, con possibilità di ottenere unicamente un effetto di “tip” senza alcun “torque” pre-impostato.
Nella forma di attuazione della figura 26 viene utilizzato un inserto 1 identico a quello della figura 10, con possibilità di ottenere unicamente un effetto di rotazione del dente senza alcun “torque” preimpostato.
Nella forma di attuazione della figura 27 viene utilizzato un inserto 1 identico a quello della figura 14, con possibilità di ottenere un determinato “tip” ed una determinata rotazione del dente senza alcun “torque” pre-impostato.
Nella forma di attuazione della figura 28 viene utilizzato un inserto 1 simile a quello della figura 14, con possibilità di ottenere un determinato “tip” ed un determinato “torque”, senza dover tenere conto di quello pre-impostato.
Le forme di attuazione delle figure 29,30, utilizzano un inserto 1 simile a quello della figura 24, ma comprendente rispettivamente un unico profilato con sezione trasversale a “C” oppure due profilati 2,2’ identici con sezione trasversale ad “L”, con i vantaggi tecnici in precedenza descritti.
Le figure 31,32 si riferiscono ad una forma di attuazione in cui l’inserto 1 comprende un unico profilato 2 di sezione trasversale tubolare, cioè chiusa.
In questa forma di attuazione, il profilato 2 comprende una prima porzione 3, una seconda porzione 4, una terza porzione 8 ed una quarta porzione 9 collegate in corrispondenza di tre spigoli 5’,5”,5’”.
Questa forma di attuazione presenta il vantaggio della facilità di inserimento dell’inserto 1 della scanalatura, in quanto lo stesso viene prima infilato lungo il filo metallico 101.
Le figure 33,34, infine, si riferiscono a forme di attuazione dell’invenzione in cui il cavo 101 ha sezione circolare anziché rettangolare o quadrata.
In particolare, in quest’ultimo caso, l’inserto 1 secondo l’invenzione può essere utilizzato per imprimere al dente un certo “tip” o una certa rotazione, ma più difficilmente un “torque”.
La figura 33 si riferisce ad una forma di attuazione in cui il profilato 2 ha sezione trasversale sostanzialmente a “C”, mentre la figura 34 è relativa ad una forma di attuazione in cui il profilato 2 ha sezione trasversale sostanzialmente tubolare.
Si è così visto come l’invenzione raggiunge gli scopi proposti.
La presente invenzione è stata descritta secondo forme preferite di realizzazione, ma varianti equivalenti possono essere concepite senza uscire dall'ambito di protezione offerto dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Inserto per attacco ortodontico, detto attacco (100) essendo del tipo comprendente almeno una scanalatura (105) di inserimento di un filo metallico (101) di sezione qualsiasi, detta scanalatura (105) comprendendo una pluralità di superfici interne (105a,105b,105c), caratterizzato dal fatto che comprende almeno un profilato (2;2,2’) inseribile tra il filo metallico (101) ed almeno una delle superfici interne (105a,105b,105c) della scanalatura (105), così da annullare o ridurre il gioco esistente tra il filo metallico (101) e tali superfici interne (105a,105b,105c).
  2. 2. Inserto secondo la rivendicazione 1, in cui detto profilato (2;2’) comprende almeno una prima superficie (3a,4a;3a,4a,8a) di accoppiamento con una delle superfici interne (105a,105b,105c) della scanalatura (105), ed almeno una seconda superficie (3b,4b;3b,4b,8b;3b,4b,8b,9b) di accoppiamento con una delle facce laterali (101a,101b,101c) del filo metallico (101).
  3. 3. Inserto secondo la rivendicazione 2, in cui detto profilato (2;2’) ha sezione trasversale conformata sostanzialmente ad “L” e comprende una prima porzione (3) ed una seconda porzione (4) collegate in corrispondenza di uno spigolo (5).
  4. 4. Inserto secondo una delle rivendicazioni 1,2, in cui detto profilato (2) ha sezione trasversale conformata sostanzialmente a “C” e comprende una prima porzione (3), una seconda porzione (4) ed una terza porzione (8) collegate in corrispondenza di due spigoli (5,5’).
  5. 5. Inserto secondo una delle rivendicazioni 1,2, in cui detto profilato (2) ha sezione trasversale sostanzialmente tubolare comprendente una prima porzione (3), una seconda porzione (4), una terza porzione (8) ed una quarta porzione (9) collegate in corrispondenza di quattro spigoli (5,5’,5”,5’”).
  6. 6. Inserto secondo una delle rivendicazioni 1-5, in cui detta prima porzione (3) e/o detta seconda porzione (4) e/o detta terza porzione (8) e/o detta quarta porzione (9) comprende una rispettiva prima superficie (3a,4a,8a) di accoppiamento con una delle superfici interne (105a,105b,105c) della scanalatura (105), ed una rispettiva seconda superficie (3b,4b,8b,9b) di accoppiamento con una delle facce laterali (101a,101b,101c) del cavo metallico (101).
  7. 7. Inserto secondo una delle rivendicazioni 2-6, in cui detta prima superficie (3a,4a,8a) e detta seconda superficie (3b,4b,8b,9b) sono orientate nello spazio secondo piani paralleli.
  8. 8. Inserto secondo una delle rivendicazioni 2-6, in cui detta prima superficie (3a,4a,8a) e detta seconda superficie (3b,4b,8b,9b) sono reciprocamente orientate nello spazio secondo piani che definiscono tra loro un angolo prefissato (α;α’;,α”,β;α”,β,γ), così che detta prima porzione (3) e/o detta seconda porzione (4) e/o detta seconda porzione (8) ha uno spessore variabile con continuità da un primo spessore (S1,S1’) ad un secondo spessore (S2,S2’) diverso da detto primo spessore (S1,S1’).
  9. 9. Inserto secondo la rivendicazione precedente, in cui detto angolo prefissato (α;α’;,α”,β;α”,β,γ) è definito su un piano ortogonale all’asse longitudinale della scanalatura (105).
  10. 10. Inserto secondo la rivendicazione 8, in cui detto angolo prefissato (α;α’;,α”,β;α”,β,γ) è definito su un piano parallelo all’asse longitudinale della scanalatura (105).
  11. 11. Inserto secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto profilato (2;2,2’) è realizzato in una lega metallica.
  12. 12. Inserto secondo una delle rivendicazioni 1-10, in cui detto profilato (2;2,2’) è realizzato in un materiale elasticamente deformabile e/o cedevole.
  13. 13. Attacco ortodontico (100), comprendente almeno un inserto secondo una delle rivendicazioni 1-12.
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