IT201800002685A1

IT201800002685A1 - Dispositivo e metodo per la filtrazione di un fluido circolante in un impianto termoidraulico

Info

Publication number: IT201800002685A1
Application number: IT201800002685A
Authority: IT
Inventors: Umberto Bertolotti
Original assignee: Ivar Spa
Priority date: 2018-02-14
Filing date: 2018-02-14
Publication date: 2019-08-14
Also published as: CN111787991A; EP3752267C0; EA038125B1; ES2971729T3; EP3752267B1; EA202091558A1; MA51830A; AU2019221165A1; EP3752267A1; US20210052995A1; PL3752267T3; CL2020002086A1; WO2019159039A1; CA3089546A1; CN111787991B; BR112020016460A2; IL276375A

Description

DESCRIZIONE

annessa a domanda di brevetto per BREVETTO D’INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:

“DISPOSITIVO E METODO PER LA FILTRAZIONE DI UN FLUIDO CIRCOLANTE IN UN IMPIANTO TERMOIDRAULICO”

La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo, e un relativo metodo, per la filtrazione di un fluido circolante in un impianto termoidraulico

L'invenzione trova vantaggiosa applicazione nel contesto degli impianti idrici per la termoregolazione e/o per la fornitura di acqua calda sanitaria in edifici di tipo residenziale, commerciale o industriale.

Gli impianti di riscaldamento, o di fornitura di acqua calda sanitaria, prevedono la circolazione di un fluido, tipicamente acqua, che circola attraverso i vari componenti dell’impianto (tubature, caldaia, pompa, valvole, elementi radianti, utenze, etc.). In tali impianti è noto l’impiego di filtri atti a mantenere il fluido circolante il più possibile pulito, ossia privo di impurità, quali sporcizia, sabbia, particelle inquinanti, etc.. Ciò in quanto tali impurità, circolanti all’interno dell’impianto, possono provocare intasamenti, guasti in alcuni componenti, in particolare la caldaia e le valvole, e in generale determinano un degrado delle prestazioni dei vari componenti e una perdita di efficienza complessiva.

Tra le varie impurità, è particolarmente importante rimuovere le particelle ferrose -tipicamente rilasciate da componenti dell’impianto quali tubature ed elementi radianti (ad esempio termosifoni e radiatori) - poiché possono provocare rotture all’interno degli organi della caldaia o forature nelle condutture dell’impianto.

Solitamente i filtri vengono installati in interposizione tra il condotto portante il fluido di ritorno dall’impianto, tipicamente carico di impurità e particelle ferrose, e il condotto che invia il fluido in ingresso alla caldaia (o pompa di calore). In questo modo il filtro può agire sulla mandata alla caldaia, ossia a monte di quest’ultima, inviando fluido filtrato e purificato dalle impurità.

Per via di questa tipica installazione, i filtri noti sono solitamente identificati come filtri “sotto-caldaia”; inoltre, nel gergo del settore tecnico, tali filtri vengono denominati “defangatori”, per via della loro funzione di rimozione delle impurità. È altresì noto prevedere che il filtro possa essere aperto per effettuare periodici interventi di manutenzione, e in particolare per rimuovere le impurità raccolte dal filtro o sostituire gli elementi filtranti.

Una tipologia di filtri di tipo noto prevede sia l’impiego di elementi filtranti a maglie, che trattengono impurità quali sabbia, sporcizia, sia l’impiego di elementi filtranti di tipo magnetico, che consentono di separare le particelle ferrose dal fluido in transito attirandole e trattenendole a contatto con l’elemento magnetico.

Un esempio di un filtro meccanico e magnetico è descritto nella domanda di brevetto europeo EP3159313A1. Tale soluzione prevede un corpo del filtro dotato di tre distinte imboccature di ingresso/uscita, tra loro identiche, delle quali due laterali, in posizioni contrapposte del corpo, e una superiore; in sostanza le tre imboccature sono disposte a “T”. In fase di installazione, è possibile selezionare quale delle tre imboccature vada collegata al condotto di ritorno dell’impianto e quale invece vada collegata alla mandata in caldaia. Ciò consente di posizionare e montare il filtro verticalmente o orizzontalmente in base allo spazio disponibile sotto alla caldaia (che in alcuni casi è molto ridotto) e alla posizione della parete alla quale la caldaia è fissata, collegando in modo opportuno le imboccature.

La Richiedente ha riscontrato che le soluzioni note sopra descritte non sono esenti da inconvenienti e sono migliorabili sotto diversi aspetti.

Anzitutto, le soluzioni note dotate di tre imboccature disposte a “T” sono in grado di filtrare in modo efficace soltanto quando viene utilizzata, per l’ingresso del fluido nel filtro o per l’uscita del fluido dal filtro, l’imboccatura centrale, ossia quella posta superiormente al corpo del filtro. Ciò in quanto le soluzioni note prevedono un elemento filtrante a maglie (filtraggio meccanico) di forma cilindrica disposto longitudinalmente all’interno della camera di filtrazione, per tutta la lunghezza della camera stessa, ed un elemento filtrante magnetico disposto, a sua volta, all’interno dell’elemento cilindrico a maglie. In tale configurazione, l’imboccatura centrale (posta superiormente al corpo del cilindro) risulta all’interno dell’elemento cilindrico a maglie, mentre le due imboccature laterali (da parti opposte del corpo del cilindro) sono invece al di fuori dell’elemento cilindrico a maglie.

Ciò significa che, in particolare nelle configurazioni in cui le due imboccature laterali sono utilizzate per l’ingresso del fluido da filtrare e l’uscita del fluido filtrato (e l’imboccatura superiore è tappata), il flusso può facilmente attraversare la camera di filtrazione passando attorno all’elemento cilindrico a maglie, senza essere obbligato ad attraversarlo, e ciò determina che la maggior parte del fluido attraversi il filtro senza essere sottoposto a filtraggio meccanico (ossia senza attraversare le maglie), con conseguente ridotto filtraggio di impurità e sporcizia, e senza transitare in prossimità dell’elemento magnetico, con un conseguente ridotto filtraggio delle particelle ferrose.

In sostanza, sebbene alcune delle soluzioni note siano proposte per un utilizzo secondo varie configurazioni, destinate a risolvere le diverse esigenze di installazione, esse operano in modo efficiente soltanto in una configurazione, mentre in altre configurazioni non vi è passaggio dell’intero flusso attraverso gli elementi filtranti, ma un semplice transito dall’imboccatura di ingresso all’imboccatura di uscita.

In aggiunta, le soluzioni note presentano un rischio di intasamento dell’elemento cilindrico a maglie che opera il filtraggio meccanico, per via della non ottimale gestione dei flussi circolanti all’interno della camera di filtrazione. L’intasamento introduce una perdita di portata attraverso il filtro, o anche una completa otturazione. Inoltre, i filtri noti non riescono a fornire soluzioni efficaci, in termini di montaggio, accesso e manutenzione, per tutte le diverse condizioni di installazione e le differenti tipologie di caldaie, scambiatori di calore o pompe di calore.

In questa situazione lo scopo alla base della presente invenzione, nei suoi vari aspetti e/o forme realizzative, è mettere a disposizione un dispositivo e un metodo per la filtrazione di un fluido che possano essere in grado di ovviare ad uno o più degli inconvenienti citati.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo e un metodo in grado di realizzare una filtrazione efficace di un fluido circolante in un impianto termoidraulico.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo per la filtrazione di un fluido caratterizzato da una elevata versatilità e in grado di adattarsi ad un elevato numero e tipo di differenti caldaie o altri componenti di un impianto termico.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo per la filtrazione di un fluido in grado di operare con prestazioni elevate uniformi a prescindere dalla modalità di installazione all’interno di un impianto termoidraulico.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo per la filtrazione di un fluido caratterizzato da un’elevata affidabilità di funzionamento e/o da una minore predisposizione a guasti e malfunzionamenti e/o in grado di essere manutenuto in modo semplice e rapido.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo per la filtrazione di un fluido caratterizzato da una struttura semplice e razionale.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo per la filtrazione di un fluido caratterizzato da un costo di realizzazione contenuto rispetto alle prestazioni e alla qualità offerte.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di creare soluzioni alternative, rispetto alla tecnica nota, nella realizzazione di dispositivi e metodi per la filtrazione di un fluido circolante in un impianto termoidraulico, e/o aprire nuovi campi progettuali.

Tali scopi, e altri eventuali, che meglio risulteranno nel corso della seguente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo per la filtrazione di un fluido e un metodo per la filtrazione di un fluido secondo una o più delle unite rivendicazioni, ciascuna delle quali presa da sola (senza le relative dipendenze) o in qualsiasi combinazione con le altre rivendicazioni, nonché secondo i seguenti aspetti e/o forme realizzative, variamente combinati, anche con le suddette rivendicazioni.

In un suo primo aspetto, l’invenzione riguarda un dispositivo per la filtrazione di un fluido, comprendente un corpo del dispositivo definente al suo interno una camera di filtrazione destinata ad essere attraversata da un fluido da sottoporre a filtrazione, detto corpo essendo dotato di:

- una prima apertura di ingresso/uscita, ponente in comunicazione detta camera di filtrazione con l’esterno del dispositivo e configurata per essere associata ad un condotto per ricevere da esso, o inviare a esso, fluido in ingresso a, o uscita da, detto corpo del dispositivo;

- una seconda apertura di ingresso/uscita, ponente in comunicazione detta camera di filtrazione con l’esterno del dispositivo e configurata per essere associata ad un rispettivo condotto per ricevere da esso, o inviare a esso, fluido in ingresso a, o uscita da, detto corpo del dispositivo;

- una terza apertura di ingresso/uscita, ponente in comunicazione detta camera di filtrazione con l’esterno del dispositivo e configurata per essere associata ad un rispettivo condotto per ricevere da esso, o inviare a esso, fluido in ingresso a, o uscita da, detto corpo del dispositivo.

In un aspetto il dispositivo è configurato per operare un passaggio di fluido attraverso detta camera di filtrazione, in modo selettivo secondo una pluralità di configurazioni operative, da una apertura tra dette prima apertura di ingresso/uscita, seconda apertura di ingresso/uscita e terza apertura di ingresso/uscita a un’ulteriore apertura tra dette prima apertura di ingresso/uscita, seconda apertura di ingresso/uscita e terza apertura di ingresso/uscita.

In un aspetto il dispositivo comprende organi di filtrazione, alloggiati almeno parzialmente all’interno di detta camera di filtrazione, o associati a detto corpo del dispositivo, e operativamente interposti tra dette prima apertura di ingresso/uscita, seconda apertura di ingresso/uscita e terza apertura di ingresso/uscita per eseguire un filtraggio del fluido attraversante la camera di filtrazione.

In un aspetto il dispositivo comprende un inserto di indirizzamento, alloggiato all’interno di detta camera di filtrazione e configurato per canalizzare il fluido attraversante la camera di filtrazione, in ciascuna di dette pluralità di configurazioni operative, in modo tale che attraversi almeno parzialmente detti organi di filtrazione. In un aspetto il dispositivo è configurato per essere associato o montato lungo un condotto di mandata, ovvero in serie ad un condotto di mandata, portante un fluido ad una apparecchiatura di un impianto termoidraulico, per operare una filtrazione di tale fluido, circolante nell’impianto, in una posizione a monte di tale apparecchiatura. In un aspetto l’inserto di indirizzamento è configurato per operare selettivamente almeno tra:

- una prima posizione di utilizzo, nella quale canalizza il fluido circolante all’interno della camera di filtrazione in modo da impedire un passaggio diretto del fluido, senza un attraversamento degli organi di filtrazione, dalla prima apertura alla seconda apertura o dalla prima apertura alla terza apertura;

- una seconda posizione di utilizzo, nella quale canalizza il fluido circolante all’interno della camera di filtrazione in modo da impedire un passaggio diretto del fluido, senza un attraversamento degli organi di filtrazione, dalla seconda apertura alla prima apertura o dalla terza apertura alla prima apertura.

In un aspetto, detta pluralità di configurazioni operative comprende almeno:

- una prima configurazione operativa, nella quale detta prima apertura riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, detta seconda apertura invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e detta terza apertura è intercettata mediante un elemento di chiusura;

- una seconda configurazione operativa, nella quale detta prima apertura riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, detta terza apertura invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e detta seconda apertura è intercettata mediante un elemento di chiusura;

- una terza configurazione operativa, nella quale detta terza apertura riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, detta prima apertura invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e detta seconda apertura è intercettata mediante un elemento di chiusura;

- una quarta configurazione operativa, nella quale detta seconda apertura riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, detta prima apertura invia il flusso d fluido filtrato in uscita dal dispositivo e detta terza apertura è intercettata mediante un elemento di chiusura.

In un aspetto, il dispositivo comprende detto elemento di chiusura, configurato per intercettare selettivamente una tra dette prima apertura di ingresso/uscita, seconda apertura di ingresso/uscita e terza apertura di ingresso/uscita.

In un aspetto l’inserto di indirizzamento è configurato per essere posizionato selettivamente:

- in detta prima posizione di utilizzo, quando il dispositivo opera in detta prima configurazione operativa o in detta seconda configurazione operativa;

- in detta seconda posizione di utilizzo, quando il dispositivo opera in detta terza configurazione operativa o in detta quarta configurazione operativa.

In un aspetto l’inserto di indirizzamento presenta un asse centrale, una parete esterna sviluppantesi attorno a detto asse centrale e una sezione di passaggio interna alla parete esterna e perpendicolare all’asse centrale, l’inserto presentando due lati opposti rispetto all’asse centrale, in cui:

- il primo lato è dotato, sulla parete esterna, di un bordo rialzato rispetto alla sezione di passaggio, e di un setto intercettante detta sezione di passaggio;

- il secondo lato è privo di bordo rialzato sulla parete esterna ed è privo di setto sulla sezione di passaggio, consentendo il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio, ed è dotato di una porzione di separazione emergente radialmente dalla parete esterna.

In un aspetto l’inserto è strutturato in modo tale che:

- il secondo lato consente il passaggio di fluido, proveniente dall’esterno dell’inserto, attraverso la sezione di passaggio, secondo una prima direzione lungo detto asse centrale;

- il primo lato ostacola il passaggio di fluido, proveniente dall’esterno dell’inserto, attraverso la sezione di passaggio, e ne determina un indirizzamento secondo una seconda direzione lungo detto asse centrale, opposta a detta prima direzione. In un aspetto detto primo lato e detto secondo lato costituiscono due metà di detto inserto, affacciate tra loro e collegate lungo un piano di divisione sul quale giace l’asse centrale dell’inserto.

In un aspetto:

- in detta prima posizione di utilizzo, l’inserto è posizionato in modo tale che il suo primo lato risulti affacciato alla terza apertura di ingresso/uscita e il suo secondo lato risulti affacciato alla prima apertura di ingresso/uscita;

- in detta seconda posizione di utilizzo, l’inserto è posizionato in modo tale che il suo primo lato risulti affacciato alla prima apertura di ingresso/uscita e il suo secondo lato risulti affacciato alla terza apertura di ingresso/uscita.

In un aspetto l’inserto di indirizzamento è collocato, all’interno della camera di filtrazione, in modo tale da circondare la seconda apertura di ingresso/uscita.

In un aspetto la camera di filtrazione è delimitata lateralmente da una superficie laterale, superiormente da una superficie sommitale e inferiormente da una superficie di fondo del corpo del dispositivo.

In un aspetto la seconda apertura di ingresso/uscita è dotata di una parete divisoria sviluppantesi all’interno della camera di filtrazione e collocata tra l’asse di sviluppo longitudinale del corpo del dispositivo e la prima apertura di ingresso/uscita.

In un aspetto detta parete divisoria si estende, a partire dalla seconda apertura di ingresso/uscita, internamente alla camera di filtrazione secondo una direzione parallela all’asse di sviluppo longitudinale del corpo del dispositivo e sostanzialmente fino ad una quota coincidente con l’ingombro della prima apertura di ingresso/uscita sulla superficie laterale esterna del corpo del dispositivo.

In un aspetto la parete divisoria si protende, all’interno della camera di filtrazione, a partire dalla superficie sommitale delimitante superiormente la camera.

In un aspetto la parete divisoria termina inferiormente con una porzione di deviazione del fluido protesa verso l’asse di sviluppo longitudinale del corpo del dispositivo.

In un aspetto l’inserto è collocato, all’interno della camera di filtrazione, in modo tale che la sua parete esterna circondi esternamente la porzione di deviazione della parete divisoria.

In un aspetto la porzione di deviazione della parete divisoria è controsagomata rispetto al setto del primo lato dell’inserto.

In un aspetto il posizionamento reciproco dell’inserto e della porzione di deviazione della parete divisoria è tale da determinare che:

- quando l’inserto è selettivamente posto in detta prima posizione di utilizzo, il primo lato dell’inserto risulta da parte opposta alla porzione di deviazione rispetto all’asse di sviluppo longitudinale del corpo, e affacciato ad essa, in modo tale che il setto e la porzione di deviazione intercettino interamente la sezione di passaggio dell’inserto, impedendo il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio; - quando l’inserto è selettivamente posto in detta seconda posizione di utilizzo, il primo lato dell’inserto si trova dalla medesima parte della porzione di deviazione, risetto all’asse di sviluppo longitudinale, e abbraccia esternamente la porzione di deviazione, mentre il secondo lato dell’inserto risulta da parte opposta alla porzione di deviazione rispetto all’asse di sviluppo longitudinale del corpo, ed essendo il secondo lato privo di setto, consente il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio.

In un aspetto, quando l’inserto è selettivamente posto in detta prima posizione di utilizzo, si crea una continuità superficiale tra il setto e la porzione di deviazione, tale da intercettare interamente la sezione di passaggio dell’inserto.

In un aspetto gli organi di filtrazione comprendono un filtro meccanico configurato per operare la separazione di sostanze e particelle solide presenti nel fluido da trattare dal fluido stesso nel quale si trovano in sospensione, il filtro meccanico avendo una struttura dotata di una pluralità di passaggi aventi una determinata sezione di filtraggio, in modo tale che il passaggio del fluido da un lato interno della struttura ad un lato esterno della struttura determini il trattenimento, sul lato interno, delle sostanze e particelle presenti nel fluido e aventi dimensione maggiore di detta sezione di filtraggio. Viceversa, nel caso in cui il passaggio del fluido avvenga dal lato esterno della struttura al lato interno della struttura, il trattenimento delle sostanze e particelle presenti nel fluido e aventi dimensione maggiore di detta sezione di filtraggio avviene sul lato esterno.

In un aspetto gli organi di filtrazione comprendono un filtro magnetico associato al corpo del dispositivo e configurato per captare e trattenere sostanze e particelle ferrose (o dotate di proprietà ferromagnetiche) presenti nel fluido da trattare, in modo tale da separarle dal fluido che attraversa il dispositivo.

In un suo aspetto indipendente, la presente invenzione riguarda un impianto termico comprendente un dispositivo secondo uno o più degli aspetti sopra.

In un suo aspetto indipendente, la presente invenzione riguarda un metodo per la filtrazione di un fluido circolante in un impianto termoidraulico, comprendente le fasi di:

- predisporre almeno un dispositivo per la filtrazione di un fluido;

- individuare un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, portante un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- individuare un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, portante ad essa un flusso di acqua sottoposto a filtrazione;

- operare il dispositivo selettivamente in una tra le seguenti configurazioni operative: - una prima configurazione operativa, comprendente le fasi di:

- collegare idraulicamente la prima apertura di ingresso/uscita con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- collegare idraulicamente la seconda apertura di ingresso/uscita con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione;

- intercettare la terza apertura di ingresso/uscita mediante un elemento di chiusura;

- posizionare l’inserto di indirizzamento in detta prima posizione di utilizzo; - convogliare il flusso di fluido in ingresso alla prima apertura, mediante il secondo lato dell’inserto, e mediante l’esterno della parete divisoria, direttamente attraverso la sezione di passaggio dell’inserto e da qui alla seconda porzione di camera di filtrazione interna al filtro meccanico, dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico;

- far fuoriuscire il fluido, attraverso il filtro meccanico, dalla seconda porzione di camera di filtrazione per farlo passare alla prima porzione di camera di filtrazione, e da qui convogliarlo, attraverso il primo lato dell’inserto, verso la seconda apertura, non potendo il fluido, per via del setto del primo lato dell’inserto e della porzione di deviazione della parete divisoria, attraversare nuovamente la sezione di passaggio;

- una seconda configurazione operativa, comprendente le fasi di:

- intercettare la seconda apertura di ingresso/uscita mediante un elemento di chiusura;

- collegare idraulicamente la terza apertura di ingresso/uscita con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione;

- far fuoriuscire il fluido, attraverso il filtro meccanico, dalla seconda porzione di camera di filtrazione per farlo passare alla prima porzione di camera di filtrazione, e da qui convogliarlo, attraverso il primo lato dell’inserto, verso la terza apertura, non potendo il fluido, per via del setto del primo lato dell’inserto e della porzione di deviazione della parete divisoria, attraversare nuovamente la sezione di passaggio;

- una terza configurazione operativa, in cui:

- collegare idraulicamente la terza apertura di ingresso/uscita con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- collegare idraulicamente la prima apertura di ingresso/uscita con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione;

- posizionare l’inserto di indirizzamento in detta seconda posizione di utilizzo;

- convogliare il flusso di fluido in ingresso alla terza apertura, mediante il secondo lato dell’inserto, direttamente attraverso la sezione di passaggio dell’inserto e da qui alla seconda porzione di camera di filtrazione interna al filtro meccanico, dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico;

- far fuoriuscire il fluido, attraverso il filtro meccanico, dalla seconda porzione di camera di filtrazione per farlo passare alla prima porzione di camera di filtrazione, e da qui convogliarlo, attraverso il primo lato dell’inserto, verso la prima apertura, non potendo il fluido, per via del bordo rialzato del primo lato dell’inserto e dell’esterno della parete divisoria, attraversare nuovamente la sezione di passaggio;

- una quarta configurazione operativa, comprendente le fasi di:

- collegare idraulicamente la seconda apertura di ingresso/uscita con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, e ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- convogliare il flusso di fluido in ingresso alla seconda apertura, mediante il secondo lato dell’inserto, direttamente attraverso la sezione di passaggio dell’inserto e da qui alla seconda porzione di camera di filtrazione interna al filtro meccanico, dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico;

- far fuoriuscire il fluido, attraverso il filtro meccanico, dalla seconda porzione di camera di filtrazione per farlo passare alla prima porzione di camera di filtrazione, e da qui convogliarlo, attraverso il primo lato dell’inserto, verso la prima apertura, non potendo il fluido, per via del bordo rialzato del primo lato dell’inserto e dell’esterno della parete divisoria, attraversare nuovamente la sezione di passaggio.

Ciascuno dei suddetti aspetti dell’invenzione può essere preso da solo o in combinazione con una qualsiasi delle rivendicazioni o degli altri aspetti descritti. Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, tra cui anche una forma di esecuzione preferita, esemplari ma non esclusive, di un dispositivo e un metodo filtrazione di un fluido circolante in un impianto termoidraulico in accordo con la presente invenzione. Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:

- la figura 1 illustra una possibile forma realizzativa di un dispositivo per la filtrazione di un fluido secondo la presente invenzione;

- la figura 2 mostra una vista frontale del dispositivo di figura 1;

- la figura 3 mostra una vista dall’alto del dispositivo di figura 1;

- la figura 4 mostra una vista prospettica in esploso del dispositivo di figura 1;

- la figura 5 mostra una vista in sezione, lungo il piano V-V, e in esploso, lungo una direzione longitudinale, con alcune parti rimosse, del dispositivo di figura 1;

- la figura 6 mostra una vista prospettica di un inserto di indirizzamenti facente parte del dispositivo di figura 1;

- la figura 7 mostra una ulteriore vista prospettica dell’inserto di figura 6;

- la figura 8 mostra una vista laterale, da sinistra rispetto a figura 6, dell’inserto di figura 6;

- la figura 9 mostra una vista laterale, da destra rispetto a figura 6, dell’inserto di figura 6;

- la figura 10 mostra una vista dall’alto dell’inserto di figura 6;

- la figura 11 mostra una vista in sezione mediana, lungo il piano XI-XI, dell’inserto di figura 6;

- la figura 12 mostra il dispositivo di figura 1, sezionato lungo il piano V-V in una prima configurazione operativa;

- la figura 13 mostra il dispositivo di figura 1, sezionato lungo il piano V-V in una seconda configurazione operativa;

- la figura 14 mostra il dispositivo di figura 1, sezionato lungo il piano V-V in una terza configurazione operativa;

- la figura 15 mostra il dispositivo di figura 1, sezionato lungo il piano V-V in una quarta configurazione operativa.

Con riferimento alle figure citate, con il numero di riferimento 1 è stato complessivamente indicato un dispositivo per la filtrazione di un fluido in accordo con la presente invenzione. In generale, lo stesso numero di riferimento è utilizzato per elementi uguali o simili, eventualmente nelle loro varianti realizzative.

Il dispositivo 1 è destinato ad effettuare la filtrazione del fluido, tipicamente acqua, circolante all’interno di un impianto termoidraulico, usualmente comprendente tubature e condotti, valvole, una caldaia o un generatore di potenza, pompe, elementi radianti (termosifoni, radiatori, serpentine a pavimento, etc.), utenze, etc. Nelle figure l’impianto, al quale è destinato il dispositivo, non è raffigurato o descritto in modo dettagliato poiché di per sé noto nel settore tecnico della presente invenzione.

Il dispositivo 1 comprende anzitutto un corpo 2 definente al suo interno una camera di filtrazione 3 destinata ad essere attraversata dal fluido da sottoporre a filtrazione. Il corpo 2 è dotato di una prima apertura 10 di ingresso/uscita, una seconda apertura 20 di ingresso/uscita e una terza apertura 30 di ingresso/uscita: ciascuna di esse pone in comunicazione la camera di filtrazione 3 con l’esterno del dispositivo ed è configurata per essere associata ad un condotto dell’impianto per ricevere da esso, o inviare a esso, fluido in ingresso a, o uscita da, detto corpo del dispositivo.

Il dispositivo 1 è configurato per operare un passaggio di fluido attraverso la camera di filtrazione 3, da una apertura tra dette prima apertura 10, seconda apertura 20 e terza apertura 30 di ingresso/uscita a un’ulteriore apertura tra dette prima apertura 10, seconda apertura 20 e terza apertura 30 di ingresso/uscita. Le due aperture (tra le suddette tre aperture 10, 20 e 30) tra le quali avviene il passaggio di fluido possono essere selezionate a piacere, secondo una pluralità di configurazioni operative, come meglio emergerà nel prosieguo.

Il dispositivo 1 comprende degli organi di filtrazione 40, alloggiati almeno parzialmente all’interno della camera di filtrazione 3, oppure associati al corpo 2 del dispositivo, e operativamente interposti tra le tre aperture di ingresso/uscita 10, 20 e 30, per eseguire un filtraggio del fluido attraversante la camera di filtrazione 3. Il dispositivo 1 comprende inoltre un inserto di indirizzamento 70, alloggiato all’interno della camera di filtrazione 3 e configurato per canalizzare il fluido attraversante la camera di filtrazione, in ciascuna delle pluralità di configurazioni operative, in modo tale che attraversi sempre almeno parzialmente gli organi di filtrazione 40.

In particolare, l’inserto di indirizzamento 70 è configurato per operare selettivamente almeno tra:

- una prima posizione di utilizzo, nella quale canalizza il fluido circolante all’interno della camera di filtrazione 3 in modo da impedire un passaggio diretto del fluido, senza un attraversamento degli organi di filtrazione 40, dalla prima apertura 10 alla seconda apertura 20 o dalla prima apertura 10 alla terza apertura 30;

- una seconda posizione di utilizzo, nella quale canalizza il fluido circolante all’interno della camera di filtrazione 3 in modo da impedire un passaggio diretto del fluido, senza un attraversamento degli organi di filtrazione 40, dalla seconda apertura 20 alla prima apertura 10 o dalla terza apertura 30 alla prima apertura 10. Preferibilmente il dispositivo comprende un elemento di chiusura 4 configurato per intercettare selettivamente una tra le suddette prima apertura 10, seconda apertura 20 e terza apertura 30 di ingresso/uscita.

Secondo una forma realizzativa preferita, la pluralità di configurazioni operative comprende:

- una prima configurazione operativa, nella quale la prima apertura 10 riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, la seconda apertura 20 invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e la terza apertura è intercettata mediante l’elemento di chiusura 4;

- una seconda configurazione operativa, nella quale la prima apertura 10 riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, la terza apertura 30 invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e la seconda apertura 20 è intercettata mediante l’elemento di chiusura 4;

- una terza configurazione operativa, nella quale la terza apertura 30 riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, la prima apertura 10 invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e la seconda apertura 20 è intercettata mediante l’elemento di chiusura 4;

- una quarta configurazione operativa, nella quale la seconda apertura 20 riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, la prima apertura 10 invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e la terza apertura 30 è intercettata mediante l’elemento di chiusura 4.

L’elemento di chiusura 4 è preferibilmente un tappo, associabile alle aperture in modo rimovibile.

È evidente che in ciascuna delle configurazioni operative una delle tre aperture funge da ingresso, un’altra delle tre aperture funge da uscita e la rimanente apertura è chiusa e preferibilmente non utilizzata.

Le configurazioni operative sono rappresentate nelle figure 12-15, e verranno approfondite nel seguito della descrizione.

Stanti le quattro configurazioni sopra identificate, l’inserto di indirizzamento 70 è configurato per essere posizionato selettivamente:

- nella suddetta prima posizione di utilizzo (figure 12 e 13), quando il dispositivo opera nella prima configurazione operativa o nella seconda configurazione operativa;

- nella suddetta seconda posizione di utilizzo (figure 14 e 15), quando il dispositivo opera nella terza configurazione operativa o nella quarta configurazione operativa. Secondo la forma realizzativa esemplarmente mostrata nelle figure, e in particolare nelle figure 6-11, l’inserto di indirizzamento 70 presenta un asse centrale 71, una parete esterna 72 che si sviluppa attorno all’asse centrale e una sezione di passaggio 73 interna alla parete esterna e perpendicolare all’asse centrale. Preferibilmente la parete esterna 72 si sviluppa tutto attorno all’asse centrale 71, a formare una struttura ad anello chiuso, che definisce al suo interno la sezione di passaggio 73. Preferibilmente l’inserto 70 presenta due lati opposti rispetto all’asse centrale 71, ossia un primo lato 74 e un secondo lato 77, in cui:

- il primo lato 74 è dotato, sulla parete esterna 72, di un bordo rialzato 75 rispetto alla sezione di passaggio 73, e di un setto 76 che intercetta la sezione di passaggio; - il secondo lato 77 è privo di bordo rialzato sulla parete esterna ed è privo di setto sulla sezione di passaggio, consentendo il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio 73, ed è dotato di una porzione di separazione 78 che emerge radialmente dalla parete esterna 72, in allontanamento dall’asse centrale 71.

La porzione di separazione 78 del secondo lato 77 si trova sostanzialmente al posto del bordo rialzato 75 sul primo lato 74. Preferibilmente la porzione di separazione è configurata per convogliare orizzontalmente un flusso di fluido proveniente dall’esterno del secondo lato, mentre il bordo rialzato è configurato per impedire un passaggio di flusso dall’esterno della parete esterna verso l’interno dell’inserto 70. Preferibilmente la porzione di separazione 78 è sostanzialmente allineata alla sezione di passaggio 73.

Preferibilmente l’inserto 70 è strutturato in modo tale che:

- il secondo lato 77 consente il passaggio di fluido, proveniente dall’esterno dell’inserto 70, attraverso la sezione di passaggio 73, secondo una prima direzione lungo l’asse centrale 71;

- il primo lato 74 ostacola il passaggio di fluido, proveniente dall’esterno dell’inserto 70, attraverso la sezione di passaggio 73, e ne determina un indirizzamento secondo una seconda direzione lungo l’asse centrale 71, opposta alla prima direzione.

Nelle figure 4-15 la suddetta prima direzione lungo l’asse centrale 71 è rivolta verso il basso, mentre la suddetta seconda direzione è rivolta verso l’alto.

Preferibilmente il primo lato 74 e il secondo lato 77 costituiscono due metà dell’inserto 70, affacciate tra loro e collegate lungo un piano di divisione 79 sul quale giace l’asse centrale 71 dell’inserto.

Preferibilmente l’inserto 70 è realizzato in pezzo unico. Preferibilmente l’inserto 70 è realizzato in materiale plastico o metallico.

Preferibilmente l’inserto 70 è simmetrico (ossia speculare) rispetto ad un piano di simmetria (il piano XI-XI in figura 10) sul quale giace l’asse centrale 71 e perpendicolare al piano di divisione 79.

Secondo la forma realizzativa esemplarmente mostrata nelle figure, e in particolare nelle figure 1-5 e 12-15, il corpo 2 del dispositivo ha una conformazione sostanzialmente cilindrica e presenta un asse di sviluppo longitudinale 2A, una superficie superiore 5, una superficie laterale esterna 6 e una superficie inferiore 7. Preferibilmente il corpo ha una conformazione a solido di rotazione attorno all’asse di sviluppo longitudinale 2A e presenta una simmetria radiale attorno ad esso.

Preferibilmente la prima apertura 10 di ingresso/uscita e la terza apertura 30 di ingresso/uscita sono collocate sulla superficie laterale esterna 6 del corpo 2 del dispositivo e da parti opposte rispetto alla camera di filtrazione 3.

Preferibilmente la seconda apertura 20 di ingresso/uscita è collocata sulla superficie superiore 5 del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente la prima apertura 10, la seconda apertura 20 e la terza apertura 30 di ingresso/uscita hanno sezione circolare e presentano ciascuna un rispettivo asse centrale (gli assi centrali delle aperture sono indicati in figura rispettivamente con 10A, 20A e 30A).

Preferibilmente l’asse centrale 20A della seconda apertura 20 di ingresso/uscita coincide con l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente tutti e tre i rispettivi assi centrali 10A, 20A e 30A della prima apertura 10, della seconda apertura 20 e della terza apertura 30 di ingresso/uscita intersecano (preferibilmente in un medesimo punto interno alla camera di filtrazione 3) l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente i rispettivi assi centrali 10A e 30A della prima apertura 10 e della terza apertura 30 di ingresso/uscita sono ortogonali all’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente i rispettivi assi centrali 10A e 30A della prima apertura 10 e della terza apertura 30 di ingresso/uscita sono tra loro coincidenti.

Preferibilmente il corpo del dispositivo presenta un piano centrale di simmetria V-V sul quale giace l’asse di sviluppo longitudinale 2A, tale piano centrale di simmetria dividendo il corpo 2 del dispositivo in due metà sostanzialmente identiche. Il piano V-V è indicato in figura 3, e rispetto ad esso sono realizzate le sezioni delle figure 5 e 12-15.

Il corpo del dispositivo è sostanzialmente simmetrico anche rispetto ad un piano mediano 2B, sul quale giace l’asse di sviluppo longitudinale 2A e ortogonale al piano centrale di simmetria V-V.

Preferibilmente tutti e tre i rispettivi assi centrali 10A, 20A e 30A della prima apertura 10, della seconda apertura 20 e della terza apertura 30 giacciono sul piano di simmetria V-V del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente l’asse centrale 71 dell’inserto 70 coincide con l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente l’asse centrale 71 dell’inserto 70 coincide con il rispettivo asse centrale 20A della seconda apertura 20 di ingresso/uscita.

Secondo una forma realizzativa preferita:

- nella prima posizione di utilizzo (figure 12 e 13), l’inserto 70 è posizionato in modo tale che il suo primo lato 74 risulti affacciato alla terza apertura 30 di ingresso/uscita e il suo secondo 77 lato risulti affacciato alla prima apertura 10 di ingresso/uscita; - nella seconda posizione di utilizzo (figure 14 e 15), l’inserto 70 è posizionato in modo tale che il suo primo lato 74 risulti affacciato alla prima apertura 10 di ingresso/uscita e il suo secondo lato 77 risulti affacciato alla terza apertura 30 di ingresso/uscita.

Preferibilmente, il passaggio dell’inserto 70 tra la prima posizione di utilizzo e la seconda posizione di utilizzo avviene mediante una rotazione, preferibilmente di 180°, dell’inserto stesso attorno al proprio asse central e 71 (ossia rispetto all’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2).

Preferibilmente l’inserto di indirizzamento 70 è collocato, all’interno della camera di filtrazione 3, in modo tale da circondare la seconda apertura 20 di ingresso/uscita. Preferibilmente la camera di filtrazione 3 è delimitata lateralmente da una superficie laterale 3A, superiormente da una superficie sommitale 3B e inferiormente da una superficie di fondo 3C del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente la seconda apertura 20 di ingresso/uscita è dotata di una parete divisoria 21 sviluppantesi all’interno della camera di filtrazione 3 e collocata tra l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 e la prima apertura 10 di ingresso/uscita.

In altre parole, la parete divisoria 21 si sviluppa, all’interno della camera di filtrazione 3, interamente in una metà della camera di filtrazione compresa tra il piano mediano 2B, ortogonale al piano centrale di simmetria V-V del corpo 2 e sul quale giace l’asse di sviluppo longitudinale 2A, e la prima apertura 10 di ingresso/uscita. Una forma realizzativa esemplare della parete divisoria è mostrata nelle figure 5 e 12-15. Preferibilmente la parete divisoria 21 si estende, a partire dalla seconda apertura 20 di ingresso/uscita, internamente alla camera di filtrazione 3 secondo una direzione parallela all’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo e sostanzialmente fino ad una quota coincidente con l’ingombro della prima apertura 10 di ingresso/uscita sulla superficie laterale esterna 6 del corpo 2.

Preferibilmente la parete divisoria 21 si protende, all’interno della camera di filtrazione 3, a partire dalla superficie sommitale 3B delimitante superiormente la camera di filtrazione 3.

Preferibilmente la parete divisoria 21 è fissa rispetto al corpo 2 del dispositivo. Preferibilmente la parete divisoria 21 termina inferiormente con una porzione di deviazione 22 del fluido protesa verso l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo del dispositivo.

Preferibilmente l’inserto di indirizzamento 70 è collocato, all’interno della camera di filtrazione 3, in modo tale che la sua parete esterna 72 circondi esternamente la porzione di deviazione 22 della parete divisoria 21.

Preferibilmente la porzione di deviazione 22 della parete divisoria 21 è controsagomata rispetto al setto 76 del primo lato 74 dell’inserto 70.

Si osservino le figure 12-15. Preferibilmente il posizionamento reciproco dell’inserto di indirizzamento 70 e della porzione di deviazione 22 della parete divisoria 21 è tale da determinare che:

- quando l’inserto 70 è selettivamente posto nella prima posizione di utilizzo (figure 12 e 13), il primo lato 74 dell’inserto risulta da parte opposta alla porzione di deviazione 22 rispetto all’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2, e affacciato ad essa, in modo tale che il setto 76 e la porzione di deviazione 22 intercettino interamente la sezione di passaggio 73 dell’inserto, impedendo il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio 73;

- quando l’inserto è selettivamente posto nella seconda posizione di utilizzo (figure 14 e 15), il primo lato 74 dell’inserto si trova dalla medesima parte della porzione di deviazione 22, risetto all’asse di sviluppo longitudinale 2A, e abbraccia esternamente la porzione di deviazione 22, mentre il secondo lato 77 dell’inserto 70 risulta da parte opposta alla porzione di deviazione 22 rispetto all’asse di sviluppo longitudinale 2A, ed essendo il secondo lato 77 privo di setto, consente il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio 73.

In altre parole:

- quando l’inserto 70 è selettivamente posto nella prima posizione di utilizzo (figure 12 e 13), il setto 76 intercetta una metà della sezione di passaggio 73 dell’inserto, ostacolando il passaggio di fluido, e la porzione di deviazione 22 intercetta l’altra metà della sezione di passaggio 73 dell’inserto, ostacolando a sua volta il passaggio di fluido; complessivamente il setto 76 e la porzione di deviazione 22 occludono interamente il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio 73;

- quando l’inserto 70 è selettivamente posto nella seconda posizione di utilizzo (figure 14 e 15), il setto 76 risulta dalla stessa parte della porzione di deviazione 22, e combacia con essa essendo il setto e la porzione di deviazione tra loro controsagomati; il setto 76 e la porzione di deviazione 22 intercettano una medesima metà della sezione di passaggio 73 dell’inserto 70, ostacolando il passaggio di fluido solo in tale metà; al contrario, il secondo lato 77 dell’inserto risulta da parte opposta alla porzione di deviazione (e al setto) e, poiché il secondo lato è privo di setto, la metà di sezione di passaggio 73 interessata dal secondo lato 77 dell’inserto può essere attraversata dal fluido.

Preferibilmente, quando l’inserto 70 è selettivamente posto nella prima posizione di utilizzo, si crea una continuità superficiale tra il setto e 76 la porzione di deviazione 22, tale da intercettare interamente la sezione di passaggio 73 dell’inserto.

Preferibilmente, la prima posizione di utilizzo e la seconda posizione di utilizzo dell’inserto 70 sono tra loro opposte rispetto all’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente, come mostrato nelle figure, il setto 76 dell’inserto 70 ha una conformazione sostanzialmente a porzione di corona sferica (o porzione di guscio sferico), preferibilmente ha una conformazione a quarto di corona sferica (o quarto di guscio sferico).

Preferibilmente, la porzione di deviazione 22 della parete divisoria 21 ha una rispettiva conformazione sostanzialmente a porzione di corona sferica (o porzione di guscio sferico), preferibilmente ha una conformazione a quarto di corona sferica (o quarto di guscio sferico).

Preferibilmente il setto 76 dell’inserto 70 ha una conformazione sostanzialmente “a metà coppetta”, e presenta una superficie avente un determinato raggio di curvatura rispetto ad un centro.

Preferibilmente la porzione di deviazione 22 della parete divisoria 21 ha una rispettiva conformazione sostanzialmente “a metà coppetta”, e presenta una superficie avente un determinato raggio di curvatura rispetto ad un centro.

Preferibilmente la contro-sagomatura del setto 76 dell’inserto 70 rispetto alla porzione di deviazione 22 della parete divisoria 21 è ottenuta mediante un opportuno dimensionamento dei raggi della porzione di corona sferica definente il setto 76 e dei raggi della porzione di corona sferica definente la porzione di deviazione 22.

La conformazione a porzione di corona sferica (o porzione di guscio sferico o “metà coppetta”) del setto 76 e della porzione di deviazione 22 consentono la rotazione dell’inserto 70 (mobile) rispetto alla porzione di deviazione 22 (fissa) e quindi il passaggio dell’inserto tra la prima posizione di utilizzo e la seconda posizione di utilizzo, altrimenti impossibile per interferenza dimensionale. Il passaggio dell’inserto dalla prima alla seconda posizione di utilizzo avviene con una rotazione di 180°, che determina lo scorrimento del setto 76 sot to alla porzione di deviazione 22 (con “apertura” di metà della sezione di passaggio 73); una rotazione opposta di 180°, con cui l’inserto passa dalla seconda alla prima p osizione di utilizzo, determina un affiancamento del setto 76 alla porzione di deviazione 22 a formare un semiguscio sferico intero (o metà corona sferica) che occlude interamente la sezione di passaggio 73.

Si osservi che la parete divisoria 21 e la porzione di deviazione 22 sono parte del corpo del dispositivo ma funzionalmente sono attribuibili alla seconda apertura 20 di ingresso/uscita.

Preferibilmente la prima apertura 10, la seconda apertura 20 e la terza apertura 30 di ingresso/uscita presentano una medesima conformazione e dimensione, più preferibilmente sono tra loro identiche.

Preferibilmente l’elemento di chiusura 4 può essere selettivamente abbinato ad una qualsiasi delle tre aperture 10, 20 e 30 di ingresso/uscita, per determinarne la chiusura. Preferibilmente la prima apertura 10, la seconda apertura 20 e la terza apertura 30 di ingresso/uscita presentano rispettivi mezzi di interconnessione configurati per collegare fluidicamente l’apertura con tubazioni esterne, raccordi o valvole idrauliche. Preferibilmente i mezzi di interconnessione sono configurati per ricevere anche l’elemento di chiusura 4. Preferibilmente tali mezzi di interconnessione comprendono filettature o attacchi a pressione o meccanismi analoghi. Preferibilmente i mezzi di interconnessione della prima apertura 10, della seconda apertura 20 e della terza apertura 30 di ingresso/uscita sono tra loro strutturalmente identici. Esemplarmente, le tre aperture 10, 20 e 30 di ingresso/uscita presentano dimensioni standard per il settore idraulico, ad esempio un diametro di 1/4 di pollice, 1/2 di pollice, 3/4 di pollice, 1 pollice.

Si fa ora riferimento in particolare alle figure 4-5 e 12-15.

Preferibilmente gli organi di filtrazione 40 comprendono un filtro meccanico 41 configurato per operare la separazione di sostanze e particelle solide presenti nel fluido da trattare dal fluido stesso nel quale si trovano in sospensione. Il filtro meccanico 41 ha una struttura dotata di una pluralità di passaggi 42 aventi una determinata sezione di filtraggio, in modo tale che il passaggio del fluido da un lato esterno 43 della struttura ad un lato interno 44 della struttura determini il trattenimento, sul lato esterno 43, delle sostanze e particelle presenti nel fluido e aventi dimensione maggiore della sezione di filtraggio. In modo del tutto analogo, il passaggio del fluido dal lato interno 44 della struttura al lato esterno 43 della struttura determina il trattenimento, sul lato interno 44, delle sostanze e particelle presenti nel fluido e aventi dimensione maggiore della sezione di filtraggio.

Preferibilmente la struttura presenta un reticolo a maglie (o una griglia o una rete o un tessuto) oppure una pluralità di micro-fori.

Preferibilmente il filtro meccanico 41 è realizzato in materiale metallico, preferibilmente acciaio inossidabile.

Preferibilmente il filtro meccanico 41 ha una conformazione cilindrica sviluppantesi attorno ad un asse centrale 45 tra una prima estremità 46 (superiore nelle figure) e una seconda estremità 47 (inferiore nelle figure), ed è posizionato all’interno della camera di filtrazione 3 in modo tale che l’asse centrale 45 coincida con l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo.

Preferibilmente almeno la prima estremità 46 del filtro meccanico 41 è aperta. Preferibilmente il filtro meccanico 41 ha una dimensione radiale (o un diametro) inferiore rispetto alla rispettiva dimensione radiale (o rispettivo diametro) della camera di filtrazione 3, in modo tale da risultare distanziato dalla superficie laterale 3A della camera e definire, all’interno della camera 3, una prima porzione 8 di camera esterna al filtro meccanico 41 e una seconda porzione 9 di camera interna al filtro meccanico 41.

Preferibilmente il filtro meccanico 41 è posizionato assialmente tra la superficie di fondo 3C del corpo 2 e l’inserto di indirizzamento 70.

Preferibilmente la parete esterna 72 dell’inserto 70 comprende un collare superiore70A, configurato per posizionarsi in battuta sulla superficie sommitale 3B della camera di filtrazione 3, e un collare inferiore 70B, assialmente opposto al collare superiore e configurato per alloggiare la prima estremità 46 del filtro meccanico 41.

Preferibilmente la superficie di fondo 3C della camera di filtrazione 3 comprende una sede anulare 3D configurata per alloggiare la seconda estremità 47 del filtro meccanico 41.

In tal modo il filtro meccanico 41 risulta assialmente interposto, in modo rimovibile, tra il collare inferiore 70B dell’inserto 70 e la sede anulare 3D della superficie di fondo 3C.

Preferibilmente il collare inferiore 70B presenta un diametro corrispondente al diametro del filtro meccanico 41. Preferibilmente la sede anulare 3D presenta, internamente o esternamente, un diametro corrispondente al diametro del filtro meccanico 41. In tal modo è garantito il centraggio del filtro meccanico 41 rispetto all’asse di sviluppo longitudinale e rispetto all’inserto 70.

Preferibilmente il filtro meccanico 41 è posizionato al di sotto dell’inserto 70 in modo tale da non risultare direttamente affacciato alle tre aperture 10, 20 e 30.

Preferibilmente il filtro meccanico 41 è posizionato nella camera di filtrazione 3 in modo tale da risultare in comunicazione di fluido con le tre aperture 10, 20 e 30, ma al di sotto di esse lungo l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo del dispositivo (in una direzione di allontanamento dalla seconda apertura 20, o verso il basso secondo l’orientamento mostrato nelle figure).

Preferibilmente l’inserto 70 è inferiormente a contatto, e assialmente allineato, con il filtro meccanico 41.

L’inserto 70 risulta posizionato tra la superficie sommitale 3B e la prima estremità del filtro meccanico; in tal modo l’inserto, una volta posizionato in fase di montaggio e configurazione del dispositivo 1, rimane stabile per tutto il funzionamento del dispositivo. Tuttavia il posizionamento dell’inserto è reversibile, e ciò consente di spostare l’inserto tra la prima e la seconda posizione di utilizzo ogni volta che si intenda modificare la configurazione di utilizzo (tra le suddette quattro configurazioni) oppure di smontare interamente il dispositivo per operazioni di pulizia o manutenzione.

Come mostrato nelle figure 12-15, preferibilmente la porzione di separazione 78 del secondo lato 77 dell’inserto è sagomata in modo tale da risultare radialmente a contatto con la superficie laterale 3A della camera di filtrazione 3, in corrispondenza della prima apertura 10 quando l’inserto è in prima posizione di utilizzo e in corrispondenza della terza apertura 30 quando l’inserto è in seconda posizione di utilizzo. In tal modo la porzione di separazione 78 impedisce il passaggio del fluido in ingresso, rispettivamente dalla prima apertura 10 (quando il dispositivo opera in prima o seconda configurazione, figure 12 e 13) o dalla seconda 20 o terza apertura 30 (rispettivamente in terza o quarta configurazione, figure 14 e 15), nella prima porzione 8 di camera di filtrazione 3 (esterna al filtro meccanico 41), convogliando il fluido orizzontalmente direttamente verso la sezione di passaggio 73 e da lì nella seconda porzione 9 di camera di filtrazione 3.

Ciò significa che la porzione di separazione 78 separa verticalmente, in tutte le configurazioni operative, l’apertura dalla quale avviene l’ingresso del fluido (in base alla configurazione) dalla prima porzione 8 della camera di filtrazione 3, forzando l’ingresso del fluido nella seconda porzione 9 della camera di filtrazione.

In altre parole, come visibile nelle figure, la porzione di separazione 78 in fase di ingresso del fluido funge da parete di separazione tra la parte alta della camera di filtrazione 3, nella quale sboccano le tre aperture 10, 20 e 30, dalla parte bassa dove è definita la prima porzione 8 di camera esterna al filtro meccanico.

Si noti che, preferibilmente, la prima porzione 8 di camera di separazione ha una forma a cilindro cavo, dove la cavità è rappresentata dalla seconda porzione 9 definita e delimitata dal filtro meccanico 41.

Preferibilmente gli organi di filtrazione 40 comprendono un filtro magnetico 50 associato al corpo 2 del dispositivo e configurato per captare e trattenere sostanze e particelle ferrose (o in generale dotate di proprietà ferromagnetiche) presenti nel fluido da trattare, in modo tale da separarle dal fluido che attraversa il dispositivo. Preferibilmente il corpo 2 del dispositivo comprende una protuberanza cava 51 emergente assialmente dalla superficie di fondo 3C verso la superficie sommitale 3B, tale protuberanza cava 51 definendo, all’esterno del corpo del dispositivo, un alloggiamento 52 di forma allungata corrispondente (in negativo) alla protuberanza cava 51 e accessibile dalla superficie inferiore 7.

Preferibilmente il filtro magnetico 50 comprende almeno un elemento magnetico 53, configurato per generare un campo magnetico permanente, inserito nell’alloggiamento 52 del corpo 2 in modo tale da agire sul fluido attraversante la camera di filtrazione 3 e trattenere le sostanze e particelle ferrose presenti nel fluido sulla superficie della protuberanza cava 51 interna al corpo 2 (in particolare interna alla camera). In sostanza il filtro magnetico 50 risulta posizionato “all’interno” della camera di filtrazione, anche se fisicamente è nell’alloggiamento 52 accessibile dall’esterno del corpo 2 senza accedere alla camera di filtrazione.

Preferibilmente il filtro magnetico 50 comprende una pluralità di elementi magnetici 53 associati tra loro a formare una cartuccia magnetica 54 astiforme inserita assialmente nell’alloggiamento 52 del corpo del dispositivo.

Preferibilmente il corpo 2 del dispositivo comprende, sulla superficie inferiore 7 in corrispondenza dell’accesso all’alloggiamento 52, un tappo 55 atto a chiudere detto almeno un elemento magnetico 53 o detta cartuccia magnetica 54 all’interno dell’alloggiamento 52 e a consentirne, all’occorrenza, l’estrazione.

Preferibilmente la protuberanza cava 51, emergente dalla superficie di fondo, risulta interamente contenuta all’interno del filtro meccanico 41, in modo tale che il filtro magnetico 50 risulti posizionato all’interno della seconda porzione 9 di camera di filtrazione 3.In questa configurazione, sebbene il filtro magnetico 50 non sia a diretto contatto con il flusso, ossia non sia direttamente lambito dal fluido circolante nella camera di filtrazione, grazie alla sua posizione e al suo effetto magnetico consente di bloccare le particelle ferrose sulla protuberanza cava interna al corpo. Preferibilmente, il dispositivo comprende una guaina rimovibile che avvolge, all’interno della camera di filtrazione, la protuberanza cava. Il materiale ferroso filtrato si deposita sulla guaina e, rimuovendo il filtro meccanico e aprendo il corpo del dispositivo, è possibile rimuovere la guaina e pulirla dal materiale filtrato.

In una forma realizzativa alternativa, non mostrata, il filtro magnetico può essere alloggiato direttamente all’interno della camera di filtrazione.

Preferibilmente il corpo 2 comprende un primo semi-corpo 61 e un secondo semicorpo 62, tra loro associati in modo rimovibile, in cui:

- il montaggio del primo semi-corpo 61 con il secondo semi-corpo 62 definisce la camera di filtrazione 3, interna al corpo del dispositivo, a tenuta di fluido verso l’esterno ad eccezione di dette prima apertura 10, seconda apertura 20 e terza apertura 30 di ingresso/uscita;

- lo smontaggio del primo semi-corpo 61 dal secondo semi-corpo 62 consente l’accesso alla camera di filtrazione 3 e il posizionamento dell’inserto di indirizzamento 70.

Preferibilmente:

- il primo semi-corpo 61 comprende la prima apertura 10, la seconda apertura 20, la terza apertura 30 di ingresso/uscita, la superficie sommitale 3B, la parete divisoria 21 e alloggia l’inserto di indirizzamento 70;

- il secondo semi-corpo 62 comprende la superficie di fondo 3C e la protuberanza cava 51.

Preferibilmente la superficie laterale 3A della camera di filtrazione 3 è definita in parte dal primo semi-corpo 61 e in parte dal secondo semi-corpo 62.

Preferibilmente il primo semi-corpo e il secondo semi-corpo sono interconnessi mediante un accoppiamento filettato (non mostrato, di tipo noto).

Preferibilmente il corpo 2 del dispositivo comprende una guarnizione interposta tra il primo semi-corpo 61 e il secondo semi-corpo 62, per la tenuta della camera di filtrazione 3 in condizione di montaggio.

Si descrivono di seguito le quattro configurazioni operative sopra introdotte, con riferimento alle apposite figure 12, 13, 14 e 15. Tali configurazioni corrispondono alle diverse possibili modalità di funzionamento del dispositivo della presente invenzione. Come illustrato, il dispositivo 1 è configurato per operare selettivamente in una tra le configurazioni operative, a seconda delle esigenze di installazione. La prima configurazione operativa è mostrata in figura 12; in tale configurazione: - la prima apertura 10 di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti (ad esempio termosifoni o radiatori), per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- la seconda apertura 20 di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione;

- la terza apertura 30 di ingresso/uscita è intercettata mediante l’elemento di chiusura 4;

- l’inserto di indirizzamento 70 è in prima posizione di utilizzo;

- il flusso di fluido in ingresso alla prima apertura 10 è convogliato, mediante il secondo lato 77 dell’inserto, e in particolare la porzione di separazione 78 del secondo lato, e mediante l’esterno della parete divisoria 21, direttamente attraverso la sezione di passaggio 73 dell’inserto e da qui alla seconda porzione 9 di camera di filtrazione 3 interna al filtro meccanico 41, dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico 50;

- il fluido fuoriesce, attraverso il filtro meccanico 41, dalla seconda porzione 9 di camera di filtrazione e passa alla prima porzione 8 di camera di filtrazione, e da qui è convogliato, attraverso il primo lato 74 dell’inserto, verso la seconda apertura 20, non potendo il fluido, per via del setto 76 del primo lato 74 dell’inserto 70 e della porzione di deviazione 22 della parete divisoria 21, attraversare nuovamente la sezione di passaggio 73.

La seconda configurazione operativa è mostrata in figura 13; in tale configurazione: - la prima apertura 10 di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti (ad esempio termosifoni o radiatori), per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- la seconda apertura 20 di ingresso/uscita è intercettata mediante l’elemento di chiusura 4;

- la terza apertura 30 di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione;

- l’inserto di indirizzamento 70 è in prima posizione di utilizzo;

- il fluido fuoriesce, attraverso il filtro meccanico 41, dalla seconda porzione 9 di camera di filtrazione e passa alla prima porzione 8 di camera di filtrazione, e da qui è convogliato, attraverso il primo lato 74 dell’inserto, verso la terza apertura 30, non potendo il fluido, per via del setto 76 del primo lato 74 dell’inserto 70 e della porzione di deviazione 22 della parete divisoria 21, attraversare nuovamente la sezione di passaggio 73.

La terza configurazione operativa è mostrata in figura 14; in tale configurazione: - la terza apertura 30 di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti (ad esempio termosifoni o radiatori), per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- la prima apertura 10 di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione;

- l’inserto di indirizzamento 70 è in seconda posizione di utilizzo;

- il flusso di fluido in ingresso alla terza apertura 30 è convogliato, mediante il secondo lato 77 dell’inserto, e in particolare la porzione di separazione 78 del secondo lato, direttamente attraverso la sezione di passaggio 73 dell’inserto e da qui alla seconda porzione 9 di camera di filtrazione 3 interna al filtro meccanico 41, dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico 50;

- il fluido fuoriesce, attraverso il filtro meccanico 41, dalla seconda porzione 9 di camera di filtrazione e passa alla prima porzione 8 di camera di filtrazione, e da qui è convogliato, attraverso il primo lato 74 dell’inserto, verso la prima apertura 10, non potendo il fluido, per via del bordo rialzato 75 del primo lato 74 dell’inserto e dell’esterno della parete divisoria 21, attraversare nuovamente la sezione di passaggio 73.

La quarta configurazione operativa è mostrata in figura 15; in tale configurazione: - la seconda apertura 20 di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti (ad esempio termosifoni o radiatori), per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- l’inserto di indirizzamento 70 è in seconda posizione di utilizzo;

- il flusso di fluido in ingresso alla seconda apertura 20 è convogliato, mediante il secondo lato 77 dell’inserto, e in particolare grazie alla porzione di separazione 78 del secondo lato, direttamente attraverso la sezione di passaggio 73 dell’inserto e da qui alla seconda porzione 9 di camera di filtrazione 3 interna al filtro meccanico 41, dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico 50;

Preferibilmente:

- nella prima configurazione operativa, nella seconda configurazione operativa e nella terza configurazione operativa il dispositivo è posizionato in verticale, ossia con l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo orientato verticalmente;

- nella quarta configurazione operativa il dispositivo è posizionato in orizzontale, ossia con l’asse di sviluppo longitudinale 2A del corpo 2 del dispositivo orientato orizzontalmente.

Si osservino, nelle figure 12-15, le frecce indicanti il percorso del fluido all’interno del dispositivo. In particolare:

- nella prima configurazione (figura 12) il fluido entra dalla prima apertura 10, scende all’interno del filtro meccanico, viene filtrato magneticamente, passa radialmente all’esterno del filtro meccanico (venendo filtrato meccanicamente) e risale fino ad uscire dalla seconda apertura 20 (la terza è chiusa); le impurità e il residuo della filtrazione meccanica rimangono nella seconda porzione di camera di filtrazione; - nella seconda configurazione (figura 13) il fluido entra dalla prima apertura 10, scende all’interno del filtro meccanico, viene filtrato magneticamente, passa radialmente all’esterno del filtro meccanico (venendo filtrato meccanicamente) e risale fino ad uscire dalla terza apertura (la seconda è chiusa); le impurità e il residuo della filtrazione meccanica rimangono nella seconda porzione di camera di filtrazione. Qualora la caldaia sia posta sopra al dispositivo, è possibile collegare un raccordo angolare (a 90°) all’esterno della terza apertur a per salire verso la caldaia. - nella terza configurazione (figura 14) il fluido entra dalla terza apertura 30, scende all’interno del filtro meccanico, viene filtrato magneticamente, passa radialmente all’esterno del filtro meccanico (venendo filtrato meccanicamente) e risale fino ad uscire dalla prima apertura (la seconda è chiusa); le impurità e il residuo della filtrazione meccanica rimangono nella seconda porzione di camera di filtrazione.

Qualora la caldaia sia posta sopra al dispositivo, è possibile collegare un raccordo angolare (a 90°) all’esterno della prima apertura pe r salire verso la caldaia.

- nella quarta configurazione (figura 15) il fluido entra dalla seconda apertura 20, passa orizzontalmente direttamente all’interno del filtro meccanico, viene filtrato magneticamente, passa all’esterno del filtro meccanico (venendo filtrato meccanicamente) e risale fino ad uscire dalla prima apertura (la terza è chiusa); le impurità e il residuo della filtrazione meccanica rimangono nella seconda porzione di camera di filtrazione.

In sostanza, nella terza configurazione il percorso del fluido è opposto rispetto alla seconda configurazione, mentre nella quarta configurazione il percorso del fluido è opposto rispetto alla prima configurazione.

Si osservi che in tutte e quattro le configurazioni operative, come rappresentante, l’apertura che funge da ingresso per il fluido è orizzontale poiché è destinata ad essere collegata al condotto di ritorno dall’impianto, che solitamente fuoriesce da una parete al di sotto della caldaia. In ogni caso, la prima, la seconda e la terza configurazione possono operare anche in orizzontale, e la quarta può operare anche in verticale. In tal caso è possibile utilizzare opportuni raccordi, di tipo noto, per effettuare i collegamenti idrici tra le aperture che fungono da ingresso e uscita del dispositivo e le tubature dell’impianto alle quali vanno collegate.

Si osservi, inoltre, che i percorsi del fluido all’interno del dispositivo, nelle quattro configurazioni, sono obbligati grazie all’inserto di indirizzamento e grazie a struttura e posizionamento degli elementi interni alla camera di filtrazione.

In una possibile forma realizzativa alternativa, non mostrata, la prima 10 e la terza apertura 30 di ingresso/uscita sono tra loro disallineate, ossia i rispettivi assi centrali 10A e 30A della prima apertura 10 e della terza apertura 30 di ingresso/uscita non sono tra loro coincidenti, bensì sfalsati. Ciò significa che la prima 10 e la terza apertura 30 di ingresso/uscita sono posizionate, sulla superficie laterale esterna 6 del corpo 2, a diverse quote rispetto alla seconda apertura 20, lungo l’asse di sviluppo longitudinale. Ciò consente di disporre di due diverse distanze longitudinali, o interassi, tra la prima 10 e la seconda apertura 20 e tra la terza 30 e la seconda apertura 20. In tal modo è possibile, in modo vantaggioso, selezionare quale apertura utilizzare come ingresso o come uscita tra la prima apertura 10 e la terza apertura 30, semplicemente ruotando di 180° l’intero corpo del dispositivo.

Ciò può essere utile in base alla posizione della tubatura di ritorno dall’impianto (alla quale va collegato l’ingresso del dispositivo) e della tubatura di rientro in caldaia (alla quale va collegata l’uscita del dispositivo), in particolare quando si opera nella quarta configurazione. In tal caso, ad esempio, in base alla distanza della tubatura di mandata in caldaia dalla parete di installazione, può essere utile selezionare una tra la prima o la terza apertura di ingresso quale uscita del fluido dal dispositivo. In generale, a prescindere dalla configurazione operativa selezionata, il dispositivo 1 è solitamente sostenuto direttamente dai due condotti dell’impianto ai quali è montato (ossia ai quali sono montate le aperture che fungono da ingresso e uscita). Il metodo per la filtrazione di un fluido circolante in un impianto termoidraulico secondo la presente invenzione corrisponde con la modalità di funzionamento del dispositivo 1. In sostanza, tale metodo prevede di:

- predisporre un dispositivo 1 secondo quanto descritto;

- individuare un condotto proveniente dall’impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, portante un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione;

- individuare un condotto diretto alla caldaia dell’impianto termoidraulico, portante ad essa un flusso di acqua sottoposto a filtrazione;

- operare il dispositivo selettivamente in una tra le suddette configurazioni operative. L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo, e i componenti citati sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.

L’invenzione consegue importanti vantaggi. Innanzitutto, come emerge chiaramente dalla descrizione sopra esposta, l’invenzione consente di superare almeno alcuni degli inconvenienti della tecnica nota.

Il dispositivo della presente invenzione consente di realizzare una filtrazione efficace di un fluido circolante in un impianto termoidraulico, e di farlo in ogni configurazione operativa. In particolare, a prescindere da quale apertura funga da ingresso e quale da uscita, la filtrazione del fluido è sempre ottimale. Infatti, come ampiamente esposto sopra e illustrato nelle figure 12-15, in ogni configurazione operativa l’intero flusso di fluido viene sottoposto efficacemente sia alla filtrazione meccanica che alla filtrazione magnetica, senza che nessuna porzione di fluido attraversi il dispositivo senza essere pienamente filtrata, come invece accade nelle soluzioni di tipo noto. Quindi il dispositivo della presente invenzione coniuga la versatilità di utilizzo, disponendo di tre aperture di ingresso/uscita e potendo decidere quale operi da ingresso per il fluido e quale da uscita, con la massima efficienza in termini di filtrazione in ogni configurazione operativa.

Ciò consente al dispositivo di adattarsi ad un elevato numero e tipo di differenti caldaie o altri componenti di un impianto termico, di poter essere installato anche in spazi molto limitati e, nel contempo, di effettuare efficacemente le operazioni di filtraggio richieste.

In sintesi, il dispositivo della presente invenzione è in grado di operare con prestazioni elevate uniformi a prescindere dalla modalità di installazione all’interno di un impianto termoidraulico

Ciò è reso possibile, in particolare, grazie all’inserto di indirizzamento, che consente di indirizzare il fluido in modo tale che transiti sempre (ossia in ogni configurazione operativa) prima all’interno del filtro meccanico (dov’è presente anche il filtro magnetico) e quindi, attraversandolo, fuori da esso: ciò rende la filtrazione sempre ottimale, superando i problemi della tecnica nota.

Il percorso del fluido nella camera di filtrazione, sempre prima attraverso la seconda porzione e poi attraverso la prima, ossia sempre secondo uno schema dentro-fuori rispetto agli organi di filtrazione, consente di ottenere sempre una doppia filtrazione efficace.

I due lati dell’inserto di indirizzamento sono infatti studiati per gestire, con un solo componente, quattro diverse configurazioni: una volta selezionate l’apertura di ingresso e l’apertura di uscita (e chiusa la rimanente apertura), è sufficiente posizionare l’inserto nella prima o seconda posizione di utilizzo (mediante semplice rotazione dello stesso) e il dispositivo è pronto per operare.

Inoltre, il dispositivo della presente invenzione è caratterizzato da un’elevata affidabilità di funzionamento, da una minore predisposizione a guasti e malfunzionamenti e può essere montato, smontato, pulito e manutenuto in modo semplice e rapido.

Infine, il dispositivo della presente invenzione è caratterizzato da un costo competitivo e da una struttura semplice e razionale.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) per la filtrazione di un fluido circolante in un impianto termoidraulico, comprendente un corpo (2) del dispositivo definente al suo interno una camera di filtrazione (3) destinata ad essere attraversata da un fluido da sottoporre a filtrazione, detto corpo essendo dotato di: - una prima apertura (10) di ingresso/uscita, ponente in comunicazione detta camera di filtrazione (3) con l’esterno del dispositivo e configurata per essere associata ad un condotto per ricevere da esso, o inviare a esso, fluido in ingresso a, o uscita da, detto corpo del dispositivo; - una seconda apertura (20) di ingresso/uscita, ponente in comunicazione detta camera di filtrazione (3) con l’esterno del dispositivo e configurata per essere associata ad un rispettivo condotto per ricevere da esso, o inviare a esso, fluido in ingresso a, o uscita da, detto corpo del dispositivo; - una terza apertura (30) di ingresso/uscita, ponente in comunicazione detta camera di filtrazione (3) con l’esterno del dispositivo e configurata per essere associata ad un rispettivo condotto per ricevere da esso, o inviare a esso, fluido in ingresso a, o uscita da, detto corpo del dispositivo; il dispositivo essendo configurato per operare un passaggio di fluido attraverso detta camera di filtrazione (3), in modo selettivo secondo una pluralità di configurazioni operative, da una apertura tra dette prima apertura (10) di ingresso/uscita, seconda apertura (20) di ingresso/uscita e terza apertura (30) di ingresso/uscita a un’ulteriore apertura tra dette prima apertura (10) di ingresso/uscita, seconda apertura (20) di ingresso/uscita e terza apertura (30) di ingresso/uscita, il dispositivo comprendendo inoltre: - organi di filtrazione (40), alloggiati almeno parzialmente all’interno di detta camera di filtrazione (3), o associati a detto corpo (2) del dispositivo, e operativamente interposti tra dette prima apertura di ingresso/uscita, seconda apertura di ingresso/uscita e terza apertura di ingresso/uscita per eseguire un filtraggio del fluido attraversante la camera di filtrazione; - un inserto di indirizzamento (70), alloggiato all’interno di detta camera di filtrazione (3) e configurato per canalizzare il fluido attraversante la camera di filtrazione, in ciascuna di dette pluralità di configurazioni operative, in modo tale che attraversi almeno parzialmente detti organi di filtrazione (40).
2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto inserto di indirizzamento (70) è configurato per operare selettivamente almeno tra: - una prima posizione di utilizzo, nella quale canalizza il fluido circolante all’interno della camera di filtrazione (3) in modo da impedire un passaggio diretto del fluido, senza un attraversamento degli organi di filtrazione (40), dalla prima apertura (10) alla seconda apertura (20) o dalla prima apertura (10) alla terza apertura (30); - una seconda posizione di utilizzo, nella quale canalizza il fluido circolante all’interno della camera di filtrazione (3) in modo da impedire un passaggio diretto del fluido, senza un attraversamento degli organi di filtrazione (40), dalla seconda apertura (20) alla prima apertura (10) o dalla terza apertura (30) alla prima apertura (10).
3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente un elemento di chiusura (4) configurato per intercettare selettivamente una tra dette prima apertura (10) di ingresso/uscita, seconda apertura (20) di ingresso/uscita e terza apertura (30) di ingresso/uscita, e in cui detta pluralità di configurazioni operative comprende almeno: - una prima configurazione operativa, nella quale detta prima apertura (10) riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, detta seconda apertura (20) invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e detta terza apertura (30) è intercettata mediante detto elemento di chiusura; - una seconda configurazione operativa, nella quale detta prima apertura (10) riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, detta terza apertura (30) invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e detta seconda apertura (20) è intercettata mediante detto elemento di chiusura; - una terza configurazione operativa, nella quale detta terza apertura (30) riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, detta prima apertura (10) invia il flusso di fluido filtrato in uscita dal dispositivo e detta seconda apertura (20) è intercettata mediante detto elemento di chiusura; - una quarta configurazione operativa, nella quale detta seconda apertura (20) riceve un flusso di fluido in ingresso al dispositivo, detta prima apertura (10) invia il flusso d fluido filtrato in uscita dal dispositivo e detta terza apertura (30) è intercettata mediante detto elemento di chiusura.
4. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto inserto di indirizzamento (70) è configurato per essere posizionato selettivamente: - in detta prima posizione di utilizzo, quando il dispositivo opera in detta prima configurazione operativa o in detta seconda configurazione operativa; - in detta seconda posizione di utilizzo, quando il dispositivo opera in detta terza configurazione operativa o in detta quarta configurazione operativa, e/o in cui l’inserto di indirizzamento (70) presenta un asse centrale (71), una parete esterna (72) sviluppantesi attorno a detto asse centrale e una sezione di passaggio (73) interna alla parete esterna e perpendicolare all’asse centrale, l’inserto (70) presentando due lati (74, 77) opposti rispetto all’asse centrale, in cui: - un primo lato (74) è dotato, sulla parete esterna (72), di un bordo rialzato (75) rispetto alla sezione di passaggio (73), e di un setto (76) intercettante detta sezione di passaggio (73); - un secondo lato (77) è privo di bordo rialzato sulla parete esterna ed è privo di setto sulla sezione di passaggio, consentendo il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio, ed è dotato di una porzione di separazione (78) emergente radialmente dalla parete esterna (72), in allontanamento dall’asse centrale (71), e sostanzialmente allineata alla sezione di passaggio (73), e/o in cui l’inserto (70) è strutturato in modo tale che: - il secondo lato (77) consente il passaggio di fluido, proveniente dall’esterno dell’inserto, attraverso la sezione di passaggio (73), secondo una prima direzione lungo detto asse centrale (71); - il primo lato (74) ostacola il passaggio di fluido, proveniente dall’esterno dell’inserto, attraverso la sezione di passaggio (73), e ne determina un indirizzamento secondo una seconda direzione lungo detto asse centrale (71), opposta a detta prima direzione.
5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto primo lato (74) e detto secondo lato (77) costituiscono due metà di detto inserto (70), affacciate tra loro e collegate lungo un piano di divisione (79) sul quale giace l’asse centrale (71) dell’inserto, e in cui l’inserto (70) è simmetrico rispetto ad un piano di simmetria sul quale giace l’asse centrale dell’inserto e perpendicolare a detto piano di divisione, e/o in cui: - in detta prima posizione di utilizzo, l’inserto (70) è posizionato in modo tale che il suo primo lato (74) risulti affacciato alla terza apertura (30) di ingresso/uscita e il suo secondo lato (77) risulti affacciato alla prima apertura (10) di ingresso/uscita; - in detta seconda posizione di utilizzo, l’inserto (70) è posizionato in modo tale che il suo primo lato (74) risulti affacciato alla prima apertura (10) di ingresso/uscita e il suo secondo lato (77) risulti affacciato alla terza apertura (30) di ingresso/uscita.
6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui il corpo (2) del dispositivo ha una conformazione sostanzialmente cilindrica e presenta un asse di sviluppo longitudinale (2A), una superficie superiore (5), una superficie laterale esterna (6) e una superficie inferiore (7), e in cui la prima apertura (10) di ingresso/uscita e la terza apertura (30) di ingresso/uscita sono collocate sulla superficie laterale esterna (6) del corpo del dispositivo e da parti opposte rispetto alla camera di filtrazione (3), e in cui la seconda apertura (20) di ingresso/uscita è collocata sulla superficie superiore (5) del corpo del dispositivo, e in cui la prima apertura (10) di ingresso/uscita, la seconda apertura (20) di ingresso/uscita e la terza apertura (30) di ingresso/uscita hanno sezione circolare e presentano ciascuna un rispettivo asse centrale, e/o in cui l’asse centrale della seconda apertura di (20) ingresso/uscita coincide con l’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo (2) del dispositivo, e/o in cui l’asse centrale (71) dell’inserto (70) coincide con l’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo (2) del dispositivo e con il rispettivo asse centrale della seconda apertura (20) di ingresso/uscita.
7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui l’inserto di indirizzamento (70) è collocato, all’interno della camera di filtrazione (3), in modo tale da circondare la seconda apertura (20) di ingresso/uscita, e in cui la camera di filtrazione (3) è delimitata lateralmente da una superficie laterale (3A), superiormente da una superficie sommitale (3B) e inferiormente da una superficie di fondo (3C) del corpo (2) del dispositivo, e/o in cui la seconda apertura (20) di ingresso/uscita è dotata di una parete divisoria (21) sviluppantesi all’interno della camera di filtrazione (3) e collocata tra l’asse di sviluppo longitudinale del (2A) corpo del dispositivo e la prima apertura (10) di ingresso/uscita, e/o in cui detta parete divisoria (21) si estende, a partire dalla seconda apertura (20) di ingresso/uscita, internamente alla camera di filtrazione (3) secondo una direzione parallela all’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo del dispositivo e sostanzialmente fino ad una quota (Q) coincidente con l’ingombro della prima apertura (10) di ingresso/uscita sulla superficie laterale esterna (6) del corpo (2) del dispositivo, e/o in cui la parete divisoria (21) termina inferiormente con una porzione di deviazione (22) del fluido protesa verso l’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo (2) del dispositivo.
8. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui l’inserto (70) è collocato, all’interno della camera di filtrazione (3), in modo tale che la sua parete esterna (72) circondi esternamente la porzione di deviazione (22) della parete divisoria (21), e/o in cui la porzione di deviazione (22) della parete divisoria (21) è controsagomata rispetto al setto (76) del primo lato (74) dell’inserto (70), e/o in cui il posizionamento reciproco dell’inserto (70) e della porzione di deviazione (22) della parete divisoria (21) è tale da determinare che: - quando l’inserto (70) è selettivamente posto in detta prima posizione di utilizzo, il primo lato (74) dell’inserto risulta da parte opposta alla porzione di deviazione (22) rispetto all’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo, e affacciato ad essa, in modo tale che il setto (76) e la porzione di deviazione (22) intercettino interamente la sezione di passaggio (73) dell’inserto (70), impedendo il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio; - quando l’inserto (70) è selettivamente posto in detta seconda posizione di utilizzo, il primo lato (74) dell’inserto si trova dalla medesima parte della porzione di deviazione (22), risetto all’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo, e abbraccia esternamente la porzione di deviazione (22), mentre il secondo lato (77) dell’inserto risulta da parte opposta alla porzione di deviazione (22) rispetto all’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo, ed essendo il secondo lato (77) privo di setto, consente il passaggio di fluido attraverso la sezione di passaggio (73), e/o in cui, quando l’inserto (70) è selettivamente posto in detta prima posizione di utilizzo, si crea una continuità superficiale tra il setto (76) e la porzione di deviazione (22) tale da intercettare interamente la sezione di passaggio (73) dell’inserto, e/o in cui il passaggio dell’inserto (70) tra la prima posizione di utilizzo e la seconda posizione di utilizzo avviene mediante una rotazione, preferibilmente di 180°, dell’inserto stesso attorno al proprio asse centrale (71), e/o in cui il setto (76) dell’inserto (70) ha una conformazione sostanzialmente a porzione di corona sferica, o porzione di guscio sferico, e la porzione di deviazione (22) della parete divisoria (21) ha una rispettiva conformazione sostanzialmente a porzione di corona sferica, o porzione di guscio sferico.
9. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui gli organi di filtrazione (40) comprendono un filtro meccanico (41) configurato per operare la separazione di sostanze e particelle solide presenti nel fluido da trattare dal fluido stesso nel quale si trovano in sospensione, il filtro meccanico (41) avendo una struttura dotata di una pluralità di passaggi (42) aventi una determinata sezione di filtraggio, in modo tale che il passaggio del fluido da un lato interno (44) del filtro meccanico ad un lato esterno (43) del filtro meccanico determini il trattenimento, sul lato interno (44), delle sostanze e particelle presenti nel fluido e aventi dimensione maggiore di detta sezione di filtraggio, e/o in cui il filtro meccanico (41) ha una conformazione cilindrica sviluppantesi lungo un asse centrale (45) tra una prima estremità (46) e una seconda estremità (47), ed è posizionato all’interno della camera di filtrazione (3) in modo tale che detto asse centrale (45) coincida con l’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo (2) del dispositivo, e/o in cui il filtro meccanico (41) ha una dimensione radiale inferiore rispetto alla dimensione radiale della camera di filtrazione (3), in modo tale da risultare distanziato dalla superficie laterale (3A) della camera (3) e definire, all’interno della camera, una prima porzione di camera (8) esterna al filtro meccanico (41) e una seconda porzione di camera (9) interna al filtro meccanico (41), e/o in cui il filtro meccanico (41) è posizionato assialmente tra la superficie di fondo (3C) del corpo (2) del dispositivo e l’inserto di indirizzamento (70), e/o in cui il filtro meccanico (41) è posizionato nella camera al di sotto dell’inserto (70) in modo tale da risultare in comunicazione di fluido con le tre aperture (10, 20 30) di ingresso/uscita, ma al di sotto di esse lungo l’asse di sviluppo longitudinale (2A) del corpo (2) del dispositivo, in una direzione di allontanamento dalla seconda apertura (20) di ingresso/uscita.
10. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui gli organi di filtrazione (40) comprendono un filtro magnetico (50) associato al corpo (2) del dispositivo e configurato per captare e trattenere sostanze e particelle dotate di proprietà ferromagnetiche presenti nel fluido da trattare, in modo tale da separarle dal fluido che attraversa il dispositivo, e/o in cui il corpo (2) del dispositivo comprende una protuberanza cava (51) emergente assialmente, nella camera di filtrazione, da detta superficie di fondo (3C) verso detta superficie sommitale (3B), detta protuberanza cava (51) definendo, all’esterno del corpo (2) del dispositivo, un alloggiamento (52) di forma allungata corrispondente alla protuberanza cava (51) e accessibile dalla superficie inferiore (7), e/o in cui il filtro magnetico (50) comprende almeno un elemento magnetico (53), configurato per generare un campo magnetico permanente, inserito in detto alloggiamento (52) del corpo (2) in modo tale da agire sul fluido attraversante la camera di filtrazione (3) e trattenere le sostanze e particelle ferromagnetiche presenti nel fluido sulla superficie di detta protuberanza cava (51) interna al corpo del dispositivo, e/o in cui detta protuberanza cava (51), emergente dalla superficie di fondo (3C), risulta interamente contenuta all’interno del filtro meccanico (41), in modo tale che il filtro magnetico (50) risulti posizionato all’interno di detta seconda porzione (9) di camera di filtrazione (3).
11. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, configurato per operare selettivamente, quando in uso, in una tra le seguenti configurazioni operative: - una prima configurazione operativa, in cui: - la prima apertura (10) di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione; - la seconda apertura (20) di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione; - la terza apertura (30) di ingresso/uscita è intercettata mediante un elemento di chiusura (4); - l’inserto di indirizzamento (70) è in detta prima posizione di utilizzo; - il flusso di fluido in ingresso alla prima apertura (10) è convogliato, mediante il secondo lato (77) dell’inserto, e mediante l’esterno della parete divisoria (21), direttamente attraverso la sezione di passaggio (73) dell’inserto e da qui alla seconda porzione (9) di camera di filtrazione (3) interna al filtro meccanico (41), dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico (50); - il fluido fuoriesce, attraverso il filtro meccanico (41), dalla seconda porzione (9) di camera di filtrazione e passa alla prima porzione (8) di camera di filtrazione (3), e da qui è convogliato, attraverso il primo lato (74) dell’inserto (70), verso la seconda apertura (20), non potendo il fluido, per via del setto (76) del primo lato (74) dell’inserto e della porzione di deviazione (22) della parete divisoria (21), attraversare nuovamente la sezione di passaggio (73); - una seconda configurazione operativa, in cui: - la prima apertura (10) di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione; - la seconda apertura (20) di ingresso/uscita è intercettata mediante un elemento di chiusura (4); - la terza apertura (30) di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione; - l’inserto di indirizzamento (70) è in detta prima posizione di utilizzo; - il flusso di fluido in ingresso alla prima apertura (10) è convogliato, mediante il secondo lato (77) dell’inserto, e mediante l’esterno della parete divisoria (21), direttamente attraverso la sezione di passaggio (73) dell’inserto e da qui alla seconda porzione (9) di camera di filtrazione (3) interna al filtro meccanico (41), dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico (50); - il fluido fuoriesce, attraverso il filtro meccanico (41), dalla seconda porzione (9) di camera di filtrazione e passa alla prima porzione (8) di camera di filtrazione (3), e da qui è convogliato, attraverso il primo lato (74) dell’inserto (70), verso la terza apertura (30), non potendo il fluido, per via del setto (76) del primo lato (74) dell’inserto e della porzione di deviazione (22) della parete divisoria (21), attraversare nuovamente la sezione di passaggio (73); - una terza configurazione operativa, in cui: - la terza apertura (30) di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione; - la seconda apertura (20) di ingresso/uscita è intercettata mediante un elemento di chiusura; - la prima apertura (10) di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione; - l’inserto di indirizzamento (70) è in detta seconda posizione di utilizzo; - il flusso di fluido in ingresso alla terza apertura (30) è convogliato, mediante il secondo lato (77) dell’inserto, direttamente attraverso la sezione di passaggio (73) dell’inserto e da qui alla seconda porzione (9) di camera di filtrazione (3) interna al filtro meccanico (41), dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico (50); - il fluido fuoriesce, attraverso il filtro meccanico (41), dalla seconda porzione (9) di camera di filtrazione e passa alla prima porzione (8) di camera di filtrazione (3), e da qui è convogliato, attraverso il primo lato (74) dell’inserto (70), verso la prima apertura (10), non potendo il fluido, per via del bordo rialzato (75) del primo lato (74) dell’inserto e dell’esterno della parete divisoria (21), attraversare nuovamente la sezione di passaggio (73); - una quarta configurazione operativa, in cui: - la seconda apertura (20) di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, per ricevere un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione; - la terza apertura (30) di ingresso/uscita è intercettata mediante un elemento di chiusura (4); - la prima apertura (10) di ingresso/uscita è destinata ad essere posta in comunicazione con un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, per inviare ad essa il flusso di acqua a seguito di filtrazione; - l’inserto di indirizzamento (70) è in detta seconda posizione di utilizzo; - il flusso di fluido in ingresso alla seconda apertura (20) è convogliato, mediante il secondo lato (77) dell’inserto (70), direttamente attraverso la sezione di passaggio (73) dell’inserto e da qui alla seconda porzione (9) di camera di filtrazione (3) interna al filtro meccanico (41), dove il fluido viene filtrato dal filtro magnetico (50); - il fluido fuoriesce, attraverso il filtro meccanico (41), dalla seconda porzione (9) di camera di filtrazione e passa alla prima porzione (8) di camera di filtrazione (3), e da qui è convogliato, attraverso il primo lato (74) dell’inserto (70), verso la prima apertura (10), non potendo il fluido, per via del bordo rialzato (75) del primo lato (74) dell’inserto e dell’esterno della parete divisoria (21), attraversare nuovamente la sezione di passaggio (73).
12. Metodo per la filtrazione di un fluido circolante in un impianto termoidraulico, comprendente le fasi di: - predisporre almeno un dispositivo (1) per la filtrazione di un fluido secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti; - individuare un condotto proveniente da un impianto termoidraulico, in particolare un condotto di ritorno di acqua di riscaldamento da una rete di elementi riscaldanti, portante un flusso di acqua da sottoporre a filtrazione; - individuare un condotto diretto ad una caldaia dell’impianto termoidraulico, portante ad essa un flusso di acqua sottoposto a filtrazione; - operare il dispositivo (1) selettivamente in una tra dette configurazioni operative.