ITAN20130026A1 - Sistema di pedivella descrivente un percorso ellittico. - Google Patents

Sistema di pedivella descrivente un percorso ellittico. Download PDF

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    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62MRIDER PROPULSION OF WHEELED VEHICLES OR SLEDGES; POWERED PROPULSION OF SLEDGES OR SINGLE-TRACK CYCLES; TRANSMISSIONS SPECIALLY ADAPTED FOR SUCH VEHICLES
    • B62M1/00Rider propulsion of wheeled vehicles
    • B62M1/24Rider propulsion of wheeled vehicles with reciprocating levers, e.g. foot levers
    • B62M1/26Rider propulsion of wheeled vehicles with reciprocating levers, e.g. foot levers characterised by rotary cranks combined with reciprocating levers

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Description

Titolo: “Sistema di pedivella descrivente un percorso ellittico”.
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce al settore delle biciclette, in particolare quelle da diporto su strada, sterrato e fuoristrada, ma è rivolta anche al settore delle biciclette da corsa per competizioni su strada, fuoristrada e pista, e più specificamente concerne un sistema di pedivella per pedaliere di biciclette composto da una leva A la cui lunghezza è inferiore rispetto alla misura di una pedivella standard, un movimento centrale che rappresenta il fulcro di detta leva A, una leva B di lunghezza maggiore rispetto a detta leva A, facendo sì che i pedali descrivano un percorso ellittico in cui l’asse minore è quello orizzontale e l’asse verticale è decentrato in avanti rispetto all’asse verticale di un percorso circolare descritto da una pedivella standard, comportando per il ciclista un risultato molto più efficace rispetto alle biciclette con sistema di pedivella standard in termini di frequenza di pedalata, che risulta essere maggiore, e di sforzo muscolare e/o articolare, che risulta essere minore.
Background dell’Invenzione
La pedivella, generalmente della lunghezza di 170 mm, è un organo della bicicletta consistente essenzialmente in una leva comprendente un’asta a manovella la quale è provvista di una propria estremità fissata ad un mozzo o albero centrale di rotazione orizzontale supportato girevole all’interno di una sede cilindrica cava del telaio della bicicletta, oppure essendo tale estremità integrata al centro di una corona dentata accoppiata all’albero centrale medesimo.
Un pedale è fissato, per mezzo di perno girevole attorno ad un proprio asse, in un foro all’estremità opposta dell’asta a manovella, in modo da definire con l’asta stessa una struttura conformata ad L; in tal modo il perno e conseguentemente il pedale della bicicletta sono costretti a descrivere un percorso circolare.
Lo sforzo di spinta che un utilizzatore imprime sul pedale viene trasmesso al sistema di trascinamento della bicicletta.
In generale ogni bicicletta è dotata di una coppia di pedivelle definenti un meccanismo di spinta il cui momento è dato essenzialmente dalla forza applicata al pedale moltiplicata per la lunghezza della pedivella.
La dimensione longitudinale o lunghezza dell’asta a manovella, ovvero la distanza fra l’asse di rotazione dell’albero centrale e l’asse di rotazione del pedale, è determinata in funzione della dimensione o taglia della bicicletta su cui sono montate le pedivelle.
Allo stato dell’arte nel settore delle biciclette e più specificamente nei sistemi di pedivelle, sono note pedaliere secondo il brevetto EP-A-1132285 che consentono di ottenere in modo automatico un allungamento delle pedivelle, le quali sono telescopiche e variano la loro lunghezza con continuità nel corso della pedalata, senza possibilità dell’utilizzatore di mantenere una lunghezza costante delle pedivelle stesse. Le pedaliere secondo questa modalità di esecuzione risultano complicate da realizzare e costose.
In un’altra soluzione nota allo stato dell’arte secondo il brevetto GB-A-2 362 861 la lunghezza della pedivella può invece essere impostata tra due lunghezze e mantenuta costante nel corso dell’impiego della bicicletta. L’utilizzatore ha la possibilità di scegliere la lunghezza maggiore o minore per ciascuna pedivella in funzione delle esigenze di impiego. L’impostazione della lunghezza deve essere effettuata dall’utilizzatore esercitando con il piede una spinta laterale sul pedale e quindi sulla pedivella, e successivamente una spinta in avanzamento o in arretramento sempre sul pedale al fine di traslare la parte mobile della pedivella che si andrà ad incastrare sulla lunghezza scelta. Con questo tipo di soluzione l’utilizzatore è costretto a compiere con il piede un movimento poco ergonomico nel corso di impiego della bicicletta, ovvero un doppio movimento sul pedale.
Allo stato dell’arte, secondo la domanda di brevetto TO-2009-A000989, è nota anche una pedivella per una pedaliera di bicicletta la cui lunghezza può essere impostata tra due lunghezze predefinite mediante una sola traslazione lineare tra una posizione ritratta e una posizione estesa. Questo tipo di soluzione è molto più agevole rispetto alla precedente, ma comunque comporta per l’utilizzatore un ulteriore movimento oltre a quello della normale pedalata.
Allo stato dell’arte risulta anche la domanda di brevetto MI-2011-A-000085 che divulga un meccanismo di pedivella di bicicletta comprendente un’asta a manovella, mezzi a pedale accoppiati ad un’estremità dell’asta, un braccio di una biella una cui estremità è accoppiata in modo girevole rispetto all’asta in corrispondenza della citata estremità; i mezzi a pedale sono rigidamente fissati ad una estremità opposta del citato braccio. I pedali di questo meccanismo di pedivelle descrivono un percorso circolare.
Divulgazione dell'Invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un sistema di pedivella per pedaliere di biciclette il cui utilizzo permetta di ottenere un notevole aumento della frequenza di pedalata con conseguente diminuzione dello sforzo muscolare e/o articolare del ciclista rispetto ad un sistema di pedivella tradizionale.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di pedivella che consenta di aumentare l’efficacia della pedalata.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di pedivella che permetta un miglioramento delle prestazioni del ciclista.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di pedivella in grado di determinare una forte diminuzione dei problemi muscolari e/o articolari del ciclista.
Altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di pedivella che permetta il superamento del punto morto superiore del pedale in maniera agevole.
Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di pedivella in grado di favorire un aumento della potenza.
Questi ed altri scopi vengono raggiunti con la presente invenzione che concerne un sistema di pedivella per pedaliere di biciclette composto da una leva A la cui lunghezza è inferiore rispetto alla misura di una pedivella standard e da una leva B di lunghezza maggiore rispetto a detta leva A, collegate tra loro mediante un perno inserito all’interno di un foro e/o alloggiamento, facendo sì che i pedali descrivano un percorso ellittico in cui l’asse minore è quello orizzontale e l’asse verticale è decentrato in avanti rispetto all’asse verticale di un percorso circolare descritto da una pedivella standard, comportando per il ciclista un risultato molto più efficace rispetto alle biciclette con sistema di pedivella standard in termini di frequenza di pedalata, che risulta essere maggiore, e di sforzo muscolare e/o articolare, che risulta essere minore.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione, preferita ma non esclusiva del prodotto oggetto della presente domanda di brevetto, illustrato a titolo indicativo ma non limitativo nelle unità di disegno in cui:
la Fig. 1 illustra in vista laterale una bicicletta nel suo insieme con inserita una preferita – ma non limitativa – forma di realizzazione di un sistema di pedivella (S) descritta nei suoi particolari in Fig. 2.
La Fig. 2 illustra una preferita – ma non limitativa – forma di realizzazione di un sistema di pedivella (S) mostrato in vista laterale in cui una coppia di pedivelle definisce un meccanismo di spinta a manovella e dove ogni pedivella della coppia comprende: una leva A (1) predisposta con quattro o più attacchi forati (non raffigurati) per alloggiare le viti di serraggio delle corone dentate (non raffigurate) preposte al trascinamento della catena; una leva B (2); un perno (3) inserito all’interno di un foro che collega detta leva A (1) alla leva B (2); un carro posteriore il cui forcellino (4), per un tratto almeno pari al doppio della leva A (1), è parallelo a quello ad esso speculare; una guida a scorrimento lineare (6) avvitata o fissata a detto tratto; un cuscinetto o rotella (5), posizionato ad un’estremità (E) della leva B (2), che avanza e/o arretra all’interno di detta guida (6) assecondando il movimento necessario alla leva B (2) per far ruotare la leva A (1); un pedale (7) posizionato all’altra estremità (Ebis) della leva B (2). La leva A (1) ha un suo fulcro rappresentato dal cosiddetto movimento centrale (8).
La Fig. 3 illustra in vista laterale una ulteriore modalità realizzativa di bicicletta nel suo insieme con inserito un sistema di pedivella (Sbis) realizzato diversamente rispetto al sistema di pedivella (S) e descritto nei suoi particolari in Fig. 4.
La Fig. 4 illustra un sistema di pedivella (Sbis) in cui la leva B (2) è divisa in<due parti:>
● la prima parte, che convenzionalmente viene chiamata “barra di scorrimento” (2bis), è avvitata o fissata al sistema di scorrimento lineare che in questo caso, essendo il sistema di scorrimento a carrello (9), non compie rotazioni, ma scorre avanti e indietro sulla guida lineare corrispondente alla barra di scorrimento (2bis). Il fulcro di detto sistema (9) trova collocazione nel punto di contatto (snodo) (10) con l’altra parte della leva B (2), posizionato all’estremità di destra della barra di scorrimento (2bis), che è ben più lunga del sistema di scorrimento a carrello (9) al quale è avvitata o fissata e che scorre nella guida lineare corrispondente alla barra di scorrimento (2bis).
● La seconda parte (2ter), inclinata a 45°, è collegata alla barra di scorrimento (2bis) per mezzo dell’attacco snodato (10) che pertanto funge anche da fulcro.
Descrizione dettagliata dell'Invenzione
Secondo una preferita - ma non limitativa - forma di esecuzione, la presente invenzione, rispetto alla configurazione di un meccanismo di pedivella tradizionale, divulga un sistema (S) che prevede l’utilizzo di una coppia di pedivelle in cui la lunghezza della pedivella, convenzionalmente chiamata “leva A” (1), è minore rispetto alla misura standard, alla quale “leva A” (1) vengono rese solidali, con appositi viti, le corone dentate preposte al trascinamento della catena e sulla quale agisce una seconda leva, convenzionalmente chiamata “leva B” (2). Il pedale (7) viene collocato ad una estremità (Ebis) della leva B (2), la quale è di dimensioni notevolmente maggiori rispetto alla leva A (1) ed è vincolata alla stessa per mezzo di un perno (3) inserito all’interno di un foro e/o alloggiamento. All’altra estremità (E) della leva B (2) è collocato un cuscinetto o rotella (5) che è posizionato sul lato opposto a quello del pedale (7). La leva A (1) ruota intorno ad un perno inserito all’interno di un foro, descrivendo un movimento circolare. Il carro posteriore, ossia il triangolo posteriore del telaio di una bicicletta, ha un forcellino (4) che, per un tratto almeno pari al doppio della leva A (1), è parallelo a quello ad esso speculare, e in detto tratto parallelo è avvitata o fissata una guida a scorrimento lineare (6) che permette al cuscinetto o rotella (5) di avanzare e/o arretrare assecondando il movimento necessario alla leva B (2) per far ruotare la leva A (1), la quale è vincolata alla leva B (2).
Il pedale (7) rappresenta il punto di applicazione della forza motrice; il cuscinetto (5) rappresenta il fulcro; il perno (3), che collega le due leve A (1) e B (2), rappresenta il punto di applicazione della forza resistente.
La leva B (2) scorre lateralmente tra il mozzo della ruota posteriore e il movimento centrale (8) per assecondare la rotazione della leva A (1).
Per mezzo di questo sistema (S) si riesce a rendere più efficace il tradizionale meccanismo di pedalata in quanto le pedivelle standard sono lunghe 170 mm e quindi, quando il piede si trova nella posizione più avanzata - cioè nel punto in cui la spinta deve essere sviluppata in modo più perpendicolare possibile -il piede antagonista si trova nella parte opposta, pronto a risalire verso il punto morto superiore, descrivendo un percorso circolare in cui i piedi del ciclista distano tra loro circa 340 mm, mentre il sistema descritto nella presente invenzione fa sì che i pedali descrivano un percorso ellittico e quindi la massima distanza sull’asse orizzontale risulta, secondo una preferita - ma non limitativa - forma di esecuzione, di circa 180 mm; da ciò trae beneficio sia la fase di spinta sia quella di risalita, comportando un sostanziale aumento della frequenza di pedalata.
Secondo la presente invenzione l’asse verticale del percorso ellittico è decentrato in avanti rispetto all’asse verticale di un percorso circolare descritto da una pedivella standard, comportando il superamento del punto morto superiore in maniera più agevole.
La leva A ha un suo fulcro e questo è rappresentato dal cosiddetto movimento centrale (8).
Alle leve A (1) e B (2) del pedale (7) corrispondono delle leve antagoniste A<I>e B<I>dell’altro pedale (7bis).
Per meglio comprendere come avviene la trasmissione del movimento, si faccia in modo che il movimento centrale (8), sul quale ruota la leva A (1), e il cuscinetto (5), sul quale scorre la leva B (2), si trovino sullo stesso piano orizzontale. La leva B (2), trasmettendo alla leva A (1) la forza applicata sul pedale (7), non potendo ruotare, scorrerà sul cuscinetto o rotella (5) avanti e indietro, ciò per assecondare la rotazione della leva A (1). In realtà la leva B (2) potrà movimentare la leva A (1) solo quando quest’ultima si troverà sopra al movimento centrale (8) e sarà perpendicolare al piano orizzontale (punto morto superiore) e potrà farlo fino al punto in cui la leva A (1) raggiungerà il punto opposto e cioè il punto morto inferiore. Al movimento della leva B (2), che avrà un range di circa 50°, corrisponderà un movimento di 180° della leva A (1). Questo per quanto riguarda la fase attiva, cioè quella della discesa; mentre, con il superamento del punto morto inferiore, le leve A (1) e B (2) esauriranno la loro fase di spinta e passivamente risaliranno al punto di partenza, trascinate dalle leve antagoniste che, a loro volta, avranno appena iniziato la loro fase di spinta.
L’analisi della pedalata inizia dal punto morto superiore, cosi chiamato perché la forza esercitata verticalmente non ha alcun effetto. In questa fase la gamba è piegata e, per ottenere una forza propulsiva, bisogna spingere il pedale mantenendo il piede leggermente in avanti. In seguito la forza che spinge in avanti comincia a diminuire, mentre si inserisce una componente verticale con direzione verso l’alto grazie all’azione degli estensori della coscia e della gamba. Lo stesso avviene nel prosieguo della pedalata, dove la componente verticale aumenta a scapito di quella orizzontale, che in seguito scompare totalmente in quanto la forza verticale ha il massimo braccio di leva. Per ottenere questa distribuzione di forza, il piede diminuisce l’inclinazione. Successivamente si inserisce una forza nuovamente orizzontale, ma con verso opposto alla precedente per l’entrata in azione dei muscoli del polpaccio; l’azione di trazione e di spinta verso dietro continua fino al punto morto inferiore, dove la forza utile è solamente quella orizzontale. Da qui in poi si avrà un’azione opposta alla precedente con un coinvolgimento superiore dei muscoli flessori dell’arto inferiore in quanto il pedale va tirato verso l’alto. Una combinazione così descritta fa sì che la forza applicata ai pedali sia perpendicolare alla pedivella e che sia in pieno coinvolgimento della muscolatura. L’intervento della muscolatura varia inoltre in base alla frequenza di pedalata: a un regime di pedalata basso (70-80 rpm) si ha una diversa inclinazione del piede rispetto a frequenze elevate (105-120 rpm); questo porta ad un diverso utilizzo della muscolatura flessoria del piede e dei flessori plantari.
Quando la forza resistente è applicata sul perno (3), ossia tra il cuscinetto (5) che rappresenta il fulcro e il pedale (7) che rappresenta il punto di applicazione della forza motrice, si dice che la leva è vantaggiosa in quanto, rispetto al fulcro, il braccio della forza motrice è sempre maggiore rispetto al braccio della forza resistente.
Affinché questo vantaggio possa essere superiore rispetto a quello prodotto da una pedivella tradizionale, deve verificarsi quanto segue: relativamente alla leva B (2), il rapporto fra il braccio della forza applicata e quello della forza resistente deve essere maggiore del rapporto esistente fra la lunghezza della pedivella tradizionale (170 mm) e la lunghezza della leva A (1).
Secondo la presente invenzione, la leva A (1) ha una dimensione longitudinale o lunghezza minore rispetto alla lunghezza delle corrispondenti pedivelle standard: la lunghezza, infatti, delle pedivelle tradizionali è di 170 mm, mentre la leva A (1) secondo la presente invenzione ha lunghezza, ad esempio, di 90 mm.
Secondo la presente invenzione, sempre a titolo di esempio, si ha che il pedale (7) della leva B (2) risulta distante 420 mm dal cuscinetto (5) (braccio della forza motrice rispetto al fulcro), mentre il perno (3) che collega le leve A (1) e B (2) è distante 210 mm dal cuscinetto (5) (braccio della forza resistente rispetto al fulcro).
La lunghezza delle leve A (1) e B (2) varia in funzione delle misure antropometriche del ciclista ed in funzione delle esigenze soggettive dello stesso.
In questo caso il rapporto fra il braccio della forza motrice e quello della forza resistente è maggiore rispetto al rapporto fra le dimensioni di una pedivella standard e la lunghezza della leva A (1).
La modifica introdotta dalla presente invenzione permette al ciclista di esercitare sulla coppia di pedivelle della bicicletta una potenza di pedalata maggiore rispetto a quella ottenuta con le pedivelle standard.
Detto sistema (S), composto essenzialmente da una leva A (1), una leva B (2), un perno (3) che collega detta leva A (1) alla leva B (2), un carro posteriore il cui forcellino (4), per un tratto almeno pari al doppio della leva A (1), è parallelo a quello ad esso speculare e in detto tratto parallelo è avvitata o fissata una guida a scorrimento lineare (6), un cuscinetto (5) che avanza e/o arretra all’interno di detta guida (6) assecondando il movimento necessario alla leva B (2) per far ruotare la leva A (1), la quale è vincolata alla leva B (2), fa sì che il ciclista descriva con i pedali un percorso ellittico in cui l’asse minore è quello orizzontale e l’asse verticale è decentrato in avanti rispetto all’asse verticale di un percorso circolare descritto da una pedivella standard, comportando un risultato molto più efficace rispetto alle biciclette con sistema di pedivella standard in termini di frequenza di pedalata, che risulta essere maggiore, e di sforzo muscolare e/o articolare, che risulta essere molto minore.
La leva B (2), per un funzionamento corretto, dal cuscinetto (5), e quindi dal fulcro, al punto di vincolo della leva A (1) (punto di applicazione della forza resistente), deve avere una distanza pari al doppio della lunghezza della leva A (1); ciò in quanto il cuscinetto (5) sul quale detta leva scorre, essendo vincolato al telaio, deve poter arrestare la sua corsa prima di invadere il campo della circonferenza descritta dalla leva A.
Un'altra possibile modalità realizzativa di tale sistema (S) di pedivella prevede una modifica della leva B (2). In questa modalità subisce una modifica sostanziale il cuscinetto o rotella (5), che nella modalità di esecuzione preferita scorreva per assecondare il movimento della leva A (1), risultandone contemporaneamente il fulcro; in questa seconda ipotesi, invece, il fulcro viene avanzato rispetto al cuscinetto o rotella (5) e quindi implica la modifica del sistema di scorrimento: la soluzione è quella di realizzare un sistema di scorrimento a carrello (9) che scorra in una guida lineare corrispondenteallabarradiscorrimento(2bis).
Laleva B(2)devequindiesseredivisaindueparti:
● la prima parte, che convenzionalmente viene chiamata “barra di scorrimento” (2bis), è avvitata o fissata al sistema di scorrimento lineare che in questo caso, essendo il sistema di scorrimento a carrello (9), non deve ruotare, ma solamente scorrere linearmente avanti e indietro. Il fulcro, pertanto, non coinciderà più con il cuscinetto o rotella (5) della modalità preferita di realizzazione (S), ma troverà collocazione nel punto di contatto (snodo) (10) con l’altra parte della leva B (2), posizionato all’estremità di destra della barra di scorrimento (2bis), che sarà ben più lunga del sistema di scorrimento a carrello (9).
● La seconda (2ter), inclinata a 45°, è collegata alla barra di scorrimento (2bis) per mezzo dell’attacco snodato (10) che, pertanto, fungerà anche da fulcro.
I vantaggi individuabili in questa soluzione sono:
● possibilità di utilizzare pedivelle più corte;
● miglioramento dell’impatto estetico della bicicletta in considerazione del fatto che le masse oscillanti possono essere ridotte nelle dimensioni;
● ulteriore miglioramento della potenza rispetto alla forma preferita di realizzazione (S) per effetto dell’inclinazione della seconda parte (2ter) della leva B (2) a 45°.
I materiali e le dimensioni del trovato come sopra descritto, illustrato negli uniti disegni e più avanti rivendicato, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze. Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili con altri tecnicamente equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito protettivo della presente domanda di brevetto per invenzione.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di pedivella per pedaliere di biciclette caratterizzato dal fatto di comprendere: - una leva A (1) predisposta con quattro o più attacchi forati per alloggiare le viti di serraggio delle corone dentate preposte al trascinamento della catena, - un movimento centrale (8) che rappresenta il fulcro di detta leva A (1), - una leva B (2) di lunghezza maggiore rispetto a detta leva A (1), - un pedale (7) posizionato ad un’estremità di detta leva B (2), - un perno (3) inserito all’interno di un foro, il quale perno (3) collega la leva A (1) alla leva B (2), - un carro posteriore al cui forcellino (4) è avvitata o fissata una guida a scorrimento lineare (6), - un cuscinetto o rotella (5) posizionato ad un’altra estremità (E) della leva B (2) e che avanza e/o arretra all’interno di detta guida (6) assecondando il movimento necessario alla leva B (2) per ruotare la leva A (1) attorno al perno (3) di detto movimento centrale (8), permettendo detto sistema che il pedale descriva un percorso ellittico in cui l’asse minore è quello orizzontale e l’asse verticale di detto percorso ellittico è decentrato in avanti rispetto all’asse verticale di un percorso circolare descritto da una pedivella standard.
  2. 2. Sistema di pedivella per pedaliere di biciclette secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la leva A (1) ha una dimensione longitudinale o lunghezza minore rispetto alle corrispondenti pedivelle standard.
  3. 3. Sistema di pedivella per pedaliere di biciclette secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il pedale (7) rappresenta il punto di applicazione della forza, il cuscinetto o rotella (5) rappresenta il fulcro, il perno (3) che collega la leva A (1) alla leva B (2) rappresenta il punto di applicazione della forza resistente.
  4. 4. Sistema di pedivella per pedaliere di biciclette secondo le rivendicazioni 1 e 3 caratterizzato dal fatto che, relativamente alla leva B (2), il rapporto fra il braccio della forza applicata e quello della forza resistente è maggiore del rapporto esistente fra la lunghezza di una pedivella standard e la lunghezza della leva A (1).
  5. 5. Sistema di pedivella per pedaliere di biciclette secondo la rivendicazione 1, secondo una ulteriore modalità realizzativa caratterizzata dal fatto che: ● il fulcro è avanzato rispetto al cuscinetto o rotella (5); ● il sistema di scorrimento è un carrello (9) che scorre su una guida lineare o barra di scorrimento (2bis); ● la leva B (2) è divisa in due parti, di cui la prima è una barra di scorrimento (2bis) che è avvitata o fissata al sistema di scorrimento lineare che, essendo il sistema di scorrimento a carrello (9), non ruota, ma scorre linearmente avanti e indietro; la seconda parte (2ter) è inclinata a 45° ed è collegata alla barra di scorrimento (2bis) per mezzo di uno snodo (10) che funge anche da fulcro. ● detto fulcro non coincide con il cuscinetto o rotella (5), ma trova collocazione in detto punto di contatto (snodo) (10) con l’altra parte della leva B (2), detto snodo essendo posizionato all’estremità di destra della barra di scorrimento (2bis), che è più lunga della guida su cui scorre il carrello (9).
  6. 6. Sistema di pedivella per pedaliere di biciclette secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la leva A (1) e la leva B (2) hanno una dimensione longitudinale o lunghezza che è proporzionale alle dimensioni antropometriche dell’utilizzatore e alle esigenze soggettive dello stesso.
  7. 7. Sistema di pedivella per pedaliere di biciclette secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la leva B (2) scorre lateralmente tra il mozzo della ruota posteriore e il movimento centrale (8) per assecondare la rotazione della leva A (1).
  8. 8. Bicicletta caratterizzata dal fatto di montare una coppia di pedivelle con sistema secondo una o più delle rivendicazioni precedenti da 1 a 7.
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