IT201800007892A1 - Kit di ripristino dentale - Google Patents

Kit di ripristino dentale Download PDF

Info

Publication number
IT201800007892A1
IT201800007892A1 IT102018000007892A IT201800007892A IT201800007892A1 IT 201800007892 A1 IT201800007892 A1 IT 201800007892A1 IT 102018000007892 A IT102018000007892 A IT 102018000007892A IT 201800007892 A IT201800007892 A IT 201800007892A IT 201800007892 A1 IT201800007892 A1 IT 201800007892A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
tie rod
dental prosthesis
elongated body
fastening system
healing
Prior art date
Application number
IT102018000007892A
Other languages
English (en)
Inventor
Antonio Slawitz
Luca Sfardini
Original Assignee
Antonio Slawitz
Luca Sfardini
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Antonio Slawitz, Luca Sfardini filed Critical Antonio Slawitz
Priority to IT102018000007892A priority Critical patent/IT201800007892A1/it
Publication of IT201800007892A1 publication Critical patent/IT201800007892A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0018Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools characterised by the shape
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C13/00Dental prostheses; Making same
    • A61C13/225Fastening prostheses in the mouth
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C13/00Dental prostheses; Making same
    • A61C13/225Fastening prostheses in the mouth
    • A61C13/265Sliding or snap attachments
    • A61C13/2656Snap attachments
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0018Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools characterised by the shape
    • A61C8/0037Details of the shape
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/008Healing caps or the like
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0093Features of implants not otherwise provided for
    • A61C8/0095Total denture implant

Landscapes

  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • Oral & Maxillofacial Surgery (AREA)
  • Dentistry (AREA)
  • Epidemiology (AREA)
  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Animal Behavior & Ethology (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Public Health (AREA)
  • Veterinary Medicine (AREA)
  • Orthopedic Medicine & Surgery (AREA)
  • Dental Tools And Instruments Or Auxiliary Dental Instruments (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“KIT DI RIPRISTINO DENTALE”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un sistema di fissaggio di una protesi mobile e un kit di ripristino dentale.
In particolare un kit di ripristino dentale comprendente una protesi dentale mobile ed un sistema di fissaggio della protesi dentale mobile stessa.
TECNICA PREESISTENTE
Sono note protesi dentali cosiddette ponti mobili comprendenti una o più corone dentali artificiali fissate in basi plastiche rosa o di colore simil-gengivale atte ad essere sovrapposte alla gengiva in corrispondenza del dente o della pluralità di denti mancanti, le corone dentali artificiali essendo connesse l’una all’altra da un core metallico.
Tale tipo di ponte mobile si ancora ai denti naturali con ganci metallici o dispositivi chiamati attacchi di precisione.
È noto che tale tipo di ponte mobile necessita di un periodo di adattamento prima di essere effettivamente assestato nella posizione corretta, particolarmente fastidioso per l’utente che sente il ponte muoversi durante i naturali movimenti mandibolari.
È noto poi che, anche quando il ponte mobile si sia assestato in posizione, spesso i ganci di fissaggio non sono sufficienti a garantire una forte tenuta del ponte mobile, infatti specialmente durante i movimenti masticatori la protesi può almeno parzialmente muoversi creando disagio per l’utente e rendendo difficile la masticazione stessa.
Tale fenomeno comporta inoltre uno stato di insicurezza per l’utente che tende a tentare di limitare i movimenti della protesi dentale limitando la propria mimica facciale ed inoltre a nascondere la protesi stessa ad esempio evitando di mostrare la propria arcata dentale.
Inoltre a causa delle naturali modificazioni che subisce la bocca, ad esempio il restringimento gengivale dovuto al naturale invecchiamento dei tessuti, tale ponte mobile necessita di manutenzione periodica in modo da poter essere registrato, o eventualmente almeno parzialmente sostituito, e di conseguenza richiede un nuovo periodo di adattamento alla conformazione gengivale-dentale dell’utente. Ancora, in taluni casi si riscontra che la porzione di osso sotto gengivale non è sufficientemente abbondante per realizzare il fissaggio di tipo noto; in tali casi il fissaggio della protesi risulta particolarmente difficile e instabile.
Un’esigenza sentita nel settore è quindi quella di disporre di un sistema di fissaggio del ponte dentale che garantisca una forte tenuta, in ogni circostanza, anche in presenza di osso mandibolare sotto gengivale particolarmente ridotto.
Un’altra esigenza è quella di disporre di una protesi dentale mobile che possa essere agganciata e sganciata in maniera facile e rapida e che al tempo stesso possa essere rapidamente registrata in modo da adattarsi alle naturali modificazioni che subiscono denti e gengive a causa dell’invecchiamento tissutale.
Uno scopo della presente invenzione è quello rispondere a tali esigenze sentite nel settore.
Un altro scopo è quello di conseguire tale obiettivo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo relativamente contenuto.
Tali ed altri scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione come riportate nella rivendicazione indipendente 1.
Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
ESPOSIZIONE DELL’INVENZIONE
In particolare l’invenzione rende disponibile un sistema di fissaggio per una protesi dentale mobile, comprendente:
- un corpo allungato dotato di un asse longitudinale, atto ad essere inserito in un foro passante realizzato in un osso mandibolare,
- un gruppo di ancoraggio comprendente:
almeno un tirante ancorato al corpo allungato, e
una porzione di impegno configurata in modo da impegnare in modo removibile una protesi dentale.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile un sistema di fissaggio per una protesi mobile che permette di agganciare la protesi mobile alla gengiva in maniera salda, anche in condizioni di ridotto osso sotto gengivale, ed allo stesso tempo di poterla agganciare e sganciare rapidamente.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il sistema di fissaggio possa comprendere una coppia di tappi di guarigione ciascuno dei quali è configurato per ancorarsi ad una estremità del corpo allungato.
Grazie a tale soluzione il sistema di fissaggio risulta particolarmente semplice e comodo da utilizzare.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che ciascun tappo di guarigione possa comprendere una filettatura esterna ed il corpo allungato possa presentare una corrispondente filettatura interna in corrispondenza di ciascuna estremità. Grazie a tale soluzione i tappi di guarigione possono essere facilmente avvitati e svitati direttamente sul condotto tubolare in maniera rapida ed intuitiva ed allo stesso tempo sono saldi in posizione quando avvitati.
Ancora un altro aspetto dell’invenzione prevede che il gruppo di ancoraggio e il condotto tubolare possano definire un anello chiuso.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede il gruppo di ancoraggio possa comprendere due tiranti ciascuno ancorato ad una rispettiva estremità del corpo allungato e dotato di una rispettiva porzione di ingaggio.
Grazie a tale soluzione il gruppo di ancoraggio permette di realizzare un più saldo fissaggio della protesi alla gengiva.
Ancora, un altro aspetto dell’invenzione prevede che il corpo allungato possa comprendere un condotto tubolare.
Grazie a tale soluzione il corpo allungato definisce al suo interno un canale passante ed i tappi di guarigione possono essere saldamente fissati all’interno di detto canale passante.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede il tirante possa essere almeno parzialmente contenuto all’interno condotto tubolare e che fuoriesca dalle opposte estremità dallo stesso, il tirante essendo chiuso su se stesso ad anello.
Grazie a tale soluzione il tirante è saldamente vincolato al canale tubolare ed al contempo è atto ad abbracciare la protesi in modo da mantenerla saldamente in posizione.
Ancora, un altro aspetto dell’invenzione prevede che la porzione di impegno del gruppo di ancoraggio possa comprendere un corpo di aggancio, fissato al tirante in una posizione diametralmente opposta al corpo allungato, il corpo di aggancio essendo configurato per agganciarsi in modo removibile alla protesi.
Grazie a tale soluzione il gruppo di ancoraggio rende disponibile un corpo saldamente fissato in posizione ed atto ad accogliere la protesi, in modo che la protesi possa essere facilmente agganciata e sganciata a seconda della necessità a detto corpo di aggancio in maniera rapida ed intuitiva.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che la porzione di impegno del gruppo di ancoraggio possa comprendere un tratto intermedio assiale del tirante.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile un sistema di fissaggio particolarmente semplice ed economico, in cui il tirante stesso è atto ad impegnare la protesi in modo da fissarla in posizione.
Ancora un altro aspetto dell’invenzione prevede che il tappo di guarigione possa presentare un canale passante atto ad essere attraversato dal tirante del gruppo di ancoraggio.
Grazie a tale soluzione il tirante può essere inserito nel tappo di guarigione e fissato allo stesso ed il tappo essere fissato al canale tubolare.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il corpo allungato possa comprendere una vite di ancoraggio dotata di una filettatura esterna, ad esempio autofilettante, atta ad avvitarsi al foro passante realizzato sull’osso mandibolare. Grazie a tale soluzione il corpo allungato può essere fissato saldamente in posizione.
Un’altra forma di attuazione dell’invenzione rende inoltre disponibile un kit di ripristino dentale comprendente una protesi dentale e un sistema di fissaggio come sopra descritto.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile un kit di ripristino dotato di un sistema di fissaggio con le caratteristiche sopra descritte e con i vantaggi a tali caratteristiche annesse.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che la protesi possa comprendere un elemento di riscontro atto ad essere impegnato in modo removibile dalla porzione di impegno del gruppo di ancoraggio.
Grazie a tale soluzione si rende disponibile una protesi dotata di un elemento di riscontro grazie alla quale la protesi è posta saldamente in posizione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista schematica di un kit di ripristino dentale secondo l’invenzione.
La figura 2 è una vista di una protesi dentale mobile del kit di ripristino dentale di figura 1 posta in posizione sopra la gengiva.
La figura 3 è una vista della protesi dentale mobile di figura 2 con corpo allungato del sistema di fissaggio del kit di ripristino dentale inserito in posizione in corrispondenza di un apposito foro realizzato sulla gengiva e sull’osso mandibolare. La figura 4 è una vista della protesi mobile di figura 3 con una coppia di tappi di guarigione del sistema di fissaggio inseriti nel condotto tubolare di figura 3.
La figura 5 è una vista di una prima forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi di figura 1.
La figura 6 è una vista di una seconda forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
La figura 7 è una vista di una terza forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
La figura 8 è una vista di una quarta forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
La figura 9 è una vista di un tirante del sistema di fissaggio di figura 8.
La figura 10 è una vista di una quinta forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
La figura 11 è una vista di una sesta forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
La figura 12 è una vista di una settima forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
La figura 13 è una vista di una ottava forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
La figura 14 è una vista di una nona forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
La figura 15 è una vista di una decima forma di attuazione del sistema di fissaggio secondo l’invenzione della protesi dentale mobile di figura 1.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un kit di ripristino dentale 1.
Il kit di ripristino dentale 1 comprende innanzitutto una protesi dentale mobile 5 comprendente una guaina basale 10 realizzata in materiale semi-flessibile.
La guaina basale 10 è atta ad essere posta a contatto con la gengiva, e ad adattarsi alla forma della struttura gengivale stessa.
Ad esempio la guaina basale 10 può essere trasparente o può essere di tonalità di colore rosa o rossa in modo da mimetizzarsi con la gengiva sottostante e migliorare l’estetica generale della protesi dentale mobile 5 nonché la selfconfidence dell’utente nel mostrare la propria dentatura.
In pratica la guaina basale 10 è atta sostanzialmente ad adagiarsi sulla gengiva e ad abbracciare parzialmente la stessa in modo da realizzarne sostanzialmente un prolungamento.
La protesi dentale mobile 5 comprende poi una o più capsule 15 associate alla guaina basale 10 e che si protendono ortogonalmente, in uso sostanzialmente verticalmente, dalla stessa.
Ad esempio, in una forma di attuazione non illustrata, la protesi dentale mobile 5 può comprendere una edentulia completa, ovvero la protesi dentale mobile 5 si sostituisce all’intera arcata dentale, ovvero presenta un numero di capsule 15 pari al numero di corone dentali, ovvero di denti, dell’intera arcata dentale superiore o inferiore.
In alternativa, come illustrato in figura 1, la protesi dentale mobile 5 si sostituisce ad una porzione di corona dentale superiore o inferiore.
Ciascuna capsula 15 è conformata come una corona dentale, ovvero presenta un corpo principale 20 ed una porzione superiore 25 configurata in modo da permettere la triturazione del cibo, ed è quindi atta a sostituire il dento stesso nella funzione masticatoria e più in generale semplicemente a ripristinare l’estetica dell’arcata dentale.
Le capsule 15 sono ad esempio realizzate in materiale ceramico.
Non si esclude che in altre forme di attuazione le capsule 15 possano essere realizzate in altro materiale biocompatibile, bioinerte o bioassorbibile.
Il kit di ripristino dentale 1 comprende poi un sistema di fissaggio 30 della protesi dentale mobile 5 atto a fissare in modo removibile la protesi dentale mobile 5 alla gengiva.
Il sistema di fissaggio 30 comprende innanzitutto un corpo allungato, dotato di un asse longitudinale A, atto ad essere inserito sostanzialmente orizzontalmente in un apposito foro passante realizzato nella gengiva e nell’osso mandibolare in corrispondenza della cresta ossea mandibolare, in particolare il corpo allungato è atto ad essere inserito sostanzialmente coassialmente a misura in detto foro in modo da essere stabile in posizione.
Più specificamente, il corpo allungato è atto ad essere inserito trasversalmente all’osso mandibolare di modo che contrapposte estremità del corpo allungato siano disposte in corrispondenza di contrapposte pareti laterali della gengiva una in corrispondenza dell’intradosso e l’altra in corrispondenza dell’estradosso.
Il corpo allungato è rigido e ad esempio realizzato in titanio, e può essere cavo internamente o pieno.
Non si esclude che in altre forme di attuazione il corpo allungato possa essere realizzato in altro materiale rigido biocompatibile, bioinerte o bioassorbibile.
Nel caso in cui il corpo allungato sia cavo internamente questo comprende (ovvero è costituito da) un condotto tubolare 35, aperto in corrispondenza di opposte estremità dello stesso.
Il condotto tubolare 35 è definito da un cilindro cavo internamente ovvero dotato di un diametro esterno e di un diametro interno e che definisce un canale passante da una prima estremità del condotto tubolare 35 ad una contrapposta seconda estremità del condotto tubolare 35 stesso.
In particolare, il condotto tubolare 35 è atto ad essere inserito trasversalmente all’osso mandibolare di modo che la prima estremità e la seconda estremità del condotto tubolare 35 siano accessibili dall’esterno in corrispondenza di contrapposte pareti laterali della gengiva una in corrispondenza dell’intradosso e l’altra in corrispondenza dell’estradosso.
Ad esempio il condotto tubolare 35 può presentare in corrispondenza di una sua superficie esterna, un film di idrossiapatite.
Tale film di idrossiapatite è atto, una volta che il condotto tubolare 35 sia stato inserito nel foro realizzato nella gengiva e nell’osso mandibolare, a stimolare la crescita ossea intorno al condotto tubolare 35 in modo che detto condotto tubolare 35 sia ulteriormente fissato in posizione.
Nel caso in cui il corpo allungato è pieno, questo comprende (ovvero è costituito da) una vite di ancoraggio 40 dotata di una prima estremità e di una seconda estremità contrapposta alla prima.
La vite di ancoraggio 40 può essere configurata come una vite autofilettante, ed essere quindi dotata di una filettatura esterna, ed inoltre presentare in corrispondenza di una (o entrambe) delle sue estremità una testa di invito per l’avvitamento della vite di ancoraggio 40 stessa in posizione nel suddetto foro realizzato nella gengiva e nell’osso mandibolare. La vite di ancoraggio 40 può inoltre presentare in corrispondenza di ciascuna delle sue estremità uno svaso dotato di una filettatura interna.
Il sistema di fissaggio 30 comprende inoltre un organo di ancoraggio associato in modo removibile o non removibile al corpo allungato in corrispondenza di ciascuna delle sue estremità come meglio verrà descritto nel seguito.
In particolare nelle prime quattro forme di attuazione illustrate nelle figure da 5 a 8 l’organo di ancoraggio comprende (o è costituito da) una coppia di tappi di guarigione 45 ed il corpo allungato comprende (ovvero è costituito da) il condotto tubolare 35.
Ciascun tappo di guarigione 45 presenta una porzione di innesto 50 ed una porzione di testa 55.
Ad esempio la porzione di innesto 50 presenta forma sostanzialmente cilindrica e la porzione di testa 55 presenta un primo tratto troncoconico ed un secondo tratto discoidale.
Ciascun tappo di guarigione 45 è inserito nel condotto tubolare 35 in corrispondenza di una rispettiva estremità dello stesso ed è fissato al condotto tubolare 35 stesso.
Ad esempio la porzione di innesto 50 di ciascun tappo di guarigione 45 può presentare diametro sostanzialmente uguale al diametro interno del condotto tubolare 35 ed essere inserito nel canale passante definito dal condotto tubolare 35 e fissato per interferenza sul condotto tubolare 35 stesso.
In alternativa ciascun tappo di guarigione 45 può presentare una filettatura esterna in corrispondenza della sua porzione di innesto 50, ovvero ciascun tappo di guarigione 45 può essere configurato come una vite di guarigione, ed il condotto tubolare 35 può presentare una corrispondente filettatura interna in corrispondenza del canale passante e quindi ciascun tappo di guarigione 45 può essere avvitato al condotto tubolare 35 ciascuno in corrispondenza di una rispettiva estremità del condotto tubolare 35 stesso.
In uso ciascun tappo di guarigione 45 è posizionato in modo che la porzione di innesto 50 sia sostanzialmente completamente inserita nel condotto tubolare 35 e che la porzione di testa 55 con il suo tratto discoidale sia atta a contattare i lembi di gengiva adiacenti il foro realizzato nella gengiva e nell’osso mandibolare per inserire il condotto tubolare 35 in modo da promuovere la guarigione ed il condizionamento dei tessuti molli gengivali.
I tappi di guarigione 45 sono ad esempio realizzati in titanio.
Non si esclude che in altre forme di attuazione possa essere realizzato in altro materiale rigido biocompatibile, bioinerte o bioassorbibile.
In alternativa nelle forme di attuazione illustrate nelle figure 9-14 l’organo di ancoraggio comprende (o è costituito da) una coppia di occhielli C ed il corpo allungato comprende (ovvero è costituto da) la vite di ancoraggio 40.
Ciascun occhiello C della coppia di occhielli C è fissato in modo removibile o non removibile alla vite di ancoraggio 40 in corrispondenza di una rispettiva estremità della stessa come meglio verrà descritto nel seguito.
Ciascun occhiello C della coppia di occhielli C definisce un foro passante ad asse centrale sostanzialmente verticale (ortogonale all’asse longitudinale A del corpo allungato).
Ad esempio gli occhielli C sono realizzati in titanio, tuttavia non si esclude che possano essere realizzati in altro materiale bioinerte, biocompatibile o bioassorbibile.
Il sistema di fissaggio 30 globalmente comprende poi un gruppo di ancoraggio G fissato in modo removibile o non removibile al corpo allungato, e configurato in modo da ancorare in modo removibile la protesi dentale mobile 5 al corpo allungato stesso.
Il gruppo di ancoraggio G comprende almeno un tirante 60, configurato come un organo flessibile allungato ed inestensibile, ad esempio un filo o una pluralità di fili intrecciati a formare un cordame.
Il tirante 60 è configurato per ancorare al corpo allungato e trattenere in posizione la protesi dentale mobile 5.
Detto tirante 60 è ancorato ad almeno una estremità del corpo allungato, in particolare il tirante 60 è dotato di due contrapposte estremità, di cui almeno una è vincolata ad una estremità del corpo allungato.
Il tirante 60 è ad esempio realizzato in materiale plastico bioinerte.
Non si esclude che in altre forme di attuazione possa essere realizzato in altro materiale inestensibile, rigido semi-rigido o flessibile, biocompatibile, bioinerte o bioassorbibile.
Il gruppo di ancoraggio G comprende poi una porzione di impegno 70 configurata in modo da impegnare in modo removibile la protesi dentale mobile 5 in corrispondenza di un elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile stessa, come meglio verrà descritto nel seguito.
In particolare detta porzione di impegno 70 è atta ad esse posta a contatto con l’elemento di riscontro 75 in modo che la protesi dentale mobile 5 risulta complessivamente ancorata al condotto tubolare 35 ed in generale fissa in posizione. Nelle prime quattro forme di attuazione (ovvero nella prima, seconda, terza, quarta forma di attuazione) illustrate nelle figg.5-8, il corpo allungato comprende (ovvero è costituto da) il condotto tubolare 35 e l’organo di ancoraggio comprende (ovvero è costituto da) una coppia di tappi di guarigione 45.
In particolare nella prima forma di attuazione illustrata in figura 5 il gruppo di ancoraggio G comprende un unico tirante 60.
Il tirante 60 è fissato con una rispettiva estremità a ciascun tappo di guarigione 45 della coppia di tappi di guarigione 45.
In particolare ciascun tappo di guarigione 45 presenta un foro passante con asse parallelo ad un asse longitudinale del tappo di guarigione 45 ed il tirante 60 presenta un primo tratto estremale inserito nel foro passante di uno dei due tappi di guarigione 45 ed un secondo tratto estremale inserito nel foro passante dell’altro tappo di guarigione 45.
In pratica ciascuna estremità del tirante 60 è inserita nel foro passante del tappo di guarigione 45 e fuoriesce dallo stesso in corrispondenza della porzione d’innesto 50 ed è fissata in tale posizione mediante un fermo meccanico 65.
Ad esempio detto fermo meccanico 65 può essere configurato come una sfera fissata all’estremità del tirante 60 fuoriuscente dal foro del tappo di guarigione 45 in corrispondenza della porzione di innesto 50 dello stesso.
In particolare la sfera presenta un diametro maggiore di almeno una dimensione del foro passante del tappo di guarigione 45, ovvero la sfera presenta dimensione tale da non poter attraversare detto foro passante.
Non si esclude che in altre forme di attuazione il tirante possa essere realizzato in corpo monolitico con uno dei tappi di guarigione 45, o che in alternativa il tirante 60 e la coppia di tappi di guarigione 45 siano realizzati come corpo monolitico. In pratica con i tappi di guarigione 45 inseriti e fissati nel condotto tubolare 35 il tirante 60 presenta due contrapposti tratti assiali estremali inseriti nel condotto tubolare 35, ovvero nel canale passante definito dallo stesso, e fissati a detto condotto tubolare 35, ovvero il tirante 60 è fissato al condotto tubolare 35.
Il tirante 60 risulta quindi sostanzialmente chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 ed il condotto tubolare 35 definiscono un anello chiuso.
In tale forma di attuazione il gruppo di ancoraggio G comprende ulteriormente un corpo di aggancio 80 atto ad agganciarsi in modo removibile alla protesi dentale mobile 5 e che rende quindi disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Il corpo di aggancio 80 è fissato al tirante 60 in posizione diametralmente opposta al condotto tubolare 35, ovvero in uso il corpo di aggancio 80 è posto superiormente alla gengiva ed in appoggio sulla stessa mediante la guaina basale 10. Ad esempio il corpo di aggancio 80 può essere realizzato in un corpo monolitico con il tirante 60, ovvero il corpo di aggancio 80 ed il tirante 60 possono essere realizzati in un unico pezzo.
Detto corpo di aggancio 80 è ad esempio configurato come un perno a bottone, ed è atto ad essere inserito in un’apposita sede realizzata nella protesi dentale mobile 5, ad esempio nella guaina basale 10 o nella capsula 15, di forma complementare al corpo di aggancio 80 stesso, e che rende disponibile l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile 5 stessa per la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Non si esclude che in altre forme di attuazione il corpo di aggancio 80 possa presentare una filettatura esterna e la protesi dentale mobile 5 essere dotata di una capsula 15 presentante una corrispondente filettatura interna, e che quindi la capsula 15 possa essere direttamente avvitata sul corpo di aggancio 80.
In pratica in tale prima forma di attuazione una estremità del tirante 60 viene fissata ad uno dei tappi di guarigione 45 della coppia di tappi di guarigione 45, ed il tappo di guarigione 45 viene inserito nel canale passante definito dal condotto tubolare 35 in corrispondenza di una estremità dello stesso e fissato in posizione. Il tirante 60 viene poi fatto passare superiormente alla gengiva in modo che il corpo di aggancio 80 risulti saliente dalla gengiva, e sostanzialmente in squadro con essa.
A questo punto l’altra estremità del tirante 60 viene fissata all’altro tappo di guarigione 45, questo tappo di guarigione 45 viene inserito nel canale passante definito dal condotto tubolare 35 in corrispondenza dell’altra estremità dello stesso e fissato in posizione.
A questo punto la guaina basale 10 viene fissata in posizione per mezzo dell’accoppiamento tra la sede con il corpo di aggancio 80 e può essere agganciata e sganciata, secondo necessità, semplicemente per mezzo dell’accoppiamento di forma tra l’apposita sede realizzata nella protesi dentale mobile 5 che funge da elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile 5 e il corpo di aggancio 80 che rende disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Nella seconda forma di attuazione illustrata in figura 6, il gruppo di ancoraggio G comprende due tiranti 60 ciascuno ancorato ad un rispettivo tappo di guarigione 45 della coppia di tappi di guarigione 45.
In particolare ciascun tappo di guarigione 45 presenta un foro passante con asse parallelo ad un asse longitudinale del tappo di guarigione 45 e ciascun tirante 60 è inserito nel foro passante realizzato nel rispettivo tappo di guarigione 45 della coppia di tappi di guarigione 45 di modo che un’estremità di ciascun tirante 60 fuoriesca da detto foro passante in corrispondenza della porzione di innesto 50 del tappo di guarigione 45 stesso e che sia fissata in posizione per mezzo di un rispettivo fermo meccanico 65.
Ad esempio detto fermo meccanico 65 può essere configurato come una sfera fissata all’estremità del tirante 60 fuoriuscente dal foro del tappo di guarigione 45 in corrispondenza della porzione di innesto 50 dello stesso.
In particolare la sfera presenta un diametro maggiore di almeno una dimensione del foro passante del tappo di guarigione 45, ovvero la sfera presenta dimensione tale da non poter attraversare detto foro passante.
Non si esclude che in altre forme di attuazione ciascun tirante possa essere realizzato in corpo monolitico con il rispettivo tappo di guarigione 45.
In tale seconda forma di attuazione, la capsula 15 della protesi dentale mobile 5 presenta in corrispondenza di contrapposti lati del corpo centrale una aletta di invito 85 che rende disponibile l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile stessa.
Ciascuna aletta di invito 85 presenta un’asola passante attraverso la quale viene inserita l’altra estremità del rispettivo tirante 60, ovvero un tratto estremale ciascun tirante 60 rende disponibile una rispettiva porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G, e ciascun tirante 60 può essere quindi fissato in maniera removibile a detta aletta di invito 85, ad esempio ciascun tirante 60 può essere annodato alla rispettiva aletta di invito 85 stessa.
Le asole fungono quindi da elemento di riscontro 75 per la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G resa disponibile dai tratti estremali di ciascun tirante 60.
In pratica ciascun tirante 60 è fissato al condotto tubolare 35 per mezzo dei tappi di guarigione 45, e poi inserito nell’asola ricavata nelle alette di invito 85 realizzate sulla capsula 15 della protesi dentale mobile 5, tirato finché la protesi dentale mobile 5 non risulta salda in posizione e a quel punto fissato alla rispettiva aletta di invito 85, ad esempio annodato alla stessa.
Non si esclude che in altre forme di attuazione ciascuna aletta di invito 85 possa presentare delle clip atte a fungere da fermo risolvibile per il tirante 60, ovvero clip atte a trattenere il tirante 60 nella posizione desiderata e a rilasciare il tirante 60 se premute.
Nella terza forma di attuazione illustrata in figura 7, il gruppo di ancoraggio G comprende un unico tirante 60.
Il tirante 60 è fissato con una rispettiva estremità a ciascun tappo di guarigione 45 della coppia di tappi di guarigione 45.
In particolare ciascun tappo di guarigione 45 presenta un foro passante con asse parallelo ad un asse longitudinale del tappo di guarigione 45 ed il tirante 60 presenta un primo tratto estremale inserito nel foro passante di uno dei due tappi di guarigione 45 ed un secondo tratto estremale inserito nel foro passante dell’altro tappo di guarigione 45.
In pratica ciascuna estremità del tirante 60 è inserita nel foro passante del tappo di guarigione 45 e fuoriesce dallo stesso in corrispondenza della porzione d’innesto 50 ed è fissata in tale posizione mediante un fermo meccanico 65.
Ad esempio detto fermo meccanico 65 può essere configurato come una sfera fissata all’estremità del tirante 60 fuoriuscente dal foro del tappo di guarigione 45 in corrispondenza della porzione di innesto 50 dello stesso.
In particolare la sfera presenta un diametro maggiore di almeno una dimensione del foro passante del tappo di guarigione 45, ovvero la sfera presenta dimensione tale da non poter attraversare detto foro passante.
Non si esclude che in altre forme di attuazione il tirante possa essere realizzato in corpo monolitico con uno dei tappi di guarigione 45, o che in alternativa il tirante 60 e la coppia di tappi di guarigione 45 siano realizzati come corpo monolitico. In pratica con i tappi di guarigione 45 inseriti e fissati nel condotto tubolare 35 il tirante 60 presenta due contrapposti tratti assiali estremali inseriti nel condotto tubolare 35, ovvero nel canale passante definito dallo stesso, e fissati a detto condotto tubolare 35.
In particolare, in tale forma di attuazione, un tratto intermedio assiale del tirante 60 è posto a contatto con la protesi dentale mobile 5 ovvero a contatto con l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile stessa, ad esempio con la porzione superiore 25 della capsula 15 o, in alternativa, con una porzione della guaina basale 10.
In pratica il tirante 60 è chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 definisce con il condotto tubolare 35 un anello chiuso, ed il suo tratto intermedio assiale rende disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G, ovvero abbraccia la protesi dentale mobile 5 ed è in stretto contatto con l’elemento di riscontro 75 della stessa in modo da fissare detta protesi dentale mobile 5 in posizione.
Nella quarta forma di attuazione illustrata in figura 8 il gruppo di ancoraggio G comprende un unico tirante 60.
Detto tirante 60 presenta una biforcazione 90 in corrispondenza di ciascuna delle sue estremità, ovvero presenta estremità conformate sostanzialmente a “C”.
In particolare tramite dette estremità il tirante 60 è atto ad essere ancorato, in modo removibile, ad esempio a scatto, a ciascuno dei tappi di guarigione 45 della coppia di tappi di guarigione 45.
Ad esempio ciascuna biforcazione 90 aggancia un tappo di guarigione 45 della coppia di tappi di guarigione 45, ad esempio in corrispondenza del tratto troncoconico della porzione di testa 55, ed il tappo di guarigione 45 è inserito nel canale passante definito dal condotto tubolare 35 di modo che dette biforcazioni 90 delle estremità del tirante 60 siano strette a morsa tra una rispettiva parete della gengiva ed il rispettivo tappo di guarigione 45.
In particolare, in tale forma di attuazione, un tratto intermedio assiale del tirante 60 è posto a contatto con la protesi dentale mobile 5 ovvero a contatto con l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile stessa, ad esempio con la porzione superiore 25 della capsula 15 o, in alternativa, con una porzione della guaina basale 10.
In pratica il tirante 60 il tratto intermedio assiale del tirante 60 rende disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G, ovvero abbraccia la protesi dentale mobile 5 ed è in stretto contatto con l’elemento di riscontro 75 della stessa in modo da fissare detta protesi dentale mobile 5 in posizione.
In pratica il tirante 60 risulta sostanzialmente chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 definisce con il condotto tubolare 35 un anello chiuso, ancorato con la una sua estremità ad uno dei tappi di guarigione 45, sovrapposto con un tratto assiale intermedio ad una porzione superiore 25 della corona o in alternativa ad una porzione di guaina basale 10, e ulteriormente ancorato con l’altra estremità all’altro tappo di guarigione 45.
In tal modo il tirante 60 è stabilmente ancorato alla coppia di tappi di guarigione 45 ed al contempo abbraccia la protesi dentale mobile 5 in modo da fissarla in posizione stabile.
Nella pratica ciascuna biforcazione 90 viene agganciata ad un rispettivo tappo di guarigione 45, semplicemente per accoppiamento di forma tra la biforcazione 90 e la porzione di testa 55 del tappo di guarigione 45.
A questo punto uno dei tappi di guarigione 45 viene inserito nel canale passante del condotto tubolare 35 in corrispondenza di una estremità dello stesso fintanto che la biforcazione 90 dell’estremità del tirante 60 risulta stretta a morsa tra una parete della gengiva e la porzione di testa 55 del tappo di guarigione 45.
Il tirante 60 viene quindi fatto passare superiormente alla gengiva ed in modo che un suo tratto assiale intermedio sia in stretto contatto con l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile 5, ad esempio la porzione superiore 25 della capsula 15, e a quel punto l’altro tappo di guarigione 45 viene inserito nel canale passante del condotto tubolare 35 in corrispondenza dell’altra estremità dello stesso di modo che l’altra biforcazione 90 dell’altra estremità del tirante 60 risulta stretta a morsa tra un’altra parete della gengiva contrapposta alla prima e la porzione di testa 55 dell’altro tappo di guarigione 45.
Nelle ulteriori sei forme di attuazione (ovvero nella quinta, sesta, settima, ottava, nona, decima forma di attuazione) illustrate nelle figg. 10-15, il corpo allungato comprende (ovvero è costituito da) la vite di ancoraggio 40 e l’organo di ancoraggio comprende (ovvero è costituito da) la coppia di occhielli C.
In particolare nella quinta forma di attuazione illustrata in figura 10 la coppia di occhielli C è realizzata in corpo monolitico con la vite di ancoraggio 40, ovvero gli occhielli C sono realizzati in un unico pezzo con la vite di ancoraggio stessa.
In tale forma di attuazione il gruppo di ancoraggio G comprende un unico tirante 60.
Il tirante 60 può essere realizzato in un corpo monolitico o in più tratti removibilmente fissati l’uno all’altro, ad esempio mediante viti.
Il tirante 60 è fissato con una rispettiva estremità a ciascuna estremità della vite di ancoraggio 40, ovvero il tirante 60 è inserito con ciascuna estremità nel foro passante di un rispettivo occhiello C e fissato, ad esempio annodato, allo stesso. Il tirante 60 risulta quindi sostanzialmente chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 e la vite di ancoraggio 40 definiscono un anello chiuso.
In tale forma di attuazione il gruppo di ancoraggio G comprende ulteriormente un corpo di aggancio 80 atto ad agganciarsi in modo removibile alla protesi dentale mobile 5 e che rende quindi disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Il corpo di aggancio 80 è fissato al tirante 60 in posizione diametralmente opposta alla vite di ancoraggio 40, ovvero in uso il corpo di aggancio 80 è posto superiormente alla gengiva ed in appoggio sulla stessa mediante la guaina basale 10. Ad esempio il corpo di aggancio 80 può essere realizzato in un corpo monolitico con il tirante 60, ovvero il corpo di aggancio 80 ed il tirante 60 possono essere realizzati in un unico pezzo.
Detto corpo di aggancio 80 è ad esempio configurato come un perno a bottone, ed è atto ad essere inserito in un’apposita sede realizzata nella protesi dentale mobile 5, ad esempio nella guaina basale 10 o nella capsula 15, di forma complementare al corpo di aggancio 80 stesso, e che rende disponibile l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile 5 stessa per la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Non si esclude che in altre forme di attuazione il corpo di aggancio 80 possa presentare una filettatura esterna e la protesi dentale mobile 5 possa essere dotata di una capsula 15 presentante una corrispondente filettatura interna, e che quindi la capsula 15 possa essere direttamente avvitata sul corpo di aggancio 80.
In pratica in tale quinta forma di attuazione una estremità del tirante 60 viene fissata ad una estremità della vite di ancoraggio 40, in particolare fissato all’occhiello C realizzato sull’estremità stessa.
Il tirante 60 viene poi fatto passare superiormente alla gengiva in modo che il corpo di aggancio 80 risulti saliente dalla gengiva, e sostanzialmente in squadro con essa.
A questo punto l’altra estremità del tirante 60 viene fissata all’altra estremità della vite di ancoraggio 40, ovvero all’occhiello C realizzato sull’altra estremità della stessa.
A questo punto la guaina basale 10 viene fissata in posizione per mezzo dell’accoppiamento tra la sede con il corpo di aggancio 80 e può essere agganciata e sganciata, secondo necessità, semplicemente per mezzo dell’accoppiamento di forma tra l’apposita sede realizzata nella protesi dentale mobile 5 che funge da elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile 5 e il corpo di aggancio 80 che rende disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Nella sesta forma di attuazione illustrata in figura 11, gli occhielli C della coppia di occhielli sono realizzati in testa ad una rispettiva vite e la vite di ancoraggio 40 presenta in corrispondenza di ciascuna sua estremità uno svaso dotato di una filettatura interna per l’avvitamento di dette viti.
Ad esempio dette viti sono configurate come un tappo di guarigione 45, ovvero presentano una porzione di testa 55 atta a contattare i lembi di gengiva adiacenti il foro realizzato nella gengiva e nell’osso mandibolare per inserire la vite di ancoraggio 40 in modo da promuovere la guarigione ed il condizionamento dei tessuti molli gengivali.
In tale forma di attuazione il gruppo di ancoraggio G comprende un unico tirante 60 inserito con ciascuna delle sue estremità nel foro passante di un rispettivo occhiello C e fissato, ad esempio annodato allo stesso.
Il tirante 60 può essere realizzato in un corpo monolitico o in più tratti removibilmente fissati l’uno all’altro, ad esempio mediante viti.
Il tirante 60 risulta in tal modo sostanzialmente chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 e la vite di ancoraggio 40 definiscono un anello chiuso.
In tale forma di attuazione il gruppo di ancoraggio G comprende ulteriormente un corpo di aggancio 80 atto ad agganciarsi in modo removibile alla protesi dentale mobile 5 e che rende quindi disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Il corpo di aggancio 80 è fissato al tirante 60 in posizione diametralmente opposta alla vite di ancoraggio 40, ovvero in uso il corpo di aggancio 80 è posto superiormente alla gengiva ed in appoggio sulla stessa mediante la guaina basale 10. Ad esempio il corpo di aggancio 80 può essere realizzato in un corpo monolitico con il tirante 60, ovvero il corpo di aggancio 80 ed il tirante 60 possono essere realizzati in un unico pezzo.
Detto corpo di aggancio 80 è ad esempio configurato come un perno a bottone, ed è atto ad essere inserito in un’apposita sede realizzata nella protesi dentale mobile 5, ad esempio nella guaina basale 10 o nella capsula 15, di forma complementare al corpo di aggancio 80 stesso, e che rende disponibile l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile 5 stessa per la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Non si esclude che in altre forme di attuazione il corpo di aggancio 80 possa presentare una filettatura esterna e la protesi dentale mobile 5 possa essere dotata di una capsula 15 presentante una corrispondente filettatura interna, e che quindi la capsula 15 possa essere direttamente avvitata sul corpo di aggancio 80.
In pratica in tale prima forma di attuazione una estremità del tirante 60 viene fissata ad una estremità della vite di ancoraggio 40, per mezzo dell’occhiello C ivi fissato.
Il tirante 60 viene poi fatto passare superiormente alla gengiva in modo che il corpo di aggancio 80 risulti saliente dalla gengiva, e sostanzialmente in squadro con essa.
A questo punto l’altra estremità del tirante 60 viene fissata all’altro occhiello C, e detto occhiello C fissato in posizione
A questo punto la guaina basale 10 viene fissata in posizione per mezzo dell’accoppiamento tra la sede con il corpo di aggancio 80 e può essere agganciata e sganciata, secondo necessità, semplicemente per mezzo dell’accoppiamento di forma tra l’apposita sede realizzata nella protesi dentale mobile 5 che funge da elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile 5 e il corpo di aggancio 80 che rende disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G.
Nella settima forma di attuazione illustrata in figura 12, il gruppo di ancoraggio G comprende due tiranti 60 ciascuno ancorato ad una rispettiva estremità della vite di ancoraggio 40.
In particolare in tale forma di attuazione la coppia di occhielli C è realizzata in corpo monolitico con la vite di ancoraggio 40, ovvero gli occhielli C sono realizzati in un unico pezzo con la vite di ancoraggio stessa.
Ciascun tirante 60 è inserito con una rispettiva estremità nel foro passante di un rispettivo occhiello C e fissato, ad esempio annodato, allo stesso.
In tale settima forma di attuazione, la capsula 15 della protesi dentale mobile 5 presenta in corrispondenza di contrapposti lati del corpo principale 20 una aletta di invito 85 che rende disponibile l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile stessa.
Ciascuna aletta di invito 85 presenta un’asola passante attraverso la quale viene inserita l’altra estremità del rispettivo tirante 60, ovvero un tratto estremale ciascun tirante 60 rende disponibile una rispettiva porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G, e ciascun tirante 60 può essere quindi fissato in maniera removibile a detta aletta di invito 85, ad esempio ciascun tirante 60 può essere annodato alla rispettiva aletta di invito 85 stessa.
Le asole fungono quindi da elemento di riscontro 75 per la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G resa disponibile dai tratti estremali di ciascun tirante 60.
In pratica ciascun tirante 60 è fissato alla vite di ancoraggio 40 per mezzo degli occhielli C realizzati in corrispondenza di ciascuna estremità della vite di ancoraggio 40 stessa, e poi inserito nell’asola ricavata nelle alette di invito 85 realizzate sulla capsula 15 della protesi dentale mobile 5, tirato finché la protesi dentale mobile 5 non risulta salda in posizione e a quel punto fissato alla rispettiva aletta di invito 85, ad esempio annodato alla stessa.
Non si esclude che in altre forme di attuazione ciascuna aletta di invito 85 possa presentare delle clip atte a fungere da fermo risolvibile per il tirante 60, ovvero clip atte a trattenere il tirante 60 nella posizione desiderata e a rilasciare il tirante 60 se premute.
Nell’ottava forma di attuazione illustrata in figura 13, il gruppo di ancoraggio G comprende due tiranti 60.
In tale forma di attuazione gli occhielli C della coppia di occhielli sono realizzati in testa ad una rispettiva vite e la vite di ancoraggio 40 presenta in corrispondenza di ciascuna sua estremità uno svaso dotato di una filettatura interna per l’avvitamento di dette viti.
Ad esempio dette viti sono configurate come un tappo di guarigione 45, ovvero presentano una porzione di testa 55 atta a contattare i lembi di gengiva adiacenti il foro realizzato nella gengiva e nell’osso mandibolare per inserire la vite di ancoraggio 40 in modo da promuovere la guarigione ed il condizionamento dei tessuti molli gengivali.
In particolare il tirante 60 è inserito con ciascuna delle sue estremità nel foro passante di un rispettivo occhiello C fissato in corrispondenza di una rispettiva estremità della vite di ancoraggio 40 e fissato, ad esempio annodato allo stesso. Il tirante 60 risulta quindi sostanzialmente chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 e la vite di ancoraggio 40 definiscono un anello chiuso.
In tale ottava forma di attuazione, la capsula 15 della protesi dentale mobile 5 presenta in corrispondenza di contrapposti lati del corpo principale 20 una aletta di invito 85 che rende disponibile l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile stessa.
Ciascuna aletta di invito 85 presenta un’asola passante attraverso la quale viene inserita l’altra estremità del rispettivo tirante 60, ovvero un tratto estremale ciascun tirante 60 rende disponibile una rispettiva porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G, e ciascun tirante 60 può essere quindi fissato in maniera removibile a detta aletta di invito 85, ad esempio ciascun tirante 60 può essere annodato alla rispettiva aletta di invito 85 stessa.
Le asole fungono quindi da elemento di riscontro 75 per la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G resa disponibile dai tratti estremali di ciascun tirante 60.
In pratica ciascun tirante 60 è fissato alla vite di ancoraggio 40 ovvero ad un rispettivo occhiello C della coppia di occhielli C e poi inserito nell’asola ricavata nelle alette di invito 85 realizzate sulla capsula 15 della protesi dentale mobile 5, tirato finché la protesi dentale mobile 5 non risulta salda in posizione e a quel punto fissato alla rispettiva aletta di invito 85, ad esempio annodato alla stessa. Non si esclude che in altre forme di attuazione ciascuna aletta di invito 85 possa presentare delle clip atte a fungere da fermo risolvibile per il tirante 60, ovvero clip atte a trattenere il tirante 60 nella posizione desiderata e a rilasciare il tirante 60 se premute.
Nella nona forma di attuazione illustrata in figura 14, il gruppo di ancoraggio G comprende un unico tirante 60.
In tale forma di attuazione la coppia di occhielli C è realizzata in corpo monolitico con la vite di ancoraggio 40, ovvero gli occhielli C sono realizzati in un unico pezzo con la vite di ancoraggio stessa.
In tale forma di attuazione il gruppo di ancoraggio G comprende un unico tirante 60, il quale tirante 60 è fissato con una rispettiva estremità ad una rispettiva estremità della vite di ancoraggio 40.
Ovvero il tirante 60 è inserito con ciascuna estremità nel foro passante di un rispettivo occhiello C e fissato, ad esempio annodato, allo stesso.
In particolare, in tale forma di attuazione, un tratto intermedio assiale del tirante 60 è posto a contatto con la protesi dentale mobile 5 ovvero a contatto con l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile stessa, ad esempio con la porzione superiore 25 della capsula 15 o, in alternativa, con una porzione della guaina basale 10.
In pratica il tirante 60 è chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 definisce con la vite di ancoraggio 40 un anello chiuso, ed il suo tratto intermedio assiale rende disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G, ovvero abbraccia la protesi dentale mobile 5 ed è in stretto contatto con l’elemento di riscontro 75 della stessa in modo da fissare detta protesi dentale mobile 5 in posizione.
Nella decima forma di attuazione illustrata in figura 15 il gruppo di ancoraggio G comprende un unico tirante 60.
In tale forma di attuazione gli occhielli C della coppia di occhielli sono realizzati in testa ad una rispettiva vite e la vite di ancoraggio 40 presenta in corrispondenza di ciascuna sua estremità uno svaso dotato di una filettatura interna per l’avvitamento di dette viti.
Ad esempio dette viti sono configurate come un tappo di guarigione 45, ovvero presentano una porzione di testa 55 atta a contattare i lembi di gengiva adiacenti il foro realizzato nella gengiva e nell’osso mandibolare per inserire la vite di ancoraggio 40 in modo da promuovere la guarigione ed il condizionamento dei tessuti molli gengivali.
In particolare il tirante 60 è inserito con ciascuna delle sue estremità nel foro passante dell’occhiello C fissato in corrispondenza di una rispettiva estremità della vite di ancoraggio 40 e fissato, ad esempio annodato allo stesso.
Il tirante 60 risulta quindi sostanzialmente chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 e la vite di ancoraggio 40 definiscono un anello chiuso.
In particolare, in tale forma di attuazione, un tratto intermedio assiale del tirante 60 è posto a contatto con la protesi dentale mobile 5 ovvero a contatto con l’elemento di riscontro 75 della protesi dentale mobile stessa, ad esempio con la porzione superiore 25 della capsula 15 o, in alternativa, con una porzione della guaina basale 10.
In pratica il tirante 60 è chiuso su se stesso ad anello, ovvero il tirante 60 definisce con la vite di ancoraggio 40 un anello chiuso, ed il suo tratto intermedio assiale rende disponibile la porzione di impegno 70 del gruppo di ancoraggio G, ovvero abbraccia la protesi dentale mobile 5 ed è in stretto contatto con l’elemento di riscontro 75 della stessa in modo da fissare detta protesi dentale mobile 5 in posizione.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un sistema di fissaggio (30) per una protesi dentale mobile (5), comprendente: - un corpo allungato dotato di un asse longitudinale (A), atto ad essere inserito in un foro passante realizzato in un osso mandibolare, - un gruppo di ancoraggio (G) comprendente: almeno un tirante (60) ancorato al corpo allungato e una porzione di impegno (70) configurata in modo da impegnare in modo removibile la protesi dentale mobile (5).
  2. 2. Il sistema di fissaggio (30) ulteriormente comprendente una coppia di tappi di guarigione (45) ciascuno dei quali è configurato per ancorarsi ad una estremità del corpo allungato.
  3. 3. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 2, in cui ciascun tappo di guarigione (45) comprende una filettatura esterna ed il corpo allungato presenta una corrispondente filettatura interna in corrispondenza di ciascuna estremità.
  4. 4. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo di ancoraggio (G) e il corpo allungato definiscono un anello chiuso.
  5. 5. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo di ancoraggio comprende due tiranti (60) ciascuno ancorato ad una rispettiva estremità del corpo allungato e dotato di una rispettiva porzione di impegno (70).
  6. 6. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 1, in cui il corpo allungato comprende un condotto tubolare (35).
  7. 7. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 6, in cui il tirante (60) è almeno parzialmente contenuto all’intero del condotto tubolare (35) e fuoriesce dalle opposte estremità dallo stesso, il tirante (60) essendo chiuso su se stesso ad anello.
  8. 8. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione di impegno (70) del gruppo di ancoraggio (G) comprende un corpo di aggancio (80), fissato al tirante (60) in una posizione diametralmente opposta al corpo allungato, il corpo di aggancio (80) essendo configurato per agganciarsi in modo removibile alla protesi dentale mobile (5).
  9. 9. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione di impegno (70) del gruppo di ancoraggio (G) comprende un tratto intermedio assiale del tirante (60).
  10. 10. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 2, in cui il tappo di guarigione (45) presenta un foro passante (in direzione assiale) atto ad essere attraversato dal tirante (60) del gruppo di ancoraggio (G).
  11. 11. Il sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 1, in cui il corpo allungato comprende una vite di ancoraggio (40) dotata di una filettatura esterna atta ad avvitarsi al foro passante realizzato sull’osso mandibolare.
  12. 12. Un kit di ripristino dentale (1) comprendente: - una protesi dentale mobile (5), e - un sistema di fissaggio (30) secondo la rivendicazione 1.
  13. 13. Il kit di ripristino dentale (1) secondo la rivendicazione 12, in cui la protesi dentale mobile (5) comprende un elemento di riscontro (75) atto ad essere impegnato in modo removibile dalla porzione di impegno (70) del gruppo di ancoraggio (G).
IT102018000007892A 2018-08-06 2018-08-06 Kit di ripristino dentale IT201800007892A1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102018000007892A IT201800007892A1 (it) 2018-08-06 2018-08-06 Kit di ripristino dentale

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102018000007892A IT201800007892A1 (it) 2018-08-06 2018-08-06 Kit di ripristino dentale

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT201800007892A1 true IT201800007892A1 (it) 2020-02-06

Family

ID=64049566

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102018000007892A IT201800007892A1 (it) 2018-08-06 2018-08-06 Kit di ripristino dentale

Country Status (1)

Country Link
IT (1) IT201800007892A1 (it)

Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
EP0084760A1 (en) * 1982-01-27 1983-08-03 Luciano Elaborati Extra-bone device for mobile prosthesis retention
WO1994008532A1 (en) * 1992-10-16 1994-04-28 Daiki Co., Ltd. Artificial tooth fixing structure
EP0657146A1 (en) * 1993-12-09 1995-06-14 Nobelpharma AB Device for promoting bone growth
EP2127613A1 (en) * 2007-02-01 2009-12-02 5-7 Corporation Limited Artifical teethridge and fang

Patent Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
EP0084760A1 (en) * 1982-01-27 1983-08-03 Luciano Elaborati Extra-bone device for mobile prosthesis retention
WO1994008532A1 (en) * 1992-10-16 1994-04-28 Daiki Co., Ltd. Artificial tooth fixing structure
EP0657146A1 (en) * 1993-12-09 1995-06-14 Nobelpharma AB Device for promoting bone growth
EP2127613A1 (en) * 2007-02-01 2009-12-02 5-7 Corporation Limited Artifical teethridge and fang

Similar Documents

Publication Publication Date Title
ES2265155T3 (es) Sistema de perfil de emergencia que tiene en combinacion un soporte de curacion y una corona de impresion.
KR102278335B1 (ko) 지대주 시스템 및 치과 방법들
ES2300690T3 (es) Sistema de implante en una sola etapa.
US9883926B2 (en) Conversion abutment for dental implants
US20220160474A1 (en) Cementless Type Dental Implant
KR101311250B1 (ko) 틀니용 어태치먼트
KR20160026885A (ko) 치과 보철물을 고정하기 위한 시스템
ITMI940129A1 (it) Impianto protesico per implantologia odontoiatrica
ES2849725T3 (es) Prótesis dentales cementadas sobre implantes y/o pilares que presentan un borde invertido
ITMI990128A1 (it) Dispositivo di impianto dentale endosseo
US20130288198A1 (en) Healing abutment and final abutment for use with dental implant
KR101966023B1 (ko) 치과용 임플란트
KR101611520B1 (ko) 맞춤형 전치부 임플란트
KR101091350B1 (ko) 임플란트 시술용 임프레션 코핑 및 이를 이용한 인상 채득 방법
BR112019022762B1 (pt) Implante dentário, parafuso de conexão e kit para implantação
US8545223B1 (en) Dental implant system
BR112019017287B1 (pt) Sistema de implante dental
IT201800007892A1 (it) Kit di ripristino dentale
US20160302892A1 (en) Supraosseous dental implant
US20090197218A1 (en) Universal transitional abutment
KR101067752B1 (ko) 임플란트용 픽스쳐
KR100928019B1 (ko) 와이드 임플란트와 미니 임플란트로 이루어진 임플란트장치
KR20210071682A (ko) 어버트먼트 조립체 및 그 조립 방법
KR20150086699A (ko) 멀티플 어버트먼트
US20230404716A1 (en) Oroantral prosthetic attachment