IT201800005027A1 - Dispositivo porta-sacco - Google Patents

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Description

DISPOSITIVO PORTA-SACCO.
DESCRIZIONE
L’invenzione riguarda un dispositivo porta-sacco.
Oggigiorno per sostenere un sacco porta-rifiuti vengono usualmente impiegati telai mobili o fissi, comprendenti generalmente una struttura di appoggio a terra e un cerchio rigido, supportato a sua volta dalla struttura di appoggio, sul quale cerchio rigido viene risvoltato il bordo del sacco.
Tali telai, pur noti e diffusi, quando non in uso sono particolarmente ingombranti e vanno ad occupare uno spazio non indifferente.
Inoltre tali telai o sono fissi in appoggio al suolo, o sono mobili grazie ad una pluralità di rotelle di scorrimento.
In entrambi i casi, un simile telaio difficilmente è maneggiabile con una sola mano da parte di un utilizzatore che volesse portarselo appresso per riempire un sacco con la mano libera dal trasporto del telaio porta-sacco.
Inoltre, tali telai che presentano cerchi ai quali viene vincolato il bordo del sacco, sono, come sopra accennato, rigidi, nel senso che non è possibile variare il diametro di tali cerchi.
Tali cerchi rigidi quindi non si adattano a tutte le possibili dimensioni di sacco, e quando il sacco è di dimensioni più piccole rispetto al cerchio rigido, l’appendimento del bordo del sacco al cerchio è sovente parziale, impreciso, instabile e propenso al distacco quando si supera un certo grado di riempimento.
Per ovviare a tale inconveniente, nell’arco degli anni sono stati messi a punto dispositivi atti a divaricare il bordo di un sacco dall’interno, in modo sostanzialmente stabile.
Tali dispositivi comprendono una lastra flessibile, elasticamente deformabile in modo da poter essere curvata ed inserita in un sacco, in corrispondenza della sua apertura, cosicché, una volta rilasciata tale lastra flessibile, questa, tentando di estendersi per tornare alla sua forma planare di partenza, tende un tratto del sacco mantenendolo aperto e quindi facile da riempire manualmente.
Un simile dispositivo è ad esempio descritto nel documento brevettuale US2005023417 , e nel documento brevettuale US3983914 .
In particolare, nel documento brevettuale US6296212 a nome , un simile dispositivo a lastra flessibile è rappresentato posizionato in modo tale da definire sul bordo del sacco un tratto rettilineo teso, preposto ad essere posato al suolo per facilitare la raccolta di fogliame, arbusti ed in generale per consentire di immettere direttamente nel sacco materiale che sia deposto al suolo, senza sollevare da terra tale materiale.
Tali dispositivi a lastra flessibile presentano però alcuni inconvenienti. Un primo inconveniente è legato al fatto che essi, quando sono in assetto disteso di piena apertura planare, hanno un certo ingombro, principalmente nella direzione della loro lunghezza.
Un secondo inconveniente è legato al fatto che essi sono relativamente complicati da rimuovere; infatti la rimozione da un sacco di uno di tali dispositivi a lastra flessibile richiede che un utilizzatore comprima la lastra flessibile in modo da fletterla ulteriormente verso l’interno, ma poiché tale operazione richiede l’uso di entrambe le mani, il sacco, non tenuto in alcun modo, rischia di cadere, con conseguente rischio di spargimento dei rifiuti in esso contenuti.
Un terzo inconveniente è legato al fatto che tali dispositivi a lastra flessibile sono utili per mantenere il sacco aperto, ma quando sono posizionati all’interno del sacco essi risultano di difficile presa.
Infatti per afferrare un simile dispositivo posizionato all’interno di un sacco o si procede dall’esterno, afferrando anche parte del sacco con il rischio di lacerarlo, o si procede dall’interno, introducendo una mano nel sacco con il conseguente rischio di sporcarsi.
Compito del presente trovato è quello di mettere a punto un dispositivo porta-sacco capace di ovviare ai citati inconvenienti e limiti della tecnica nota.
In particolare, uno scopo del trovato è quello di mettere a punto un dispositivo porta-sacco di ingombro minore rispetto ai dispositivi a lastra flessibile descritti nella tecnica nota.
Un altro scopo del trovato è quello di mettere a punto un dispositivo porta-sacco semplice da utilizzare e semplice da rimuovere da un sacco a cui è applicato.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di mettere a punto un dispositivo porta-sacco che consenta di trasportare un sacco a cui è applicato in modo semplice e sicuro.
Ancora uno scopo del trovato è quello di mettere a punto un dispositivo porta-sacco di uso pratico ed intuitivo.
Il compito nonché gli scopi sopra citati sono raggiunti da un dispositivo porta-sacco secondo la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche del dispositivo porta-sacco secondo la rivendicazione 1 vengono descritte nelle rivendicazioni dipendenti. Il compito ed i suddetti scopi, assieme ai vantaggi che verranno menzionati in seguito, sono evidenziati dalla descrizione di quattro forme esecutive dell’invenzione, che vengono date, a titolo indicativo ma non limitativo, con riferimento alle tavole di disegno allegate, dove:
- la figura 1 rappresenta una vista prospettica di un dispositivo portasacco secondo l’invenzione in una sua prima variante realizzativa; - la figura 2 rappresenta una vista in pianta di una parte del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 rappresenta una vista prospettica di un particolare del dispositivo secondo l’invenzione nella sua prima variante realizzativa; - la figura 4 rappresenta un dettaglio di una sezione trasversale del particolare di figura 3;
- la figura 5 rappresenta una vista prospettica di un altro particolare del dispositivo secondo l’invenzione nella sua prima forma realizzativa;
- la figura 6 rappresenta una vista prospettica di un ulteriore particolare del dispositivo secondo l’invenzione nella sua prima forma realizzativa;
- la figura 7 rappresenta una vista in sezione longitudinale del particolare di figura 5 in assetto assemblato;
- la figura 8 rappresenta una vista in sezione longitudinale del particolare di figura 6 in assetto assemblato;
- la figura 9 rappresenta una vista in sezione longitudinale del dispositivo secondo l’invenzione in un primo assetto, di non utilizzo, - la figura 10 rappresenta la medesima vista di figura 9 con il dispositivo secondo l’invenzione in un secondo assetto, intermedio, - la figura 11 rappresenta la medesima vista di figure 9 e 10 con il dispositivo secondo l’invenzione in un terzo assetto, anch’esso intermedio,
- la figura 12 rappresenta la medesima vista delle figure da 9 a 11, con il dispositivo secondo l’invenzione in un quarto assetto, di utilizzo;
- la figura 13 rappresenta un esempio d’impiego del dispositivo secondo l’invenzione;
- la figura 14 rappresenta un altro esempio d’impiego del dispositivo secondo l’invenzione;
- la figura 14a rappresenta un dettaglio di figura 14;
- la figura 15 rappresenta una vista prospettica di un dispositivo secondo l’invenzione in una seconda variante realizzativa;
- la figura 16 rappresenta una vista prospettica in esploso del dispositivo di figura 15;
- la figura 17 rappresenta una vista in pianta di un dispositivo portasacco secondo l’invenzione in una terza variante realizzativa;
- la figura 18 rappresenta una vista laterale del dispositivo di figura 17, in un assetto d’utilizzo;
- la figura 19 rappresenta la medesima vista laterale di figura 18 con il dispositivo secondo l’invenzione in un assetto di non utilizzo;
- la figura 20 rappresenta un particolare in sezione del dispositivo di figure da 17 a 19, in un assetto di funzionamento intermedio;
- la figura 21 rappresenta il medesimo particolare in sezione di figura 20, in assetto d’utilizzo;
- la figura 22 rappresenta un esempio d’impiego del dispositivo portasacco nella sua terza variante realizzativa;
- la figura 23 rappresenta il dispositivo porta-sacco nella sua terza variante realizzativa in un assetto di non utilizzo e di trasporto;
- la figura 24 rappresenta una variante del dettaglio di figura 14a;
- la figura 25 rappresenta una variante del particolare di figura 5;
- la figura 26 rappresenta un accessorio del dispositivo porta-sacco secondo l’invenzione;
- la figura 27 rappresenta una vista schematica in sezione di un particolare di un dispositivo porta-sacco secondo l’invenzione, in una sua quarta variante realizzativa, in un assetto di non utilizzo;
- la figura 28 rappresenta una vista schematica in sezione del particolare di figura 27, in un assetto di utilizzo.
Con riferimento alle figure citate, un dispositivo porta-sacco secondo l’invenzione è nel complesso della sua prima variante realizzativa, con il numero 10.
Tale dispositivo porta-sacco 10 comprende:
- due elementi apri-sacco 11 e 12, elasticamente deformabili, a sviluppo prevalentemente bidimensionale o monodimensionale, - mezzi di incernieramento 13 configurati per la rotazione relativa dei due elementi elasticamente deformabili 11 e 12, attorno ad un asse di rotazione X, tra un primo assetto di chiusura a libro, e di non utilizzo, con i due elementi apri-sacco 11 e 12 affacciati uno all’altro, come schematizzato in figura 9, e un secondo assetto divaricato, di utilizzo, in cui è impedita la rotazione relativa di detti elementi apri-sacco 11 e 12 in almeno un verso di rotazione, come esemplificato in figure 11 e 12.
Tale secondo assetto divaricato è da intendersi un assetto in cui detti elementi elasticamente deformabili 11 e 12 sono posizionati ruotati in allontanamento uno dall’altro.
In tale secondo assetto divaricato, gli elementi elasticamente deformabili 11 e 12 sono in una posizione angolare reciproca tale per cui tra le rispettive giaciture P1 e P2, visibili in figure 9 e 10, è definito, su un piano ortogonale ad entrambe le giaciture P1 e P2, un angolo di apertura W compreso tra 90° e 220°.
Tale angolo di apertura W è preferibilmente di 180°.
In tale prima variante realizzativa dell’invenzione, i mezzi di incernieramento 13 comprendono anche mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione 14, configurati per impedire la rotazione relativa, ovvero di uno rispetto all’altro, degli elementi apri-sacco 11 e 12 in almeno un verso di rotazione quando tali elementi apri-sacco 11 e 12 sono nel secondo assetto divaricato di utilizzo.
Gli elementi apri-sacco 11 e 12, nel presente esempio realizzativo, sono costituiti ciascuno da una lastra flessibile 15 e 16 rispettivamente.
Le lastre flessibili 15 e 16 sono da intendersi elasticamente deformabili.
Tali lastre flessibili 15 e 16 sono realizzate, ad esempio e preferibilmente, in materia plastica.
Tali lastre flessibili 15 e 16 sono realizzate, ad esempio, in polipropilene.
Tali lastre flessibili 15 e 16 sono, ad esempio, rettangolari.
Tali lastre flessibili 15 e 16 presentano ciascuna una o più finestre di alleggerimento 17, 18, 19 e 20; tali finestre di alleggerimento 17, 18, 19, 20 rendono il dispositivo porta-sacco 10 leggero e comodo da maneggiare.
In particolare, ciascuna lastra flessibile 15 e 16 presenta due prime finestre longitudinali 17 e 18 rispettivamente.
Ciascuna lastra flessibile 15 e 16 presenta almeno una finestra trasversale 19 e 20 rispettivamente, ad esempio due finestre trasversali 19 e 20 rispettivamente; tali seconde finestre 19 e 20 facilitano la presa del dispositivo porta-sacco 10 quando questo si trova in assetto di non uso, ovvero chiuso a libro con le due lastre flessibili 15 e 16 disposte una affacciata all’altra.
Gli elementi apri-sacco 11 e 12 sono da intendersi poter essere realizzati non solo come elementi aventi sviluppo prevalentemente bidimensionale, ovvero a forma di lastra o di piastra, ma anche come elementi aventi sviluppo monodimensionale, come ad esempio aste, barre o altri elementi simili, ovviamente da intendersi flessibili, ovvero elasticamente deformabili.
In figura 2 è rappresentata una vista in pianta di un elemento aprisacco 11, intendendosi l’altro elemento apri-sacco 12, solo parzialmente rappresentato, essere eguale.
I mezzi di incernieramento 13 per la rotazione relativa dei due elementi elasticamente deformabili 11 e 12, attorno ad un asse di rotazione X, comprendono due cerniere a pettine 21 e 22, una prima cerniera a pettine superiore 21 ed una seconda cerniera a pettine 22, ove i termini ‘superiore’ ed ‘inferiore’ sono riferiti ad un normale assetto d’utilizzo del dispositivo porta-sacco 10, ad esempio come da figura 1.
Tali cerniere a pettine 21 e 22 sono ben visibili nelle figure 2, 7 e 8.
Le cerniere a pettine 21 e 22 sono coassiali.
Tali cerniere a pettine 21 e 22 comprendono ciascuna due opposte serie di anelli di incernieramento 21a e 21b per la prima cerniera a pettine 21, e 22a e 22b per la seconda cerniera a pettine 22, ben visibili in figura 2.
Tali serie di anelli di incernieramento 21a e 22a di un primo elemento apri-sacco 11 presentano i propri anelli di incernieramento distanziati, nella direzione dell’asse di rotazione X, in modo tale da accogliere tra un anello e l’altro i corrispondenti anelli di incernieramento dell’opposta serie di anelli di incernieramento 21b e 22b del secondo elemento apri-sacco 12.
Le serie di anelli di incernieramento 21a, 22a, 21b e 22b, sono definite in corrispondenza di un bordo di incernieramento 15a e 16a della rispettiva lastra flessibile 15 e 16.
Ciascuna delle cerniere a pettine 21 e 22 comprende:
- due opposte serie di anelli di incernieramento 21a e 21b, e 22a e 22b rispettivamente, posizionate in modo che gli anelli di incernieramento dell’una siano coassiali agli anelli di incernieramento dell’altra, e gli anelli di incernieramento dell’una siano disposti tra due anelli di incernieramento dell’altra, a meno degli anelli di incernieramento d’estremità,
- un perno 23 e 24 rispettivamente, inserito coassialmente ad attraversare gli anelli di incernieramento.
I perni 23 e 24 sono ben visibili nelle figure 5 e 6 rispettivamente.
Le cerniere a pettine 21 e 22 sono ben rappresentate in sezione nelle figure 7 e 8 rispettivamente.
Ciascuno dei perni 23 e 24 presenta almeno un rilievo radiale, rispettivamente 25 e 26, configurato per l’aggancio a scatto con un anello di incernieramento, ad esempio un anello della serie di anelli di incernieramento 21b per il rilievo radiale 25 del primo perno 23 in figura 7, e, ancora ad esempio, un anello della serie di anelli di incernieramento 22a per il rilievo radiale 26 del secondo perno 24 in figura 8.
Ciascun perno 23 e 24 presenta due opposti rilievi radiali 25 e 26. Il dispositivo porta-sacco 10 comprendere una impugnatura.
In particolare, il primo perno 23 è parte di un elemento a forcella 30 configurato per essere impugnato da un utilizzatore per la comoda movimentazione del dispositivo porta-sacco 10.
Tale elemento a forcella 30 presenta quindi due porzioni laterali 32 e 33 e una porzione trasversale intermedia 31 di collegamento tra le due porzioni laterali 32 e 33.
Una prima porzione laterale 32 definisce il perno 23.
La seconda porzione laterale 33 definisce una impugnatura per un utilizzatore.
Tale seconda porzione laterale 33 è costituita da un tratto cilindrico a sviluppo prevalentemente longitudinale nella direzione dell’asse del tratto cilindrico stesso.
Tale seconda porzione laterale 33 è sagomata per l’accoppiamento con una corrispondente sede di aggancio 34, a sua volta realizzata su una piastra di fissaggio a parete 35; tale applicazione è esemplificata in figura 14.
La sede di aggancio 34 è definita da un elemento sagomato a ‘C’ 36, fissato alla piastra di fissaggio a parete 35.
Tale piastra di fissaggio a parete 35 è rappresentata in figura 14a.
In figura 25 è rappresentata una variante realizzativa dell’elemento a forcella, ivi indicato con il numero 230.
Tale elemento a forcella 230 presenta due porzioni laterali 232 e 233 e una porzione trasversale intermedia 231 di collegamento tra le due porzioni laterali 232 e 233.
La prima porzione laterale 232 definisce il perno 23.
La seconda porzione laterale 233 definisce una impugnatura per un utilizzatore.
Tale seconda porzione laterale 233 presenta una sagoma ergonomica, preposta ad agevolare la presa da parte di un utilizzatore.
In tale variante realizzativa, l’elemento a forcella 230 comprende anche due opposte alette di trattenimento 237 e 237a, configurate per impedire al dispositivo porta-sacco 10, quando è in assetto di utilizzo, di ruotare attorno allo stesso asse di rotazione X del perno 23; tale rotazione attorno all’asse X ne renderebbe infatti disagevole il trasporto, poiché la seconda porzione laterale 233 di impugnatura potrebbe ruotare rispetto al resto del dispositivo porta-sacco 10.
Le alette di trattenimento 237 e 237a sono sagomate in modo tale da svilupparsi in corrispondenza della prima porzione laterale 232 e su due lati opposti della stessa prima porzione laterale 232.
Tali alette di trattenimento 237 e 237a si sviluppano ciascuna lateralmente alla prima porzione laterale 232 e verso il basso, rispetto ad un assetto d’uso del dispositivo porta-sacco 10, in modo da sovrapporsi al bordo superiore di un corrispondente elemento aprisacco 11 o 12 ed impedirne la rotazione, rispetto all’asse di rotazione del perno 23, in un verso.
Poiché una prima aletta di trattenimento 237 impedisce la rotazione in un verso e l’opposta seconda aletta di trattenimento 237a impedisce la rotazione nel verso opposto, al dispositivo porta-sacco 10 è impedita la rotazione in entrambi i versi rispetto al perno 23.
In figura 24 è rappresentata una variante realizzativa della piastra di fissaggio a parete, ivi indicata con il numero 235.
Tale piastra di fissaggio a parete 235 comprende un elemento sagomato a ‘C’ 236, definente la sede di aggancio 234 per la seconda porzione laterale 33, o 133 come più sotto descritto, o 233, di un elemento a forcella 30, o 130 come più sotto descritto, o 230, e, in più, una porzione sagomata 238 configurata per supportare una confezione a rotolo di sacchi da utilizzare.
Nel presente esempio realizzativo, tale porzione sagomata 238 comprende due opposte appendici curve 238a e 238b, sviluppantisi verso l’alto dalla piastra di fissaggio a parete 235.
Nella forma realizzativa della prima variante del dispositivo portasacco 10 secondo l’invenzione, da intendersi ovviamente esemplificativa e non limitativa dell’invenzione stessa, i mezzi di incernieramento 13 comprendono anche mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione 14.
Tali mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione 14, ben rappresentati nelle figure 3 e 4 e nelle figure da 9 a 12, comprendono una giunzione snodata 40, composta di due parti 42 e 43, una prima parte 42 incernierata per una prima estremità 40a ad un primo elemento apri-sacco 11, e una seconda parte 43 incernierata per la seconda opposta estremità 40b al secondo elemento apri-sacco 12. Le due parti 42 e 43 della giunzione snodata 40 sono vincolate una all’altra da una cerniera centrale 41.
Ciascuna delle due parti 42 e 43 presenta un rilievo anti-rotazione 44 e 45 rispettivamente.
Tali rilievi anti-rotazione 44 e 45 sono sagomati in modo tale da incontrarsi durante la rotazione relativa delle due parti 42 e 43 in uno dei due possibili versi di rotazione determinati dalla cerniera centrale 41.
L’incontro di tali rilievi anti-rotazione 44 e 45 determina l’arresto della rotazione relativa delle due parti 42 e 43 nel medesimo verso di rotazione che ha determinato l’incontro degli stessi rilievi antirotazione 44 e 45.
In particolare, ciascun rilievo anti-rotazione 44 e 45 si sviluppa lungo un bordo 42a e 43a della rispettiva parte 42 e 43 che è contiguo alla cerniera centrale 41.
In particolare, uno di tali rilievi anti-rotazione, ad esempio un primo rilievo anti-rotazione 44, presenta una appendice di arresto 46, sviluppantesi verso l’altra parte 43 della giunzione snodata 40.
Tale appendice di arresto 46 è configurata per aumentare la superficie di contatto tra i rilievi anti-rotazione 44 e 45 in modo da rendere l’intera giunzione snodata 40 più robusta e resistente alle sollecitazioni di flessione quando il dispositivo porta-sacco 10 è in uso.
Nel presente esempio realizzativo, la cerniera centrale 41 è costituita da un lembo di materiale elasticamente deformabile.
In particolare, la giunzione snodata 40 è costituita da un corpo unico in materia plastica, in cui sono integrate in un unico pezzo le due parti 42 e 43, la cerniera centrale 41 e i rilievi anti-rotazione 44 e 45. Le estremità prima 40a e seconda 40b della giunzione snodata 40 presentano ciascuna sezione trasversale sagomata a ‘C’, configurata per l’accoppiamento con una corrispondente porzione di imperniamento 47 e 48 definita rispettivamente sul bordo di incernieramento 15a e 16a della rispettiva lastra flessibile 15 e 16 degli elementi apri-sacco 11 e 12.
Le due parti 42 e 43 sono elasticamente deformabili.
La cerniera centrale 41 è elasticamente deformabile.
Le lastre flessibili 15 e 16 presentano ciascuna una rientranza 15b e 16b rispettivamente, definite in corrispondenza dei bordi di incernieramento 15a e 16a, sagomate per definire tra loro, quando il dispositivo porta-sacco 10 è assemblato, un vano per la giunzione snodata 40 dei mezzi di bloccaggio della rotazione 14.
Il funzionamento del dispositivo porta-sacco 10 secondo l’invenzione è schematizzato nelle figure da 9 a 12 ed esemplificato nelle figure 13 e 14.
In figura 9 è rappresentata una sezione del dispositivo porta-sacco 10 in assetto di chiusura a libro, ovvero in un assetto di non utilizzo.
In tale assetto di chiusura a libro i due elementi apri-sacco 11 e 12 sono affacciati uno all’altro e, similmente anche le due parti 42 e 43 della giunzione snodata 40 dei mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione 14.
Le parti 42 e 43 della giunzione snodata 40 ruotano nel verso loro consentito, ovvero nel verso che consente di affacciare le facce delle parti 42 e 43 che sono prive dei rilievi anti-rotazione 44 e 45.
In figura 10 è rappresentata una sezione del dispositivo porta-sacco 10 in un primo assetto intermedio, tra l’assetto di chiusura a libro e l’assetto di utilizzo, in cui le lastre flessibili 15 e 16 sono ruotate in modo da essere sostanzialmente co-planari, e le parti 42 e 43 della giunzione snodata 40 sono anch’esse ruotate ma non in un assetto di impedimento della rotazione, poiché i rilievi anti-rotazione 44 e 45 non sono ancora a contatto reciproco.
In figura 11 è rappresentata una sezione del dispositivo porta-sacco 10 in un secondo assetto intermedio, in cui le lastre flessibili 15 e 16 sono ancora sostanzialmente co-planari, e le parti 42 e 43 della giunzione snodata 40 sono ulteriormente ruotate rispetto al primo assetto intermedio di figura 10, in modo che i rilievi anti-rotazione 44, con l’appendice 46, e 45 sono a contatto reciproco; in tale secondo assetto intermedio, il blocco della rotazione delle parti 42 e 43 della giunzione snodata 40 determina l’impedimento della rotazione nel medesimo verso anche per le lastre flessibili 15 e 16, ovvero anche agli elementi apri-sacco 11 e 12.
In tale assetto, la giunzione snodata 40 opera come un puntone, ovvero come un elemento unico non articolato, impedendo ai due elementi apri-sacco 11 e 12 di proseguire la rotazione; di conseguenza, i due elementi apri-sacco 11 e 12 operano sostanzialmente come una unica lastra flessibile, atta ad essere elasticamente flessa per essere inserita all’interno di un sacco S.
In figura 12 è rappresentata una sezione del dispositivo porta-sacco 10 in assetto di utilizzo, in cui le parti 42 e 43 della giunzione snodata 40 non sono più in grado di ruotare e di conseguenza i due elementi apri-sacco 11 e 12 non possono più ruotare reciprocamente secondo un verso di rotazione F1 e F2 rispettivamente, e quindi, continuando a spingerli uno verso l’altro nei versi indicati con F1 e F2 in figura 12 si ottiene la flessione elastica dei due elementi apri-sacco 11 e 12.
Continuando a flettere il dispositivo porta-sacco 10 lo si porta ad una dimensione tale da poter essere inserito all’interno di un sacco, come da figure 13 e 14.
In tali figure un generico sacco è indicato con la lettera S.
Quando il dispositivo porta-sacco 10 è posizionato all’interno di un sacco S, in prossimità del suo bordo S1, l’utilizzatore lascia il dispositivo porta-sacco 10 stesso, in modo che esso possa tentare di distendersi aderendo ad un corrispondente tratto della superficie interna del sacco S.
In tal modo il tratto di sacco S interessato dal dispositivo porta-sacco 10 si tende in un assetto di apertura stabile, rendendo il sacco S stabilmente aperto e di facile accesso da parte di un utilizzatore.
In figura 13 si evidenzia come, in caso di sacchi di certe dimensioni, ovvero sacchi la cui lunghezza del bordo S1 è tale da non richiedere che le estremità del dispositivo 10 si tocchino o si sormontino in assetto d’uso, il dispositivo porta-sacco 10 determina un tratto S2 del bordo S1 stesso che assume una geometria rettilinea ed è quindi impiegabile per essere posato a terra per facilitare la raccolta di rifiuti dal suolo.
La presenza dell’elemento a forcella 30 o 130 consente la facile e rapida maneggiabilità del dispositivo 10 e quindi anche del sacco S portato dal dispositivo 10.
Il dispositivo porta-sacco 10 può presentare anche una piastra di fissaggio a parete 35, o 135 come più sotto descritto, o 235, come sopra descritto.
Grazie a tale piastra di fissaggio a parete 35, 135 o 235 il dispositivo porta-sacco 10, e quindi il sacco S, può agevolmente essere sostenuto in prossimità di una parete, a disposizione di chi ne abbia bisogno, alla stregua di un bidone o di una pattumiera di tipo noto, con il vantaggio però di poter essere completamente, e facilmente, rimosso al termine del suo impiego.
Nelle figure 15 e 16 è rappresentato un dispositivo porta-sacco secondo l’invenzione in una sua seconda variante realizzativa, ivi indicata con il numero 110.
Tale dispositivo porta-sacco 110 comprende, similmente a quanto sopra descritto per la prima variante realizzativa:
- due elementi apri-sacco 111 e 112, elasticamente deformabili, a sviluppo prevalentemente bidimensionale o monodimensionale, - mezzi di incernieramento 113 configurati per la rotazione relativa dei due elementi elasticamente deformabili 111 e 112, attorno ad un asse di rotazione X, tra un primo assetto di chiusura a libro, e di non utilizzo, con i due elementi apri-sacco 111 e 112 affacciati uno all’altro, ed un secondo assetto, di utilizzo, in cui è impedita la rotazione relativa di detti elementi apri-sacco 111 e 112 in almeno un verso di rotazione.
Anche in tale seconda variante realizzativa, i mezzi di incernieramento 113 comprendono mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione 114, configurati per impedire la rotazione relativa degli elementi apri-sacco 111 e 112 in almeno un verso di rotazione quando tali elementi apri-sacco 111 e 112 sono nel secondo assetto divaricato di utilizzo.
In tale seconda variante realizzativa i mezzi di incernieramento 113 comprendono una unica cerniera centrale a pettine composta da due opposte serie di anelli di incernieramento 113a e 113b rispettivamente.
Tali due serie di anelli di incernieramento 113a e 113b, quando assemblate, sono attraversate da un unico perno 123.
Dal perno 123 si allunga un’asta di presa 133, preposta ad essere afferrata da un utilizzatore o agganciata ad una staffa di fissaggio a muro 135, analogamente a quanto descritto sopra per la prima variante realizzativa del dispositivo porta-sacco 10.
In tale seconda variante realizzativa, i mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione 114 comprendono un’appendice di impuntamento 170 sviluppantesi da uno dei due elementi apri-sacco 111 o 112, ad esempio dal secondo elemento apri-sacco 112, e un rilievo di riscontro 171 definito sull’altro elemento apri-sacco, ad esempio sul primo elemento apri-sacco 111; il rilievo di riscontro 171 è configurato per ricevere in appoggio l’estremità libera dell’appendice di impuntamento 170, così da bloccare la rotazione relativa dei due elementi apri-sacco 111 e 112 quando questi vengono ruotati nel verso di utilizzo.
In figura 26 è rappresentato un accessorio di movimentazione 80 del dispositivo porta-sacco 10 e 110.
Tale accessorio di movimentazione 80 comprende un’asta 81 comprendente a sua volta ad una prima estremità 82 una maniglia 83, e all’opposta seconda estremità 84, un’apertura di aggancio 85.
L’apertura di aggancio 85, ad esempio un’asola passante come da figura 26, consente di agganciare la seconda porzione laterale 33 o 233 di un elemento a forcella 30 o 230.
Un utilizzatore, tramite l’asta 81, è così in grado di trascinare un sacco S posizionato con un tratto di bordo rettilineo S2 a terra, come da esempio di figura 13, senza dover restare chinato.
Nelle figure da 17 a 23 è rappresentato un dispositivo porta-sacco secondo l’invenzione in una sua terza variante realizzativa, indicata nel suo complesso con il numero 310.
Tale dispositivo porta-sacco 310 comprende:
- due elementi apri-sacco 311 e 312, elasticamente deformabili, - mezzi di incernieramento 313 configurati per la rotazione relativa dei due elementi elasticamente deformabili 311 e 312, attorno ad un asse di rotazione X, tra un primo assetto di chiusura a libro, e di non utilizzo, con i due elementi apri-sacco 311 e 312 affacciati uno all’altro, come schematizzato in figura 19, e un secondo assetto divaricato, di utilizzo, esemplificato in figura 18, in cui è impedita la rotazione relativa di detti elementi apri-sacco 311 e 312 in almeno un verso di rotazione.
Gli elementi apri-sacco 311 e 312 sono costituiti ciascuno da una lastra flessibile 315 e 316, alla stregua di quanto descritto per la prima variante realizzativa del dispositivo porta-sacco 10.
Tali lastre flessibili 315 e 316 sono, ad esempio, rettangolari.
Tali lastre flessibili 315 e 316 presentano ciascuna una o più finestre di alleggerimento 317, 318, 319 e 320; tali finestre di alleggerimento 317, 318, 319, 320 rendono il dispositivo porta-sacco 310 leggero e comodo da maneggiare.
In particolare, ciascuna lastra flessibile 315 e 316 presenta tre prime finestre longitudinali 317 e 318 rispettivamente.
Ciascuna lastra flessibile 315 e 316 presenta una finestra trasversale 319 e 320 rispettivamente, che facilita la presa del dispositivo portasacco 310 quando questo si trova in assetto di non uso.
Ciascuna lastra flessibile 315 e 316 comprende due opposte facce principali, 315a e 315b e 316a e 316b, e una faccia laterale di incontro 315c e 316c rispettivamente; tale faccia laterale di incontro 315c e 316c è la faccia della lastra 315 e 316
- che è definita dallo spessore della lastra 315 e 316
- e che è in corrispondenza dei mezzi di incernieramento 313.
In tale variante realizzativa, i mezzi di incernieramento 313 comprendono, ben visibili nelle figure 20 e 21, due parti laterali piatte 313a e 313b rispettivamente, e una cerniera centrale 313c.
Le parti laterali 313a e 313b sono fissate in corrispondenza di una rispettiva faccia principale di una rispettiva lastra flessibile 315 e 316, ad esempio su una rispettiva faccia principale 315a e 316a.
In tal modo, le facce laterali di incontro 315c e 316c determinano ciascuna una porzione anti-rotazione, ovvero una porzione configurata in modo che, quando si incontra con l’opposta porzione anti-rotazione, come da figura 21, esse impediscono agli elementi apri-sacco 311 e 312 di ruotare in un verso, ovvero nel medesimo verso che ha determinato l’incontro delle stesse facce laterali di incontro 315c e 316c.
Anche in tale terza variante realizzativa i mezzi di incernieramento 313 comprendono mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione; tali mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione sono costituiti da dette facce laterali di incontro 315c e 316c.
Nel presente esempio realizzativo, le facce laterali d’incontro 315c e 316c si incontrano in corrispondenza dello spigolo libero 315d e 316d rispettivamente, ovvero lo spigolo opposto ai mezzi di incernieramento 313.
Sono da intendersi ovviamente comprese nella presente invenzione anche le varianti, non illustrate per semplicità, in cui le facce laterali d’incontro si incontrano, in modo equivalente, in corrispondenza di un altro punto, o di un’altra zona, delle stesse facce laterali d’incontro, oppure si incontrano con tutta l’estensione della faccia laterale di incontro.
Similmente a quanto sopra descritto per la prima variante realizzativa, quando i due elementi apri-sacco 311 e 312 non possono più ruotare reciprocamente secondo un verso di rotazione F1 e F2 rispettivamente, come da figura 21, continuando a spingerli uno verso l’altro nei medesimi versi di rotazione F1 e F2 si ottiene la flessione elastica dei due elementi apri-sacco 311 e 312.
In tale assetto i due elementi apri-sacco 311 e 312 operano sostanzialmente come una unica lastra flessibile, atta ad essere elasticamente flessa per essere inserita all’interno di un sacco S.
Continuando a flettere il dispositivo porta-sacco 310 lo si porta ad una dimensione tale da poter essere inserito all’interno di un sacco S, come da figura 22.
In tali figure un generico sacco è indicato con la lettera S.
In figura 23, il dispositivo porta-sacco 310 nella sua terza variante realizzativa si trova nell’assetto chiuso a libro di non utilizzo.
Nelle figure 27 e 28 è rappresentato schematicamente un dispositivo porta-sacco secondo l’invenzione in una sua quarta variante realizzativa, indicata nel suo complesso con il numero 410.
Tale dispositivo porta-sacco 410 comprende:
- due elementi apri-sacco 411 e 412, elasticamente deformabili, - mezzi di incernieramento 413 configurati per la rotazione relativa dei due elementi elasticamente deformabili 411 e 412, attorno ad un asse di rotazione, tra un primo assetto di chiusura a libro, e di non utilizzo, con i due elementi apri-sacco 411 e 412 affacciati uno all’altro, e un secondo assetto divaricato, di utilizzo, esemplificato in figura 28, in cui è impedita la rotazione relativa di detti elementi apri-sacco 411 e 412 in almeno un verso di rotazione.
Gli elementi apri-sacco 411 e 412 sono costituiti ciascuno da una lastra flessibile 415 e 416, alla stregua di quanto descritto per la prima variante realizzativa del dispositivo porta-sacco 10.
Tali lastre flessibili 415 e 416 sono, ad esempio, rettangolari.
In tale variante realizzativa, i mezzi di incernieramento 413 comprendono una fascia flessibile 480, comprendente due porzioni laterali di fissaggio 480a e 480b rispettivamente, e una porzione centrale di flessione 413c.
Analogamente a quanto sopra accennato per la terza variante realizzativa del dispositivo porta-sacco 310 secondo l’invenzione, le porzioni laterali 413a e 413b sono fissate in corrispondenza di una faccia principale 415a e 416a di una rispettiva lastra flessibile 415 e 416, ove le facce principali 415a e 416a sono da intendersi definite come sopra esposto per la terza variante realizzativa del dispositivo porta-sacco 310.
Il fissaggio delle porzioni laterali 413a e 413b alla rispettiva faccia principale 415a e 416a è realizzato per incollaggio, o mediante adesivo predisposto sulla fascia flessibile 480 stessa.
In tal modo, le facce laterali di incontro 415c e 416c determinano una porzione anti-rotazione, e quando si incontrano, come da figura 28, impediscono agli elementi apri-sacco 411 e 412 di ruotare in un verso, ovvero nel medesimo verso che ha determinato l’incontro delle stesse facce laterali di incontro 415c e 416c; le facce laterali di incontro 415c e 416c sono da intendersi definite come sopra esposto per la terza variante realizzativa del dispositivo porta-sacco 310.
Anche in tale quarta variante realizzativa i mezzi di incernieramento 413 comprendono mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione; tali mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione sono costituiti da dette facce laterali di incontro 415c e 416c.
La fascia flessibile 480 comprende, ad esempio, uno o più strati di tessuto in materia plastica.
Tale tessuto in materia plastica può essere costituito, ad esempio e non esclusivamente, da un tessuto plastico per sedute e lettini da spiaggia.
In alternativa, tale fascia flessibile 480 comprende uno o più strati di nastro telato.
La fascia flessibile 480 è da intendersi realizzabile anche con altri tessuti, o con tessuti-non-tessuti, o con altri materiali simili ed equivalenti.
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi preposti.
In particolare, con l’invenzione si è messo a punto un dispositivo porta-sacco di ingombro minore rispetto ai dispositivi a lastra flessibile descritti nella tecnica nota, poiché nell’assetto ripiegato di non utilizzo, il suo ingombro è sostanzialmente solo quello dei due elementi apri-sacco affacciati uno all’altro.
In più, con l’invenzione si è messo a punto un dispositivo porta-sacco semplice da utilizzare e semplice da rimuovere da un sacco a cui è applicato.
Inoltre, con l’invenzione si è messo a punto un dispositivo portasacco che consente di trasportare un sacco a cui è applicato in modo semplice e sicuro.
Ancora, con l’invenzione si è messo a punto un dispositivo portasacco di uso pratico ed intuitivo, adattabile a sacchi di dimensioni diverse, diversamente dalle pattumiere porta-sacco di tipo noto.
Ulteriormente, con l’invenzione si è messo a punto un dispositivo porta-sacco impiegabile sia per tenere un sacco in verticale, sia per portare un sacco steso a terra, in assetto sostanzialmente orizzontale, per facilitarne il riempimento.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i componenti ed i materiali impiegati, purché compatibili con l’uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono da intendersi apposti al solo scopo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull’interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo porta-sacco (10, 110, 310, 410), caratterizzato dal fatto di comprendere - due elementi apri-sacco (11, 12, 111, 112, 311, 312, 411, 412), elasticamente deformabili, a sviluppo prevalentemente bidimensionale o monodimensionale, - mezzi di incernieramento (13, 113, 313, 413) configurati per la rotazione relativa di detti due elementi elasticamente deformabili (11, 12, 111, 112, 311, 312, 411, 412) uno rispetto all’altro, attorno ad un asse di rotazione (X), tra un primo assetto di chiusura a libro, e di non utilizzo, con i detti due elementi apri-sacco (11, 12, 111, 112, 311, 312, 411, 412) affacciati uno all’altro, e un secondo assetto divaricato, di utilizzo, in cui è impedita la rotazione relativa di detti elementi apri-sacco (11, 12, 111, 112, 311, 312, 411, 412) in almeno un verso di rotazione.
  2. 2) Dispositivo porta-sacco secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di incernieramento (13, 113) comprendono mezzi reversibili di bloccaggio della rotazione (14, 114) configurati per impedire la rotazione relativa di detti elementi aprisacco (11, 12, 111, 112) in almeno un verso di rotazione quando detti elementi apri-sacco (11, 12, 111, 112) sono in detto secondo assetto divaricato di utilizzo.
  3. 3) Dispositivo porta-sacco secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti elementi apri-sacco (11, 12) sono costituiti ciascuno da una lastra flessibile (15, 16).
  4. 4) Dispositivo porta-sacco secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette lastre flessibili (15, 16) presentano ciascuna una o più finestre di alleggerimento (17, 18, 19, 20).
  5. 5) Dispositivo porta-sacco secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di incernieramento (13) comprendono due cerniere a pettine (21, 22).
  6. 6) Dispositivo porta-sacco secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette cerniere a pettine (21, 22) comprende: - due opposte serie di anelli di incernieramento (21a, 21b, 22a, 22b) posizionate in modo che gli anelli di incernieramento dell’una siano coassiali agli anelli di incernieramento dell’altra, e gli anelli di incernieramento dell’una siano disposti tra due anelli di incernieramento dell’altra, a meno degli anelli di incernieramento d’estremità, - un perno (23, 24), inserito coassialmente ad attraversare gli anelli di incernieramento.
  7. 7) Dispositivo porta-sacco secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una impugnatura.
  8. 8) Dispositivo porta-sacco secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto primo perno (23) è parte di un elemento a forcella (30) configurato per essere impugnato da un utilizzatore per la comoda movimentazione del dispositivo porta-sacco (10).
  9. 9) Dispositivo porta-sacco secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a forcella (30) presenta due porzioni laterali (32, 33) e una porzione trasversale intermedia (31) di collegamento tra le due porzioni laterali (32, 33), una prima porzione laterale (32) definisce il perno (23), una seconda porzione laterale (33) definendo una impugnatura per un utilizzatore.
  10. 10) Dispositivo porta-sacco secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione laterale (33) è sagomata per l’accoppiamento con una corrispondente sede di aggancio (34), a sua volta realizzata su una piastra di fissaggio a parete (35).
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