IT201800009055A1 - Gruppo rotante preferibilmente per carrello - Google Patents

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IT201800009055A1 IT102018000009055A IT201800009055A IT201800009055A1 IT 201800009055 A1 IT201800009055 A1 IT 201800009055A1 IT 102018000009055 A IT102018000009055 A IT 102018000009055A IT 201800009055 A IT201800009055 A IT 201800009055A IT 201800009055 A1 IT201800009055 A1 IT 201800009055A1
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“GRUPPO ROTANTE PREFERIBILMENTE PER CARRELLO”
La presente invenzione ha per oggetto un gruppo rotante preferibilmente per carrello che può essere prodotto mediante un metodo meno costoso rispetto ai gruppi rotanti per carrello attualmente noti e mediante il quale si riesce ad ottenere un comportamento strutturale migliorato del gruppo rotante durante il normale uso.
I gruppi rotanti attualmente noti comprendono almeno una o due ruote adatte ad essere soggette a rispettivi movimenti rotatori intorno ad un asse di rotazione orizzontale operativamente parallelo alla superficie di movimentazione del carrello.
I gruppi rotanti attualmente noti comprendono almeno un telaio di supporto configurato per essere connesso, mediante un sistema di connessione, ad un telaio di detto carrello, in modo da definire una condizione di connessione di detto gruppo rotante a tale telaio del carrello.
Il telaio di supporto dei gruppi rotanti attualmente noti comprende un perno che definisce il summenzionato asse di rotazione orizzontale.
I gruppi rotanti attualmente noti comprendono un sistema di montaggio configurato per definire una condizione di montaggio di dette ruote su tale perno. Quando tali ruote si trovano in tale condizione di montaggio su tale perno, tale sistema di montaggio permette i movimenti rotatori delle ruote intorno a tale perno.
I gruppi rotanti attualmente noti sono configurati affinché, quando tali ruote assumono tale condizione di montaggio e tale gruppo rotante assume tale condizione di connessione, i movimenti rotatori delle rispettive ruote intorno al perno, se avvengono su una superficie di movimentazione, causino la movimentazione di tale telaio del carrello, e pertanto del carrello, su tale superficie di movimentazione.
Può capitare che il rotolamento delle ruote sulla superficie di movimentazione causi il trascinamento di oggetti estranei, come per esempio fili. Tale trascinamento può causare il posizionamento di tali oggetti estranei fra telaio di supporto e perno e/o il loro attorcigliamento, nel caso siano flessibili e allungati, intorno a tale telaio di supporto e/o a tale perno. Tale trascinamento può quindi causare un malfunzionamento del gruppo rotante e anche il bloccaggio delle ruote.
Inoltre, è una necessità ormai sentita che tali gruppi rotanti possano avere una funzione di bloccaggio su pavimenti mobili, come per esempio i tappeti mobili dei supermercati.
Tale funzione di bloccaggio consiste nel fatto che il gruppo rotante è configurato per poter assumere una condizione di bloccaggio in cui i movimenti rotatori delle ruote sono impediti, mediante inserimento delle ruote in rispettive scanalature del pavimento mobile e mediante contemporaneo appoggio di una superficie di bloccaggio, solidale al gruppo rotante, su un elemento strutturale situato fra tali scanalature.
Inoltre, la necessità di predisporre una superficie di bloccaggio posizionata per permettere di ottenere tale condizione di bloccaggio, nei gruppi rotanti attualmente noti, richiede di predisporre un corpo di bloccaggio che definisce la superficie di bloccaggio e che è estraneo al telaio di supporto, nonché di predisporre un sistema che possa trattenere in posizione tale corpo di bloccaggio.
Inoltre, è una necessità ormai nota che il gruppo rotante abbia una funzione di rotazione. Con gruppo rotante avente la funzione di rotazione si intende un gruppo rotante configurato affinché il telaio di supporto, e pertanto anche le ruote montate sullo stesso, possano operativamente ruotare rispetto al telaio del carrello, al quale il telaio di supporto delle ruote è connesso mediante il sistema di connessione, intorno ad un asse di rotazione verticale operativamente ortogonale alla superficie di movimentazione.
Tale asse di rotazione verticale è definito proprio dallo stesso sistema di connessione, che si può pertanto definire anche sistema di rotazione.
Il sistema di rotazione comprende a tal fine un cuscinetto di testa che permette tale rotazione del gruppo rotante intorno a tale asse verticale, ed un perno verticale che definisce tale asse di rotazione verticale.
Tale asse verticale è comunemente distanziato rispetto all’asse orizzontale, in modo che la distanza fra gli stessi definisca un braccio di leva. Tale braccio di leva serve per permettere al telaio di supporto di orientarsi intorno all’asse verticale, grazie al contatto fra le ruote e la superficie di movimentazione, che avviene sostanzialmente in un punto situato, in condizioni normali, sostanzialmente lungo una linea perpendicolare alla superficie di movimentazione e passante per l’asse orizzontale. Il gruppo rotante, in quanto provvisto della funzione di rotazione intorno all’asse verticale V e di tale braccio di leva, può essere considerato un gruppo rotante “girevole” o “piroettante”. Ciò è inteso nel senso che un gruppo rotante con la suddetta funzione di rotazione e la suddetta distanza fra asse verticale di rotazione del telaio di supporto e asse orizzontale di rotazione delle ruote, può essere considerato un gruppo rotante girevole o “piroettante”.
E’ da considerare che il peso del telaio del carrello grava sul gruppo rotante attraverso lo stesso sistema di rotazione, e agisce lungo l’asse verticale.
A causa della distanza fra il suddetto asse verticale e il suddetto asse orizzontale, funzionale a rendere il gruppo rotante un gruppo rotante girevole, il peso del telaio del carrello causa pertanto una azione di flessione agente sul gruppo rotante, che può provocare una deformazione flessionale dello stesso gruppo su un piano di flessione. Tale piano di flessione è ortogonale allo stesso asse di orizzontale e contiene tale asse verticale.
Tale deformazione flessionale può determinare inconvenienti strutturali quale il danneggiamento del summenzionato cuscinetto di testa, e il conseguente malfunzionamento del sistema di rotazione. Tale deformazione potrebbe comportare anche la fuoriuscita del cuscinetto di testa dalla sua sede.
Scopo della presente descrizione è di mettere a disposizione un gruppo rotante girevole, per esempio utilizzabile nell’ambito di un carrello, che sia configurato per ridurre significativamente il rischio che si verifichino inconvenienti strutturali dovuti alla distanza fra i summenzionati asse orizzontale di rotazione delle ruote e asse verticale di rotazione del telaio di supporto.
Altro scopo della presente descrizione è di mettere a disposizione un gruppo rotante girevole, per esempio utilizzabile nell’ambito di un carrello, che sia più semplice da produrre, rispetto ai gruppi rotanti attualmente noti.
Altro scopo della presente descrizione è di mettere a disposizione un gruppo rotante che, oltre a raggiungere gli scopi summenzionati, abbia anche la summenzionata funzione di bloccaggio.
Un metodo di produzione in accordo alla presente descrizione consente di produrre un gruppo rotante in accordo alla presente descrizione.
Tali scopi sono ottenuti mediante un gruppo rotante per carrello avente le caratteristiche risultanti da una qualsiasi delle rivendicazioni allegate e intese a proteggere il gruppo rotante.
Tali scopi sono ottenuti mediante un metodo di produzione avente le caratteristiche risultanti da una qualsiasi delle rivendicazioni allegate e intese a proteggere il metodo.
Le caratteristiche di un gruppo rotante e di un metodo di produzione in accordo alla presente descrizione saranno chiarite dalla lettura della descrizione dettagliata seguente relativa ad una possibile realizzazione esemplificativa di un gruppo rotante in accordo alla presente descrizione e ad una possibile realizzazione esemplificativa di un metodo di produzione in accordo alla presente descrizione, offerte a titolo esemplificativo e non limitativo dei concetti rivendicati.
La descrizione dettagliata seguente si riferisce alle tavole di disegno allegate, in cui:
- la figura 1 è una vista in prospettiva di una possibile realizzazione esemplificativa di un gruppo rotante in accordo alla presente descrizione; - la figura 2 è una altra vista in prospettiva di tale realizzazione del gruppo rotante;
- la figura 3 è una vista frontale di tale realizzazione del gruppo rotante; - la figura 4 è una vista posteriore di tale realizzazione del gruppo rotante, in una condizione di bloccaggio esemplificativa;
- la figura 5 è una vista laterale di tale realizzazione del gruppo rotante; - la figura 6 è una vista della sezione Vi-VI di figura 3;
- la figura 6A mostra da vicino il dettaglio cerchiato di figura 6A;
- la figura 7 è una vista della sezione VII-VII di figura 5;
- la figura 7A mostra da vicino il dettaglio cerchiato di figura 7;
- la figura 8 è una vista in sezione di una parte di tale realizzazione, con alcuni componenti rimossi, in accordo al medesimo piano di sezione di figura 6;
- la figura 9 mostra un cuscinetto di testa e due elementi di protezione dello stesso cuscinetto, appartenenti al gruppo rotante delle figure precedenti e visti in sezione;
- la figura 10 mostra i componenti di figura 9 in sezione e in esploso, per mettere in luce alcune caratteristiche di tali componenti;
- la figura 11 mostra i componenti di figura 9 in prospettiva;
- la figura 12 mostra i componenti di figura 9 in prospettiva e in esploso, per mettere in luce alcune caratteristiche di tali componenti.
Nelle figure 1 e 2, con 1 è indicata una possibile realizzazione esemplificativa di un gruppo rotante in accordo alla presente descrizione.
Nel seguito, con gruppo rotante si intende tale possibile realizzazione del gruppo rotante 1.
Il gruppo rotante comprende almeno un corpo di supporto 2. Il corpo di supporto 2 è realizzato preferibilmente in un pezzo unico. Il corpo di supporto 2 è realizzato in un pezzo unico mediante preferibilmente almeno una fase di stampaggio. Tale fase di stampaggio comprende l’immissione del materiale del corpo 2 in uno stampo. Tale materiale del corpo 2 è preferibilmente un materiale plastico. Tale materiale del corpo 2 potrebbe essere per esempio un materiale termoplastico. Tale fase di stampaggio potrebbe essere per esempio una fase di stampaggio a iniezione. Durante tale fase di stampaggio, il materiale del corpo 2 potrebbe essere immesso in tale stampo a pressione. Tale pressione potrebbe essere anche elevata.
Tale fase di stampaggio è preferibilmente una unica fase di stampaggio. Il gruppo rotante 1 comprende un sistema di rotazione 4. Il sistema di rotazione 4 è configurato per fare in modo che il gruppo rotante 1 sia girevole, e pertanto in modo che il gruppo rotante 1 abbia la summenzionata funzione di rotazione.
Il sistema di rotazione 4 è configurato per connettere detto corpo 2 ad un telaio del carrello, e pertanto per definire una condizione di connessione del corpo 2 al telaio del carrello. Tale sistema di rotazione 4 è configurato per guidare, mentre il corpo 2 assume tale condizione di connessione al telaio, una rotazione del corpo 2 rispetto a detto telaio del carrello e intorno ad un asse di rotazione verticale V. Tale asse di rotazione verticale V è così definito in quanto è operativamente ortogonale ad una superficie di movimentazione. Tale superficie di movimentazione è da considerare come una superficie sulla quale il carrello può essere movimentato, durante il normale uso, mediante almeno il gruppo rotante 1.
Il gruppo 1 comprende almeno una prima ruota 3a. Il gruppo 1 comprende almeno una seconda ruota 3b. Ciascuna delle prima ruota 3a e seconda ruota 3b è supportata dal corpo 2, in modo da poter ruotare rispetto al corpo 2 e intorno ad un asse orizzontale H. Tale asse orizzontale H è da considerare operativamente parallelo a tale superficie di movimentazione S.
La rotazione delle ruote intorno a tale asse orizzontale H contribuisce a causare, mentre il gruppo 1 assume la condizione di connessione al telaio del carrello, la movimentazione del carrello su tale superficie di movimentazione. Ciascuna delle prima ruota 3a e seconda ruota 3b è monta sul detto corpo 2 in modo da essere operativamente solidale alla summenzionata rotazione del corpo 2 intorno a tale asse verticale V e rispetto al telaio del carrello.
Tale asse di rotazione orizzontale H è indicato nelle figure 3 e 4, e nella figura 5. La figura 5 è su un piano ortogonale al piano della figura 3 e al piano della figura 4.
Si fa presente che l’asse di rotazione verticale V si può considerare parallelo ad una direzione operativamente verticale e l’asse di rotazione orizzontale H si può considerare parallelo ad una direzione operativamente orizzontale. Tali direzione verticale ed direzione orizzontale sono fra loro trasversali e preferibilmente ortogonali.
Il sistema di rotazione 4 comprende un perno verticale 41. Il perno verticale 41 è inserito in tale corpo 2, in modo da definire operativamente tale asse verticale V. Tale perno verticale 41 è posizionato in modo tale che l’asse verticale V sia distanziato rispetto a tale asse orizzontale H. In tal modo il gruppo rotante 1 è girevole, in quanto, considerato che almeno una parte del peso del carrello si scarica sul gruppo rotante lungo l’asse verticale V, fra il punto di contatto di ciascuna ruota 3a o 3b con la superficie di movimentazione e l’asse verticale V è definito un braccio di leva che permette correttamente la suddetta rotazione del corpo 2, unitamente alle ruote 3a e 3b, intorno all’asse verticale V.
Il sistema di rotazione 4 comprende un cuscinetto di testa 42. Il cuscinetto di testa 42 definisce o ha un suo asse di rotazione R del cuscinetto 42. Tale asse di rotazione R è per esempio indicato nelle figure 9, 11 e 12.
Il cuscinetto di testa 42 è posizionato in modo che detto asse R del cuscinetto 42 corrisponda a detto asse verticale V. Tale situazione è corrispondenza è derivabile dal confronto fra le figure 6A e 11.
Il cuscinetto di testa 42 comprende almeno un anello interno 421. L’anello interno 421 è situato intorno a detto asse R del cuscinetto 42. Il cuscinetto di testa 42 comprende un anello esterno 422. Tale anello esterno 422 è situato intorno a detto asse R del cuscinetto 42. Se il cuscinetto 42 è un cuscinetto a sfere o rulli, come mostrato risulta nelle figure allegate, il canale di scorrimento delle sfere o rulli è definito fra l’anello interno 421 e l’anello esterno 422. Tale anello interno 421 delimita l’estensione di tale canale, lungo una direzione radiale rispetto all’asse R del cuscinetto 42 e verso tale asse R del cuscinetto 42. Tale anello esterno 422 delimita l’estensione di tale canale, lungo una direzione radiale rispetto all’asse R del cuscinetto 42 e in allontanamento rispetto tale asse R del cuscinetto 42. Ciò è visibile in particolare nelle figure 9-12.
Con direzione radiale rispetto all’asse di rotazione R del cuscinetto 42 si intende una direzione ortogonale all’asse di rotazione R del cuscinetto 42. L’anello esterno 422 è bloccato rispetto a detto corpo 2 mediante detta fase di stampaggio, in modo che detto anello esterno 422 sia solidale a detto corpo 2 durante detta rotazione del corpo 2 intorno all’asse verticale V. Il bloccaggio dell’anello esterno 422 rispetto al corpo 2 è ottenuto posizionando opportunamente il cuscinetto 42 nello stampo mediante il quale viene effettuata tale fase di stampaggio. Il bloccaggio dell’anello esterno 422 rispetto al corpo 2 equivale ad una incorporazione dell’anello esterno 422 nel corpo 2.
L’anello esterno 422 del cuscinetto di testa 42 è bloccato e/o incorporato in tale corpo 2 mediante detta fase di stampaggio, in modo che il cuscinetto 42, a meno della possibilità di rotazione fra i suoi componenti, durante il suo normale uso, rimanga sostanzialmente bloccato, a seguito di tale fase di stampaggio, rispetto al corpo 2.
L’anello interno 421 è bloccato rispetto a detto perno verticale 41, in modo che detto anello interno 421 sia solidale a detto perno verticale 41 durante detta rotazione del corpo 2 intorno all’asse verticale V. In tal modo il cuscinetto di testa 42 permette e/o causa e/o guida la summenzionata rotazione del corpo 2 intorno all’asse verticale V.
L’anello interno 421 definisce una prima superficie radiale esterna 421a del cuscinetto 42. La prima superficie radiale esterna 421a è rivolta verso detto asse R del cuscinetto 42. La prima superficie radiale esterna 421a è indicata nelle figure 6A, 10, 11 e 12.
L’anello esterno 422 definisce una seconda superficie radiale esterna 422a del cuscinetto 42. La seconda superficie radiale esterna 422a è rivolta in allontanamento rispetto a detto asse R del cuscinetto 42. La seconda superficie radiale esterna 422a è indicata nelle figure 6A, 10, 11 e 12.
Con “superficie radiale” si intende che la superficie delimita il cuscinetto di testa 42 lungo una direzione radiale rispetto al suo asse R.
La prima superficie radiale esterna 421a può essere considerata una prima superficie laterale esterna del cuscinetto 42. La seconda superficie radiale esterna 422a può essere considerata una seconda superficie laterale esterna del cuscinetto 42. Tali prima superficie laterale esterna e seconda superficie laterale esterna sono rivolte da parti reciprocamente opposte rispetto alla summenzionata direzione radiale.
Il cuscinetto 42 definisce almeno una prima superficie esterna intermedia 423 del cuscinetto 42. Tale prima superficie esterna intermedia 423 si estende da detta prima superficie radiale 421a a detta seconda superficie radiale 422a.
Il gruppo 1 comprende almeno un primo elemento di protezione 5a.
Tale primo elemento di protezione 5a è bloccato, mediante detta fase di stampaggio, rispetto a detto corpo 2 e a detto anello esterno 422 del cuscinetto 42.
Il bloccaggio del primo elemento di protezione 5a rispetto al corpo 2 è ottenuto posizionando opportunamente il primo elemento di protezione 5a nello stampo mediante il quale viene effettuata tale fase di stampaggio. Il bloccaggio del primo elemento di protezione 5a rispetto al corpo 2 equivale ad una incorporazione del primo elemento di protezione 5a nel corpo 2.
Pertanto, il primo elemento di protezione 5a è bloccato e/o incorporato in tale corpo 2 mediante detta fase di stampaggio, in modo che il primo elemento di protezione 5a rimanga bloccato, a seguito di tale fase di stampaggio, rispetto al corpo 2.
Tale primo elemento di protezione 5a è posizionato, durante detta fase di stampaggio, fra detto cuscinetto di testa 42 e il materiale di detto corpo 2, in modo da impedire, durante detta fase di stampaggio, che detto materiale penetri in detto cuscinetto di testa 42 attraverso detta prima superficie esterna intermedia 423.
Tale primo elemento di protezione 5a assume, nel gruppo rotante 1 prodotto, sostanzialmente la stessa posizione che assumeva durante la fase di stampaggio.
Il primo elemento di protezione 5a è di forma anulare, come ben visibile nelle figure 10, 11 e 12. Il primo elemento di protezione 5a è situato intorno a detto perno verticale 41 e/o a detto asse verticale V, come si può notare nelle figure 6 e 6A.
Tale primo elemento di protezione 5a potrebbe essere per esempio una rondella.
Il cuscinetto 42 definisce almeno una seconda superficie esterna intermedia 424 del cuscinetto 42. Tale seconda superficie esterna intermedia 424 si estende da detta prima superficie radiale 421a a detta seconda superficie radiale 422a. Tale seconda superficie esterna intermedia 424 è rivolta e/o situata dalla parte opposta rispetto a detta prima superficie esterna intermedia 423.
La prima superficie esterna intermedia 423 può essere considerata una superficie esterna superiore del cuscinetto 42. La seconda superficie esterna intermedia 424 può essere considerata una superficie esterna inferiore del cuscinetto 42. Tali superficie esterna superiore e superficie esterna inferiore sono rivolte da parti reciprocamente opposte rispetto ad una direzione parallela a detto asse di rotazione R del cuscinetto 42.
Il gruppo 1 comprende almeno un secondo elemento di protezione 5b. Tale secondo elemento di protezione 5b è bloccato, mediante detta fase di stampaggio, rispetto a detto corpo 2 e a detto cuscinetto 42.
Il bloccaggio del secondo elemento di protezione 5b rispetto al corpo 2 è ottenuto posizionando opportunamente il secondo elemento di protezione 5b nello stampo mediante il quale viene effettuata tale fase di stampaggio. Il bloccaggio del secondo elemento di protezione 5b rispetto al corpo 2 equivale ad una incorporazione del secondo elemento di protezione 5b nel corpo 2.
Pertanto, il secondo elemento di protezione 5b è bloccato e/o incorporato in tale corpo 2 mediante detta fase di stampaggio, in modo che il secondo elemento di protezione 5b rimanga bloccato, a seguito di tale fase di stampaggio, rispetto al corpo 2.
Tale secondo elemento di protezione 5b è posizionato, durante detta fase di stampaggio, fra detto cuscinetto e il materiale di detto corpo 2, in modo da impedire, durante detta fase di stampaggio, che detto materiale penetri in detto cuscinetto attraverso detta seconda superficie esterna intermedia 424.
Tale secondo elemento di protezione 5b assume, nel gruppo rotante 1 prodotto, sostanzialmente la stessa posizione che assumeva durante la fase di stampaggio.
Il secondo elemento di protezione 5b è di forma anulare, come ben visibile nelle figure 10, 11 e 12. Il secondo elemento di protezione 5b è è situato intorno a detto perno verticale 41 e/o a detto asse verticale V, come si può notare nelle figure 6 e 6A.
Tale secondo elemento di protezione 5b potrebbe essere per esempio una rondella.
Il corpo 2 comprende una porzione di testa 21. Tale porzione di testa 21 definisce un foro 211. L’inserimento del perno verticale 41 nel corpo corrisponde al posizionamento del perno verticale nel foro 211. Il foro 211 si estende lungo un suo asse di sviluppo che corrisponde operativamente all’asse verticale V.
E’ da considerare che il cuscinetto di testa 42 risulta praticamente disposto, a seguito della fase di stampaggio, in una sede disposta intorno ad al foro 211. Tale foro 211 e sede S sono indicati nella figura 8, nella quale è mostrata la porzione di testa 21 senza il sistema di rotazione, senza gli elementi di protezione, e senza il cuscinetto di testa. La sede S presenta una parete di fondo B. La sede S presenta una estensione in profondità, che è da intendere come la estensione della sede S in direzione ortogonale all’asse di sviluppo del foro 211 e/o in direzione perpendicolare alla sua superficie di fondo B. L’asse di sviluppo del foro 211 coincide operativamente con l’asse verticale V e/o con l’asse R del cuscinetto di testa 42. Tale estensione in profondità, che può essere anche denominata profondità della sede, è indicata con E nella figura 8. Il primo elemento di protezione 5a e il secondo elemento di protezione 5b fanno in modo di poter ottenere, mediante la fase di stampaggio, una profondità maggiore della sede S. Infatti, la presenza degli elementi di protezione 5a e 5b fa in modo che la sede S, a partire dalla sua parete di fondo B, si possa estendere anche oltre l’anello esterno 422 del cuscinetto 42. Tale profondità della sede sarebbe altrimenti limitata dal fatto che, durante la fase di stampaggio, nasce un rischio elevato che il materiale del corpo 2 penetri nel cuscinetto 42 attraverso la prima superficie esterna intermedia 423 e/o la seconda superficie esterna intermedia 424, in particolare per via della pressione del materiale che può essere anche elevata. Nello specifico, senza gli elementi di protezione 5a e 5b, lo stampo dovrebbe essere configurato affinché tale profondità non vada oltre l’estensione, nella medesima direzione, dell’anello esterno 422 del cuscinetto di testa 42. Una profondità E troppo limitata della sede S causa il serio rischio che il cuscinetto 42 si sfili dalla sede S, in uso, per via della azione flessionale che può nascere sul gruppo rotante 1 a causa della distanza fra l’asse verticale V e l’asse orizzontale H, e in ogni caso può essere causa di malfunzionamenti del cuscinetto 42 per via delle possibili deformazioni derivanti da tale azione flessionale. Pertanto, la presenza degli elementi di protezione 5a e 5b fa in modo che lo stampo possa essere configurato affinché la suddetta profondità E della sede S, a fase di stampaggio avvenuta, possa essere più elevata, in modo da eliminare significativamente il suddetto rischio di sfilamento del cuscinetto di testa 42 e/o di malfunzionamenti dello stesso cuscinetto di testa 42.
Il perno verticale comprende una testa 411 ed un gambo 412. Il gambo 411 si estende lungo un asse di sviluppo che coincide operativamente con l’asse verticale V. Il gambo 412 si estende attraverso il cuscinetto di testa 42, e in particolare attraverso l’anello interno 421 del cuscinetto 42. Il gambo 411 si estende inoltre attraverso al primo elemento di protezione 5a. Il gambo 411 si estende inoltre attraverso al secondo elemento di protezione 5b.
Un elemento di bloccaggio 43 è connesso intorno al gambo 412 e posizionato dalla parte opposta del cuscinetto 42 rispetto alla testa 412 del perno 41.
Il corpo 2 comprende una porzione centrale 22. La porzione centrale 22 è interposta fra le prima ruota 3a e seconda ruota 3b. Tale porzione centrale 22 è indicata nelle figure 6 e 7.
Il corpo 2 comprende una prima porzione a perno 26, intorno alla quale e/o sulla quale è montata la prima ruota 3a. La prima porzione a perno 26 fa da perno o mozzo per la rotazione di detta prima ruota 3a intorno a detto asse orizzontale H. Tale situazione è visibile, esemplificativamente, nelle figure 7 e 7A.
Il corpo 2 comprende una seconda porzione a perno 27, intorno alla quale e/o sulla quale è montata la seconda ruota 3b. La seconda porzione a perno 27 fa da perno o mozzo per la rotazione di detta seconda ruota 3b intorno a detto asse orizzontale H. Tale situazione è visibile, esemplificativamente, nelle figure 7 e 7A.
La prima porzione a perno 26 e la seconda porzione a perno 27 si estendono a partire da detta porzione centrale 22. La prima porzione a perno 26 e la seconda porzione a perno 27 si estendono da parti reciprocamente opposte di detta porzione centrale 22. Ciò è visibile in particolare nelle figure 7 e 7A.
La prima porzione a perno 26, per quanto riguarda il corpo 2, si estende a sbalzo a partire alla porzione centrale 22. La seconda porzione a perno 27, per quanto riguarda il corpo 2, si estende a sbalzo a partire alla porzione centrale 22 e dalla parte opposta rispetto alla prima porzione a perno 26.
Il corpo 2, per collegare strutturalmente fra loro detta porzione di testa 21 e porzione centrale 22, si estende fra dette ruote 3a, 3b. In tal modo, dato che le porzioni a perno 26 e 27 si estendo a partire dalla porzione centrale 22, e che il corpo 2, per collegare strutturalmente la porzione di testa 21 e la porzione centrale 22, si estende fra le ruote 3a e 3b, si evita che la porzione di testa 21 debba essere collegata alle porzioni a perno 26 e 27 passando dall’esterno, come accede nei gruppi rotanti esistenti, che comprendono una forcella che si collega alle opposte estremità del perno passando dal lato più esterno della rispettiva ruota.
Ciò riduce notevolmente la complessità dei componenti disposti sui rispettivi lati esterni delle ruote, in tal modo riducendo notevolmente il rischio che elementi filiformi e/o altri elementi estranei presenti sulla superficie di movimentazione si attorciglino sul gruppo rotante, per esempio intorno alla forcella dei gruppi rotanti esistenti, evitando gli inconvenienti dovuti all’ attorcigliamento di tali elementi.
Il corpo 2 comprende una porzione intermedia 23. Tale porzione intermedia 23 è indicata nelle figure 6, 6A e 7.
La porzione centrale 22 e la porzione di testa 21 sono collegate strutturalmente mediante tale porzione intermedia 23 del corpo 2. Tale porzione intermedia 23 è posizionata fra dette ruote 3a e 3b, in modo che detta porzione di testa 21 supporti detta porzione centrale 22 mediante l’interposizione di detta porzione intermedia 23. Tale porzione intermedia 23 è posizionata in modo da definire la suddetta distanza fra i suddetti asse di rotazione verticale V e l’asse di rotazione orizzontale H.
Il corpo 2, per collegare strutturalmente fra loro detta porzione di testa 21 e porzione centrale 22, definisce la porzione intermedia 23.
La porzione intermedia 23 fa in modo che, come detto sopra, la porzione di testa 21 non debba collegarsi alle porzioni a perno 26 e 27 passando esternamente a ciascuna rispettiva ruota.
La prima ruota 3a e la seconda ruota 3b sono montate ciascuna intorno alla rispettiva porzione a perno 26 o 27, mediante un rispettivo cuscinetto di supporto 26a o 27a ed un rispettivo elemento di fissaggio 26b o 27b. Per ciascuna ruota 3a o 3b, il rispettivo cuscinetto di supporto 26a o 27a è interposto fra la rispettiva ruota 3a o 3b e la rispettiva porzione a perno 26 o 27, per permettere la rotazione della rispettiva ruota 3a o 3b intorno a detto asse orizzontale H.
Per ciascuna ruota 3a o 3b, il rispettivo elemento di fissaggio 26b o 27b è bloccato nella rispettiva porzione a perno 26 o 27 per mantenere premuto contro detto corpo 2 il rispettivo cuscinetto di supporto 26a o 27a. Tale situazione è visibile nella figura 7A.
Per ciascuna ruota 3a o 3b, il rispettivo elemento di fissaggio 26b o 27b può essere per esempio una vite con la testa che preme sull’anello interno del rispettivo cuscinetto di supporto 26a o 27a e il gambo bloccato nella rispettiva porzione a perno 26 o 27.
Il corpo 2 comprende una porzione di bloccaggio 24. Come mostrato in figura 4, il gruppo rotante 1 è configurato affinché l’inserimento di dette ruote 3a e 3b in rispettive scanalature G1 e G2 di un pavimento mobile F, corrisponda al contatto di detta porzione di bloccaggio 24 su un elemento strutturale interposto fra dette scanalature G1 e G2. In tal modo viene causato il bloccaggio automatico di detto gruppo rotante 1 su detto pavimento mobile F, allorquando le rispettive ruote 3a e 3b sprofondano nelle rispettive scanalature G1 e G2.
Nella figura 4 l’elemento strutturale interposto fra le scanalature G1 e G2 comprende le sporgenze P1 e P2.
Il corpo 2 comprende una porzione a barriera 25, disposta in modo da impedire che eventuale materiale raccolto dal corpo 2 durante la movimentazione del carrello sulla superficie di movimentazione, entri nello spazio interposto fra le ruote 3a e 3b.
Il corpo 2, nonostante nella realizzazione mostrata sia un pezzo unico, potrebbe anche non essere un pezzo unico. Comunque, il corpo 2 è preferibilmente un pezzo unico, in quanto in tal modo si agevola il procedimento di produzione del gruppo rotante.
In generale, è possibile che almeno la porzione di testa 21, la porzione centrale 22, le prima porzione a perno 26, la seconda porzione a perno 27, e la porzione intermedia 23 siano integrate in un pezzo unico. Tale pezzo unico è prodotto mediante la suddetta fase di stampaggio. Tale fase di stampaggio è preferibilmente una unica fase di stampaggio.
Nella realizzazione mostrata, la porzione di testa 21, la porzione centrale 22, le prima porzione a perno 26, la seconda porzione a perno 27, la porzione intermedia 23, la porzione a barriera 25 e la porzione di bloccaggio 24, sono integrate in un pezzo unico. Tale pezzo unico è prodotto mediante la suddetta fase di stampaggio. Tale fase di stampaggio è preferibilmente una unica fase di stampaggio.
La particolare disposizione delle prima porzione a perno 26 e seconda porzione a perno 27, rivolte in allontanamento dalla porzione centrale 22, e da parti reciprocamente opposte dalla porzione centrale 22, agevola l’ottenimento del corpo 2 in un pezzo unico, mediante la fase di stampaggio.
Un procedimento di produzione in accordo alla presente descrizione è per la produzione del gruppo rotante 1.
Il procedimento di produzione comprende la suddetta fase di stampaggio. Tale fase di stampaggio è effettuata affinché detto corpo 2 comprenda dette porzioni di testa 21, porzione di intermedia 23, porzione centrale 21, porzione di bloccaggio 24, e porzioni a perno 26 e 27. Lo stampo usato durante tale fase di stampaggio è pertanto configurato a tal fine.
Tale fase di stampaggio è effettuata in modo che detti elementi di protezione 5a e 5b impediscano che detto materiale del corpo 2 penetri nel cuscinetto di testa 42 durante la fase di stampaggio.
Un gruppo rotante in accordo alla presente descrizione consente di essere prodotto con un procedimento meno costoso rispetto ai gruppi rotanti attualmente noti, e garantisce, con una complessità meccanica notevolmente ridotta, la protezione del gruppo rotante rispetto a possibile attorcigliamento di elementi filiformi sul gruppo rotante, e al possibile inserimento di materiale estraneo fra le ruote.
Inoltre, un gruppo rotante in accordo alla presente descrizione permette di migliorare il comportamento strutturale del gruppo rotante, in quanto è configurato per essere girevole ma evita il ischio che il cuscinetto di testa, che permette al gruppo rotante di essere girevole, si sfili dalla sua sede, e/o si posizioni in modo non corretto, a seguito della azione flessionale causata a sua volta, per via della distanza fra l’asse di rotazione verticale V e l’asse orizzontale H, dalla parte di peso del carrello che si scarica sul gruppo rotante stesso.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo rotante (1) girevole per carrello, comprendente: - un corpo di supporto (2) realizzato mediante almeno una fase di stampaggio, detta fase di stampaggio comprendendo l’immissione del materiale del corpo (2) in uno stampo; - un sistema di rotazione (4) configurato per connettere detto corpo (2) ad un telaio del carrello e per guidare la rotazione del corpo (2) rispetto a detto telaio e intorno ad un asse di rotazione verticale (V), detto asse verticale (V) essendo operativamente ortogonale ad una superficie di movimentazione; - almeno una prima ruota (3a) supportata da detto corpo (2) in modo da poter ruotare rispetto a detto corpo (2) e intorno ad un asse orizzontale (H) operativamente parallelo a detta superficie di movimentazione (S), per causare la movimentazione del carrello su detta superficie di movimentazione (S), detta prima ruota (3a) essendo montata su detto corpo (2) in modo da essere operativamente solidale a detta rotazione del corpo (2) intorno a detto asse verticale (V); in cui detto sistema di rotazione (4) comprende: - un perno verticale (41) inserito in detto corpo (2) in modo da definire detto asse verticale (V), detto perno (41) essendo posizionato in modo tale che detto asse verticale (V) sia distanziato rispetto a detto asse orizzontale (H); - un cuscinetto di testa (42) definente un asse di rotazione (R) del cuscinetto (42), detto cuscinetto di testa (42) essendo posizionato in modo che detto asse del cuscinetto (42) corrisponda a detto asse verticale (V); in cui: - detto cuscinetto (42) comprende almeno un anello interno (421) situato intorno a detto asse (R) del cuscinetto (42), ed un anello esterno (422) situato intorno a detto asse (R) del cuscinetto (42); - detto anello esterno (422) è bloccato, mediante detta fase di stampaggio, rispetto a detto corpo (2), in modo che detto anello esterno (422) sia operativamente solidale a detto corpo (2) durante detta rotazione del corpo (2), l’effetto di bloccaggio di detto corpo (2) su detto anello esterno (422) essendo ottenuto mediante detta fase di stampaggio; - detto anello interno (421) è bloccato rispetto a detto perno verticale (41), in modo che detto anello interno (421) sia operativamente solidale a detto perno verticale (41) durante detta rotazione del corpo (2); - detto anello interno (421) definisce una prima superficie radiale esterna (421a) del cuscinetto (42), detta prima superficie radiale esterna (421a) essendo rivolta verso detto asse (R) del cuscinetto (42); - detto anello esterno (422) definisce una seconda superficie radiale esterna (422a) del cuscinetto (42), detta seconda superficie radiale esterna (422a) essendo rivolta in allontanamento rispetto a detto asse (R) del cuscinetto (42); - detto cuscinetto (42) definisce almeno una prima superficie esterna intermedia (423) del cuscinetto (42), detta prima superficie esterna intermedia (423) estendendosi da detta prima superficie radiale (421a) a detta seconda superficie radiale (422a); - detto gruppo (1) comprende almeno un primo elemento di protezione (5a); in cui: - detto primo elemento di protezione (5a) è bloccato, mediante detta fase di stampaggio, rispetto a detto corpo (2) e a detto anello esterno (422), l’effetto di bloccaggio di detto corpo (2) su detto primo elemento di protezione (5a) essendo ottenuto mediante detta fase di stampaggio; - detta fase di stampaggio è effettuata con detto primo elemento di protezione (5a) posizionato fra detto cuscinetto di testa (42) e il materiale di detto corpo (2), in modo che detto primo elemento di protezione (5a) impedisca, durante detta fase di stampaggio, che detto materiale penetri in detto cuscinetto (42) attraverso detta prima superficie esterna intermedia (423).
  2. 2. Gruppo rotante (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo elemento di protezione (5a) è di forma anulare ed è situato intorno a detto perno verticale (41) e fra il materiale di detto corpo (2) e detto cuscinetto (42).
  3. 3. Gruppo rotante (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di protezione (5a) è una rondella.
  4. 4. Gruppo rotante (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta fase di stampaggio è una fase di stampaggio a iniezione.
  5. 5. Gruppo rotante (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto materiale è un materiale plastico o termoplastico.
  6. 6. Gruppo rotante secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui: - detto cuscinetto (42) definisce almeno una seconda superficie esterna intermedia (424) del cuscinetto (42), opposta a detta prima superficie esterna intermedia (423), detta seconda superficie esterna intermedia (424) estendendosi da detta prima superficie radiale (421a) e seconda superficie radiale (421b); - detto gruppo comprende almeno un secondo elemento di protezione (5b); in cui: - detto secondo elemento di protezione (5b) è bloccato, mediante detta fase di stampaggio, rispetto a detto corpo (2) e a detto anello esterno (422), l’effetto di bloccaggio di detto corpo (2) su detto secondo elemento di protezione (5b) essendo ottenuto mediante detta fase di stampaggio; - detta fase di stampaggio è effettuata con detto secondo elemento di protezione (5b) posizionato fra detto cuscinetto (42) e il materiale di detto corpo (2), in modo che detto secondo elemento di protezione (5b) impedisca, durante detta fase di stampaggio, che detto materiale penetri in detto cuscinetto (42) attraverso detta seconda superficie esterna intermedia (424).
  7. 7. Gruppo rotante (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente una seconda ruota (3b) supportata da detto corpo (2) in modo da poter ruotare intorno a detto asse orizzontale (H), per causare la movimentazione del carrello su detta superficie di movimentazione (S), detta seconda ruota (3b) essendo montata su detto corpo (2) in modo da essere operativamente solidale a detta rotazione del corpo (2) intorno a detto asse verticale (V); in cui detto corpo (2) comprende: - una porzione di testa (21), detta porzione di testa (21) definendo un foro (211) nel quale è inserito detto perno; - una porzione centrale (22) interposta fra dette ruote (3a, 3b); - una prima porzione a perno (26) intorno alla quale è montata detta prima ruota (3a), detta prima porzione a perno (26) facendo da perno per la rotazione di detta prima ruota (3a) intorno a detto asse orizzontale (H); - una seconda porzione a perno (27) intorno alla quale è montata detta seconda ruota (3b), detta seconda porzione a perno (27) facendo da perno per la rotazione di detta seconda ruota (3b) intorno a detto asse orizzontale (H); in cui: - dette prima porzione a perno (26) e seconda porzione a perno (27) si estendono a partire da detta porzione centrale (22) e da parti reciprocamente opposte di detta porzione centrale (22); - detto corpo (2), per collegare strutturalmente fra loro detta porzione di testa (21) e porzione centrale (22), si estende fra dette ruote (3a, 3b).
  8. 8. Gruppo rotante secondo la rivendicazione 7, in cui: - detti asse verticale (V) ed asse orizzontale (H) sono distanziati; - detto corpo (2) comprende una porzione intermedia (23); - detta porzione centrale (22) e detta porzione di testa (21) sono collegate strutturalmente mediante tale porzione intermedia (23) del corpo (2), detta porzione intermedia (23) essendo posizionata fra dette ruote (3a) e (3b), in modo che detta porzione di testa (21) supporti detta porzione centrale (22) mediante l’interposizione di detta porzione intermedia (23); - tale porzione intermedia (23) è posizionata in modo da definire la distanza fra i detti asse verticale (V) e asse orizzontale (H).
  9. 9. Gruppo rotante secondo la rivendicazione 8, in cui detto corpo (2) è realizzato, mediante detta fase di stampaggio, in un pezzo unico, in modo che dette porzione centrale (22), porzioni a perno (26, 27), porzione intermedia (23) e porzione di testa (21) siano integrate in detto pezzo unico.
  10. 10. Gruppo rotante (1) secondo una o più delle rivendicazioni dalla 7 alla 9, in cui: - detta prima ruota (3a) e detta seconda ruota sono montate ciascuna intorno alla rispettiva porzione a perno (26, 27) mediante un rispettivo cuscinetto di supporto (26a; 27a) ed un rispettivo elemento di fissaggio (26b; 27b); in cui: - detto rispettivo cuscinetto di supporto (26a; 27a) è interposto fra la rispettiva ruota (3a; 3b) e la rispettiva porzione a perno (26; 27), per permettere la rotazione della rispettiva ruota intorno a detto asse orizzontale (H); - tale rispettivo elemento di fissaggio (26b; 27b) è bloccato nella rispettiva porzione a perno (26, 27) per mantenere premuto contro detto corpo (2) tale rispettivo cuscinetto di supporto (26a;27a).
  11. 11. Gruppo rotante (1) secondo una o più delle rivendicazioni dalla 7 alla 10, in cui detto corpo (2) comprende una porzione di bloccaggio (24), detto gruppo rotante (1) essendo configurato affinché l’inserimento di dette ruote in rispettive scanalature (G1, G2) di un pavimento mobile (F) corrisponda al contatto di detta porzione di bloccaggio (24) su almeno un elemento strutturale (P1, P2) interposto fra dette scanalature, per determinare una condizione di bloccaggio di detto gruppo rotante (1) su detto pavimento mobile (F).
  12. 12. Metodo di produzione di un gruppo rotante in accordo alla rivendicazione 11, comprendente detta fase di stampaggio, in cui detta fase di stampaggio è effettuata mediante immissione di detto materiale in uno stampo configurato affinché detto corpo (2) comprenda in un pezzo unico dette porzioni di testa (21), porzione di intermedia (23), porzione centrale (21), porzione di bloccaggio (24), prima porzione a perno (26) e seconda porzione a perno (27); in cui detta fase di stampaggio è effettuata in modo che detti elementi di protezione (5a, 5b) impediscano a detto materiale del corpo (2) di penetrare nel cuscinetto di testa (42).
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