IT201800004020A1 - Gruppo di macinazione per un mulino discontinuo ad immersione - Google Patents

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IT201800004020A1
IT201800004020A1 IT102018000004020A IT201800004020A IT201800004020A1 IT 201800004020 A1 IT201800004020 A1 IT 201800004020A1 IT 102018000004020 A IT102018000004020 A IT 102018000004020A IT 201800004020 A IT201800004020 A IT 201800004020A IT 201800004020 A1 IT201800004020 A1 IT 201800004020A1
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IT
Italy
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ring
grinding
cylindrical
cylindrical filter
basket
Prior art date
Application number
IT102018000004020A
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English (en)
Inventor
Fabrizio Musi
Rocco Santagata
Original Assignee
Iec S R L
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B02CRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING; PREPARATORY TREATMENT OF GRAIN FOR MILLING
    • B02CCRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING IN GENERAL; MILLING GRAIN
    • B02C17/00Disintegrating by tumbling mills, i.e. mills having a container charged with the material to be disintegrated with or without special disintegrating members such as pebbles or balls
    • B02C17/16Mills in which a fixed container houses stirring means tumbling the charge
    • B02C17/168Mills in which a fixed container houses stirring means tumbling the charge with a basket media milling device arranged in or on the container, involving therein a circulatory flow of the material to be milled
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01FMIXING, e.g. DISSOLVING, EMULSIFYING OR DISPERSING
    • B01F23/00Mixing according to the phases to be mixed, e.g. dispersing or emulsifying
    • B01F23/20Mixing gases with liquids
    • B01F23/23Mixing gases with liquids by introducing gases into liquid media, e.g. for producing aerated liquids
    • B01F23/233Mixing gases with liquids by introducing gases into liquid media, e.g. for producing aerated liquids using driven stirrers with completely immersed stirring elements
    • B01F23/2334Mixing gases with liquids by introducing gases into liquid media, e.g. for producing aerated liquids using driven stirrers with completely immersed stirring elements provided with stationary guiding means surrounding at least partially the stirrer
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01FMIXING, e.g. DISSOLVING, EMULSIFYING OR DISPERSING
    • B01F33/00Other mixers; Mixing plants; Combinations of mixers
    • B01F33/80Mixing plants; Combinations of mixers
    • B01F33/83Mixing plants specially adapted for mixing in combination with disintegrating operations
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“GRUPPO DI MACINAZIONE PER UN MULINO DISCONTINUO AD
IMMERSIONE”
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda in generale un mulino discontinuo ad immersione, il quale può essere utilizzato per la macinazione di prodotti in svariati settori industriali, come ad esempio nel campo delle vernici, degli adesivi, dei materiali ceramici, degli alimentari, ecc.. Più in particolare, la presente invenzione riguarda un gruppo di macinazione atto ad essere installato su detto mulino discontinuo ad immersione.
Tecnica nota
Come è noto, un mulino discontinuo ad immersione comprende generalmente una struttura a bandiera, la quale è formata da un basamento, una colonna di supporto fissata al basamento ed una traversa superiore fissata centralmente alla sommità della colonna di supporto. Una estremità della traversa superiore porta un albero di azionamento ad asse verticale, il quale si sviluppa verso il basso a fianco e parallelamente alla colonna di supporto. L’albero di azionamento viene posto in rotazione da un motore, ad esempio un motore elettrico, il quale è montato dalla parte opposta della traversa superiore ed è collegato all’albero di azionamento tramite un opportuno sistema di trasmissione, ad esempio un sistema di trasmissione a cinghia o a catena.
All’estremità inferiore dell’albero di azionamento è accoppiato un gruppo di macinazione, il quale è atto ad essere immerso direttamente all’interno di un contenitore riempito con il prodotto da macinare. Per consentire l’inserimento e l’estrazione del gruppo di macinazione rispetto al contenitore, la colonna di supporto del mulino può includere un martinetto idraulico o meccanico che consente di abbassare e sollevare la traversa superiore.
Entrando più nel dettaglio, il gruppo di macinazione comprende generalmente un involucro esterno o cestello, il quale è atto ad essere fissato in modo stazionario alla struttura del mulino, ad esempio tramite una pluralità di aste verticali che si derivano dalla traversa superiore e che circondano l’albero di azionamento. Il cestello è atto a definire al proprio interno una cavità sostanzialmente cilindrica con asse verticale, la quale è aperta sul fondo ed è chiusa superiormente da una parete sommitale dotata di una apertura centrale in cui si infila l’estremità inferiore dell’albero di azionamento. Il diametro dell’apertura centrale è maggiore del diametro dell’albero di azionamento, in modo da lasciare un passaggio anulare per l’ingresso del prodotto da macinare. A questo cestello è girevolmente accoppiata una girante, la quale chiude il fondo della cavità interna ed è provvista di un mozzo centrale atto ad essere direttamente calettato all’estremità inferiore dell’albero di azionamento. In particolare, la girante comprende una parete di fondo ed una parete perimetrale che le conferiscono globalmente la forma di una coppa avente la concavità rivolta verso l’alto. In questo modo, la girante definisce all’interno del cestello una camera di macinazione di forma sostanzialmente toroidale, la quale è atta ad essere caricata con una pluralità di corpi macinanti, tipicamente sfere di materiale sinterizzato.
La camera di macinazione è separata dall’apertura di ingresso da un filtro cilindrico, il quale è atto a trattenere i corpi macinanti permettendo contestualmente l’ingresso del prodotto da macinare. Questo filtro cilindrico è collocato all’interno del cestello, in posizione coassiale con l’apertura di ingresso, e comprende essenzialmente una parete cilindrica di acciaio, avente diametro più grande rispetto al diametro della apertura di ingresso, ed una pluralità di feritoie a sviluppo orizzontale ricavate in modo passante in detta parete cilindrica. In particolare, il filtro cilindrico risulta assialmente interposto tra la parete sommitale del cestello ed un piattello intermedio solidale al mozzo della girante. In questo modo, il prodotto da macinare, proveniente dall’apertura di ingresso, è costretto dal piattello intermedio a fluire radialmente attraverso le feritoie del filtro cilindrico e ad entrare nella camera di macinazione.
In alcune forme di realizzazione, il filtro cilindrico è direttamente fissato al piattello intermedio, in modo da risultare solidale in rotazione con la girante, ed è separato dalla parete sommitale del cestello da un anello di tenuta atto a ridurre gli attriti reciproci e ad impedire che i corpi macinanti possano fuoriuscire dalla camera di macinazione.
La camera di macinazione è in comunicazione con l’esterno anche attraverso uno o più filtri di uscita, i quali sono atti a trattenere i corpi macinanti permettendo al contempo la fuoriuscita del materiale macinato. Ciascuno di questi filtri di uscita è normalmente realizzato da un piatto di acciaio dotato di numerose feritoie passanti, il quale viene inserito a misura e fissato in un’asola ricavata nella parete di fondo della girante.
Grazie a questi accorgimenti, il prodotto da macinare fluisce continuamente all’interno della camera di macinazione, dove viene macinato grazie al continuo rimescolamento dei corpi macinanti causato dalla rotazione della girante rispetto al cestello esterno.
A causa di questo continuo rimescolamento le sfere tendono talvolta a risalire dal fondo della camera di macinazione, dove si deposita il materiale da macinare, andando ad impattare contro l’anello di tenuta interposto tra la sommità del filtro cilindrico e la parete sommitale del cestello.
Questi ripetuti impatti causano una rapida usura dell’anello di tenuta, rendendo possibile il passaggio delle sfere di macinazione verso l’ambiente esterno alla camera di macinazione, e rendendo quindi necessaria una frequente sostituzione dell’anello di tenuta.
Una necessità sentita nel settore è quindi quella di ridurre la manutenzione necessaria per un efficace funzionamento del gruppo di macinazione ed in particolare gli interventi di sostituzione dell’anello di tenuta.
Esposizione dell’invenzione
Uno scopo della presente invenzione è quello di rispondere alla menzionata necessità. Un altro scopo dell’invenzione è quello di raggiungere il suddetto obiettivo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo relativamente contenuto.
Tali ed altri scopi sono raggiunti grazie alle caratteristiche dell’invenzione come riportate nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
In particolare, una forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile un gruppo di macinazione per un mulino discontinuo ad immersione, comprendente:
- un cestello provvisto di una cavità sostanzialmente cilindrica ad asse verticale, aperta sul fondo e chiusa superiormente da una parete sommitale dotata di una apertura centrale per l’ingresso di un prodotto da macinare,
- una girante atta a chiudere il fondo della cavità del cestello, in modo da definire all’interno di quest’ultima una camera di macinazione per il contenimento di una pluralità di corpi macinanti,
- un filtro cilindrico posto all’interno della cavità in posizione coassiale con l’apertura centrale del cestello e solidale in rotazione alla girante, il quale è atto a delimitare la camera di macinazione trattenendo all’interno i corpi macinanti e consentendo l’ingresso del prodotto da macinare,
- un primo anello coassialmente infilato a misura sul filtro cilindrico in posizione prossimale alla parete sommitale del cestello,
- un secondo anello coassiale al filtro cilindrico ed assialmente interposto a misura tra il primo anello e la parete sommitale del cestello.
Grazie a tale soluzione è possibile realizzare un gruppo di macinazione dove il secondo anello è atto a chiudere superiormente la camera di macinazione e quindi a contenere e mantenere efficacemente i corpi macinanti al suo interno, mentre il primo anello protegge il secondo anello dagli urti dei corpi macinanti, garantendogli un ciclo di vita più lungo, nell’ambito di una soluzione particolarmente semplice ed efficace.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il secondo anello possa comprendere una prima porzione cilindrica coassialmente infilata sul filtro cilindrico ed una prima flangia anulare piana, derivantesi radialmente da detta prima porzione cilindrica e giacente in un piano ortogonale all’asse del filtro cilindrico, la quale è assialmente interposta a misura tra una superficie piana del primo anello ed una contrapposta superficie piana della parete sommitale del cestello.
In questo modo il secondo anello risulta centrato sul filtro, in posizione stabile, mentre la flangia radiale impedisce l’uscita dei corpi macinanti dalla camera di macinazione.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che la superficie piana della parete sommitale del cestello possa presentare una cavità cilindrica che circonda l’apertura centrale ed in cui è coassialmente inserita a misura la prima porzione cilindrica del secondo anello.
Vantaggiosamente il secondo anello è quindi inserito a misura tra il filtro cilindrico e la cavità cilindrica ovvero occupa, completamente (o quasi), l’intercapedine che si viene a creare tra il filtro cilindrico e la cavità cilindrica realizzata sulla parte sommitale, realizzando una efficace chiusura superiore della camera di macinazione.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il secondo anello possa comprendere una seconda flangia anulare piana, derivantesi radialmente da detta prima porzione cilindrica e giacente in un piano ortogonale all’asse del filtro cilindrico, assialmente interposta a misura tra una estremità assiale del filtro cilindrico ed una superficie di fondo della cavità cilindrica.
In questo modo il secondo anello rende disponibile una ulteriore porzione atta a chiudere superiormente la camera di macinazione. Detta porzione risulta inoltre particolarmente riparata dai colpi dei corpi macinanti, essendo di fatto irraggiungibile dai corpi macinanti almeno fino a che i corpi macinanti non abbiamo consumato la prima flangia anulare piana e la prima porzione cilindrica.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il secondo anello possa comprendere una seconda porzione cilindrica derivantesi assialmente dalla seconda flangia anulare e coassialmente inserita all’interno del filtro cilindrico.
Grazie a tale soluzione il secondo anello è facilmente posizionato e mantenuto in posizione nell’ambito di una soluzione di realizzazione particolarmente semplice ed economica.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il secondo anello possa presentare diametro sostanzialmente uguale al diametro esterno del primo anello.
In questo modo il primo anello rende disponibile una superficie atta a fare da scudo ai colpi dei corpi macinanti per l’intera superficie esposta del secondo anello.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il primo anello possa presentare una superficie cilindrica coassialmente affacciata alla superficie esterna del filtro cilindrico, una superficie piana giacente in un piano ortogonale all’asse del filtro cilindrico e affacciata ad una contrapposta superficie piana della parete sommitale del cestello, ed almeno una superficie anulare con profilo almeno parzialmente curvilineo rivolta ed esposta all’interno della camera di macinazione.
Grazie a tale soluzione il primo anello rende disponibile una superficie almeno parzialmente priva di spigoli e quindi particolarmente adatta a ricevere ed ammortizzare i colpi dei corpi macinanti.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che detta superficie anulare possa essere una superficie concava con concavità rivolta verso l’interno della camera di macinazione.
Grazie a tale soluzione detta superficie anulare del primo anello è atta a ricevere i corpi macinanti su di essa impattanti e a indirizzarli radialmente evitando, per quanto possibile, che la loro traiettoria possa raggiungere il secondo anello causandone un consumo precoce.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il primo anello possa essere realizzato in materiale metallico, preferibilmente in Widia, ma anche in acciaio, ad esempio in acciaio speciale trattabile termicamente.
Grazie a tale soluzione il primo anello risulta particolarmente robusto, soprattutto in riferimento ai colpi dei corpi macinanti solitamente realizzati sotto forma di sfere in materiale sinterizzato, e quindi particolarmente durevole, limitando la manutenzione necessaria al gruppo di macinazione.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il primo anello possa essere solidale in rotazione al filtro cilindrico.
Vantaggiosamente il primo anello posto in rotazione rende disponibile una superficie sfuggevole in fase di impatto con i corpi macinanti e quindi ammortizza in maniera efficiente i colpi ricevuti, e al contempo, trasferisce il moto a detti corpi macinanti reindirizzandoli verso il materiale da macinare.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il secondo anello possa essere realizzato in materiale plastico, preferibilmente in polietilene, ad esempio in polietilene ad alta densità antistatico.
Grazie a tale soluzione è possibile ridurre l’attrito tra il secondo anello e gli altri elementi con cui è atto ad essere/venire in contatto durante il funzionamento del gruppo di macinazione.
Ulteriormente un aspetto dell’invenzione prevede che il secondo anello possa essere svincolato in rotazione sia rispetto al filtro cilindrico sia rispetto al cestello. In questo modo il secondo anello può ruotare quando colpito dai corpi macinanti dissipando in tal modo l’energia dell’impatto ed inoltre non interferisce con il corretto funzionamento del gruppo di macinazione.
Un’altra forma di attuazione della presente invenzione rende infine disponibile un mulino discontinuo ad immersione comprendente una struttura portante, un albero di azionamento ad asse verticale, girevolmente associato alla struttura portante, mezzi di motorizzazione atti a porre in rotazione l’albero di azionamento intorno al proprio asse, ed il gruppo di macinazione delineato in precedenza.
Questa forma di attuazione dell’invenzione ha il vantaggio di migliorare l’efficienza del mulino, grazie ai benefici connessi al nuovo gruppo di macinazione.
Descrizione delle figure
La figura 1 è una vista laterale di un mulino discontinuo ad immersione secondo una forma di attuazione della presente invenzione, mostrato parzialmente sezionato secondo un piano di sezione verticale contenente gli assi della colonna di supporto e dell’albero di azionamento.
La figura 2 è un dettaglio ingrandito di figura 1 che mostra in sezione il solo gruppo di macinazione.
La figura 3 è una vista ingrandita di una porzione di figura 2.
La figura 4 è una vista ingrandita della porzione di figura 2 senza il primo anello ed il secondo anello.
La figura 5 è una vista ingrandita ed in pianta di un filtro cilindrico appartenente al gruppo di macinazione di figura 2.
La figura 6 è la sezione IV-IV di figura 4.
La figura 7 è una vista in sezione del primo anello.
La figura 8 è una vista in sezione del secondo anello.
Descrizione dettagliata
Come illustrato in figura 1, un mulino di macinazione discontinuo ad immersione 100 comprende anzitutto una struttura portante 105. La struttura portante 105 può essere conformata sostanzialmente a bandiera e comprendere un basamento 110 atto ad essere appoggiato al suolo, una colonna verticale di supporto 115 fissata al basamento 110, ed una traversa superiore 120 fissata centralmente alla sommità della colonna di supporto 115. La traversa superiore 120 può essere definita da un carter scatolare, il quale presenta due porzioni sporgenti orizzontalmente da parti opposte della colonna di supporto 115. La colonna di supporto 115 può essere realizzata da un martinetto idraulico o meccanico, il quale consente di abbassare e sollevare la traversa superiore 120 rispetto al piano su cui poggia il basamento 110.
Ad una estremità della traversa superiore 120 è posto un albero di azionamento 125 ad asse verticale, il quale si sviluppa verso il basso a fianco e parallelamente alla colonna di supporto 115. In particolare, l’albero di azionamento 125 può essere girevolmente accoppiato, mediante l’interposizione di cuscinetti 130, coassialmente all’interno di un mozzo di guida 135 che è fissato solidalmente alla traversa superiore 120. L’estremità superiore dell’albero di azionamento 125 può essere contenuta all’interno della traversa superiore 120, mentre l’estremità inferiore rimane libera e accessibile dall’esterno. L’albero di azionamento 125 è atto ad essere posto in rotazione intorno al proprio asse verticale da un motore 140, ad esempio da un motore elettrico, il quale è fissato alla porzione opposta della traversa superiore 120. In particolare, il motore 140 può essere montato in modo che il proprio albero motore sia contenuto nella traversa superiore 120, dove può essere collegato all’estremità superiore dell’albero di azionamento 125 mediante un opportuno sistema di trasmissione. Nell’esempio illustrato, il sistema di trasmissione comprende due pulegge 145 calettate rispettivamente sull’albero del motore 140 e sull’estremità superiore dell’albero di azionamento 125, ed una cinghia 150 avvolta su dette pulegge 145, in modo da trasmettere il moto dall’una all’altra.
All’estremità inferiore dell’albero di azionamento 125 è accoppiato un gruppo di macinazione 155. Grazie all’abbassamento della traversa superiore 120, il gruppo di macinazione 155 è atto ad essere calato all’interno di un contenitore 160 che viene riempito con un prodotto da macinare. In questo modo, il gruppo di macinazione 155 viene immerso nel prodotto da macinare.
Come illustrato in figura 2, il gruppo di macinazione 155 comprende un involucro esterno o cestello 165 stazionario. In particolare, il cestello 165 può essere fissato in modo stazionario alla struttura portante 105, ad esempio mediante una pluralità di aste verticali (non mostrate) che circondano l’albero di azionamento 125 e collegano rigidamente il cestello 165 alla traversa superiore 120. Il cestello 165 è sagomato in modo da definire al proprio interno una cavità sostanzialmente cilindrica 170 ad asse verticale. La cavità interna 170 è aperta sul fondo, mentre è delimitata lateralmente e superiormente, rispettivamente da una parete perimetrale 175 e da una parete sommitale 180. La parete perimetrale 175 può essere internamente solcata da un canale 185, il quale circonda la cavità interna 170 ed è atto ad essere percorso da un fluido refrigerante che raffredda il gruppo di macinazione 155 durante il funzionamento. La superficie interna della parete perimetrale 175 può inoltre essere almeno parzialmente rivestita da una camicia cilindrica 187 coassiale, la quale è bloccata da un anello di riscontro 189 avvitato all’estremità inferire della parete perimetrale 175 stessa. In questo modo, quando la camicia cilindrica 187 risulta eccessivamente usurata, è possibile provvedere alla sua rimozione e alla sua sostituzione in modo indipendente dal cestello 165. La parete sommitale 180 del cestello 165 presenta una apertura centrale 190, la quale è disposta coassiale con la cavità interna 170 ed è atta ad accogliere coassialmente l’estremità inferiore dell’albero di azionamento 125. Il diametro di questa apertura centrale 190 è maggiore del diametro dell’albero di azionamento 125, in modo da lasciare un passaggio anulare 195 che consente l’ingresso del prodotto da macinare.
Sulla parete sommitale 180 è inoltre realizzata una cavità cilindrica 182 affacciata sull’interno della camera di macinazione 230 comunicante con l’apertura centrale 190 e coassiale alla stessa.
Il gruppo di macinazione 155 comprende inoltre una girante, indicata globalmente con 200, la quale è girevolmente accoppiata al cestello 165. La girante 200 presenta una forma generalmente concava ed è atta a chiudere il fondo della cavità interna 170 del cestello 165, rivolgendo la concavità verso l’apertura di ingresso 190. In particolare, la concavità della girante 200 è delimitata da una parete di fondo 210 sostanzialmente piana e orizzontale, da cui si eleva verticalmente una parete perimetrale 215 a sviluppo sostanzialmente anulare e sezione costante. Come visibile in figura 2, la superficie interna della parete perimetrale 215 presenta un profilo di sezione arcuato, che si raccorda con il profilo lineare della superficie piana della parete di fondo 210 e con la superficie interna della camicia cilindrica 187. Tra la parete perimetrale 215 della girante 200 e la camicia cilindrica 187 possono essere assialmente interposti due anelli coassiali 220, realizzati ad esempio in materiale polimerico, i quali sono atti a garantire la chiusura ermetica della cavità interna 170 riducendo al contempo gli attriti dovuti alla rotazione della girante 200.
La girante 200 presenta inoltre un mozzo centrale 225, il quale si deriva centralmente dalla parete di fondo 210, sviluppandosi assialmente all’interno della cavità 170 del cestello 165 verso l’apertura centrale 190. In particolare, il mozzo centrale 225 è disposto coassiale con l’apertura centrale 190 ed è atto ad essere direttamente calettato all’estremità inferiore dell’albero di azionamento 125. In questo modo, la girante 200 e la cavità interna 170 del cestello 165 definiscono globalmente una camera di macinazione 230 di forma sostanzialmente toroidale, la quale è atta ad essere caricata e a contenere una pluralità di corpi macinanti (non illustrati), tipicamente sfere di materiale sinterizzato.
La camera di macinazione 230 è separata dalla apertura centrale 190 da un filtro cilindrico 235, il quale è atto a trattenere i corpi macinanti consentendo al contempo l’ingresso del prodotto da macinare. In pratica, il filtro cilindrico 235 è realizzato da una parete cilindrica di acciaio, nella quale sono ricavate numerose feritoie passanti 240 (v. anche figure 5 e 6). Preferibilmente, le feritoie 240 sono ricavate in modo che la dimensione prevalente di ciascuna di esse sia orientata parallelamente all’asse della parete cilindrica. Queste feritoie 240 sono inoltre distribuite circonferenzialmente sulla parete cilindrica del filtro 235, preferibilmente angolarmente equidistanziate tra loro.
Il filtro cilindrico 235 ha un diametro superiore rispetto al diametro dell’apertura centrale 190 ed è posizionato, coassiale con quest’ultima (ovvero con asse verticale), all’interno del cestello 165. In particolare, il filtro cilindrico 235 è assialmente interposto tra la parete sommitale 180 del cestello 165 ed un piattello intermedio 245, il quale è atto a chiudere il fondo del filtro cilindrico 235, costringendo il prodotto proveniente dall’apertura centrale 190 a fluire radialmente attraverso le feritoie 240. Il piattello intermedio 245 è posto a battuta sul mozzo centrale 225 della girante 200 ed è calettato all’albero di azionamento 125, in modo da essere atto a ruotare solidale con la girante 200 stessa. Le dimensioni del piattello intermedio 245 sono tali per cui esso sporge radialmente sia rispetto al mozzo centrale 225 sia rispetto il filtro cilindrico 235, protendendosi all’interno della camera di macinazione 230, dove porta una serie di perni agitatori 250 ad asse orizzontale e verticale atti a rimescolare i corpi macinanti.
Il filtro cilindrico 235 è direttamente fissato al piattello intermedio 245, in modo da risultare solidale in rotazione con quest’ultimo e quindi con tutta la girante 200. Nell’esempio illustrato (v. figure 5 e 6), tale fissaggio è ottenuto mediante due alette orizzontali 255 che si derivano radialmente dal bordo inferiore del filtro cilindrico 235 verso l’asse centrale. Queste due alette orizzontali 255 sono atte ad appoggiarsi direttamente sul piattello intermedio 245 e presentano ciascuna un foro centrale 260, il quale è atto ad accogliere una rispettiva vite (non illustrata) che si avvita nel piattello intermedio 245. Sebbene il filtro cilindrico 235 qui illustrato comprenda solamente due alette 255 collocate in posizioni diametralmente opposte, è ovvio che altre forme di attuazione potrebbero prevedere un numero e/o una disposizione diversa di queste alette 255.
Il gruppo di macinazione 155 comprende inoltre un primo anello 265 posto in posizione prossimale alla parete sommitale 180 del cestello 165.
In particolare il primo anello 265 presenta diametro interno sostanzialmente pari al diametro esterno del filtro cilindrico 235 ed è atto ad essere coassialmente infilato, sostanzialmente a misura, sul filtro cilindrico 235 stesso.
Come illustrato in figura 8, il primo anello 265 presenta una superficie cilindrica 270 coassialmente affacciata alla superficie esterna del filtro cilindrico 235, una superficie piana 275 giacente in un piano ortogonale all’asse del filtro cilindrico 235 ed affacciata ad una contrapposta superficie piana 280 della parete sommitale 180 del cestello 165, ed almeno una superficie anulare 285, con profilo almeno parzialmente curvilineo, rivolta ed esposta verso l’interno della camera di macinazione.
In pratica il primo anello 265 è posizionato prossimale alla parete sommitale 180, ma non a contatto, in modo che tra la superficie piana 275 del primo anello 265 e la superficie piana 280 della parete sommitale 180 sia realizzata una intercapedine.
La superficie anulare 285 è, ad esempio, realizzata da una superficie concava con concavità rivolta verso il fondo del cestello 165.
La concavità presenta un raggio compreso tra 6 mm e 12 mm, ad esempio è di 8 mm.
In particolare la concavità ha dimensione tale da poter accogliere una pluralità di corpi macinanti, su di essa impattanti, durante il processo di macinazione.
Il primo anello 265 è atto ad essere vincolato in rotazione al filtro cilindrico 235. Ad esempio sul primo anello 265 possono essere realizzati fori filettati (non illustrati) sui quali vengono avvitati appositi mezzi di fissaggio del primo anello al filtro cilindrico 235.
Non si esclude che in altre forme di attuazione il primo anello possa essere saldato al filtro cilindrico 235.
In pratica il primo anello 265 è solidale in rotazione al filtro cilindrico stesso.
Il primo anello 265 è, ad esempio, realizzato in materiale metallico, preferibilmente in Widia o in acciaio, ad esempio acciaio speciale trattabile termicamente.
Il gruppo di macinazione 155 comprende inoltre un secondo anello 290.
Il secondo anello 290 è assialmente interposto tra il primo anello 265 e la parete sommitale 180 del cestello, ovvero occupa interamente (o quasi) l’intercapedine realizzata tra la superficie piana 275 del primo anello 265 e la contrapposta superficie piana 280 della parete sommitale 180.
Il secondo anello 290 è inoltre disposto, ad esempio, coassialmente al filtro cilindrico 235.
Come illustrato in figura 7, il secondo anello 290 comprende, ad esempio, una prima porzione cilindrica 295 coassialmente infilata sul filtro cilindrico 235, ed una prima flangia anulare piana 300 derivantesi radialmente da detta prima porzione cilindrica 295.
Detta prima flangia anulare piana 300 giace, ad esempio, in un piano ortogonale all’asse del filtro cilindrico 235, ed è assialmente interposta tra la superficie piana del primo anello 265 e la contrapposta superficie piana 280 della parete sommitale 180 (v. fig.3).
La prima porzione cilindrica 295 è atta, ad esempio, ad essere infilata a misura nella cavità cilindrica 182 realizzata sulla superficie piana 280 della parete sommitale 180.
Il secondo anello 290 può comprendere inoltre, una seconda flangia anulare piana 305 estendentesi radialmente dalla prima porzione cilindrica 295 in direzione opposta alla prima flangia anulare piana 300. Detta seconda flangia anulare 305 piana presenta un primo lato rivolto verso una superficie di fondo 183 della cavità cilindrica 182 e sostanzialmente a contatto con essa, ed un contrapposto lato affacciato verso l’interno della camera di macinazione.
Detta seconda flangia anulare piana 305 è, ad esempio, assialmente interposta a misura tra una estremità assiale del filtro cilindrico 235 e la superficie di fondo 183 della cavità cilindrica 182.
Il secondo anello 290 può comprendere ulteriormente una seconda porzione cilindrica 310 derivantesi assialmente dalla seconda flangia anulare piana 305 e coassialmente inserita all’interno del filtro cilindrico.
In pratica tra la prima porzione cilindrica 295 e la seconda porzione cilindrica 310 è definita una porzione di spazio atta ad accogliere sostanzialmente a misura il bordo superiore del filtro cilindrico 235, di modo che detto bordo superiore sia sostanzialmente a contatto con il lato rivolto verso l’interno della camera di macinazione della seconda flangia anulare piana 305.
Il secondo anello 290 presenta, ad esempio, diametro esterno uguale o maggiore rispetto al diametro esterno del primo anello 265.
Il secondo anello 290 può, ad esempio, essere realizzato in materiale plastico, preferibilmente in polietilene antistatico.
In pratica il secondo anello 290 è interposto a misura tra il primo anello 265 e la parete sommitale 180, e tra il filtro cilindrico 235 e la parete sommitale 180, in modo da delimitare superiormente la camera di macinazione e impedire la fuoriuscita dei corpi macinanti.
Al tempo stesso il secondo anello 290 è svincolato (libero) in rotazione sia rispetto al filtro cilindrico 235 sia rispetto al cestello 165, ovvero è sostanzialmente flottante.
All’interno del cestello 165 può essere contenuta anche una seconda girante 315, la quale è posizionata in corrispondenza della apertura centrale 190, all’interno del filtro cilindrico 235. Questa seconda girante 315 comprende un mozzo centrale 320, il quale è coassiale con il mozzo centrale 225 della prima girante 200 ed è posto a battuta sul piattello intermedio 245 con l’interposizione di un distanziale 316. Il mozzo centrale 320 è calettato all’albero di azionamento 125, in modo che la seconda girante 270 sia atta a ruotare solidalmente con la prima girante 200. Al mozzo centrale 320 della seconda girante 315 è fissata una raggiera di alette inclinate 325, le quali occupano il passaggio anulare 195 tra l’albero di azionamento 125 ed il bordo dell’apertura centrale 190. In questo modo, la rotazione delle alette inclinate 325 crea una spinta assiale che richiama e spinge il prodotto da macinare all’interno del gruppo di macinazione 155.
Il gruppo di macinazione 155 comprende inoltre una pluralità di filtri di uscita 330 che permettono al prodotto macinato di fuoriuscire dalla camera di macinazione 230. Ciascuno di questi filtri di uscita 330 può essere realizzato da un piatto di acciaio, il quale viene inserito a misura e fissato in un’apposita sede ricavata nella parete di fondo 210 della girante 200. Ognuno di questi piatti di acciaio è provvisto di numerose feritoie passanti 340 atte a trattenere i corpi macinanti all’interno della camera di macinazione 230, consentendo al contempo la fuoriuscita del prodotto macinato.
Alla luce di quanto sopra descritto, il funzionamento del mulino 100 risulta evidente: mediante l’abbassamento della traversa superiore 120, il gruppo di macinazione 155 viene immerso nel prodotto da macinare che è contenuto nel contenitore 160; a questo punto, l’albero di azionamento 125 viene posto in rotazione dal motore 140, provocando la contestuale rotazione della girante 200 all’interno del cestello 165 che rimane fermo; questa rotazione induce il prodotto da macinare a fluire ciclicamente all’interno della camera di macinazione 230, entrando attraverso il filtro cilindrico 235 ed uscendo attraverso i filtri di uscita 330. La rotazione della girante 200 provoca il continuo rimescolamento e lo spostamento verticale dei corpi macinanti che, in questo modo, operano la macinazione del prodotto che fluisce nella camera di macinazione 230.
Risalendo lungo la camera di macinazione 230 i corpi macinanti vanno ad impattare contro il primo anello 265, che impedisce così ai corpi macinanti stessi di raggiungere il secondo anello 290.
Al contempo il primo anello 265 riesce, grazie alla sua conformazione ed essendo associato in rotazione al filtro cilindrico 235, ad ammortizzare l’impatto e al tempo stesso a trasferire il suo moto ai corpi macinanti reindirizzandoli radialmente e verso il materiale da macinare depositato sul fondo della camera di macinazione. Lavorando in questo modo, il mulino 100 è vantaggiosamente in grado di ottenere un elevato grado di macinazione in tempi complessivamente piuttosto brevi, al tempo stesso il primo anello 265 essendo riparato dal secondo anello 290 raggiunge un ciclo di vita più lungo limitando perciò la manutenzione necessaria.
Ovviamente al mulino di macinazione come sopra descritto un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico-applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un gruppo di macinazione (155) per un mulino discontinuo ad immersione (100), comprendente: - un cestello (165) provvisto di una cavità (170) sostanzialmente cilindrica ad asse verticale, aperta sul fondo e chiusa superiormente da una parete sommitale (180) dotata di una apertura centrale (190) per l’ingresso di un prodotto da macinare; - una girante (200) atta a chiudere il fondo della cavità (170) del cestello (165), in modo da definire all’interno di quest’ultima una camera di macinazione (230) per il contenimento di una pluralità di corpi macinanti; - un filtro cilindrico (235) posto all’interno della cavità (170) in posizione coassiale con l’apertura centrale (190) del cestello (165) e solidale in rotazione alla girante (200), detto filtro cilindrico (235) essendo atto a delimitare la camera di macinazione (230) trattenendo all’interno i corpi macinanti e consentendo l’ingresso del prodotto da macinare; - un primo anello (265) coassialmente infilato a misura sul filtro cilindrico (235) in posizione prossimale alla parete sommitale (180) del cestello (165); - un secondo anello (290) coassiale al filtro cilindrico (235) ed assialmente interposto a misura tra il primo anello (265) e la parete sommitale (180) del cestello (165).
  2. 2. Gruppo di macinazione (155) secondo la rivendicazione 1, in cui il secondo anello (290) comprende una prima porzione cilindrica (295) coassialmente infilata sul filtro cilindrico ed una prima flangia anulare piana (300), derivantesi radialmente da detta prima porzione cilindrica (295) e giacente in un piano ortogonale all’asse del filtro cilindrico, la quale è assialmente interposta a misura tra una superficie piana del primo anello (265) ed una contrapposta superficie piana della parete sommitale del cestello.
  3. 3. Gruppo di macinazione secondo la rivendicazione 2, in cui la superficie piana della parete sommitale del cestello presenta una cavità cilindrica (182) che circonda l’apertura centrale ed in cui è coassialmente inserita a misura la prima porzione cilindrica (295) del secondo anello (290).
  4. 4. Gruppo di macinazione secondo la rivendicazione 3, in cui il secondo anello (290) comprende una seconda flangia anulare piana (305), derivantesi radialmente da detta prima porzione cilindrica (295) e giacente in un piano ortogonale all’asse del filtro cilindrico, la quale è assialmente interposta a misura tra una estremità assiale del filtro cilindrico ed una superficie di fondo della cavità cilindrica (182).
  5. 5. Gruppo di macinazione secondo la rivendicazione 4, in cui il secondo anello (290) comprende una seconda porzione cilindrica (310) derivantesi assialmente dalla seconda flangia anulare piana (305) e coassialmente inserita all’interno del filtro cilindrico.
  6. 6. Gruppo di macinazione (155) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il secondo anello (290) presenta diametro esterno sostanzialmente uguale al diametro esterno del primo anello (265).
  7. 7. Gruppo di macinazione (155) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo anello (265) presenta una superficie cilindrica coassialmente affacciata alla superficie esterna del filtro cilindrico, una superficie piana giacente in un piano ortogonale all’asse del filtro cilindrico e affacciata ad una contrapposta superficie piana della parete sommitale del cestello, ed almeno una superficie anulare con profilo almeno parzialmente curvilineo rivolta ed esposta all’interno della camera di macinazione.
  8. 8. Gruppo di macinazione secondo la rivendicazione 7, in cui detta superficie anulare è una superficie concava con concavità rivolta verso l’interno della camera di macinazione.
  9. 9. Gruppo di macinazione (155) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo anello (265) è realizzato in materiale metallico, preferibilmente in Widia o in acciaio speciale trattabile termicamente.
  10. 10. Gruppo di macinazione (155) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo anello (265) è solidale in rotazione al filtro cilindrico (235).
  11. 11. Gruppo di macinazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il secondo anello (290) è realizzato in materiale plastico, preferibilmente in polietilene antistatico.
  12. 12. Gruppo di macinazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il secondo anello (290) è svincolato in rotazione sia rispetto al filtro cilindrico sia rispetto al cestello.
  13. 13. Un mulino discontinuo ad immersione (100) comprendente una struttura portante (105), un albero di azionamento (125) ad asse verticale, girevolmente associato alla struttura portante (105), mezzi di motorizzazione (140) atti a porre in rotazione l’albero di azionamento (125) intorno al proprio asse, ed un gruppo di macinazione (155) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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US3670970A (en) * 1970-10-19 1972-06-20 Andrew Szegvari Method and apparatus for comminuting and reacting solids
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