IT201900007989A1 - Macchina per la produzione di pareti modulari e relativo procedimento - Google Patents

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:

"MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI PARETI MODULARI E RELATIVO PROCEDIMENTO"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Forme di realizzazione qui descrite si riferiscono ad una macchina per la produzione di pareti modulari e ad un relativo procedimento.

Tali pareti modulari sono in legno compensato, truciolare o materiali simili o assimilabili e vengono utilizzate per la realizzazione di pareti nel campo dell’edilizia civile o per stand fieristici, uffici, show room o simili.

STATO DELLA TECNICA

Nel campo delle costruzioni edili provvisorie e definitive è noto l’utilizzo di pareti componibili e scomponibili, ad esempio pareti in cartongesso, pareti truciolari o pareti tamburate, per rivestire i muri interni o definire pareti divisorie interne di ambienti.

Tali pareti note richiedono normalmente installazioni complesse e onerose. Infati, l’installazione di tali pareti richiede normalmente una manodopera esperta o specializzata. Ad esempio, per l’installazione potrebbe essere necessaria la realizzazione di un’impalcatura o la presenza di un muro di appoggio su cui installare tali pareti.

Tali pareti note sono generalmente utilizzate per applicazioni estetiche in quanto sono facilmente intercambiabili oppure per costruzioni provvisorie come, ad esempio stand fieristici. Generalmente, quindi, tali pareti note non sono atte a resistere a carichi notevoli e/o a isolare acusticamente e termicamente determinati ambienti.

Inoltre, le pareti note normalmente richiedono procedure complicate e spesso onerose, in termini di costi e tempi, per essere riciclate e/o conferite in discarica. Tale aspetto, unitamente all’installazione complicata e macchinosa, determina elevati costi di produzione e gestione di dette pareti.

Negli anni è nata l’esigenza di perfezionare una parete modulare che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica definendo un compromesso tra facilità di installazione, resistenza strutturale, isolamento acustico e termico ed ecosostenibilità e che possa essere utilizzata nelle costruzioni edili definitive o provvisorie.

Esiste pertanto la necessità di perfezionare una macchina per la produzione di pareti modulari e un relativo procedimento che permettano di realizzare in modo semplice e veloce la suddetta parete modulare.

In particolare, uno scopo del presente trovato è la realizzazione di una macchina per la produzione di pareti modulari che possano essere facilmente installabili anche da un utilizzatore inesperto e che richiedano un’installazione semplice e veloce.

Un ulteriore scopo del presente trovato è la realizzazione di una macchina per la produzione di pareti modulari compatta ed efficiente in grado di realizzare pareti modulari standardizzate, di qualità elevata e in tempi brevi.

Un ulteriore scopo del presente trovato è la realizzazione di una macchina per la produzione di pareti modulari, applicabili nell’edilizia civile, in materiale facilmente riciclabile e al tempo stesso con buone proprietà di resistenza ai carichi e di isolamento termico e acustico.

Un ulteriore scopo del presente trovato è definire un procedimento di produzione di pareti modulari utilizzabili in costruzioni edili provvisorie e/o definitive che sia veloce ed efficiente.

Un ulteriore scopo del presente trovato è realizzare una parete modulare facilmente installabile, economicamente conveniente, facilmente riciclabile e utilizzabile sia per costruzioni provvisorie come stand fieristici o showroom sia per costruzioni definitive o semi-definitive in abitazioni, centri commerciali, uffici o simili.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, una macchina per la produzione di pareti modulari in accordo con il presente trovato comprende, disposte in successione lungo un comune asse di lavoro, una stazione di carico/scarico, una stazione di erogazione collante, una stazione di inchiodatura, una stazione di assemblaggio, detta macchina comprendendo un carrello mobile di moto alternato lungo l’asse di lavoro in un percorso di andata e ritorno tra la stazione di carico/scarico e la stazione di assemblaggio.

È anche oggetto del presente trovato un metodo per la produzione di pareti modulari provviste di almeno un primo pannello ed un secondo pannello contrapposti tra loro e di uno o più montanti longitudinali interposti tra il primo pannello e il secondo pannello.

Secondo il trovato, tale metodo prevede di:

- caricare il primo pannello su un carrello e i montanti in una posizione temporanea sul primo pannello a definire un assieme pannello-montanti provvisorio;

- erogare collante longitudinalmente sia sopra ai montanti disposti nella posizione temporanea e sia sul primo pannello in una posizione longitudinale coordinata ad una posizione definitiva di fissaggio dei montanti sul primo pannello;

- assemblare l’assieme pannello-montanti con il secondo pannello previo spostamento dei montanti dalla posizione temporanea alla posizione definitiva di fissaggio sul primo pannello;

- inchiodare i montanti al primo pannello e al secondo pannello a definire la parete modulare;

- scaricare la parete modulare ottenuta;

detto metodo prevedendo di movimentare il carrello mobile lungo un asse di lavoro in un percorso di andata tra detta fase di caricare e detta fase di assemblare e in un percorso di ritorno tra fase di assemblare e detta fase di scaricare.

Vantaggiosamente, la suddetta macchina e il suddetto metodo permettono di produrre pareti modulari in uno spazio a limitato ingombro ed a elevata produttività in quanto il carrello compie un moto alternato dalla stazione di carico/scarico alla stazione di assemblaggio almeno dimezzando la dimensione della macchina e al tempo stesso velocizzando le fasi di lavorazione.

Infatti, tale metodo è facilmente automatizzabile permettendo la produzione di pannelli modulari standardizzati in modo veloce, sicuro ed efficiente.

In accordo con il presente trovato, una parete modulare comprende:

- almeno un primo pannello e un secondo pannello contrapposti tra loro;

- una pluralità di montanti longitudinali interposti tra il primo pannello e il secondo pannello e fissati a questi ultimi, di cui uno o più montanti intermedi e, rispettivamente da un lato e dall’altro di detti uno o più montanti intermedi, un primo montante laterale sporgente lateralmente dai pannelli definendo una porzione sporgente longitudinale rispetto a questi ultimi e un contrapposto secondo montante laterale rientrante lateralmente ai pannelli definendo una sede di alloggiamento longitudinale di forma coniugata alla suddetta porzione sporgente e configurata per accogliere una rispettiva porzione sporgente di un’altra parete modulare da collegare in posizione adiacente.

Tale parete modulare risulta di facile e veloce installazione senza l’utilizzo di apparecchiature dedicate e senza l’intervento di operatori specializzati.

Inoltre tale parete modulare è in materiale legnoso facilmente riciclabile e lavorabile.

Conseguentemente, tale parete modulare permette di ridurre i costi di installazione/smantellamento, produzione e conferimento in discarica rispetto alla tecnica nota.

Inoltre, tale parete modulare è realizzata mediante il suddetto metodo e la suddetta macchina in modo da avere elevata resistenza ai carichi e alle sollecitazioni rendendola idonea all’utilizzo nell’edilizia civile oltre che per costruzioni provvisorie e temporanee come ad esempio stand fieristici, showroom o altro tipo di allestimenti temporanei.

E anche oggetto del presente trovato un assieme di pareti modulari comprendente almeno due pareti modulari, come precedentemente descritte, disposte affiancate e collegate tra loro essendo la porzione sporgente di una parete modulare inserita per incastro in una coniugata sede di alloggiamento di una parete modulare adiacente. Vantaggiosamente, tale assieme di pareti modulari è facilmente installabile e/o smantellabile essendo costituito dalle suddette pareti modulari.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 è una vista dall’alto di una macchina per la produzione di pareti modulari in accordo con il presente trovato;

- la fig. 2 è una vista laterale della macchina di fig. 1;

- la fig. 3 è una vista dall’alto della parete modulare in accordo con il presente trovato; - la fig. 4 è una vista laterale della parete modulare di fig. 3;

- le figg. 5-8 sono illustrazioni schematiche delle fasi di produzione della parete modulare di fig. 3;

- le figg. 9-13 sono illustrazioni schematiche di possibili applicazioni della parete modulare in accordo con forme realizzative del presente trovato.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.

DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE

Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.

Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata è a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.

Con riferimento alle figure allegate, in particolare alle figg. 3-4, una parete modulare 10 in accordo con il presente trovato comprende:

- almeno un primo pannello 11 e un secondo pannello 12 contrapposti tra loro; - una pluralità di montanti 13, 13a, 13b longitudinali interposti tra il primo pannello 11 e il secondo pannello 12 e fissati a questi ultimi.

In particolare, la pluralità di montanti 13, 13 a, 13b, comprende almeno un montante 13 intermedio e, rispettivamente da un lato e dall’altro dell’almeno un montante intermedio 13, un primo montante 13a laterale e un contrapposto secondo montante 13b laterale.

Il primo montante 13a laterale può presentare una larghezza compresa tra 1,5 a 2,5 volte la larghezza del secondo montante 13b laterale e/o dell’almeno un montante 13 intermedio.

Il primo montante 13a laterale sporge lateralmente dai pannelli 11, 12 definendo una porzione sporgente 14 longitudinale rispetto a questi ultimi. Ad esempio, la larghezza della porzione sporgente 14, cioè la dimensione che sporge lateralmente ai panelli 11, 12, può essere compresa tra 2 cm e 6 cm, preferibilmente 3 cm e 4 cm.

Il secondo montante 13b laterale rientra lateralmente ai pannelli 11, 12 definendo una sede di alloggiamento longitudinale 15.

Tale sede di alloggiamento longitudinale 15 è di forma coniugata alla suddetta porzione sporgente 14 e configurata per accogliere una rispettiva porzione sporgente 14 di un’altra parete modulare 10’ da collegare in posizione adiacente (figg. 9-10). Secondo una forma realizzativa, la sede di alloggiamento longitudinale 15 può avere una profondità superiore alla larghezza della porzione sporgente 14 in modo da garantire il completo inserimento della porzione sporgente 14 di una parete modulare 10 nella sede di alloggiamento longitudinale 15 di un’altra parete modulare 10’. Ad esempio, la profondità della sede di alloggiamento longitudinale 15 può prevedere una maggiorazione compresa tra 1 cm e 3 cm rispetto alla larghezza della porzione sporgente 14.Secondo una forma realizzativa, il primo pannello 11 e il secondo pannello 12 sono di forma rettangolare e sostanzialmente paralleli tra loro.

Secondo una forma realizzativa, i montanti 13, 13a, 13b sono disposti sostanzialmente paralleli tra loro tra il primo pannello 11 e il secondo pannello 12. Inoltre, i montanti 13, 13a, 13b definiscono delle intercapedini passanti 19 all’interno della parete modulare 10. Tali intercapedini 19 possono essere utilizzate vantaggiosamente per il passaggio degli allacciamenti idraulici e/o elettrici durante l’installazione delle pareti modulari 10, 10’ senza la necessità di realizzare passaggi specializzati per tali allacciamenti rendendo la parete 10 facilmente standardizzabile. Inoltre, in tali intercapedini passanti 19 possono essere inseriti materiali termicamente isolanti e/o fonoassorbenti per incrementare l’isolamento termico e acustico della parete modulare 10. In questo modo tale parete modulare 10 può essere facilmente e convenientemente applicata anche nell’edilizia civile.

Secondo una forma realizzativa, i montanti 13, 13a, 13b sono collegati al primo e al secondo pannello 11, 12 mediante mezzi di fissaggio 16.

Tali mezzi di fissaggio 16 possono comprendere, ad esempio, chiodi o elementi simili o assimilabili.

Secondo una forma realizzativa, i montanti 13, 13a, 13b sono collegati al primo e al secondo pannello 11, 12 mediante collante 17.

Secondo una forma realizzativa, i montanti 13, 13a, 13b sono collegati al primo e al secondo pannello 11, 12 mediante collante 17 e mezzi di fissaggio 16 garantendo un’elevata tenuta e resistenza meccanica ai carichi.

Secondo una forma realizzativa, la lunghezza dei montanti 13, 13a, 13b è inferiore alla lunghezza del primo e del secondo pannello 11, 12 in modo da definire due sedi trasversali 18 opposte che si sviluppano lungo la larghezza della parete modulare 10.

Tali sedi trasversali 18 permettono di facilitare la posa e l’installazione delle pareti modulari 10, 10’ come nel seguito verrà descritto più approfonditamente.

Secondo una forma realizzativa, il primo pannello 11, il secondo pannello 12 e i montanti 13, 13a, 13b sono realizzati in materiale legnoso, ad esempio truciolare, compensato, MDF o materiali simili o assimilabili. Vantaggiosamente tale materiale è facilmente riciclabile richiedendo ridotti costi di smaltimento, realizzazione e installazione. Inoltre, tali pareti modulari 10, 10’ presentano una maggiore resistenza ai carichi rispetto alle pareti modulari note.

Secondo il trovato, con riferimento a figg. 10-12, un assieme di pareti modulari 100 comprende almeno due pareti modulari 10, 10’ disposte affiancate e collegate tra loro essendo la porzione sporgente 14 di una parete modulare 10 inserita per incastro in una coniugata sede di alloggiamento longitudinale 15 di una parete modulare 10’ adiacente.

Secondo forme realizzative illustrate esemplificativamente in figg. 11-13, l’assieme di pareti modulari 100 comprende almeno una prima parete modulare 10 disposta angolata rispetto ad una seconda parete modulare 10’ affiancata e collegata alla suddeta prima parete modulare 10.

In particolare, il collegamento angolato tra la prima 10 e la seconda parete modulare 10’ può essere un accoppiamento trasversale, definendo le reciproche superfici di collegamento un accoppiamento sfalsato tra rispetive porzioni sporgenti e sfalsate dei pannelli 11, 12 (fig. 11), oppure un accoppiamento di testa sostanzialmente a 90° tra i pannelli 11, 12 (fig. 12).

A titolo esemplificativo e non limitativo, le reciproche superfici di collegamento neH’accoppiamento trasversale possono essere disposte sfalsate facilitando le successive operazioni di installazione. In tal caso le reciproche superfici di collegamento possono richiedere una preventiva operazione di sagomatura per definire rispetive porzioni sporgenti e sfalsate di collegamento dei pannelli 11, 12, in modo da garantire il correto collegamento tra le due pareti modulari 10, 10’, come illustrato in fig. 11.

Secondo una forma realizzativa, le pareti modulari 10, 10’ disposte angolate possono essere fissate tra loro mediante incollaggio e/o fissaggio meccanico, ad esempio mediante viti. In tal caso, le reciproche superfici di collegamento tra la prima 10 e la seconda parete modulare 10’ possono essere tagliate o sagomate opportunamente.

Secondo una forma realizzativa, le pareti 10, 10’ disposte angolate possono essere fissate tra loro mediante incastro. In tal caso possono essere previsti ulteriori montanti di accoppiamento 13c associati esternamente ad almeno uno dei pannelli 11, 12 di almeno una prima parete modulare 10. Tale montante di accoppiamento 13c sporge, quindi, lateralmente dalla prima parete modulare 10 e può essere configurato per accoppiarsi trasversalmente di testa con una sede longitudinale di alloggiamento 15 di una seconda parete modulare 10’ a definire un assieme di pareti modulari 100 sostanzialmente angolate a 90° tra loro.

Secondo una forma realizzativa, tale montante di accoppiamento 13c può essere associato lateralmente (fig. 12) ad almeno uno dei pannelli 11, 12 di almeno una prima parete modulare 10 a definire un accoppiamento sostanzialmente a “L” con una seconda parete modulare 10’.

Secondo una forma realizzativa, tale montante di accoppiamento 13c può essere associato sostanzialmente centralmente ad almeno uno dei pannelli 11, 12 di almeno una prima parete modulare 10 a definire un accoppiamento sostanzialmente a “T” con una seconda parete modulare 10’, come si vede ad esempio in fig. 13. Tale soluzione, ad esempio, è utilizzabile per definire pareti divisorie all’interno di una stanza.

L’assieme di pareti modulari 100 con pareti 10, 10’ disposte angolate tra loro può avere da un lato una sede di alloggiamento longitudinale 15 per accogliere una porzione sporgente 14 di una parete modulare 10 affiancata e dall’altro una porzione sporgente 14 predisposta per essere inserita nella sede di alloggiamento longitudinale 15 di un’ulteriore parete 10’ affiancata a definire il suddetto assieme di pareti modulari 100. Non si esclude che tale assieme di pareti modulari 100 possa avere da entrambi i lati rispettive sedi di alloggiamento longitudinali 15 o rispettive porzioni sporgenti 14 configurate per il collegamento con rispettive pareti modulari 10, 10’.

Secondo una forma realizzativa, per l’installazione delle pareti modulari 10, 10’ può essere previsto un metodo di posa degli stessi.

Con riferimento a fig. 9, il metodo di posa prevede la disposizione di listelli di guida 30 su un piano di supporto 32 secondo uno schema di realizzazione della parete finale che si desidera ottenere. Ad esempio, tali tasselli di guida 30 possono essere disposti sul piano di supporto 32 a definire un quadrato che in pianta definisce, ad esempio, il contorno di una stanza di dimensioni quadrate per la quale si desidera realizzare le pareti. Inoltre, tali listelli di guida 30 vengono saldamente fissati al piano di supporto 32.

Il metodo di posa successivamente prevede di disporre verticalmente le pareti modulari 10, 10’ in modo tale che i tasselli di guida 30 si incastrino nelle sedi trasversali 18 delle pareti modulari 10, 10’ e che le pareti modulari 10, 10’ disposte affiancate tra loro vengano collegate mediante l’incastro della pozione sporgente 14 di una parete 10 nella sede di alloggiamento longitudinale 15 dell’altra parete 10’ affiancata.

Secondo una forma realizzativa, il metodo di posa prevede anche l’inserimento di listelli di collegamento 31 nelle sedi trasversali 18 superiori almeno tra una parete modulare 10 e un’altra parete modulare 10’ adiacente. In particolare le sedi traversali 18 superiori delle pareti modulari 10, 10’ disposte verticali sono quelle opposte alle suddette sedi trasversali 18 a contatto con i listelli di guida 30 e indicabili come inferiori. Tale soluzione permette di irrobustire l’assieme di pareti modulari 100 risultante vincolando maggiormente l’accoppiamento tra pareti modulari 10, 10’ adiacenti .

Inoltre tali listelli di collegamento 31 potrebbero essere associati ad un elemento di copertura (non illustrato) configurato per chiudere superiormente l’assieme di pareti modulari 100 risultante semplificando le operazioni di installazione di tale elemento di copertura.

Secondo una forma realizzativa, il metodo di posa prevede il fissaggio mediante incollaggio e/o collegamento meccanico (ad esempio viti) dei listelli di guida 30 e/o di collegamento 31 ai primi e secondi pannelli 11, 12 delle pareti modulari 10, 10’ per rafforzare la stabilità strutturale dell’assieme di pareti modulari 100.

Il metodo di posa può prevedere inoltre il fissaggio mediante incollaggio e/o collegamento meccanico (ad esempio viti) delle pareti modulari 10, 10’ con rispettive pareti modulari 10, 10’ adiacenti sempre per irrobustire e consolidare l’assieme di pareti modulari 100.

Il metodo di posa può prevedere inoltre la successiva realizzazione di aperture passanti nell’assieme di pareti modulari 100 per definire, ad esempio, finestre e/o porte. Inoltre, il metodo di posa può prevedere la foratura di uno solo tra il primo pannello 11 e il secondo pannello 12 dell’assieme di pareti modulari 100 per definire i punti di accesso/uscita degli allacciamenti elettrici e/o idraulici.

Secondo il trovato, con riferimento alle figg. 1-2, una macchina per la produzione di pareti modulari 10 comprende, disposte in successione lungo il comune asse di lavoro X, una stazione di carico/scarico 111, una stazione di erogazione collante 113, una stazione di inchiodatura 112, una stazione di assemblaggio 114.

La macchina comprende, inoltre, un carrello 119 mobile di moto alternato lungo l’asse di lavoro X in un percorso di andata (indicato con una freccia A) e ritorno (indicato con una freccia R) tra la stazione di carico/scarico 111 e la stazione di assemblaggio 114.

Quindi, il carrello 119 è configurato per scorrere, attraverso le suddette stazioni 111, 112, 113, 114, 115, in moto alternato lungo l’asse di lavoro X avendo punto di partenza coincidente con il punto di arrivo. Tale soluzione permette di ridurre notevolmente gli ingombri della macchina 110 garantendo al tempo stesso un’elevata produttività.

Secondo una forma realizzativa, la stazione di carico/scarico 111 è associata ad un primo magazzino di carico 116 di pannelli 11 e montanti 13, 13a, 13b. Tale primo magazzino di carico 116 può prevedere, ad esempio, tre zone di stoccaggio una per i primi pannelli 11, una per i primi montanti 13a laterali e una per i restanti montanti 13b, 13.

Secondo una forma realizzativa illustrata esemplificativamente in fig. 1, il primo magazzino di carico 116 può essere previsto allineato parallelamente con la stazione di carico/scarico 111 in modo da facilitare le operazioni di carico dell’assieme di pannelli 11 e montanti 13, 13a, 13b dal primo magazzino di carico 116 al carrello 119.

Nella stazione di carico/scarico 111 il primo pannello 11 viene posizionato sul carrello 119 e montanti 13, 13a, 13b sono disposti longitudinalmente in una posizione temporanea sul primo pannello 11 a definire un assieme pannello-montanti 20 provvisorio.

Il termine “posizione temporanea” (illustrata esemplificativamente in fig. 5) indica una posizione diversa da quella definitiva assunta dai montanti 13, 13a, 13b nella parete modulare 10 (figg. 3-4). Tale posizione temporanea è necessaria solo ai fini della produzione della parete modulare 10 e non è presente nel prodotto finale, cioè in detta parete modulare 10. Ad esempio, i montanti 13, 13a, 13b nella posizione temporanea possono essere affiancati paralleli rispetto alla loro posizione definitiva, cioè disposti longitudinalmente al primo pannello 11, in modo tale da facilitare le successive operazioni di lavorazione ad opera della macchina 110.

Tale assieme di pannello-montanti 20 può comprendere il primo pannello 11 o il secondo pannello 12 e l’uno o più montanti 13, 13a, 13b in una condizione smontata o parzialmente montata prima dell’ottenimento del prodotto finale, cioè della parete modulare 10.

Secondo una forma realizzativa, il carrello 119 è configurato per traslare lungo l’asse X su un telaio di supporto 129 della macchina 110 mediante mezzi di movimentazione 120.

Tali mezzi di movimentazione 120 possono comprendere ad esempio guide di scorrimento 121 su cui il carrello 119 è vincolato a scorrere e un organo motore 126 che movimenta tale carrello 119 lungo dette guide di scorrimento 121.

Non si escludono tuttavia altre tipologie di mezzi di movimentazione 120 come, ad esempio ma non solo, nastri convogliatori motorizzati o cinghie o elementi simili e assimilabili su cui può venire adagiato il carrello 119 o direttamente l’assieme di pannello-montanti 20 per la movimentazione lungo l’asse di lavoro X.

Secondo una forma realizzativa, la stazione di erogazione collante 113 è provvista di dispositivi di erogazione collante 124 per erogare collante 17 sopra all’assieme pannello-montanti 20 movimentato nella stazione di erogazione collante 113 dal carrello 119 lungo un primo tratto del percorso di andata (freccia A).

Secondo una forma realizzativa illustrata in figg. 1-2 e 5, tali dispositivi di erogazione collante 124 sono configurati per erogare il collante 17 longitudinalmente sia sopra ai montanti 13, 13a, 13b disposti nella posizione temporanea e sia sul primo pannello 11 in una posizione longitudinale coordinata ad una posizione definitiva di fissaggio dei montanti 13, 13a, 13b del primo pannello 11. Tale posizione definitiva di fissaggio è la posizione definitiva voluta dei montanti 13 nella parete modulare 10. I dispositivi di erogazione collante 124 possono essere disposti affiancati lungo una direzione traversale all’asse di lavoro X.

Secondo una forma realizzativa, i dispositivi di erogazione collante 124 sono disposti perpendicolarmente e superiormente all’asse di lavoro X.

Secondo una forma realizzativa, i dispositivi di erogazione collante 124 sono in numero uguale al numero dei montanti 13, 13 a, 13b.

Secondo una forma realizzativa, i dispositivi di erogazione collante 124 sono configurati per non essere movimentati lungo l’asse di lavoro X. I dispositivi di erogazione collante 124 possono essere associati ad una porzione sporgente verticalmente rispetto all’asse di lavoro X del telaio di supporto 129. Tale porzione sporgente è solidale e fissa rispetto al telaio di supporto 129

Secondo una forma realizzativa, tale collante 17 può essere scelto tra un gruppo comprendente colla, colla vinilica, silicone o altra sostanza adesiva simile o assimilabile oppure strisce adesive o altri elementi simili o assimilabili.

Ciascun dispositivo di erogazione collante 124 presenta una coppia di ugelli erogatori 125 di collante 17. In particolare, un primo ugello erogatore può essere configurato per erogare collante 17 sul primo pannello 11, quando un montante 13, 13a, 13b è nella posizione temporanea, nel punto in cui tale montante 13, 13a, 13b assumerà la posizione definitiva nella parete modulare 10, mentre un secondo ugello erogatore può essere configurato per erogare collante 17 sopra tale montante 13, 13a, 13b in detta posizione temporanea.

In particolare, ciascun dispositivo di erogazione collante 124 può presentare una coppia di ugelli erogatori 125 disposti ad altezze diverse. Ad esempio, con riferimento a fig. 2, un primo ugello erogatore può essere più vicino al primo pannello 11 e un secondo ugello erogatore può essere disposto più in alto rispetto al primo ugello erogatore al fine di essere più vicino al montante 13, 13a, 13b.

I dispositivi di erogazione collante 124 possono essere configurati per essere azionati quando il carrello 119 passa dalla stazione di carico/scarico 111 alla stazione di assemblaggio 114.

In particolare, i dispositivi di erogazione collante 124 sono configurati per erogare collante 17 quando il carrello 119 è in movimento lungo la stazione di erogazione collante 113 nel percorso di andata (freccia A).

Secondo una forma realizzativa, la posizione dei dispositivi di erogazione collante 124 lungo il telaio di supporto 129 può essere regolabile.

Secondo una forma realizzativa, la macchina 110 comprende un’unità di comando e controllo 128 per gestire il funzionamento del carrello 119 e dei dispositivi di erogazione collante 124.

In particolare, la posizione dei dispositivi di erogazione collante 124 può essere regolata da tale unità di comando e controllo 128 in base alle esigenze di produzione.

Secondo una forma realizzativa, con riferimento a figg. 1-2, la stazione di assemblaggio 114 è atta a ricevere, dalla stazione di erogazione collante 113 l’assieme pannello-montanti 20 mediante movimentazione del carrello 119 lungo un tratto terminale del percorso di andata.

Secondo una forma realizzativa, nella stazione di assemblaggio 114 vengono spostati i montanti 13, 13a, 13b dalla posizione temporanea (fig. 5) alla posizione definitiva (fig. 6) di fissaggio sul primo pannello 11.

Tale stazione di assemblaggio 114 può essere equipaggiata di un organo sollevatore 115, illustrato schematicamente in fig. 1, per posizionare un secondo pannello 12, prelevato da un secondo magazzino di carico 117, sui montanti 13, 13a, 13b incollati al primo pannello 11 in posizione definitiva per ottenere l’incollaggio anche al secondo pannello 12 (fig. 7) a definire una parete modulare 10 semilavorata.

Il secondo magazzino di carico 117 può essere previsto affiancato alla stazione di assemblaggio 114 in posizione parallela (fig. 1) o perpendicolare all’asse di lavoro X. Tale organo sollevatore 115 può essere utilizzato anche per il carico del primo pannello 11 e dei montanti 13, 13a, 13b dal primo magazzino di carico 116 alla stazione di carico/scarico 111 e/o per lo scarico della parete modulare 10 dalla stazione di carico/scarico 111 ad un magazzino di scarico 118. In alternativa tale carico del primo pannello 11 e dei montanti 13, 13a, 13b e tale scarico della parete modulare 10 possono essere gestiti e eseguiti manualmente da un operatore. Inoltre, tale organo sollevatore 115 può essere a comando parzialmente o totalmente automatizzato mediante l’unità di comando e controllo 128 in modo da aumentare la produttività della macchina 110.

A titolo esemplificativo e non limitativo, tale organo sollevatore 115 può comprendere un braccio mobile, ad esempio articolato, con un sistema di aggancio del tipo a pressione, ad esempio a ventosa.

In alternativa, tale organo sollevatore 115 può comprendere un braccio robotico completamente automatizzato. Non si escludono tuttavia altri sistemi, metodologie e/o dispositivi di trasferimento trasversale/laterale dei pannelli 11, 12 e dei montanti 13 rispetto all’asse di lavoro X.

Tali spostamenti trasversali all’asse di lavoro X di carico/scarico possono essere effettuati eventualmente anche in modo completamente manuale.

La stazione di assemblaggio 114 può prevedere anche dispositivi e/o mezzi di applicazione (non illustrati) per applicare uno o più strati di materiale fonoassorbente e/o termoisolante sopra o internamente all’assieme pannello-montanti 20. In particolare tale isolante può essere inserito nelle intercapedini 19 previste internamente alla parete modulare 10. Non si esclude tuttavia che tale applicazione può essere eseguita in una qualsiasi delle altre stazioni della macchina 110.

Secondo una forma realizzativa, la stazione di inchiodatura 112 è atta a ricevere dalla stazione di assemblaggio 114 la parete modulare 10 semilavorata con i montanti 13, 13a, 13b incollati sia al primo pannello 11 e sia al secondo pannello 12 movimentata dal carrello 119 lungo un primo tratto del percorso di ritorno (indicato con la freccia R).

Secondo una forma realizzativa, la stazione di inchiodatura 112 è provvista di dispositivi di inchiodatura superiori e inferiori 122, 123 per inchiodare tra loro i montanti 13, 13a, 13b, il primo pannello 11 e il secondo pannello 12, ottenendo una parete modulare 10 completa.

In particolare, i dispositivi di inchiodatura superiori e inferiori 122, 123 sono configurati per inchiodare, mediante i mezzi di fissaggio 16, tra loro i montanti 13, 13a, 13b, il primo pannello 11 e il secondo pannello 12 quando il carrello 119 è in movimento lungo la stazione di inchiodatura 112 nel percorso di ritorno (freccia R). In particolare, il carrello 119 transita due volte nella stazione di inchiodatura 112 e due volte nella stazione di erogazione collante 113. Quando il carrello 119 passa dalla stazione di carico/scarico 111 alla stazione di assemblaggio 114 i dispositivi di inchiodatura 122, 123 non vengono attivati e i dispositivi di erogazione collante 124 vengono attivati, viceversa quando il carrello 119 passa dalla stazione di assemblaggio 114 alla stazione di carico/scarico 111. In questo modo si ottiene una macchina 110 compatta ed efficiente.

I dispositivi di inchiodatura superiori 122 possono essere disposti affiancati lungo una direzione traversale all’asse di lavoro X.

Secondo una forma realizzativa, i dispositivi di inchiodatura superiori 122 sono disposti perpendicolarmente e superiormente all’asse di lavoro X.

Secondo un’ulteriore forma realizzativa, i dispositivi di inchiodatura inferiori 123 sono disposti allineati tra loro e affacciati parallelamente ai dispositivi di inchiodatura superiori 122 in modo tale che ciascun dispositivo di inchiodatura superiore 122 e un rispettivo dispositivo di inchiodatura inferiore 123 siano allineati sfalsati lungo l’asse di lavoro X così da non interferire tra loro durante l’operazione di inchiodatura.

Secondo una forma realizzativa, i dispositivi di inchiodatura inferiori 123 sono disposti perpendicolarmente e inferiormente all’asse di lavoro X.

Secondo una forma realizzativa, i dispositivi di inchiodatura superiori e inferiori 122, 123 sono in numero uguale al numero dei montanti 13.

I dispositivi di inchiodatura inferiori 123 e superiori 122 possono essere, ad esempio ma non solo, dispositivi sparachiodi.

Secondo una forma realizzativa, i dispositivi di inchiodatura superiori 122 sono disposti affiancati allineati tra loro ad una distanza correlata alla distanza tra i montanti 13 nella parete modulare 10 che si desidera ottenere. Stesse considerazioni possono essere fatte per i dispositivi di inchiodatura inferiori 123.

Secondo una forma realizzativa, le distanze tra i dispositivi di inchiodatura superiori 122 allineati, tra i dispositivi di inchiodatura inferiori 123 allineati e/o tra un dispositivo di inchiodatura superiore 122 e il rispettivo affacciato dispositivo di inchiodatura inferiore 123 possono essere regolate in base ai parametri della parete modulare 10 che si vuole ottenere. Tali distanze possono essere regolabili, ad esempio mediante l’unità di comando e controllo 128, in modo tale da avvicinare e/o allontanare i dispositivi di inchiodatura inferiori 123 e superiori 122 a/da la parete modulare 10 semilavorata. In alternativa, tali distanze possono essere regolate manualmente da un operatore prima di azionare la macchina 110.

In particolare, i dispositivi di inchiodatura inferiori 123 e superiori 122 sono affacciati tra loro ad una distanza almeno sufficiente a garantire il passaggio del carrello 119 contenente la parete modulare 10.

Secondo una forma realizzativa, la regolazione della distanza tra i dispositivi di inchiodatura superiori 122 può essere sincronizzata con la regolazione della distanza tra i dispositivi di inchiodatura inferiori 123.

Secondo una forma realizzativa, i dispositivi di inchiodatura superiori 122 e inferiori 123 sono configurati per non essere movimentati lungo l’asse di lavoro X.

I dispositivi di inchiodatura superiori 122 e inferiori 123 possono essere associati alla porzione sporgente del telaio di supporto 129.

In particolare, i dispositivi di inchiodatura superiori 122 possono essere associati a tale porzione sporgente del telaio di supporto 129 in modo speculare rispetto ai dispositivi di erogazione collante 124.

Secondo una forma realizzativa, la stazione di carico/scarico 111 è atta a ricevere la parete modulare 10 completa dalla stazione di inchiodatura 112, trasportata dal carrello 119 lungo un tratto terminale di detto percorso di ritorno (freccia R), per scaricare la parete modulare 10 ottenuta nell’associato magazzino di scarico 118.

Il magazzino di scarico 118 e il primo magazzino di carico 116 possono essere previsti allineati parallelamente e lateralmente alla stazione di carico/scarico 111 (fig.

1) in modo da facilitare le operazioni di carico dal primo magazzino di carico 116 del primo pannello 11 e dei montanti 13, 13a, 13b sul carrello 119 e di scarico della parete modulare 10 dal carrello 119 al magazzino di scarico 118.

In particolare, il primo magazzino di carico 116 può essere previsto da un lato della stazione di carico/scarico 111 e il magazzino di scarico 118 può essere previsto dall’altro lato della stazione di carico/scarico 111.

Secondo una forma realizzativa, con riferimento a fig. 1 , il carrello 119 può essere provvisto di mezzi di posizionamento 127 configurati per vincolare in posizione stabile e fissa l’assieme di pannello-montanti 20 al carrello 119 stesso nel passaggio dalla stazione di carico/scarico 111 alla stazione di assemblaggio 114 lungo l’asse X e viceversa.

Tali mezzi di posizionamento 127 possono essere configurati per bloccare lungo il perimento del primo pannello 11 e del secondo pannello 12 per vincolarli nella corretta posizione per eseguire le diverse fasi di lavoro lungo l’asse X.

Tali mezzi di posizionamento 127 possono inoltre essere configurati per vincolare i montanti 13 prima nella posizione temporanea nel passaggio dalla stazione di carico/scarico 111 alla stazione di assemblaggio 114 lungo l’asse di lavoro X e poi nella posizione definitiva nel passaggio dalla stazione di assemblaggio 114 alla stazione di carico/scarico 111 lungo l’asse di lavoro X. In tal caso, tali mezzi di posizionamento 127 possono essere, ad esempio ma non solo, del tipo a morsa con attuatore pneumatico configurati per trattenere entrambe le estremità dei montanti 13, 13a, 13b prima nella posizione temporanea e poi in quella definitiva.

In particolare, tali mezzi di posizionamento 127 possono essere configurati per rilasciare i montanti 13, 13a, 13b una volta raggiunto uno dei due fine corsa della macchina 110, cioè la stazione di carico/scarico 111 o la stazione di assemblaggio 114, e per trattenere i montanti 13, 13a, 13b nella posizione voluta quando il carrello 119 è in movimento.

Secondo una forma realizzativa, l’unità di comando e controllo 128 può gestire, comandare e controllare in modo automatico la movimentazione del carrello 119 lungo l’asse X, gli spostamenti traversali dal primo e dal secondo magazzino 116, 117 al carrello 119 lungo l’asse X e dal carrello 119 al magazzino di scarico 118, il funzionamento dei dispositivi di erogazione collante 124 e il funzionamento dei dispositivi di inchiodatura inferiori e superiori 122, 123.

Secondo una forma realizzativa, tale unità di comando e controllo 128 può bloccare il movimento del carrello 119 se rileva malfunzionamenti o necessità di manutenzione nelle stazioni 111, 112, 113, 114 della macchina 110. Ad esempio, se i dispositivi di inchiodatura inferiori e superiori 122, 123 sono sparachiodi possono presentare un caricatore 130 di chiodi e, nel caso in cui tale caricatore 130 si scarichi, l’unità di comando e controllo 128 arresta la macchina 110 e, in particolare, il movimento del carrello 119 in modo tale da poter sostituire e/o ricaricare il caricatore 130. Secondo una forma realizzativa, tale unità di comando e controllo 128 può fermare e/o mettere in attesa la macchina 110 nel caso in cui il primo e/o il secondo magazzino di carico siano vuoti 116, 117.

Non si esclude che le suddette operazioni, eseguite dall’unità di comando e controllo 128, possano essere eseguite da un operatore in modo completamente manuale oppure in modo parzialmente automatizzato con l’ausilio della suddetta unità di comando e controllo 128.

Secondo il trovato, con riferimento alle figg. 5-8, un metodo per la produzione di pareti modulari 10 prevede di:

- caricare il primo pannello 11 su un carrello 119 e i montanti 13 in una posizione temporanea sul primo pannello 11 a definire un assieme pannello-montanti 20 provvisorio;

- erogare collante 17 longitudinalmente sia sopra ai montanti 13, 13a, 13b disposti nella posizione temporanea (fig. 5) e sia sul primo pannello 1 1 in una posizione longitudinale coordinata ad una posizione definitiva di fissaggio dei montanti 13, 13a, 13b sul primo pannello 11;

- assemblare l’assieme pannello-montanti 20 con il secondo pannello 12 (fig. 7) previo spostamento dei montanti 13, 13a, 13b dalla posizione temporanea alla posizione definitiva (fig. 6) di fissaggio sul primo pannello 11 ;

- inchiodare i montanti 13, 13a, 13b al primo pannello 11 e al secondo pannello 12 a definire la parete modulare 10 (fig. 8);

- scaricare la parete modulare 10 ottenuta.

Secondo una forma realizzativa, il metodo prevede di movimentare il carrello 119 mobile lungo un asse di lavoro X in un percorso di andata (freccia indicata con la lettera A) tra detta fase di caricare e detta fase di assemblare e in un percorso di ritorno (freccia indicata con la lettera R) tra fase di assemblare e detta fase di scaricare.

Tale metodo permette almeno di dimezzare lo spazio altrimenti necessario per la produzione di tali pareti modulari 10 garantendo elevata produttività e, nel contempo, elevata qualità delle suddette pareti modulari 10 ottenute.

La fase di carico può prevedere di mettere a disposizione i primi pannelli 11 e i montanti 13, 13a, 13b. In particolare, tale fase di carico può prevedere il prelievo di primi pannelli 11 e montanti 13, 13a, 13b da un primo magazzino di carico 116.

Secondo una forma realizzativa, dopo o contemporaneamente alla fase di carico, il metodo prevede inoltre, di vincolare il primo pannello 11 al carrello 119 e i montanti 13, 13a, 13b al carrello 119 nella posizione temporanea sul pannello 11. Tale svincolamento può essere eseguito nella stazione di carico/scarico 111. Vantaggiosamente tale svincolamento permette di eseguire correttamente le successive fasi del metodo.

Secondo una forma realizzativa, la fase di carico e di scarico vengono eseguite in una stessa stazione di carico/scarico 111.

Secondo una forma realizzativa, la fase di erogazione collante 17 avviene contemporaneamente alla traslazione del carrello 119 verso la stazione di assemblaggio 114 nel percorso di andata (freccia A) in modo tale che l’erogazione di collante 17 interessi il primo pannello 11 e i montanti 13, 13a, 13b per almeno una lunghezza uguale alla lunghezza dei montanti 13, 13a, 13b. Tale erogazione viene eseguita nella stazione di erogazione collante 113 mediante i dispositivi di erogazione collante 124.

Vantaggiosamente, la fase di erogazione sfrutta il movimento relativo del carrello 119 rispetto ai dispositivi di erogazione collante 124 disposti in posizione fìssa rispetto alla direzione dell’asse di lavoro X.

Secondo una forma realizzativa, la fase di assemblaggio prevede di posizionare il secondo pannello 12 sopra ai montanti 13, 13a, 13b in posizione definitiva (figg. 6-7). Tale fase di assemblaggio è eseguita nella stazione di assemblaggio 114.

Secondo una forma realizzativa, la fase di assemblaggio prevede di mettere a disposizione i secondi pannelli 12. In particolare, tale fase di assemblaggio può prevedere il prelievo dei secondi pannelli 12 dal secondo magazzino di carico 117.

Secondo una forma realizzativa, nella fase di assemblaggio dopo lo spostamento dei montanti 13 dalla posizione temporanea alla posizione definitiva, il metodo prevede inoltre di vincolare nella posizione definitiva i montanti 13, 13a, 13b e il primo e secondo pannello 11, 12 sul carrello 119.

Secondo una forma realizzativa, lo spostamento dei montanti 13, 13a, 13b dalla posizione temporanea alla posizione definitiva è eseguito appoggiando questi ultimi sopra il collante 17 erogato sul primo pannello 11 nella posizione definitiva in modo tale che il collante 17 erogato sui montanti 13, 13a, 13b sia rivolta verso l’alto, cioè verso il secondo pannello 12.

Secondo una forma realizzativa, prima e/o dopo lo spostamento dei montanti 13 dalla posizione temporanea alla posizione definitiva, il metodo può prevedere l’applicazione nelle intercapedini passanti 19 definite tra i montanti 13, 13a, 13b di uno o più strati di materiale termoisolante e/o fonoassorbenti o di altro tipo di materiale necessario ai fini del successivo utilizzo della parete modulare 10.

Secondo una forma realizzativa, la fase di inchiodatura avviene contemporaneamente alla traslazione del carrello 119 verso la stazione di carico/scarico 111 nel percorso di ritorno R (freccia A) in modo tale che l’inchiodatura sia ripetuta a distanza fissata, preimpostata nell’unità di comando e controllo 128, lungo tutta la lunghezza dei montanti 13. Tale inchiodatura avviene nella stazione di inchiodatura 112 mediante i dispositivi di inchiodatura superiori e inferiori 122, 123. Vantaggiosamente, anche la fase di inchiodatura sfrutta il movimento relativo del carrello 119 rispetto ai dispositivi di inchiodatura superiori e inferiori 122, 123 disposti in posizione fissa rispetto alla direzione dell’asse di lavoro X.

Secondo una forma realizzativa, la fase di inchiodatura dei montanti 13, 13a, 13b al primo pannello 11 e dei montanti 13, 13a, 13b al secondo pannello 12 avviene contemporaneamente.

Secondo una forma realizzativa, la fase di scarico prevede lo scarico della parete modulare 10 ottenuto in un magazzino di scarico 118.

Secondo una forma realizzativa, le fasi di lavorazione del metodo possono essere completamente o parzialmente automatizzate. In particolare il metodo di produzione della parete modulare 10 può prevedere anche il controllo e la gestione dell’intero metodo di produzione mediante un’unità di comando e controllo 128.

È chiaro che alla macchina 110 per la produzione di pareti modulari, al relativo procedimento e alle pareti modulari 10 fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.

E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di macchina 110 per la produzione di pareti modulari, del relativo procedimento e di pareti modulari 10, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito. Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per la produzione di pareti modulari (10), caratterizzata dal fatto che detta macchina comprende, disposte in successione lungo un comune asse di lavoro (X), una stazione di carico/scarico (111), una stazione di erogazione collante (113), una stazione di inchiodatura (112), una stazione di assemblaggio (114), detta macchina comprendendo un carrello (119) mobile di moto alternato lungo detto asse di lavoro (X) in un percorso di andata e ritorno tra detta stazione di carico/scarico (111) e detta stazione di assemblaggio (114).
2. 2. Macchina come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta stazione di carico/scarico (111) è associata ad un primo magazzino di carico (116) di pannelli (11) e montanti (13, 13a, 13b) ed in detta stazione di carico/scarico (111) un primo pannello (11) viene posizionato su detto carrello (119) e montanti (13, 13a, 13b) sono disposti longitudinalmente in una posizione temporanea sul primo pannello (11) a definire un assieme pannello-montanti (20) provvisorio.
3. 3. Macchina come nella rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta stazione di erogazione collante (113) è provvista di dispositivi di erogazione collante (124) per erogare collante (17) sopra all’assieme pannello-montanti (20) movimentato in detta stazione di erogazione collante (113) da detto carrello (119) lungo un primo tratto di detto percorso di andata, detti dispositivi di erogazione collante (124) essendo configurati per erogare detto collante (17) longitudinalmente sia sopra ai montanti (13, 13a, 13b) disposti in detta posizione temporanea e sia sul primo pannello (11) in una posizione longitudinale coordinata ad una posizione definitiva di fissaggio di detti montanti (13, 13a, 13b) su detto primo pannello (11).
4. 4. Macchina come nella rivendicazione 2 o 3, caratterizzata dal fatto che detta stazione di assemblaggio (114) è atta a ricevere, da detta stazione di erogazione collante (113) detto assieme pannello-montanti (20) mediante movimentazione di detto carrello (119) lungo un tratto terminale di detto percorso di andata, in detta stazione di assemblaggio (114) venendo spostati i montanti (13, 13a, 13b) dalla posizione temporanea alla posizione definitiva di fissaggio su detto primo pannello (1 1), la quale stazione di assemblaggio (114) è equipaggiata di un organo sollevatore (115) per posizionare un secondo pannello (12), prelevato da un secondo magazzino di carico (117), sui montanti (13, 13a, 13b) incollati al primo pannello (11) in posizione definitiva per ottenere l’incollaggio anche al secondo pannello (12) a definire una parete modulare (10) semilavorata.
5. 5. Macchina come nella rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta stazione di inchiodatura (112) è atta a ricevere dalla stazione di assemblaggio (114) la parete modulare (10) semilavorata con i montanti (13, 13a, 13b) incollati sia al primo pannello (11) e sia al secondo pannello (12) movimentata da detto carrello (119) lungo un primo tratto di detto percorso di ritorno, detta stazione di inchiodatura (112) essendo provvista di dispositivi di inchiodatura superiori e inferiori (122, 123) per inchiodare tra loro detti montanti (13, 13a, 13b), detto primo pannello (11) e detto secondo pannello (12), ottenendo una parete modulare (10) completa.
6. 6. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta stazione di carico/scarico (111) è atta a ricevere detta parete modulare (10) completa da detta stazione di inchiodatura (112), trasportata da detto carrello (119) lungo un tratto terminale di detto percorso di ritorno, per scaricare la parete modulare (10) ottenuta in un associato magazzino di scarico (118).
7. 7. Metodo per la produzione di pareti modulari (10) provviste di almeno un primo pannello (11) ed un secondo pannello (12) contrapposti tra loro e di uno o più montanti (13, 13a, 13b) longitudinali interposti tra il primo pannello (11) e il secondo pannello (12), caratterizzato dal fatto che prevede di: - caricare il primo pannello (11) su un carrello (119) e i montanti (13) in una posizione temporanea sul primo pannello (11) a definire un assieme pannello-montanti (20) provvisorio; - erogare collante (17) longitudinalmente sia sopra ai montanti (13, 13a, 13b) disposti in detta posizione temporanea e sia sul primo pannello (11) in una posizione longitudinale coordinata ad una posizione definitiva di fissaggio di detti montanti (13, 13a, 13b) su detto primo pannello (11); - assemblare l’assieme pannello-montanti (20) con il secondo pannello (12) previo spostamento dei montanti (13, 13a, 13b) dalla posizione temporanea alla posizione definitiva di fissaggio su detto primo pannello (11); -inchiodare i montanti (13, 13a, 13b) al primo pannello (11) e al secondo pannello (12) a definire la parete modulare (10); - scaricare la parete modulare (10) ottenuta; detto metodo prevedendo di movimentare il carrello (119) mobile lungo un asse di lavoro (X) in un percorso di andata tra detta fase di caricare e detta fase di assemblare e in un percorso di ritorno tra fase di assemblare e detta fase di scaricare.
8. 8. Parete modulare (10) comprendente: - almeno un primo pannello (11) e un secondo pannello (12) contrapposti tra loro; - una pluralità di montanti (13, 13a, 13b) longitudinali interposti tra il primo pannello (1 1) e il secondo pannello (12) e fissati a questi ultimi, di cui uno o più montanti (13) intermedi e, rispettivamente da un lato e dall’altro di detti uno o più montanti intermedi (13), un primo montante (13a) laterale sporgente lateralmente dai pannelli (11, 12) definendo una porzione sporgente (14) longitudinale rispetto a questi ultimi e un contrapposto secondo montante (13b) laterale rientrante lateralmente ai pannelli (11, 12) definendo una sede di alloggiamento longitudinale (15) di forma coniugata a detta porzione sporgente (14) e configurata per accogliere una rispettiva porzione sporgente (14) di un’altra parete modulare (10’) da collegare in posizione adiacente.
9. 9. Assieme di pareti modulari comprendente almeno due pareti modulari (10, 10’), come nella rivendicazione 8, disposte affiancate e col legate tra loro essendo la porzione sporgente (14) di una parete modulare (10) inserita per incastro in una coniugata sede di alloggiamento (15) di una parete modulare (10’) adiacente.
10. 10. Assieme di pareti modulari come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una prima parete modulare (10) disposta angolata rispetto ad una seconda parete modulare (10’) affiancata e collegata a detta prima parete modulare (10), in cui il collegamento angolato tra dette prima (10) e seconda parete modulare (10’) è un accoppiamento trasversale, definendo le reciproche superfici di collegamento un accoppiamento sfalsato tra rispettive porzioni sporgenti e sfalsate dei pannelli (11, 12), oppure un accoppiamento di testa sostanzialmente a 90° tra detti pannelli (11, 12).