IT202200000911A1 - Cofano funebre - Google Patents

Cofano funebre Download PDF

Info

Publication number
IT202200000911A1
IT202200000911A1 IT102022000000911A IT202200000911A IT202200000911A1 IT 202200000911 A1 IT202200000911 A1 IT 202200000911A1 IT 102022000000911 A IT102022000000911 A IT 102022000000911A IT 202200000911 A IT202200000911 A IT 202200000911A IT 202200000911 A1 IT202200000911 A1 IT 202200000911A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
bonnet
fact
walls
perimeter walls
internal
Prior art date
Application number
IT102022000000911A
Other languages
English (en)
Inventor
Alberto Recchioni
Original Assignee
Alberto Recchioni
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Alberto Recchioni filed Critical Alberto Recchioni
Priority to IT102022000000911A priority Critical patent/IT202200000911A1/it
Priority to PCT/IB2023/050311 priority patent/WO2023139456A1/en
Publication of IT202200000911A1 publication Critical patent/IT202200000911A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61GTRANSPORT, PERSONAL CONVEYANCES, OR ACCOMMODATION SPECIALLY ADAPTED FOR PATIENTS OR DISABLED PERSONS; OPERATING TABLES OR CHAIRS; CHAIRS FOR DENTISTRY; FUNERAL DEVICES
    • A61G17/00Coffins; Funeral wrappings; Funeral urns
    • A61G17/007Coffins; Funeral wrappings; Funeral urns characterised by the construction material used, e.g. biodegradable material; Use of several materials
    • A61G17/0136Plastic material
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61GTRANSPORT, PERSONAL CONVEYANCES, OR ACCOMMODATION SPECIALLY ADAPTED FOR PATIENTS OR DISABLED PERSONS; OPERATING TABLES OR CHAIRS; CHAIRS FOR DENTISTRY; FUNERAL DEVICES
    • A61G17/00Coffins; Funeral wrappings; Funeral urns
    • A61G17/004Coffins; Funeral wrappings; Funeral urns specially adapted to be cremated
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61GTRANSPORT, PERSONAL CONVEYANCES, OR ACCOMMODATION SPECIALLY ADAPTED FOR PATIENTS OR DISABLED PERSONS; OPERATING TABLES OR CHAIRS; CHAIRS FOR DENTISTRY; FUNERAL DEVICES
    • A61G17/00Coffins; Funeral wrappings; Funeral urns
    • A61G17/04Fittings for coffins
    • A61G17/0405Joints, e.g. hinges

Landscapes

  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Animal Behavior & Ethology (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Public Health (AREA)
  • Veterinary Medicine (AREA)
  • Cultivation Receptacles Or Flower-Pots, Or Pots For Seedlings (AREA)
  • Diaphragms For Electromechanical Transducers (AREA)
  • Sanitary Device For Flush Toilet (AREA)
  • Hybrid Cells (AREA)

Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: ?COFANO FUNEBRE?.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un cofano funebre, in particolare ad un cofano funebre destinato alla tumulazione o cremazione.
Come noto, un cofano funebre (conosciuto anche con il termine di ?bara?) ? un contenitore, tipicamente realizzato in legno massiccio, atto alla conservazione, al trasporto e alla sepoltura di una salma depostovi all?interno.
In particolare, un cofano funebre ? tradizionalmente provvisto di una parete di fondo e di una pluralit? di pareti perimetrali che definiscono un volume interno, racchiuso da un coperchio, dentro il quale adagiare la salma.
? bene specificare che il dimensionamento dei cofani funebri ? fortemente legato alle caratteristiche fisiche della salma che sono destinati a contenere, ad esempio alla sua altezza ed alla sua stazza.
Specificamente, il volume interno deve essere ampio in misura corrispondente alle dimensioni della salma da deporvi.
Ci? comporta, come inevitabile conseguenza, che i cofani funebri tradizionali siano provvisti di ingombri dimensionali piuttosto ragguardevoli che determinano, dunque, ingenti costi di trasporto e di stoccaggio.
Questo fatto risulta particolarmente sconveniente se si considera che, fintanto che la salma non viene deposta nel cofano funebre, l?ampio volume interno determina inutili complicazioni nella movimentazione del cofano funebre stesso.
Per di pi?, l?utilizzo di legno massiccio conferisce ai cofani funebri un peso particolarmente elevato che determina un ancora pi? complesso trasporto e stoccaggio degli stessi.
A questo proposito, ? bene ricordare che la precisa scelta di questo materiale determina anche importanti problematiche ambientali, tra cui ? bene annoverare l?abbattimento di un ingente numero di alberi (si pensi che nella sola Europa vengono abbattuti ogni anno pi? di 700.000 alberi di grande fusto).
Questo, oltre a causare il disboscamento di numerosi ettari di boschi e foreste, ? anche collegato, come noto, ad una riduzione della capacit? di assorbimento dell?anidride carbonica prodotta dalle attivit? umane.
Per di pi?, la lavorazione del legno determina una grande quantit? di scarti che richiedono, evidentemente, opportuni trattamenti di smaltimento e causano, in ultima analisi, la produzione di ulteriore anidride carbonica. Con particolare riferimento alla sepoltura per tumulazione, inoltre, ? bene tenere a mente che la salma viene deposta in una cassa interna, tipicamente realizzata in zinco, che ? inserita a sua volta all?interno del cofano funebre. In questo modo, infatti, ? possibile isolare la salma dall?ambiente esterno e, cos? facendo, rallentarne la decomposizione.
L?utilizzo di una cassa interna in zinco nella tumulazione ?, evidentemente, una soluzione affetta da numerosi inconvenienti, tra cui ? possibile citare la necessit? di impiego di personale specializzato nella sua saldatura, un ulteriore aumento del peso complessivo del cofano funebre, il rischio di infortuni corso dal personale durante il taglio della cassa interna a seguito dell?estumulazione del feretro e, infine, lo smaltimento dello zinco.
Per risolvere, almeno in parte, le suddette problematiche ? noto l?impiego di cofani funebri costruiti in accordo con gli insegnamenti del brevetto ITAN20120062.
Tale documento illustra, in particolare, un cofano funebre realizzato nelle sue parti mediante biopolimeri biodegradabili derivati in parte da biomassa vegetale e/o animale.
Le peculiari caratteristiche fisiche di questi materiali permettono, infatti, di realizzare un cofano funebre leggero, impermeabile, ermetico nonch? esteticamente pregiato, a decoro e dignit? della salma in esso contenuta. Gli insegnamenti contenuti nel documento ITAN20120062 consentono chiaramente sia di superare le problematiche relative al peso dei cofani funebri sia di realizzare questi ultimi a fronte di un minor impatto ambientale dovuto alla particolare scelta dei materiali impiegati.
Malgrado ci?, il cofano funebre illustrato nel suddetto brevetto risulta passibile di numerosi perfezionamenti.
Il brevetto ITAN20120062 insegna, infatti, a realizzare il cofano funebre in materiale biodegradabile indipendentemente dal tipo di sepoltura a cui esso ? destinato.
A questo proposito, tuttavia, ? bene tenere a mente che, nella sepoltura per tumulazione, il cofano funebre rimane all?interno del proprio loculo per un numero di anni per legge non inferiore a venti.
? semplice intuire, dunque, che effettuare la tumulazione di un cofano funebre costruito in materiale biodegradabile causerebbe, nel tempo, la degradazione strutturale del cofano funebre stesso e la conseguente esposizione della salma all?ambiente circostante.
Inoltre, realizzare un cofano funebre in materiali solo in parte derivati da biomassa vegetale e/o animale si rivela essere una scelta particolarmente sconveniente in quanto comporta comunque una rilevante produzione di composti inquinanti e di gas serra (e.g. anidride carbonica, monossido di carbonio, idrocarburi, ossidi di azoto) qualora il feretro venga cremato. Non solo, ma il brevetto ITAN20120062 insegna ad effettuare l?assemblaggio delle pareti perimetrali e della parete di fondo mediante l?uso di elementi di fissaggio permanente del tipo di colle, tasselli e/o viti. Questo fatto si rivela, tuttavia, particolarmente sconveniente, in quanto rende necessario affidarsi a personale specializzato il quale, oltre a correre rischi di infortuni nel montaggio del cofano funebre, determina uno sconveniente incremento della spesa di realizzazione di quest?ultimo e, dunque, del prezzo finale di acquisto del prodotto assemblato.
Infine, ? bene notare che il documento brevettuale ITAN20120062 illustra un cofano funebre provvisto, in buona sostanza, degli stessi ingombri dimensionali dei cofani funebri in legno tradizionali e che, pertanto, non consente di risolvere i problemi relativi gi? menzionati.
Il compito principale della presente invenzione ? quello di escogitare un cofano funebre dalla struttura resistente, durevole nel tempo e che permetta una conservazione efficace della salma in esso contenuta.
Uno scopo aggiuntivo della presente invenzione ? quello di escogitare un cofano funebre a basso impatto ambientale.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di escogitare un cofano funebre dal peso contenuto ed il cui montaggio sia di semplice ed intuitiva esecuzione e non richieda, pertanto, l?impiego di personale specializzato. Altro scopo del presente trovato ? quello di escogitare un cofano funebre che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell?ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente cofano funebre avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un cofano funebre, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 ? una vista di complessivo, in assonometria, del cofano secondo il trovato;
le figure da 2 a 5 sono viste di dettaglio, in assonometria, di particolari del cofano secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si ? indicato globalmente con 1 un cofano funebre.
Il cofano 1 funebre comprende una pluralit? di pareti di delimitazione 2. Vantaggiosamente, almeno una delle pareti di delimitazione 2 ? realizzata almeno in parte cava.
Preferibilmente, ciascuna delle pareti di delimitazione 2 ? realizzata almeno in parte cava.
Ci? permette di ridurre drasticamente il peso complessivo del cofano 1 e di semplificarne notevolmente, dunque, la movimentazione.
In particolare, le pareti di delimitazione 2 comprendono:
- almeno una parete di fondo 3;
- una pluralit? di pareti perimetrali 4 definenti, con la parete di fondo 3, almeno un volume interno 5 di contenimento di almeno una salma; - almeno un coperchio 6 destinato a chiudere superiormente il volume interno 5.
La parete di fondo 3 ? un corpo sostanzialmente prismatico destinato a supportare fisicamente la salma deposta nel volume interno 5.
In particolare, la parete di fondo 3 ha un?altezza complessiva compresa tra 1,5 cm e 5,5 cm, meglio ancora tra 2,5 cm e 4,5 cm, preferibilmente pari a 3,5 cm.
Per espletare efficientemente la sua funzione, la parete di fondo 3 comprende almeno una superficie superiore 7 rivolta, in uso, verso il volume interno 5, su cui viene adagiata la salma.
La superficie superiore 7 ? sostanzialmente piatta ed ? dimensionata con un?area corrispondente a quella della salma da deporre nel volume interno 5.
A questo proposito, si specifica che l?utilizzo del termine ?corrispondente? fa riferimento al fatto che la superficie superiore 7 deve essere dimensionata in funzione delle precise dimensioni della salma adagiatavi. In particolare, la superficie superiore 7 deve risultare sufficientemente larga da permettere alla parete di fondo 3 di supportare fisicamente la salma per tutta la sua lunghezza.
La parete di fondo 3 comprende, inoltre, una struttura di raccolta 8 dei liquidi prodotti dalla decomposizione della salma.
In particolare, la struttura di raccolta 8 comprende una pluralit? di traverse 8a disposte in modo incidente l?una rispetto all?altra e definenti una pluralit? di vani 8b cavi atti ad essere riempiti dai liquidi di decomposizione.
In pratica, le traverse 8a sono disposte a definire collettivamente una griglia.
In altre parole, la particolare geometria con cui le traverse 8a sono disposte determina che tra queste vengano a definirsi degli spazi vuoti, delimitati perimetralmente dalle traverse stesse, che coincidono con i vani 8b.
Nella fattispecie, le traverse 8a sono provviste di almeno una cavit? passante che ? ricavata alla base delle traverse 8a ed ? attraversabile dai liquidi di decomposizione.
Questo accorgimento tecnico permette di uniformare il livello medio dei liquidi di decomposizione all?interno del cofano 1.
Infatti, prevedere cavit? passanti consente ai liquidi di decomposizione di spostarsi, per il principio dei vasi comunicanti, tra un vano 8b e l?altro determinando, in ultima analisi, una distribuzione complessiva pi? omogenea.
Non solo, ma il particolare accorgimento di prevedere traverse 8a disposte in modo incidente l?una con l?altra conferisce notevole rigidit? e robustezza strutturale al cofano 1, permettendone un trasporto ed una gestione pi? sicuri.
Preferibilmente, le traverse 8a hanno un?altezza compresa tra 0,5 cm e 4,5 cm, meglio ancora tra 1,5 cm e 3,5 cm, preferibilmente pari a 2,5 cm.
Tale valore consente di ottenere una struttura di raccolta 8 in grado di raccogliere un?ingente quantit? di liquidi di decomposizione, ad esempio fino a 28 litri, espletando efficientemente la propria funzione indipendentemente dalle caratteristiche fisiche della salma contenuta nel volume interno 5.
Passando a descrivere le pareti perimetrali 4, ? bene innanzitutto dire che queste sono corpi dalla conformazione sostanzialmente prismatica aventi due facce (una rivolta, in uso, verso il volume interno 5 e l?altra rivolta, in uso, esternamente rispetto al volume interno 5) ed uno spessore interposto tra le due facce.
In questo senso, ciascuna delle pareti perimetrali 4 comprende:
- almeno una base inferiore 9 disposta, in uso, in appoggio sulla parete di fondo 3;
- almeno una base superiore 10, contrapposta alla base inferiore 9;
- almeno un bordo laterale 11 disposto trasversalmente rispetto alla parete di fondo 3 a definire, in uso, la profondit? del volume interno 5; - almeno una faccia interna 12 rivolta, in uso, verso il volume interno 5;
ed
- almeno una faccia esterna 13 rivolta, in uso, esternamente rispetto al volume interno 5.
Ciascuna delle pareti perimetrali 4 comprende una base inferiore 9, una base superiore 10, due bordi laterali 11, una faccia interna 12 ed una faccia esterna 13.
Nel dettaglio, i bordi laterali 11 sono disposti perpendicolarmente alla base inferiore 9 e alla base superiore 10 e queste ultime sono disposte parallelamente tra loro.
Nella fattispecie, i bordi laterali 11 sono interposti tra la base inferiore 9 e la base superiore 10 e definiscono, con queste ultime, il perimetro della faccia interna 12 e della faccia esterna 13.
In accordo con una forma di realizzazione preferita, il cofano 1 comprende quattro pareti perimetrali 4.
Secondo tale forma di realizzazione, inoltre, le pareti perimetrali 4 hanno conformazione sostanzialmente prismatica a base rettangolare.
In questo caso, il cofano 1 ha forma cosiddetta ?parallela?/?americana?. In pratica, ci? significa che la base inferiore 9, la base superiore 10, i bordi laterali 11, la faccia interna 12 e la faccia esterna 13 hanno forma rettangolare.
Non si escludono, comunque, conformazioni differenti delle pareti perimetrali 4.
A titolo esemplificativo, non sono da escludersi una o pi? pareti perimetrali 4 aventi conformazione sostanzialmente prismatica a base esagonale, o sostanzialmente prismatica a base pentagonale, o aventi altre forme geometriche ancora, regolari o irregolari, note all?esperto del settore.
Ad esempio, impiegando due pareti perimetrali 4 conformate a prisma avente base esagonale ed altre due pareti perimetrali 4 conformate a prisma avente base rettangolare ? possibile ottenere un cofano 1 avente forma cosiddetta ?a spalla?/?esagonale?.
Non si esclude nemmeno un cofano 1 provvisto di un numero di pareti perimetrali 4 differente, ad esempio pari a sei.
In quest?ultimo caso si pu? ottenere un cofano 1 avente forma cosiddetta ?a spalla?/?esagonale? impiegando pareti perimetrali 4 conformate tutte e sei a prisma avente base rettangolare ed arrangiate a formare una struttura sostanzialmente ad esagono.
Per quanto concerne il coperchio 6, quest?ultimo ? un corpo sostanzialmente prismatico dalla conformazione allungata.
Il cofano 6 pu? convenientemente essere piatto (in particolare nel caso di un cofano 1 realizzato con forma ?parallela?/?americana?) oppure curvo (in particolare nel caso di un cofano 1 realizzato con forma ?a spalla?/?esagonale?).
Nella fattispecie, il coperchio 6 comprende:
- almeno una porzione inferiore 14 rivolta, in uso, verso il volume interno 5 e disposta in appoggio su ciascuna delle basi superiori 10; ed - almeno una porzione superiore 15, contrapposta alla porzione inferiore 14 e rivolta, in uso, esternamente rispetto al volume interno 5.
Ci? significa che solamente la porzione superiore 15 del coperchio 6 e le facce esterne 13 delle pareti perimetrali 4 risultano visibili dall?esterno. Introdotte le varie pareti di delimitazione 2, occorre, a questo punto, specificare che esse sono realizzate almeno in parte in materiale biopolimerico.
A questo proposito, nell?ambito della presente trattazione, col termine ?biopolimerico? si vuole indicare un?ampia gamma di materiali riciclabili derivanti da materie prime rinnovabili (e.g. polisaccaridi e/o proteine) e/o da materie di scarto.
La ridotta densit? di tali materiali consente, vantaggiosamente, di realizzare un cofano 1 particolarmente leggero e facilmente trasportabile, che permette agli operatori di svolgere le operazioni funerarie in modo semplice e sicuro.
Secondo il trovato, il materiale biopolimerico ? di tipo non biodegradabile. Preferibilmente, il materiale biopolimerico non biodegradabile ? scelto dall?elenco comprendente: bio-polietilene (bio-PE), bio-polietilene furanoato (bio-PEF), bio-poliestradiolo fosfato (bio-PEP), bio-polietilene tereftalato (bio-PET), bio-polipropilene (bio-PP).
Si sottolinea che il particolare accorgimento di realizzare le pareti di delimitazione 2 in materiali biopolimerici interamente derivanti da materie prime consente di abbattere drasticamente la produzione di composti inquinanti e di gas serra (e.g. anidride carbonica, monossido di carbonio, idrocarburi, ossidi di azoto, acido cloridrico, diossine, furani, formaldeide e metalli pesanti) qualora il cofano 1 venga cremato.
In altre parole, l?impiego di tali materiali si rivela essere particolarmente vantaggioso dal punto di vista dell?impatto ambientale in quanto consente di ridurre notevolmente l?impronta carbonica (ovverosia il cosiddetto ?carbon footprint? che, come noto, rappresenta la quantit? di gas serra emessi durante tutte le fasi del processo) causata dalla cremazione del cofano 1.
? semplice intuire, inoltre, che l?utilizzo di biopolimeri riciclabili consente di recuperare il materiale costitutivo del cofano funebre 1 una volta che quest?ultimo viene smaltito.
Ci? consente, vantaggiosamente, di riutilizzare tale materiale senza produrre alcuno scarto e mantenendone immutate le caratteristiche chimico-fisiche.
? importante, poi, sottolineare che, in caso di tumulazione del feretro, la salma tumulata ? destinata a rimanere per legge all?interno del cofano 1 per una durata complessiva non inferiore a vent?anni.
Nel corso di tale periodo, l?azione di microorganismi come, ad esempio, batteri e funghi pu? indebolire strutturalmente il cofano 1, degradandolo notevolmente fino ad esporre la salma all?ambiente circostante.
?, dunque, semplice intuire che la precisa scelta del materiale con cui il cofano 1 viene costruito riveste un ruolo di primaria importanza per garantire la completa conservazione nel tempo del feretro tumulato.
In questo senso, il particolare accorgimento di impiegare materiali non biodegradabili per la realizzazione delle pareti perimetrali 2 consente di ottenere un cofano 1 resistente, non suscettibile all?azione dei microorganismi e, dunque, duraturo nel tempo.
Ci? consente chiaramente di tumulare il cofano 1 conferendo alla salma in esso contenuta una sepoltura decorosa e dignitosa.
Occorre, inoltre, mettere in luce il fatto che alcuni dei materiali biopolimerici non biodegradabili contenuti nel suddetto elenco, ad esempio il bio-polietilene furanoato (bio-PEF), sono completamente riciclabili.
L?utilizzo di biopolimeri riciclabili consente, vantaggiosamente, di recuperare il materiale costitutivo del cofano funebre 1 una volta che quest?ultimo viene smaltito.
In questo modo ?, infatti, possibile riutilizzare tale materiale senza produrre alcuno scarto e mantenendone allo stesso tempo immutate le caratteristiche chimico-fisiche.
? bene, inoltre, specificare che, come noto, in alcuni Paesi la tumulazione richieda per legge l?impiego di una cassa interna supplementare nella quale deporre la salma.
Tale cassa ha principalmente lo scopo di isolare la salma dall?esterno e rallentarne, cos? facendo, i processi di decomposizione.
A questo proposito, il cofano 1 comprende almeno una cassa interna 16 che ? realizzata almeno in parte in materiale biopolimerico ed ? alloggiabile nel volume interno 5.
In particolare, la cassa interna 16 comprende:
- almeno una struttura di base 16a definente al proprio interno almeno un volume di contenimento 16c della salma;
- almeno una copertura 16b di sigillatura ermetica destinata a chiudere superiormente il volume di contenimento 16c.
In pratica, la cassa interna 16 ha volume totale inferiore del volume interno 5 e pu?, dunque, essere inserita interamente all?interno di quest?ultimo. Nella fattispecie, la cassa interna 16 ? inseribile a misura nel volume interno 5.
Vantaggiosamente, la cassa interna 16 ? prodotta mediante materiale derivato (parzialmente o interamente) da biomassa e non biodegradabile. Le pareti di delimitazione 2 e la cassa interna 16 possono convenientemente essere prodotte mediante lo stesso materiale non biodegradabile, ad esempio scelto dall?elenco descritto a pagina 10.
In questo modo, tra l?altro, ? possibile semplificare il processo di produzione del cofano 1 e ridurre contestualmente i costi legati all?approvvigionamento del materiale.
Non si esclude, tuttavia, che le pareti di delimitazione 2 e la cassa interna 16 siano prodotte mediante materiali non biodegradabili differenti e, ad esempio, scelti dal menzionato elenco.
Si sottolinea il fatto che l?impiego di materiale biopolimerico consente di ottenere una cassa interna 16 dal peso particolarmente contenuto che ne agevola notevolmente il trasporto.
Non solo, ma tale materiale consente anche di effettuare l?estumulazione del feretro in maniera totalmente agevole, sicura ed intuitiva, non richiedendo, dunque, l?impiego di personale specializzato.
Rimanendo nel merito del processo produttivo, ? bene aggiungere che la struttura di base 16a ? realizzata in un corpo unico monolitico.
In altre parole, la struttura di base 16a non ? composta da sottocomponenti vicendevolmente assemblati mediante elementi di fissaggio permanente (ad esempio del tipo di colle, tasselli e/o viti).
In questo senso, dunque, la struttura di base 16a ? preferibilmente prodotta per stampaggio ad iniezione e mediante un unico stampo.
L?impiego di un singolo stampo per la produzione della struttura di base 16a risulta notevolmente conveniente per quanto concerne, in particolare, la riduzione dei tempi e dei costi produttivi.
Non solo, ma tale soluzione tecnologica si traduce anche in un minor impatto ambientale rispetto alla tecnica nota dovuto, principalmente, al fatto che la struttura di base 16a risulta totalmente sprovvista dei suddetti elementi di fissaggio permanente e, dunque, non richiede lo smaltimento e/o la sostituzione di questi ultimi.
? bene tenere a mente, inoltre, che la presenza di elementi di fissaggio permanente pu? inficiare le capacit? di contenimento di gas e/o liquidi della cassa interna 16 e permettere, conseguentemente, l?inquinamento di quest?ultima con i liquidi di decomposizione prodotti dalla salma.
In questo senso, la realizzazione della struttura di base 16a in corpo unico monolitico consente di ottenere una cassa interna 16 considerevolmente compatta e, allo stesso tempo, impermeabile a gas e/o liquidi.
?, inoltre, importante sottolineare che la suddetta metodologia di produzione in corpo unico consente, ad esempio impiegando due o pi? stampi di dimensioni diverse tra loro, di realizzare casse interne 16 provviste di ingombri volumetrici differenti.
In questo modo ?, tra l?altro, possibile semplificare notevolmente le operazioni di stoccaggio e di trasporto delle casse interne 16, in quanto ? chiaramente sufficiente impilare queste ultime l?una dentro l?altra riducendo, cos?, lo spazio totale occupato.
Per quanto concerne la copertura 16b, ? bene specificare che essa ? conformata in modo tale da poter essere disposta in appoggio sulla struttura di base 16a e chiudere quest?ultima in modo completo.
Pertanto, una volta adagiata la salma all?interno della struttura di base 16a, ? sufficiente disporre su quest?ultima la rispettiva copertura 16b a chiudere il volume di contenimento 16c, sigillare ermeticamente ed isolare, cos? facendo, la salma dall?esterno.
Nel dettaglio, come visibile in figura 2, la copertura 16b ? conformata sostanzialmente piatta.
Utilmente, la cassa interna 16 comprende mezzi di estrazione 17 dell?aria che sono associati ad almeno una tra la struttura di base 16a e la copertura 16b e sono atti ad estrarre l?aria contenuta nel volume di contenimento 16c ed aspirarla verso l?esterno.
In pratica, i mezzi di estrazione 17 dell?aria consistono in una valvola atta a realizzare il sottovuoto nel volume di contenimento 16c.
L?impiego dei mezzi di estrazione 17 si rivela particolarmente vantaggioso nel garantire una conservazione ottimale della salma all?interno della cassa interna 16.
I mezzi di estrazione 17 consentono, infatti di eliminare batteri, spore, muffe, polveri e gas contenuti nell?aria presente all?interno del volume di contenimento 16c, creando un ambiente secco che inibisce lo sviluppo di flora batterica.
? bene, infatti, tenere a mente che i microorganismi aerobici necessitano di aria umida per vivere e moltiplicarsi.
In questo senso, dunque, ? possibile impiegare i mezzi di estrazione 17 per garantire una conservazione maggiormente controllata della salma nel volume di contenimento 16c.
Non solo, ma il sottovuoto ottenuto con i mezzi di estrazione 17 si rivela particolarmente vantaggioso nell?impedire pericolose sovrapressioni all?interno della cassa interna 16a causate dai gas di decomposizione.
Secondo una prima forma di realizzazione, illustrata nelle figure 1 e 2, il cofano 1 ? realizzato in corpo unico monolitico.
In altre parole, in questa prima forma di realizzazione, le pareti di delimitazione 2 sono rigidamente collegate tra loro.
Ci? comporta, dunque, che il cofano 1 possa essere convenientemente prodotto attraverso un unico processo tecnologico.
Ad esempio, ? possibile realizzare il cofano 1 attraverso un unico processo di stampaggio ad iniezione.
In questo modo, realizzando cio? il cofano 1 in un unico processo tecnologico, ? chiaramente possibile abbattere i tempi e i costi di produzione.
Alternativamente, in accordo con una seconda forma di realizzazione illustrata nelle figure 3, 4 e 5, il cofano 1 comprende mezzi di incastro 18, 19, 20 che sono associati a ciascuna delle pareti di delimitazione 2 e sono atti ad accoppiare in modo modulare queste ultime tra loro.
In questo caso, dunque, il cofano 1 risulta essere una struttura componibile che pu? essere montata assemblando le pareti di delimitazione 2 mediante i mezzi di incastro 18, 19, 20.
Prevedere mezzi di incastro 18, 19, 20 sortisce numerosi vantaggi legati, principalmente, alla semplicit? di trasporto, di stoccaggio e di gestione del cofano 1.
? semplice, infatti, intuire che in questo modo ? possibile assemblare tra loro le pareti di delimitazione 2 all?occorrenza, ad esempio quando la salma viene adagiata nel volume interno 5.
In altre parole, ? possibile assemblare tra loro le pareti di delimitazione 2 solo una volta che si rende effettivamente necessario l?utilizzo del volume interno 5.
In questo modo ? possibile ridurre notevolmente gli ingombri dimensionali del cofano 1, semplificando tutte le fasi che precedono l?assemblaggio delle pareti di delimitazione 2.
Scendendo nel dettaglio, ? bene specificare che i mezzi di incastro 18, 19, 20 comprendono primi mezzi di incastro 18 tra le pareti perimetrali 4 e la parete di fondo 3.
Nella fattispecie, i primi mezzi di incastro 18 comprendono una pluralit? di primi elementi di incastro 18a, 18b associati a ciascuna delle pareti perimetrali 4 e alla parete di fondo 3.
Per la precisione, i primi mezzi di incastro 18 sono del tipo maschio/femmina.
In altre parole, i primi elementi di incastro 18a, 18b comprendono una pluralit? di primi elementi maschio 18a e una corrispondente pluralit? di primi elementi femmina 18b accoppiabili con i primi elementi maschio 18a per complementarit? di forma.
Ci? significa che la conformazione dei primi elementi di incastro 18a, 18b ? tale da poter inserire a misura i primi elementi maschio 18a all?interno dei primi elementi femmina 18b, accoppiandoli.
A questo proposito, i primi mezzi di incastro 18 sono scelti dall?elenco comprendente: incastro a baionetta, spinatura tonda, spinatura piana, tenone e mortasa, coda di rondine, unione a merlatura, incastro a calettatura, intaglio di testa, incastro a mattoncini, incastro ad anelli, incastro con dente e canale, incastro a linguetta riportata, gancio e alette. A titolo di esempio, in caso di primi mezzi di incastro 18 del tipo a tenone e mortasa, i primi elementi maschio 18a corrispondono al tenone ed i primi elementi femmina 18b corrispondono alla mortasa.
Preferibilmente, i primi elementi di incastro 18a, 18b sono associati perimetralmente alla superficie superiore 7 e sono associati a ciascuna delle basi inferiori 11.
Nella fattispecie, i primi elementi maschio 18a sono associati a ciascuna delle basi inferiori 11 ed i primi elementi femmina 18b sono associati perimetralmente alla superficie superiore 7.
Ci? significa che i primi elementi maschio 18a sporgono rispetto alle pareti perimetrali 4 e che i primi elementi femmina 18b sono ricavati internamente alla parete di fondo 3.
Non si esclude, in tutti i casi, la soluzione alternativa nella quale, in particolare, i primi elementi maschio 18a sono associati perimetralmente alla superficie superiore 7 e i primi elementi femmina 18b sono associati a ciascuna delle basi inferiori 11.
Il particolare posizionamento dei primi elementi di incastro 18a, 18b consente di incastrare le pareti perimetrali 4 alla parete di fondo 3 in modo agevole ed intuitivo.
In questo modo ? possibile effettuare l?assemblaggio delle pareti perimetrali 4 con la parete di fondo 3 senza che si renda necessario l?impiego di personale specializzato allo scopo abbattendo, di conseguenza, i costi totali di montaggio.
A titolo esemplificativo, nel caso di un cofano 1 avente forma ?parallela?/?americana? ? sufficiente afferrare una parete perimetrale 4, disporla perpendicolarmente alla parete di fondo 3 ed avvicinare la rispettiva base inferiore 9 al perimetro della superficie superiore 7 fino ad incastrare i rispettivi primi elementi di incastro 18a, 18b tra loro.
Ripetendo tali operazioni per ciascuna parete perimetrale 4 ? chiaramente possibile delimitare la parete di fondo 3, definendo il volume interno 5 del cofano 1.
La particolare metodologia descritta consente di incastrare efficientemente le pareti perimetrali 4 alla parete di fondo 3.
Pu? accadere, tuttavia, che a seconda delle dimensioni delle pareti perimetrali 4 e della parete di fondo 3 venga a definirsi, tra queste ultime, una sottile intercapedine.
? immediato intuire, a questo riguardo, che la presenza di una tale intercapedine finirebbe per minare il decoro e la dignit? della salma contenuta nel volume interno 5.
In questo senso, il cofano 1 comprende almeno una cornice 21 perimetrale associata alla parete di fondo 3 atta a coprire almeno un?intercapedine definita tra almeno una parete perimetrale 4 e la parete di fondo 3.
Preferibilmente, la cornice 21 ha altezza compresa tra 3 cm e 7 cm, meglio ancora tra 4 cm e 6 cm, preferibilmente pari a 5 cm.
Si sottolinea che il particolare dimensionamento della cornice 21 consente a quest?ultima di coprire efficacemente l?intercapedine definita tra almeno una parete perimetrale 4 e la parete di fondo 3, impedendo, dall?esterno, la vista attraverso di essa del volume interno 5.
I mezzi di incastro 18, 19, 20 comprendono, poi, secondi mezzi di incastro 19 tra le varie pareti perimetrali 4 comprendenti secondi elementi di incastro 19a, 19b associati a ciascuna delle pareti perimetrali 4.
Per la precisione, i secondi mezzi di incastro 19 sono del tipo maschio/femmina.
In altre parole, i secondi elementi di incastro 19a, 19b comprendono una pluralit? di secondi elementi maschio 19a e una corrispondente pluralit? di secondi elementi femmina 19b accoppiabili con i secondi elementi maschio 19a per complementarit? di forma.
Ci? significa che la conformazione dei secondi elementi di incastro 19a, 19b ? tale da poter inserire a misura i secondi elementi maschio 19a all?interno dei secondi elementi femmina 19b, accoppiandoli.
Come visibile in figura 4, i secondi elementi di incastro 19a, 19b sono conformati sostanzialmente a prisma avente base a forma di T.
In pratica, i secondi elementi maschio 19a sono sporgenze conformate sostanzialmente a prisma avente base a forma di T e i secondi elementi femmina 19b sono alloggiamenti conformati sostanzialmente a prisma avente base a forma di T.
Non si escludono, in tutti i casi, differenti conformazioni dei secondi elementi di incastro 19a, 19b, ad esempio a parallelepipedo.
Preferibilmente, i secondi elementi di incastro 19a, 19b hanno lunghezza sostanzialmente coincidente con l?altezza della parete perimetrale 4 a cui sono associati.
In altre parole, i secondi elementi di incastro 19a, 19b si estendono lungo tutta l?altezza delle pareti perimetrali 4.
Inoltre, ciascuno dei secondi elementi di incastro 19a, 19b ? associato ad almeno uno tra la faccia interna 12 e il bordo laterale 11 delle pareti perimetrali 4.
A questo proposito, ? bene mettere in luce che la particolare disposizione dei secondi elementi di incastro 19a, 19b di due pareti perimetrali 4 da accoppiare determina l?angolazione con cui queste vengono collegate.
? immediato intuire, infatti, che, disponendo i secondi elementi di incastro 19a, 19b di due pareti perimetrali 4 da accoppiare sui rispettivi bordi laterali 11, ? possibile realizzare un accoppiamento nel quale le due pareti perimetrali 4 risultano allineate tra loro.
Analogamente, disponendo il secondo elemento di incastro 19 di una delle due pareti perimetrali 4 da accoppiare sul rispettivo bordo laterale 11 e disponendo il secondo elemento di incastro 19 dell?altra delle due pareti perimetrali 4 da accoppiare sulla rispettiva faccia interna 12, ? possibile realizzare un accoppiamento nel quale le due pareti perimetrali 4 risultano inclinate tra loro a definire un angolo retto.
Ad esempio, nel caso in cui il cofano 1 comprenda quattro pareti perimetrali 4, i secondi elementi di incastro 19a, 19b sono associati alle facce interne 12 di due delle pareti perimetrali 4 e ai bordi laterali 11 delle altre due pareti perimetrali 4.
In questo modo, accoppiando vicendevolmente le quattro pareti perimetrali 4, la parete di fondo 3 viene delimitata a realizzare un volume interno 5 di forma sostanzialmente cubica.
Si sottolinea che la particolare disposizione dei primi elementi di incastro 18a, 18b e dei secondi elementi di incastro 19a, 19b consente di accoppiare una parete perimetrale 4 con un?altra parete perimetrale 4 e con la parete di fondo 3 in maniera sostanzialmente simultanea.
Ci? consente, evidentemente, un montaggio modulare del cofano 1 particolarmente rapido ed intuitivo.
Una volta incastrata una parete perimetrale 4 alla parete di fondo 3, infatti, ? sufficiente afferrare un'altra parete perimetrale 4, affiancarla alla precedente ed accoppiare i rispettivi secondi elementi di incastro 19a, 19b per collegare le due pareti perimetrali 4 tra loro.
Fatto ci?, ? sufficiente ripetere le operazioni elencate precedentemente per i primi elementi di incastro 18a, 18b, avvicinando, cio?, quest?ultima parete perimetrale 4 alla superficie superiore 7, per accoppiare anche i primi elementi di incastro 18a, 18b tra loro e collegare tale parete perimetrale 4 anche alla parete di fondo 3.
La particolare metodologia descritta consente di incastrare efficientemente le pareti perimetrali 4 tra loro.
Pu? accadere, tuttavia, che a seconda delle dimensioni delle pareti perimetrali 4 venga a definirsi, tra due o pi? di queste ultime, una sottile intercapedine che finirebbe per minare il decoro e la dignit? della salma contenuta nel volume interno 5.
In questo senso, come mostrato in figura 5, il cofano 1 comprende almeno un?estremit? terminale 22 associata sporgente ad almeno una delle pareti perimetrali 4 e atta a coprire almeno un?intercapedine definita tra almeno due pareti perimetrali 4.
In accordo con la forma di realizzazione preferita, l?estremit? terminale 22 ha conformazione ricurva.
Precisamente, l?estremit? terminale 22 ha conformazione sostanzialmente a C.
Ancora, l?estremit? terminale 22 ha lunghezza sostanzialmente coincidente con l?altezza delle pareti perimetrali 4.
In altre parole, l?estremit? terminale 22 si estende lungo tutta l?altezza delle pareti perimetrali 4.
Inoltre, l?estremit? terminale 22 ha dimensione radiale sostanzialmente coincidente con lo spessore delle pareti perimetrali 4.
? dunque semplice intuire che l?estremit? terminale 22 costruita in accordo con questa forma di realizzazione consente di coprire l?intercapedine tra due pareti perimetrali 4 disposte ad angolo retto per effetto della sua sovrapposizione sull?intercapedine stessa.
In altre parole, l?estremit? terminale 22 ? conformata in modo da circoscrivere completamente lo spessore laterale della parete perimetrale 4, nascondendo l?intercapedine alla vista dall?esterno.
Non si escludono estremit? terminali 22 aventi conformazione e/o dimensione differente da quella poc?anzi descritta.
Ad esempio, non si escludono estremit? terminali 22 avente conformazione sostanzialmente rettilinea che consentano, dunque, di coprire un?intercapedine definita tra due pareti perimetrali 4 affiancate.
Vantaggiosamente, i mezzi di incastro 18, 19, 20 comprendono terzi mezzi di incastro 20 tra le pareti perimetrali 4 e il coperchio 6 comprendenti terzi elementi di incastro 20a, 20b associati alle pareti perimetrali 4 e al coperchio 6.
Per la precisione, i terzi mezzi di incastro 20 sono del tipo maschio/femmina.
In altre parole, i terzi elementi di incastro 20a, 20b comprendono una pluralit? di terzi elementi maschio 20a e una corrispondente pluralit? di terzi elementi femmina 20b accoppiabili con i terzi elementi maschio 20a per complementarit? di forma.
Ci? significa che la conformazione dei terzi elementi di incastro 20a, 20b ? tale da poter inserire a misura i terzi elementi maschio 20a all?interno dei terzi elementi femmina 20b, accoppiandoli.
Come visibile in figura 3, i terzi elementi di incastro 20a, 20b sono conformati sostanzialmente a prisma avente base rettangolare.
In pratica, i terzi elementi maschio 20a sono sporgenze conformate sostanzialmente a prisma avente base rettangolare e i terzi elementi femmina 20b sono alloggiamenti conformati sostanzialmente a prisma avente base rettangolare.
Non si escludono, in tutti i casi, differenti conformazioni dei terzi elementi di incastro 20a, 20b, ad esempio terzi elementi di incastro 20a, 20b sferici. Utilmente, i terzi elementi di incastro 20a, 20b sono associati perimetralmente alla porzione inferiore 14 del coperchio 6 e sono associati a ciascuna delle basi superiori 10 delle pareti perimetrali 4.
Nella fattispecie, i terzi elementi maschio 20a sono associati alla porzione inferiore 14 ed i terzi elementi femmina 20b sono associati perimetralmente alle basi superiori 10.
Ci? significa che i terzi elementi maschio 20a sporgono rispetto alla porzione inferiore 14 e che i terzi elementi femmina 20b sono ricavati internamente alle basi superiori 10.
Non si esclude, in tutti i casi, la soluzione alternativa nella quale, in particolare, i terzi elementi maschio 20a sono associati alle basi superiori 10 e i primi elementi femmina 18b sono associati alla porzione inferiore 14.
Una volta accoppiate le pareti perimetrali 4 con la parete di fondo 3, ? sufficiente disporre il coperchio 6 a chiudere superiormente il volume interno 5, disponendo in appoggio la porzione inferiore 14 su ciascuna delle basi superiori 10, per accoppiare tra loro i terzi elementi di incastro 20a, 20b.
I terzi mezzi di incastro 20 consentono di realizzare, tra le pareti perimetrali 4 e il coperchio 6, una chiusura ermetica particolarmente sicura, che garantisce un isolamento efficiente della salma dall?esterno.
Come visibile in figura 2, la cassa interna 16 comprende mezzi di unione 23 tra la struttura di base 16a e la copertura 16b comprendenti elementi di unione 23a, 23b associati alla struttura di base 16a e alla copertura 16b. Per la precisione, i mezzi di unione 23 sono del tipo maschio/femmina. In altre parole, gli elementi di unione 23a, 23b comprendono una pluralit? di elementi maschio di unione 23a e una corrispondente pluralit? di elementi femmina di unione 23b accoppiabili con gli elementi maschio 23a di unione per complementarit? di forma.
Ci? significa che la conformazione degli elementi di unione 23a, 23b ? tale da poter inserire a misura gli elementi maschio di unione 23a all?interno degli elementi femmina di unione 23b, accoppiandoli.
Preferibilmente, gli elementi di unione 23a, 23b sono conformati sostanzialmente a prisma avente base rettangolare.
Nel dettaglio, gli elementi maschio di unione 23a sono sporgenze conformate sostanzialmente a prisma avente base rettangolare e gli elementi femmina di unione 23b sono alloggiamenti conformati sostanzialmente a prisma avente base rettangolare.
Utilmente, gli elementi maschio di unione 23a sono associati perimetralmente alla copertura 16b e sporgono da quest?ultima e gli elementi femmina di unione 23b sono ricavati perimetralmente sulla struttura di base 16a.
In pratica, i mezzi di unione 23 sono strutturalmente e funzionalmente del tutto simili ai terzi mezzi di incastro 20.
Ci? significa che l?accoppiamento tra la copertura 16b e la struttura di base 16a avviene secondo modalit? del tutto analoghe a quelle tra il coperchio 6 e le pareti perimetrali 4.
In questa maniera ? chiaramente possibile realizzare una chiusura ermetica della cassa interna 16 particolarmente sicura, isolando efficiente la salma dall?esterno.
Si ? in pratica constatato come l?invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
In particolare, si sottolinea il fatto che l?impiego di materiali non biodegradabili consente di ottenere un cofano funebre dalla struttura resistente che, non essendo suscettibile all?azione dei microorganismi, risulta particolarmente durevole nel tempo e, dunque, idoneo a conferire alla salma in esso contenuta una sepoltura decorosa e dignitosa.
Inoltre, il particolare accorgimento di prevedere mezzi di aspirazione dell?aria garantisce, per effetto dell?inibizione microbiotica, una conservazione della salma all?interno della cassa interna particolarmente efficace e duratura.
Ancora, si sottolinea il fatto che il particolare accorgimento di prevedere una cassa interna realizzata in materiale biopolimerico consente di effettuare una tumulazione a basso impatto ambientale.
Infine, il particolare accorgimento di prevedere mezzi di incastro consente di accoppiare in maniera agevole ed intuitiva le pareti di delimitazione tra loro, non richiedendo dunque, allo scopo, l?impiego di personale specializzato.

Claims (13)

RIVENDICAZIONI
1) Cofano (1) funebre, comprendente una pluralit? di pareti di delimitazione (2) realizzate almeno in parte in materiale biopolimerico comprendenti:
- almeno una parete di fondo (3);
- una pluralit? di pareti perimetrali (4) definenti, con detta parete di fondo (3), almeno un volume interno (5) di contenimento di almeno una salma;
- almeno un coperchio (6) destinato a chiudere superiormente detto volume interno (5);
caratterizzato dal fatto che detto materiale biopolimerico ? di tipo non biodegradabile.
2) Cofano (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto materiale biopolimerico non biodegradabile ? scelto dall?elenco comprendente: bio-polietilene, bio-polietilene furanoato, bio-poliestradiolo fosfato, bio-polietilene tereftalato, bio-polipropilene.
3) Cofano (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una cassa interna (16) che ? realizzata almeno in parte in detto materiale biopolimerico non biodegradabile ed ? alloggiabile in detto volume interno (5), detta cassa interna (16) comprendendo:
- almeno una struttura di base (16a) definente al proprio interno almeno un volume di contenimento (16c) di detta salma;
- almeno una copertura (16b) di sigillatura ermetica destinata a chiudere superiormente detto volume di contenimento (16c).
4) Cofano (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta cassa interna (16) comprende mezzi di estrazione (17) dell?aria che sono associati ad almeno una tra detta struttura di base (16a) e detta copertura (16b) e sono atti ad estrarre l?aria contenuta in detto volume di contenimento (16c) ed aspirarla verso l?esterno.
5) Cofano (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno una di dette pareti di delimitazione (2) ? realizzata almeno in parte cava.
6) Cofano (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ? realizzato in corpo unico monolitico.
7) Cofano (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di incastro (18, 19, 20) che sono associati a ciascuna di dette pareti di delimitazione (2) e sono atti ad accoppiare in modo modulare queste ultime tra loro.
8) Cofano (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di incastro (18, 19, 20) comprendono primi mezzi di incastro (18) tra dette pareti perimetrali (4) e detta parete di fondo (3) comprendenti una pluralit? di primi elementi di incastro (18a, 18b) associati a ciascuna di dette pareti perimetrali (4) e a detta parete di fondo (3).
9) Cofano (1) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che: - detta parete di fondo (3) comprende almeno una superficie superiore (7) rivolta, in uso, verso detto volume interno (5); e che
- ciascuna di dette pareti perimetrali (4) comprende almeno una base inferiore (9) disposta, in uso, in appoggio su detta parete di fondo (3); detti primi elementi di incastro (18a, 18b) essendo associati perimetralmente a detta superficie superiore (7) ed essendo associati a ciascuna di dette basi inferiori (9).
10) Cofano (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di incastro (18, 19, 20) comprendono secondi mezzi di incastro (19) tra dette pareti perimetrali (4) comprendenti secondi elementi di incastro (19a, 19b) associati a ciascuna di dette pareti perimetrali (4).
11) Cofano (1) secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette pareti perimetrali (4) comprende:
- almeno una faccia interna (12) rivolta, in uso, verso detto volume interno (5); ed
- almeno un bordo laterale (11) disposto trasversalmente rispetto a detta parete di fondo (3) a definire, in uso, la profondit? di detto volume interno (5);
ciascuno di detti secondi elementi di incastro (19a, 19b) essendo associato ad almeno uno tra detta faccia interna (12) e detto bordo laterale (11).
12) Cofano (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di incastro (18, 19, 20) comprendono terzi mezzi di incastro (20) tra dette pareti perimetrali (4) e detto coperchio (6) comprendenti terzi elementi di incastro (20a, 20b) associati a dette pareti perimetrali (4) e a detto coperchio (6).
13) Cofano (1) secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che: - ciascuna di dette pareti perimetrali (4) comprende almeno una base superiore (10), contrapposta a detta base inferiore (9);
- detto coperchio (6) comprende almeno una porzione inferiore (14) rivolta, in uso, verso detto volume interno (5) e disposta in appoggio su ciascuna di dette basi superiori (10);
detti terzi elementi di incastro (20a, 20b) essendo associati perimetralmente a detta porzione inferiore (14) ed essendo associati a ciascuna di dette basi superiori (10).
IT102022000000911A 2022-01-20 2022-01-20 Cofano funebre IT202200000911A1 (it)

Priority Applications (2)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102022000000911A IT202200000911A1 (it) 2022-01-20 2022-01-20 Cofano funebre
PCT/IB2023/050311 WO2023139456A1 (en) 2022-01-20 2023-01-13 Funeral coffin for cremation

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102022000000911A IT202200000911A1 (it) 2022-01-20 2022-01-20 Cofano funebre

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT202200000911A1 true IT202200000911A1 (it) 2023-07-20

Family

ID=80933252

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102022000000911A IT202200000911A1 (it) 2022-01-20 2022-01-20 Cofano funebre

Country Status (2)

Country Link
IT (1) IT202200000911A1 (it)
WO (1) WO2023139456A1 (it)

Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
GB696180A (en) * 1950-11-29 1953-08-26 Albertus Vos Improvements in and relating to coffins or caskets
US20070144659A1 (en) * 2005-12-09 2007-06-28 De La Fuente Jose A Casket having an integral image

Family Cites Families (1)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US5425163A (en) * 1993-05-28 1995-06-20 Von Braun; Raymond M. Multi-functional cremation container for a cadaver

Patent Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
GB696180A (en) * 1950-11-29 1953-08-26 Albertus Vos Improvements in and relating to coffins or caskets
US20070144659A1 (en) * 2005-12-09 2007-06-28 De La Fuente Jose A Casket having an integral image

Also Published As

Publication number Publication date
WO2023139456A1 (en) 2023-07-27

Similar Documents

Publication Publication Date Title
US4372018A (en) Combined casket and burial vault assembly with stackable components
IT202200000911A1 (it) Cofano funebre
IT202200000902A1 (it) Cofano funebre
US20230390137A1 (en) Biodegradable burial pod with decomposition element
EP2854740A2 (en) Coffin for burial and cremation
CN101188990B (zh) 用纸板、木材或类似材料制成的带有侧向入口的棺材
KR200450308Y1 (ko) 유골함
ITBO20090162A1 (it) Disposizione funeraria
CN205251948U (zh) 一种骨灰盒
KR200433881Y1 (ko) 수목장용 유골 보관 용기
KR100429163B1 (ko) 전면 마감부재를 유리로 사용한 납골함단
KR200356988Y1 (ko) 부부합장 유골함
KR200255050Y1 (ko) 지관
KR200453415Y1 (ko) 목심칠기 유골함 (木芯漆器遺骨函)
TWM516408U (zh) 骨灰罐之結構
GB0310662D0 (en) A coffin cover
KR200277150Y1 (ko) 꽃상여 지관
KR200396872Y1 (ko) 화장용 관
CN210192110U (zh) 一种纸制桌面置物盒
CN205345815U (zh) 鲜花保鲜盒
CN2235275Y (zh) 骨灰盒密封保护罩
CN201154054Y (zh) 可永久保存逝者头发的骨灰盒
ITVI20090059U1 (it) Cassa per esumazione - contenitore componibile e relativo sistema di montaggio
KR200198721Y1 (ko) 종이로 제작되는 장의용(葬儀用) 관(棺)
JP3142604U (ja) 遺骨用木箱