IT201800009691A1 - Poltrona odontoiatrica - Google Patents

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IT201800009691A1
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IT
Italy
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seat
backrest
reclining
patient
chair
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IT102018000009691A
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English (en)
Inventor
Francesco Girelli
Stefano Grandi
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Cefla Societa' Coop
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Description

Descrizione
di invenzione industriale avente per titolo:
POLTRONA ODONTOIATRICA
[001] La presente invenzione si riferisce al campo tecnico delle poltrone per pazienti in uso negli studi odontoiatrici. Più in particolare, l’invenzione è relativa ad un apparato e a un metodo per permettere la movimentazione della poltrona sincronizzando un primo meccanismo che provoca il reclinamento dello schienale rispetto alla seduta e un secondo meccanismo di compensazione che movimenta la seduta lungo l’asse longitudinale della poltrona nel corso del reclinamento.
[002] Nella storia dell’odontoiatria, fino almeno agli anni ’60, il dentista era solito lavorare in piedi, mentre oggi il dentista tende a lavorare seduto. I fabbricanti di riuniti odontoiatrici si sforzano di fornire unità di trattamento dentali che permettano al dentista di lavorare in modo ergonomico, vale a dire comodo e che permetta di non danneggiare l’apparato muscolo-scheletrico del dentista durante il lavoro.
[003] Contemporaneamente, la poltrona deve essere accogliente per il paziente: un paziente comodo è più rilassato, e per il dentista è più facile lavorare.
[004] Nell’arte nota, esistono due tipi di poltrone per pazienti:
− Poltrone con seduta costituita da un componente unico, la cui sola articolazione è a livello dell’anca del paziente: in altre parole, coscia e parte distale della gamba formano tra loro un angolo fisso;
− Poltrone con seduta spezzata in due parti, che possiedono una prima articolazione a livello dell’anca del paziente, e una seconda articolazione a livello delle ginocchia del paziente. In queste poltrone, denominate “a sedia”, è possibile stare seduti eretti come su una qualsiasi sedia, con la porzione distale della gamba che forma un angolo di 90° circa rispetto alla coscia. In queste poltrone si distingue la seduta, che resta sostanzialmente parallela al pavimento, dal gambale, che può ruotare da una posizione sostanzialmente parallela al pavimento ad una posizione sostanzialmente perpendicolare al pavimento; in altre parole, coscia e parte distale della gamba formano tra loro un angolo variabile.
[005] Una caratteristica apprezzata nelle poltrone odontoiatriche è la loro capacità di portare il paziente nella posizione di Trendelenburg. La posizione di Trendelenburg, o posizione anti-shock, è la posizione in cui il paziente è posto in caso di shock o durante l’esecuzione di particolari operazioni: il soggetto è supino, sdraiato in modo che il capo sia situato inferiormente a ginocchia e bacino, così da favorire l’afflusso del sangue al cervello. Inoltre, la posizione di Trendelenburg reclina il corpo del paziente, permettendo al busto e alle gambe di formare un angolo invece di avere busto e testa allineati in una posizione che può risultare fastidiosa per il paziente. La posizione di Trendelenburg agevola il lavoro del dentista nell’eseguire alcuni tipi di terapie.
[006] Un problema legato al reclinamento dello schienale è che, con il progredire del reclinamento stesso, il capo del paziente, su cui il dentista si trova ad operare, si sposta progressivamente nello spazio da una posizione sostanzialmente in asse con l’articolazione dell’anca del paziente, ad una posizione in cui il capo del paziente si trova ad una distanza considerevole dall’anca del paziente, diciamo dell’ordine di decine di centimetri. Questo costringe il dentista, normalmente posizionato a lato o posteriormente al paziente, a riposizionarsi rispetto all’ambiente circostante e al riunito di pari passo con il reclinamento dello schienale. Questo effetto sarà meglio chiarito con l’aiuto delle tavole di disegno, in particolare delle Figure 3 e 4.
[007] Inoltre, quando la posizione di lavoro è in asse con l’asse longitudinale della poltrona e quindi il dentista è posizionato posteriormente al capo del paziente, spesso reclinando lo schienale non resta più spazio sufficiente per il dentista. Pertanto, si rende necessario avere spazi molto grandi per ospitare il riunito e tutti gli accessori ed utensili necessari al dentista.
[008] Le poltrone odontoiatriche sono prodotte industrialmente da oltre 100 anni; un brevetto su poltrone odontoiatriche è ad esempio US3804460 di Pelton & Crane.
[009] Il brevetto sopra citato, insieme a molti altri, descrive la struttura interna della poltrona, struttura che ne permette la movimentazione. Infatti, tipicamente, la poltrona presenta una posizione in cui lo schienale si trova a circa 90° rispetto al pavimento (posizione eretta), e una posizione in cui lo schienale si trova praticamente parallelo al pavimento (posizione reclinata), insieme a tutte le posizioni intermedie fra queste. Queste posizioni sono ottenute con una ampia varietà di meccanismi e di attuatori, relativamente complicati.
[0010] La stessa richiedente ha depositato la domanda di brevetto EP3108867A1, che descrive una poltrona odontoiatrica in cui lo schienale della poltrona è supportato da un meccanismo oscillante, comprendente:
− almeno una camma che presenta un profilo curvilineo predefinito; detta camma supporta la seduta della poltrona, e oscilla almeno attorno ad un asse sostanzialmente corrispondente all’asse di oscillazione della seduta;
− almeno un carrello o una slitta;
− almeno una guida o asola per detto carrello, la quale si estende sostanzialmente nella direzione del contorno di detta camma,
− detto carrello presentando mezzi di cooperazione con il contorno di detta camma, mentre lo stesso carrello è attuato dal meccanismo di oscillazione dello schienale, in modo che quando detto carrello scorre all’interno di detta guida o asola grazie al sistema di attuazione, detto carrello interferendo con il contorno della camma comanda almeno un movimento oscillatorio controllato dal contorno della camma stessa, detta camma essendo liberamente spostabile dall’oscillazione da una posizione in cui interferisce cooperativamente con i detti mezzi di cooperazione del carrello a una posizione in cui la camma si trova a una distanza dai detti mezzi di cooperazione.
[0011] Tuttavia, eseguendo prove meccaniche si è riscontrato che la soluzione di EP3108867A1 presenta alcuni limiti meccanici: lo sforzo che insiste sul rullo di appoggio e l’attrito tra rullo-perno sono eccessivi.
[0012] Scopo della presente invenzione è fornire un meccanismo che permetta di portare lo schienale dalla posizione eretta alla posizione reclinata e viceversa, che sia efficiente e di costruzione economica e permetta di superare gli inconvenienti della soluzione precedente.
[0013] Un secondo scopo della presente invenzione consiste nel limitare il riposizionamento del dentista legato al reclinamento della poltrona. Il meccanismo della presente invenzione crea un movimento dello schienale sincronizzato con la seduta, la quale bascula sino a raggiungere una posizione ergonomicamente corretta per il paziente, in caso di necessità fino alla massima estensione nella posizione di Trendelenburg. In altre parole, durante il reclinamento dello schienale avviene anche uno scorrimento in avanti (verso i piedi del paziente) dello schienale stesso e contestualmente anche della seduta, al fine di compensare il puro spostamento creato dal reclinamento dello schienale quando questo fosse incernierato ad un asse di rotazione stazionario, in modo da mantenere la testa del paziente il più possibile nella medesima posizione di quando il paziente è eretto (movimento di compensazione longitudinale o sliding). Questo movimento permette di mantenere la posizione relativa del capo del paziente rispetto all’idrico, alla tavoletta medico, alla lampada e rispetto all’ambiente circostante (mobili e muri dello studio odontoiatrico).
[0014] Un terzo scopo della presente invenzione è ottenere una poltrona che presenti un movimento lungo l’asse longitudinale della poltrona quando questa è reclinata. Tale movimento è utile per allineare il cavo orale del paziente alla posizione di strumenti di ausilio alla vista del dentista, quali ad esempio microscopi odontoiatrici. Tali microscopi, infatti, presentano un fattore di magnificazione molto grande, e quindi ciò che il dentista desidera osservare ingrandito deve trovarsi perfettamente allineato all’obiettivo.
[0015] Un ulteriore scopo è ottenere una struttura della poltrona che preveda una modularità nella produzione:
− Poltrona con seduta in un unico componente in cui 1) la posizione di Trendelenburg è ottenuta con il reclinamento dello schienale, ma è assente il movimento di compensazione longitudinale (sliding);
− Poltrona con seduta in un unico componente, che raggiunge 1) la posizione di Trendelenburg e 2) la compensazione longitudinale;
− Poltrona a sedia che comprende 1) la posizione di Trendelenburg, 2) la compensazione longitudinale. 3) il movimento relativo tra gambale e seduta.
[0016] Partendo dalla stessa struttura di base per il sollevamento e aggiungendo la struttura seduta-schienale, modificando il sistema di movimentazione della struttura seduta-schienale e aumentando il numero di motoriduttori, si riesce a differenziare le prestazioni della poltrona dal basso all’alto di gamma. In questo modo si riesce a fornire al cliente una gamma completa di prestazioni a fronte di un costo di produzione contenuto, legato al contenimento dei codici di produzione.
[0017] Questi scopi sono ottenuti con un’apparecchiatura ed un metodo che hanno le caratteristiche delle rivendicazioni indipendenti. Forme realizzative vantaggiose e affinamenti sono specificati nelle rivendicazioni dipendenti da queste.
[0018] Sostanzialmente, la poltrona secondo la presente invenzione presenta due sistemi meccanicamente distinti, il primo dei quali permette il reclinamento dello schienale della poltrona e l’inclinazione della seduta fino alla posizione estrema di Trendelenburg. Tale primo sistema funziona grazie ad una leva di forma trapezoidale che presenta due distinte altezze, di cui una anteriore (verso i piedi del paziente) e una posteriore (verso il capo del paziente) su cui scorre una coppia di pattini. La forma e le due altezze anteriore e posteriore differenziate della leva consentono di ottenere i due estremi delle posizioni in cui lo schienale è completamente eretto o completamente reclinato. Il meccanismo di salita e discesa è attuato dall’azione di un primo motoriduttore.
[0019] Il secondo sistema meccanico della presente invenzione è costituito da due telai che scorrono uno rispetto all’altro, utilizzando un sistema di scorrimento che prevede su un lato della poltrona una guida lineare a ricircolo di sfere e sull’altro della poltrona una guida a C con due rulli; tale secondo sistema è attuato da un secondo motoriduttore che fa uso di un sistema pignone-cremagliera.
[0020] La sincronizzazione dei due motoriduttori ottenuta tramite firmware (cioè software contenuto in schede elettroniche di cui la poltrona è dotata) permette di realizzare un movimento in cui il reclinamento dello schienale è sincronizzato al movimento di compensazione longitudinale.
[0021] In una forma realizzativa preferita, nel momento in cui la poltrona si trova in posizione reclinata, vale a dire con un angolo dello schienale rispetto al pavimento preferibilmente di massimo 15°, è possibile desincronizzare i due movimenti del reclinamento e dello sliding, facendo funzionare soltanto il motoriduttore che permette il movimento dello sliding. Questo consente di centrare il cavo orale del paziente rispetto a sistemi di visione come microscopi odontoiatrici.
[0022] Ulteriori vantaggi e caratteristiche della presente invenzione sono descritte nella seguente descrizione, in cui forme realizzative esemplificative sono spiegate in dettaglio sulla base dei disegni:
Figura 1 Vista laterale della poltrona con schienale completamente eretto;
Figura 2 Vista laterale della poltrona con schienale completamente reclinato;
Figura 3 Vista laterale della poltrona con lo schienale in posizione completamente eretta;
Figura 4 Vista laterale della poltrona con lo schienale in posizione completamente reclinata;
Figura 5 Vista assonometrica dell’interno della seduta, con dettagli M e N per meglio mostrare il dispositivo;
Figura 6 Vista laterale della poltrona con lo schienale in posizione completamente reclinata nella posizione estrema ottenibile per osservare il cavo orale del paziente al microscopio.
[0023] La Figura 1 mostra una tipica poltrona 1 odontoiatrica con lo schienale completamente eretto, quasi perpendicolare al pavimento. La poltrona 1 illustrata presenta una seduta costituita da un componente unico.
[0024] La poltrona 1 comprende uno schienale 2, un poggiatesta 20, una seduta 3, e un braccio 4 a pantografo ancorato ad una base a terra non mostrata. Schienale 2 e seduta 3 sono collegati da un arco 6. Il braccio 4 a pantografo permette la salita e la discesa della seduta 3, indicativamente da una altezza di 380 mm a una altezza di 810 mm. L’estremità superiore del braccio a pantografo è costituita da un telaio 13 che supporta il meccanismo di reclinamento dello schienale e di movimentazione sincronizzata della seduta.
[0025] Nel dettaglio della Figura 1 mostrato nel cerchio è visibile una leva 5 fissata all’arco 6. Detta leva forma un prolungamento in direzione longitudinale verso la parte di seduta dell’arco 6.
[0026] Nella Figura, detta leva 5 si trova nella posizione arretrata (verso il capo del paziente) quando lo schienale 2 è completamente eretto. Tale posizione definisce l’altezza X di un telaio 7 sul quale è fissata solidalmente la seduta 3. La seduta 3 forma un angolo α di circa 12° rispetto al pavimento. Tale angolo α è modificabile variando l’altezza anteriore della leva 5.
[0027] Lo schienale 2 è collegato solidalmente all’arco 6, che a sua volta è collegato tramite una coppia di pattini 8 a delle piastre 9 di guida (visibili nella Figura 5), le quali sono fissate ad un telaio 10. Il telaio 10 scorre linearmente rispetto al telaio 13 per mezzo di una guida lineare 11 posta sul lato destro della poltrona, corrispondente al lato alla destra del paziente in condizione seduta e di una guida a C 18 con due rulli posta sul lato sinistro della poltrona corrispondente alla sinistra del paziente in posizione seduta. La guida lineare 11 e la guida a C 18 sono orientate parallelamente fra loro ed in direzione parallela all’asse longitudinale della poltrona e consentono al telaio 10 di spostarsi nella direzione antero-posteriore della poltrona rispetto al telaio 13, cioè in avanti od indietro. L’asimmetricità dei due sistemi di guida lineari è stata scelta per facilitare il montaggio della poltrona, richiedendo vincoli di precisione inferiori.
[0028] La Figura 2 mostra la stessa poltrona 1 con lo schienale 2 in posizione reclinata nella posizione di Trendelenburg, circa parallelo al pavimento, mentre la seduta 3 forma un angolo β di circa 20° rispetto al pavimento. Nella Figura 2 è visibile la leva 5 fissata all’arco 6 mentre la leva 5 si trova nella posizione avanzata (verso i piedi del paziente) quando lo schienale 2 è completamente reclinato. Tale posizione definisce l’altezza Y del telaio 7 sul quale è fissata solidalmente la seduta 3. Il telaio 7 ruota perché imperniato sulla piastra di guida 9.
[0029] Il movimento dello schienale 2 rispetto alla seduta 3 è attuato da un motoriduttore 17 fissato all’arco 6 e al telaio 7.
[0030] Nel dettaglio della Figura 2 la detta leva 5 si trova in posizione completamente avanzata (verso i piedi del paziente) quando lo schienale è completamente reclinato. L’avanzamento della leva 5 è consentito da una coppia di rulli 12, ciascun rullo essendo posizionabile a uno degli estremi testa-piedi della detta leva 5 e in tutte le posizioni intermedie, il rullo inferiore essendo fissato al telaio 10 e il rullo superiore al telaio 7. Tale posizione definisce una altezza Y>X che consente al sedile 3 di raggiungere la posizione di Trendelenburg. Tale leva 5 presenta una forma complessivamente trapezoidale con la base maggiore posta verso la testa del paziente e la base minore posta verso i piedi del paziente, dette basi essendo sostanzialmente perpendicolari al pavimento, mentre i due lati convergenti sono sostanzialmente nella direzione dell’asse longitudinale della poltrona. La differenza in lunghezza delle due basi, maggiore e minore, della leva 5 è responsabile dell’inclinazione verso l’alto della seduta 3 nella posizione di Trendelenburg. La legge di moto con cui lo schienale 2 si muove rispetto alla seduta 3 è definita dalla forma della leva 5: modificando la sua forma e/o le altezze dei suoi lati verticali è possibile ottenere una legge di moto differente.
[0031] La Figura 3 mostra la poltrona 1 in vista laterale con lo schienale 2 in posizione completamente eretta. Le linee tratteggiate mostrano l’effetto del movimento di compensazione longitudinale o sliding sulla posizione del capo del paziente (non mostrato). Quando il paziente è seduto come nella Figura 3, il suo capo si trova all’incirca al di sopra della sua articolazione dell’anca. Il capo del paziente è appoggiato al poggiatesta 20, e il suo cavo orale all’incirca si trova nella posizione in cui le due linee a e b si intersecano. Quando lo schienale viene reclinato in assenza di sliding, la testa del paziente descrive un arco di cerchio b che lo porta nella posizione finale C. Per contro, in presenza dello sliding, la seduta 3 scivola in avanti verso i piedi del paziente in modo sincronizzato alla discesa dello schienale 2, determinando una traiettoria verticale a che porta il capo del paziente nella posizione definitiva D. In questo modo il dentista non è costretto a riposizionarsi e a riposizionare la lampada scialitica per adeguarsi alla posizione finale del paziente reclinato. Indicativamente, con i meccanismi secondo la presente forma realizzativa, la distanza lineare tra i punti C e D è di circa 175 mm.
[0032] Nella Figura 4 è mostrata la poltrona 1 con lo schienale 2 totalmente reclinato, in cui è possibile apprezzare come la seduta 3 sia scivolata in avanti rispetto al braccio a pantografo 4. La direzione dello scivolamento in avanti della seduta è indicata dalla freccia in grassetto. Il movimento lineare fra telaio 7 e telaio 13 avviene non perfettamente parallelamente al pavimento, ma con una inclinazione di 8,5 gradi circa.
[0033] Secondo una ulteriore caratteristica che appare meglio dalla Figura 5, l’arco 6 presenta un pattino 8 per ciascun lato della poltrona orientato nella direzione longitudinale della stessa, ovvero testa-piedi con riferimento alla posizione del paziente, e ciascuno dei detti due pattini è impegnato nella pista arcuata di una corrispondente guida 9. Nella forma esecutiva illustrata la detta pista arcuata è costituita da un’asola in cui s’impegnano rotelle del pattino 8.
[0034] E’ possibile prevedere una sola leva accoppiata ad uno solo dei due pattini 8, oppure una leva per ciascun pattino 8.
[0035] Una forma esecutiva prevede una unica leva montata in posizione intermedia fra i due pattini 8 e collegata, alla sua estremità rivolta verso il lato posteriore della poltrona, ad un punto intermedio dell’estremità dell’arco 6 rivolta verso l’estremità anteriore della poltrona, ovvero la parte dei piedi della stessa, il quale punto intermedio è allineato con i rulli 12 lungo un asse parallelo all’asse longitudinale della poltrona.
[0036] Secondo ancora una forma esecutiva, la o le leve 5 è o sono fissate in modo oscillante nel piano verticale orientato parallelamente all’asse longitudinale della poltrona, essendo fulcrata/e con la loro estremità posteriore alla corrispondente estremità dell’arco 6 o dei pattini 8.
[0037] Per quanto attiene quindi il meccanismo che lega il movimento dello schienale al movimento della seduta, i pattini 8 spostandosi nelle rispettive guide 9 determinano uno spostamento della o delle leve in avanti od indietro e quindi l’interposizione fra i rulli 12, quello fissato al telaio della seduta e quello fissato al telaio 11 di zone della o delle leve 5 aventi una diversa altezza, ovvero una diversa distanza dei due bordi superiore ed inferiore. Ciò causa a seconda della direzione di spostamento dello schienale e quindi della o delle leve un sollevamento della seduta od un abbassamento della seduta, grazie ad una maggiore o minore inclinazione della stessa rispetto al piano orizzontale.
[0038] La Figura 5 mostra una vista assonometrica dei meccanismi di movimentazione della poltrona 1 posti al di sotto della seduta 3. Il dettaglio M è un dettaglio ingrandito del lato destro della poltrona, indicato con il cerchio nella figura complessiva. Il dettaglio N è un dettaglio ingrandito del lato sinistro della poltrona.
[0039] Per realizzare il movimento di sliding è utilizzato un sistema pignone 14 – cremagliera 15 comandato da un motoriduttore 16. La sincronia tra motoriduttore 16 e motoriduttore 17 che permette il contemporaneo reclinamento dello schienale 2 e lo scivolamento in avanti della seduta 3 (sliding) è ottenuta tramite la programmazione firmware di schede elettroniche che comandano i motoriduttori 16 e 17.
[0040] La Figura 6 mostra una forma realizzativa preferita, grazie alla quale è possibile, quando lo schienale 2 è reclinato, movimentare la poltrona 1 annullando la sincronizzazione dei motoriduttori 16 e 17 e utilizzando esclusivamente il motoriduttore 16. Questo permette il movimento del paziente sdraiato lungo l’asse longitudinale della poltrona, ovvero del paziente posizionato sulla stessa, in particolare di muovere il capo del paziente tra le posizioni C e D con una precisione millimetrica, in modo da adeguare la posizione del cavo orale rispetto a strumenti di visione, come ad esempio microscopi odontoiatrici. In altre parole, invece di muovere il microscopio si muove il paziente.
[0041] Perché il meccanismo di scivolamento nella direzione del capo del paziente sia possibile, lo schienale 2 deve trovarsi o completamente reclinato o preferibilmente ad almeno circa 15° rispetto al suolo; comunque i microscopi sono generalmente utilizzati con il paziente in posizione reclinata, non eretta.
[0042] Aggiungendo ai meccanismi fin qui descritti un ulteriore motoriduttore e spezzando la seduta 3 all’altezza dell’articolazione del ginocchio, è possibile ottenere una poltrona con il massimo numero di prestazioni. Naturalmente anche questo motoriduttore viene pilotato con un firmware di programmazione delle schede elettroniche che consente di sincronizzare anche il movimento del gambale al reclinamento della poltrona e al movimento di compensazione longitudinale.
1. Poltrona odontoiatrica
2. Schienale
3. Seduta
4. Braccio a pantografo
5. Leva
6. Arco
7. Telaio
8. Pattini
9. Piastra di guida
10. Telaio
11. Guida lineare
12. Rulli
13. Telaio
14. Pignone
15. Cremagliera
16. Motoriduttore dello sliding 17. Motoriduttore dello schienale 18. Guida a C
20. Poggiatesta

Claims (9)

  1. Rivendicazioni 1) Meccanismo per il reclinamento di poltrone (1) reclinabili in grado di arrivare alla posizione di Trendelenburg, preferibilmente poltrone odontoiatriche, comprendenti un poggiatesta (20), uno schienale (2) che si muove rispetto a una seduta (3), ed in cui lo schienale è supportato da un meccanismo di reclinamento comprendente un arco (6) fissato a pattini (8) che scorrono entro piastre di guida (9), movimentato da un motoriduttore (17), caratterizzato dal fatto di comprendere: − almeno una leva trapezoidale (5) mobile che funge da supporto a − una coppia di rulli (12) verticalmente sovrapposti dei quali uno inferiore stazionario e l’altro superiore solidale all’intelaiatura della seduta, ciascun rullo scorrendo sul bordo inferiore e superiore della leva trapezoidale (5); − la detta almeno una leva essendo spostabile in direzione dell’asse longitudinale della poltrona insieme ai detti pattini (8), in avanti ed indietro; − la detta leva essendo orientata con i due opposti bordi laterali fra loro convergenti in direzione dell’asse longitudinale ed i rulli (12) essendo girevoli intorno ad assi fra loro paralleli e perpendicolari all’asse longitudinale della poltrona, in modo tale per cui contestualmente allo spostamento dei pattini lungo le piastre di guida (9) rispettivamente in avanti ed indietro, l’intelaiatura della seduta esegue un vincolato movimento di inclinazione rispettivamente verso l’alto o verso il basso della sua estremità corrispondente all’estremità anteriore della seduta stessa.
  2. 2) Meccanismo per il reclinamento di poltrone (1) reclinabili secondo la rivendicazione 1, in cui la forma della leva (5) e le differenti altezze del suo lato anteriore e posteriore determinano l’inclinazione della seduta (3), sia quando la poltrona è in posizione eretta, sia quando la poltrona si trova nella posizione di Trendelenburg.
  3. 3) Meccanismo per il movimento di compensazione longitudinale della poltrona (1), in cui due telai (10 e 13) scorrono uno sull’altro, facendo scorrere la seduta (3) e lo schienale (2) solidali tra loro verso i piedi del paziente nel momento in cui lo schienale (2) viene reclinato, detto meccanismo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: − una guida a C (18) con due rulli posta su un lato della poltrona corrispondente a un lato del paziente; − una guida lineare (11) posta sul lato opposto della poltrona corrispondente al lato opposto del paziente; − un sistema a cremagliera (15) e pignone (14); − un motoriduttore (16) ed in cui − il detto motoriduttore aziona a rotazione il detto pignone (14).
  4. 4) Meccanismo per il reclinamento di poltrone reclinabili (1) secondo le rivendicazioni 1 o 2, e meccanismo per il movimento di compensazione longitudinale secondo la rivendicazione 3, il cui azionamento viene sincronizzato grazie alla presenza di almeno una scheda elettronica con firmware dedicato che permette la contemporanea attuazione dei detti motoriduttori (16 e 17), sincronizzando il movimento di reclinamento dello schienale (2) al movimento di compensazione longitudinale della seduta (3).
  5. 5) Meccanismo per il reclinamento di poltrone reclinabili (1) e meccanismo per il movimento di compensazione longitudinale secondo la rivendicazione 4, in cui detto movimento di reclinamento e detto movimento di compensazione longitudinale sono disaccoppiabili una volta che lo schienale (2) è giunto almeno a un reclinamento pari a 45° rispetto al pavimento, consentendo il solo movimento di compensazione longitudinale verso il capo o i piedi del paziente.
  6. 6) Poltrona (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la seduta (3) è costituita da un componente unico, in cui coscia e parte distale della gamba del paziente formano tra loro un angolo fisso.
  7. 7) Poltrona secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui la seduta è spezzata in due parti, in cui coscia e parte distale della gamba del paziente formano tra loro un angolo variabile.
  8. 8) Metodo per muovere uno rispetto all’altro lo schienale (2) e la seduta (3) di poltrone (1) reclinabili, preferibilmente poltrone odontoiatriche, facente uso di un meccanismo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui le posizioni estreme dello schienale (2) e della seduta (3) sono dipendenti dalla forma geometrica della leva (5).
  9. 9) Metodo per muovere la seduta (3) solidale allo schienale (2) di poltrone (1) reclinabili, preferibilmente poltrone odontoiatriche, secondo la rivendicazione 8, in cui la sincronia fra il motoriduttore (17) responsabile del movimento di reclinamento dello schienale (2) e il motoriduttore (16) responsabile del movimento di compensazione longitudinale viene annullata, consentendo di muovere la poltrona (1) nella direzione longitudinale della testa o nella direzione dei piedi del paziente al fine di centrare la poltrona stessa, e di conseguenza il cavo orale del paziente, rispetto a strumenti di magnificazione quali microscopi odontoiatrici.
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