ITBL20070017A1 - Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, in particolare per mobili a due o piu ante. - Google Patents

Description

di almeno una estremità opportunamente arcuata verso il fondo del vano, ed essendo l’estremità della guida più prossima alla rotaia dotata di un raggio di curvatura maggiore e di una lunghezza maggiore, rispetto alla guida più esterna e lontana da detta rotaia; una staffa o piastra di sostegno per ogni anta da rendere scorrevole sui vani da ostruire, la quale staffa ha un’estremità che è fissata indicativamente sulla mezzeria del lato superiore di detta anta, avendo l’estremità opposta dotata di una ruota o primo tastatore, il quale è destinato ad essere alloggiato e guidato dalla scanalatura o guida a camma più distante, rispetto alla rotaia di scorrimento dell’anta, ed essendo la parte inferiore della medesima staffa dotata di opportune guide che consentono il suo scostamento trasversale dal sottostante carrello che la sostiene e che è impegnato sul binario in senso longitudinale;

un braccio avente una estremità che è rigidamente solidale alla staffa, mentre la sua estremità opposta è dotata di un carrellino orientabile o secondo tastatore, il quale è destinato ad essere alloggiato e guidato dalla scanalatura o guida a camma longitudinale che è più vicina e prossima alla rotaia di scorrimento dell’anta;

un carrello di traslazione longitudinale, il quale presenta un’estremità con una piastra orientabile che è dotata di una coppia di carrucole, le quali sono destinate a scorrere lungo la rotaia del mobile, mentre una seconda piastra orientabile è disposta sulla mezzeria del medesimo carrello ed è dotata di mote che scorrono lungo la guida di bilanciamento parallela alla rotaia, per assicurare la massima stabilità dell’anta in movimento, anche nella fase di inclinazione della staffa, durante la sovrapposizione all’anta attigua.

In alternativa alle normali porte incardinate, sono note delle soluzioni di porte scorrevoli che sono vantaggiosamente applicabili sia ad armadi e mobili in generale, sia anche ad infissi o ad ogni altra applicazione di elementi di chiusura di vani o di ambienti per i quali sia richiesto o sia disponibile un ridotto spazio per il loro movimento di apertura o chiusura.

Secondo una tecnica nota, due o più ante o porte, ad esempio di un mobile, sono rese scorrevoli su due o più piani verticali e paralleli tra loro, essendo rese solidali a staffe superiori ed inferiori che scorrono su rispettive differenti rotaie del cielo e/o del pavimento dello stesso mobile.

L’antiesteticità dei mobili dotati di queste porte scorrevoli, che da chiuse si presentano disposte su piani differenti, seppure paralleli e poco distanziati tra loro, ha indotto la tecnica del settore a ricercare delle soluzioni di porte scorrevoli che prevedano la loro complanarità nella fase di chiusura, pur assicurando la loro sovrapponibilità nella fase di apertura.

Una nota soluzione tecnica in questo senso è data dal brevetto italiano n. 1.208.152 proposto nel 1986, secondo il quale, in effetti si realizza il compito della complanarità delle ante disposte in posizione di chiusura, con un dispositivo di trascinamento che comprende una doppia guida longitudinale ed ortogonale, associata a rispettivi mezzi di scorrimento, essendo la guida ortogonale assicurata da porzioni estreme curvate ed atte ad imprimere ai mezzi di scorrimento una variazione di orientamento, previa opportuna spinta manuale che porti l’anta a cambiare binario, in prossimità della fase di completa chiusura o nella fase contraria di iniziale apertura dell’anta.

Questa soluzione, che pure ha risolto il problema della complanarità delle porte scorrevoli nella loro posizione di chiusura, ha evidenziato una certa complessità costruttiva e di montaggio, oltre che un certo ingombro dei suoi elementi funzionali.

Un’altra soluzione è stata proposta con il brevetto italiano n. 1.247.456, secondo il quale il compito di una chiusura complanare delle ante chiuse si realizza, sempre per mezzo di guide aventi estremità incurvate, con elementi di scorrimento che si portano in posizione diagonale o inclinata, incontrando dette estremità curve delle guide, con conseguente inclinazione delle ante in movimento, nel momento della sovrapposizione per l’apertura o di rientro per chiusura. Anche questa soluzione risolve in qualche modo il problema della complanarità delle ante chiuse, ma si è rivelata spesso imprecisa e di scarsa affidabilità, per la frequente uscita dei mezzi di scorrimento dalle loro guide, proprio in fase di inclinazione del mezzo di scorrimento, a seguito di ogni non regolare spinta manuale di movimentazione della singola anta.

Tutti questi problemi ed altri ancora, sono stati superati dalla tecnica proposta con il brevetto n. 1.337.830 = del 2003, secondo il cui insegnamento, una ampia staffa è applicata ad un lato di ogni anta da rendere scorrevole e complanare in chiusura, detta staffa essendo sostenuta da una coppia di carrellini che possono scorrere in senso trasversale al senso di scorrimento delle singole ante, in quanto sono resi trasversalmente scorrevoli su delle guide che sono applicate a due carrelli, disposti alle estremità laterali della staffa ed impegnati con una carrucola ed una ruota folle a scorrere rispettivamente lungo la rotaia e lungo una guida di stabilizzazione che scorre parallela a detta rotaia, essendo uno dei due carrellini impegnati con un tastatore che scorre lungo una guida a camma vicina alla rotaia e l’altro carrellino impegnato con un tastatore che scorre lungo una seconda guida più lontana dalla stessa rotaia, in modo da provocare una inclinazione della staffa, e quindi dell’anta ad essa solidale, quando i tastatori dei due carrellini imboccano la parte curvata finale delle rispettive guide a camma.

L’uso di questa recente tecnica ha individuato sostanzialmente un solo inconveniente pratico, che è dato dalla difficoltà di utilizzare una unica rotaia di scorrimento, nel caso di un mobile avente più di due ante scorrevoli, poiché gli ingombri delle staffe e dei carrelli delle prime due ante impediscono il passaggio della terza staffa lungo la stessa rotaia, nella fase di apertura della terza anta, la quale quindi rimane solo parzialmente aperta e non rende agevole l’accesso al relativo vano.

Altro non sostanziale limite riscontrato nella realizzazione del brevetto n. 1.337.830.= è dato dal fatto che, essendo lo staffaggio di scorrimento e traslazione complanare, disposto su di un lato dell’anta scorrevole, lo stesso dispositivo lavora a sbalzo ed ha difficoltà a sostenere e guidare delle ante di grande superficie e quindi di un certo peso, se non provvedendo all’ irrobustimento delle sue parti portanti.

Compito principale di quanto forma oggetto della presente innovazione è infatti quello di poter realizzare un dispositivo di scorrimento per due o più porte o ante di mobili e vani, il quale dispositivo, oltre alla complanarità nella loro fase di chiusura, consenta l’apertura di ogni singola anta, con possibilità di sovrapposizione dell’anta in movimento sull’anta chiusa di uno dei vani attigui, sempre utilizzando una medesima rotaia, quindi con la massima accessibilità e praticità d’uso di ogni vano.

Nell’ambito di tale compito, un altro importante scopo dell’ innovazione è quello di poter realizzare un dispositivo di scorrimento per le porte o ante di mobili o vani, il quale sia sufficientemente robusto e meglio bilanciato, quindi atto a sostenere anche porte o ante di grande superficie e di un corrispondente maggiore peso, pur risultando estremamente leggere nel movimento, quindi sicure e maneggevoli.

Un altro importante scopo della presente innovazione è quello di poter costituire una semplificazione costruttiva, con migliorate prestazioni rispetto al brevetto n. 1.337.830 che si vuole perfezionare, richiedendo, per ogni anta, l’applicazione di una sola staffa, riducendone notevolmente la larghezza e l’ingombro, ed eliminando gli attuali due carrellini di scostamento trasversale dell’anta.

Questi ed altri scopi sono in effetti perfettamente conseguiti con il dispositivo che forma l’oggetto della presente innovazione, il quale prevede la realizzazione di un meccanismo di sostegno e scorrimento di ogni porta o anta di due o più vani, detto meccanismo essendo costituito da un’unica staffa, disposta indicativamente sulla mezzeria del lato superiore della rispettiva anta, la quale staffa è dotata di un primo tastatore, che la impegna in una guida longitudinale a camma, e di un secondo tastatore che è applicato ad un braccio di detta staffa e che è impegnato in una seconda guida longitudinale a camma, in modo da poter inclinare la stessa staffa e la sua anta in fase di sovrapposizione all’anta attigua, la medesima staffa essendo applicata ad un carrello di scostamento trasversale che, a sua volta, è dotato di una piastra orientabile con ruote che sono atte a scorrere lungo la rotaia di traslazione dell’anta e di una seconda piastra orientabile con ruote che sono impegnate in una guida di stabilizzazione parallela a detta rotaia.

Una migliore comprensione della soluzione proposta ed una evidenziazione del conseguimento degli scopi specificati viene di seguito più dettagliatamente descritta ed illustrata, secondo una forma costruttiva puramente indicativa e non limitativa del dispositivo in esame, il quale viene applicato su di un mobile a tre ante, detta descrizione avvalendosi anche di n. 12 figure schematiche riprodotte in n. 8 tavole allegate e delle quali:

la fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista in trasparenza e dall’alto del cielo di un armadio a tre vani, raffigurato senza porte di chiusura, tale cielo essendo dotato di una unica rotaia di scorrimento longitudinale per le tre rispettive ante e di una serie di guide a camma di dette ante, per l’applicazione del dispositivo in esame su ogni una delle ante di chiusura di ogni vano, per consentire una apertura a sovrapposizione ed una chiusura complanare di ogni anta;

la fig. 2 di tav. 1 rappresenta una vista in trasparenza e dell’alto dello stesso cielo di armadio a tre ante di fig. 1, essendo raffigurato con le rispettive ante disposte in posizione di chiusura complanare sui vani, alle quali ante sono applicati altrettanti dispositivi in esame;

la fig. 3 di tav. 2 rappresenta una vista trasversale, ingrandita e parziale, secondo il piano di sezione ΙΠ - ΠΙ del cielo di fig. 1;

la fig. 4 di tav.3 rappresenta una vista trasversale ed ingrandita di una staffa, solidale al bordo superiore della rispettiva anta da sostenere e traslare, essendo raffigurata secondo il piano di sezione IV - IV di fig. 2;

la fig. 5 di tav. 3 rappresenta una vista in pianta e dal basso della stessa staffa di fig. 4; la fig. 6 di tav. 4 rappresenta una vista in pianta e dal basso del carrello di sostegno e traslazione longitudinale della staffa di fig. 4, destinato ad essere alloggiato negli appositi vani della superficie inferiore di detta staffa;

la fig. 7 di tav. 4 rappresenta una vista verticale, secondo il piano di sezione VII - VII del carrello di fig. 6;

la fig. 8 di tav. 4 rappresenta un vista dall’alto del medesimo carrello di fig. 7;

la fig. 9 di tav. 5 rappresenta una vista trasversale del carrello di fig. 7, in una prima fase di applicazione alla staffa di fig. 4;

la fig. 10 di tav. 5 rappresenta una vista trasversale del carrello di fig. 7, in una seconda fase di applicazione alla staffa di fig. 4;

la fig. 11 di tav. 5 rappresenta una vista trasversale del carrello di fig. 7 normalmente applicato alla staffa di fig. 4, essendo raffigurato completo del suo braccio di bilanciamento e rappresentato nella sua posizione di chiusura complanare dell’anta, secondo la sezione IV - IV di fig. 2;

la fig. 12 di tav. 6 rappresenta una vista in pianta della stessa staffa con carrello e braccio di fig. 11, sempre rappresentata con la sua anta in posizione di chiusura complanare;

la fig. 13 di tav. 6 rappresenta una vista verticale dell’estremità del braccio di detto carrello di fig. 12, secondo il suo senso di vista indicato con XIII;

la fig. 14 di tav. 7 rappresenta una vista in pianta analoga alla vista di fig. 12 ma con la staffa e l’anta in fase di inclinazione e scostamento per sovrapposizione all’anta attigua; la fig. 15 di tav. 8 rappresenta una vista trasversale dello stesso carrello e della stessa staffa con anta di fig. 11, essendo applicate al binario ed alle guide a camma di cui alla fig. 3, ed essendo rappresentate nella medesima posizione di chiusura complanare, detta vista essendo completata dalla vista di una soluzione non vincolante per la guida della parte inferiore della medesima anta;

la fig. 16 di tav. 9 rappresenta una vista analoga alla fig. 15 del carrello e della staffa con anta, essendo rappresentate nella loro posizione di apertura e di scostamento per la sovrapposizione all’attigua anta;

la fig. 17 di tav. 10 rappresenta una vista dall’alto dell’armadio a tre ante, analoga alla vista di fig. 2, ma con un vano laterale completamente aperto e con la relativa anta che è sovrapposta all’attigua anta centrale che rimane chiusa sul suo vano;

la fig. 18 di tav. 10 rappresenta una vista dall’alto dello stesso armadio di fig. 11, ma con l’anta laterale opposta alla precedente che è raffigurata in posizione aperta sul suo vano, ed in sovrapposizione all’anta centrale che rimane chiusa sul suo vano.

In tutte le figure, gli stessi particolari sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.

Secondo la soluzione costruttiva esemplificativamente proposta nelle varie figure sopra citate, un dispositivo (A), per la chiusura complanare di porte scorrevoli (1) - (2) e (3) e perfezionante la tecnica già proposta con il brevetto sopra citato, è sostanzialmente costituito da una staffa (10) che è applicata ad un carrello (30) di scorrimento lungo la rotaia (51) e lungo la sede di bilanciamento (52), costituente il binario (50), al quale è solidale anche con una coppia di guide longitudinali a camma (60) e (70) applicate alla superficie esterna del cielo (C), detta staffa (10) avendo una estremità (11), che è atta ad essere resa solidale alla parte centrale del lato superiore di una porta o anta (1), ed una estremità opposta (12), che è dotata di un primo tastatore a cuscinetto o a mota (13), il quale è disposto orizzontalmente rispetto all’anta (1) ed è destinato ad essere alloggiato nella guida longitudinale a camma (70), .

Sulla stessa staffa (10) è solidalmente fissata l’estremità di un braccio (14), il quale ha l’estremità opposta (14a) che è dotata di un secondo tastatore a mote o cuscinetti (15), applicati ad una piastra girevole (16) su di un perno (17) ed alla quale è associato almeno un’altra mota di guida (18), essendo detto secondo tastatore preferenzialmente dotato di cuscinetti (15) - (15’) che sono disposti ortogonalmente rispetto al tastatore (13) ed essendo destinati ad essere alloggiati nella guida longitudinale a camma (60).

Un carrello di traslazione longitudinale (30) è costituito da un corpo sostanzialmente piatto (31) avente una estremità (32) che è atta a sostenere il perno (40) di una piastra orientabile (41) sulla quale è applicata una coppia di pulegge (42) - (43), destinate a scorrere sulla rotaia (51).

Alla stessa estremità (32) del carrello (30) è stabilmente applicato un albero trasversale (45) alle cui estremità sono applicate due coppie di cuscinetti (46a) - (46b) e (47a) - (47b).

In una opportuna posizione assiale è disposto un perno verticale (33) che è atto a sostenere una mota di guida (34).

Alla parte piatta (31) del carrello (30) è connessa una contrapposta parte piatta di maggiore altezza e di maggiore larghezza (36), la quale è dotata di un vano (37) per l’alloggiamento di una cremagliera (37a), da associare ad un dispositivo frenante a fluido viscoso (37b), oltre che da una cavità di guida frontale (38) ed una coppia di guide laterali (39a) - (39b).

A detta parte maggiorata (36) è pure stabilmente fissato un albero verticale (46) che è atto a sostenere e far ruotare orizzontalmente una piastra (47) alla quale è applicata una copia di mote (48) - (49).

La presenza del perno o albero (40) consente alla piastra (41) ed alla sua coppia di pulegge (42) - (43) di orientarsi in modo indipendente, rispetto all’asse longitudinale del carrello (30) al quale sono impegnate, così come la presenza del perno o albero (46) consente alla piastra (47) ed alla sua coppia di mote (48) - (49) di orientarsi in modo indipendente rispetto allo stesso asse del carrello (30).

Come già citato, le pulegge (42) - (43) sono destinate ad essere alloggiate e scorrere sulla rotaia (51) del binario (50), così come le mote (48) - (49) sono destinate ad essere alloggiate ed a scorrere lungo la guida di bilanciamento (52), cooperando con le pulegge (42) - (43) al sostegno bilanciato della staffa (10) e dell’anta (1) ad essa resa solidale.

La possibilità di orientamento della piastra (41) e delle sue pulegge (42) - (43), così come la possibilità di orientamento della piastra (47) e delle sue mote (48) - (49) assicura la possibilità di un costante mantenimento delle stesse pulegge (42) - (43) e delle stesse mote (48) - (49) lungo le rispettive sedi longitudinali (51) e (52) del binario (50), anche quando la staffa (10) e la sua anta (1) si inclinano, per sovrapporsi all’anta attigua (2), come di seguito meglio descritto. La citata staffa (10), lungo la sua superficie inferiore e dalla parte dell’estremità (11), presenta una cavità (20) che è atta ad alloggiare il piatto (31) del carrello (30), mentre le sue superfici laterali (21) e (22) sono atte a formare una pista di scorrimento delle coppie di cuscinetti (46a) -(46b) e (47a) - (47b) del carrello (30), consentendo una effettiva corsa trasversale della staffa (10) su detto carrello (30).

La traslazione della staffa (10) sul carrello (30) è garantita dalla maggiore lunghezza e posizione della cavità (23) della staffa (10), entro la quale è alloggiata la mota di guida laterale (34) del carrello (30), determinando quindi una corsa che avrà una lunghezza corrispondente allo scostamento richiesto alla staffa (10) ed alla sua anta (1) per sovrapporsi all’anta attigua (2), quando detta anta (1) dovrà essere traslata per aprire il rispettivo vano (VI).

Le piste (21) e (22) della staffa (10) sono interrotte dalla presenza dei due supporti laterali (24) - (25), sui quali viene fissato il braccio (14), mentre l’estremità (12) della stessa staffa (10) è dotata di un ampio vano (26) che è atto ad alloggiare la parte allargata (36) del carrello (30).

Detta staffa (10) è completata dalla presenza di una coppia di cuscinetti laterali (27) - (28) e da un cuscinetto d’estremità (29) che sono alloggiati nel vano (26) ed hanno una funzione di guida del carrello (30), come di seguito specificato.

Con riferimento alle figg. 9 - 10 e 11 di tav. 5, si evidenzia come la staffa (10) possa essere applicata al sottostante carrello (30), sostanzialmente alloggiandolo nei suoi vani (20) e (26), in modo da poter poi traslare lungo lo stesso carrello (30), per poter scostare trasversalmente la rispettiva anta (1), mentre il medesimo carrello (30) scorre longitudinalmente sul binario (50). Come risulta evidente dalle stesse figg. 9 - 10 e 11, rabbinamento staffa (10) - carrello (30) si realizza infilando inizialmente l’estremità (36) di detto carrello (30) nel vano (26) della staffa (10), in modo tale che le sue guide laterali (39a) e (39b) possano alloggiare i rulli laterali (27) e (28) della stessa staffa (10) e si insiste nella spinta, fintanto che il rullo di testa (29) viene alloggiato nel vano di guida (38) del carrello (30).

Quando il carrello (30) è completamente alloggiato nei vani (20) e (26) della staffa (10), si ha anche ralloggiamento del rullo (34) nella sede ristretta (23) della staffa (10), con conseguente limitazione della corsa tra staffa (10) e carrello(30), la quale corsa coincide con la possibile corsa assiale del rullo (34) nella sua sede (23).

Nella fase di associazione della staffa (10) al carrello (30), un dispositivo frenante a fluido viscoso (37b) è alloggiato nel vano (37), per essere posto in presa diretta con la cremagliera (37a) che è solidale a detto vano (37) ed essere quindi fissato, ad esempio con viti, al fondo dello stesso vano (26) della staffa (10), nella posizione prestabilita.

La combinata azione di guida laterale dei cuscinetti (27) - (28) sulle guide (39a) e (39b), assieme all’azione di guida trasversale del cuscientto (29) nella guida (38), inducono la staffa (10) ad alloggiare le due parti (31) e (36) del carrello (30), sostanzialmente nelle sue rispettive sedi (20) e (26), passando dalla posizione iniziale di assemblaggio della fig. 9 a quella finale di funzionamento della fig. 11.

La staffa (10) è quindi completata con la solidale applicazione del braccio (14) alle sue sedi di fissaggio (24) - (25), come appunto raffigurato in detta fig. 11.

Dalla medesima fig. 11 si evince il fatto che il carrello (30) e la staffa (10), dopo essere stati associati tra di loro, sono uniti da una coppia di molle elicoidali (80), le quali sono poste in opportuna tensione per riportare tendenzialmente la staffa (10) e la sua anta (1) nella sua posizione complanare della stessa fig. 11, cooperando con il dispositivo frenante (37b) al raggiungimento graduale di detta posizione.

Con riferimento particolare alla fig. 3, come già citato, la piastra o binario (50), è opportunamente fissata al bordo superiore di apertura del cielo C) e presenta una rotaia (51) ed una cavità di bilanciamento (52) che si estendono per tutta la lunghezza del mobile, mentre una opportuna nervatura di testa (53), oltre che agire da rinforzo e consolidamento del binario (50), ostruisce la vista degli organi in movimento, in particolare quando il vano (V) sia aperto e la rispettiva anta (1) non possa assolvere a tale funzione estetica.

Alla stessa piastra (50) è resa solidale, ad esempio con rivetti (61), un elemento longitudinale di guida (62) che presenta una gola sottosquadra (60), la quale è sostanzialmente parallela alla rotaia (51) ma, come visibile in fig. 1, presenta almeno un’estremità (60’) dotata di ampia curvatura e, nel caso di unica guida (60) per due vani attigui (VI) - (V2), la stessa guida (60) è dotata anche di una contrapposta e corrispondente ampia curvatura (60”).

Sempre con riferimento alla fig. 3, la parete verticale (55), che forma il già citato vano sottosquadra (52), presenta anche un piano d’appoggio (56) che è atto a sostenere e fissare, ad esempio con viti (71), l’elemento longitudinale di guida (72) nel quale è ricavata la cavità o guida a camma esterna (70), che è sostanzialmente parallela alla rotaia (51) ed alla guida interna (60), presentando almeno una estremità (70’) che è più arcuata e più corta, rispetto all’estremità (60’), quindi meno vicina al bordo anteriore del cielo (C), come visibile anche dalla fig. 1.

Più specificatamente, la guida a camma (60) presenta le sue estremità (60’) e (60”) che è più corta delle estremità (70’) - (70”) della guida a camma (70) per un valore che corrisponde alla lunghezza del braccio (14) o meglio all’interasse longitudinale esistente tra il primo tastatore (13) ed il secondo tastatore (15).

Nella soluzione costruttiva casuale di figg. 1 - 2 e 17 - 18, a fianco di una coppia di vani (VI) - (V2), le cui ante di chiusura (1) e (2) sono azionate da identici e contrapposti dispositivi (Al) ed (A2), cooperanti con unico binario (50) avente una rotaia (51) e una guida di bilanciamento (52), oltre che con le guide a camma (60) e (70), è raffigurato anche un terzo vano (V3), il quale può essere chiuso da una sua anta (3) che è dotata di un terzo dispositivo (A3), identico al dispositivo (A2) quindi pure dotato di un suo spezzone di binario (50’) e di due suoi spezzoni di guide a camma (60) e 60’) e (70) - (70’), mentre l’apertura di detta anta (3) utilizza in parte anche lo stesso binario (50) che, in alternativa, viene usato anche per la movimentazione dell’anta centrale (2).

In presenza del terzo vano (V3), per assicurare la corsa di apertura dell’anta (3) in sovrapposizione all’attigua anta (2), il tratto di elemento di guida (70), fissato sul cielo del vano (V3), deve essere allineato un tratto lineare (70A) disposto sul cielo del vano (V2), come rappresentato anche in fig. 1, anche questo tratto lineare (70A) potendo essere ricavato dall’unica piastra (72) comprendente la guida (70) e le estremità curvate (70’) e (70”) sovrastanti rispettivamente il vano (V2) ed il vano (V3).

Sulla scorta della soluzione costruttiva fino ad ora esemplificativamente descritta ed illustrata, si riassume brevemente il suo funzionamento, anche per verificarne la corrispondenza con il conseguimento degli scopi specificati.

Un unico tipo di dispositivo (A) è reso disponibile per essere applicato all’anta (1), nella forma (Al), all’anta (2) nella forma (A2) e all’anta (3) nella forma (A3), per la loro chiusura complanare e apertura a sovrapposizione, ad esempio per un mobile a tre vani (VI) - (V2) e (V3), potendo essere associati ad un unico binario (50), avente una unica rotaia (51) ed un unico vano di bilanciamento (52), per tutta la lunghezza del mobile.

Due di questi dispositivi identici (Al) e (A2), presentano il loro braccio (14) in posizione contrapposta e sono associati ad una unica coppia di guide a camma (60) e (70) che presentano entrambe le estremità curvate (60’) - (60”) e (70’) - (70”).

Un terzo dispositivo identico (A3) è dotato di un braccio (14) che è disposto nella medesima posizione del dispositivo (A2) ed è del associato ad una coppia di guide a camma (60) - (70) aventi solo una estremità curvata (60’) - (70’) ed una lunghezza totale sostanzialmente dimezzata e corrispondente alla lunghezza del vano (V3) che è destinato a chiudere o aprire. Dopo aver assemblato ogni dispositivo (Al) - (A2) - (A3), associando la staffa (10) con il proprio sottostante carrello (30) e con l’applicazione del rispettivo braccio (14), come indicato in figg. Il e 12, si procede a disporre in ordine progressivo ogni dispositivo sul binario (50), infilando i rulli (48) - (49) nella guida di bilanciamento (52) e posizionando le carrucole (42) -(43) sulla rotaia (51).

Contemporaneamente, scostando trasversalmente il carrello (30) lungo le piste (21) - (22) di ogni staffa (10), si induce il rullo tastatore (13) ad alloggiarsi nella propria guida a camma (70), con conseguente spostamento e sistemazione di rulli tastatori (15) - (15’) del braccio (14) nella guida a camma (60) del rispettivo elemento (62).

Con Γ alloggiamento delle ruote o rulli tastatori (15) - (15’) nella guida a camma (60) si ha anche la disposizione della ruota esterna (18) sulla superficie esterna dell’ elemento di guida (62), rendendo impossibile la fuoriuscita casuale degli stessi tastatori (15) - (15’) dalla loro guida a camma (60), anche in caso di urti o forzature imprevedibili.

Sistemati così nell’ordine progressivo i tre dispositivi (Al) - (A2) e (A3), si possono infine applicare le rispettive ante (1) - (2) e (3), fissandone le estremità (11) delle rispettive staffe (10) indicativamente sulla mezzeria del lato superiore della corrispondente staffa (1) - (2) e (3), come esemplificato in fig. 2.

Con riferimento alle figg. 17 e 18, si suppone ora di dover chiudere il vano (VI), spostando verso sinistra l’anta (1), che è aperta in sovrapposizione all’anta (2), con il loro dispositivo (Al) avente il tastatore (13) ed i tastatori (15) - (15’) disposti sulla parte rettilinea delle rispettive guide a camma (70) e (60).

Il carrello (30) di detto dispositivo (Al) si muove, tramato dall’operatore agente sull’anta (1), senza che avvenga alcun scostamento trasversale tra detto carrello (30) e la sua staffa (10) che questi sostiene e trasporta verso sinistra, fintanto che la coppia di secondi tastatori a ruota (15) del braccio (14) incontra la parte curvata (60”) della guida a camma (60) in cui scorre.

Iniziando l’impegno dei secondi tastatori (15) in detta parte curvata (60”), mentre il tastatore (13) è ancora impegnato sulla parte rettilinea della guida a camma (70), la staffa (10) è obbligata ad inclinarsi, essendo rigidamente collegata al braccio (14) che sostiene detti tastatori (15). Inclinandosi la staffa (10), quindi anche la sua anta (1), mentre le carrucole (42) - (43) e le mote (48) - (49) del carrello (30), sono obbligati a seguire una traiettoria rettilinea che è definita dalla rotaia (51) e dalla guida di bilanciamento (52), il carrello (30) è obbligato a seguire l’inclinazione della staffa (10), alla quale è impegnato dal suo alloggiamento nei vani (20) e (26) oltre che dai cuscinetti di guida (27) - (28) e (29).

Conseguentemente, la piastra (41), ruotando sul suo perno (40), permette l’orientamento delle pulegge (42) - (43) che possono rimanere sulla rotaia (51), mentre il carrello (30) si inclina con la staffa (10), per la fase di rientro dalla sovrapposizione dell’anta (1) dall’anta (2).

Continuando la trazione dell’anta (1) in chiusura, anche il tastatore (13) incontra l’inizio della parte curvata (70”) della sua guida a camma (70).

Analogamente alla piastra (41), anche la piastra (47) mota sul suo perno (46), per consentire alle proprie mote di guida (48) - (49) di poter scorrere entro la guida lineare (52), nonostante che la staffa (10) sia ancora inclinata, per effetto della posizione dei tastatori (15) nel tratto curvato (60”) della guida a camma (60).

Con l’arrivo anche del tastatore (13) nella parte curvata (70”) della guida a camma (70), si ha il rapido riallineamento della staffa (10) al suo carrello (30), con conseguente complanarità finale dell’anta (1), rispetto all’attigua anta (2), con la chiusura completa del vano (VI).

Appare evidente che la diversa lunghezza ed il diverso raggio di curvatura delle estremità (60”) e (70”) delle guide a camma (60) e (70), dove scorrono i tastatori (13) e (15) della staffa (10), oltre alla diversa disposizione dei punti di inizio e di arrivo delle stesse curvature, determinano anche un diverso posizionamento assiale della stessa staffa (10), rispetto al sottostante carrello di sostegno (30), che è impegnato linearmente con il binario (50), conseguendo così sia la voluta inclinazione che il necessario scostamento dell’anta (1) sull’attigua anta chiusa (2), per ogni apertura e per ogni chiusura del vano (VI), conseguendo così uno degli scopi dell’innovazione.

In particolare, lo scostamento dell’anta (1) è determinato dal movimento della staffa (10) sul carrello (30), detto movimento essendo reso possibile per mezzo dello scorrimento delle sue piste (21) - (22) sulle ruote (46) - (47) del carrello (30) e per mezzo della guida dei cuscinetti (27) - (28) sulle gole laterali (39) dello stesso carrello (30), sempre per effetto della posizione dei tastatori (13) e (15) sulle guide a camma (70) e (60), in ogni momento di spinta per l’apertura o chiusura dell’anta (1).

La corsa della staffa (10) e della sua anta (1) sul carrello (30), oltre che la loro capacità di inclinazione in fase di sovrapposizione sull’anta attigua (2) sono determinate quindi dalla conformazione delle guide a camma (60) e (70) e dal posizionamenti dei tastatori (13) e (15) in esse alloggiati.

La presenza del dispositivo di un noto tipo di freno a fluido viscoso (37b), con la sua cremagliera (37a) nel vano (37) del carrello (30), consente la gradualità del movimento di scostamento della staffa (10) sul carrello (30), contro la reazione delle molle (80) che, necessariamente, tendono a riportare automaticamente la staffa (10) e la sua anta (1) alla sua posizione di complanarità con le atre ante (2) e (3).

Naturalmente, quanto illustrato per la chiusura del vano (VI) vale anche per la successiva apertura dello stesso vano (VI), invertendo l’azione di spinta sull’anta (1) e invertendo le fasi di inclinazione e di sovrapposizione della stessa anta sull’attigua anta (2).

Analogamente, anche il vano (V2) può essere aperto dall’anta (2), con una prima inclinazione, determinata dalla posizione dei tastatori (15) e (13), rispetto alle parti curvate (60’) e (70’) delle guide a camma (60) - (70), e con successivo scostamento, dovuto alla corsa della staffa (10) sul suo carrello (30).

Con riferimento alla fig. 18, è evidenziato uno dei maggiori vantaggi dell’ innovazione, consistente nel fatto che un dispositivo (A3) in esame, identico al dispositivo (A2) può essere usato anche per l’apertura di un vano dispari (V3), attiguo a una coppia di vani (VI) - (V2), impegnandolo con una coppia di spezzoni di guide a camma (60) - (70), del tutto uguali alle guide a camma (60) - (70) dell’elemento di vano attiguo, oltre che di uno spezzone di guida lineare (70A) da applicare sul cielo di detto vano attiguo (V2), per dare continuità alla corsa del tastatore (15), quando questi fuoriesca dal cielo del vano (V3).

L’esigua larghezza della staffa (10) del dispositivo (A2), consente alla staffa (10) del dispositivo (A3) di portare l’anta (3) in una posizione di quasi completa apertura del vano (A3), pur assicurando la complanarità della stessa anta (3) quando sia chiusa, ed utilizzando un unico binario (50), conforme ad alcuni degli scopi specificati.

La presenza del braccio (14) consente al dispositivo in esame di essere applicato indicativamente sulla mezzeria delle varie ante (1) - (2) - (3), associando la funzione di bilanciamento trasversale delle ruote (48) - (49) nella guida (52) anche una funzione di bilanciamento longitudinale, quindi assicurando maggiori dimensioni e pesi delle ante da applicare, oltre che con la massima facilità di movimento, conforme ad un altro degli scopi specificati.

Naturalmente, la soluzione costruttiva fino ad ora descritta ed illustrata è da intendersi puramente indicativa e non limitativa, potendo in effetti essere realizzata anche in altre forme costruttive.

A titolo di esempio, si vuole indicare la possibilità di sostituire le ruote dei tastatori (13) e (15) oppure quelle di scorrimento (46) - (47) della staffa (10) sul carrello (30) a ancora delle guide di bilanciamento (48) - (49) e delle stesse pulegge di scorrimento (42) - (43) con pattini e piolini in bronzo o teflon, agenti nelle rispettive sedi, così come può variare il numero di ruote, pulegge e cuscinetti da applicare nelle varie parti di scorrimento longitudinale e trasversale della staffa (10) sul suo carrello (30).

Queste ed altre analoghe variazioni o adattamenti si intendono comunque rientranti nell’ originalità del trovato che si vuole proteggere.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI. 1.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, in particolare per mobili a due o più ante, del tipo avente un’anta scorrevole per ogni vano, con apertura a traslazione e sovrapposizione dell’anta traslata su una delle ante adiacenti e con una loro chiusura complanare, caratterizzato dal fatto di essere sostanzialmente costituito da: - una unica staffa o piastra di sostegno di ogni anta da rendere scorrevole sui vani da ostruire, la quale staffa ha un’estremità che è fissata indicativamente sulla mezzeria del lato superiore di detta anta, avendo l’estremità opposta dotata di un primo tastatore a ruota, il quale tastatore è destinato ad essere alloggiato e scorrere in una guida longitudinale a camma, detta staffa essendo atta ad inclinarsi e scostarsi trasversalmente con un suo carrello, il quale la rende anche traslabile lungo un binario disposto preferenzialmente sul bordo della superficie superiore del cielo dei vani da ostruire o da aprire; - un carrello di traslazione longitudinale della staffa e della sua anta, detto carrello essendo dotato di una o più pulegge trasversalmente orientabili e da una o più ruote che sono rese trasversalmente orientabili per il sostegno bilanciato dell’anta e per la sua traslazione lungo il binario, oltre che essere dotato di ruote a perno fisso sulle quali la staffa ha la possibilità di scostarsi assialmente, rispetto allo stesso carrello e, quindi, con la possibilità di scostarsi trasversalmente rispetto al movimento di apertura e chiusura longitudinale dei vani; - un braccio avente una estremità che è resa solidale alla staffa di sostegno di ogni anta, mentre la sua estremità opposta è dotata di almeno un secondo tastatore a ruota, il quale tastatore è destinato ad essere alloggiato e scorrere in una guida longitudinale a camma, impegnando la medesima staffa ad inclinarsi e scostarsi, con la sua anta in movimento, in relazione anche alla conformazione della guida a camma nella quale detto secondo tastatore è impegnato; 2.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che una staffa (10) presenta una sua estremità (11) solidalmente fissabile indicativamente alla mezzeria del bordo superiore di un’anta (1) , mentre la sua estremità opposta (12) è dotata di almeno un primo tastatore a ruota (13) il quale è atto ad essere impegnato in una guida a camma (70) che, con la conformazione arcuata delle sue estremità (70’) - (70”) e cooperando con un secondo tastatore (15), agente in una seconda guida a camma (60) e le sue estremità curvate (60’) - (60”), è atta a definire l’inclinazione e lo scostamento per i quali la stessa anta (1), in movimento di apertura del vano (VI), si può sovrapporre all’anta (2) che è chiusa sul suo attiguo vano (V2); 3.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che ogni staffa (10) di ogni altra anta (2) - (3) - etc., presenta una sua estremità (11) solidalmente fissabile alla mezzeria del bordo superiore delle stesse ante (2) - (3) - etc., mentre l’estremità opposta (12) è dotata di un primo tastatore a ruota (13) il quale è atto ad essere impegnato in una guida a camma (70) che, con la formazione arcuata delle sue estremità (70’) - (70”) e cooperando con un secondo tastatore (15), agente in una seconda guida a camma (60) e le sue estremità curvate (60’) - (60”), è atta a definire l’inclinazione e lo scostamento per i quali la stessa anta (2) - (3) - etc., in movimento di apertura del rispettivo vano (V2) - (V3) - etc., si può sovrapporre all’anta attigua (1) - (2) -etc., che è chiusa sul suo attiguo vano (VI) - (V2) - etc.; 4.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alle rivendicazioni 2 e 3, caratterizzato dal fatto che ogni staffa (10) è resa solidamente stabile con una estremità di un braccio (14) avente l’estremità opposta dotata di un secondo tastatore a ruota (15), preferenzialmente con copia di ruote (15) - (15’) e ruota stabilizzatrice (18) che sono applicate ad una piastra orientabile (16), dette ruote di tastatore (15) - (15’) essendo impegnate a scorrere entro una guida a camma (60) che, con la formazione arcuata delle sue estremità (60’) - (60”) e cooperando con il movimento del primo tastatore (13), è atta ad imprimere alla staffa (10) rinclinazione necessaria per portare la rispettiva anta (1) - (2) - (3) - etc. in sovrapposizione sull’anta attigua, in fase dì apertura del proprio vano (VI) - (V2) - (V3) - etc., oltre che a dame la posizione complanare di chiusura; 5.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che ogni staffa (10) presenta una sua superficie inferiore che è dotata di un vano (20), sul lato deH’estremità (11), ed un vano (26), sul lato deH’estremità (12), i quali vani sono atti ad alloggiare e guidare la parte superiore dei due rispettivi corpi uniti (31) e (36) di un carrello (30), detto carrello (30) essendo guidato in detti vani (20) e (26) da cuscinetti (27) - (28) e (29), oltre che da sue mote (46) - (47) le quali sono scorrevoli sulle piste (21) - (22) della stessa staffa (10); 6.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che il carrello (30) presenta una estremità (32) alla quale è applicato un perno o albero (40) che consente ad una piastra (41) di essere orientabile su detto perno (40), rendendo così orientabili anche le pulegge (42) e (43) che sono applicate folli su detta piastra (41); 7.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che il carrello (30) presenta una sua parte (36), contrapposta alla parte (31) e dotata di maggiore spessore e maggiore larghezza, per poter alloggiare delle guide laterali (39) e una guida frontale (38), oltre che per avere un suo vano (37) per alloggiare un noto dispositivo di freno a fluido viscoso (37b), atto ad agire su di una cremagliera (37a) che è alloggiata nello stesso vano (37), con funzione frenante rispetto all’azione di trazione che dei mezzi elastici (80) svolgono per portare tendenzialmente la staffa (10) in posizione di complanarità sul carrello (30); 8.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alle rivendicazioni 6 e 7, caratterizzato dal fatto che, in opportuna posizione assiale, un perno o albero (46) è reso solidale alla parte maggiorata (36) del carrello (30), detto perno potendo rendere orientabile una piastra (47) alla quale sono applicati due ruote (48) - (49) che sono destinate ad essere disposte nella guida di bilanciamento trasversale (52) del binario (50); 9.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come ad una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che un unico binario (50), comprendente una rotaia (51), sulla quale è resa scorrevole una copia di pulegge orientabili (42) - (43) ed una guida di bilanciamento (52), sulla quale è reso scorrevole una coppia di ruote orientabili (48) - (49), detto binario (50) essendo applicato sulla superficie superiore del cielo (C) di mobile o comunque di copertura di due o più vani (VI) - (V2) - (V3) - etc., ed essendo detto binario (50) affiancato da due elementi di guida (62) - (72), rispettivamente a camma (60) - (70) per ogni coppia di vani (VI) - (V2), oltre che da spezzoni di detti elementi (62) - (72) con guide a camma (60) - (70) per ogni vano attiguo (V3); 10.- Dispositivo come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che un elemento di guida (62) presenta una scanalatura sottosquadra (60) che è disposta parallelamente ed in prossimità della rotaia (51), presentando almeno una estremità (60’) - (60”) che è dotata di ampia curvatura terminante in prossimità di un lato esterno del mobile con il vano da rendere apribile; 11.- Dispositivo come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che un elemento di guida (72) presenta una scanalatura superiore (70), che è disposta parallelamente alla rotaia (51), ma in posizione posteriore rispetto alla guida (60), presentando almeno una estremità (70’) - (70”) dotata di curvatura a raggio più stretto di quello della guida (60), essendo anche più corta, indicativamente di un valore corrispondente alla lunghezza del braccio (14) della staffa (10) che vi sia impegnata; 12.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzato dal fatto che l’alloggiamento del primo tastatore (13) della staffa (10), nella guida a camma (70) dell’elemento (72), consente alla stessa staffa (10) ed alla sua anta, ad esempio (1), di scostarsi di quanto serve, per portarsi dalla posizione complanare chiusa, con il tastatore (13) disposto nella parte finale arcuata (70’) - (70”) alla posizione aperta e sovrapposta aH’attigua anta, ad esempio (2), con il tastatore (13) disposto lungo la sua parte rettilinea (70); 13.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alle rivendicazioni da 1 a 12, caratterizzato dal fatto che Γ alloggiamento del secondo tastatore (15) nella guida a camma (60) dell’elemento (62), consente alla staffa (10), per mezzo del suo braccio (14), di inclinarsi e scostarsi di quanto serve, assieme alla sua anta, ad esempio (1), per portarsi dalla posizione complanare chiusa, con il tastatore (15) disposto sulla parte finale arcuata (60’) - (60”), alla posizione aperta e sovrapposta all’anta attigua, ad esempio (2), con il tastatore (15) disposto sulla parte rettilinea (60); 14.- Dispositivo perfezionato per la chiusura complanare di porte scorrevoli, come alle rivendicazioni da 1 a 13, caratterizzato dal fatto che il movimento di traslazione, inclinazione e scostamento di ogni staffa (10) e della sua anta (1) - (2) - (3) - etc., rispetto alla staffa (10) ed all’anta attigua, ad esempio (2), è resa possibile e contemporanea, per la presenza delle piastre orientabili (41) e (47) sul carrello (30), con le quali si rende possibile alle pulegge (42) - (43) ed alle ruote (48) - (49) di rimanere allineati rispettivamente alla rotaia (51) e alla guida di bilanciamento (52), mentre il carrello (30) si inclina con la staffa (10) alla quale è impegnato nei vani (20) e (26) della stessa staffa (10).