ITAN20130207A1 - Suola di elevata flessibilità per calzature e relativo metodo di produzione - Google Patents

Suola di elevata flessibilità per calzature e relativo metodo di produzione

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ITAN20130207A1
ITAN20130207A1 IT000207A ITAN20130207A ITAN20130207A1 IT AN20130207 A1 ITAN20130207 A1 IT AN20130207A1 IT 000207 A IT000207 A IT 000207A IT AN20130207 A ITAN20130207 A IT AN20130207A IT AN20130207 A1 ITAN20130207 A1 IT AN20130207A1
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Lauro Rogante
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Tecne 90 S P A
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  • Footwear And Its Accessory, Manufacturing Method And Apparatuses (AREA)

Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: “SUOLA DI ELEVATA FLESSIBILITÀ PER CALZATURE E RELATIVO METODO DI PRODUZIONE”
D E S C R I Z I O N E D E L L ’ I N V E N Z I O N E
Forma oggetto della presente invenzione una innovativa suola per calzature contenente una camera d’aria (di qui in poi “suola a camera d’aria”) nonché relativi innovativi metodi per realizzare la medesima.
Suole per calzature a camera d’aria e relativi metodi di realizzazione sono già noti.
Secondo l’arte nota, tali suole sono ottenute per stampaggio tramite soffiaggio di opportuni polimeri termoplastici elastomerici.
Lo stampaggio per soffiaggio (o formatura per soffiaggio) è un noto processo produttivo utilizzato per ottenere prodotti cavi in materiale plastico.
Secondo tal processo, viene insufflata aria compressa all'interno di una preforma o di un parison (tronchetto tubolare) del materiale plastico da formare che è stato posizionato all'interno di uno stampo cavo. Tramite l’insufflaggio, la preforma o il parison prendono la forma delle pareti interne dello stampo.
L'oggetto viene quindi raffreddato e lo stampo viene aperto per il prelievo dell'oggetto finito.
La camera interna all’oggetto può essere ermetica così da imprigionare l’aria che vi è stata insufflata con una leggera pressurizzazione che di solito non supera gli 0,3 bar.
L’aria così imprigionata funge da cuscinetto che smorza gli urti sul terreno durante la camminata rendendola morbida e molleggiata, quindi molto piacevole e riposante, più di quanto non si possa ottenere con una calzatura con suola piena, per quanto soffice ed elastica.
Tramite varianti del processo base, la camera d’aria può essere parzialmente interrotta da costolature interne che collegano la parte inferiore della suola (più propriamente il battistrada) con la sua parte superiore così da ottenere una struttura stabile che, quale unica deformazione, consenta solo lo schiacciamento parziale dovuto al peso di chi calza la scarpa.
Una particolarità intrinseca di tale processo è che gli spessori dei manufatti ottenibili sono sostanzialmente uniformi; se ciò è desiderabile per un contenitore quale una bottiglia o una tanica, costituisce invece un inconveniente per una suola a camera d’aria nella quale, per esigenze quali la deformabilità, l’elasticità, la resistenza meccanica, l’usura a cui è esposta, ciascuna delle parti che la compongono, come il battistrada, i fianchi, la parte superiore, le costolature, può esigere spessori differenti e variabili secondo determinati criteri da ciascuna parte a quelle contigue.
Altro limite del processo, se applicato alle suole a camera d’aria, è dato dalla difficoltà di ottenere pressurizzazioni superiori ai già detti 0,3 bar, che potrebbero infatti risultare insufficienti là dove si volesse limitare lo schiacciamento; tale limitazione dovrebbe allora essere ottenuta infittendo le costolature con maggior impiego di materiale ed indesiderata riduzione della elasticità.
Ulteriore limite del processo è che esso non permette facilmente di ottenere nervature o altri dettagli marcatamente in rilievo sulla superficie esterna dell’oggetto formato, dettagli di forma che potrebbero invece, come si vedrà, essere utili in una suola.
Infine, ovviamente, il materiale utilizzabile per l’intero manufatto è unico in tutte le differenti parti della struttura, sebbene queste abbiano diverse funzioni per le quali sarebbero preferibili materiali diversi.
In definitiva, una suola a camera d’aria realizzata secondo la tecnologia nota ha forma, aspetto e struttura marcatamente condizionati dalla tecnologia medesima.
Di fatto, mentre una suola a camera d’aria offre notevoli vantaggi, la tecnologia di insufflaggio non costituisce il metodo migliore per ottenerla, avendo caratteristiche che nella fattispecie non sono utilizzabili al meglio, potendo addirittura ostacolare la realizzazione della struttura più desiderabile.
Uno scopo della presente invenzione è eliminare almeno in parte tali inconvenienti.
In particolare, scopo della presente invenzione è quello di ottenere una suola a camera d’aria avente spessori ottimali e differenti in ogni parte della struttura.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di consentire la formazione di nervature o altri dettagli marcatamente in rilievo sulla superficie esterna dell’oggetto formato.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di consentire l’utilizzo di materiali differenti in differenti zone della suola a camera d’aria.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno meglio evidenziati dalla seguente descrizione di una versione base della suola a camera d’aria conforme alle rivendicazioni principali e di alcune preferite varianti conformi alle rivendicazioni dipendenti, il tutto illustrato, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegno, in cui:
- le figg.1.a ed 1.b mostrano, di una suola secondo l’invenzione, le due parti che la compongono, prima distaccate e poi accoppiate;
- le figg. 2.a, 2.b e 2.c mostrano, in prospettiva e sezione longitudinale, la medesima suola delle figg.1 dove, in sequenza, una prima parte della suola è inserita in una prima parte di una attrezzatura di assiemaggio, poi la seconda parte della suola è accoppiata alla prima ed infine una seconda parte della medesima attrezzatura di assiemaggio si chiude sulla prima e sulla suola;
- la figura 3 mostra un dettaglio della fig.2.c;
- la figura 4 mostra quanto già raffigurato in fig. 2.c ma in sezione trasversale;
- la figura 5 mostra in sezione, secondo una prima variante, la zona di giunzione tra prima e seconda parte della suola;
- la figura 6 mostra in sezione, secondo una seconda variante, la medesima zona di giunzione di fig.5;
- la figura 7 mostra in prospettiva e sezione longitudinale la medesima suola di fig.1b.
Salvo quanto viene altrimenti precisato, nella presente relazione qualsiasi riferimento spaziale quali i termini in alto/in basso, anteriore/posteriore, destro/sinistro’, ‘anteriore’, ‘posteriore’, ‘destro’, ‘sinistro’, ecc., si riferiscono alla posizione in cui gli elementi sono rappresentati nelle figure allegate, posizione che, peraltro, coincide con quella assunta dalla suola quando la scarpa è poggiata al suolo.
L’attributo ‘longitudinale’ si riferisce a direzioni orizzontali o piani verticali che si estendono dal tacco alla punta della suola.
L’attributo ‘trasversale’ si riferisce a direzioni orizzontali o piani verticali ortogonali alla direzione longitudinale.
Gli attributi ‘interno’ ed ‘esterno’ si riferiscono alle zone che, a suola ultimata, si trovano internamente o esternamente ad essa.
Secondo l’invenzione, la suola è realizzata non per insufflaggio di un unico corpo ma tramite unione indissolubile di parti separate, qui dette fondo e soprassuola, che poi vengono accoppiate e sigillate l’una con l’altra.
Sebbene tali parti separate siano ottenibili con varie tecnologie note, come la termoformatura, almeno per versioni molto semplici della suola secondo l’invenzione, preferibilmente esse vengono ottenute per stampaggio ad iniezione.
Non è escluso che, secondo alcune varianti, la soprassuola possa consistere di più porzioni separate, ciascuna autonomamente accoppiata al fondo.
I materiali utilizzati per tali parti sono termoplastici elastomerici noti non necessariamente identici tra loro purché tra loro compatibili per un reciproco incollaggio o saldatura ed idonei all’uso per suole di calzature.
Fondo e soprassuola hanno le rispettive concavità rivolte l’una verso l’alto e l’altra verso il basso così che, una volta accoppiate, definiscono una cavità interna separata ermeticamente dall’esterno.
L’accoppiamento avviene lungo tutto un giunto preferibilmente realizzato in una zona che, a scarpa completata, risulta nascosta alla vista.
Una volta realizzati l’accoppiamento e la sigillatura, la cavità interna è pressurizzata iniettando aria attraverso un orifizio che viene poi sigillato.
Eventuali costole realizzate nella parte interna del fondo e/o della soprassuola e che vanno a battere ed, eventualmente ad essere vincolate, con quelle della parte opposta, ovvero le costole del fondo con quelle della soprassuola e viceversa; tali costole irrobustiscono la suola.
Viene ora descritta una variante preferita dell’invenzione.
Le figg. 1.a ed 1.b mostrano, della suola a camera d’aria 1 secondo l’invenzione, il fondo 2 e la soprassuola 3.
Il fondo 2 mostra all’interno delle costole di fondo 2.1, la parte interna del sottostante battistrada 2.2, i fianchi 2.3 ed il dorso 2.4 su cui è presente la apertura 2.5.
Quest’ultima è sufficientemente ampia da consentire l’estrazione dallo stampo del fondo 2, ottenuto come detto per stampaggio di materiale elastomerico.
L’ apertura 2.5 è contornata dal labbro di fondo 4.1 che è parte, come si vedrà, di un giunto 4.
La soprassuola 3, a sua volta, comprende delle costole di soprassuola 3.1. Le costole di fondo 2.1 e di soprassuola 3.1 si protendono le prime verso l’alto e le seconde verso il basso tanto da giungere a toccare rispettivamente la soprassuola 3 ed il fondo 2. Preferibilmente, almeno per alcune costole, tal reciproco contatto tra costole di fondo 2.1 e soprassuola 3 e tra costole di soprassuola 3.1 e fondo 2 avviene tra costole di fondo 2.1 e corrispondenti costole di soprassuola 3.1.
Fondo 2 e soprassuola 3 si accoppiano di forma in corrispondenza del giunto 4 (v. anche le restanti figure) per chiudere l’apertura 2.5.
Con particolare riferimento alla fig. 5, il giunto 4, che circonda tutta l’apertura 2.5, comprende un labbro di fondo 4.1 facente parte del fondo 2 ed un labbro di soprassuola 4.2 facente parte della soprassuola 3, i quali si protendono verso l’alto in reciproco contatto.
La sigillatura della cavità interna 1.1 della suola a camera d’aria 1 si ottiene unendo in modo ermetico ed indissolubile detti labbri di fondo 4.1 e di soprassuola 4.2 o tramite incollaggio o, preferibilmente, tramite saldatura con tecniche note quali saldatura a caldo, a vibrazione o ad ultrasuoni, delle quali l’ultima, la saldatura ad ultrasuoni, viene qui preferita.
Qualunque sia il metodo di unione scelto, è necessario che detti labbri di fondo 4.1 e di soprassuola 4.2 siano premuti l’uno contro l’altro; per la solidità della struttura si preferisce che anche una o più costole di fondo 2.1 e/o di soprassuola 3.1 siano indissolubilmente vincolate rispettivamente alla soprassuola 3 ed al fondo 2.
Un possibile metodo del processo di composizione e sigillatura della suola e corrispondenti possibili attrezzature necessarie è illustrato nelle figg. da 2.a a 2.c e prevede i seguenti passi.
1. Il fondo 2 è posizionato nel guscio 6.1 della attrezzatura di assemblaggio 6 con il quale è previsto un accoppiamento di forma almeno in corrispondenza del labbro di fondo 4.1 e delle costole di fondo 2.1 che vanno vincolate alla soprassuola 3.
2. Se la sigillatura della cavità interna della suola a camera d’aria 1 è prevista tramite incollaggio, si applica colla sul labbro di fondo 4.1 e/o sul labbro di soprassuola 4.2 ed eventualmente su una o più delle costole di fondo 2.1 e/o costole di soprassuola 3.1.
3. Viene chiusa l’apertura 2.5 accoppiando di forma la soprassuola 3 al fondo 2.
4. Viene fatto scendere il coperchio 6.2 conformato in modo da assicurare un accoppiamento di forma almeno in corrispondenza del labbro di soprassuola 4.2 e delle costole di soprassuola 3.1 che vanno vincolate al fondo 2, in modo anche da far premere l’una contro l’altra le coppie di parti da vincolare in modo indissolubile e cioè labbro di fondo 4.1 contro labbro di soprassuola 4.2 ed eventualmente una o più costole di fondo 2.1 contro soprassuola 3 e, infine, una o più costole di soprassuola 3.1 contro il fondo 2.
5. Se la sigillatura della cavità interna della suola a camera d’aria 1 è prevista tramite saldatura, si procede con questa; in tal caso l’attrezzatura di assemblaggio 6 non costituisce solo maschera di posizionamento e pressione sulle parti, ma costituisce la stessa macchina di saldatura.
Per esercitare la necessaria pressione del labbro di fondo 4.1 contro il labbro di soprassuola 4.2, avendo detti labbri giacitura sostanzialmente verticale, è possibile che il guscio 6.1 e/o il coperchio 6.2 prevedano dei movimenti orizzontali o che siano previsti ulteriori elementi 6.3 suscettibili di tali movimenti; il tutto secondo tecnica nota.
Ottenuta la sigillatura, la suola a camera d’aria 1 viene pressurizzata iniettando aria con metodi noti attraverso uno o più orifizi 5, che possono essere posti in posizione tale che non risulti visibile a scarpa ultimata. Sempre con metodi noti detti uno o più orifizi 5 sono immediatamente sigillati dopo l’iniezione dell’aria.
E’ risultato possibile ottenere una pressurizzazione di 0,6 ed anche di 0,8 bar, allargando di molto la libertà progettuale rispetto a quanto permesso dall’insufflaggio in termini di elasticità o rigidità della suola percepite durante la camminata.
Per contro nulla vieta, ovviamente, di realizzare suole a camera d’aria 1 secondo l’invenzione con camera d’aria ermetica ma non pressurizzata, operazione, questa, non eseguibile con il metodo dell’insufflaggio, il quale intrinsecamente richiede pressurizzazione per gonfiare la preforma o il parison.
Secondo una variante preferita del giunto 4 (si veda fig. 6) esso è conformato a forma di flangia, il labbro di fondo 4.1 prolungandosi verso l’esterno su un piano sostanzialmente orizzontale con un ulteriore labbro qui detto flangia di fondo 4.3 che forma una gola 4.4; preferibilmente, anche il labbro di soprassuola 4.2 si prolunga verso l’esterno sostanzialmente sul medesimo piano con un ulteriore labbro qui detto flangia di soprassuola 4.3, detti flangia di fondo 4.3 e flangia di soprassuola 4.3 accoppiandosi anche essi di forma ed essendo destinati anche essi ad essere vincolati tra loro secondo uno dei modi di incollaggio o saldatura sopra descritti contemporaneamente agli altri elementi da vincolare (2.1, 3.1, 4.2, 4.1).
Tal variante del giunto 4 presenta almeno due vantaggi: la sigillatura ermetica della suola a camera d’aria 1 risulta più affidabile e la gola 4.4 così ottenuta costituisce una zona idonea all’ancoraggio della suola alla tomaia e/o alle altre parti della calzatura.
La presenza del giunto 4, assente dalla suola a camera d’aria 1 realizzata secondo la tecnica nota dell’insufflaggio, non costituisce affatto uno svantaggio estetico potendo esso giunto 4 essere nascosto alla vista dalle parti della scarpa superiori alla suola a camera d’aria 1 e costituendo, anche senza le flange di fondo 4.3 e soprassuola 4.3, una zona di ancoraggio alla tomaia e/o alle altre parti.
Sono evidenti i vantaggi dell’invenzione.
Fondo 2 e soprassuola 3 possono essere stampati in materiali differenti purché tra loro compatibili.
La tecnica di stampaggio permette pressoché totale libertà nella scelta delle forme e degli spessori.
Addirittura, tramite le note tecniche di costampaggio e senza dover ricorrere a collanti, è possibile ottenere fondo 2 o soprassuola 3 composti da più strati di materiale diverso, ad esempio: battistrada 2.2 di materiale che privilegi la resistenza all’abrasione e fianco 2.3 di materiale che privilegi la flessibilità; si possono anche ottenere zone di diverso disegno e colore per sole finalità estetiche.
Quanto alle costole di fondo 2.1 e di soprassuola 3.1, esse in genere non si estendono trasversalmente sino ad unire l’uno con l’altro i fianchi 2.3 della suola a camera d’aria 1 così che all’interno della suola a camera d’aria 1 sia presente una unica camera d’aria 1.1. E’ però possibile anche il contrario, cioè che due o più di dette costole dividano ermeticamente lo spazio interno in due o più camere, ciascuna delle quali eventualmente pressurizzabile a differenti pressioni.
Inoltre potrebbero essere previste due o più soprassuole 3, eventualmente ciascuna corrispondente alle eventuali due o più camere d’aria.
In definitiva, con la suola a camera d’aria 1 secondo l’invenzione e i relativi processi ed attrezzature di produzione sono stati mantenuti tutti i vantaggi di una suola a camera d’aria senza i limiti posti a tale oggetto dalla tecnica di formatura per insufflaggio, quindi con ben più ampi margini di scelta progettuale in termini di funzionalità e di resa estetica.
Sebbene la versione base dell’invenzione preveda una suola a camera d’aria 1 composta da un fondo 2 e da una soprassuola 3 consistente in una unica porzione, il tutto racchiudente una unica camera d’aria, dalla descrizione emerge come siano possibili una gran quantità di varianti tutte comprese nel medesimo ambito inventivo.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature � ottenuta da materiali plastici elastomerici � comprendente un fondo (2) ed una soprassuola (3), detto fondo (2) a sua volta comprendente un battistrada (2.2) ed un fianco (2.3), caratterizzata dal fatto che detto fondo (2) e detta soprassuola (3) sono parti ottenute separatamente ed accoppiate di forma, unite in modo ermetico in corrispondenza di un giunto (4) comprendente a sua volta � un labbro di fondo (4.1), facente parte del detto fondo (2) � ed un labbro di soprassuola (4.2), facente parte di detta soprassuola (3). Riv.
  2. 2 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo la riv. precedente caratterizzata dal fatto che detto fondo (2) e detta soprassuola (3) sono parti ottenute per stampaggio ad iniezione. Riv.
  3. 3 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo la riv. precedente caratterizzata dal fatto che detto fondo (2) prevede delle costole di fondo (2.1) e/o detta soprassuola (3) prevede delle costole di soprassuola (3.1), protendendosi le prime verso l’alto e le seconde verso il basso, tanto da giungere a toccare rispettivamente le prime la detta soprassuola (3) e le seconde il detto fondo (2). Riv.
  4. 4 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo la riv. precedente caratterizzata dal fatto che almeno alcune di dette costole di fondo (2.1) e/o di dette costole di soprassuola (3.1) sono vincolate indissolubilmente, rispettivamente le prime a detta soprassuola (3) e le seconde al detto fondo (2). Riv.
  5. 5 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo la riv. precedente caratterizzata dal fatto che detto vincolo, almeno per alcune di dette costole di fondo (2.1) e di soprassuola (3.1), avviene in corrispondenza delle costole di fondo (2.1) e di corrispondenti costole di soprassuola (3.1). Riv.
  6. 6 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo qualsiasi riv. precedente caratterizzata dal fatto che il detto giunto (4) è conformato a forma di flangia, il detto labbro di fondo (4.1) prolungandosi verso l’esterno su un piano sostanzialmente orizzontale in una flangia di fondo (4.3) formante una gola (4.4). Riv.
  7. 7 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo la riv. precedente caratterizzata dal fatto che anche il detto labbro di soprassuola (4.2) si prolunga verso l’esterno in una flangia di soprassuola (4.3) sostanzialmente giacente sul medesimo piano di detta flangia di fondo (4.3), dette flangia di fondo (4.3) e di soprassuola (4.3) essendo anche esse tra loro accoppiate di forma ed unite in modo ermetico. Riv.
  8. 8 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo qualunque riv. precedente caratterizzata dal fatto che la camera d’aria (1.1) di detta suola a camera d’aria (1) medesima è divisa in due o più parti ciascuna eventualmente pressurizzata a differente pressione. Riv.
  9. 9 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo qualunque riv. precedente caratterizzata dal fatto che la detta pressione di pressurizzazione può variare da zero a 0,8 bar. Riv.
  10. 10 Suola a camera d’aria (1) ermetica per calzature secondo qualunque riv. precedente caratterizzata dal fatto che almeno detto fondo (2) può essere composto di più strati o a zone di materiale diverso per soddisfare diverse caratteristiche funzionali e/o estetiche. Riv.
  11. 11 Metodo di composizione e sigillatura di suola a camera d’aria (1) avente caratteristiche secondo qualunque riv. precedente, caratterizzato dai seguenti passi: � il detto fondo (2) è posizionato nel guscio (6.1) di una attrezzatura di assemblaggio (6) con il quale è previsto un accoppiamento di forma almeno in corrispondenza del detto labbro di fondo (4.1) e delle eventuali dette costole di fondo (2.1) che si prevede di vincolare a detta soprassuola (3); � se la sigillatura della cavità interna della suola a camera d’aria 1 è prevista tramite incollaggio, si applica colla sulle parti (4.1, 4.2, 2.1, 3.1) che vanno tra loro vincolate; viene chiusa la detta apertura (2.5) accoppiando di forma detti soprassuola (3) e fondo (2); viene fatto scendere il detto coperchio (6.2) conformato in modo da assicurare un accoppiamento di forma almeno in corrispondenza del detto labbro di soprassuola ( 4.2) e di quelle di dette costole di soprassuola (3.1) che vanno vincolate al detto fondo (2), in modo anche da far premere l'una contro l'altra le coppie di parti da vincolare in modo indissolubile e cioè detto labbro di fondo ( 4.1) contro detto labbro di soprassuola ( 4.2) ed eventualmente una o più di dette costole di fondo (2.1) contro detta soprassuola (3) e una o più di dette costole di soprassuola (3.1) contro il detto fondo (2); se la sigillatura della cavità interna della suola a camera d'aria l è prevista tramite saldatura, si procede con questa; in tal caso l'attrezzatura di assemblaggio (6) non costituisce solo maschera di posizionamento e pressione sulle parti ma costituisce la stessa macchina di saldatura; si procede alla pressurizzazione delle dette una o più camere d'aria iniettando con metodi noti aria attraverso uno o più orifizi (5) immediatamente sigillati dopo l' iniezione. Riv.
  12. 12 Calzatura con suola a camera d'aria (l) avente caratteristiche secondo qualunque riv. precedente.
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