IT9021569A1 - Apparato di commutazione sensibile a condizioni ambientali o simili. - Google Patents

Apparato di commutazione sensibile a condizioni ambientali o simili. Download PDF

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Kennett Ray Fuller
Ronald Wilmer Kelly
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Gen Electric
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale
L'invenzione riguarda in generale un apparato di commutazione sensibile a condizioni e riguarda più particolarmente un apparato di commutazione usato in controllo di fresso sensibili alla temperatura con capacità di allarme per surgelatori e simili.
Apparati di commutazione sensibili a temperatura, comunemente noti come controlli di freddo, sono usati per apparecchi di refrigerazione, come supergelatori e simili, per controllare la temperatura nei medesimi. I controlli di freddo sono di solito regolati mediante un commutatore che accende e spegne ciclicamente un compressore a seguito della misura della temperatura del’aria contenuta in qualche punto dell'apparecchio mediante mezzi rivelatori di temperatura. Quando la temperatura supera un certo punto, il compressore viene acceso per raffreddare l’apparecchio. Quando la temperatura dell’apparecchio è stata raffreddata oltre un particolare valore, il compressore si spegne fino a che ricomincia il ciclo quando la temperatura aumenta.
Un problema con il controllo della temperatura di apparecchi di refrigerazione, in particolare surgelatori, usanti controlli di freddo è che non c’è un modo facile per determinare se c’è stato un guasto o se una parte del sistema di controllo si guasta.
Tali apparecchi sono tenuti chiusi e sono automatici nel loro funzionamento per lunghi periodi di tempo. Per il fatto che non sono sorvegliati e sono silenziosi nel loro funzionamento, il controllo di freddo, il compressore o altri componenti del sistema possono guastarsi e il contenuto di un surgelatore scongelarsi prima che qualcuno venga avvertito della situazione. Con surgelatori della varietà commerciale questo può essere particolarmente dannoso a causa della loro grande capacità. Parecchi alimenti che sono immagazzinati in surgelatori commerciali devono essere gettati via una volta che siano stati scongelati e non possono essere ricongelati.
Per alleviare questo problema, qualcuno nella tecnica ha proposto dei sistemi di allarme per avvertire quando un surgelatore smette di funzionare. Per esempio, Rossi e altri nel brevetto USA No.: 4.510.480 e nella domanda di brevetto pubblicata inglese No. 2.111.203 A descrivono commutatori ausiliari e di allarme usati assieme con un commutatore ciclico di controllo per apparecchi di refrigerazione. Andresen nel brevetto USA No. 3.735.069 descrive inoltre un commutatore indicatore di guasto usato assieme con un controllo termostatico avente un commutatore con azione a scatto.
Questi sistemi di allarme devono lavorare assieme con i controlli di freddo per far funzionare ciclicamente l’apparato tra le temperature di funzionamento, ma devono anche rivelare quando l’apparecchio ha smésso di funzionare correttamente. Tali sistemi di allarme sovrebbero essere economici da aggiungere a controlli di freddo e dovrebbero essere facilmente integrati in tali controlli senza cambiamenti maggiori di filosofia o di struttura dei controlli. Dovrebbero anche mostrare robustezza e affidabilità nel funzionamento. Un altro criterio importante è la capacità di interfacciarsi con altre caratteristiche di controllo di freddo, come cicli di scongelamento, senza produrre falsi allarmi.
Un conosciuto controllo di freddo contiene una molla sagomata a U agente a scatto che viene usata nella porzione di ciclaggio del compressore del controllo. Questo controllo è altamente vantaggioso in quanto è semplice e fidato perchè l'azione a scatto fornisce una sicura azione di commutazione che è fidata per parecchi cicli del controllo. Il controllo è anche molto robusto a causa detratto contenuto di energia detrazione di commutazione che, una volta che la costante elastica della molla sagomata a U è stata vinta, porta a scatto l’operatore del commutatore da una prima posizione ad una seconda posizione, o viceversa. L'energia dell’azione di scatto è assorbita da arresti fissi alle due posizioni estreme. Prevedendo l'az|one di commutazione molto sicura, gli arresti assorbenti energia provocano difficoltà nel prevedere caratteristiche addizionali per il controllo di freddo. Questi limitano il movimento e perciò generazione di forza e azionamento basati su temperatura oltre queste due posizioni da parte dell’operatore di commutazione.
Esempi di questo tipo generale di controllo sono descritti nel brevetto USA No. 3.065.323 concesso a C. Grimshaw, nel brevetto USA No. 3.065.320, concesso a R.W. Cobean, nel brevetto USA No. 3.096.419 concesso a L.J. Howell, nel brevetto USA No. 3.354.280 concesso a J.L. Slonneger, nel brevetto USA No. 3.648.214 concesso a J.L. Slonneger, e nel brevetto USA No. 4.490.708 concesso a Thompson e altri. Tutti questi brevetti sono ceduti alla General Electric Company, il titiolare della presente invenzione e la loro descrizione si considera quindi qui espressamente incorporata per riferimento.
Sarebbe di grande vantaggio fornire un controllo di freddo con commutatore ad azione a scatto contenente una caratteristica di allarme che potesse essere integrata nel meccanismo di commutazione senza cambiare i pregi e la filosofia di controllo dell’azione a scatto dell’apparato.
L’invenzione fornisce un apparato di commutazione sensibile a condizioni con caratteristica di allarme da usare in apparecchi di refrigerazione come surgelatori o simili. L’apparato di commutazione contiene un azionatore di contatti che si muove tipicamente tra una prima e una seconda posizione è si muove verso una terza posizione in dipendenza di un elemento sensibile a condizioni, di preferenza un rivelatore di temperatura. L'azionatore di contatti effettua azionamento di un primo gruppo di contatti che produce il ciclaggio di un compressore quando l’azionatore di contatti si muove tra la prima e la seconda posizione. Il primo gruppo di contatti, un gruppo di contatti di controllo contiene un elemento di contatto montato o accatastato su un elettrodo fisso e un elemento di contatto montato o accatastato su un braccio mobile. L’operatore di contatti effettua inoltre l’azionamento di un secondo gruppo di contatti che fornisce l'attuazione di una caratteristica di allarme. Il secondo gruppo di contatti, un gruppo di contatti di allarme, contiene un elemento di contatto montato o accatastato su un elettrodo fisso e un elemento di contatto montato o accatastato su un braccio mobile.
L’operatore di contatti ha un primo mezzo che apre e chiude il gruppo di contatti di controllo quando l'operatore si muove attraverso un incremento di scatto tra la prima e la seconda posizione. Una molla di allarme formante il braccio mobile del gruppo di contatti di allarme si oppone alla corsa di un secondo mezzo dell’operatore di contatti oltre la seconda posizione con una forza di precarico fino a che viene dissipato l’eccesso di energia dell'azione di scatto dell’operatore. La molla di allarme dopo di ciò si oppone all’operatore di contatti con un gradiente elastico fino a che l'operatore raggiunge la terza posizione e chiude il gruppo di contatti di allarme. La chiusura dei contatti di allarme provoca l’alimentazione di un circuito di allarme il quale segnala che la temperatura dell’apparecchio è superiore alla temperatura di ciclaggio e che il guasto di un componente del sistema è verosimilmente capitato.
Di preferenza, l’apparato di commutazione forma un dispositivo a tre terminali dove un terminale può essere collegato ad un compressore e ad uno dei contatti di controllo, un secondo terminale può essere collegato ad un circuito di allarme e ad uno dei contatti di allarme e il terzo terminale può essere collegato ad una rete di alimentazione e agli altri dei contatti di controllo e di allarme. Di preferenza, il braccio fisso di contatti di allarme fornisce un sostegno per il braccio mobile del contatto di controllo. Per il fatto che ciascun gruppo di contatti ha un elemento fisso indipendente e un elemento mobile, si può fornire una taratura separata per ciascun gruppo di contatti. Una configurazione vantaggiosa è perciò formata quando il cambiamento in un gruppo di contatti, per esempio, erosione dovuta a ciclaggio del gruppo di contatti di controllo, non cambia la taratura del gruppo di contatti di allarme. Questo è importante in una caratteristica di allarme dove il gruppo di contatti di allarme è raramente necessario, se del tutto, durante la vita utile di un appareccho, ma deve mantenere un’esatta taratura di temperatura di allarme su quel lungo periodo di vita.
Inoltre, l'operatore di contatti si muove sulla base di temperatura e non di posizione degli elementi di contatti di controllo. Perciò, la mancanza del sistema a rimanere al di sotto della temperatura di allarme, che sia il gruppo di contatti di controllo aperto o chiuso, obbligherà a dare un allarme. Lasciare libertà all’operatore di contatti di muoversi in base alla sola temperatura, mantenendo l’azione a scatto dei contatti di controllo è difficile.
L’arresto superiore di temperatura che assorbe normalmente l’energia dell’azione a scatto dalla prima alla seconda posizione è stato tolto per consentire un ulteriore movimento basato su temperatura. La molla di allarme con il precarico deve assorbire l’energia dell’operatore di contatto quando si muove con il suo incremento a scatto verso la seconda posizione. Il precarico sulla molla crea una curva di forza che assorbe energia molto rapidamente e quindi consente alla molla di allarme di lavorare attraverso la sua normale azione di gradiente.
L’invenzione contiene inoltre mezzi per regolare la distanza tra i contatti di allarme e mezzi per regolare la forza di precarico sulla molla di allarme allo scopo di fornire una taratura regolabile di allarme. Il mezzo per regolare la distanza tra i contatti di allarme viene realizzato da una vite di regolazione posizionata per appoggiarsi contro il braccio mobile dì contatto della molla di allarme. Il mezzo per regolare la forza di precarico è realizzato in una prima realizzazione da una vite di posizione avvitata tra l’appoggio del braccio mobile e la vita di regolazione di distanza che si abbassa sulla molla di allarme. Il mezzo per regolare la forza di precarico è realizzato in una seconda realizzazione da una vite di regolazione posizionata tra l’appoggio del braccio mobile e la vite di regolazione di distanza che si abbassa sulla molla di allarme. La prima realizzazione viene usata per aumentare una forza di precarico di base allo scopo di fornire la taratura di allarme regolabile e la seconda realizzazione viene usata per diminuire una forza di precarico di base allo scopo di fornire una taratura di allarme regolabile.
Questi e altri scopi, caratteristiche e aspetti dell'invenzione diventeranno più chiari e più completamente dettagliati quando la seguente descrizione dettagliata viene letta assieme con gli allegati disegni, nei quali:
la figura 1 è una vista laterale in elevazione di un apparato di commutazione sensibile a condizioni costruito secondo l'invenzione;
la figura 2 è una vista in elevazione laterale parzialmente in sezione e parzialmente spaccata di una prima realizzazione dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1 mostrante certi aspetti operativi dell’apparato;
la figura 3 è una vista diretta da un estremo dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrati in figura 1 presa lungo linee di vista 3-3 di quella figura;
la figura 4 è una vista laterale rovescia della sezione di base isolante della prima realizzazione dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1, con alcune parti tolte per mostrare certi aspetti operativi dell’apparato, presa lungo linee di vista 4-4 di quella figura;
la figura 5 è una vista in elevazione laterale rappresentante in modo semischematico la prima realizzazione dell'apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1, mostrante l’operatore di contatti in una prima posizione;
la figura 6 è una vista in elevazione laterale rappresentata in modo semischematico della prima realizzazione dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1 mostrante l’operatore di contatti in una seconda posizione;
la figura 7 è una vista in elevazione laterale in rappresentazione semischematica della prima realizzazione dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1 mostrante l’operatore di contatti in una terza posizione;
la figura 8 è una vista schematica di un apparecchio di refrigerazione nel quale può essere usato con vantaggio l'apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1;
la figura 9 è uno schema elettrico del controllo di freddo e del sistema di allarme per l'apparecchio di refrigerazione illustrato in figura 8;
la figura 10 è una rappresentazione visiva del programma di controllo di freddo e del programma di allarme dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1;
la figura 11 è una rappresentazione visiva delle caratteristiche di funzionamento di forza del movimento della realizzazione dell’apparato di commutazione sensibile a condizoni illustrato in figura 1;
la figura 12 è una vista rovesciata da un estremo della sezione di base isolante di una seconda realizzazione dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1, con alcune parti tolte per mostrare certi aspetti operativi dell’apparato, presa lungo linee di vista 4-4 di quella figura; la. figura 13 è una vista in elevazione laterale semischematica della seconda realizzazione dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni di figura 1 mostrante l’operatore di contatti nella seconda posizione;
la figura 14 è una rappresentazione visiva delle caratteristiche di funzionamento di forza e movimento della seconda realizzazione dell’apparato di commutazione sensibile a condizioni illustrato in figura 1.
Considerando la figura 1, viene mostrato un apparato di commutazione 10 sensibile a condizioni costruito secondo l'invenzione. Tale apparato è generalmente chiamato controllo di freddo e viene usato per regolazione della temperatura di apparecchi di refrigerazione, in particolare surgelatori o simili.
La realizzazione illustrata contiene due gruppi di contatti, un gruppo di contatti di controllo per ralimentazione di un compressore del ciclo di refrigerazione e un gruppo di contatti di allarme per l’alimentazione di un circuito di allarme. Nella presente domanda, le realizzazioni saranno descritte come particolarmente utili per un apparecchio surgelatore, ma tali esempi dovrebbe essere presi come semplicemente illustrativi dell’invenzione e non limitativi.
L'apparato di commutazione IO, formante un dispositivo elettromeccanico a tre terminali, contiene una base isolante o custodia 12 che, per esempio, può essere formata di plastica fenolica termoindurente stampata e un telaio 14 sagomato a U, che è formato di un adatto materiale, come acciaio inossidabile o placcato. Il telaio 14 è montato sicuramente sulla base 12 mediante mezzi opportuni, come rilievi 16, che sporgono esternamente da ciascun lato della base e sono ricevuti in adatte aperture 18 del telaio. Il telaio 14 sostiene un complesso di soffietto 20 e un complesso di coperchio 22 che contiene mezzi per montare l'apparato di commutazione 10 su un opportuno pannello di sostegno dell’apparecchio.
La base 12, il telaio 14, il complesso di soffietto 20 e il coperchio 22 sono muniti sicuramente assieme per formare il coperchio esterno dell’apparato di commutazione 10 allo scopo di montare e proteggere gli svariati elementi operativi, come i due gruppi di contatti. Il complesso di tali elementi comprende i rilievi 16 che sono ricevuti in adatte aperture 18 del telaio 14 formato con linguelle 24 che sono piegate sopra il coperchio 22. Il coperchio 22 contiene anche alette laterali 26 che si piegano sopra il telaio. Il coperchio 22 è quindi serrato sul telaio 14. Altri dettagli e un modo di assiemare simili componenti vengono descritti nel brevetto di Grimshaw. I dettagli del complesso non saranno ulteriormente descritti, poiché sono convenzionali e non formano parte della presente invenzione.
Il complesso di soffietto 20 è sensibile ad rivelatore di condizioni, un tubo capillare 13, che è opportunamente piazzato in un apparecchio di refrigerazione. Il complesso di soffietto 20 si collega al tubo capillare 13 attraverso un condotto 15 per comunicare differenze di pressione nel tubo basate su una condizione fisica, di solito una temperatura. Secondo la condizione rivelata e secondo un elemento operatore regolabile, come un albero ruotabile 17, l'apparato di commutazione 10 controllerà i collegamenti tra i tre terminali 34, 40 (non visibile) e 60 con i due gruppi di contatti. Come meglio illustrato nelle figure 2, 3 e 4, la base 12 forma una custodia che ha una cavità per montare i gruppi di contatto dell’apparato di commutazione 10 e i loro associati terminali 30, 40 e 60. Un primo gruppo di contatti, un gruppo di contatti di controllo, è formato da un primo elemento di contatto 30 collegato meccanicammaente ed elettricammaente ad una piastra 32 di elettrodo fisso. La piastra 32 di elettrodo è formata integralmente con un elettrodo avente un braccio 36 sagomato a L collegante la piastra al polo terminale 34 che esce dalla base 12. Un secondo elettrodo è formato da una piastra conduttrice 38 sagomata a L che è ad angolo retto rispetto al terminale 40 il quale esce dalla base 12. Gli estremi della piastra di elettrodo 38 sono sostenuti in fenditure 42 stampate nella base 12. Alla piastra di elettrodo 38 nel punto 44 e sporgente attraverso un taglio nella 73 è sostenuto da un estremo di una molla a punto morto o elemento a punto morto 78 sagomato a U con azione a scatto. L’altro estremo della molla 78 con azione a scatto è sostenuto da un elemento mobile 37 di rotazione che è sostenuto mediante una coppia di canali 35. 1 canali 35 sostengono l'elemento 37 mobile di rotazione per un movimento longitudinale di scorrimento entro la base 12 in modo che la sua posizione possa essere regolata da una vite 80 di regolazione di differenziale. Questo fornisce un sostegno regolabile mobile linearmente dal lato sinistro della molla a punto morto 78. La vite 80 è avvitata nella base 12 e si appoggia contro il lato dell’elemento di rotazione 37 lontano dalla molla a punto morto 48 in modo che regolando la posizione della vite, si può variare la tensione della molla a punto morto 78.
L'operatore 72 è anche sostenuto mediante una coppia di spallamenti 82, che sporgono esternamente da ciascun lato della porzione di base 73 e sono ricevuti in fenditure cooperanti 84 formate nel telaio 14 sagomato a U (figura 1). Quindi, l’operatore 72 è montato per movimento rotatorio attorno all’impegno degli spallamenti 82 con le fenditure 84, dove la molla 78 a punto morto spinge continuamente l’operatore per movimento in una direzione, che è oraria, come visto in figura 2. Leggermente distanziata davanti agli spallamenti 82, la porzione di base 72 è munita di una coppia di bordi a coltello disposti lateralmente che forniscono perni arcuati per sostenere una tazza di appoggio 87. La tazza di appoggio 87 contiene spallamenti superiori che si infilano sui bordi a coltello e coppie parallele discendenti di sostegni. Ai loro estremi esterni, i sostegni sostengono una base sagomata a tazza. I bordi a coltello, essendo posizionati a sinistra dei punti di rotazione degli spallamenti 82, sono usati per fornire una forza sull’operatore tendente a ruotare il medesimo operatore in senso antiorario.
A questo scopo, una molla di variazione 86 impegna, al suo estremo inferiore, un dado 88 che è avvitato ad una vite di regolazione 90. La porzione inferiore della vite 90 è fornita di una porzione di spallamento che impegna la base della tazza di appoggio 87. Ancora, la porzione inferiore della vite 90 sporge attraverso la base della tazza di appoggio 87 ed è ricevuta in una tazza 92 del complesso di soffietto 20. Quindi, la molla di variazione 86 agente attraverso il dado 88 e la vite 90 esercita una forza continua sulla tazza di appoggio 87, tendente a ruotare l’operatore 72 in direzione antioraria. Questa forza può essere vinta aumentando la forza che il complesso di soffietto 20 esercita sull’estremo inferiore della vite 90, che tende a ridurre la forza della tazza di appoggio 87 sull’operatore 72 contro la forza della molla di variazione 86 e a ruotare l’operatore in senso orario.
L’aumento e la diminuzione della forza del complesso di soffietto 20 vengono utilizzati per fornire una risposta ad una condizione esterna all’apparato di commutazione, come una temperatura rivelata. A questo scopo, il complesso di soffietto 20 è collegato al tubo capillare chiuso 13 mediante il condotto 15 (figura 1). Il tubo capillare contiene una carica di un opportuno vapore refrigerante come, per esempio, diclorodifluorometano, butano o metilcloruro. Quindi, quando la temperatura del tubo capillare 13 sale o discende, la pressione della carica di vapore aumenta o diminuisce. Questo provoca un corrispondente aumento o diminuzione della forza esercitata sulla vite 90 del complesso di soffietto 20, tutto in un modo convenzionale. Quindi, il movimento rotatorio dell’operatore 72 è dipendente da una condizione esterna al commutatore e, nel controllo di freddo dell’esempio, è dipendente da una temperatura rivelata dal tubo capillare 13.
Variando la compressione della molla di variazione 86, può essere regolato il valore di temperatura rivelata al quale funziona il controllo di freddo. Per eseguire ciò, si impiega una camma 94 di regolazione manuale, che è sostenuta per rotazione sul coperchio 22 dall'albero 17 con una ranella elastica 19 catturata tra il coperchio 22 e una flangia 21 formata sull’albero 17 per trattenere l’albero e la camma in una prefissata posizione angolare. La camma 94 impegna un estremo di un segui camma 96, che è montato girevolmente sul telaio 14 sagomato a U. 11 bordo superiore della molla di variazione 86 impegna il lato inferiore del segui camma 96 in modo che, quando il seguicamma 96 reagisce alla posizione rotatoria della camma 94, viene variato il grado di compressione della molla di variazione 86 tra il seguicamma 96 e il dado 88. Si può impiegare un’apertura nel coperchio 22 e in un coperchio simile (non mostrato) per il segui camma 96 per l’introduzione di un cacciavite allo scopo di tarare il meccanismo regolando la vite 90.
L’operatore di contatti 72 contiene inoltre un’appendice 77 rivolta verso l'alto in contatto con la camma 94 che viene usata in un ciclo di sbrinamento. Il funzionamento dell’albero 17 ad un angolo di ' posizione di sbrinamento obbliga una parte della camma 94 a posizionare l’appendice 77 in modo che l’operatore di contatti 72 sia bloccato nella prima posizione. Questa operazione produce uno sbrinamento dell’apparecchio di refrigerazione dato che entrambi i gruppi di contatto rimangono aperti indipendentemente dalla temperatura. Il compressore rimane spento impedendo un ciclo di raffreddamento e il circuito di allarme rimane disinserito e non darà un falso allarme.
Come fin'ora descritto, la molla a punto morto 78 esercita una forza continua sull’operatore tendentende ad obbligarlo a ruotare in senso orario e questa forza può essere vinta dalla molla di variazione per muovere l’operatore in senso antiorario. La forza della molla di variazione 86 è contrastata dal complesso di soffietto 20 ed è esercitata effettivamente sull’operatore 72 solo quando la temperatura rivelata dal tubo capilarre 13 è al di sotto di un predeterminato valore in modo che la forza del soffietto è ridotta al di sotto di un predeterminato livello.
Il funzionamento dell’apparato di commutazione 10 rispetto ai due gruppi di contatto verrà ora più completamente spiegato con riferimento alle figure da 5 a 7 che illustrano le differenti posizioni operative dall’apparato. La figura 5 illustra il braccio 72 di operatore di contatti nell’apparato 10 in una prima posizione dove il gruppo di contatti di controllo 30, 48 è aperto e il gruppo di contatti di allarme SO, 52 è aperto. La figura 6 illustra il braccio di operatore di contatti 72 dell’apparato 10 in una seconda posizione dove il gruppo di contatti di controllo 30, 48 è chiuso e il gruppo di contatti di allarme 50, 52 è aperto. La figura 7 illustra una terza posizione del braccio 72 di operatore di contatti dove il gruppo di contatti di controllo 30, 48 è chiuso e il gruppo di contatti di allarme 50, 52 è chiuso.
Supponendo per scopi di spiegazione che l’apparato di commutazione 10 sia nella posizione mostrata in figura 5 e il tubo capillare 13 riveli una temperatura crescente, cioè la pressione della carica di vapore aumenta. Questo provoca un aumento della forza esercitata dal soffietto 20. Questo contrasta la forza della molla di variazione 86 e riduce l’effettiva forza antioraria esercitata sull'operatore 72. Infine, ad una predeterminata temperatura rivelata, la forza antioraria viene sufficientemente vinta in modo che la molla a punto morto 78 comincia a far ruotare l’operatore 72 in senso orario. Come si sa bene, più la molla a punto morto 78 muove l’operatore 72 in questa direzione, più forte diventa la forza effettiva esercitata dalla molla a punto morto. Quindi, l'operatore è girato a scatto in senso orario verso la sua seconda posizione, come visto in figura 6.
Similmente, quando il tubo | capillare 13 rivela una temperatura in diminuzione, la pressione di vapore e quindi la forza sul soffietto 20 viene ridotta e la forza effettiva in senso antiorario esercitata sull’operatore 72 dalla molla di variazione 86 aumenta. Infine, ad una predeterminata temperatura rivelata, la molla di variazione 86 comincia a muovere l’operatore 72 in senso antiorario contro la molla a punto morto 78. Come si sa bene, maggiormente si muove l'operatore 72 in questa direzione più debole diventa la forza effettiva esercitata dalla molla a punto morto 78. Quindi, l’operatore 72 è riportato a scatto indietro verso la prima posizione mostrata in figura 5.
La particolare temperatura alla quale il soffietto 20 consente alla molla di variazione 86 di vincere la molla a punto morto 78 è determinata dalla posizione della camma 94 o dalla regolazione della vite 90. La vite 80 di regolazione differenziale viene usata per regolare la temperatura differenziale dell’apparato 10; cioè la differenza tra la temperatura rivelata alla quale l’operatore scatta nella prima posizione e la temperatura rivelata alla quale scatta nella seconda posizione.
Il braccio operativo 72 è formato per cooperare con il gruppo di contatti di controllo e per effettuare apertura e chiusura dei contatti di controllo in un modo predeterminato quando l’operatore 72 ruota nelle sue direzioni.
A questo scopo, il braccio operativo 74 sporge nella camera della base 12 e contiene una prima porzione o aggancio 98 che sovrasta l’estremo libero del braccio mobile 46. Il braccio operativo 74 contiene anche una seconda porzione o aggancio 100 che sovrasta il braccio elastico di allarme 54. Le porzioni 98 e 100 sono distanziate di una distanza che è combinata con la distanza tra i bracci mobili 46 e 54 per fornire una sequenza corretta di operazioni per i gruppi di contatti 30, 48 e 50, 52.
Più particolarmente, quando la temperatura rivelata è a o sopra un valore predeterminato, in modo che l'operatore 72 sia stato ruotato nella sua seconda posizione, l’aggancio 98 è fuori di impegno con il cooperante braccio elastico 46 e il gruppo di contatti di controllo è chiuso. L’aggancio 100 è impegnato con la molla di allrme 54, ma il gruppo di contatti di allarme è aperto. Quando la temperatura rivelata diminuisce, la forza del soffietto 20 diminuisce e la molla di variazione 86, agendo attraverso il dado 88 e la vite 90, esercita una crescente forza in senso antiorario sull’operatore 72. Ad una predeterminata temperatura rivelata, l’effettiva forza in senso antiorario esercitato sull’operatore 72 sarà sufficiente a vincere la molla a punto morto 78, e l’operatore scatta in senso antiorario verso la prima posizione. Questo porta l’aggancio 98 in impegno con il braccio elastico 46 e apre gli elementi di contatto 30 e 48. L’aggancio 100 è fuori di impegno con la molla di allarme 54 e il gruppo di contatti di allarme è aperto. L’energia cinetica dell’operatore 72 che viene prodotta dall’azione a scatto verso la prima posizione viene assorbita dall’arresto fisso 102.
Se la temperatura rivelata comincia quindi a salire, la forza esercitata dalla molla di variazione 86 verrà contrastata da una forza crescente del soffietto 20 e ad una seconda temperatura rivelata leggermente maggiore, l’operatore 72 scatta in senso orario liberando il braccio elastico 46 in modo che gli elementi di contatto 30 e 48 vengano ancora chiusi. L'energia cinetica detrazione a scatto verrà assorbita dal braccio di allarme 54. Quindi, gli elementi di contatto 30 e 48 sono aperti e chiusi quando l’operatore 72 si muove attraverso una corsa di azione a scatto intermedia tra la sua prima e la sua seconda posizione.
Supponendo che dopo che gli elementi di contatto 30 e 48 sono chiusi nella seconda posizione di operatore, la temperatura rivelata continua ad aumentare, cioè la pressione di vapore e la forza del complesso di soffietto 20 aumentano. Questo provoca una forza effettiva in senso orario crescente esercitata sull’operatore 72 e quindi sulla molla di allarme 54. Questa forza continua ad aumentare fino a che è sufficiente a vincere la forza di precarico e il gradiente della molla di allarme. Quando la temperatura aumenta ad una temperatura di allarme, l’operatore di contatti 72 chiude gli elementi di contatti 50 e 52.
La vite regolabile 90 fissa la temperatura rivelata alla quale il braccio di molla 46 scatta verso la sua posizione di contatto aperto, mentre la vite regolabile 80, appoggiantesi contro l'elemento a punto morto 78, determina il differenziale di temperatura del gruppo di contatti di controllo; cioè la differenza tra la temperatura alla quale gli elementi di contatti di controllo si aprono e la temperatura alla quale si chiudono.
La distanza tra i bracci elastici 46 e 54 e la distanza tra le porzioni operative di bracci o agganci 98 e 100 sono coordinate in modo che aumenti di corsa durante i quali il braccio operativo 72 effettua aperture e chiusure del gruppo di contatti 30, 48 e l’incremento della sua corsa durante il quale effettua apertura e chiusura del gruppo di contatti SO, 52 sono separati sufficientemente in modo che i contatti 30, 48 possono essere ciclati, cioè aperti e chiusi ripetutamente, senza influire sul posizionamento dei contatti di allarme.
Un apparato di commutazione 10 realizzante la presente invenzione, come quella sopra descritto, è di vantaggio sostanziale quando usato come controllo di freddo per controllare il ' funzionamento di un apparecchio di refrigerazione, come un surgelatore. Allo scopo di illustrare il suo uso in tale ambiente, viene mostrato in figura 8 un sistema di surgelatore in forma schematica semplificata. Il sistema contiene un evaporatore 110, un compressore 112, un condensatore 114 e un evaporatore 116, tutti collegati assieme da opportune tubazioni 118 per formare un sistema circolante per un opportuno refrigerante. Il rivelatore di temperatura 13, nella realizzazione illustrata un tubo capillare, fornisce un segnale indicativo della temperatura effettiva nello scomparto di surgelatore 117 al controllo di freddo 10. Il controllo di freddo 10 basato sul segnale di temperatura e sulla regolazione dell’operatore (non mostrato) alimenta il compressore 112 in modo ciclico per far funzionare il ciclo di refrigerazione, alimenta il circuito di allarme 113 per segnalare una disfunzione, o disabilita entrambi durante un modo di scongelamento.
La figura 9 illustra uno schema elettrico dell’apparato di commutazione 10 collegato come controllo di surgelatore. Il gruppo di contatti di controllo 30, 38 forma un commutatore SPST che viene collegato tra una linea 120 di alimentazione e il terminale caldo o di fase 122 del compressore 112. L’altro terminale 124 del compressore 112 è il lato freddo di neutro o collegato a terra della linea di alimentazione 126. Normalmente, per energia alternata monofase, questi collegamenti sono chiamati L1 e L2 ed hanno rispettivamente fili di colore bianco e nero. Quando la temperatura aumenta, il gruppo di contatti di controllo 30, 48 è .chiuso per far funzionare il compressore 112 ed eseguire il raffredamento. Quando la temperatura cade al di sotto della temperatura di raffreddamento, il gruppo di contatti di controllo 30, 48 si apre, disimpegnando il compressore 112 e arrestando ogni ulteriore raffreddamento.
Il gruppo di contatti di allarme 50, 52 è collegato in un modo simile tra i due terminali di alimentazione 120, 126 in serie con un circuito di allarme 113. La chiusura del gruppo di contatti di allarme 50, 52 provoca una alimentazione del circuito di allarme 113 e un avvertimento che uno dei componenti del sistema del suergelatore è verosimilmente inoperante. Il circuito di allarme 113 può prendere svariate forme e fornire un allarme visivo o acustico. Inoltre, tale circuito di allarme 113 potrebbe essere equipaggiato con un controllo di allarme per segnalare ad un altro apparato la condizione di allarme o memorizzare dati rilevanti di guasto. Il gruppo di contatti di allarme 50, 52 è indipendente dal funzionamento del gruppo di contatti di controllo 30, 48 in modo che un segnale di allarme sarà dato quale che sia lo stato del gruppo di contatti di controllo. Inoltre, la taratura di temperatura di temperatura di allarme non cambia per l’erosione dei contatti di controllo su parecchi cicli a causa della loro configurazione indipendente . La figura 10 è una rappresentazione visiva della gamma di controllo dell’apparato di commutazione 10 mostrante le' temperatura di "chiusura" e di "apertura” del compressore 112 separate dal differenziale di temperatura fissato dalla regolazione della vite 80. La temperatura di chisura è fissata dalla regolazione della vite 90. Il programma di taratura del controllo, una volta che questi parametri sono fissati, viene mostrato come linee 130, 132 ed è regolabile su una gamma di temperature regolando la rotazione dell’albero 17. Sopra il programma di temperatura di chiusura c’è un programma regolabile di allarme fornito dal gruppo di contatti di allarme SO e 52. La| presente realizzazione fornisce un programma di taratura di allarme che è un predeterminato differenziale di temperatura al di sopra del programma 132 di chiusura di compressore. Inoltre, la vite 68 di regolazione di precarico che regola la forza di precarico sulla molla di allarme viene usata per regolare la taratura tra un programma minimo 134 e un programma massimo 136.
La figura 11 illustra gli effetti vantaggiosi della forza di precarico sul funzionamento dell'apparato di commutazione 10. La figura è un grafico di forza in funzione della distanza applicato all’operatore di contatti 72. Normalmente, l’operatore di contatti 72 si muove con azione a scatto tra la prima posizione (apertura o T1) e la seconda posizione (chiusura o T2) in un modo ciclico, come mostrato dalla metà sinistra del grafico. Quando la temperatura aumenta a T1, l’azione a scatto dell’operatore 72 lo muove verso la posizione di "chiusura" DI e aziona i contatti di controllo (chiusi) in mezzo tra le posizioni estreme nel punto 140. Similmente, quando la temperatura diminuisce a T2, l’azione a scatto dell’operatore 72 lo muove nella posizione di apertura D2 a aziona i contatti di controllo (aperti) in mezzo tra le posizioni estreme nel punto 141. Mentre un arresto 120 assorbe l'energia dell’azione a scatto quando l'apparato si muove verso la posizione di apertura, non c’è arresto fisso nella posizione di chiusura e l’operatore 72 rimbalza contro la molla di allarme 54. L’energia cinetica dell'operatore in movimento 72 può essere uguagliata all’area triangolare contornata dalle temperature T1, T e dalla distanza di apertura D2.
Se questa energia non è dissipata, i contatti di allarme si chiudono e danno un falso allarme. La forza di precarico assorbe questa energia e non lascia muovere l’operatore oltre la seconda posizione a meno che non sia vinta. Inoltre, se i contatti di allarme si chiudessero con una salita di temperatura minore di T ~T1, non ci sarebbe allora ciclaggio automatico dato che un falso allarme sarebbe suonato ogni volta dopo il ciclo di apertura. Perciò, per un funzionamento corretto una forza di precarico viene applicata alla molla di allarme che richiede una temperatura superiore a T1 per vincere e che ha una capacità di assorbimento di energia (zona tratteggiata sotto le curve 144 o 148) che è maggiore dell’energia cinetica di commutazione.
Dopo che la forza di precarico è stata vinta, l’operatore 72 può muovere il contatto 52 elastico di allarme verso il contatto fisso 50 secondo il gradiente elastico del contatto mobile verso la temperatura minima di allarme 150 lungo la curva 144. Quando la temperatura diminuisce, l’operatore segue la curva 142 indietro verso l’operazione ciclica. Il punto di massimo allarme 152 può essere raggiunto regolando la vite di regolazione 86 per un precarico massimo, precarico 2. In questo caso l’operatore 72 si muove lungo la curva 148. La liberazione della molla di allarme 54 dal punto 152 di allarme massimo capita lungo la curva 146. Quindi, in questa realizzazione un precarico di base (minimo) è aumentato dalla vite di regolazione 68 fino ad un valore massimo.
La figura 12 descrive una realizzazione alternativa dell’apparato di commutazione 10. Nella figura è illustrata la base 12 dell’apparato 10 con i due gruppi di contatti di commutazione, uno per il controllo e l'altro per l'allarme, montati nella medesima. Il complesso della base 12 nell'apparato di commutazione 10 per questa realizzazione è identico a quello descritto per la base mostrata in figura 4. Il gruppo di contatti di controllo è configurato similmente a quello della prima realizzazione di figura 4 con un elemento 30 di contatti fisso e un elemento 48 di contatto mobile fissato su una molla a balestra 46. II gruppo di contatti di allarme è pure configurato in modo simile alla prima realizzazione con un elemento SO di contatto fisso e un elemento 52 di contatto mobile sovrapposto al braccio mobile di una molla di allarme 204. Tuttavia, in questa realizzazione, la forza di precarico della molla di allarme 204 è introdotta nella molla piegandola ad un angolo acuto rispetto alla linea orizzontale. Questo produce una sollecitazione o forza di precarico che l’aggancio 100 sull’operatore di contatti 72 deve vincere prima di poter seguire il gradiente della molla. Come avvenne nella prima realizzazione, il gruppo 50, 52 di contatti di allarme è munito di mezzi di regolazione per variare la taratura di allarme. Un primo mezzo di regolazione, comprendente una vite di regolazione 202 è usato per variare la distanza tra i contatti 50, 52 e quindi il grado in cui l’operatore 72 deve muoversi per chiudere i contatti. Un secondo sistema di regolazione, comprendente la vite di regolazione 200, applica una forza sottrattiva contro la forza di precarico della molla di allarme 204 spingendo sulla medesima. Questa forza è nella direzione di aiutare l’operatore di contatti 72 nel chiudere il gruppo 50, 52 di contatti di allarme e, perciò, riduce la forza di precarico in un modo regolabile.
Il funzionamento della seconda realizzazione verrà ora più completamente spiegato con riferimento alle figure 13 e 14. L’operatore di contatti 72 si muove come precedentemente descritto sotto l’influenza del complesso di soffietto 20, della molla di variazione 86 e della molla a punto morto 78. L’operatore di contatti 72 si muove ciclicamente in generale tra una prima posizione DI dove il gruppo di contatti di controllo è chiuso e una seconda posizione D2 dove il gruppo di contatti di controllo è aperto. Quando la temperatura aumenta a causa di guasti di qualche componente del sistema, l’operatore di contatti 72 si muove dalla seconda posizione D2 verso una terza posizione D3 dove chiude il gruppo di contatti di allarme.
La figura 14 illustra una curva rappresentativa di forza in funzione di movimento per la realizzazione illustrata nelle figure 12 e 13. Le curve del lato sinistro rappresentano la porzione ciclica del grafico dove i punti 206, 208 sono rispettivamente gli eventi di chiusura e apertura dei contatti e l'operatore di contatti scatta tra la sua prima e la sua seconda posizione DI, D2. La curva 210 è la curva di temperatura massima di allarme quando l’operatore di contatti 72 deve vincere il precarico formato nella molla di allarme 204 prima che venga raggiunta la zona di gradiente. La temperatura massima di allarme è nel punto 220. Una liberazione della molla di allarme 204 da questo punto è lungo una curva 212. La forza di precario) può essere regolata in basso dal suo massimo, fino a che non c’è forza di precarico, o in qualsiasi punto intermedio dalia vite di regolazione 200. La curva 214 di allarme minimo è mostrata per raggiungere il punto 218 di allarme minimo dove tutta la forza di precarico è stata tolta dalla molla di allarme 204 regolando la vite di regolazione 200. Una liberazione dal punto di allarme minimo è lungo la curva 216. Si noti che la regolazione della temperatura di allarme non obbligherebbe l’area sotto le curve 214, 210 ad essere minore dell'energia cinetica dell'operatore 72 o l’apparato di commutazione 10 si alternerebbe attraverso entrambi i commutatori e darebbe falsi allarmi. In questo senso, questa realizzazione è un poco più limitata della prima realizzazione nel fornire una temperatura di allarme vicina alla temperatura di ciclaggio T1.
Benché le realizzazioni preferite dell’invenzione siano state mostrate e descritte in dettaglio, sarà ovvio agli esperti nel ramo che svariate modifiche e cambiamenti possono essere fatti nelle medesime senza allontanarsi dallo sprito e dal campo dell’invenzione come qui avanti definiti nelle seguenti rivendicazioni.

Claims (52)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, comprendente: un gruppo di contatti di controllo contenente un primo elemento di contatto fisso e un primo elemento di contatto mobile montato su un braccio mobile per movimento tra posizioni aperte e chiuse; un gruppo di contatti di allarme contenenti un secondo elemento di contatto fisso e un secondo elemento di contatto mobile montato su un braccio mobile per movimento tra posizioni di contatti aperti e di contatti chiusi; mezzi operatori di contatti per effettuare aperture e chiusure di detto gruppo di contatti di controllo quando detti mezzi operatori si muovono tra una prima posizione e una seconda posizione e per effettuare apertura e chiusura di detto gruppo di contatti di allarme quando detti mezzi operatori si muovono tra la seconda posizione e una terza posizione, detti mezzi operatori di contatto contenendo mezzi elastici agenti a scatto per produrre un incremento di azione a scatto del movimento di detti mezzi operatori in mezzo tra la loro prima e seconda posizione; mezzi sensibili a condizioni collegati a detti mezzi operatori di contatto per effettuare movimento di detti mezzi operatori tra detta prima, seconda e terza posizione in risposta a predeterminate condizioni rivelate.
  2. 2. Apparato commutatore sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 1, che contiene inoltre: mezzi per assorbire l'energia di detti mezzi operatori di contatto quando si muovono da una tra la loro prima e seconda posizione senza impedire all'operatore di muoverso verso la sua terza posizione.
  3. 3. Apparato di commutaizone sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 2, nel quale detti mezzi assorbitori di energia comprendono: un elemento elastico spinto con una forza di precarico per opporsi al movimento di detti mezzi operatori di contatto oltre detta seconda posizione fino a che detta forza di precarico viene vinta.
  4. 4. Apparato commutatore sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 3, nel quale detto elemento elastico contiene inoltre: un gradiente elastico per opporsi al movimento di detti operatori di contatto verso detta terza posizione dopo che detta forza di precarico è vinta.
  5. 5. Apparato commutatore sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 4, nel quale: detto elemento elastico comprende il -braccio mobile di detto secondo contatto mobile.
  6. 6. Apparato commutatore sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 1, nei quale: detto gruppo di contatti di controllo è collegato in serie con l'alimentazione e il motore di compressore; detto gruppo di contatti di allarme è collegato in serie con l'alimentazione e il circuito di allarme.
  7. 7. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 6, nel quale: detto primo contatto fisso è collegato al motore di compressore e detto primo elemento di contatto mobile è collegato all'alimentazione.
  8. 8. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come difenito in rivendicazione 6, nel quale: detto secondo contatto fisso è collegato all’alimentazione e detto secondo elemento di contatto mobile è collegato al circuito di allarme.
  9. 9. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 8, nel quale: detto secondo contatto fisso monta il braccio mobile di detto primo elemento di contatto mobile.
  10. 10. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 1, nel quale: il braccio mobile di detto secondo elemento di contatto mobile è un elemento elastico.
  11. 11. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 10, che comprende inoltre: mezzi per regolare la distanza tra detto secondo contatto mobile e detto secondo contatto fisso.
  12. 12. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 11, che comprende inoltre: mezzi per fornire una forza regolabile di precarico su detto elemento elastico.
  13. 13. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 12, nel quale detti mezzi per regolare la distanza contengono: una vite regolabile che spinge detto elemento elastico verso detto secondo contatto fisso.
  14. 14. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 13, nel quale: detto elemento elastico sporge a sbalzo da un elemento fisso di collegamento; detti mezzi che forniscono precarico comprendono una vite regolabile che spinge detto elemento elastico via da detto secondo contatto fisso.
  15. 15. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 14, nel quale: detta vite di regolazione di distanza è distanziata via da detto elemento fisso di collegamento e spinge detto elemento elastico verso detto secondo contatto fisso.
  16. 16. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 15, nel quale: detta vite di regolazione di precarico è distanziata da detto elemento fisso di collegamento tra detta vite di regolazione di distanza e l’elemento di collegamento e spinge detto elemento elastico verso detta vite di regolazione di distanza.
  17. 17. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 13, nel quale: detto elemento elastico sporge a sbalzo da un elemento fisso di collegamento; detti mezzi fornenti precarico contengono una vite di regolazione che spinge detto elemento elastico verso detto secondo contatto fisso.
  18. 18. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 17, nel quale: detta vite di regolazione di distanza è distanziata da detto elemento fisso di collegamento e spinge detto elemento elastico verso detto contatto fisso.
  19. 19. Apparato di commutazione sensibile a condizioni, come definito in rivendicazione 18, nel quale: detta vite di regolazione di precarico è distanziata da detto elemento fisso di collegamento tra detta vite di regolazione di distanza e l'elemento di collegamento e spinge detto elemento elastico via da detta vite di regolazione di distanza.
  20. 20. Sistema di controllo per apparecchio di refrigerazione contenente un compressore collegato in un circuito di refrigerazione per fornire ' raffreddamento all’apparecchio e un circuito di allarme per generare un'indicazione di una condizione di sovratemperatura dell’apparecchio, detto sistema di controllo comprendendo: un soffietto per produrre una forza dipendente dalla temperatura, detto soffietto essendo collegato ad un rivelatore di temperatura riempito con un refrigerante che si dilata o si contrae in base alla tensione di vapore del refrigerante; una molla di variazione fornente una forza regolabile basata su un posizionamento manuale per contrastare o favorire la forza generata da detto soffietto; un operatore di contatti contenente una molla sagomata a U agente a scatto per produrre un incremento a scatto di movimento di detto operatore, detto operatore essendo arrestato in una delle sue direzioni di azione a scatto; mezzi di trasferimento di forza colleganti detti soffietto e detta molla di variazione a detto operatore di contatti per effettuare il suo incremento di movimento a scatto basato su temperatura e su detta regolazione manuale; un gruppo di contatti di controllo collegati elettricamente per attivare il compressore quando chiusi e per disattivare il compressore quando aperti; un gruppo di contatti di allarme collegati elettricamente per attivare il circuito di allarme quando chiusi e per disattivare il circuito di allarme quando aperti; detto operatore di contatti contenendo mezzi operativi di contatti di controllo che effettuano apertura di detto gruppo di contatti di controllo quando si muove nella sua direzione arrestata e chiusura di detto gruppo di contatti di controllo quando si muove nella sua direzione non arrestata, e mezzi operatori di contatti di allarme che effettuano apertura di detto gruppo di contatti di allarme quando si muove nella sua direzione arrestata e chiusura di detto gruppo di contatti di allarme quando si muove nella sua direzione non arrestata.
  21. 21. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 20, nel quale: detto gruppo di contatti di allarme contiene un contatto mobile formato su un braccio mobile e un contatto fisso formato su un braccio fisso.
  22. 22. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 21, nel quale detto gruppo di contatti di allarme contiene inoltre: mezzi per regolare la distanza tra detto contatto mobile e detto contatto fisso.
  23. 23. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 21, nel quale: detto braccio mobile di detto gruppo di contatti di allarme forma una molla di allarme con un predeterminato gradiente elastico.
  24. 24. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 23, che contiene inoltre: mezzi per fornire una forza di precarico su detta molla di allarme.
  25. 25. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 24 che contiene inoltre: mezzi per regolare detta forza di precarico.
  26. 26. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 25, nel quale detti mezzi per regolare detta forza di precarico comprendono: mezzi per aumentare detta forza di precarico da una forza di precarico di base.
  27. 27. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 26, nel quale detti mezzi per aumentare detta forza di precarico comprendono: una vite di regolazione che si appoggia contro detta molla di allarme nella direzione di detta forza di precarico di base.
  28. 28. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 25, nel quale detti mezzi per regolare detta forza di precarico comprendono: mezzi per diminuire detta forza di precarico da una forza di precarico di base.
  29. 29. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 28, nel quale detti mezzi per diminuire detta forza di precarico comprendono: una vite di regolazione che si appoggia contro detta molla di allarme in una direzione opposta a quella di detta forza di precarico di base.
  30. 30. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 24, nel quale detti mezzi per fornire una forza di precarico comprendono: una piega in detta molla di allarme fornente una presollecitazione a detta molla in una direzione opposta alla direzione non arrestata di detto movimento di operatore di contatti.
  31. 31. Sistema di controllo per un apparecchio di refrigerazione, come esposto in rivendicazione 24, nel quale: detti mezzi per fornire una forza di precarico forniscono una forza di precarico che in combinazione con detto gradiente elastico produce una capacità di assorbire energia in eccesso del movimento a scatto di detto operatore di contatti nella sua direzione non arrestata.
  32. 32. Controllo di freddo per un apparecchio di refrigerazione avente mezzi operatori di contatti per effettuare l’apertura e la chiusura di un gruppo di contatti di controllo basata su temperatura, l’operatore di contatti contenendo mezzi elastici agenti a scatto per produrre un incremento a scatto di movimento dell’operatore tra una prima e una seconda posizione, in cui almeno una tra la prima e la seconda posizione è arrestata, il controllo di freddo comprendendo inoltre: un gruppo di contatti di allarme contenenti un elemento fisso di contatto e un elemento mobile di contatto formato su una molla di allarme per movimento tra posizioni aperte e chiuse; mezzi, contenuti nei mezzi operatori, per effettuare apertura e chisura di detti contatti di allarme quando i mezzi operatori si muovono tra una della prima e seconda posizione e una terza posizione; mezzi per regolare la distanza tra detto contatto mobile e detto contatto fisso; mezzi per fornire una forza dì precarico su detta molla di allarme.
  33. 33. Controllo di freddo, come esposto in rivendicazione 32, che comprende inoltre: mezzi per regolare detta forza di precarico.
  34. 34. Controllo di freddo, come esposto in rivendicazione 33, nel quale detti mezzi per regolare la forza di precarico comprendono: mezzi per aumentare la forza di precarico da una forza di precarico di base.
  35. 35: Controllo di freddo, come esposto in rivendicazione 34, nel quale detti mezzi per aumentare detta forza di precarico comprendono: una vite di regolazione che si appoggia contro detta molla di allarme nella direzione di detta forza di precarico di base.
  36. 36. Controllo di freddo, come esposto in rivendicazione 35, nel quale detti mezzi per regolare detta forza di precarico comprendono: mezzi per diminuire detta forza di precarico da una forza di precarico di base.
  37. 37. Sistema di controllo di freddo, come esposto in rivendicazione 36, nel quale detti mezzi per diminuire detta forza di precarico comprendono: una vite di regolazione che si appoggia contro detta molla di allarme in una direzione opposta a detta forza di precarico di base.
  38. 38. Controllo di freddo, come esposto in rivendicazione 32, nel quale detti mezzi per fornire una forza di precarìco comprendono: una piega di detta molla di allarme fornente un precarico a detta molla in una direzione opposta alla direzione non arrestata di detto movimento di operatore di contatti.
  39. 39. Controllo di freddo, come esposto in rivendicazione 32, ne! quale: detti mezzi per fornire una forza di precarico forniscono una forza di precarico che in combinazione con detto gradiente elastico produce una capacità di assorbimento di energia in eccesso del movimento di azione a scatto di detto operatore di contatti nella sua posizione non arrestata.
  40. 40. Apparato di commutazione sensibile a condizioni comprendente: un primo gruppo di contatti di commutazione adatto a movimento tra posizioni aperta e chiusa; un secondo gruppo di contatti di commutazione adatto per movimento tra posizioni aperta e chiusa; mezzi operatori di contatti per effettuare l’apertura e la chiusura del primo gruppo di contatti di commutazione e del secondo gruppo di contatti di commutazione, i mezzi operatori di contatti contenendo mezzi per produrre un incremento di movimento a scatto dei mezzi operatori che effettua l’apertura o la chiusura di uno tra il primo e il secondo gruppo di contatti di commutazione; mezzi sensibili a condizioni per effettuare movimento dei mezzi operatori di contatti a seguito di predeterminate condizioni rivelate; mezzi per assorbire l'energia dei mezzi operatori di contatti quando si muovono nell'incremento di azione a scatto senza impedire ai mezzi operatori di effettuare l’apertura o la chiusura dell'altro del primo e secondo gruppo di contatti di commutazione, i mezzi assorbitori di energia contenendo un elemento elastico spinto con una forza di precarico ad opporsi al movimento dei mezzi operatori di contatto oltre l’incremento a scatto fino a che la forza di precarico è vinta.
  41. 41. L’apparato di rivendicazione 40, nel quale l’elemento elastico comprende inoltre: un gradiente elastico per ostacolare il movimento dei mezzi operatori di contatti oltre l’incremento a scatto dopo che la forza di precarico è vinta.
  42. 42. Apparato di rivendicazione 41, nel quale l’elemento elastico comprende un braccio mobile di un contatto di uno del primo e del secondo gruppo di contatti di commutazione.
  43. 43. L’apparato di rivendicazione 40 nel quale, l’altro gruppo di contatti di commutazione contiene un elemento di contatto fisso, un elemento di contatto mobile su un braccio mobile e i mezzi assorbitori di energia; e il braccio mobile dell'elemento di contatto mobile è un elemento elastico.
  44. 44. L'apparato di rivendicazione 43 comprendente inoltre: mezzi per regolare la distanza tra il contatto mobile e il contatto fisso.
  45. 45. Apparato di rivendicazione 44 comprendente inoltre: mezzi per fornire una forza di precarico regolabile sull’elemento elastico.
  46. 46. L’apparato di rivendicazione 45, nel quale i mezzi per regolare la distanza comprendono inoltre: una vite regolabile che spinge l’elemento elastico verso il contatto fisso.
  47. 47. L’apparato di rivendicazione 46 nel quale l’elemento elastico è fissato a sbalzo da un elemento di collegamento fisso e Ì mezzi che forniscono precarico regolabile contengono una vite regolabile che spinge l’elemento elastico via dal contatto fisso.
  48. 48. L’apparato di rivendicazione 47, nel quale la vite regolatrice di distanza è distanziata via dall’elemento fisso di collegamento e spinge l’elemento elastico verso il contatto fisso.
  49. 49. Apparato di rivendicazione 48, nel quale la vite di regolazione di precarico è distanziata dall’elemento fisso di collegamento tra la vite di regolazione di distanza e l’elemento di collegamento e spinge l’elemento elastico verso la vite di regolazione di distanza.
  50. 50. L’apparato di rivendicazione 46, nel quale l'elemento elastico sporge a sbalzo da un elemento fisso di collegamento e i mezzi fornenti il precarico contengono una vite regolabile che spinge l’elemento elastico verso il contatto fisso.
  51. 51. L’apparato di rivendicazione 50, nel quale la vite di regolazione di distanza è distanziata via dall'elemento fisso di collegamento e spinge l'elemento elastico verso il contatto fisso.
  52. 52. L'apparato di rivendicazione 51 nel quale, la vite di regolazione di precarico è distanziata via dall’elemento fisso di collegamento tra la vite di regolazione di distanza e l’elemento di collegamento e spinge l’elemento elastico via dalla vite di regolazione di distanza.
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