ITBO20130553A1 - Gruppo elettrogeno - Google Patents

Gruppo elettrogeno

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ITBO20130553A1
ITBO20130553A1 IT000553A ITBO20130553A ITBO20130553A1 IT BO20130553 A1 ITBO20130553 A1 IT BO20130553A1 IT 000553 A IT000553 A IT 000553A IT BO20130553 A ITBO20130553 A IT BO20130553A IT BO20130553 A1 ITBO20130553 A1 IT BO20130553A1
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IT
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shell
motor
configuration
constituting
Prior art date
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IT000553A
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Raul Fabbri
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Telair S R L
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    • H02K5/24Casings; Enclosures; Supports specially adapted for suppression or reduction of noise or vibrations
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F02COMBUSTION ENGINES; HOT-GAS OR COMBUSTION-PRODUCT ENGINE PLANTS
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Description

GRUPPO ELETTROGENO
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un gruppo elettrogeno.
Oggigiorno, mezzi di trasporto quali camper, roulotte, autocaravan e simili, sono solitamente provvisti di gruppi elettrogeni, ovvero, di dispositivi in grado, per esempio, di ricaricare gli accumulatori di energia elettrica, allo scopo di garantire la corretta operatività delle numerose utenze (illuminazione, riscaldamento, televisione, frigorifero, eccetera), delle quali tali mezzi sono dotati.
Come è noto, tali gruppi prevedono l'impiego di un motore (a combustione interna) e di un generatore di energia elettrica, disposto a valle del motore, per trasformare l'energia meccanica fornita da quest'ultimo, nella desiderata energia elettrica. L'insieme costituito dal motore e dal generatore, essendo dotato di vari organi rotanti (un volano e una ventola per esempio), deve essere perfettamente centrato rispetto ad alcuni riferimenti fisici, quale ad esempio la coclea della ventola stessa (o altra carcassa), per assicurare un funzionamento ottimale, e impedire l'insorgere di vibrazioni.
A tale scopo quindi, il motore e il generatore vengono solitamente rigidamente fissati all’interno di un guscio, di riferimento e protezione, con l'interposizione di elementi (boccole o altro) in grado di attutire le vibrazioni.
Di fatto quindi, ad installazione completata, il gruppo elettrogeno (costituito a sua volta, come si è visto, dal motore e dal generatore di corrente), forma un corpo unico con il guscio che lo alloggia, proteggendolo.
Tale soluzione realizzativa non è però priva di inconvenienti.
Pur ricorrendo ad elementi in grado di attutire le vibrazioni, non risulta possibile eliminarle completamente, e quindi, durante il funzionamento del gruppo, tali vibrazioni si trasmettono al guscio, determinando evidenti effetti sgraditi.
Inoltre, la necessità di fissare rigidamente l'insieme composto da motore e generatore al guscio, complica in modo sensibile le attività di assemblaggio e installazione del generatore.
Infine, va osservato come anche dopo aver completato il montaggio del generatore, i collegamenti rigidi tra i vari componenti rendano assai più disagevoli le attività di manutenzione (siano esse operazioni programmate periodiche o interventi eccezionali, dovuti a guasti o altri eventi imprevisti).
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un gruppo elettrogeno che assicuri una corretta centratura rispetto al guscio che lo contiene, senza trasmettere vibrazioni a quest'ultimo, durante il funzionamento.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo elettrogeno che possa essere facilmente assemblato e installato.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo elettrogeno che consenta di effettuare interventi di manutenzione in modo semplice e agevole.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo elettrogeno che mantenga la corretta centratura degli elementi rotanti in esso presenti, anche a seguito di urti e/o ribaltamenti.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un gruppo elettrogeno che assicuri un'elevata affidabilità di funzionamento e che consenta di ottimizzare lo sfruttamento dell'energia con cui viene alimentato.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo elettrogeno che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un gruppo elettrogeno di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un gruppo elettrogeno, comprendente un guscio definente al suo interno un vano di alloggiamento di un motore, per l'erogazione di energia meccanica, e di un generatore di corrente, vincolato a detto motore, per la conversione dell'energia meccanica erogata da detto motore in energia elettrica, da fornire ad almeno un rispettivo utilizzatore, caratterizzato dal fatto che, almeno in una configurazione di impiego, detto motore e detto generatore sono appoggiati a detto guscio in corrispondenza di una pluralità di superfici utili, inclinate rispetto al piano di appoggio di detto guscio e amovibilmente appoggiate su rispettive regioni superficiali di forma coniugata rigidamente associate a detto guscio, per il centraggio e il riferimento automatici di detto motore e di detto generatore, rispetto a detto guscio.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del gruppo elettrogeno secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra il gruppo elettrogeno secondo il trovato, in vista prospettica, parzialmente sezionata e parzialmente esplosa;
la figura 2 illustra il gruppo elettrogeno di figura 1, in alzato frontale e parzialmente sezionato;
la figura 3 illustra schematicamente il gruppo elettrogeno secondo il trovato, in alzato frontale e parzialmente sezionato, in configurazione di impiego;
la figura 4 è un particolare fortemente ingrandito del gruppo elettrogeno secondo il trovato, in vista prospettica e parzialmente sezionato.
Con particolare riferimento alle figure citate, è indicato globalmente con il numero di riferimento 1, un gruppo elettrogeno comprendente un guscio 2, il quale definisce al suo interno un vano di alloggiamento 3 di un motore 4, per l'erogazione di energia meccanica, e di un generatore di corrente 5, vincolato al motore 4. Il generatore 5 può così convertire l'energia meccanica erogata dal motore 4 in energia elettrica, da fornire ad almeno un rispettivo utilizzatore.
Tale gruppo elettrogeno 1 può così trovare applicazione, preferibilmente ma non esclusivamente, in mezzi di trasporto quali camper, roulotte, autocaravan e simili, per esempio per ricaricare utilizzatori costituiti da accumulatori di energia elettrica, di cui tali mezzi sono equipaggiati, allo scopo di garantire la corretta operatività delle numerose utenze (illuminazione, riscaldamento, televisione, frigorifero, eccetera), delle quali sono dotati. Si precisa sin da ora che sebbene l'impiego del gruppo 1 per mezzi di trasporto quali quelli sopra menzionati costituisca applicazione preferita del trovato, e per tale motivo ad essa si farà prevalentemente riferimento nel prosieguo della presente trattazione, non si esclude l'impiego del gruppo 1 secondo il trovato in differenti settori applicativi, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Il motore 4 può essere qualsiasi, ed essere per esempio un qualsivoglia motore a combustione interna, alimentato con un combustibile a scelta, in funzione delle specifiche esigenze; per esempio, con ulteriore riferimento all'applicazione preferita, il motore 4 è un motore a due tempi alimentato con GPL.
La scelta di tale tipologia di motore 4 assicura infatti compattezza, bassa rumorosità, vibrazioni ridotte, affidabilità, assenza di manutenzioni programmate. Inoltre, come si evince dalle figure allegate, per ridurre l’ingombro verticale, il motore 4 è disposto con il proprio cilindro 6 in posizione orizzontale.
Il generatore 5 può essere un alternatore, ma nella applicazione preferita è costituito da una dinamo. Questa soluzione consente di disporre direttamente sull’uscita di corrente continua, senza necessità di interposizione di un raddrizzatore, avendo così a disposizione, in modo relativamente semplice, un potente organo motore elettrico, da impiegare anche per l’avviamento del gruppo elettrogeno 1 stesso, senza dovere ricorrere ad un tradizionale motorino di avviamento, ottenendo così una riduzione di ingombro, di peso, di costi e una semplificazione sia meccanica che elettrica.
Secondo il trovato, il motore 4 e il generatore 5 sono appoggiati al guscio 2, quantomeno in una configurazione di impiego (illustrata in figura 3), in corrispondenza di una pluralità di superfici utili, che sono inclinate rispetto al piano di appoggio del guscio 2 (e quindi rispetto ad un piano orizzontale).
Più precisamente, tali superfici utili sono amovibilmente appoggiate su rispettive regioni superficiali di forma coniugata rigidamente associate al guscio 2: in questo modo, è possibile ottenere automaticamente, per gravità, il centraggio e il riferimento del motore 4 e del generatore 5, rispetto al guscio 2.
Essendo inoltre mancante una connessione rigida fra il guscio 2 e l'insieme costituito da motore 4 e generatore 5 (mantenuti centrati grazie alla peculiare modalità di accoppiamento sopra introdotta), le eventuali vibrazioni di tale insieme non si trasmettono al guscio 2, conseguendo così sin da ora lo scopo prefissato. In particolare, il gruppo elettrogeno 1 comprende almeno un'orecchia 7, che si sviluppa da almeno uno tra il motore 4 e il generatore 5, e che presenta almeno una protuberanza 8 a conformazione conica.
E' proprio la superficie laterale 8a della protuberanza 8 che costituisce almeno una di tali superfici utili, in quanto essa è amovibilmente alloggiata, almeno nella configurazione di impiego, in un rispettivo alveolo 9 svasato, che è rigidamente associato al guscio 2 e che costituisce a sua volta almeno una delle regioni superficiali.
Più particolarmente, in una soluzione realizzativa di rilevante interesse pratico, proposta nelle figure allegate a scopo illustrativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, il gruppo elettrogeno 1 comprende due orecchie 7 reciprocamente affiancate, che si sviluppano dal motore 4 e che presentano rispettive protuberanze 8 a conformazione conica.
La superficie laterale 8a di ciascuna protuberanza 8 costituisce quindi una rispettiva superficie utile, amovibilmente alloggiata, almeno nella configurazione di impiego, nel corrispondente alveolo 9 svasato; a sua volta, ogni alveolo 9 è rigidamente associato al guscio 2 e costituisce una delle regioni superficiali sopra introdotte. Utilmente, nella soluzione realizzativa preferita, non limitativa dell'applicazione del trovato, ciascun alveolo 9 è ricavato in una porzione terminale di un rispettivo manicotto 10 sostanzialmente cilindrico, che è realizzato in un materiale anti-vibrazione, e che è stabilmente vincolato ad un corrispondente ricettacolo 11, sagomato dal guscio 2.
Di fatto quindi, le due protuberanze 8 (una per ciascuna orecchia 7) alloggiano in rispettivi alveoli 9, realizzati in due manicotti 10 disposti secondo assi verticali (e quindi reciprocamente paralleli).
Opportunamente, almeno uno fra il motore 4 e il generatore 5 presenta un involucro esterno a conformazione almeno parzialmente prismatica: due delle facce piane 12 di tale involucro possono così costituire ulteriori rispettive superfici utili, amovibilmente e stabilmente appoggiate, almeno nella configurazione di impiego, su rispettive regioni superficiali contro-inclinate (cioè convergenti) di forma coniugata, rigidamente associate al guscio 2.
Più particolarmente, come risulta evidente dalla figura 2, nella soluzione realizzativa preferita è il generatore 5 che presenta un involucro esterno a conformazione parzialmente prismatica, a base ottagonale (più precisamente, l'involucro presenta un primo spezzone a conformazione cilindrica, affacciato al motore 4, e un secondo spezzone, a conformazione prismatica ottagonale). In questo modo, le due facce piane 12 sopra indicate possono appoggiare amovibilmente e stabilmente, almeno nella configurazione di impiego, su rispettive estremità 13 di altri manicotti sostanzialmente cilindrici 10, estremità 13 che costituiscono così ulteriori corrispondenti regioni superficiali.
I manicotti 10 possono essere del tipo sopra descritto, e quindi essere realizzati in un materiale anti-vibrazione, e sono stabilmente vincolati a corrispondenti ulteriori ricettacoli 11, sagomati dal guscio 2 e disposti, in questo caso, secondo assi contro-inclinati (perpendicolari alle rispettive facce 12 dell'involucro del generatore 5).
Vantaggiosamente, il gruppo elettrogeno 1 comprende almeno un limitatore di corsa, per contenere e controllare l'escursione consentita al motore 4 e al generatore 5 (in quanto, come si è visto, essi sono solo appoggiati al guscio 2, senza esservi stabilmente ancorati).
In particolare, nella soluzione realizzativa proposta a scopo meramente esemplificativo nelle figure allegate, il limitatore di corsa comprende uno sporto 14, il quale si sviluppa da almeno uno fra il motore 4 e il generatore 5 e che è inserito, almeno nella configurazione di impiego, in una nicchia 15, che è ricavata internamente al guscio 2 (e visibile in dettaglio in figura 4) e che alloggia una cresta sagomata 16, che si sviluppa dal guscio 2 stesso.
Come risulta chiaramente dalle figure 2, 3 e 4, lo sporto 14 e la cresta 16 presentano rispettivi rebbi terminali 14a, 16a intervallati da corrispondenti scanalature 14b, 16b, in modo tale da consentire il reciproco accoppiamento di forma tra lo sporto 14 e la cresta 16 almeno nella configurazione di impiego (quando lo sporto 14 è inserito nella nicchia 15).
Così, in corrispondenza di una escursione del motore 4 e del generatore 5 oltre ad un valore predefinito, uno tra lo sporto 14 e la cresta 16 riscontrano contro i rebbi 14a, 16a dell'altro tra lo sporto 14 e la cresta 16 (in funzione della direzione secondo la quale si verifica lo spostamento), per contenere e controllare l'escursione consentita al motore 4 e al generatore 5 (secondo entrambe le direzioni parallele al piano orizzontale).
Infatti, appare evidente come la corsa massima consentita all'insieme costituito dal motore 4 e dal generatore 5 (reciprocamente vincolati in modo rigido), sia pari alla larghezza delle scanalature 14b, 16b compresa tra i rispettivi rebbi 14a, 16a: qualsiasi escursione per valori superiori, risulta impedita dai rebbi 14a, 16a, che di fatto definiscono un fine corsa rispettivamente per la cresta 16 e lo sporto 14, e quindi per il motore 4 e il generatore 5 ai quali è associato.
Ancor più particolarmente, e con riferimento alla soluzione realizzativa proposta nelle figure allegate a scopo illustrativo e non limitativo, il gruppo elettrogeno 1 comprende una placca sagomata 17, esternamente applicata al motore 4 (da parte opposta rispetto al generatore 5).
Dalla placca 17 si sviluppano quindi le due orecchie 7 affiancate e due sporti 14 reciprocamente contrapposti, che si possono inserire, almeno nella configurazione di impiego, in corrispondenti nicchie 15 (ognuna delle quali alloggiante una cresta 16), ricavate internamente al guscio 2.
Positivamente, il guscio 2 è sostanzialmente costituito da un primo semiguscio 2a e da un secondo semiguscio 2b, preferibilmente, ma non esclusivamente, realizzati in polipropilene autoestinguente (ottenuti per stampaggio), aventi funzione autoportante (evitando così la necessità di ricorrere ad una intelaiatura, in metallo o altro, atta a sostenere le parti che compongono il gruppo 1).
Si osservi come sui semigusci 2a, 2b possano essere ricavati (sempre per stampaggio) anche diversi particolari accessori, utili o necessari al funzionamento e all'assemblaggio ottimali del gruppo 1 secondo il trovato, quali ad esempio un condotto per aria forzata di raffreddamento, un sistema di fissaggio a scatto del serbatoio, un alloggiamento per gli allacciamenti agli utilizzatori, eccetera.
Inoltre, ciascun semiguscio 2a, 2b è internamente rivestito da un rispettivo strato di coibentazione 18a, 18b, realizzato in un materiale fono-termo isolante e auto-estinguente, a spessore variabile, che definisce una canalizzazione di convogliamento dell'aria di raffreddamento, in particolare in corrispondenza dei punti critici. I già descritti ricettacoli 11 e le già menzionate nicchie 15 sono quindi ricavati in tali strati 18a, 18b (ottenuti preferibilmente, ma non esclusivamente, per stampaggio).
Il funzionamento del gruppo elettrogeno secondo il trovato è il seguente.
Come si è visto, nel gruppo elettrogeno 1 l'insieme costituito dal motore 4 e dal generatore 5 è semplicemente appoggiato sui rispettivi supporti (solidali al guscio 2, e più particolarmente al secondo semiguscio 2b). Più precisamente, in configurazione di impiego, alcune superfici utili del motore 4, inclinate rispetto al piano orizzontale e costituite dalle superfici laterali 8a delle protuberanze 8 coniche, alloggiano in svasature 9 (coniche a loro volta), che definiscono rispettive regioni superficiali di forma coniugata e che sono associate al guscio 2. Inoltre, il generatore 5 (rigidamente vincolato al motore 4), appoggia sul guscio 2 con due facce 12 del suo involucro, che costituiscono ulteriori superfici utili, e che sono semplicemente appoggiate su rispettive regioni superficiali definite dalle estremità 13 di manicotti 10.
Pertanto, l'accoppiamento tra l'insieme costituito dal motore 4 e il generatore 5, con il guscio 2, è ottenuto, diversamente da quanto accade nei gruppi elettrogeni noti, senza ricorrere ad elementi rigidi di fissaggio (viti, dadi, eccetera) e ciò consente in primo luogo di ridurre o annullare la trasmissione di vibrazioni al guscio 2 stesso, lasciando tale insieme libero di oscillare liberamente.
A tale risultato peraltro, contribuisce la scelta di appoggiare il motore 4 e il generatore 5 su manicotti 10 (presentanti rispettivamente le svasature 9 che alloggiano le protuberanze 8 e le estremità 13 su cui poggiano le facce 12), realizzati in materiale anti-vibrante.
Nel contempo, il corretto centraggio dei vari componenti (per esempio quella della ventola 5a del generatore 5), rispetto a riferimenti solidali al guscio 2 (per esempio la coclea 2c che lo alloggia), è assicurato dalla scelta di appoggiare il motore 4 e il generatore 5 al guscio 2 in corrispondenza di superfici utili inclinate (rispetto al piano di appoggio del guscio 2 stesso), che riscontrano come si è visto su rispettive regioni superficiali di forma coniugata.
Infatti, qualora in fase di montaggio (o per urti, vibrazioni, oscillazioni, eccetera), si presenti un disallineamento fra le parti, per gravità (e quindi automaticamente), le superfici utili scivolano sulle regioni superficiali fino a portarsi o riportarsi nella posizione ottimale, definita da progetto, che corrisponde appunto al centraggio e al riferimento corretti del motore 4 e del generatore 5, rispetto al guscio 2.
Ciò assicura quindi un funzionamento ottimale, oltre ad un ulteriore effetto favorevole al contenimento delle vibrazioni.
Come si è visto, al centraggio ottimale, e a scongiurare il pericolo che i componenti si fuoriescano dalle rispettivi sedi, contribuisce il ricorso ai limitatori di corsa, che contengono e controllano l'escursione consentita al motore 4 e al generatore 5.
Peraltro, per i motivi sopra esposti, qualora si verifichi un capovolgimento o un ribaltamento del gruppo 1, una volta ripristinata la corretta posizione orizzontale (e quindi la configurazione di impiego) il gruppo elettrogeno 1 riassume automaticamente la corretta centratura degli elementi rotanti in esso presenti.
Inoltre, va osservato come la mancanza di accoppiamenti rigidi fra il guscio 2 e l'insieme costituito da motore 4 e generatore 5, semplicemente appoggiati sul secondo semiguscio 2b, consenta ovviamente una notevole semplificazione delle operazioni di assemblaggio e installazione del gruppo 1 secondo il trovato e ne faciliti notevolmente le operazioni di manutenzione.
Si precisa infine come le canalizzazioni realizzate all'interno dei semigusci 2a, 2b, siano in grado di sfruttare il calore emanato dal motore 4 termico e dal generatore 5 per riscaldare, ove necessario, parti sensibili del mezzo di trasporto sul quale il gruppo 1 è installato, esterne alla cella abitativa, quali ad esempio la camera di alloggiamento dell'unità motrice o le valvole di scarico delle acque reflue.
Ciò consente di impiegare, almeno in parte, la quantità di energia che altrimenti verrebbe dispersa dal motore 4, il quale, come è noto, riesce ad erogare e a rendere disponibile al generatore 5, una quantità di energia meccanica che è solo una frazione minima di quella con cui viene alimentato.
Si è in pratica constatato come il gruppo elettrogeno secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato, in quanto, il ricorso ad un motore e ad un generatore che, almeno in una configurazione di impiego, sono appoggiati al rispettivo guscio in corrispondenza di una pluralità di superfici utili, inclinate rispetto al piano di appoggio del guscio stesso e amovibilmente appoggiate su rispettive regioni superficiali di forma coniugata rigidamente associate a quest'ultimo permette di realizzare un gruppo elettrogeno che assicuri una corretta centratura rispetto al guscio che lo contiene, senza trasmettere vibrazioni a quest'ultimo, durante il funzionamento.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.Gruppo elettrogeno, comprendente un guscio (2) definente al suo interno un vano di alloggiamento (3) di un motore (4), per l'erogazione di energia meccanica, e di un generatore di corrente (5), vincolato a detto motore (4), per la conversione dell'energia meccanica erogata da detto motore (4) in energia elettrica, da fornire ad almeno un rispettivo utilizzatore, caratterizzato dal fatto che, almeno in una configurazione di impiego, detto motore (4) e detto generatore (5) sono appoggiati a detto guscio (2) in corrispondenza di una pluralità di superfici utili, inclinate rispetto al piano di appoggio di detto guscio (2) e amovibilmente appoggiate su rispettive regioni superficiali di forma coniugata rigidamente associate a detto guscio (2), per il centraggio e il riferimento automatici di detto motore (4) e di detto generatore (5), rispetto a detto guscio (2). 2.Gruppo elettrogeno, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un'orecchia (7) sviluppantesi da almeno uno tra detto motore (4) e detto generatore (5), detta orecchia (7) presentando almeno una protuberanza (8) a conformazione conica, la superficie laterale (8a) di detta protuberanza (8) costituendo almeno una di dette superfici utili, amovibilmente alloggiata, almeno in detta configurazione di impiego, in un rispettivo alveolo (9) svasato, rigidamente associato a detto guscio (2) e costituente almeno una di dette regioni superficiali. 3.Gruppo elettrogeno, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto di comprendere due di dette orecchie (7) reciprocamente affiancate, sviluppantisi da detto motore (4) e presentanti rispettive dette protuberanze (8) a conformazione conica, la superficie laterale (8a) di ciascuna di dette protuberanze (8) costituendo una rispettiva detta superficie utile, amovibilmente alloggiata, almeno in detta configurazione di impiego, in un corrispondente detto alveolo (9) svasato, rigidamente associato a detto guscio (2) e costituente una di dette regioni superficiali. 4.Gruppo elettrogeno, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti alveoli (9) è ricavato in una porzione terminale di un rispettivo manicotto (10) sostanzialmente cilindrico, realizzato in un materiale anti-vibrazione, stabilmente vincolato ad un corrispondente ricettacolo (11) sagomato da detto guscio (2). 5.Gruppo elettrogeno, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno uno fra detto motore (4) e detto generatore (5) presenta un involucro esterno a conformazione almeno parzialmente prismatica, due delle facce piane (12) di detto involucro costituendo rispettive dette superfici utili, amovibilmente e stabilmente appoggiate, almeno in detta configurazione di impiego, su rispettive regioni superficiali contro-inclinate di forma coniugata rigidamente associate a detto guscio (2). 6.Gruppo elettrogeno, secondo le rivendicazioni 1 e 5, caratterizzato dal fatto che detto generatore (5) presenta un involucro esterno a conformazione parzialmente prismatica, a base ottagonale, dette due facce piane (12) di detto involucro essendo amovibilmente e stabilmente appoggiate, almeno in detta configurazione di impiego, su rispettive estremità (13), costituenti dette regioni superficiali, di manicotti (10) sostanzialmente cilindrici, realizzati in un materiale antivibrazione, stabilmente vincolati a corrispondenti ricettacoli (11) sagomati da detto guscio (2) e disposti secondo assi contro-inclinati. 7.Gruppo elettrogeno, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un limitatore di corsa, per il contenimento e il controllo dell'escursione consentita a detto motore (4) e a detto generatore (5). 8.Gruppo elettrogeno, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto almeno un limitatore di corsa comprende uno sporto (14), sviluppantesi da almeno uno fra detto motore (4) e detto generatore (5) e inserito, almeno in detta configurazione di impiego, in una nicchia (15) ricavata internamente a detto guscio (2) e alloggiante una cresta sagomata (16), sviluppantesi da detto guscio (2), detto sporto (14) e detta cresta (16) presentando rispettivi rebbi terminali (14a, 16a) intervallati da corrispondenti scanalature (14b, 16b), per il reciproco accoppiamento di forma tra detto sporto (14) e detta cresta (16) almeno in detta configurazione di impiego, in corrispondenza di una escursione di detto motore (4) e di detto generatore (5) oltre ad un valore predefinito, uno tra detto sporto (14) e detta cresta (16) riscontrando contro detti rebbi (14a, 16a) dell'altro tra detto sporto (14) e detta cresta (16), per il contenimento e il controllo dell'escursione consentita a detto motore (4) e a detto generatore (5). 9.Gruppo elettrogeno, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una placca sagomata (17), esternamente applicata a detto motore (4), da detta placca (17) sviluppandosi dette due orecchie (7) affiancate e due di detti sporti (14), reciprocamente contrapposti, inseriti, almeno in detta configurazione di impiego, in corrispondenti dette nicchie (15) ricavate internamente a detto guscio (2). 10.Gruppo elettrogeno, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guscio (2) è sostanzialmente costituito da un primo semiguscio (2a) e da un secondo semiguscio (2b), ciascuno di detti semigusci (2a, 2b) essendo internamente rivestito da un rispettivo strato di coibentazione (18a, 18b), realizzato in un materiale fono-termo isolante auto-estinguente e definente una canalizzazione di convogliamento dell'aria di raffreddamento, detti ricettacoli (11) e dette nicchie (15) essendo ricavati in detti strati (18a, 18b).
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