IT202100018836A1 - Dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
DISPOSITIVO FOTO-BIOSTIMOLATORE PER RIGENERAZIONE CELLULARE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione. In particolare, la presente invenzione ha per oggetto un dispositivo atto a stimolare tessuti o, in generale, parti del corpo per mezzo di emissioni luminose di tipo rosso e/o vicino infrarosso.
Come noto, la clorofilla ? una sostanza in grado di raccogliere la luce grazie alla fotosensibilit?.
Questa propriet?, ritenuta fino al termine del secondo scorso come unicamente compresa nel regno vegetale, ha sempre portato i medici a raccomandare l?assunzione di verdura nell?alimentazione per riuscire a sfruttare al meglio l?esposizione alla luce solare oppure di integrare l?alimentazione attraverso l?assunzione di clorofilla in capsule. Ancora pi? nel passato era stato notato come le persone affette da dolori osteo-articolari e muscolari, nonch? da problemi reumatici migliorassero la propria condizione esponendosi al sole, pratica altres? nota come elioterapia.
Solamente negli anni pi? recenti e, in particolare, all?inizio del nuovo millennio sono stati condotti studi ancora pi? approfonditi sull?interazione della luce con le cellule umane e animali. In particolare, ? stato scoperto che anche nelle cellule umane e animali esiste una sostanza fotosensibile in grado di funzionare nelle cellule come la clorofilla per le piante: la Citocromo-c ossidasi, o Cythocrome-c oxidase, altres? nota con l?acronimo COX/CCO.
Questa sostanza ? situata all?interno dei mitocondri di ogni cellula. Il mitocondrio, come noto, non ? altro che la centrale elettrica della cellula e sia per struttura, sia per funzione ? del tutto analogo al cloroplasto delle piante.
La funzione del mitocondrio ? creare energia nella forma di ATP, o Adenosina Trifosfato, in modo che la cellula possa svolgere appieno la funzione per cui ? preposta e lavorare con efficienza. Quindi, pi? energia produce e pi? si innalza il valore del differenziale di tensione elettrica tra l?interno della cellula e l?esterno. Questo valore, noto come potenziale di membrana cellulare, ? il parametro che consente di misurare, a livello biofisico, il grado di vitalit? delle cellule.
Ad esempio, si considera che la cellula sostanzialmente operi con piena vitalit? tra i valori di -70 e -90 mV e che, avvicinandosi allo zero, la cellula perda progressivamente funzionalit? fino a potersi ammalare intorno al valore di -40 mV e addirittura possa degenerare a -20 mV.
Pertanto, ? evidente come l?energia sia un requisito essenziale per la vita.
Le cellule sono in grado di catturare l?energia della luce solamente quando tale sorgente riesce ad entrare nei tessuti. L?uomo e gli animali, infatti, a differenza delle piante, non hanno foglie da orientare in direzione della luce per catturare il giusto quantitativo di energia, tuttavia i loro organismi sono dotati di un organo maggiormente diffuso nell?organismo, ossia la pelle.
Gran parte della luce solare non ? in grado, tuttavia, di entrare negli strati interni della pelle, dato che l?involucro umano e animale ? composto da pi? strati, ossia l?epidermide, il derma, i tessuti sottocutanei, i muscoli, le ossa ed i tessuti interni. Generalmente, la maggior parte della luce solare si ferma sulla parte pi? esterna e la scottatura da sole avviene proprio per questo motivo. L?incapacit? di penetrare i tessuti comporta, quindi, che tutto il potenziale energetico si abbatta sulla parte pi? esterna che, stressata, si danneggia. Questo ?, in particolare, il caso dei raggi ultravioletti.
Ci sono per? delle gradazioni di luce che sono in grado di attraversare la pelle e raggiungere anche gli organi. Le diverse gradazioni, come noto, sono scientificamente dipendenti dal parametro ?lunghezza d?onda? e si riferiscono sia alla radiazione luminosa visibile, sia alla radiazione invisibile all?occhio umano. Le lunghezze d?onda pi? interessanti per la salute delle cellule e dell?organismo sono, in dettaglio, quelle relative il colore rosso e vicino infrarosso, vale a dire red e near infrared, o NIR.
Tali lunghezze d?onda sono scientificamente riconosciute per l?interazione con le cellule degli esseri viventi e vengono, infatti, utilizzate per la terapia con la luce a bassa intensit?: Low Level Light Therapy, o LLLT, altres? conosciuta come fotobiostimolazione o foto-biomodulazione.
Una tecnologia in grado di generare queste lunghezze d?onda consente di poter attivare la produzione di energia cellulare tramite i mitocondri e la COX/CCO cosicch?, nelle giuste dosi, questa interazione sia in grado di aumentare non solo la produzione di energia ATP ma di incrementare il numero e la dimensione dei mitocondri.
Naturalmente, oltre al fatto che diverse finestre cellulari si aprono a diverse lunghezze d?onda, il dosaggio ? estremamente importante per ottenere un effetto attivante, anzich? inibitorio, ad esempio nella produzione dell?energia ATP cellulare. I dispositivi noti allo stato della tecnica attuale in grado di realizzare una fotobiostimolazione di un corpo, generalmente consentono di modificare l?intensit?, piuttosto che la lunghezza d?onda, dell?emissione senza tener conto di altri parametri che possono incidere non solo sull?efficacia della dose di luce somministrata, ma anche sulla salute dell?utente stesso.
Inoltre, un ulteriore inconveniente della tecnica nota ? che la modulazione della luce ? generalmente statica e non segue, ad esempio, i movimenti a cui pu? essere sottoposto l?utente o altre caratteristiche attinenti alla somministrazione dinamica delle dosi di luce.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione ? ideare un dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico ? un importante scopo dell'invenzione ottenere un dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare che tenga conto di tutti i parametri necessari ad una somministrazione efficace e sicura della corretta dose di luce.
Un altro importante scopo dell'invenzione ? realizzare un dispositivo fotobiostimolatore per rigenerazione cellulare che tenga conto, durante la somministrazione di una dose di luce, anche dei movimenti a cui ? sottoposto l?utente.
In conclusione, un ulteriore compito dell'invenzione ? realizzare un dispositivo fotobiostimolatore per rigenerazione cellulare che sia in grado di modulare dinamicamente l?emissione di luce.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un dispositivo fotobiostimolatore per rigenerazione cellulare come rivendicato nella annessa rivendicazione 1.
Soluzioni tecniche preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell?invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell?invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra una vista in prospettiva di una prima forma di realizzazione di un dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare secondo l?invenzione;
la Fig. 2 illustra una vista in prospettiva di una seconda forma di realizzazione di un dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare secondo l?invenzione;
la Fig. 3 ? una vista in prospettiva di una terza forma di realizzazione di un dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare secondo l?invenzione; e la Fig. 4a rappresenta un primo esempio d?uso del dispositivo di Fig.2 in cui viene stimolata una gamba di un utente;
la Fig. 4a mostra un secondo esempio d?uso del dispositivo di Fig. 2 in cui viene stimolato un braccio di un utente; e
la Fig. 5 illustra un grafico relativo alle lunghezze d?onda di attivazione della Citocromo-c ossidasi in cui in ascissa ? riportata la lunghezza d?onda espressa in nm, in ordinata sono riportate le percentuali di cellule attivate ed in cui sono mostrati alcuni esempi di penetrazione di tessuti in dipendenza dalla lunghezza d?onda dell?emissione elettromagnetica.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarit? e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoch?" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di un lieve scostamento dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui ? associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente uno scostamento non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come ?primo?, ?secondo?, ?superiore?, ?inferiore?, ?principale? e ?secondario? non identificano necessariamente un ordine, una priorit? di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per pi? chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Salvo diversamente specificato, come risulta dalle seguenti discussioni, si considera che termini come "trattamento", "informatica", "determinazione", "calcolo", o simili, si riferiscono all'azione e/o processi di un computer o simile dispositivo di calcolo elettronico che manipola e/o trasforma dati rappresentati come fisici, quali grandezze elettroniche di registri di un sistema informatico e/o memorie in, altri dati similmente rappresentati come quantit? fisiche all'interno di sistemi informatici, registri o altri dispositivi di memorizzazione, trasmissione o di visualizzazione di informazioni.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533:1975).
Con riferimento alle Figure, il dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare secondo l'invenzione ? globalmente indicato con il numero 1.
Il dispositivo 1 ? preferibilmente utilizzato per applicazioni di tipo terapico, ad esempio terapia con la luce a bassa intensit?: Low Level Light Therapy, o LLLT, o per medicina estetica, benessere o semplicemente uso domiciliare.
Il dispositivo 1 comprende, per sommi capi, un supporto 2.
Il supporto 2 ? sostanzialmente un elemento fisico atto a supportare la maggior parte, o anche la totalit?, dei componenti del dispositivo 1.
In particolare, il supporto 2 include almeno un emettitore 3.
L?emettitore 3 ? configurato per emettere un fascio luminoso ossia una radiazione luminosa. Pertanto, ad esempio, l?emettitore 3 pu? essere del tipo a scelta almeno tra LED, emettendo luce non coerente, e Laser, emettendo luce coerente. Ovviamente, l?emettitore 3 potrebbe anche includere altre tipologie di sorgenti di luce.
Ancora pi? in dettaglio, preferibilmente, l?emettitore 3 ? configurato per emettere un fascio di luce avente una lunghezza d?onda compresa tra 630 nm e 850 nm.
Ancora pi? opportunamente, l?emettitore 3 pu? essere configurato per emettere fasci luminosi a lunghezza d?onda tra intervalli compresi rispettivamente tra 630-660 nm e 810-850 nm.
? importante notare che i fasci luminosi la cui lunghezza d?onda ? compresa tra 630 nm e 660 nm sono sostanzialmente noti come luce Deep Red, mentre i fasci luminosi la cui lunghezza d?onda ? compresa tra 810 nm e 850 nm sono sostanzialmente noti come NIR.
Come mostrato in Fig. 5, i fasci luminosi Deep Red sono particolarmente indicati per penetrare lo strato superficiale del corpo umano e per trattare la pelle, mentre i fasci luminosi NIR sono adatti a superare lo strato cutaneo raggiungendo anche le parti del corpo interne, ad esempio dei tessuti organici, cellule, neuroni e ossa. L?emettitore 3, come ovvio, pu? essere alimentato in qualsiasi modo, ossia in corrente continua o anche alternata. Ad esempio, il fascio luminoso emesso dall?emettitore 3 pu? essere generato con duty cycle 100% od anche duty cycle 50% in onda quadra. Inoltre, il fascio luminoso pu? essere generato a determinate frequenze, ad esempio preferibilmente, ma non soltanto, nelle frequenze comprese tra 10 Hz e 100 Hz.
L?emettitore 3, emettendo un fascio luminoso avente una propria lunghezza d?onda e, naturalmente, una propria intensit?, definisce anche una dose di emissione.
La dose di emissione ? sostanzialmente la quantit? di luce somministrata nel tempo ad un soggetto 10 esposto all?emettitore 3.
Pertanto, la dose di emissione ? data dal prodotto tra intensit? luminosa del fascio luminoso ed il tempo di emissione dello stesso fascio luminoso.
Il termine soggetto 10 ? naturalmente da intendersi in senso generico, ossia che esso non si riferisce necessariamente ad un oggetto inanimato, ma pu? anche includere una parte del corpo umano o anche tutto il corpo umano.
Quindi, il soggetto 10 pu? essere un qualsiasi elemento inanimato, un qualsiasi essere vivente, ad esempio umano, animale o vegetale, e pu? anche corrispondere ad una parte di un essere vivente, come del resto mostrato nelle Figg.4a-4b.
Il supporto 2 quindi sostanzialmente supporta almeno l?emettitore 3.
Inoltre, il supporto 2 potrebbe anche includere una pluralit? di emettitori 3.
Tali emettitori 3 potrebbero essere distribuiti ordinatamente in modo tale da realizzare una griglia od una superficie in cui gli emettitori 3 sono posizionati cos? da essere reciprocamente equi-distanziati.
In generale, il supporto 2 comprende almeno una parete di emissione 20.
La parete di emissione 20 ? una parte del supporto 2 includente uno o pi? emettitori 3. La parete di emissione 20 pu? quindi essere piana, oppure anche incurvata. La parete di emissione 2 ? preferibilmente configurata per affacciarsi sul soggetto 10.
Eventualmente, la parete di emissione 20 pu? essere configurata per avvolgere il soggetto 10 stesso.
Il supporto 2 pu? quindi essere realizzato secondo diverse modalit?.
In una prima forma di realizzazione, la parete di emissione 20 pu? sostanzialmente consistere in un pannello sulla cui superficie sono sostanzialmente disposti e ordinati emettitori 3, come mostrato in Fig.1.
Pertanto, la parete di emissione 20 pu? essere agevolmente posizionata sia su pareti, sia su soffitti e, in generale, su qualsiasi superfice piana che possa consentire l?appoggio della parete di emissione 20, ovvero del supporto 2.
Oppure, il supporto 2 pu? comprendere almeno due estremit? di sostegno 21 ed un telaio 22.
Il telaio 22 ? sostanzialmente un elemento strutturale, preferibilmente ad arco, che collega le estremit? di sostegno 21.
Quindi, il telaio 22 preferibilmente definisce un alloggiamento 22a.
L?alloggiamento 22a ? sostanzialmente lo spazio delimitato, almeno in parte, dal telaio 22 e parte delle estremit? di sostegno 21.
Pertanto, l?alloggiamento 22a ? sostanzialmente lo spazio sotteso dal telaio 22 ad arco.
Quindi, il telaio 22 pu? comprendere la parete di emissione 20. Quest?ultima, vantaggiosamente, ? rivolta verso l?alloggiamento 22a, ovvero uno o pi? emettitori 3 sono configurati, sostenuti dal telaio 22, per emettere luce verso l?alloggiamento 22a.
In una seconda forma di realizzazione del dispositivo 1, ciascuna delle due estremit? di sostegno 21 pu? comprendere un piede 21a.
Ciascun piede 21a ? sostanzialmente configurato per poggiare il supporto 2 stabilmente su di un piano di appoggio 11.
Il piano di appoggio 11 ? sostanzialmente un qualsiasi piano su cui pu? poggiare un soggetto 10. Quindi, il piano di appoggio 11 pu? ad esempio essere parte di un lettino, piuttosto che di un pavimento, un banco od altro ancora.
Il piede 21a ? sostanzialmente un elemento dotato, ad esempio, di una superficie piana atta ad interfacciarsi, in appoggio, con il piano di appoggio 11.
In una terza forma di realizzazione, almeno una delle estremit? di sostegno 21, eventualmente anche ciascuna di esse, pu? comprendere mezzi di movimentazione 21b.
I mezzi di movimentazione 21b sono preferibilmente configurati per consentire la movimentazione del supporto 2 rispetto ad un piano di scorrimento 12.
Il piano di scorrimento 12 ? sostanzialmente un qualsiasi piano su cui pu? poggiare il supporto 2. Quindi, il piano di scorrimento 12 pu? ad esempio essere parte di un lettino, piuttosto che di un pavimento, un banco od altro ancora.
Inoltre, il piano di scorrimento 12 pu? coincidere anche con il piano di appoggio 11. I mezzi di scorrimento 12, in particolare, sono configurati per consentire la movimentazione del supporto 2 lungo almeno una direzione predeterminata.
I mezzi di movimentazione 12 possono quindi includere ruote orientate lungo la stessa direzione.
Naturalmente, i mezzi di movimentazione 21b potrebbero anche essere efficacemente combinati con la prima forma di realizzazione, e potrebbero ad esempio essere disposti tra la parete di emissione 20 ed il piano di scorrimento 12 su cui si muove la parete 20.
Il dispositivo 1 preferibilmente comprende anche un?unit? di controllo 4.
L?unit? di controllo 4 ? operativamente connessa all?emettitore 3, o agli emettitori 3 se questi ultimi sono una pluralit?.
Quindi, l?unit? di controllo 4 ? configurata per consentire ad un utente almeno di impostare il tempo di emissione. Questo vuol dire che l?unit? di controllo 4 consente all?utente di indicare al dispositivo 1 per quanto tempo ? richiesto che l?emettitore 3 investa il soggetto 10 con il fascio luminoso.
Inoltre, l?unit? di controllo 4 ? configurata per consentire altres? l?impostazione di una dose predeterminata. La dose predeterminata ? preferibilmente la dose di somministrazione massima per il soggetto illuminato dal dispositivo 1.
Naturalmente, la dose pu? variare a seconda del tipo di soggetto 10 che si trova di fronte alla parete di emissione 20 e/o nell?alloggiamento 22a.
L?unit? di controllo 4, quindi, ? configurata per modulare l?intensit? luminosa del fascio luminoso in relazione al tempo di emissione impostato in modo tale che la dose di emissione corrisponda alla dose predeterminata,
Questo vuol dire che l?unit? di controllo 4 ? in grado di calcolare, in autonomia, di quanto ? necessario ridurre o aumentare l?intensit? luminosa in funzione del tempo di emissione impostato, nota la dose predeterminare da somministrare al soggetto 10.
Come evidente, essendo la dose di emissione data dal prodotto tra intensit? luminosa del fascio luminoso e tempo di emissione del fascio luminoso, per tempi elevati l?intensit? luminosa ? ridotta, mentre per tempi ridotti, l?intensit? luminosa ? elevata.
L?unit? di controllo 4, strutturalmente, pu? essere un qualsiasi elaboratore elettronico in grado di comandare gli altri componenti, come gli emettitori 3, ed in grado di ricevere ed inviare informazioni. Inoltre, l?unit? di controllo 4 ? preferibilmente in grado di svolgere calcoli in autonomia e pu? quindi includere una scheda elettrica o altri elementi equivalente.
L?unit? di controllo 4 potrebbe inoltre comprendere una interfaccia e/o un display accessibile dall?esterno del supporto 2 in modo tale da agevolare il controllo dell?unit? di controllo 4 da parte dell?utente. Ad esempio, potrebbe essere prevista una pulsantiera o un?interfaccia grafica su display cos? da realizzare un touch screen manipolabile.
In generale, l?unit? di controllo 4 pu? essere anche configurata per consentire all?utente di selezionare detta lunghezza d?onda tra intervalli compresi rispettivamente tra 630-660 nm e 810-850 nm, ossia rispettivamente attivando l?emissione Deep Red e/o NIR.
Oppure, ancora, l?unit? di controllo 4 potrebbe includere mezzi di connessione. Se presenti, i mezzi di connessione sono preferibilmente configurati per consentire la connessione da remoto dell?unit? di controllo 4 con un elaboratore esterno.
L?elaboratore esterno pu?, a sua volta, essere configurato per consentire all?utente di impartire comandi all?unit? di controllo 4 dall?esterno rispetto al supporto 2.
L?elaboratore esterno pu? quindi essere uno smartphone, un tablet, un PC o altro elemento equivalente in grado di comunicare con l?unit? di controllo 4 grazie ai mezzi di connessione. Questi ultimi, in dettaglio, possono essere di tipo Wi-Fi, Bluetooth?, IR o altro ancora.
Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende ulteriori elementi.
Infatti, il dispositivo 1 comprende anche mezzi di acquisizione 5.
I mezzi di acquisizione 5 sono operativamente connessi con l?unit? di controllo 4. Quindi, vantaggiosamente, i mezzi di acquisizione 5 sono configurati per determinare una distanza tra l?emettitore 3 ed il soggetto 10 investito dal fascio luminoso.
I mezzi di acquisizione 5 possono quindi essere dei semplici sensori di prossimit? od altri sensori in grado di determinare la distanza del soggetto 10 rispetto all?emettitore 3 ovvero alla parete di emissione 20.
I mezzi di acquisizione 5 possono essere posizionati in prossimit? degli emettitori 3, ad esempio in corrispondenza della griglia realizzata da questi ultimi, oppure anche intorno agli emettitori 3. In generale, i mezzi di acquisizione 5 possono essere posizionati in qualsiasi posizione sulla parete di emissione 20 cos? da essere rivolti verso il soggetto 10, cos? come gli emettitori 3.
Vantaggiosamente, l?unit? di controllo 4 ? ulteriormente configurata per modulare l?intensit? luminosa del fascio luminoso in relazione alla distanza acquisita, tramite i mezzi di acquisizione 5, in modo tale che la dose di emissione corrisponda alla dose predeterminata.
Pertanto, il dispositivo 1 ? in grado di modulare l?intensit? non soltanto in relazione al tempo di emissione impostato, ma anche in relazione alla distanza tra il soggetto 10 e l?emettitore 3, ovvero al piano di emissione 20.
Ancora pi? vantaggiosamente, i mezzi di acquisizione 5 possono essere configurati per acquisire la distanza nel tempo durante almeno il tempo di emissione. L?unit? di controllo 4 pu? essere allora configurata per modulare l?intensit? luminosa in maniera variabile nel tempo in relazione a variazioni della distanza acquisita nel tempo in modo tale che la dose di emissione corrisponda alla dose predeterminata. In altre parole, i mezzi di acquisizione 5 e l?unit? di controllo 4 possono essere configurati per modulare l?intensit? del fascio luminoso in real time, ossia dinamicamente durante tutta la durata del tempo di emissione, cos? da compensare qualsiasi variazione della distanza tra soggetto 10 ed emettitore 3 ad esempio dovuta alla movimentazione relativa tra soggetto 10 e supporto 2.
Il funzionamento del dispositivo 1 precedentemente descritto in termini strutturali ? il seguente.
Sostanzialmente ? possibile disporre il soggetto 10 di fronte alla parete di emissione 20, nella prima forma di realizzazione, o nell?alloggiamento 22a, nelle altre forme di realizzazione, per consentire la foto-biostimolazione del soggetto 10 stesso.
I parametri di tempo di emissione, tipologia di emissione e dose predeterminata sono impostabili e, pertanto, la dose di emissione pu? essere pienamente controllata dall?utente.
L?invenzione consente di realizzazione anche un nuovo procedimento di settaggio di foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare di un soggetto 10.
Il procedimento comprende, per sommi capi, almeno una fase di impostazione. Nella fase di impostazione vengono impostati il tempo di emissione del fascio luminoso avente una lunghezza d?onda compresa tra 630 nm e 850 nm, che definisce una dose di emissione data dal prodotto tra intensit? luminosa del fascio luminoso e tempo di emissione del fascio luminoso.
Inoltre, nella fase impostazione viene impostata una dose predeterminata.
Quindi, il procedimento comprende anche una fase di modulazione in cui l?intensit? luminosa del fascio luminoso ? modulata in relazione al tempo di emissione impostato in modo tale che la dose di emissione corrisponda alla dose predeterminata.
Il procedimento, vantaggiosamente, comprende ulteriormente una fase di determinazione. Nella fase di determinazione, viene determinata la distanza l?emettitore 3 ed il soggetto 10 investito dal fascio luminoso.
Quindi, vantaggiosamente, nella fase di modulazione, l?intensit? luminosa del fascio luminoso ? anche modulata in relazione alla distanza acquisita in modo tale che la dose di emissione corrisponda alla dose predeterminata.
Il dispositivo foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare 1 secondo l?invenzione consegue, quindi, importanti vantaggi.
Infatti, il dispositivo 1 tiene conto, durante il funzionamento, di tutti i parametri necessari alla somministrazione efficace e sicura della corretta dose di luce.
Inoltre, la stimolazione viene controllata anche dinamicamente, in modo tale da impedire eventuali danneggiamenti o errate somministrazioni di dosi di luce.
Pertanto, il dispositivo 1 ? in grado di gestire la somministrazione in qualsiasi situazione e su qualsiasi tipologia di soggetto dato che tutti i parametri sono impostabili da parte dell?utente, eventualmente anche da remoto con un elaboratore esterno.
L?invenzione ? suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo (1) foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare in un soggetto (10) comprendente:
- un supporto (2) includente almeno un emettitore (3) configurato per emettere un fascio luminoso avente una lunghezza d?onda compresa tra 630 nm e 850 nm e definente una dose di emissione data dal prodotto tra intensit? luminosa di detto fascio luminoso e tempo di emissione di detto fascio luminoso,
- un?unit? di controllo (4) operativamente connessa a detto emettitore (3), configurata per consentire ad un utente almeno di impostare detto tempo di emissione ed una dose predeterminata e configurata per modulare detta intensit? luminosa di detto fascio luminoso in relazione a detto tempo di emissione impostato in modo tale che detta dose di emissione corrisponda a detta dose predeterminata, e caratterizzato dal fatto di comprendere ulteriormente
- mezzi di acquisizione (5) operativamente connessi a detta unit? di controllo (4) e configurati per determinare una distanza tra detto emettitore (3) e detto soggetto (10) investito da detto fascio luminoso,
- detta unit? di controllo (4) essendo ulteriormente configurata per modulare detta intensit? luminosa di detto fascio luminoso in relazione a detta distanza acquisita in modo tale che detta dose di emissione corrisponda a detta dose predeterminata.
2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di acquisizione (5) acquisiscono detta distanza nel tempo durante almeno detto tempo di emissione e detta unit? di controllo (4) ? configurata per modulare detta intensit? luminosa in maniera variabile nel tempo in relazione a variazioni di detta distanza acquisita nel tempo in modo tale che detta dose di emissione corrisponda a detta dose predeterminata.
3. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto emettitore (3) ? di tipo a scelta tra LED e Laser.
4. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui unit? di controllo (4) ? configurata per consentire ad un utente di selezionare detta lunghezza d?onda tra intervalli compresi rispettivamente tra 630-660 nm e 810-850 nm.
5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto supporto (2) comprende una pluralit? di detti emettitori (3).
6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto supporto (2) comprende almeno una parete di emissione (20) includente uno o pi? di detti emettitori (3) e configurata per affacciarsi su detto soggetto (10).
7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto supporto (2) comprende almeno due estremit? di sostegno (21) ed un telaio (22) ad arco collegante dette estremit? di sostegno (21), definente un alloggiamento (22a) atto ad alloggiare detto soggetto (10) e delimitato in parte da detto telaio (22) e parte di dette estremit? di sostegno (21) e comprendente detta parete di emissione (20) rivolta verso detto alloggiamento (22a).
8. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuna di dette estremit? di sostegno (21) comprende un piede (21a) configurato per poggiare detto supporto (2) stabilmente su di un piano di appoggio (11) per detto soggetto (10).
9. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una di dette estremit? di sostegno (21) comprende mezzi di movimentazione (21b) configurato per consentire la movimentazione di detto supporto (2) rispetto ad un piano di scorrimento (12) lungo almeno una direzione predeterminata.
10. Procedimento di settaggio di foto-biostimolatore per rigenerazione cellulare di un soggetto (10) comprendente:
- impostare un tempo di emissione di un fascio luminoso avente una lunghezza d?onda compresa tra 630 nm e 850 nm e definente una dose di emissione data dal prodotto tra intensit? luminosa di detto fascio luminoso e tempo di emissione di detto fascio luminoso ed una dose predeterminata,
- modulare detta intensit? luminosa di detto fascio luminoso in relazione a detto tempo di emissione impostato in modo tale che detta dose di emissione corrisponda a detta dose predeterminata,
e caratterizzato dal fatto di comprendere ulteriormente
- determinare una distanza tra detto emettitore (3) e detto soggetto (10) investito da detto fascio luminoso, e
- modulare detta intensit? luminosa di detto fascio luminoso in relazione a detta distanza acquisita in modo tale che detta dose di emissione corrisponda a detta dose predeterminata.
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