ITAN950043A1 - Camino per forni da ceramica capace di sostenere le tavelline in refrattario che rivestono le pareti interne dei forni medesimi - Google Patents

Abstract

La presente invenzione concerne un camino destinato ad essere montato all'interno della camere dei forni e capace anche di fungere da mezzo di sostegno delle tavelline in refrattario che rivestono le pareti interne verticali delle camere medesime.

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:

"CAMINO PER FORNI DA CERAMICA CAPACE DI SOSTENERE LE TAVELLINE IN REFRATTARIO CHE RIVESTONO LE PARETI INTERNE DEI FORNI MEDESIMI".

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un camino per forni da ceramica, capace di assolvere alla funzione di sostegno delle favelline refrattarie che rivestono internamente le pareti delle camere di cottura di tali forni.

Come è noto attualmente tali forni sono costituiti da una camera di cottura che comprende dall'esterno verso l'interno, un mantello metallico, uno spesso strato di materiale coibentante ed uno strato di materiale refrattario.

Quest'ultimo strato di materiale refrattario è generalmente costituito da una serie di tavelline adeguatamente sostenute da un'intelaiatura di opportuni profilati (denominati nel gergo del settore anche "barrotti"), anch'essi realizzati in materiale refrattario.

In effetti tali profilati sono dislocati in corrispondenza delle pareti laterali della camera in assetto verticale, ed in corrispondenza del soffitto in assetto orizzontale ed orientamento trasversale; essendo previsto, in entrambi casi, che essi siano agganciati saldamente alla struttura portante del forno per il tramite di opportune staffe, pure in materiale refrattario, affogate entro lo strato di materiale coibentante.

In tutti i forni tradizionali è prevista altresì una serie di camini, di andamento verticale, preposti a condurre i fumi caldi provenienti dalla camera di combustione dislocata al di sotto della camera di cottura vera e propria - fino al di sopra della volta del forno medesimo, sì da disperderli nell'atmosfera.

Ebbene la più diffusa tecnica di costruzione dei forni prevede che tali camini attraversino internamente la camera di cottura dei forni; normalmente essi sono addossati e fissati contro le pareti laterali interne di tali camere in corrispondenza delle tavelline.

Si può dire, in altre parole, che ciascuno di tali camini occupa una posizione intermedia tra due profilati verticali predisposti al sostegno delle tavelline in refrattario che rivestono internamente una camera di cottura di un forno.

In ogni caso e facile comprendere come la predisposizione dello strato di rivestimento in refrattario (profilati di supporto tavelline) della camera di cottura di un forno e la posa in opera, all'interno di questa, della serie verticale di camini, costituiscano a tutt'oggi due differenti e successive fasi operative della costruzione di un forno.

Va detto peraltro che attualmente gli anzidetti camini sono semplicemente appoggiati alle pareti delle camere dei forni, vale a dire senza prevedere alcun mezzo di stabile fissaggio.

L'assenza di uno stabile fissaggio è dovuta al fatto che le tavelline di rivestimento ed i camini medesimi presentano differenti coefficienti di dilatazione allorquando siano esposti all'elevatissimo calore del forno; pertanto se fossero fissati rigidamente assieme, si determinerebbero tra le une e gli altri tensioni estremamente deleterie per la loro stessa integrità.

Tuttavia va anche sottolineato che, proprio per il fatto di mancare di uno stabile fissaggio, tali camini tradizionali hanno all'interno dei forni un assetto estremamente precario, che li porta sovente - specie dopo una lunga vita operativa -a perdere la loro perfetta verticalità e talvolta persino a precipitare

Sulla base della valutazione di tali inconvenienti della tecnica anteriore, è stata concepita la presente invenzione che consiste sostanzialmente nel realizzare un particolare camino destinato alle camere dei forni e capace non solo di smaltire normalmente i fumi della combustione, ma anche di fungere da mezzo di sostegno delle tavelline in refrattario che rivestono le pareti interne verticali delle camere medesime.

In altre parole si può affermare che l'idea alla base della presente invenzione è stata quella di realizzare un manufatto che assolvesse le funzioni che nella tecnica attuale oggi sono assolte da due differenti manufatti, vale a dire i profilati in refrattario di andamento verticale ed i camini.

Il presente trovato potrebbe pertanto essere considerato come un "camino—barrotto" o, viceversa, come un "barrottocamino".

In ogni caso va detto che esso è costituito in pratica da un camino di struttura convenzionale, per lo più di sezione trasversale rettangolare o quadrata, che reca in corrispondenza di una delle sue pareti esterne, e per tutta la sua altezza, due identiche nervature parallele di sezione trasversale a "T".

Questa coppia di nervature affiancate dà luogo in pratica ad una scanalatura centrale a "C tra esse intermedia - e due più strette scanalature laterali, simmetricamente contrapposte, ad "U".

La scanalatura centrale a "C" è destinata ad accogliere esattamente la testa appositamente conformata a "T" delle staffe di sostegno da fissare alla struttura portante del forno; mentre le due scanalature laterali ad "U" sono preposte ad accogliere il bordo verticale delle tavelline in refrattario dislocate a sinistra e a destra del manufatto secondo il trovato.

I vantaggi di tale soluzione rispetto alla tecnica anteriore sono evidenti: il montaggio dei barrotti verticali che sostengono le tavelline e quello dei camini avvengono con un'unica operazione, e quindi con tempi e modalità molto più vantaggiosi rispetto alla tecnica anteriore; inoltre l'ancoraggio dei camini diviene estremamente veloce ed altrettanto stabile grazie all'azione di trattenimento attuata dalle anzidette staffe affogate nello strato di coibentazione e fissate alla struttura portante del forno.

Proprio a proposito di dette staffe va segnalato un ulteriore vantaggio: come anticipato infatti le staffe a corredo del barrotto—camino secondo il trovato presentano una testa a "T" di struttura e dimensioni piuttosto ridotte; al contrario di quanto avveniva per le staffe previste a corredo dei barrotti tradizionali, le quali presentano un'ampia testa con sezione a "C" preposta ad abbracciare una nervatura a "T" debordante sul retro del barrotto.

Ebbene l'aver ridotto le dimensioni della testa di dette staffe significa aver attribuito loro una minore superficie di trasmissione termica; in pratica ciò si traduce in una minore capacità di dispersione di calore di tali staffe a danno della funzionalità del forno medesimo.

Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alla tavola di disegno allegata, avente solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:

- la figura 1 mostra, con una sezione trasversale, il manufatto secondo il trovato accoppiato prismaticamente con la rispettiva staffa e con due tavelline refrattarie;

- la figura 2 è una sezione con un piano orizzontale di un forno che impiega una serie dei manufatti in parola;

- la figura 3 è la sezione di figura 2 con il piano A-A;

- la figura A è un particolare ingrandito di fig. 2.

Con particolare riferimento alla figura 1, il manufatto secondo il trovato (1) è costituito da un camino di struttura convenzionale (la), di sezione trasversale quadrangolare, che presenta sull'esterno di una delle sue pareti laterali, e per tutta la sua altezza, due identiche nervature parallele (2) di sezione trasversale a "T".

Questa coppia simmetrica di nervature affiancate (2) origina in pratica una scanalatura centrale a "C" (3) e due più strette scanalature laterali ad "U" (4), simmetricamente contrapposte.

Entro la scanalatura centrale a "C" (2) è infilata esattamente ed agganciata la testa a "T" (5a) di una staffa (5) fissata alla struttura portante del forno ed affogata nello strato di materiale di coibentazione (6) del forno (F).

Le due scanalature laterali ad "U" (4) sono invece preposte ad accogliere il bordo verticale della serie sovrapposta di tavelline in refrattario (7) dislocate di taglio a sinistra e a destra del manufatto secondo il trovato per tutta l'altezza delle pareti laterali della camera di cottura.

Con particolare riferimento alla figura 4, va detto che la staffa (5) viene utilizzata anche per l'ancoraggio dei barrotti (8) preposti esclusivamente al sostegno delle tavelline (quindi non abbinati all'elemento camino) utilizzati sia in corrispondenza delle pareti laterali che della volta della camera, come evidenziato nelle figure 2 e 3.

Claims (2)

1. RIVENDICAZIONI 1) Camino per forni da ceramica capace dì sostenere le favelline in refrattario che rivestono le pareti interne dei forni medesimi, caratterizzato per il fatto di recare mezzi (3) per l'aggancio di staffe (5) di ancoraggio alla struttura portante del forno e mezzi (4) per il sostegno di serie sovrapposte di favelline (7) refrattarie, disposte di taglio a sinistra e a destra di detto camino (1).
2. 2) Camino per forni da ceramica capace di sostenere le favelline in refrattario che rivestono le pareti interne dei forni medesimi, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che i mezzi di aggancio per le staffe (5) e quelli per il sostegno delle favelline (7) sono realizzati prevedendo per tutta l'altezza del camino in parola (1) una coppia simmetrica di nervature (2) con sezione trasversale a "T", atte a definire una scanalatura centrale a "C" (3) entro cui agganciare della testa a "T" delle anzidette staffe (5), nonché due più strette scanalature laterali ad "U" (4), simmetricamente contrapposte, per il sostegno delle anzidette favelline (7).