IT201900005836A1 - Dispositivo di aggancio per veicoli di traino - Google Patents

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Enrico Maria Cornia
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    • A01BSOIL WORKING IN AGRICULTURE OR FORESTRY; PARTS, DETAILS, OR ACCESSORIES OF AGRICULTURAL MACHINES OR IMPLEMENTS, IN GENERAL
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    • A01B59/002Details, component parts
    • A01B59/006Latched hooks
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60DVEHICLE CONNECTIONS
    • B60D1/00Traction couplings; Hitches; Draw-gear; Towing devices
    • B60D1/48Traction couplings; Hitches; Draw-gear; Towing devices characterised by the mounting
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: “DISPOSITIVO DI AGGANCIO PER VEICOLI DI TRAINO”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di aggancio per veicoli di traino, particolarmente per un veicolo agricolo o industriale.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di aggancio inferiore per un sistema di traino a tre punti.
Tali dispositivi di aggancio sono generalmente costituiti da un corpo principale, nel quale è ricavata una sede di alloggiamento per una sfera di accoppiamento di un’attrezzatura da trainare e da un elemento di aggancio che, impegnandosi con quest’ultima, ne consente il traino.
L’elemento di aggancio è movimentabile rispetto al corpo principale tra una configurazione di impegno ed una configurazione di rilascio, per consentire, rispettivamente, l’impegno e il disimpegno con l’attrezzatura da trainare.
L’elemento di aggancio è cinematicamente collegato ad una leva di comando, la quale è movimentabile rispetto al corpo principale per spostare l’elemento di aggancio dalla posizione di impegno alla configurazione di rilascio e viceversa. La leva di comando è collegata almeno in rotazione all’elemento di aggancio attorno ad un primo asse, ad esempio mediante un relativo perno. In particolare, la leva di comando viene tirata verso l’esterno e, ruotando parzialmente attorno al perno, consente la movimentazione dell’elemento di aggancio tra la configurazione di impegno e la configurazione di rilascio.
Tra il corpo principale e la leva di comando sono interposti mezzi elastici atti a contrastare lo spostamento della leva di comando atto a portare l’elemento di aggancio dalla configurazione di impegno alla configurazione di rilascio.
La leva di comando è ulteriormente movimentabile tra una posizione di bloccaggio, nella quale mantiene l’elemento di aggancio nella configurazione di rilascio, e una posizione di riposo, nella quale consente la movimentazione dell’elemento di aggancio tra la configurazione di impegno e quella di rilascio.
Per raggiungere la posizione di bloccaggio, la leva di comando ruota ulteriormente rispetto all’elemento di aggancio attorno al sopraccitato primo asse o attorno ad un secondo asse ad esso parallelo, in contrasto ai mezzi elastici.
Tuttavia, tale tipologia di dispositivi di aggancio presenta alcuni inconvenienti.
Infatti, la leva di comando risulta di difficile manovrabilità tra la posizione di bloccaggio e la posizione di riposo, in quanto è necessario agire con forza su di essa per contrastare i mezzi elastici e consentire il ritorno dell’elemento di aggancio verso la configurazione di impegno.
Inoltre, nella posizione di bloccaggio, la leva di comando risulta sporgente rispetto al corpo principale e può intercettare eventuali corpi esterni con il rischio di causare danni, infortuni e/o di rompersi a sua volta.
Ancora, tale tipologia di dispositivi di aggancio risulta generalmente di complessa realizzazione e presenta un elevato numero di componenti, spesso di ridotte dimensioni che, inoltre, rende complessa l’eventuale sostituzione di componenti danneggiati o malfunzionanti.
Questi dispositivi di aggancio, quindi, richiedono di essere smontati dal veicolo di traino prima di poter effettuare eventuali interventi di manutenzione, con un prolungamento delle tempistiche e dei costi ad essi correlati.
Alla luce delle considerazioni precedenti, appare chiaro come i suddetti dispositivi di aggancio di tipo noto siano suscettibili di ulteriori perfezionamenti indirizzati a consentire il traino di un’attrezzatura, in modo pratico, efficace e a costi ridotti.
Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un dispositivo di aggancio per veicoli di traino che consenta un aggancio pratico e sicuro di una attrezzatura da trainare.
All’interno di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo di aggancio per veicoli di traino che permetta di ridurre il rischio di danneggiamenti, durante l’uso, nel caso di impatto con corpi esterni.
Un altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo di aggancio per veicoli di traino che sia di semplice realizzazione e consenta una riduzione delle tempistiche e dei costi correlati agli interventi di manutenzione rispetto ai dispositivi ad oggi noti.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo di aggancio per veicoli di traino che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo di aggancio per veicoli di traino avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo di aggancio per veicoli di traino, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
le figure 1-4 rappresentano una vista in assonometria di una prima forma di realizzazione del dispositivo di aggancio secondo il trovato in diverse configurazioni di utilizzo;
la figura 5 è una vista in assonometria di un dettaglio del dispositivo di aggancio secondo il trovato;
la figura 6 è una vista in assonometria di una seconda forma di realizzazione del presente trovato;
la figura 7 è una vista in assonometria di una terza forma di realizzazione del presente trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un dispositivo di aggancio per veicoli di traino.
Il dispositivo 1 comprende almeno un corpo principale 2 comprendente almeno una sede di alloggiamento 3 per una attrezzatura da trainare.
La sede di alloggiamento 3 ha una conformazione ad uncino è atta a ricevere, ad esempio, una apposita sfera di accoppiamento dell’attrezzatura da trainare (non rappresentata nelle figure).
Il corpo principale 2 comprende, inoltre, almeno una porzione principale 4, definente almeno una cavità 5, e almeno un coperchio 6, atto a chiudere almeno parzialmente la suddetta cavità 5. La cavità 5 è comunicante con la sede di alloggiamento 3 attraverso una prima apertura 5a.
La porzione principale 4, tramite il coperchio 6, consente di definire una sede per il contenimento dei vari componenti del dispositivo 1, in modo che l’assemblaggio o lo smontaggio dello stesso risulti agevole anche quando il corpo principale 2 è installato sul veicolo di traino.
Il dispositivo 1 comprende almeno un elemento di aggancio 7 associato mobile al corpo principale 2 tra almeno una configurazione di rilascio, nella quale libera la sede di alloggiamento 3 per consentire l’inserimento/estrazione dell’attrezzatura da trainare, ed almeno una configurazione di impegno, nella quale ostruisce almeno parzialmente la sede di alloggiamento 3, per impedire l’estrazione dell’attrezzatura da trainare .
In particolare, l’elemento di aggancio 7 è alloggiato all’interno della cavità 5 nella configurazione di rilascio e passa attraverso la prima apertura 5a per raggiungere la configurazione di impegno, nella quale sporge dalla cavità 5 stessa.
Il corpo principale 2, inoltre, comprende almeno un elemento di sostegno 8, sul quale si appoggia l’elemento di aggancio 7, disposto all’interno della cavità 5 ed atto ad inserirsi all’interno di una sede di innesto 9 definita sull’elemento di aggancio stesso per mantenere quest’ultimo nella configurazione di impegno .
L’elemento di sostegno 8 ha la funzione di sorreggere l’elemento di aggancio 7 e di mantenerlo nella configurazione di impegno impedendone eventuali movimenti indesiderati causati dalle sollecitazioni ricevute durante le operazioni di traino.
Il coperchio 6 e l’elemento di sostegno 8 fungono da guida per la movimentazione dell’elemento di aggancio 7 attraverso la prima apertura 5a.
In particolare, la porzione principale 4, in prossimità della prima apertura 5a, presenta una superficie di scorrimento 4a lungo la quale l’elemento di aggancio 7 viene guidato superiormente durante la movimentazione tra la configurazione di impegno e la configurazione di rilascio e, analogamente, viene guidato inferiormente dall’elemento di sostegno 8.
In questo modo, l’elemento di aggancio 7 è vincolato a seguire una traiettoria definita.
Tale superficie di scorrimento 4a, costituisce anche la superficie di reazione contro la quale si appoggia l’elemento di aggancio 7 quando quest’ultimo, nella configurazione di impegno, viene sollecitato dall’attrezzatura da trainare inserita nella sede di alloggiamento 3. La superficie di scorrimento 3 impedisce quindi all’elemento di aggancio 7, quando questo si trova nella configurazione di impegno, di rientrare all’interno della cavità 5 per effetto delle spinte ricevute dall’attrezzatura da trainare.
Il dispositivo 1, inoltre, comprende almeno una leva di comando 10 collegata almeno in rotazione all’elemento di aggancio 7 attorno ad un primo asse X, e movimentabile rispetto al corpo principale 2 per spostare l’elemento di aggancio 7 dalla configurazione di impegno alla configurazione di rilascio e viceversa.
Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende mezzi elastici 11 interposti tra l’elemento di aggancio 7 e il corpo principale 2 ed atti a contrastare la movimentazione dell’elemento di aggancio stesso verso la configurazione di rilascio.
In particolare, i mezzi elastici 11 sono del tipo di una molla collegata attraverso una prima estremità all’elemento di aggancio 7 e attraverso una seconda estremità al corpo principale 2.
Non si esclude tuttavia che la prima estremità della molla 11 possa essere collegata alla leva di comando 10.
Anche la leva di comando 10 è alloggiata almeno parzialmente all’interno della cavità 5, la quale presenta una seconda apertura 5b affacciantesi verso l’esterno ed attraverso la quale passa la leva di comando stessa.
Più in dettaglio, la leva di comando 10 presenta almeno una porzione di collegamento 10a con l’elemento di aggancio 7 ed almeno una porzione di presa 10b accessibile dall’esterno. La porzione di collegamento 10a e la porzione di presa 10b sono atte, rispettivamente, ad essere contenuta all’interno della cavità 5 ed a sporgere dalla cavità stessa quando l’elemento di aggancio 7 è nella configurazione di impegno.
Opportunamente, la porzione di presa 10b presenta una sporgenza 12 atta a cooperare con il corpo principale 2 per chiudere la seconda apertura 5b quando l’elemento di aggancio 7 è nella configurazione di impegno.
La leva di comando 10 è ulteriormente mobile tra una posizione di bloccaggio, nella quale coopera con il corpo principale 2 per mantenere l’elemento di aggancio 7 nella configurazione di rilascio, ed una posizione di riposo, nella quale è movimentabile rispetto al corpo principale 2 per consentire lo spostamento dell’elemento di aggancio 7.
Per movimentare l’elemento di aggancio 7 dalla configurazione di impegno verso la configurazione di rilascio, la leva di comando 10 viene tirata verso l’esterno in contrasto ai mezzi elastici 11.
L’elemento di aggancio 7 può inoltre spostarsi dalla configurazione di impegno alla configurazione di rilascio e viceversa in modo autonomo per effetto dell’inserimento dell’attrezzatura da trainare all’interno della sede di alloggiamento 3. In particolare, quando l’elemento di aggancio 7 è nella configurazione di impegno, l’inserimento dell’attrezzatura da trainare all’interno della sede di alloggiamento 3 provoca il progressivo arretramento dell’elemento di aggancio stesso all’interno della cavità 5 fino a raggiungere la configurazione di rilascio; nel momento in cui l’attrezzatura da trainare raggiunge la posizione definitiva all’interno della sede di alloggiamento 3, l’elemento di aggancio 7, per effetto dell’azione dei mezzi elastici 11, torna nuovamente nella configurazione di impegno in modo da trattenere l’attrezzatura da trainare all’interno della sede di alloggiamento stessa.
Nelle forme di realizzazione rappresentate nelle figure, la leva di comando 10 comprende almeno un occhiello 13 che ne consente il collegamento ad ulteriori mezzi di movimentazione di tipo noto, quali cavi, leve, o simili; non è da escludersi che la leva di comando 10 possa essere movimentata manualmente.
Secondo il trovato, la leva di comando 10 è movimentabile in rotazione rispetto all’elemento di aggancio 7 attorno ad almeno un secondo asse Y trasversale al primo asse X, per spostarsi dalla posizione di bloccaggio alla posizione di riposo e viceversa.
Preferibilmente, la leva di comando 10 presenta conformazione allungata ed il relativo asse longitudinale è identificato nelle figure con la lettera di riferimento Z.
Vantaggiosamente, nelle forme di realizzazione rappresentate nelle figure, il secondo asse Y corrisponde sostanzialmente all’asse longitudinale Z della leva di comando 10.
In una forma di realizzazione alternativa, non rappresentata nelle figure, il secondo asse Y è disposto trasversale all’asse longitudinale Z della leva di comando 10.
Opportunamente, la leva di comando 10 comprende almeno una superficie di riscontro 14 atta a cooperare con il corpo principale 2 nella posizione di bloccaggio.
La superficie di riscontro 14 è distinta e sfalsata rispetto alla sporgenza 12. Preferibilmente, la leva di comando 10 presenta forma allungata e la superficie di riscontro 14 è disposta lateralmente rispetto ad un primo piano mediano 15 longitudinale orientato trasversalmente rispetto al primo asse X.
Più in dettaglio, il primo piano mediano 15 è sostanzialmente (ovvero a meno delle tolleranze di lavorazione) perpendicolare al primo asse X.
Nelle forme di realizzazione rappresentate nelle figure, la porzione di collegamento 10a della leva di comando 10 presenta almeno due pareti laterali 16 disposte sostanzialmente (a meno delle tolleranze di lavorazione) parallele al primo piano mediano 15 e comprende almeno una parete di rotazione 17 inclinata rispetto a tali pareti laterali 16 ed incidente almeno una di esse in modo da definire la superficie di riscontro 14.
La parete di rotazione 17 consente la rotazione della leva di comando 10 attorno al secondo asse Y per raggiungere la posizione di bloccaggio senza quindi interferire con l’elemento di aggancio 14.
Il corpo principale 2 presenta a sua volta almeno una superficie di appoggio 18 atta a cooperare con la superficie di riscontro 14 nella posizione di bloccaggio della leva di comando 10. La superficie di appoggio 18 delimita almeno parzialmente la seconda apertura 5b.
Più particolarmente, il primo piano mediano 15 è disposto sostanzialmente parallelo alla superficie di appoggio 18 nella posizione di riposo della leva di comando 10 ed è disposto trasversale alla superficie di appoggio stessa quando la leva di comando 10 è nella posizione di bloccaggio.
Preferibilmente, la leva di comando 10 presenta due superfici di riscontro 14 disposte tra loro da parti opposte rispetto al primo piano mediano 15. Nelle forme di realizzazione rappresentate nelle figure, le due superfici di riscontro 14 sono disposte da parti opposte anche rispetto ad un secondo piano mediano 19 longitudinale e perpendicolare al primo piano mediano 15. Le superfici di riscontro 14 son quindi atte a cooperare con rispettive superfici di appoggio 18 definite dal corpo principale 2 e disposte da parti opposte della leva di comando 10. Le due superfici di appoggio 18 delimitano entrambe la seconda apertura 5b e sono disposte da parti opposte del primo piano mediano 15 con la leva di comando 10 in posizione di riposo.
Utilmente, il dispositivo 1 comprende mezzi di collegamento 20 cinematico della leva di comando 10 all’elemento di aggancio 7.
Nelle forme di realizzazione rappresentate nelle figure 2, 4 e 6, i mezzi di collegamento 20 comprendono almeno un’asola 21 definita su almeno uno tra la leva di comando 10 e l’elemento di aggancio 7, e atta ad alloggiare almeno un corrispondente perno 22 definito sull’altro tra la leva di comando 10 e l’elemento di aggancio 7. L’asola 21, la quale presenta conformazione allungata, è atta a consentire la rotazione della leva di comando 10 rispetto all’elemento di aggancio 7 attorno al secondo asse Y. In queste forme di realizzazione, il primo asse X, attorno al quale avviene la rotazione della leva di comando 10, è definito dal perno 22.
Nella forma di realizzazione rappresentate nelle figure 1-4, l’asola 21 è definita sulla leva di comando 10 e il perno 22 è definito sull’elemento di aggancio 7. Nella alternativa forma di realizzazione di figura 6, invece, l’asola 21 è definita sull’elemento di aggancio 7 ed il perno 22 sulla leva di comando 10.
Nella forma di realizzazione rappresentata in figura 7, invece, i mezzi di collegamento 20 sono del tipo di uno snodo sferico. Più in dettaglio, in questa forma di realizzazione i mezzi di collegamento 20 comprendono almeno un elemento sostanzialmente sferico 23 associato ad uno tra l’elemento di aggancio 7 e la leva di comando 10 ed almeno una relativa sede 24 atta ad alloggiare tale elemento sferico 23 associata all’altro tra l’elemento di aggancio 7 e la leva di comando 10. In questa forma di realizzazione, il primo ed il secondo asse X e Y passano entrambi per lo snodo sferico.
Il funzionamento del trovato è il seguente.
In condizioni di normale funzionamento l’elemento di aggancio 7 si trova nella configurazione di impegno e la leva di comando 10 è disposta con la sua porzione di collegamento 10a all’interno del corpo principale 2.
Nel momento in cui si desidera impegnare la sede di alloggiamento 3 con un’attrezzatura da trainare, si provvede a movimentare la leva di comando 10 tramite la sua porzione di presa 10b, in modo tale da esercitare un’azione di trazione diretta verso l’esterno del corpo principale 2. La leva di comando 10 trascina, tramite i mezzi di collegamento 20, l’elemento di aggancio 7, verificandosi così un movimento rotatorio relativo tra di essi attorno al primo asse X. Per effetto dello spostamento della leva di comando 10, l’elemento di aggancio 7 raggiunge la configurazione di rilascio, liberando di conseguenza la sede di alloggiamento 3 in modo da consentire l’inserimento dell’attrezzatura da trainare.
A questo punto, la leva di comando 10 può essere ruotata ulteriormente rispetto all’elemento di aggancio 7 attorno al secondo asse Y, in modo tale da raggiungere la posizione di bloccaggio.
In particolare, per effetto della rotazione attorno al secondo asse Y, le superfici di riscontro 14 interagiscono con le superfici di appoggio 18, bloccando di conseguenza la posizione della leva di comando 10 rispetto al corpo principale 2. In questa posizione, le superfici di riscontro 14 contattano quindi il corpo principale 2 da parti opposte rispetto alla seconda apertura 5b.
Una volta che l’attrezzatura da trainare è stata disposta all’interno della sede di alloggiamento 3, la leva di comando 10 viene riportata nella posizione di riposo e movimentata verso l’interno del corpo principale 2, in modo tale che l’elemento di aggancio 7 torni nella configurazione di impegno.
Nel caso in cui, con la leva di comando 10 in posizione di bloccaggio, essa dovesse interagire con un corpo esterno, per effetto dell’impatto si genererebbe un momento tale da provocare la rotazione della leva di comando stessa attorno al secondo asse Y e, di conseguenza, il suo ritorno nella posizione di riposo. Per effetto di tale rotazione e della forza esercitata dai mezzi elastici 11, la leva di comando 10 viene quindi richiamata all’interno del corpo principale 2 e l’elemento di aggancio 7 torna nella posizione di impegno.
Per estrarre l’attrezzatura da trainare dalla sede di alloggiamento 3 occorre procedere in modo analogo a quanto sopra descritto per il suo inserimento, ovvero occorre portare l’elemento di aggancio 7 dalla configurazione di impegno alla configurazione di rilascio in modo da liberare la sede di alloggiamento 3 e procedere con la rimozione dell’attrezzatura da trainare. Successivamente, l’elemento di aggancio 7 può essere riportato nella configurazione di impegno per effetto dell’azione di ritorno dei mezzi elastici 11.
Si è in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che il presente dispositivo di aggancio per veicoli di traino consente l’aggancio pratico e sicuro di una attrezzatura da trainare.
In particolare, il dispositivo secondo il trovato, per effetto della sua rotazione attorno ad un secondo asse trasversale rispetto al primo asse, permette di ridurre notevolmente il rischio di danneggiamenti dovuti all’impatto con corpi esterni.
Infine, il dispositivo secondo il trovato è di semplice realizzazione e prevede la realizzazione di un numero ridotto di componenti rispetto ai dispositivi di tipo noto.
La conformazione del dispositivo e la disposizione degli elementi al suo interno ne facilita l’assemblaggio e la manutenzione, consentendo così la riduzione delle tempistiche e dei costi correlati agli interventi atti a ripristinarne la funzionalità.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1) di aggancio per veicoli di traino comprendente: - almeno un corpo principale (2) comprendente almeno una sede di alloggiamento (3) per una attrezzatura da trainare; - almeno un elemento di aggancio (7) associato mobile a detto corpo principale (2) tra almeno una configurazione di rilascio, nella quale libera detta sede di alloggiamento (3) per consentire l’inserimento/estrazione di detta attrezzatura da trainare, ed almeno una configurazione di impegno, nella quale ostruisce almeno parzialmente detta sede di alloggiamento (3) per impedire l’estrazione di detta attrezzatura da trainare; - almeno una leva di comando (10) collegata almeno in rotazione a detto elemento di aggancio (7) attorno ad un primo asse (X), e movimentabile rispetto a detto corpo principale (2) per spostare detto elemento di aggancio (7) dalla configurazione di impegno alla configurazione di rilascio e viceversa, detta leva di comando (10) essendo ulteriormente mobile tra una posizione di bloccaggio, nella quale coopera con detto corpo principale (2) per mantenere detto elemento di aggancio (7) nella configurazione di rilascio, ed una posizione di riposo, nella quale è movimentabile rispetto a detto corpo principale (2) per consentire lo spostamento di detto elemento di aggancio (7); caratterizzato dal fatto che detta leva di comando (10) è movimentabile in rotazione rispetto a detto elemento di aggancio (7) attorno ad almeno un secondo asse (Y) trasversale a detto primo asse (X), per spostarsi dalla posizione di bloccaggio alla posizione di riposo e viceversa.
  2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta leva di comando (10) presenta conformazione allungata e dal fatto che detto secondo asse (Y) corrisponde sostanzialmente all’asse longitudinale (Z) della leva di comando stessa.
  3. 3) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta leva di comando (10) presenta conformazione allungata e dal fatto che detto secondo asse (Y) è disposto sostanzialmente trasversale rispetto all’asse longitudinale (Z) della leva di comando stessa.
  4. 4) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta leva di comando (10) comprende almeno una superficie di riscontro (14) atta a cooperare con detto corpo principale (2) nella posizione di bloccaggio.
  5. 5) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2 o 3 e la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta superficie di riscontro (14) è disposta lateralmente rispetto ad un primo piano mediano (15) longitudinale di detta leva di comando (10) orientato trasversalmente rispetto a detto primo asse (X).
  6. 6) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta leva di comando (10) comprende almeno una porzione di collegamento (10a) con detto elemento di aggancio (7) ed almeno una porzione di presa (10b), dove detta porzione di collegamento (10a) e detta porzione di presa (10b) sono atte, rispettivamente, ad essere contenuta all’interno di detto corpo principale (2) ed a sporgere da detto corpo principale (2) quando l’elemento di aggancio stesso è nella configurazione di impegno.
  7. 7) Dispositivo (1) secondo le rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che detta porzione di collegamento (10a) presenta almeno due pareti laterali (16) disposte sostanzialmente parallele a detto primo piano mediano (15) e comprende almeno una parete di rotazione (17) inclinata rispetto a dette pareti laterali (16) ed incidente almeno una di esse in modo da definire detta superficie di riscontro (14).
  8. 8) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che detto corpo principale (2) presenta almeno una superficie di appoggio (18) atta a cooperare con detta superficie di riscontro (14) nella posizione di bloccaggio di detta leva di comando (10), detto primo piano mediano (15) essendo disposto sostanzialmente parallelo a detta superficie di appoggio (18) nella posizione di riposo ed essendo disposto trasversale a detta superficie di appoggio (18) nella posizione di bloccaggio.
  9. 9) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una coppia di dette superfici di riscontro (14) disposte da parti opposte rispetto a detto primo piano mediano (15).
  10. 10) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che dette superfici di riscontro (14) sono disposte da parti opposte rispetto ad un secondo piano mediano (19) longitudinale perpendicolare a detto primo piano mediano (15).
  11. 11) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 4 a 10, caratterizzato dal fatto che detta leva di comando (10) comprende almeno una sporgenza (12) atta a contattare detto corpo principale (2) quando detto elemento di aggancio (7) è in configurazione di impegno e dal fatto che detta superficie di riscontro (14) è distinta e sfalsata rispetto a detta sporgenza (12).
  12. 12) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni recedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di collegamento (20) cinematico di detta leva di comando (10) a detto elemento di aggancio (7).
  13. 13) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento (20) comprendono almeno un’asola (21) definita su almeno uno tra detta leva di comando (10) e detto elemento di aggancio (7), e atta ad alloggiare almeno un corrispondente perno (22) definito sull’altro tra detta leva di comando (10) e detto elemento di aggancio (7).
  14. 14) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detta asola (21) è definita su detta leva di comando (10) e detto perno (22) è definito su detto elemento di aggancio (7).
  15. 15) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento (20) sono del tipo di uno snodo sferico.
  16. 16) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi elastici (11) interposti tra detto elemento di aggancio (7) e detto corpo principale (2) ed atti a contrastare la movimentazione di detto elemento di aggancio (7) verso detta configurazione di rilascio e a spostarlo verso detta configurazione di impegno.
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