IT201900015665A1 - Packaging per prodotti farmaceutici - Google Patents

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IT201900015665A1 IT102019000015665A IT201900015665A IT201900015665A1 IT 201900015665 A1 IT201900015665 A1 IT 201900015665A1 IT 102019000015665 A IT102019000015665 A IT 102019000015665A IT 201900015665 A IT201900015665 A IT 201900015665A IT 201900015665 A1 IT201900015665 A1 IT 201900015665A1
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Eurpack Giustini Sacchetti S R L
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DESCRIZIONE
PACKAGING PER PRODOTTI FARMACEUTICI
La presente invenzione ha per oggetto un packaging per prodotti farmaceutici del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, la presente invenzione ha per oggetto un packaging per prodotti farmaceutici solidi quali, ad esempio, pillole, pastiglie o comunque materiali definenti un volume pressoché costante.
Come noto, i prodotti farmaceutici sono usualmente commercializzati all’interno di packaging o contenitori che consentono di preservarne le caratteristiche attive senza alterarne l’efficacia.
In particolare, tali packaging consentono di conservare i prodotti pur garantendo una corretta, generalmente periodica, assunzione dei farmaci stessi. Pertanto, a tal proposito, i comuni packaging si compongono sostanzialmente di un packaging primario e di un packaging secondario.
Il packaging secondario è sostanzialmente atto a contenere il packaging primario ed un foglietto illustrativo inerente al farmaco contenuto. Il packaging secondario è generalmente costituito da una scatola, ad esempio in cartone, all’interno del quale è alloggiato il packaging primario.
Il packaging secondario è, pertanto, il contenitore immediatamente visibile dall’utente ed include generalmente il marchio del farmaco, nonché eventuali disegni decorativi ed informazioni rilevanti per l’utente.
Il packaging primario è, invece, generalmente utilizzato per contenere direttamente il farmaco. Esempi di packaging primario sono, quindi, i comuni blister contenenti le pastiglie e dotati di pellicola in alluminio vincolata removibilmente su uno o più fogli polimerici in cui sono ricavate delle cavità di contenimento separate per le pastiglie.
Il packaging secondario può, quindi, includere uno o più packaging primari. Qualora i packaging primari siano in numero superiore ad uno, generalmente, essi sono alloggiati in modo tale da risultare reciprocamente sovrapposti.
La tecnica nota descritta comprende alcuni importanti inconvenienti.
In particolare, anche a causa del foglietto illustrativo, i packaging primari sono difficilmente accessibili all’apertura del packaging secondario. Tale aspetto è rilevante soprattutto nelle fasi iniziali di assunzione quando i blister contengono la maggior parte di pastiglie e definiscono il maggior spessore.
Inoltre, i blister stessi, sono difficili da aprire. In molti casi è necessario spingere la pastiglia fuori dal packaging primario applicando una pressione sul foglio polimerico tale da forare la pellicola in alluminio. Tuttavia, tale espediente comporta delle deformazioni del packaging primario che ostruiscono ulteriormente l’estrazione dello stesso dal packaging secondario.
Lo spellicolamento del foglio in alluminio è, invece, difficilmente effettuabile e, quando messo in atto, può portare a spellicolare involontariamente una porzione troppo ampia del foglio polimerico con la conseguente esposizione di pastiglie inutilizzate.
I packaging primari, per altro, quando spellicolati non sono più richiudibili e, pertanto, è necessario ricorrere a pellicole esterne, ad esempio domopak™, per ricoprire la cavità polimerica scoperta.
Le confezioni o packaging secondari della tecnica nota, inoltre, sono poco portabili se non sono in principio di dimensioni ridotte. Infatti, le confezioni ha una forma predeterminata che rimane tale fino al termine dell’utilizzo e, pertanto, soprattutto quando il packaging secondario è molto ingombrante, è necessario estrarre i packaging primari singolarmente e trasportarli separatamente.
Tuttavia, tali packaging primari, per loro natura, sono più fragili del packaging secondario e potrebbero essere deformati e rotti durante il trasporto se non protetti o supportati.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione è ideare un packaging per prodotto farmaceutico in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell'invenzione ottenere un packaging per prodotto farmaceutico che agevoli notevolmente la fruizione del farmaco ivi contenuto.
Un altro importante scopo dell'invenzione è realizzare un packaging maneggevole ed al contempo facilmente trasportabile mantenendo il farmaco ivi compreso in uno stato di conservazione ottimale.
In conclusione, un ulteriore compito tecnico dell’invenzione è quello di ridurre gli ingombri del packaging in modo tale da consentire il trasporto dello stesso senza alterarne la configurazione iniziale, ad esempio senza eliminare il packaging secondario isolando i packaging primari.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un packaging per prodotti farmaceutici come rivendicato nella annessa rivendicazione 1.
Soluzioni tecniche preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell’invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra un esempio di packaging per prodotti farmaceutici di tipo convenzionale;
la Fig. 2a illustra un contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici di tipo convenzionale;
la Fig. 2b è un contenitore secondario di un packaging per prodotti farmaceutici di tipo convenzionale; e
la Fig. 3a rappresenta una vista in pianta di un contenitore primario costituito da una sola unità di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione;
la Fig. 3b mostra una vista laterale un contenitore primario costituito da una sola unità di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione;
la Fig. 4a illustra una vista in pianta di due contenitori primari comprensivi ciascuno di più unità di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione in cui i contenitori primari sono reciprocamente sovrapposti;
la Fig. 4b è una vista laterale di due contenitori primari comprensivi ciascuno di più unità di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione in cui i contenitori primari sono reciprocamente sovrapposti in modo tale da essere posizionati ad incastro;
la Fig. 5 rappresenta la sagoma pre-piegatura dell’involucro esterno di un contenitore secondario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione;
la Fig. 6 mostra la sagoma pre-piegatura dell’involucro interno di un contenitore secondario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione;
le Figg. 7a-7g illustrano un procedimento d’uso di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione in cui è mostrata l’apertura della porzione removibile, la deformazione della seconda presa, l’estrazione dell’involucro interno, l’estrazione del contenitore primario dal contenitore secondario, la frammentazione del contenitore primario per prelevare una singola unità e una vista dell’unità contenente il prodotto farmaceutico pronta per lo spellicolamento;
la Fig. 8a è una vista in prospettiva del dettaglio dei mezzi di blocco dell’involucro esterno di un contenitore secondario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione;
la Fig. 8b rappresenta una vista laterale tra l’interazione tra l’involucro interno ed esterno di un contenitore secondario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una prima forma di realizzazione;
la Fig. 9 mostra una vista in prospettiva di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una seconda forma di realizzazione;
la Fig. 10 illustra la sagoma pre-piegatura del contenitore secondario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una seconda forma di realizzazione in cui l’involucro esterno e l’involucro interno sono in un sol pezzo; la Fig. 11a è la sagoma pre-piegatura dell’involucro esterno di un contenitore secondario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una seconda forma di realizzazione in cui l’involucro esterno e l’involucro interno sono separati;
la Fig. 11b rappresenta la sagoma pre-piegatura dell’involucro interno di un contenitore secondario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una seconda forma di realizzazione in cui l’involucro esterno e l’involucro interno sono separati;
le Figg. 12a-12f illustrano un procedimento d’uso di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una seconda forma di realizzazione in cui è mostrata l’apertura del contenitore secondario rimuovendo i mezzi di blocco tramite i mezzi a strappo ed in cui è mostrato il procedimento di riduzione del volume dell’involucro interno;
la Fig. 13 è una vista frontale del contenitore primario in configurazione aperta di un packaging per prodotto farmaceutico secondo l’invenzione in una terza forma di realizzazione;
la Fig. 14 rappresenta una vista frontale della sagoma pre-piegatura del contenitore secondario di un packaging per prodotto farmaceutico secondo l’invenzione in una terza forma di realizzazione;
le Figg. 15a-15g mostrano un procedimento d’uso di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una terza forma di realizzazione in cui il contenitore primario viene rimosso dal contenitore secondario, il contenitore primario è riposto all’interno di una borsa ed il contenitore primario è utilizzato; la Fig. 16a illustra una vista frontale di un prodotto farmaceutico secondo l’invenzione in una quarta forma di realizzazione;
la Fig. 16b è una vista laterale di un prodotto farmaceutico secondo l’invenzione in una quarta forma di realizzazione;
la Fig. 17a rappresenta una vista frontale del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una quarta forma di realizzazione;
la Fig. 17b mostra una vista laterale del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una quarta forma di realizzazione;
la Fig. 17c illustra una vista dall’alto del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una quarta forma di realizzazione; la Fig. 18 è una vista frontale della sagoma pre-piegatura del contenitore secondario di un packaging per prodotto farmaceutico secondo l’invenzione in una quarta forma di realizzazione;
le Figg. 19a-19c rappresentano il procedimento di assunzione del prodotto farmaceutico in cui l’utente preleva il contenitore secondario dalla propria tasca, impugna un contenitore primario dal contenitore secondario ed ingerisce il prodotto farmaceutico premendo sulla porzione di impugnatura del contenitore primario facendo fuoriuscire il confetto dalla porzione di apertura;
la Fig. 20a mostra una vista frontale del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una quinta forma di realizzazione;
la Fig. 20b illustra una vista laterale del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una quinta forma di realizzazione;
la Fig. 21 è una vista frontale di due contenitori primari di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una quinta forma di realizzazione in cui i contenitori primari sono reciprocamente vincolati;
le Figg. 22a-22f rappresentano un procedimento d’uso del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una quinta forma di realizzazione in cui viene prelevata una capsula di prodotto farmaceutico da una cavità, viene sezionata la capsula, viene riposta la porzione di capsula non utilizzata entro la cavità dell’unità adiacente alla prima parete di copertura e viene richiusa la cavità bloccando la prima parete di copertura sulla cavità tramite l’elemento di blocco ed il solco;
la Fig. 23a mostra una vista frontale del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una sesta forma di realizzazione;
la Fig. 23b illustra una vista laterale del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una sesta forma di realizzazione; le Figg. 24a-24i descrivono un procedimento d’uso del contenitore primario di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una sesta forma di realizzazione in cui viene rimossa la prima parete di copertura, viene estratta la capsula, viene sezionata la capsula e la parte inutilizzata della capsula viene riposta in una cavità del contenitore primario poi sigillata tramite l’inserimento della prima parete di copertura realizzata, nella fattispecie, da una tessera;
la Fig. 25 rappresenta una vista frontale di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una settima forma di realizzazione; e
le Figg. 26a-26g mostrano un procedimento d’uso di un packaging per prodotti farmaceutici secondo l’invenzione in una settima forma di realizzazione in cui il contenitore secondario è aperto a portafoglio.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarità e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoché" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di una lieve divergenza dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui è associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente una divergenza non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come “primo”, “secondo”, “superiore”, “inferiore”, “principale” e “secondario” non identificano necessariamente un ordine, una priorità di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per più chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533:1975).
Con riferimento alle Figure, il packaging per prodotti farmaceutici secondo l'invenzione è globalmente indicato con il numero 1.
Con il termine packaging si intende l’insieme dei contenitori adibiti alla conservazione di prodotti farmaceutici 10 o del prodotto farmaceutico 10 contenuto all’interno di essi.
Il prodotto farmaceutico 10 è preferibilmente una pastiglia od una capsula almeno parzialmente solida e comunque definente un volume ben definito e sostanzialmente non deformabile.
In altre parole, il prodotto farmaceutico 10 non è un prodotto colabile o, se lo è in parte, esso è contenuto all’interno di una capsula solida atta a decomporsi esclusivamente in seguito all’assunzione del farmaco da parte dell’utente.
Il packaging 1 può quindi comprendere sia un packaging primario che un packaging secondario, oppure uno solo tra i due. Come descritto successivamente, il packaging 1 può assumere diverse configurazioni e pertanto, diverse composizioni. In ogni caso, il packaging 1 può contenere un contenitore primario 100.
Il contenitore, o packaging, primario 100 è sostanzialmente atto a contenere una pluralità di capsule, o pastiglie, che costituiscono il prodotto farmaceutico 10.
Il contenitore primario 100 comprende, preferibilmente, un primo foglio 101 ed un secondo foglio 102.
Il primo foglio 101 è preferibilmente un elemento sviluppantesi prevalentemente lungo un piano principale 100a e definente spessori ridotti. Tuttavia, il primo foglio 101 include anche almeno una cavità 103. Preferibilmente, il primo foglio 101 comprende una pluralità di cavità.
Le cavità 103 sono preferibilmente degli alloggiamenti ricavati sul primo foglio 101, ad esempio per deformazione plastica del foglio 101 stesso, ed atti a contenere il prodotto farmaceutico 10. Le cavità 103 sono preferibilmente definite da porzioni di primo foglio 101 protrudenti rispetto al piano principale 100a.
Pertanto, le cavità 103 sono sostanzialmente di dimensioni tale da consentire l’inserimento delle suddette capsule costituenti preferibilmente il prodotto farmaceutico 10.
Il primo foglio 101 definisce, inoltre, un bordo 101a.
Il bordo 101a è sostanzialmente la porzione perimetrica del primo foglio 101 e, pertanto, essa definisce sostanzialmente la forma, nel piano principale 100a, del primo foglio 101.
Il secondo foglio 102 è preferibilmente atto ad essere disposto a contatto con il primo foglio 101 lungo il piano principale 100a. Preferibilmente, il secondo foglio 102 si estende in maniera tale da ricoprire la cavità 103 o tutte le cavità 103 e sigillare a tenuta ogni cavità 103 contenente il prodotto farmaceutico 10.
Il secondo foglio 102 è, quindi, preferibilmente vincolato almeno in parte a contatto con il primo foglio 101 tramite incollaggi che sono risolvibili a strappo da parte di un utente.
In aggiunta a quanto descritto, sia il primo foglio 101 sia il secondo foglio 102 possono includere uno o più intagli 104.
Gli intagli 104, se presenti, possono essere disposti attorno ad ogni cavità 103 in modo tale da consentire la separazione reciproca delle singole cavità 203 e la frammentazione dei fogli 101, 102 in unità 104a contenenti ciascuna un singolo prodotto farmaceutico 10.
Il contenitore primario 100 come appena descritto è sostanzialmente similare a qualunque blister attualmente disponibile in commercio.
Il packaging 1 può, inoltre, includere in aggiunte o solo un contenitore secondario 105, che può coincidere con l’involucro esterno 108.
Il contenitore secondario 105 è preferibilmente una scatola chiusa definente una pluralità di facce laterali 106. Preferibilmente, il contenitore secondario 105 ha usualmente una forma sostanzialmente di parallelepipedo rettangolo. Pertanto, preferibilmente, le facce laterale 106 sono preferibilmente in numero di sei e, generalmente, il contenitore secondario 105 è apribile in corrispondenza di almeno una faccia laterale 106.
Aprendo la faccia laterale 106, è possibile accedere al contenuto del contenitore secondario 105.
Il contenitore secondario 105, inoltre, preferibilmente include uno o più contenitori primari 100 sovrapposti reciprocamente.
Anche il contenitore secondario 105 come appena descritto è sostanzialmente similare a qualunque packaging secondario o custodia attualmente disponibile in commercio.
Vantaggiosamente, il packaging 1 comprende alcune caratteristiche peculiari.
Tali caratteristiche sono realizzate attraverso una pluralità di diverse configurazioni come in seguito descritte. Pertanto, per ragioni di chiarezza, i contenitori 100, 105 sono numerati, nel seguito della descrizione, variando in maniera crescente la prima cifra della numerazione, a seconda della configurazione, pur mantenendo inalterate le caratteristiche comuni precedentemente descritte.
In una prima forma di realizzazione, mostrata nelle Figg. 3a-8b, il packaging 1 comprende almeno il contenitore primario 200.
In particolare, il primo foglio 201 ed il secondo foglio 202 definiscono una sagoma simile sul piano principale 200a. Tuttavia, preferibilmente, almeno parte del bordo 201a del primo foglio 201 si sviluppa preferibilmente al di fuori del piano principale 200a. Il secondo foglio 202 è, invece, preferibilmente piano.
Pertanto, in questo modo, il primo foglio 201 ed il secondo foglio 202 si sovrappongono a contatto lungo il piano principale 200a soltanto nella porzione in cui sono presenti bordi 201a estendentisi lontano dal piano principale 200a. Di conseguenza, in corrispondenza dei bordi 201a come sopra descritti, il secondo foglio 202 realizza almeno una linguetta 202a. Naturalmente, il secondo foglio potrebbe realizzare anche una pluralità di linguette 202a.
Il bordo 201a, ancora più in dettaglio, protrude preferibilmente dal piano principale 200a dallo stesso lato della cavità 203. Pertanto, preferibilmente, Il contenitore primario 100 che comprende una sola cavità 203 od una singola unità 204a, definisce sostanzialmente una configurazione a cucchiaio facilmente impugnabile in corrispondenza del bordo 201a arcuato.
Preferibilmente ogni singola cavità 203 è associata a una porzione di fogli 201, 202 definente bordi 201a e una linguetta 202a. Inoltre, preferibilmente, ogni linguetta 201a è preferibilmente separata dalle altre tramite una linea di taglio, così che sia più semplice accedere ad una cavità 203 alla volta.
La linguetta 202a è sostanzialmente una porzione di secondo foglio 202 protrudente dalla porzione di contatto tra i fogli 201, 202 e facilmente impugnabile, ad esempio con due dita, da un utente.
Ancora più in dettaglio, i bordi 201a possono essere incurvati al di fuori del piano principale 200a in modo tale da non superare in profondità le cavità 203.
In altre parole, le cavità 203 definiscono un piano secondario 200b parallelo al piano principale 200a. La distanza tra i piani 200a, 200b sostanzialmente definisce lo spessore del contenitore primario 200. I bordi 201a incurvati, quindi, protrudono dal piano principale 200a rimanendo, tuttavia, entro lo spazio compreso tra il 200a ed il 200b.
Inoltre, le cavità 203a stesse definiscono una estensione 203a nel piano principale 200a. L’estensione 203a non è altro che la sagoma della cavità 203a stessa nel piano principale 200a.
Le cavità 203 sono, inoltre, reciprocamente separate nel primo foglio 201 in modo tale che tra ogni cavità 203 sia compreso uno spazio di separazione pari all’estensione 203a.
In questo modo, è possibile sovrapporre, o contrapporre, due diversi contenitori primari 200 in modo tale che le rispettive cavità 203 siano alternate, e reciprocamente sostanzialmente incastrate, tra i rispettivi primi fogli 201, come mostrato in Fig. 4b. Sostanzialmente, quindi, il piano principale 200a di un contenitore primario 200 coincide sostanzialmente con il piano secondario 200b del contenitore 200 ad esso sovrapposto.
Preferibilmente, inoltre, il primo ed il secondo foglio 201, 202 comprendono degli intagli 204 atti a consentire la separazione di una o più unità 204a. In aggiunta, preferibilmente, ciascuna unità 204a definisce un profilo regolare, con angoli smussati, in maniera tale da evitare che eventuali spigoli vivi, che sarebbero potuti derivare dalla separazione dell’unità 204a dal resto del contenitore primario 200, possano ferire l’utente o lacerare degli oggetti o delle pareti, ad esempio di tessuto, a contatto con l’unità 204a stessa.
I contenitori 200 così sovrapposti occupano uno spazio molto esiguo. Pertanto, essi possono essere inseriti in un contenitore secondario 205 di ridotte dimensioni.
Il packaging 1 può infatti comprendere almeno due contenitori primari 200 ed un contenitore secondario 205. Il contenitore secondario 205 può essere, quindi, configurato per contenere almeno due contenitori primari 200.
Il contenitore secondario 205, in particolare, preferibilmente comprende almeno un involucro esterno 208. L’involucro esterno 208 preferibilmente definisce le facce 206. Inoltre, il contenitore secondario 205 può comprendere anche un involucro interno 207.
L’involucro interno 207 è preferibilmente un contenitore aperto in corrispondenza di almeno una superficie laterale in modo tale da realizzare un cassetto scorrevole all’interno dell’involucro esterno 208.
Pertanto, gli involucri 207, 208 hanno preferibilmente dimensioni similari e l’involucro interno 207 è labilmente vincolato all’involucro esterno 208 in modo tale da poter scorrere rispetto ad esso lungo almeno una direzione predeterminata. L’involucro interno 207 è, quindi, preferibilmente atto ad alloggiare i contenitori primari 200.
Preferibilmente, l’involucro esterno 208 è sigillato prima dell’uso e l’involucro interno 207 non è accessibile da parte dell’utente.
Tuttavia, vantaggiosamente, l’involucro esterno 208 comprende almeno una porzione removibile 209.
La porzione removibile 209 è una zona dell’involucro esterno 208 removibile a strappo. A esempio, essa può essere realizzata attraverso intagli. In particolare, preferibilmente, la porzione removibile coincide sostanzialmente con una faccia laterale 206.
Pertanto, la porzione removibile 209 include una faccia laterale 206 dell’involucro esterno 208. In aggiunta, preferibilmente, la porzione removibile 209 comprende una prima presa 209a.
La prima presa 209a è un elemento protrudente rispetto alla faccia laterale 206 e facilmente impugnabile da un utente.
La prima presa 209a è preferibilmente atta a consentire lo strappo della porzione removibile 209, e quindi della faccia laterale 206 corrispondente, dall’involucro esterno 208.
Pertanto, quando la porzione removibile 209 è rimossa, almeno una faccia dell’involucro interno 207 è esposta all’esterno.
Preferibilmente, l’involucro interno 207 comprende una seconda presa 207a.
La seconda presa 207a è una porzione dell’involucro interno 207 deformabile in maniera tale da realizzare una linguetta di presa. Opportunamente, la seconda presa 207a si affaccia in corrispondenza della porzione removibile 209 dell’involucro esterno 208 in modo tale che, quando la porzione removibile 209 è rimossa, la seconda presa 207a può essere utilizzata da un utente per estrarre l’involucro interno 207 dall’involucro esterno 208.
Inoltre, preferibilmente, l’involucro esterno 208 include dei mezzi di blocco 208a. I mezzi di blocco 208a sono preferibilmente atti a bloccare la corsa dell’involucro interno 207 verso l’esterno rispetto all’involucro esterno 208. In particolare, preferibilmente i mezzi di blocco 208a possono includere una linguetta protrudente dalle pareti interne dell’involucro esterno 208 in modo tale da ostruire la fuoriuscita di almeno una parete dell’involucro interno 207, come mostrato nelle Figg.8a-8b. In una seconda forma di realizzazione, mostrata nelle Figg. 9-12f, il packaging 1 comprende almeno il contenitore secondario 305.
Il contenitore secondario 305 definisce, quindi, le facce 306.
Il contenitore secondario 305 può essere, inoltre, realizzato in un sol pezzo o può comprendere una pluralità di differenti componenti.
Il contenitore secondario 305 comprende preferibilmente un involucro interno 307 ed un involucro esterno 308. Come già detto, gli involucri 307, 308 possono essere parte di un sol pezzo, oppure essere separati. Preferibilmente, gli involucri 307, 308 definiscono una forma a parallelepipedo rettangolo e, quando in uso, definiscono forme e dimensioni pressoché similari. Preferibilmente, in uso, l’involucro interno 307 è disposto all’interno dell’involucro esterno 308 e, se il packaging 1 viene aperto, l’involucro interno 307 può scorrere all’interno dell’involucro esterno 308. Gli involucri 307, 308 definiscono, quindi, una struttura sostanzialmente a cassetto. Naturalmente, l’involucro 307 può includere sia prodotto farmaceutico 10 sfuso che eventuali altri contenitori primari 300.
Preferibilmente, l’involucro esterno 308 definisce quattro facce laterali 306, mentre l’involucro interno 307 definisce due facce laterali 306.
In una prima configurazione, mostrata in Fig.10, l’involucro interno 307 è vincolato all’involucro esterno 308 tramite mezzi a strappo 308b.
I mezzi a strappo 308b sono sostanzialmente dei vincoli risolvibili tramite i quali gli involucri 307, 308 sono reciprocamente connessi. In particolare, i mezzi a strappo 308b sono preferibilmente costituiti da un intaglio tratteggiato e, pertanto, consentono all’utente di strappare con facilità la porzione di involucro interno 307 vincolata all’involucro esterno 308 in corrispondenza dei mezzi di strappo 308b. Inoltre, preferibilmente, l’involucro esterno 308 comprende dei mezzi di blocco 308a. I mezzi di blocco 308a sono atti, quando gli involucri 307, 308 sono richiusi in configurazione d’uso, a bloccare almeno una parte di involucro interno 307.
In particolare, preferibilmente, i mezzi di blocco 308a includono almeno una linguetta atta ad interferire con parte dell’involucro interno 307.
Preferibilmente, quindi, l’involucro interno 307 comprende, a sua volta, almeno una fessura 307e.
La fessura 307e è sostanzialmente una fenditura disposta a ridosso della porzione di involucro interno 307 che definisce una faccia laterale 306, configurata per accogliere i mezzi di blocco 308a. In questo modo, i mezzi di blocco 308a vincolano ad incastro l’involucro interno 307 in modo tale che il packaging 1 risulti essere, globalmente, richiuso.
L’involucro esterno 308 include quindi dei mezzi a strappo 308b disposti anche in prossimità dei mezzi di blocco 308a. In questo modo, anche i mezzi di blocco 308b sono removibili a strappo e possono consentire all’utente di liberare l’involucro interno 307 dall’involucro esterno 308.
In una seconda configurazione, mostrata nelle Figg.11a-11b, gli involucri 307, 308 non sono in un sol pezzo. Pertanto, preferibilmente, l’involucro esterno 308 definisce almeno due mezzi di blocco 308a vincolati al resto dell’involucro esterno 308 tramite i mezzi a strappo 308b.
In particolare, tali mezzi di blocco 308a sono delle alette laterali atte ad interferire con parte dell’involucro interno 307 quando quest’ultimo è adagiato all’interno dell’involucro esterno 308.
Preferibilmente, quindi, l’involucro interno 307 comprende, a sua volta, due fessure 307e disposte in prossimità delle porzioni di involucro interno 307 definenti le facce 306 e configurate per alloggiare parte dei mezzi di blocco 308a.
In qualunque configurazione, l’involucro 307 definisce almeno tre facce centrali 307b.
Le facce centrali 307b definiscono sostanzialmente il corpo centrale dell’involucro interno 307, quando esso definisce una sagoma pre-piegatura, ossia prima dell’uso.
Esse, pertanto, separano sostanzialmente le facce laterali 306.
Le facce centrali 307b possono essere delle porzioni sostanzialmente piane e suddivise da cordonature, oppure possono includere a loro volta altri elementi. Preferibilmente, la faccia centrale 307b disposta nel mezzo dell’involucro interno 307 pre-piegatura include almeno una porzione intermedia 307c.
La porzione intermedia 307c è preferibilmente una parte di faccia centrale 307b. In particolare, la faccia centrale 307b è suddivisa in tre fasce reciprocamente separate da cordonature e la porzione intermedia 307c è la fascia centrale.
Inoltre, le facce centrali 307b che definiscono le paratie laterali dell’involucro interno 307 includono a loro volta dei lembi a strappo 307d.
I lembi a strappo 307d sono preferibilmente delle parti delle facce laterali adiacenti alla porzione intermedia 307c. In dettaglio, esse sono sostanzialmente una continuazione della porzione intermedia 307c.
I lembi a strappo 307d sono quindi geometricamente definiti da linee di intaglio strappabili che consentono all’utente di svincolare i lembi a strappo 307c da parte della faccia centrale 307b.
I lembi a strappo 307d consentono, quindi, di ripiegare parte dell’involucro interno 307 in maniera tale da realizzare un involucro di più ridotte dimensioni.
Il procedimento di riduzione del volume dell’involucro interno 307 è rappresentato nelle Figg.12a-12f.
In questo modo, l’utente può ridurre il volume dell’involucro interno 307 quando il prodotto farmaceutico 10 è diminuito ed occupa meno spazio, rendendo il packaging ancora più portatile. Naturalmente, preferibilmente, quando il volume dell’involucro interno 307 è ridotto, preferibilmente l’involucro esterno 308 non è più utilizzato. Pertanto, in aggiunta, preferibilmente l’involucro interno 307 include informazioni relative al prodotto farmaceutico 10 presente al proprio interno; in particolare, tali informazioni possono essere la copia di quanto già presente nell’involucro esterno 308.
In una terza forma di realizzazione, mostrata nelle Figg. 13-15g, il packaging 1 comprende almeno il contenitore primario 400.
Il contenitore primario 400 è preferibilmente un contenitore includente delle porzioni monodose o di dosi limitate di prodotto farmaceutico 10.
Preferibilmente, il contenitore primario 400 include un primo foglio 401. Il primo foglio 401 è preferibilmente atto a contenere prodotto farmaceutico, preferibilmente in forma di compresse. Pertanto, il primo foglio 401 include almeno una cavità 403. Preferibilmente, il primo foglio 401 comprende una pluralità di cavità 403, in dettaglio il primo foglio 401 include tre cavità 403.
Ciascuna cavità 403 è preferibilmente atta ad alloggiare una capsula di prodotto farmaceutico 10.
Inoltre, il contenitore primario 400 può includere anche il secondo foglio 402.
Sa presente, il secondo foglio 402 ricopre almeno le tre cavità 403 in modo tale da sigillarle evitando che i prodotti farmaceutici ivi inclusi siano esposti all’aria.
Il contenitore primario 400 include, inoltre, una prima parete di copertura 401b. La prima parete di copertura 401b è preferibilmente un foglio aggiuntivo vincolato al primo foglio 401 e separato da esso tramite cordonatura. Preferibilmente, la prima parete di copertura 401b è una porzione del contenitore primario 400 pieghevole. Più in dettaglio, la parete di copertura 401b si piega in modo tale da ricoprire almeno parte del secondo foglio 402, se quest’ultimo è presente, o parte del primo foglio 401 se il secondo foglio 402 non è presente.
Inoltre, il contenitore primario 400 include anche una seconda parete di copertura 401c.
La seconda parete di copertura 401c è preferibilmente vincolata alla prima parete di copertura 401b. In particolare, le pareti 401b, 401c sono reciprocamente vincolate tramite cordonature.
Pertanto, anche la seconda parete di copertura 401c è pieghevole.
In dettaglio, preferibilmente, le pareti 401b, 401c sono configurate in modo tale che quando il contenitore primario 400 è chiuso, la prima parete di copertura 401b ricopre il secondo foglio 402 o la parte di primo foglio 401 in cui non protrudono le cavità 403, mentre la seconda parete di copertura 401c ricopre il primo foglio 401 in particolare dalla parte entro la quale protrudono le cavità 403.
Infatti, preferibilmente, la seconda parete di copertura 401c include dei solchi 401d. I solchi 401d sono dei fori sagomati come le cavità 403 e posizionati in corrispondenza delle cavità 403 quando il contenitore primario 400 è richiuso. Preferibilmente, i solchi 401d sono sostanzialmente atti a bloccare le pareti 401b, 401c in posizione ed agiscono praticamente come dei mezzi di blocco.
In aggiunta a quanto descritto, il contenitore primario 400 può includere anche informazioni relativa al prodotto farmaceutico 10 contenuto. In particolare, preferibilmente, tali informazioni possono essere riprodotte sulla prima parete di copertura 401b in modo tale da essere facilmente leggibili per un utente.
Inoltre, il contenitore primario 400 così come precedentemente descritto può essere alloggiato all’interno di un astuccio dedicato ed atto a contenere i fogli 401, 402 e la parete di copertura 401b ripiegati.
Il packaging 1 può comprende, nella terza forma di realizzazione, anche il contenitore secondario 405.
Il contenitore secondario 405, tuttavia, include semplicemente un involucro esterno 408, definente una pluralità di facce 406.
Sostanzialmente, il contenitore secondario 405 è un elemento scatolare atto a contenere in maniera ordinata una pluralità di contenitori primari 400.
In una quarta forma di realizzazione, mostrata nelle Figg. 16a-19c, il packaging 1 comprende almeno il contenitore primario 500.
Il contenitore primario 500 è sostanzialmente un involucro atto a contenere una singola capsula di prodotto farmaceutico 10.
Preferibilmente, il prodotto farmaceutico 10 è, in questo caso, un confetto atto a contrastare l’alitosi. In particolare, la capsula definita dal prodotto farmaceutico 10 definisce una forma a goccia.
Pertanto, preferibilmente, il contenitore primario 500 definisce, quando chiuso, una forma sostanzialmente compatibile con la forma del confetto o della capsula di prodotto farmaceutico 10.
Il contenitore primario 500 include un primo foglio 501. Il primo foglio è atto ad avvolgersi attorno al prodotto farmaceutico 10. Esso definisce, quindi, una forma sostanzialmente a sacchetto in cui sono, in particolare, definite delle porzioni particolari. Il primo foglio 501 definisce infatti una porzione di impugnatura 501f ed una porzione di apertura 501g.
La porzione di impugnatura 501f è sostanzialmente una parte di contenitore primario 500 definente, in sezione trasversale, una forma sostanzialmente a V. Pertanto, la porzione di impugnatura agevola l’utente nel deformare il contenitore primario 500. In dettaglio, quando l’utente preme sulla porzione di impugnatura 501f, il prodotto farmaceutico 10 viene spinto verso l’esterno.
Ancora più in dettaglio il prodotto farmaceutico 10 viene spinto contro la porzione di apertura 501g.
La porzione di apertura 501g è preferibilmente definita da due lembi di primo foglio 501 reciprocamente sovrapposti. In particolare, i lembi di primo foglio 501 chiudono il contenitore primario 500 quando premuti verso il prodotto farmaceutico 10 contenuto nel contenitore primario 500.
Pertanto, quando viene esercitata una pressione sulla porzione di impugnatura 501f, la conformazione della porzione di apertura 501g consente di liberare agevolmente il prodotto farmaceutico 10. In questo modo, l’utente può ingerire il prodotto farmaceutico 10 con semplicità e senza che i propri gesti possano essere notati da terzi. L’assunzione agevolata del prodotto farmaceutico 10 è molto importante nei casi di alitosi in quanto, spesso, l’utente si trova a disagio nella fase di assunzione, soprattutto in pubblico.
Il packaging 1 comprende preferibilmente anche il contenitore secondario 505. Il contenitore secondario 505 comprende preferibilmente un involucro esterno 508 definente una forma sostanzialmente scatolare chiusa.
Esso definisce, pertanto, tutte le facce laterali 506.
Inoltre, l’involucro esterno 508 ha una forma preferibilmente allungata e sottile, similare alla forma tipica dei pacchetti di caramelle, in modo tale da essere facilmente disposto all’interno di una tasca di un utente.
Inoltre, il contenitore secondario 505 può includere uno o più involucri interni 507. Gli involucri interni 507 sono preferibilmente degli scompartimenti interni all’involucro esterno 508 realizzati con dei separatori.
Pertanto, le pareti degli involucri interni 507 sono definite dall’involucro esterno 508 stesso e dai separatori disposti all’interno.
Preferibilmente, ciascun involucro interno 507 può includere uno o più contenitori primari 500. Più in dettaglio, preferibilmente,
In una quinta forma di realizzazione, mostrata nelle Figg. 20a-22f, il packaging 1 comprende almeno un contenitore primario 600.
Il contenitore primario 600 sostanzialmente comprende un primo foglio 601, ed un secondo foglio 602. Inoltre, esso definisce delle cavità 603 al cui interno è alloggiato il prodotto farmaceutico in forma di capsule.
Il contenitore primario 600 può, naturalmente, essere suddiviso in unità 604a tramite l’ausilio di uno o più intagli 604 che separano le singole cavità 603.
Se i fogli 601, 602 includono gli intagli 604 per separare le unità 604a, ciascuna unità 204a definisce, preferibilmente, un profilo regolare, con angoli smussati, in maniera tale da evitare che eventuali spigoli vivi, che sarebbero potuti derivare dalla separazione dell’unità 604a dal resto del contenitore primario 600, possano ferire l’utente o lacerare degli oggetti o delle pareti, ad esempio di tessuto, a contatto con l’unità 604a stessa.
Vantaggiosamente, nella quinta forma di realizzazione, il contenitore primario 600 comprende una prima parete di copertura 601b.
La prima parete di copertura 601b è una porzione di primo foglio 601 adiacente ad almeno una unità 604a. In particolare, la prima parete di copertura 601b è una porzione pieghevole, vincolata all’unità 604a tramite cordonatura, e configurata per consentire la copertura di almeno parte del primo foglio 601 in corrispondenza della zona occupata dalla cavità 603.
Sostanzialmente, la prima parete di copertura 601b è un coperchio che può consentire la chiusura o sigillatura della cavità 603 quando ripiegata.
A tal proposito, per favorire la chiusura, preferibilmente il primo foglio 601 include un solco 601d. Il solco 601d è preferibilmente un foro passante entro cui può essere alloggiato un elemento piano, come una linguetta.
Il solco 601d può, quindi, essere disposto in varie posizioni. Preferibilmente, il solco 601d è disposto all’incirca sul bordo dell’unità 604a adiacente alla prima parete di copertura 601b.
In particolare, preferibilmente, il solco 601d è disposto dalla parte opposta rispetto alla prima parete di copertura 601b.
Il solco 601d è, quindi, configurato per interagire con un elemento di blocco 601e. L’elemento di blocco 601e è preferibilmente una linguetta protrudente rispetto alla prima parete di copertura 601b. Preferibilmente, l’elemento di blocco 601e è vincolato alla prima parete di copertura 601b dalla parte opposta rispetto all’unità 604a. Inoltre, l’elemento di blocco 601e è connesso alla prima parete di copertura 601b tramite cordonatura.
Sostanzialmente, pertanto, quando la prima parete di copertura 601b è ripiegata su primo foglio 601 per ricoprire la cavità, l’elemento di blocco 601e si inserisce all’interno del solco 601d bloccando la prima parete di copertura 601b sulla cavità 603.
In aggiunta a quanto descritto, preferibilmente, il primo foglio include anche una sagomatura 601h.
La sagomatura 601h è preferibilmente una porzione di foglio include una forma contro-sagomata rispetto all’elemento di blocco 601e.
La sagomatura 601h è, inoltre, preferibilmente disposta nell’unità 604a affiancata all’unità 604a a cui è vincolata la prima parete di copertura 601a.
Inoltre, la sagomatura 601h è rivolta bella stessa direzione verso cui protrude l’elemento di blocco 601e. Pertanto, sostanzialmente, il contenitore primario 600 può essere vincolato removibilmente ad un secondo contenitore primario 600. Ad esempio, il packaging 1 può includere due contenitori primari 600 vincolati reciprocamente come raffigurato in Fig.21.
Pertanto, la sagomatura 601h di un primo contenitore primario 600 è preferibilmente configurata per alloggiare l’elemento di blocco 601e di un secondo contenitore primario 600 e l’elemento di blocco 601e di un primo contenitore primario 600 è configurato per essere a sua volta alloggiato nella sagomatura 601h del secondo contenitore primario 600. Pertanto, gli elementi di blocco 601e e le sagomature 601h realizzano sostanzialmente dei mezzi di vincolo per i contenitori primari 600.
Naturalmente, i contenitori primari 600 così vincolati possono essere svincolati in modo tale da consentire la chiusura della cavità 603 presente nell’unità adiacente alla prima parete di copertura 601b, come mostrato nelle Figg.22a-22f.
Il packaging 1 così realizzato può, in conclusione, includere un contenitore secondario 605, non mostrato nelle figure, configurato per includere uno o più contenitori primari 600. In particolare, preferibilmente, il contenitore secondario 605 è un elemento scatolare includente almeno due contenitori primari 600.
In una sesta forma di realizzazione, mostrata nelle Figg. 23a-24i, il packaging 1 comprende almeno un contenitore primario 700.
Il contenitore primario 700 preferibilmente comprende un primo foglio 701. Inoltre, il contenitore primario 700 può comprendere anche un secondo foglio 702.
Il primo foglio 701 comprende, quindi, una o più cavità 703 atte ad alloggiare un prodotto farmaceutico 10 preferibilmente in capsule. Il secondo figlio 702, se presente, ricopre almeno parte delle cavità 703 in maniera tale da sigillarle rispetto all’esterno e consentire la conservazione del prodotto farmaceutico 10 ivi compreso. Vantaggiosamente, il contenitore primario 700 comprende almeno un elemento di blocco 701e.
L’elemento di blocco 701e è definito da una cornice aperta disposta in corrispondenza di almeno parte dei bordi 701a.
In particolare, l’elemento di blocco 701e è configurato per consentire l’inserimento di almeno un oggetto piano lungo un piano parallelo con il piano principale 700a. Preferibilmente, pertanto, il contenitore primario 700 comprende anche una prima parete di copertura 701b.
La prima parete di copertura 701b è sostanzialmente un foglio piano, sagomato in maniera similare al primo foglio 701 ed atto ad essere inserito per scorrimento all’interno della cornice realizzata dall’elemento di blocco 701e.
Naturalmente, la cornice può essere continua o può includere dei tratti discontinui, come mostrato in Fig.23a.
La prima parete di copertura 701b, inoltre, può far parte del contenitore primario 700, oppure può non essere parte del contenitore primario 700, ma può essere realizzata con elementi esterni.
Preferibilmente, il contenitore primario 700 ha forme e dimensioni similari ad un contenitore porta-tessera. Pertanto, la prima parete di copertura 701b può essere realizzata con una tessera 11.
La tessera può essere una qualsiasi tessera plastificata, ad esempio Bancomat, Carta di Credito o Carta d’Identità, Patente di Guida o altro ancora.
La possibilità di poter irrigidire la struttura del primo foglio 701 con una tessera 11 plastificata utilizzata come prima parete di copertura 701b consente di evitare l’uso di ulteriori contenitori secondari.
Inoltre, il contenitore primario 700 è facilmente richiudibile, pertanto, esso può essere utilizzato anche per conservare delle parti inutilizzate di pastiglia anche in seguito all’apertura dell’eventuale secondo foglio 702, come mostrato nelle Figg.
24a-24i.
In una settima forma di realizzazione, mostrata nelle Figg. 25-26g, il packaging 1 comprende almeno un contenitore secondario 805.
Il contenitore secondario 805 comprende preferibilmente solo un involucro esterno 808.
Pertanto, l’involucro esterno 808 include tutte le facce laterali 806 che definiscono il contenitore secondario 805.
Preferibilmente, il contenitore secondario 806 comprende una faccia 806 realizzata da due porzioni distanziate dello stesso contenitore secondario 806. In altre parole, il contenitore secondario 806 si chiude sostanzialmente a portafoglio e, pertanto, una delle facce laterali 806 è realizzata dai due estremi 806a della struttura a portafoglio.
Inoltre, preferibilmente, il packaging 1 include almeno un contenitore primario 800. Preferibilmente, il packaging due contenitori primari 800 provvisti di primo foglio 801 con cavità 803 di alloggiamento del prodotto farmaceutico 10 e secondo foglio 802 protettivo.
Ciascuno dei contenitori primari 800 è preferibilmente vincolato ad un rispettivo estremo 806a.
Inoltre, i contenitori primari 800 sono vincolati in maniera labile agli estremi 806a del contenitore secondario 805 e, pertanto, sono configurati per essere richiusi a libro in modo tale da sovrapporsi sostanzialmente ad una rispettiva faccia laterale 806 definente la chiusura a portafoglio.
Pertanto, quando l’involucro esterno 808 è richiuso, i contenitori primari 800 rimangono richiusi all’interno delle facce laterali 806 che definiscono il contenitore secondario 805.
Inoltre, tra le facce 806 ed i contenitori primari 800 possono essere inseriti dei libretti illustrativi relativi al prodotto farmaceutico 10 incluso all’interno dei contenitori primari.
Il packaging per prodotti farmaceutici 1 secondo l’invenzione consegue importanti vantaggi.
Infatti, nella prima forma di realizzazione il packaging consente di agevolare l’assunzione del prodotto farmaceutico 10 dato che il contenitore primario 200 realizza una struttura a cucchiaio sostanzialmente facile da impugnare e da spellicolare.
Inoltre, la conformazione dei contenitori primari 200 consente di ridurre gli ingombri di una pluralità di contenitori primari 200 e, per tale motivo, il contenitore secondario 205 può avere dimensioni più ridotte.
In aggiunta, la porzione removibile 209 consente di rispettare i requisiti antimanomissione o anti-tampering a cui sono soggetti i prodotti farmaceutici.
Nella seconda forma di realizzazione, il packaging 1 consente di realizzare un contenitore secondario 305 completo con un solo incollaggio e rispondendo ai requisiti anti manomissione. In aggiunta, l’involucro interno 307 è riducibile, in termini di volume, cosicché quando il prodotto farmaceutico inizia a ridursi, è possibile ridurre anche il volume dell’involucro interno 307 di contenimento.
Nella terza forma di realizzazione il packaging consente di realizzare dei contenitori primari a dose regolate, che riducono notevolmente gli ingombri, migliorando la portabilità del farmaco.
Inoltre, i contenitori primari 400 consentono di conservare anche porzioni inutilizzate di prodotto farmaceutico 10 senza ricorrere ad altri contenitori.
Nella quarta forma di realizzazione, il packaging 1 risolve l’importante inconveniente di migliorare la fruibilità del confetto anti alitosi per utenti. Tale vantaggio è raggiunto con un contenitore secondario 505 estremamente portatile, e contenitori primari 500 concepiti appositamente per consentire all’utente di far fuoriuscire il confetto dal primo foglio 501 con una semplice pressione della porzione di impugnato 501f. Nella quinta forma di realizzazione, il packaging 1 consente di realizzare dei contenitori primari 600 riutilizzabili e facilmente richiudibili. Inoltre, i contenitori 600 possono sfruttare gli elementi di blocco 601e e le sagomature 601h come mezzi di vincolo per vincolare un secondo contenitore primario 600 evitando di ricorrere a lavorazioni complicate e rendendo il packaging 1 notevolmente economico.
Nella sesta forma di realizzazione, il packaging 1 consente di sfruttare tessere 11 di comune utilizzo per rafforzare il contenitore primario 700 e per sigillare eventuali cavità 703 aperte contenenti frammenti di prodotto farmaceutico 10 inutilizzato. Nella settima forma di realizzazione, in conclusione, il packaging 1 consente di ottenere un contenitore secondario 805 a ridotti ingombri, ma in grado di contenere due contenitori primari 800 e di consentire, al contempo, la consultazione del libretto informativo in maniera agevolata. Tale aspetto può essere molto rilevante ai fini dell’assunzione di farmaci particolari, il cui errato dosaggio può comportare degli effetti anche estremamente nocivi sull’utente.
Sostanzialmente, quest’ultima forma di realizzazione ha il vantaggio di migliorare notevolmente l’accessibilità delle informazioni necessarie alla corretta assunzione del prodotto farmaceutico.
L’invenzione è suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni. In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Packaging (1) comprendente un contenitore primario (200) includente - un primo foglio (201) sviluppantesi prevalentemente lungo un piano principale (200a), definente un bordo (201a) e comprendente almeno una cavità (203) atta ad alloggiare un prodotto farmaceutico (10), ed - un secondo foglio (202) piano vincolato almeno in parte a contatto con detto primo foglio (201) tramite incollaggi risolvibili a strappo da parte di un utente e configurato per sigillare a tenuta dette cavità (203), e caratterizzato dal fatto che - almeno parte di detto bordo (201a) si sviluppa al di fuori di detto piano principale (200a) in modo tale che detto secondo foglio (202) realizzi almeno una linguetta (202a), e - detta linguetta (202a) essendo una porzione di detto secondo foglio (202) protrudente dalla porzione di contatto tra detti fogli (201, 202) e facilmente impugnabile da detto utente.
  2. 2. Packaging (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo foglio (201) include una pluralità di cavità (203) definenti ciascuna una estensione (203a) lungo detto piano principale (200a), dette cavità (203) essendo reciprocamente separate in detto primo foglio (201) in modo tale che tra ogni detta cavità (203) sia compreso uno spazio di separazione pari a detta estensione (203a).
  3. 3. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detti fogli (201, 202) includono uno o più intagli (204) disposti attorno a ciascuna di detta cavità (203) in modo tale da consentire la separazione reciproca di dette singole cavità (203) e la frammentazione di detti fogli (201, 202) in unità (204a) contenenti ciascuna un singolo prodotto farmaceutico (10).
  4. 4. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui ciascuna di dette unità (204a) definisce un profilo regolare, con angoli smussati, in maniera tale da evitare che eventuali spigoli vivi possano ferire l’utente o lacerare degli oggetti o delle pareti a contatto con detta unità (204a).
  5. 5. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui dette cavità (203) protrudono da detto primo foglio (201) in modo tale da definire un piano secondario (200b) parallelo a detto piano principale (200a), la distanza tra detti piani (200a, 200b) definendo lo spessore di detto contenitore primario (200) e detto bordo (201a) essendo incurvato protrudendo da detto piano principale (200a) verso detto piano secondario (200b) rimanendo entro lo spazio compreso tra detti piani (200a, 200b).
  6. 6. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, comprendente due contenitori primari (200) sovrapponibili in modo tale che le rispettive dette cavità (203) siano alternate tra i rispettivi detti primi fogli (201), detto piano principale (200a) di uno di detti contenitori primari (200) coincidendo con detto piano secondario (200b) di detto altro contenitore primario (200).
  7. 7. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, comprendente un contenitore secondario (205) configurato per contenere almeno due di detti contenitori primari (200).
  8. 8. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto contenitore secondario (205) comprende almeno un involucro esterno (208) definente una pluralità di facce laterali (206) e comprendente almeno una porzione removibile (209) coincidente con una di dette facce laterali (206) e removibile a strappo.
  9. 9. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detta porzione removibile (209) include una prima presa (209a) costituita da un elemento protrudente rispetto a detta faccia laterale (206) ed atta a consentire lo strappo di detta porzione removibile (209), ovvero di una detta faccia laterale (206), da detto involucro esterno (208).
  10. 10. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto contenitore secondario (205) comprende un involucro interno (207) disposto all’interno di detto involucro esterno (208) e definente un contenitore aperto in corrispondenza di almeno una superficie laterale in modo tale da realizzare un cassetto scorrevole all’interno di detto involucro esterno (208).
  11. 11. Packaging (1) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detto involucro interno (207) comprende una seconda presa (207a) definita da una porzione deformabile di detto involucro interno (207), atta a realizzare una linguetta di presa, ed affacciantesi in corrispondenza di detta porzione removibile (209) di detto involucro esterno (208) in modo tale che, quando detta porzione removibile (209) è rimossa, la seconda presa (207a) possa essere utilizzata da detto utente per estrarre detto involucro interno (207) da detto involucro esterno (208).
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