ITBO20090209A1 - Metodo per il montaggio di una maniglia a cremonese su un infisso. - Google Patents

Metodo per il montaggio di una maniglia a cremonese su un infisso. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
METODO PER IL MONTAGGIO DI UNA MANIGLIA A CREMONESE SU UN INFISSO.
Il presente trovato concerne un metodo per il montaggio di una maniglia a cremonese su un infisso, in particolare su infissi metallici, e la relativa maniglia attuante tale metodo.
Le note maniglie a cremonese comprendono un corpo maniglia (solitamente di forma quadrangolare od a spigoli arrotondati) , dal quale sporgono, da un lato l'impugnatura di manovra e dall'altra gli organi predisposti ad azionare il dispositivo di chiusura dell'infisso (usualmente una o due barrette).
Da questa struttura di base sono nate una serie di modelli di maniglia a cremonese (come ad esempio il brevetto EP - 446.566, i modelli di Utilità IT - 227.820 e IT - 234.079, tutti della stessa Richiedente) allo scopo di diversificare gli usi della stessa cremonese in funzione delle esigenze dell'infisso: maniglia bilaterale (destro gira, sinistro gira) o multi uso, maniglia con impugnatura bloccabile, maniglia per anta a ribalta, ecc.
L'enorme espansione commerciale di queste maniglie ha però determinato la nascita di ulteriori esigenze di realizzazione, tra le quali quella di prevedere una maniglia a cremonese per funzionamento ad anta e ribalta (prevista di sistema anti falsa manovra), con possibilità di utilizzo sinistrogiro e destrogiro, oltre ché per aperture dell'infisso verso l'esterno, dove diventa indispensabile prevedere dimensioni ridotte nell'ingombro esterno della maniglia, mantenendo, però, una elevata e sicura funzionalità anche per le altre funzioni sopra citate.
Tali caratteristiche non risultano semplici da ottenere, in quanto l'ingombro degli organi di comando per l'apertura e la chiusura, sia ad anta, sia a ribalta, e le relative corse che risultano necessarie per ottenere tali configurazioni non, sono possibili con le dimensioni esterne della maniglia richiesta per le aperture verso l'esterno.
A tale scopo, la stessa Richiedente ha ideato una maniglia a cremonese multiuso (vedi brevetto IT 1.310.347 e corrispondente pubblicazione europea EP -1.036.899) con caratteristiche tecnico - strutturali tali da rendere la maniglia estremamente sicura nel funzionamento, ridotta nelle dimensioni, estremamente flessibile nel suo utilizzo, ovvero con tutte le caratteristiche tecniche ed operative delle tradizionali maniglie a cremonese oggi sul mercato e con ulteriore possibilità di utilizzo su infissi con aperture verso l'esterno, senza dover variare il corpo maniglia.
Questa riduzione di ingombro à ̈ stata ottenuta grazie alla particolare costruzione degli organi di comando (in questa soluzione una combinazione barretta - nottolino -balestra) che, in spazi ridotti, permettono tutte le movimentazioni necessarie per le configurazioni di apertura e chiusura dell'anta, evitando il noto problema della falsa manovra ad anta aperta: tutto ciò, come già accennato, in una cremonese dalla dimensioni ridotte per poter ottenere l'utilizzo della stessa maniglia su infissi con apertura verso l'esterno.
Ora, l'esperienza data dall'utilizzo nel tempo di questo tipo di maniglia e le innovazioni tecnologiche e di materiali che, via, via, sono state raggiunte hanno fatto sì che alcuni particolari elementi tecnico estetici possano essere migliorati.
Uno di questi, di particolare interesse della presente trattazione, riguarda il procedimento ed il sistema di fissaggio della maniglia all'anta.
Attualmente, per posizionare la maniglia sull'anta à ̈ necessario effettuare i tagli sul profilato (asole) nelle zone prefissate per il fissaggio della maniglia precedente al montaggio di tutte le parti del profilato (traverse e montanti) che definiscono l'anta.
Questa operazione si rende necessaria al fine di poter inserire, per scorrimento, un blocchetto o contro piastra metallica provvista di zone d'estremità con appositi fori filettati od anche con zone riportate in materiale plastico su cui sono ricavati i fori, nel tubolare del profilato fino alla zona prevista con l'apertura ad asola. Qui si procede a bloccare lo stesso blocchetto con la maniglia o con un elemento esterno di stabilizzazione temporaneo.
A questo punto,l'anta viene definitivamente assemblata e montata e, quindi, si può eseguire il montaggio vero e proprio della maniglia con successivi accoppiamenti delle pinne della maniglia con le aste di manovra presenti sull'anta.
Si deve tenere presente, infatti, che l'accoppiamento tra perni delle pinne e le aste di manovra, in questa tipologia di maniglia e diversamente dai tradizionali infissi con apertura verso l'interno, avviene realizzando sul profilato relative asole sulla base del profilato presentante la canalina e da dove sporgono dei perni associati alle pinne che vanno ad impegnare i fori sulle aste dall'interno del tubolare verso l'esterno. Ora, questo sistema di fissaggio risulta scomodo, lento e relativamente poco sicuro: il serramentista, infatti, ad anta già assemblata, deve liberare la contro piastra, posizionare la maniglia, ed accoppiare le viti di fissaggio all'interno delle sedi della maniglia ed in quelle della contro piastra.
Tale procedura risulta estremamente complessa, lenta e con potenziali rischi di svincolamenti della contro piastra lungo il tubolare.
A ciò si aggiunga che, vista la presenza di numerose tipologie di profilati con camere tubolari diversificate, risulta necessario prevedere anche diverse tipologie dimensionali di contro piastre con conseguenti aumenti di costo di magazzino per questo tipo di maniglie.
Scopo del presente trovato à ̈ pertanto quello di ovviare a questi inconvenienti attraverso la definizione di un metodo per il montaggio di una maniglia a cremonese su infissi estremamente pratico, veloce e mantenendo una elevata affidabilità e sicurezza di bloccaggio.
Ulteriore scopo del presente trovato à ̈ la realizzazione di una maniglia a cremonese realizzante tale metodo con un sistema di fissaggio al profilato pratico, sicuro e con riduzione del tempo di montaggio.
In accordo con l'invenzione, tale scopo viene raggiunto da un metodo di montaggio, in particolare un metodo di montaggio di una maniglia a cremonese su un infisso metallico comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
le figure da 1 a 3 illustrano rispettive fasi di un metodo di montaggio di una maniglia a cremonese su un infisso, conformemente al presente trovato, e tutte in viste prospettiche;
la figura 4 illustra la maniglia a cremonese applicata all'infisso, riferita alla figura 3, in una vista in pianta dall'alto con alcune parti in sezione; le figure 5 e 6 illustrano corrispondenti fasi del metodo in oggetto, entrambi in viste laterali con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
le figure 7 ed 8 illustrano un elemento di riscontro facente parte della maniglia a cremonese realizzante il metodo in oggetto, in viste, rispettivamente, laterale e frontale;
la figura 9 illustra la maniglia a cremonese attuante il metodo in oggetto in una vista frontale posteriore. Conformemente ai disegni allegati, e con particolare riferimento alle figure da 1 a 4, il metodo in oggetto viene utilizzato per il montaggio di una maniglia a cremonese per infissi, indicata globalmente con 1, la quale viene applicata, in particolare, per infissi con aperture verso l'esterno dove le dimensioni della maniglia devono risultare maggiormente ridotte rispetto a quelle delle tradizionali maniglie, ma con funzionalità analoghe (come il funzionamento ad anta e ribalta con sistema anti falsa manovra, utilizzo sinistrogiro e destrogiro, ecc.).
L'infisso su cui viene montata la maniglia 1 presenta almeno un asola 2 passante su una superficie 3 di un'anta 4 dell'infisso che presenta uno spessore definito S (vedi figure 5 e 6).
La maniglia 1, a sua volta, comprende almeno:
- un corpo maniglia 5 dotato di una base 5a, associabile all'anta 4 tramite relativi organi 6 di fissaggio a vite collegabili ad un elemento 7 di riscontro, e di una faccia 5b superiore su cui à ̈ disposta
- una impugnatura 8 collegabile ad
- organi 9 di comando asserviti all'impugnatura 8, supportati e fuoriuscenti dalla base 5a del corpo maniglia 5 e collegabili ad organi 10 di manovra dell 'infisso.
Come chiaramente visibile nelle allegate figure, i citati organi 9 di comando comprendono, tra l'altro, una coppia di pinne 9 fuoriuscenti dalla base 5a, i quali, in uso, vengono provvisti di un relativo perno 9p associabile in una sede 9a della corrispondente pinna 9, unitamente ad un accoppiamento con i citati organi 10 di manovra costituiti da aste scorrevoli entro una canalina 4c dell'anta 4 e provviste di relativa sede passante 10a,. L'accoppiamento perno 9p - aste 10 - pinne 9 avviene grazie alla presenza di asole 4s passanti ricavate sull'anta 4 ed alla base della canalina 4c.
Il citato metodo di montaggio comprende le seguenti fasi:
- un pre-montaggio del citato elemento 7 di riscontro sulla base 5a del corpo maniglia 5 in modo da vincolare, con un relativo organo 6 di fissaggio a vite, lo stesso elemento 7 in un singolo punto della medesima base 5a e ad una distanza D superiore allo spessore S (figura 1); - un primo ingresso dell'estremità 7a o zona svincolata dell'elemento 7 di riscontro oltre l'asola 2 dell'anta 4 ed all'interno di una sua camera tubolare 4a (figura 5); - secondo ingresso dell'estremità 7b o zona vincolata dell'elemento 7 di riscontro oltre l'asola 2 ed all'interno della camera tubolare 4a (figura 6);
- accoppiamento di un secondo organo 6 di fissaggio a vite con la zona 7a svincolata dell'elemento 7 di riscontro in modo da portare una parte della zona 7a a contatto con la superficie interna 4b (figure 2 e 6). Successivamente all'accoppiamento del secondo organo 6 di fissaggio a vite con la zona svincolata 7a à ̈ prevista una fase di fissaggio definitivo di entrambe le zone 7a e 7b dell'elemento 7 di riscontro al corpo maniglia 5, in modo da bloccare, a riscontro sulla superficie interna 4b della camera tubolare 4a, la maniglia 1 sull'anta 4.
Osservando figura 5, si può notare che, successivamente alla fase di secondo ingresso, à ̈ prevista una fase di appoggio e posizionamento della zona vincolata 7b dell'elemento 7, tramite ausilio dell'organo 6 di fissaggio a vite, in corrispondenza dell'estremità dell'asola 4, in modo da risultare contraffacciato alla superficie interna 4b della camera tubolare 4a: ciò permette di poter vincolare anche l'altra zona 7a, senza rischiare mancanza di stabilità della maniglia 1.
Come visibile anche nella figura 4, nelle fasi di alloggiamento e posizionamento delle due zone 7a, 7b dell'elemento 7 di riscontro all'interno della camera tubolare 4a, lo stesso elemento 7 viene mantenuto in una posizione sostanzialmente parallela al corpo maniglia 5 (posizione visibile nella figura 9) tramite la presenza e /o contatto delle pinne 9, da un lato, e da una parete 4d definente un lato della camera tubolare 4a, dall 'altro.
La citata fase di primo ingresso della zona 7a svincolata dell'elemento 7 avviene inclinando il corpo maniglia 5 secondo la freccia F5 di figura 5.
Come chiaramente visibile nelle figure 2, 3 e 4, successivamente al fissaggio della maniglia con gli organi 6 a vite, vengono applicati i perni 9p tramite passaggio dall'esterno dell'anta 4 con relativo accoppiamento sulle aste 10 e, successivamente, sulle pinne 9. A questo punto vengono applicati dei relativi gusci 5g alle estremità del corpo maniglia 5 per nascondere gli organi 6 di fissaggio a vite e rendere uniforme la maniglia 1.
Per quanto riguarda la maniglia 1 che attua tale metodo, la stessa maniglia 1 comprende il citato elemento 7 di riscontro e bloccaggio, pre montabile sul corpo maniglia 5 precedentemente al posizionamento della maniglia 1 sull'anta 4.
Questo elemento 7 di riscontro presenta (vedi in particolare figure 7, 8 e 9) una conformazione a "C" allungata in cui sono presenti almeno due estremità o zone la, 7b ingrossate presentanti, ognuna:
- un foro 10 passante di accoppiamento con un relativo organo 6 di fissaggio a vite, passante attraverso una relativa sede 5s di detto corpo maniglia 5, ed
- una superficie scabra 11 di contatto, rastremata verso l'esterno, ed atta ad entrare in contatto con la superficie interna 4b della camera tubolare 4a.
Ognuna delle estremità o zona la, 7b ingrossata comprende, inoltre, una parete 12 trasversale allo sviluppo dell'elemento 7 di riscontro, di contatto con la base 5a del corpo maniglia 5, in corrispondenza del bloccaggio della maniglia 1 sull'anta 4 e disposta in prossimità del foro 10, sul lato opposto dello stesso rispetto alla superficie scabra 11.
Tale parete 12 permette di "calibrare" lo schiacciamento della parete interna 4b durante il fissaggio con la vite 6 evitando eccessivamente deformazioni delle estremità dell'asola 2.
Infatti, la citata superficie scabra 11 à ̈ provvista di una pluralità di rigature Ila a sezione triangolare atte a penetrare nella superficie interna 4b in corrispondenza del bloccaggio operato dalle viti 6.
La rastrematura della superficie scabra 11 fa sì che ogni estremità 7a, 7b presenti una sezione sostanzialmente triangolare con vertice arrotondato e con la pluralità di rigature Ila su entrambe le sue facce.
Analogamente, ogni estremità o zona 7a, 7b ingrossata à ̈ provvista, bilateralmente, di relative pareti trasversali 12.
Tali elementi speculari permettono un utilizzo dell'elemento di riscontro 7 indipendentemente dalla posizione relativa tra maniglia 1 ed aste 10 (destra o sinistra).
Un metodo ed una maniglia così concepiti raggiungono, quindi, gli scopi prefissati grazie alla presenza di un elemento di riscontro e bloccaggio abbinabile, prima del montaggio, sulla maniglia.
Ciò permette di razionalizzare l'applicazione finale della maniglia alla fine del montaggio dell'infisso, ed in particolare, a montaggio dell'anta ultimato.
L'applicazione à ̈ rapida, sicura e mantiene le caratteristiche di affidabilità delle tradizionali contro piastre di fissaggio, ma con il vantaggio di poter usufruire di un elemento già applicato alla maniglia: in questo modo il "kit" iniziale della maniglia stessa risulta unificato e di ridotto ingombro con ovvi vantaggi anche per le scorte di magazzino.
Il trovato così concepito à ̈ suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per il montaggio di una maniglia (1) a cremonese su un infisso presentante almeno un asola (2) passante su una superficie (3) di un'anta (4) di detto infisso a spessore definito (S); detta maniglia (1) comprendendo almeno: un corpo maniglia (5), dotato di una base (5a) associabile a detta anta (4) tramite relativi organi (6) di fissaggio collegabili ad un elemento (7) di riscontro, e di una faccia (5b) superiore su cui à ̈ disposta - una impugnatura (8) collegabile a - organi (9) di comando asserviti a detta impugnatura (8), supportati e fuoriuscenti da detta base (5a) di detto corpo maniglia (5) e collegabili, detti organi (9) di comando, ad organi (10) di manovra di detto infisso, detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - pre-montaggio di detto elemento (7) di riscontro su detta base (5a) del corpo maniglia (5) in modo da vincolare, con un relativo detto organo (6) di fissaggio, lo stesso elemento (7) in un singolo punto della medesima base (5a) e ad una distanza (D) superiore a detto spessore (S); - primo ingresso dell'estremità (7a) o zona svincolata di detto elemento (7) di riscontro oltre detta asola (2) di detta anta (4) ed all'interno di una sua camera tubolare (4a); - secondo ingresso dell'estremità (7b) o zona vincolata di detto elemento (7) di riscontro oltre detta asola (2) ed in detta camera tubolare (4a); accoppiamento di un secondo detto organo (6) di fissaggio con la detta zona (7a) svincolata di detto elemento (7) di riscontro in modo da portare una parte di detta zona (7a) a contatto con detta superficie interna (4b).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che successivamente a detto accoppiamento di detto secondo organo (6) di fissaggio con detta zona svincolata (7a) Ã ̈ prevista una fase di fissaggio definitivo di entrambe le dette zone (7a, 7b) di detto elemento (7) di riscontro a detto corpo maniglia (5), in modo da bloccare, a riscontro su detta superficie interna (4b) di detta camera tubolare (4a), detta maniglia (1) su detta anta (4).
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, successivamente a detta fase di secondo ingresso, à ̈ prevista una fase di appoggio e posizionamento di detta zona vincolate (7b) di detto elemento (7), tramite ausilio di detto organo (6) di fissaggio, in corrispondenza dell'estremità di detta asola (4), in modo da risultare contraffacciato ad una superficie interna (4b) di detta camera tubolare (4a).
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in dette fasi di alloggiamento e posizionamento di dette due zone (7a, 7b) dell'elemento (7) di riscontro all'interno di detta camera tubolare (4a), lo stesso elemento (7) viene mantenuto in una posizione sostanzialmente parallela a detto corpo maniglia (5) tramite contatto di detti organi (9) di comando, da un lato, e da una parete (4c) definente un lato di detta camera tubolare (4a), dall'altro.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase di primo ingresso di detta zona (7a) svincolata di detto elemento (7) avviene inclinando detto corpo maniglia (5).
  6. 6. Maniglia a cremonese applicabile su infissi secondo il metodo di cui alle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto di comprendere un detto elemento (7) di riscontro e bloccaggio, pre montabile su detto corpo maniglia (5) precedentemente al posizionamento di detta maniglia (1) su detta anta (4); detto elemento (7) di riscontro presentando almeno una conformazione a "C" allungata in cui sono presenti almeno due estremità o zone (7a, 7b) ingrossate presentanti, ognuna: - un foro (10) passante di accoppiamento con un relativo detto organo (6) di fissaggio a vite, passante attraverso una relativa sede (5s) di detto corpo maniglia (5), almeno una superficie scabra (11) di contatto, rastremata verso l'esterno, ed atta ad entrare in contatto con detta superficie interna (4b) di detta camera tubolare (4a).
  7. 7. Maniglia secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che ogni detta estremità o zona (7a, 7b) ingrossata comprende, inoltre, una parete (12) trasversale allo sviluppo di detto elemento (7) di riscontro, di contatto con detta base (5a) di detto corpo maniglia (5), in corrispondenza del bloccaggio di detta maniglia (1) su detta anta (4) e disposta in prossimità di detto foro (10), sul lato opposto dello stesso rispetto a detta superficie scabra (11).
  8. 8. Maniglia secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detta superficie scabra (11) à ̈ provvista di una pluralità di rigature (Ila) a sezione triangolare atte a penetrare in detta superficie interna (4b) in corrispondenza di detto bloccaggio.
  9. 9. Maniglia secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detta superficie scabra (11) presenta una sezione sostanzialmente triangolare e presenta una pluralità di dette rigature (Ila) su entrambe le sue facce.
  10. 10. Maniglia secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che ogni detta estremità o zona (7a, 7b) ingrossata à ̈ provvista, bilateralmente, di relative dette pareti trasversali (12).
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