ITBO20130066A1 - Metodo e sistema di configurazione e di simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza. - Google Patents

Metodo e sistema di configurazione e di simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza. Download PDF

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ITBO20130066A1
ITBO20130066A1 IT000066A ITBO20130066A ITBO20130066A1 IT BO20130066 A1 ITBO20130066 A1 IT BO20130066A1 IT 000066 A IT000066 A IT 000066A IT BO20130066 A ITBO20130066 A IT BO20130066A IT BO20130066 A1 ITBO20130066 A1 IT BO20130066A1
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mapping
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IT000066A
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Filippo Guerzoni
Stefania Rossi
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Filippo Guerzoni
Stefania Rossi
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Description

DESCRIZIONE
“METODO E SISTEMA DI CONFIGURAZIONE E DI SIMULAZIONE DEL
FUNZIONAMENTO DI UN IMPIANTO DI SORVEGLIANZAâ€
La presente invenzione ha per oggetto un procedimento ed un sistema per la configurazione e la simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza ovvero di un impianto di allarme.
Nel settore degli impianti di allarme, sono noti impianti di sorveglianza aventi sensori di tipo volumetrico e perimetrali che consentono di sorvegliare prestabilite aree di sorveglianza ovvero varchi.
Più in generale, tali impianti consentono di sorvegliare un ambiente (interno e/o esterno).
Un inconveniente soventemente lamentato dagli utenti di tale tipologia di impianti di sorveglianza à ̈ dovuto al fatto che l’utente finale non ha alcuna possibilità di provare la loro efficacia fino a quando non sono stati correttamente installati.
L’efficacia dei detti sistemi rispetto alle esigenze dell’utente finale possono essere soltanto verificate a livello teorico in base alle specifiche fornite dal produttore e convalidate dall’esperienza di un installatore.
Un ulteriore inconveniente di tali sistemi à ̈ che in generale, anche una volta installati, non consentono all’utente finale di visualizzare in modo diretto il fascio o la barriera posti a protezione di un volume o di un varco, rendendo complicata l’ottimizzazione della loro efficacia.
Tali sistemi utilizzano sia tecnologie passive, come ad esempio sensori ad infrarossi che non emettono alcuna radiazione ma misurano le variazioni di radiazione introdotte dalla presenza di un corpo, sia tecnologie attive, come ad esempio microonde o ultrasuoni che non sono visibili/udibili per i sensi umani.
In entrambi i casi, in seguito all’installazione, occorre eseguire, senza disporre di riferimenti precisi, il cosidetto †̃walk-test’ per verificare l’efficacia del sistema e ripetere tale test ogni volta che la posizione o l’orientamento dei sensori viene modificata.
Un ulteriore inconveniente di tali sistemi à ̈ che l’utente U senza esperienza pregressa nel settore deve necessariamente rivolgersi ad un installatore per effettuare la configurazione dell’impianto di sorveglianza e successivamente per apportare ogni desiderata variazione all’impianto stesso.
In altre parole, tale tipologia di impianti deve essere installata da utenti particolarmente esperti.
E’ quindi una esigenza particolarmente sentita quella di disporre di una metodologia che renda l’installazione e/o la configurazione di un impianto di sorveglianza / allarme semplice e particolarmente veloce per l’utente finale.
Scopo del presente trovato à ̈ pertanto quello di ovviare a questi inconvenienti e consentire di soddisfare l’esigenza sopra espressa, attraverso la messa a disposizione di metodo e di un sistema per la configurazione e la simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza ovvero di allarme.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di rendere disponibile un metodo ed un sistema per la configurazione e la simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza ovvero di allarme che consenta di effettuare prove e simulazioni dell’impianto di sorveglianza o allarme in modo semplice, veloce ed a basso costo.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di rendere disponibile una metodologia ed un sistema che consenta di configurare in modo ottimale un impianto di allarme anche ad una persona non particolarmente esperta. In accordo con l’invenzione, tale scopo viene raggiunto da un metodo di configurazione e di simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 illustra un esempio applicativo della metodologia oggetto dell’invenzione;
- la figura 2 illustra una preferita forma di attuazione del metodo oggetto della presente invenzione riferita in particolare ad una configurazione di un sensore singolo del tipo a barriera;
- la figura 3 illustra una preferita forma di attuazione del metodo oggetto della presente invenzione riferita in particolare ad una configurazione di un impianto con due sensori di tipo volumetrico;
- la figura 4 illustra un flow chart di una preferita forma di attuazione del metodo oggetto della presente invenzione;
- la figura 5 illustra schematicamente una applicazione della metodologia oggetto dell’invenzione.
Verrà descritto nel prosieguo un metodo ed un sistema per consentire la configurazione e la simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza per ambienti (interni e/o esterni).
Con il termine impianto di sorveglianza si intende un qualsiasi impianto di sorveglianza ovvero allarme provvisto di almeno un sensore per la sorveglianza di detto ambiente ed avente un volume ovvero regione di sorveglianza (nel seguito utilizzeremo indifferentemente l’espressione volume o regione di sorveglianza).
Con il termine ambiente si intende una porzione di spazio.
Tale sensore S Ã ̈, preferibilmente, un sensore S di tipo volumetrico, di qualsiasi tipologia (ad infrarossi, una telecamera, etc.).
Il metodo secondo l’invenzione, che verrà meglio spiegato nel seguito, comprendere le fasi di:
- a) acquisire una pluralità di immagini di detto ambiente A mediante mezzi 2 di visione;
- b) eseguire, mediante mezzi 3 di elaborazione, una mappatura di detto ambiente A sulla base di dette immagini acquisite;
- c) acquisire, successivamente all’esecuzione della mappatura, almeno una immagine di detto ambiente A mediante detti mezzi 2 di visione;
- d) generare, sostanzialmente in tempo reale e sulla base di detta almeno una immagine acquisita, della mappatura di detto ambiente A e di una selezionata e desiderata posizione del sensore S in detto ambiente A, almeno una immagine elaborata I* comprendente l’almeno una immagine acquisita a cui à ̈ sovrapposta almeno una rappresentazione grafica V* del volume o regione di sorveglianza V di detto sensore S corrispondente al volume o regione di sorveglianza definito dal sensore S in detta posizione desiderata e selezionata;
- e) rendere disponibile all’utente U l’immagine I* elaborata.
Si osservi che l’immagine elaborata I* à ̈ preferibilmente una immagine tridimensionale.
Con l’espressione “mappatura†si intende l'operazione di identificazione dei punti caratteristici dell'ambiente (“point cloud†), come ad esempio bordi, angoli o discontinuità cromatiche.
La mappatura ha la finalità di:
- generare nello spazio un piano di riferimento su cui apporre un sistema di coordinate cartesiane (come illustrato a titolo esemplificativo in figura 5); - determinare la posizione dell'osservatore relativamente a detto sistema di coordinate.
Si osservi che la fase d) Ã ̈ eseguita mediante i mezzi 3 di elaborazione. Tali mezzi 3 di elaborazione possono essere almeno in parte remoti (ovvero residenti in un server remoto).
Si osservi che secondo la metodologia descritta l’utente può visualizzare direttamente sull’immagine elaborata I* il volume o regione di sorveglianza V.
Infatti su tale immagine elaborata I* sono presenti elementi grafici relativi all’ambiente A ed elementi grafici sovrapposti a quelli ambiente A, generati in tempo reale, per consentire una simulazione del funzionamento dell’impianto.
Se ad esempio nell’ambiente A sono presenti uno o più oggetti (una libreria, un quadro, una porta, etc.), sull’immagine elaborata I* gli stessi oggetti risulteranno visibili, assieme ad una rappresentazione (ad esempio sotto la forma di un fascio) V* del volume o regione di sorveglianza V di detto sensore S.
Preferibilmente, sull’immagine elaborata I* à ̈ presente anche una rappresentazione S* corrispondente al sensore S.
In questo modo l’utente U può visualizzare graficamente, nell’immagine elaborata I*, l’effettiva porzione dell’ambiente A che à ̈ sorvegliata dal sensore S, ovvero oggetto di sorveglianza.
Quindi, in altre parole, osservando l’immagine elaborata I* si ha la possibilità di verificare l’effettiva copertura (in termini di sorveglianza) dell’ambiente A.
In questo modo l’utente non deve fisicamente installare il sensore per eseguire i test di funzionalità dell’impianto di sorveglianza, ma può verificarne l’efficacia semplicemente al termine della configurazione, simulando il comportamento dell’impianto.
Inoltre, secondo il metodo oggetto dell’invenzione, l’utente U può muoversi all’interno dell’ambiente, riprendendo con continuità immagini dello stesso: secondo questo aspetto le fasi d) ed e) sono eseguite sostanzialmente in tempo reale ed in modo continuo.
Preferibilmente, anche la fase b) di mappatura à ̈ eseguita in continuo, ovvero viene aggiornata in tempo reale sulla base delle immagini acquisite dai mezzi 2 di visione.
I mezzi 2 di visione comprendono mezzi di acquisizione di immagini (preferibilmente una fotocamera o una telecamera).
Alternativamente, i mezzi 2 di visione possono essere integrati in occhiali, o lenti a contatto.
In questo caso, anche i mezzi 4 di visualizzazione sono associati a (integrati in) detti occhiali o lenti a contatto.
Inoltre, preferibilmente, à ̈ previsto che nella fase e) - di rendere disponibile all’utente U l’immagine I* elaborata – la stessa immagine I* elaborata sia resa disponibile mediante mezzi 4 di visualizzazione.
Preferibilmente, i mezzi 2 di visione ed i mezzi 4 di visualizzazione sono associati ad un dispositivo mobile 1 (ad esempio un portatile, un tablet, o uno smartphone).
I mezzi 4 di visione possono essere costituiti da un visualizzatore da appoggiare sulla testa (HMD), oppure da un comune display o più in generale da un altro dispositivo atto a riprodurre una immagine.
Secondo una preferita forma di realizzazione, il dispositivo 1 mobile comprende anche sensori per il rilevamento di un segnale rappresentativo della posizione e/o dell’orientamento e/o dell’accelerazione del dispositivo 1 mobile, che verranno meglio descritti nel seguito.
Secondo questo aspetto, la fase di generare una immagine elaborata I* comprende una fase di rilevare almeno un segnale rappresentativo di una posizione e/o di una accelerazione e/o di un orientamento dei mezzi 2 di visione, per derivare da tale segnale/i una posizione e/o orientamento dei mezzi 2 di visione rispetto all’ambiente A.
Vantaggiosamente, il fatto di utilizzare uno o più segnali rappresentativi della posizione e/o di una accelerazione e/o di un orientamento dei mezzi 2 di visione consente di migliorare l’accuratezza e l’affidabilità del metodo di configurazione, in quanto consente di individuare con una maggiore affidabilità la posizione del dispositivo mobile 1 rispetto all’ambiente A. Preferibilmente ma non limitatamente, tali sensori comprendono accelerometri, magnetometri e giroscopi.
Secondo il metodo, preferibilmente à ̈ attuata una fase di determinazione della posizione dei mezzi 2 di visione nell’ambiente A sulla base di un confronto dell’almeno una immagine acquisita con la mappatura, ed in cui à ̈ prevista una fase di rendere disponibile una segnalazione se l’utente U à ̈ disposto nell’ambiente A all’interno del volume o regione di sorveglianza V definito con il sensore nella posizione selezionata ovvero desiderata.
Vantaggiosamente, il fatto di determinare la posizione dei mezzi di visione 2 rispetto all’ambiente A (e, quindi dell’utente U poiché i mezzi sono a lui associati) consente di eseguire una simulazione del comportamento dell’impianto di allarme.
In particolare, à ̈ possibile simulare il comportamento dell’impianto quando l’utente attraversa dei varchi o impegna zone dell’ambiente A.
In questo modo, l’utente A può testare in modo attivo il funzionamento dell’impianto di sorveglianza.
Preferibilmente i mezzi 3 di elaborazione comprendono una unità 3 di elaborazione, configurata per generare, sostanzialmente in tempo reale e sulla base di detta almeno una immagine acquisita, della mappatura di detto ambiente A e di una posizione del sensore S desiderata di detto sensore S in detto ambiente A selezionata, una immagine elaborata I* comprendente l’almeno una immagine acquisita a cui à ̈ sovrapposta almeno una rappresentazione grafica V* del volume o regione di sorveglianza V di detto sensore S corrispondente al volume o regione di sorveglianza definito dal sensore S in detta posizione desiderata ovvero selezionata.
Preferibilmente, l’immagine elaborata I* definisce una realtà aumentata. Con riferimento alla selezione di una posizione desiderata di detto sensore S in detto ambiente A, sono possibili due differenti modalità.
Si osservi che il sensore S non deve essere presente necessariamente nell’ambiente A per consentire la selezione della posizione desiderata, come verrà spiegato nel seguito.
Secondo una prima modalità di selezione della posizione del sensore S rispetto all’ambiente A, à ̈ previsto di disporre un oggetto di riferimento prestabilito (reale), rappresentativo di detto sensore, in una desiderata posizione nell’ambiente A.
Tale oggetto di riferimento può essere un oggetto di qualsiasi tipologia: preferibilmente à ̈ un oggetto prestabilito, ovvero avente caratteristiche dimensionali e/o un aspetto superficiale prestabilito.
Secondo un particolare esempio, tale oggetto di riferimento potrebbe essere anche un sensore S: ciò à ̈ particolarmente utile nel caso si voglia simulare il comportamento di un impianto di sorveglianza già installato a fonte di modifiche nelle impostazioni / configurazione dello stesso.
Ancora, più preferibilmente tale oggetto di riferimento ha dimensioni prestabilite: in questo modo, vantaggiosamente, à ̈ possibile eseguire una mappatura dell’ambiente in modo particolarmente preciso ed accurato. Secondo questa modalità, l’utente U orienta il dispositivo 1 mobile in modo che i mezzi di visione siano orientati per acquisire una immagine dell’ambiente A contenente il prestabilito oggetto di riferimento.
In accordo con una seconda modalità di selezione della posizione dell’oggetto di riferimento, tale posizione viene selezionata direttamente sull’immagine acquisita.
Secondo questa modalità, à ̈ prevista una fase di invio di comandi ai mezzi 3 di elaborazione per consentire una impostazione della posizione del sensore S rispetto all’ambiente A.
Ad esempio, la posizione del sensore S può essere impostata selezionando un punto dell’immagine acquisita, senza che l’utente debba disporre l’oggetto di riferimento o il sensore S nell’ambiente A.
Si osservi altresì che secondo questa metodologia preferibilmente l’utente U identifica un piano su cui collocare il sensore S.
Il piano può essere individuato mediante la selezione di tre punti della mappatura che consentono di determinare univocamente un piano; successivamente l’utente individua, su tale piano, un punto a cui corrisponde la posizione desiderata e selezionata del sensore S.
Tale punto corrisponde alla posizione del sensore S e preferibilmente verrà a definire l’origine del sistema di riferimento.
Verrà descritto nel seguito il funzionamento del sistema oggetto dell’invenzione, con riferimento ad una specifica forma di realizzazione, da cui si evinceranno anche le caratteristiche del metodo oggetto dell’invenzione.
L’utente U (ovvero la persona che esegue la configurazione del sistema), per configurare e simulare il comportamento dell’impianto di sorveglianza, dispone preferibilmente di un dispositivo 1 mobile che comprende i mezzi 2 di visione ed i mezzi 4 di visualizzazione.
Preferibilmente, tale dispositivo 1 mobile à ̈ un tablet o uno smartphone o un computer portatile.
Inoltre, il tale dispositivo 1 mobile comprende, preferibilmente, una pluralità di istruzioni definenti, preferibilmente, una †̃APP’.
L’utente U, libero di muoversi nel’ambiente A reale, utilizza il dispositivo 1 mobile per effettuare la configurazione e testare le funzionalità dell’impianto di sorveglianza.
L’esempio illustrato in figura 2 evidenzia come il sistema sia in grado di rendere disponibile sul display del dispositivo 1 mobile una immagine elaborata I* comprendente una immagine acquisita dalla videocamera (ovvero dai mezzi 2 di visione) ed elementi grafici generati dai mezzi 3 di elaborazione, definenti una realtà aumentata.
Nella figura 2 à ̈ rappresentata una immagine visualizzata sul display del dispositivo 1 mobile: in particolare in tratteggio à ̈ evidenziato un elemento grafico V* rappresentativo del volume ovvero della regione di sorveglianza V del sensore S sottoposto a configurazione.
Nell’esempio illustrato nella figura 2, il sensore S à ̈ del tipo a barriera.
Nella stessa figura 2 à ̈ indicato con C un elemento di comando, configurato per consentire di inviare comandi atti a consentire l’impostazione del sensore S.
In altre parole, tale elemento di comando C consente di agire direttamente sulla posizione e/o sull’orientamento del sensore S, il che si traduce in una modifica dell’elemento grafico V* relativo al volume ovvero area di sorveglianza.
L’esempio illustrato in figura 3 à ̈ un ulteriore esempio di una immagine elaborata I*, comprendente l’immagine dell’ambiente A a cui sono stati sovrapposti due differenti elementi grafici (V1*,V2*) rappresentativi di due regioni ovvero volumi V di sorveglianza.
Nell’esempio illustrato nella figura 3 il sensore S à ̈ infatti doppio sensore volumetrico, avente due volumi di sorveglianza.
L’elemento grafico (V1*,V2*) rappresentativo di un singolo volume di sorveglianza di cui alla figura 3 ha una forma sostanzialmente conica, rappresentativa dell’emissione radiante del suddetto doppio sensore volumetrico.
Nella figura 3 sono altresì presenti due elementi di comando C, che consentono di inviare comandi atti a consentire l’impostazione dei relativi due volumi di sorveglianza.
In particolare, ciascun elemento di comando C Ã ̈ attivo su uno dei due volumi di sorveglianza.
Nella figura 3 à ̈ visibile un elemento grafico, indicato con R, che viene generato in funzione del movimento dell’utente U ovvero del dispositivo 1 portatile associato all’utente U.Si osservi che tale elemento grafico R rappresenta il movimento dell’utente U ovvero del dispositivo 1 portatile nell’ambiente A.
In generale, secondo la metodologia oggetto dell’invenzione, à ̈ possibile effettuare la configurazione ed il test del funzionamento di un impianto di allarme avente una pluralità di sensori e/o ambienti.
Secondo questo aspetto, à ̈ possibile generare una immagine elaborata I* comprendente una pluralità di rappresentazioni grafiche V* dei relativi volumi o aree dei diversi sensori (fasci).
Preferibilmente il sistema di riferimento à ̈ centrato su uno di tali sensori S. Infatti, la metodologia descritta in precedenza può essere applicata iterativamente ad uno o più sensori e/o ad uno o più ambienti, in modo da configurare tutti i sensori e/o gli ambienti.
Nel prosieguo verrà descritto il flow-chart di figura 4, rappresentativo di una preferita modalità di attuazione del metodo oggetto dell’invenzione. La preferita forma di attuazione del metodo prevede una fase iniziale di inizializzazione.
La fase iniziale di inizializzazione comprende una fase di avvio dell’applicazione sul dispositivo 1 mobile (a cui segue eventualmente la registrazione dell’utente U).
Successivamente alla fase di inizializzazione, l’utente U attiva un nuovo progetto per la configurazione ed il test del funzionamento di un nuovo impianto di sorveglianza o apre un progetto pre-esistente (ad esempio per modificarlo) relativo ad un impianto di sorveglianza già almeno in parte configurato.
Il metodo di configurazione e di simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza prevede la iterazione ripetuta, per ogni sensore S dell’impianto e fino al raggiungimento della copertura desiderata, delle operazioni descritte in precedenza.
Innanzitutto, l’utente U effettua una selezione del posizionamento di un sensore S.
La selezione del posizionamento viene preferibilmente fatta dall’utente U preferibilmente secondo una delle due modalità già descritte in precedenza (con l’oggetto di riferimento oppure con una selezione direttamente sull’immagine acquisita).
In generale, a titolo indicativo, la scelta ottimale del posizionamento di un sensore S dipende anche dal posizionamento di altri dispositivi sensori che potrebbero già parzialmente coprire l’area o l’ambiente A che si intende sorvegliare.
I vantaggi del metodo secondo l’invenzione sono i seguenti.
L’utente U finale, ovvero l’installatore, può facilmente configurare un impianto di allarme e verificare (testare) la sua efficacia.
Infatti si osservi che il sensore S durante la configurazione / simulazione non necessariamente deve essere presente nell’ambiente A, in particolare non necessariamente deve essere presente nella posizione selezionata e desiderata.
In altre parole, l’utente U grazie al procedimento descritto può eseguire tutte le verifiche preventive all’effettiva installazione del sensore S reale, quale in particolare la verifica del fatto se il sensore S installato in una specifica posizione protegge il desiderato varco di accesso o la desiderata regione ovvero volume di sorveglianza V dell’ambiente A.
La figura 5 illustra un esempio del sistema di coordinate, generato dall’algoritmo SLAM (meglio descritto nel seguito), che viene utilizzato per determinare la posizione del dispositivo 1 mobile nell’ambiente A.
Come già descritto in precedenza, il fatto di individuare la posizione del dispositivo 1 mobile nell’ambiente A (e quindi, dell’utente U a cui il dispositivo 1 à ̈ associato) consente all’utente U di effettuare un walking test, ovvero consente all’utente U di muoversi nell’ambiente A e di verificare l’effettiva copertura dell’impianto così configurato.
Se la copertura non à ̈ quella desiderata, l’utente può modificare le impostazioni del sensore e/o modificarne la posizione e/o l’orientamento, e reiterare le fasi del metodo fino ad ottenere una copertura soddisfacente. Si osservi in particolare che ciascuno specifico sensore (di prestabilita tipologia e modello) ha proprie caratteristiche intrinseche, quali ad esempio:
- ampiezza del fascio;
- profondità del fascio.
Quindi l’utente U può selezionare la tipologia-modello di sensore, e sulla base di questo, secondo il metodo, viene regolata ovvero impostata la rappresentazione grafica V* del volume o regione di sorveglianza.
L’utente U pertanto può selezionare, secondo una forma attuativa del metodo, la tipologia ed il modello del sensore S: l’immagine elaborata I*, in particolare la rappresentazione grafica V*, viene quindi regolata anche sulla base della selezione della tipologia ed il modello del sensore S.
Ciò consente all’utente di simulare il comportamento dell’impianto di sicurezza al variare della tipologia / modello del sensore in modo particolarmente semplice e veloce.
In questo modo, l’utente simula il comportamento dell’impianto di sorveglianza senza dover intervenire effettivamente sui componenti (sensori S, centralina, etc.) dell’impianto stesso.
Verrò qui descritto brevemente l’algoritmo SLAM, che consente di eseguire la mappatura dell’ambiente A.
Tale algoritmo SLAM Ã ̈ un algoritmo sostanzialmente di tipo noto.
In generale, esistono una pluralità di algoritmi SLAM, ovvero di algoritmi che implementano una tecnica cosiddetta SLAM per l’individuazione della posizione di un oggetto in un ambiente mediante l’elaborazione di immagini acquisite dell’ambiente.
La mappatura dell’ambiente A generata dall’algoritmo SLAM prevede l’utilizzo di un piano di riferimento su cui à ̈ posizionata l’origine di detto sistema di riferimento.
Il piano di riferimento coincide o con l’immagine identificata dall’algoritmo di riconoscimento o con il piano di riferimento indicato dall’utente U.
L’origine del sistema di coordinate della scena à ̈ situato al centro del piano di riferimento.
L’asse Z à ̈ normale al piano.
L'asse Y à ̈ lungo la proiezione sul piano della linea che collega il punto centrale del piano e la posizione della videocamera al momento della creazione della mappa (mappatura) ed à ̈ orientato in direzione opposta all’asse ottico della videocamera.
L’asse X à ̈ orientato secondo le regole della terna cartesiana di assi di conseguenza.
Secondo il metodo selezionato, nella fase di mappatura e di generazione di una immagine elaborata I* Ã ̈ previsto di utilizzare un algoritmo del tipo SLAM.
Secondo questo aspetto, preferibilmente i dati ripresi dai mezzi 2 di visione vengono processati da mezzi 3 di elaborazione che implementano l’algoritmo di tipo SLAM (Simultaneous localization and mapping).
L’algoritmo SLAM consente di individuare la posizione del dispositivo (con precisione) nello spazio reale ovvero all’interno dell’ambiente A.
Quindi, il dispositivo 1 mobile dispone dei dati di posizione del dispositivo stesso all’interno dell’ambiente A, dell’estensione e della disposizione del volume ovvero dell’area di sorveglianza.
L’utente U ha inoltre la possibilità di inviare comandi (mediante una interfaccia connettibile al, o facente parte del, dispositivo 1 portatile) per impostare e regolare l’immagine elaborata (I*), in particolare per impostare e regolare gli elementi grafici (V*,S*) definenti la realtà aumentata e/o per regolare ed impostare parametri di funzionamento dell’impianto di sorveglianza.
Tale fase di comando prevede di inviare comandi attraverso controlli a pulsante, ma può avvenire anche mediante l’invio di comandi in altra forma (comandi vocali o gesture ovvero comandi basati su movimenti codificati).
Secondo il metodo oggetto dell’invenzione, mediante l’invio dei suddetti comandi, à ̈ possibile simulare con estrema facilità e velocità, il comportamento dell’impianto di sorveglianza nei confronti di variazioni di uno o più dei seguenti parametri:
- la tipologia e funzione dei sensori;
- la sensibilità con cui viene fatto il rilevamento;
- l’apertura e la profondità, ovvero la configurazione dei volumi o delle aree sottoposte a sorveglianza;
- il numero minimo di rilevazioni necessario per segnalare l’evento di allarme; il tempo di riposo in seguito al rilevamento di movimento di un oggetto, ed in generale tutti i parametri specifici e caratterizzanti del dispositivo sensore S sottoposto a configurazione.
Si osservi che secondo il metodo descritto à ̈ quindi previsto di sovrapporre sull’immagine dell’ambiente A ripresa dai mezzi di visione 2 una rappresentazione grafica, in tempo reale, del sensore S* e del volume V* ovvero area di sorveglianza.
L’utente U, mediante la metodologia oggetto dell’invenzione, può simulare e testare il comportamento dell’impianto di sicurezza come se il sensore S fosse disposto in una prestabilita e desiderata posizione, senza tuttavia che lo stesso debba essere in tale posizione.
In questo modo, preventivamente al montaggio fisico del sensore S nell’ambiente A, l’utente può verificare le impostazioni del sensore S e, soprattutto, verificare quale sia la posizione e la configurazione ottimale del volume V ovvero dell’area sottoposta a sorveglianza.
In altre parole, à ̈ previsto di generare una immagine elaborata I*, comprendente l’immagine dell’ambiente A ripresa attraverso i mezzi 2 di visione a cui à ̈ sovrapposta una rappresentazione grafica V* dei fasci proiettati dai sensori (sia nel caso di sensori non emettitori – passivi - sia nel caso si sensori emettitori - attivi).
Gli elementi grafici (V*) rappresentativi dei fasci corrispondenti alle effettive zone dell’ambiente A sottoposte al controllo consente all’utente U di valutare immediatamente mediante la semplice osservazione dell’immagine elaborata I* l’efficacia della copertura ottenuta, senza che vi sia necessità di installare fisicamente il dispositivo sensore S nell’ambiente A come avviene invece secondo la tecnica nota.
La variazione di determinati parametri di impostazione del sensore S può essere resa evidente dal punto di vista grafico, modificando le caratteristiche dell’elemento grafico rappresentato V*.
Ad esempio à ̈ possibile visualizzare l’aumento di sensibilità di rilevamento di un sensore S visualizzando, sull’immagine elaborata I*, il fascio virtuale V* proiettato dal sensore S con un colore differenziato (ad esempio più solido), cioà ̈ con un coefficiente di trasparenza inferiore.
La variazione dell’orientamento del sensore S da parte dell’utente U viene visualizzata in tempo reale sull’immagine elaborata I* attraverso una variazione della posizione nell’ambiente A della rappresentazione grafica V* del volume ovvero area di sorveglianza del sensore S.
L’utente U, mediante la metodologia oggetto dell’invenzione, ha quindi un feedback immediato relativamente alla configurazione eseguita.
L’utente U, grazie alla metodologia descritta, ha la possibilità di muoversi nello spazio reale, con il dispositivo 1 mobile, per valutare dalle angolazioni / posizioni che ritiene più opportune l’efficacia del sensore S / dei sensori S nella posizione/i programmata ovvero selezionata.
Nel caso in cui l’utente U ritenga che la configurazione eseguita, ovvero la disposizione e/o l’impostazione del sensore/i S non sia ottimale e consona alle proprie esigenze, l’utente U può eseguire una nuova configurazione. In particolare, l’utente U può:
- modificare l’orientamento e/o la posizione del sensore S;
- modificare la configurazione generale dell’impianto di sorveglianza (in particolare la logica, la temporizzazione etc. di funzionamento del sensore / dei sensori S selezionati).
Nel caso in cui invece l’utente U ritenesse soddisfacente la configurazione programmata ovvero ottenuta, l’utente U può passare alla fase di collaudo ovvero di messa in opera della configurazione impostata, provvedendo alla effettiva installazione dei sensori secondo la tecnica nota.
Secondo la metodologia descritta, à ̈ possibile simulare il funzionamento dell’impianto di sorveglianza come se i sensori fossero realmente installati.
La visualizzazione del fascio / dei fasci virtuali (V*) proiettati dal sensore / dai sensori S sovrapposto/i all’immagine ripresa dai mezzi 2 di visione (e definenti, in combinazione, l’immagine elaborata I*) rende più semplice e veloce la procedura di ottimizzazione e di verifica della configurazione dell’impianto di sorveglianza.
L’utente U può muoversi con il dispositivo 1 portatile per simulare il comportamento dei sensori (in particolare di quelli di movimento) nel seguente modo.
L’utente U si muove all’interno dell’ambiente A, preferibilmente eseguendo un cosiddetto †̃walk test’, tenendo associato a se il dispositivo mobile 1. Il †̃walk test’ consiste in un movimento all’interno ed all’esterno della zona sorvegliata (ovvero del volume o area di sorveglianza) al fine di valutare l’efficacia del rilevamento.
In questo modo l’utente U, attraverso l’osservazione dell’immagine elaborata I* dell’ambiente A, può testare in tempo reale l’efficacia dell’impianto di sorveglianza come da lui configurato.
Secondo l’invenzione, resta altresì definito un sistema per la configurazione di un impianto di sorveglianza di un ambiente A, con detto impianto di sorveglianza comprendente almeno un sensore S per la sorveglianza di detto ambiente A e definente un volume o regione di sorveglianza V.
Il sistema comprende una pluralità di istruzioni, configurate per essere eseguite sui mezzi 3 di elaborazione in modo da attuare le fasi di seguito descritte:
- eseguire una mappatura di detto ambiente A sulla base di una pluralità di immagini acquisite di detto ambiente A;
- generare, sostanzialmente in tempo reale e sulla base di almeno una immagine acquisita dell’ambiente A, della mappatura di detto ambiente A e di una selezionata e desiderata posizione del sensore S in detto ambiente A, almeno una immagine elaborata I* comprendente l’almeno una immagine acquisita a cui à ̈ sovrapposta almeno una rappresentazione grafica V* del volume o regione di sorveglianza V di detto sensore S corrispondente al volume o regione di sorveglianza definito dal sensore S in detta posizione desiderata e selezionata;
- rendere disponibile a mezzi 4 di visualizzazione l’immagine I* elaborata.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la configurazione e la simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza di un ambiente (A), con detto impianto di sorveglianza comprendente almeno un sensore (S) per la sorveglianza di detto ambiente (A) e definente un volume o regione di sorveglianza (V), detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: - acquisire una pluralità di immagini di detto ambiente (A) mediante mezzi (2) di visione; - eseguire, mediante mezzi (3) di elaborazione, una mappatura di detto ambiente (A) sulla base di dette immagini acquisite; - acquisire, successivamente all’esecuzione della mappatura, almeno una immagine di detto ambiente (A) mediante detti mezzi (2) di visione; - generare, sostanzialmente in tempo reale e sulla base di detta almeno una immagine acquisita, della mappatura di detto ambiente (A) e di una selezionata e desiderata posizione del sensore (S) in detto ambiente (A), almeno una immagine elaborata (I*) comprendente l’almeno una immagine acquisita a cui à ̈ sovrapposta almeno una rappresentazione grafica (V*) del volume o regione di sorveglianza (V) di detto sensore (S) corrispondente al volume o regione di sorveglianza definito dal sensore (S) in detta posizione desiderata e selezionata; - rendere disponibile all’utente (U) l’immagine (I*) elaborata.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui detta immagine elaborata (I*) comprende ulteriormente una rappresentazione grafica (S*) di detto sensore (S).
  3. 3. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente una fase di determinazione della posizione dei mezzi (2) di visione, associati all’utente (U), nell’ambiente (A) sulla base di un confronto dell’almeno una immagine acquisita con la mappatura, ed in cui à ̈ prevista una fase di rendere disponibile una segnalazione se l’utente (U) à ̈ disposto nell’ambiente (A) all’interno del volume o regione di sorveglianza (V).
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui la selezione di una posizione desiderata di detto sensore (S) comprende una fase di disporre un oggetto di riferimento prestabilito, rappresentativo di detto sensore (S), in una desiderata posizione nell’ambiente (A) ed una successiva fase di acquisire una immagine dell’ambiente (A) comprendente detto oggetto di riferimento prestabilito, per selezionarne la posizione nell’ambiente (A).
  5. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la fase di selezionare una posizione desiderata di detto sensore (S) in detto ambiente (A) comprende una fase di selezionare una posizione desiderata di detto sensore (S) in detto ambiente (A) su una immagine acquisita mediante detti mezzi (2) di visione.
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui nella fase di eseguire, mediante mezzi (3) di elaborazione, una mappatura di detto ambiente (A) sulla base di dette immagini acquisite e nella fase di generare una immagine elaborata (I*) Ã ̈ previsto di utilizzare un algoritmo del tipo SLAM.
  7. 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la fase di generare una immagine elaborata (I*) comprende una fase di rilevare almeno un segnale rappresentativo di una posizione e/o di una accelerazione e/o di un orientamento dei mezzi (2) di visione, per derivare una posizione e/o orientamento dei mezzi (2) di visione rispetto all’ambiente (A).
  8. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi (2) di visione sono associati ad un dispositivo (1) configurato per essere movimentato dall’utente nell’ambiente (A), con detto dispositivo (1) provvisto di mezzi (4) di visualizzazione per rendere disponibile l’immagine elaborata (I*).
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui à ̈ previsto di aggiornare detta mappatura sostanzialmente in modo continuo sulla base delle immagini acquisite dai mezzi (2) di visione.
  10. 10. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di invio di comandi rappresentativi di parametri caratteristici del sensore (S), per consentire almeno una regolazione di detta rappresentazione grafica (V*) del volume o della regione di sorveglianza (V) di detto sensore (S) sulla base di detti comandi.
  11. 11. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ previsto di acquisire in modo continuo immagini di detto ambiente (A) mediante detti mezzi (2) di visione; ed in cui le fasi di: - eseguire, mediante mezzi (3) di elaborazione, una mappatura di detto ambiente (A) sulla base di dette immagini acquisite; - generare, sostanzialmente in tempo reale e sulla base di detta almeno una immagine acquisita, della mappatura di detto ambiente (A) e di una selezionata e desiderata posizione del sensore (S) in detto ambiente (A), almeno una immagine elaborata (I*) comprendente l’almeno una immagine acquisita a cui à ̈ sovrapposta almeno una rappresentazione grafica (V*) del volume o regione di sorveglianza (V) di detto sensore (S) corrispondente al volume o regione di sorveglianza (V) definito dal sensore (S) in detta posizione desiderata e selezionata; - rendere disponibile all’utente (U) l’immagine (I*) elaborata, sono eseguite sostanzialmente in tempo reale.
  12. 12. Sistema per la configurazione e la simulazione del funzionamento di un impianto di sorveglianza di un ambiente (A), con detto impianto di sorveglianza comprendente almeno un sensore (S) per la sorveglianza di detto ambiente (A) e definente un volume o regione di sorveglianza (V), detto sistema essendo caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di istruzioni, configurate per essere eseguite su mezzi (3) di elaborazione in modo da attuare le fasi di seguito descritte: - eseguire una mappatura di detto ambiente (A) sulla base di una pluralità di immagini di detto ambiente (A) acquisite; - generare, sostanzialmente in tempo reale e sulla base di almeno una immagine acquisita dell’ambiente (A), della mappatura di detto ambiente (A) e di una selezionata e desiderata posizione del sensore (S) in detto ambiente (A), almeno una immagine elaborata (I*) comprendente l’almeno una immagine acquisita a cui à ̈ sovrapposta almeno una rappresentazione grafica (V*) del volume o regione di sorveglianza (V) di detto sensore (S) corrispondente al volume o regione di sorveglianza definito dal sensore (S) in detta posizione desiderata e selezionata; - rendere disponibile l’immagine (I*) elaborata per una visualizzazione.
  13. 13. Sistema secondo la rivendicazione precedente, ulteriormente comprendente i mezzi (3) di elaborazione per eseguire la mappatura e la generazione dell’immagine elaborata (I*), mezzi (2) di visione per acquisire immagini di detto ambiente (A) e mezzi (4) di visualizzazione per consentire di visualizzare l’immagine (I*) elaborata.
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