IT201800002352A1 - Attacco idraulico e/o pneumatico, in particolare del tipo a connessioni multiple - Google Patents

Description

Domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: “ATTACCO IDRAULICO E/O PNEUMATICO, IN PARTICOLARE DEL TIPO A CONNESSIONI MULTIPLE”

DESCRIZIONE CAMPO TECNICO

La presente invenzione si colloca nel campo degli attacchi per applicazioni oleodinamiche e/o pneumatiche, in particolare per circuiti idraulici e/o pneumatici simili. In particolare, la presente invenzione è relativa a un gruppo di attacco per applicazioni oleodinamiche e/o pneumatiche del tipo indicato in precedenza. In dettaglio la presente invenzione è relativa a un gruppo di attacco del tipo a connessioni multiple, atto cioè a consentire il collegamento e lo scollegamento idraulico simultanei di una pluralità di innesti di tipo maschio con e rispettivamente da una corrispondente pluralità di innesti di tipo femmina. Ancora più in dettaglio, la presente invenzione è relativa a una soluzione atta a consentire la protezione di detti innesti di tipo maschio e/o femmina in condizione di svincolo reciproco e a consentire, qualora si presenti la necessità di collegare reciprocamente i detti innesti maschio e femmina, la rimozione di detta protezione secondo modalità semplici e immediate.

STATO DELLA TECNICA NOTA

Sono noti nello stato della tecnica e ampiamente utilizzati attacchi rapidi per il collegamento reciproco, tramite tubazioni flessibili e/o rigide, di circuiti idraulici. Ad esempio, sono noti e ampiamente utilizzati in campo agricolo attacchi rapidi del tipo a connessioni multiple per il collegamento reciproco dei circuiti idraulici rispettivamente di una trattrice principale e di un attrezzo (ad esempio del caricatore frontale, ma anche di un attrezzo trainato o fissato al sollevatore posteriore), laddove il collegamento e lo scollegamento idraulici degli innesti femmina e maschio vengono ottenuti mediante rispettivamente collegamento e scollegamento meccanici di una parte fissa (blocco fisso) e di una parte mobile (blocco mobile) del gruppo di attacco.

Un esempio di gruppo di attacco del tipo a connessioni multiple secondo l’arte nota è rappresentato nelle figure da 1 a 4.

Come rappresentato, il gruppo di attacco 100 comprende una parte mobile 300 destinata a costituire la parte terminale del circuito idraulico di una attrezzatura (ad esempio un caricatore frontale), e una parte fissa 200 destinata a costituire la parte terminale del circuito idraulico di una macchina operatrice principale (ad esempio una trattrice agricola) e (eventualmente ma non necessariamente) a essere fissata alla detta macchina operatrice principale.

Ancora come rappresentato, la parte mobile 300 è equipaggiata con una pluralità di innesti 301 (di tipo maschio nel caso particolare rappresentato ma sono altrettanto noti gruppi di attacco in cui la parte mobile 300 è equipaggiata con innesti di tipo femmina), laddove la parte fissa 200 è equipaggiata con una corrispondente pluralità di innesti 201 (di tipo maschio o femmina a seconda del tipo di innesti della parte mobile 300, rispettivamente di tipo femmina o maschio).

Ognuno degli innesti 201 e 301 è destinato a costituire la parte terminale di una tubazione dei circuiti idraulici rispettivamente dell’attrezzatura e della macchina operatrice principale.

La parte fissa 200 è inoltre dotata di una leva 401 atta a essere commutata per rotazione nei due sensi di rotazione opposti indicati dalla doppia freccia nelle figure da 1 a 4, laddove la rotazione della leva 401 si traduce nella rotazione nello stesso senso di rotazione di una coppia di piastre o camme P1 e P2, ognuna delle quali definisce una gola di impegno corrispondente G1 e G2. La parte mobile 300 è invece dotata di una coppia di nottolini o perni N1, N2 (uno solo visibile nelle figure).

Il collegamento meccanico delle parti mobile 300 e fissa 200, con conseguente collegamento idraulico simultaneo dei rispettivi innesti 301 e 201 avviene come segue.

Con la leva 401 e le piastre o camme P1 e P2 nella posizione di figura 1 (prima posizione di fine corsa della leva 401), la parte mobile 300 viene avvicinata (in pratica posizionata frontalmente o comunque fatta corrispondere e/o combaciare) alla e rispettivamente con la parte fissa 200 avendo cura di posizionare ogni innesto 301 in corrispondenza dell’innesto corrispondente 201; questa operazione è facilitata da mezzi di guida (perni sporgenti e sedi corrispondenti, non rappresentati) rispettivamente della parte mobile 300 e della parte fissa 200, il cui impegno reciproco si traduce nel corretto posizionamento delle parti mobile 300 e fissa 200. Con le parti mobile 300 e fissa 200 posizionate come descritto in precedenza, la rotazione della leva 401 in allontanamento dalla prima posizione di fine corsa di figura 1 (e quindi in senso orario rispetto alle figure da 1 a 4), si traduce nell’impegno dei nottolini N1 e N2 da parte delle gole di impegno G1 e G2 rispettivamente delle piastre o camme P1 e P2.

Per cui, come rappresentato, l’ulteriore rotazione della leva 401 in ulteriore allontanamento dalla prima posizione di fine corsa e fino al raggiungimento della seconda posizione di fine corsa di figura 4, si traduce, grazie alla conformazione delle gole G1 e G2, ognuna con sviluppo a arco o camma, nell’avvicinamento definitivo delle parti mobile 300 e fissa 200 e nel conseguente collegamento idraulico degli innesti 301 e 201, laddove nella posizione reciproca di figura 4, le parti mobile 300 e fissa 200 sono vincolate meccanicamente una all’altra.

Gruppi di attacco secondo l’arte nota del tipo descritti in precedenza, seppur apprezzabili secondo diversi punti di vista quali ad esempio, l’affidabilità, la semplicità costruttiva, la versatilità, e i costi sostanzialmente contenuti, non sono tuttavia del tutto esenti da inconvenienti e/o svantaggi che la richiedente intende superare o almeno minimizzare mediante la presente invenzione.

Un primo inconveniente è relativo al fatto che, come rappresentato, la parte fissa 200 comprende un coperchio C commutabile tra una prima posizione di fine corsa (figura 1), in cui permette l’accesso agli innesti 201 e quindi il posizionamento della parte mobile 300 secondo le modalità riassunte in precedenza, e una seconda posizione di fine corsa (non rappresentata) opposta alla prima, in cui impedisce l’accesso agli innesti 200 e in pratica copre e protegge la parte fissa (200), in particolare da infiltrazioni di acqua e/o sporcizia, ma anche da colpi accidentali sugli innesti 200 che potrebbero comprometterne la funzionalità.

La presenza del coperchio C comporta quindi che la sequenza delle operazioni per il collegamento delle parti fissa 200 e mobile 300 dell’attacco 100 comprenda, in successione:

1) sollevamento del coperchio C fino alla prima posizione aperta di fine corsa (figura 1), laddove il coperchio C rimane in posizione aperta grazie a soluzioni di per se note);

2) sollevamento della leva di connessione 401 dalla seconda posizione di fine corsa di figura 4 (posizione usuale di riposo) fino al raggiungimento della prima posizione di fine corsa (figura 1);

3) posizionamento della parte mobile 300 rispetto alla parte fissa 200 (figura 3); 4) Commutazione della leva 401 dalla prima posizione di fine corsa fino alla seconda posizione di fine corsa, con conseguente avvicinamento reciproco progressivo delle parti mobile 300 e fissa 200 e vincolo reciproco finale (con collegamento idraulico degli innesti 301 e 201) delle parti mobile 300 e fissa 200.

Si evince quindi la necessità per l’operatore di utilizzare entrambe le mani, una (ad esempio la sinistra) per l’apertura del coperchio C, e l’altra (la destra) per il posizionamento della parte mobile 300, con evidenti svantaggi anche in considerazione degli spazi ristretti in cui l’operatore è chiamato ad operare e delle difficoltà di muovere la parte mobile 300 con una sola mano.

Negli attacchi secondo l’arte nota del tipo rappresentato, la parte fissa 200 comprende inoltre anche mezzi elastici (non rappresentati), quali ad esempio molle elicoidali a torsione o simili, per cui il coperchio C, quando si presenti la necessità o esigenza di collegare le parti mobile (300) e fissa (200), viene dapprima posizionato nella prima posizione di fine corsa, contro la resistenza elastica dei detti mezzi elastici, mentre all’allontanamento della parte mobile (300) dalla parte fissa (200), il coperchio C, una volta sbloccato dalla posizione di arresto, viene riportato nella seconda posizione di fine corsa (di chiusura) dai detti mezzi elastici, in modo automatico.

L’eventuale usura dei detti mezzi elastici e/o delle parti di contrasto e/o impegno coinvolte, comporta spesso che il coperchio C non rimanga, quando desiderato, nella prima posizione di fine corsa, ma venga commutato automaticamente nella seconda posizione di fine corsa con gravi disagi proprio mentre si desidera o si ha necessità di collegare reciprocamente le parti mobile 300 e fissa 200.

Inoltre, ad esempio in seguito ad un urto accidentale, il coperchio potrebbe commutare verso la posizione di chiusura anche con la parte mobile e la parte fissa reciprocamente vincolate, e quindi andando ad appoggiarsi alla parte mobile, laddove l’interferenza tra coperchio e parte mobile dell’attacco potrebbe creare un disturbo per l’operatore durante la sconnessione della parte mobile da quella fissa. Inoltre, la chiusura accidentale del coperchio genera ovviamente un fattore di disturbo proprio durante la fase di connessione.

In modo corrispondente, la sequenza delle operazioni per lo scollegamento delle parti fissa 200 e mobile 300 dell’attacco 100 comprende, in successione:

5) l’azionamento del pulsante di sicurezza P (per liberare la leva 401);

6) la rotazione della leva 401 verso la prima posizione di fine corsa (per separare la parte mobile 300 dalla parte fissa 200);

7) la richiusura manuale del coperchio (sbloccando il sistema che tiene il coperchio in posizione aperta contro l’azione dei mezzi elastici).

E’ quindi evidente che gli stessi inconvenienti riassunti in precedenza si ripresentano anche durante lo scollegamento delle parti fissa 200 e mobile 300. Inoltre, i coperchi cosiddetti semi-automatici, e cioè quelli commutati in modo automatico (o, appunto semiautomatico) nella posizione di chiusura per mezzo di mezzi elastici (solitamente una o più molle elastiche) presentano l’ulteriore svantaggio e/o inconveniente che, ad esempio, durante le operazioni di pulitura della macchina operatrice per mezzo di idropulitrici ad alta pressione, il coperchio si apra o sia comunque chiuso in modo non perfetto, e quindi con il rischio che l'acqua di lavaggio vada a contatto con le linee idrauliche provocando nel tempo

la comparsa di ossidazione o problemi di funzionalità, ad esempio se ci si trova in presenza di basse temperature (ghiaccio).

DESCRIZIONE DELLA PRESENTE INVENZIONE

Lo scopo della presente invenzione è quindi quello di superare o almeno minimizzare gli inconvenienti riscontrati nelle soluzioni secondo l’arte nota, in particolare nei gruppi di attacco del tipo a connessioni multiple provvisti di coperchio. In particolare, un obiettivo o scopo della presente invenzione è quello di addivenire a una soluzione che permetta l’apertura automatica nel coperchio quando si presenti l’esigenza di collegare reciprocamente la parte mobile e la parte fissa dell’attacco, e quindi senza necessità per l’operatore di commutare manualmente il coperchio dalla posizione di chiusura a quella di apertura. Ancora più in dettaglio, un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di garantire la chiusura sostanzialmente ermetica del coperchio.

Inoltre, rientra negli scopi della presente invenzione quello di mettere a disposizione una soluzione che permetta di scongiurare o almeno minimizzare il rischio di commutazione accidentale e/o indesiderata del coperchio dalla posizione di chiusura a quella di apertura o comunque in una posizione intermedia diversa da quella di chiusura.

In considerazione sia degli svantaggi riscontrati nelle soluzioni secondo la tecnica nota che degli scopi riassunti in precedenza, secondo la presente invenzione si propone un blocco fisso di un attacco idraulico e/o pneumatico, detto blocco fisso essendo atto a essere fissato a una macchina operatrice principale e a essere alternativamente vincolato a e svincolato da un blocco mobile, detto blocco fisso comprendendo primi mezzi meccanici di vincolo commutabili tra una prima posizione e una seconda posizione, laddove la commutazione di detti primi mezzi meccanici di vincolo di detto blocco fisso dalla detta prima posizione alla detta seconda posizione e dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nell’impegno progressivo di secondi mezzi di impegno e vincolo di detto blocco mobile e nel vincolo meccanico di detti blocco fisso e blocco mobile e rispettivamente nel disimpegno di detti secondi mezzi di impegno e vincolo di detto blocco mobile e quindi nello svincolo meccanico di detti blocco fisso e blocco mobile, laddove detto blocco fisso comprende un coperchio commutabile tra una prima posizione e una seconda posizione; e laddove detti primi mezzi meccanici di vincolo e detto coperchio sono conformati in modo tale per cui, con il detto coperchio e i detti primi mezzi di vincolo nella detta seconda posizione, la commutazione di detti primi mezzi meccanici di vincolo dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nella commutazione automatica di detto coperchio dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione.

Secondo una forma di realizzazione, detto coperchio comprende primi mezzi di impegno e vincolo, laddove la commutazione di detti primi mezzi di vincolo dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detti primi mezzi di vincolo e detti primi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio, e quindi nella commutazione automatica di detto coperchio dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione.

Secondo una forma di realizzazione, detti primi mezzi di vincolo definiscono una prima superficie di impegno, laddove la commutazione di detti primi mezzi di vincolo dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detta prima superficie di impegno di detti primi mezzi di vincolo e detti primi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio, e quindi nella commutazione automatica di detto coperchio dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione.

Secondo una forma di realizzazione, detti primi mezzi meccanici di vincolo comprendono una leva commutabile per rotazione che definisce detta prima superficie di impegno, laddove la commutazione di detta leva nella detta prima posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detta prima superficie di impegno di detta leva e di detti primi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio. Secondo una forma di realizzazione, detti primi mezzi di vincolo definiscono una seconda superficie di impegno, laddove la commutazione di detti primi mezzi di vincolo dalla detta prima posizione alla detta seconda posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detta seconda superficie di impegno e detti secondi mezzi di impegno e vincolo di detto blocco mobile e nel vincolo meccanico di detti blocchi fisso e mobile.

Secondo una forma di realizzazione, detta seconda superficie di impegno è definita da detta leva.

Secondo una forma di realizzazione, detto coperchio comprende secondi mezzi di impegno e vincolo, e dal fatto che con il detto coperchio nella detta seconda posizione, la commutazione di detti primi mezzi di vincolo dalla detta prima posizione alla detta seconda posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detta seconda superficie di impegno e detti secondi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio e nel vincolo meccanico di detto coperchio.

Secondo una forma di realizzazione, detta seconda superficie di impegno è conformata in modo tale per cui, con i detti blocchi fisso e mobile in condizione di vincolo reciproco, la commutazione di detti primi mezzi di vincolo dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce in una spinta su detti secondi mezzi di impegno e vincolo di detto blocco mobile da parte di detta seconda superficie di impegno, e dal fatto che con il detto coperchio nella detta seconda posizione, la commutazione di detti primi mezzi di vincolo dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce in una spinta su detti secondi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio da parte di detta seconda superficie di impegno.

Secondo una forma di realizzazione, detta leva comprende una piastra, laddove detta prima superficie di impegno è definita da una porzione della superficie periferica esterna di detta piastra.

Secondo una forma di realizzazione, detta seconda superficie di impegno è definita da un intaglio o tacca cieca che si estende dalla detta superficie periferica esterna di detta piastra verso l’interno di detta piastra.

Secondo una forma di realizzazione, detto intaglio o tacca comprende una porzione di estremità cieca, laddove con detti blocco fisso e mobile in condizione di vincolo reciproco e con la detta leva nella detta prima posizione di commutazione, detti secondi mezzi di impegno e vincolo sono posizionati in corrispondenza di detta porzione di estremità cieca.

Secondo una forma di realizzazione, detto blocco fisso comprende almeno un primo innesto idraulico maschio o femmina ed è quindi atto a costituire la parte terminale di un primo circuito idraulico di detta macchina operatrice principale.

Secondo una forma di realizzazione, detto primo innesto idraulico maschio o femmina di detto blocco fisso è atto a essere collegato idraulicamente con un secondo innesto idraulico rispettivamente femmina o maschio di detto blocco mobile, laddove detto blocco mobile è quindi atto a costituire la parte terminale di un secondo circuito idraulico di una attrezzatura.

Secondo una forma di realizzazione, detti almeno un primo innesto idraulico di detta parte fissa e almeno un secondo innesto idraulico di detta parte mobile sono atti a essere collegati idraulicamente in modo da realizzare il collegamento idraulico tra i detti circuiti idraulici primo e secondo rispettivamente di detta macchina operatrice principale e detta attrezzatura, laddove la commutazione di detti primi mezzi meccanici di vincolo nella detta seconda posizione si traduce oltre che nel vincolo meccanico di detti blocchi fisso e mobile, anche nel collegamento idraulico tra detti innesti primo e secondo rispettivamente di detti blocchi fisso e rispettivamente mobile.

La presente invenzione ha inoltre per oggetto un attacco idraulico e/o pneumatico, detto attacco comprendendo un blocco fisso atto a essere fissato a una macchina operatrice principale e un blocco mobile, detto blocco fisso comprendendo primi mezzi meccanici di vincolo commutabili tra una prima posizione e una seconda posizione, laddove la commutazione di detti primi mezzi meccanici di vincolo di detto blocco fisso dalla detta prima posizione alla detta seconda posizione e dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nell’impegno progressivo di secondi mezzi di impegno e vincolo di detto blocco mobile e nel vincolo meccanico di detti blocco fisso e blocco mobile e rispettivamente nel disimpegno di detti secondi mezzi di impegno e vincolo di detto blocco mobile e quindi nello svincolo meccanico di detti blocco fisso e blocco mobile, laddove detto blocco fisso comprende un coperchio commutabile tra una prima posizione e una seconda posizione; laddove detto blocco fisso è un blocco fisso secondo una delle forme di realizzazione della presente invenzione.

Ulteriori eventuali forme di realizzazione della presente invenzione sono definite dalle rivendicazioni

BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE

Nel seguito, la presente invenzione verrà chiarita per mezzo della descrizione dettagliata seguente delle forme di realizzazione rappresentate nelle tavole di disegno. La presente invenzione non è peraltro limitata alle forme di realizzazione descritte nel seguito e rappresentate nelle tavole di disegno; al contrario, rientrano nello scopo della presente invenzione tutte quelle varianti realizzative delle forme di realizzazione descritte nel seguito e rappresentate nelle tavole di disegno che risulteranno ovvie a quanti esperti nel campo tecnico.

Nelle tavole di disegno:

- le figure da 1 a 4 mostrano ognuna una vista prospettica di un gruppo di attacco e/o di parti componenti di un gruppo di attacco secondo l’arte nota;

- le figure da 5 a 21 mostrano ognuna una vista prospettica o rispettivamente laterale di un gruppo di attacco e/o di parti componenti di un gruppo di attacco secondo una forma di realizzazione della presente invenzione.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PRESENTE INVENZIONE

La presente invenzione trova applicazione particolarmente vantaggiosa nel caso di gruppi di attacchi del tipo a connessioni multiple con leva ad azionamento manuale, questa essendo la ragione per cui nel seguito la presente invenzione verrà chiarita con riferimento alla sua applicazione ad un gruppo di attacco del tipo a connessioni multiple.

Le possibili applicazioni della presente invenzione non sono peraltro limitate né agli attacchi del tipo a connessioni multiple, e nemmeno a quelli equipaggiati con innesti con vincolo meccanico individuale (dispositivo di auto trattenimento di cui sopra). Nella forma di realizzazione del gruppo di attacco secondo la presente invenzione rappresentata nelle figure da 5 a 21, il gruppo di attacco 100 comprende una parte (detta anche blocco nel seguito) mobile 300 con innesti 301, e una parte fissa (detta anche blocco nel seguito) 200 con innesti 201. La parte fissa 200 comprende una leva 401 la cui messa in rotazione si traduce nella messa in rotazione nello stesso senso di rotazione di due piastre o camme 404, laddove ognuna delle due piastre o camme 404 definisce una gola di impegno (tacca o intaglio) 405. Inoltre, la parte mobile 300 comprende mezzi di riscontro 402 (sostanzialmente due perni o nottolini) atti a essere impegnati ognuno da una gola corrispondente 405 durante la rotazione della leva 401. Anche le modalità di connessione e sconnessione meccanica delle parti mobile 300 e fissa 200 ricalcano sostanzialmente quelle di un gruppo di attacco secondo l’arte nota e possono essere quindi riassunte brevemente come segue. Con la leva 401 e le piastre o camme 404 nella posizione di figura 10 (prima posizione di sostanziale fine corsa della leva 401), la parte mobile 300 viene avvicinata (in pratica posizionata frontalmente o comunque fatta corrispondere e/o combaciare) alla rispettivamente con la parte fissa 200 (figura 11) avendo cura di posizionare ogni innesto 301 in corrispondenza dell’innesto corrispondente 201; questa operazione è facilitata da mezzi di guida Gm (perni sporgenti) e sedi corrispondenti (non rappresentate), rispettivamente della parte mobile 300 e della parte fissa 200, il cui impegno reciproco si traduce nel corretto posizionamento delle parti mobile 300 e fissa 200. Con le parti mobile 300 e fissa 200 posizionate come descritto in precedenza (figura 11), la rotazione della leva 401 in allontanamento dalla prima posizione di fine corsa di figura 10 e 11 (e quindi in senso orario rispetto alle figure), si traduce nell’impegno dei nottolini 402 da parte delle gole di impegno 405 rispettivamente delle piastre 404. Si noti che ogni gola 405 è in pratica definita, come anticipato, da una tacca o intaglio che si estende dalla superficie periferica esterna 404pe della piastra o camma corrispondente 404 (figure 7 e 8), laddove quindi la gola 405 si estende dalla superficie 404pe verso l’interno della piastra o camma 404, e laddove ogni scanalatura 405 definisce una prima superficie di contrasto e impegno 403 e una seconda superficie di contrasto e impegno 408 opposta alla detta prima superficie di contrasto e impegno 403, e laddove la gola 405 comprende una porzione terminale cieca 406. La rotazione della leva 401 in allontanamento dalla sua prima posizione di fine corsa di figura 10 si traduce quindi in una spinta da parte delle prime superfici di contrasto e impegno 403 sui rispettivi nottolini 402 e quindi sull ́intera parte mobile 300, che viene quindi avvicinata progressivamente alla parte fissa 200.

Infatti, come rappresentato, l’ulteriore rotazione della leva 401 in ulteriore allontanamento dalla prima posizione di fine corsa e fino al raggiungimento della seconda posizione di fine corsa di figura 13 (e di figura 5, ad esempio), si traduce, grazie alla conformazione delle gole 405, che definiscono ognuna la suddetta prima superficie di contrasto e impegno 403 con sviluppo a arco o camma, nell’avvicinamento definitivo delle parti mobile 300 e fissa 200 e nel conseguente collegamento idraulico degli innesti 301 e 302, laddove nella posizione reciproca di figura 6, le parti mobile 300 e fissa 200 sono vincolate meccanicamente una all’altra, i nottolini 402 essendo a questo punto alloggiati nella parte cieca 406 della gola 405 della rispettiva piastra o camma 404.

Lo svincolo della parte mobile 300 dalla parte fissa 200 può avvenire ovviamente mediante ricommutazione della leva 401 dalla seconda posizione di fine corsa (figura 13) alla prima posizione di fine corsa (figura 10). Infatti, la rotazione della leva 401 in allontanamento dalla seconda posizione di fine corsa (e quindi in senso antiorario rispetto alle figure) e fino al raggiungimento della prima posizione di sostanziale fine corsa di figura 10, si traduce, grazie alla conformazione delle gole 405, che definiscono ognuna la suddetta seconda superficie di contrasto e impegno 408, anch ́essa con sviluppo a arco o camma, in una spinta da parte delle seconde superfici di contrasto e impegno 408 sui rispettivi nottolini 402 e quindi sull ́intera parte mobile 300, che viene quindi allontanata progressivamente alla parte fissa 200, laddove con la leva 401 nella prima posizione di fine corsa, e quindi con i nottolini 402 ognuno praticamente all’esterno della rispettiva gola 405, la parte mobile 300 è praticamente svincolata (o comunque svincolabile) da quella fissa 200. Inoltre, come rappresentato, la parte fissa 200 comprende mezzi di sicurezza atti a scongiurare la commutazione accidentale e indesiderata della leva 401, dalla seconda posizione di fine corsa verso la prima posizione di fine corsa.

Detti mezzi di sicurezza comprendono essenzialmente un meccanismo di blocco e sblocco (di per se sostanzialmente noto e quindi non rappresentato e non descritto in dettaglio nel seguito) commutabile tra una prima configurazione di blocco in cui blocca la leva 401 nella seconda posizione di fine corsa, e una configurazione di sblocco in cui la leva 401 può essere ruotata rispetto alla parte fissa 200 dalla seconda posizione di fine corsa verso la prima posizione di fine corsa. Inoltre, la commutazione del meccanismo di blocco e sblocco si ottiene per mezzo di un pulsante di blocco e sblocco 460 (del relativo meccanismo), laddove agendo in pressione sul pulsante 460 si ottiene la commutazione del meccanismo dalla prima configurazione alla seconda configurazione. In pratica, quindi, con la leva 401 nella propria seconda posizione di fine corsa (figura 13), almeno una piastra 404 e la parte fissa 200 sono reciprocamente vincolate (anche in questo caso per l ́azione in automatico del meccanismo di blocco e sblocco), per cui la commutazione della leva 401 dalla seconda posizione di fine corsa verso la prima posizione di fine corsa è subordinata alla commutazione preventiva del meccanismo dalla prima configurazione alla seconda configurazione mediante pressione sul tasto o pomello 460.

Va comunque considerato, che il meccanismo di blocco non è essenziale ai fini della presente invenzione che, al contrario, trova applicazione anche in attacchi sprovvisti del meccanismo di blocco, o anche in attacchi in cui il meccanismo di blocco svolge la doppia azione di bloccare la lave 401 sia in posizione di chiusura che in posizione di apertura.

Va inoltre notato che le due piastre 404 sono reciprocamente vincolate mediante un albero di rotazione (non rappresentato) che si estende lungo una sede corrispondente della parte fissa 200, e le cui estremità opposte, opportunamente sagomate, impegnano sedi corrispondenti e sagomate in modo corrispondente delle due piastre 404, laddove quindi la messa in rotazione di una piastra 404 per mezzo della leva 401 si traduce nella rotazione contemporanea dell’albero e della seconda piastra 404. Al contrario, con una delle due piastre 404 bloccata dal meccanismo di blocco, anche la seconda piastra 404 sarà bloccata e le due piastre 404 potranno essere messe in rotazione contemporaneamente solo mediante commutazione preventiva del meccanismo di blocco dalla prima configurazione alla seconda configurazione secondo le modalità riassunte in precedenza.

Come anticipato, il gruppo di attacco secondo la presente invenzione comprende una soluzione atta a permettere la commutazione in automatico del coperchio C; detta soluzione è descritta in dettaglio nel seguito, laddove per ragioni di sintesi, nel seguito, si descrivono le fasi di commutazione della leva 401 che coinvolgono il coperchio C.

Con il coperchio C nella posizione di chiusura (seconda posizione di sostanziale fine corsa), in cui copre sostanzialmente il blocco 200 impedendo l’accesso agli innesti 201, e la leva 401 abbassata (seconda posizione di sostanziale fine corsa), si nota come con una prima rotazione della leva 401 verso la prima posizione di sostanziale fine corsa, come rappresentato nelle figure da 6 a 7, la superficie 408 di ognuna delle camme 404 viene a spingere un rullino 8a e rispettivamente 8b del coperchio C, tramutandosi quindi in una prima apertura (rotazione verso la prima posizione) del coperchio C. Il coperchio C è inoltre vincolato alla parte fissa (200) per mezzo di perni 10 che ne permettono la rotazione rispetto ad un asse di rotazione parallelo all’asse di rotazione delle camme 404 e all’asse longitudinale di simmetria comune dei rullini 8a e 8b, il coperchio C essendo inoltre equipaggiato con una ulteriore coppia di rullini 9a e 9b, il cui asse longitudinale di simmetria comune è parallelo all’asse longitudinale di simmetria comune dei primi rullini 8a e 8b. Per cui, durante la suddetta prima rotazione della leva 401, una porzione 404ps della superficie esterna 404pe di ognuna delle camme 404, viene a contatto con un rullino 9a e rispettivamente 9b, laddove quindi, come rappresentato nelle figure 8 e 9, una ulteriore rotazione della leva 401 verso la prima posizione di sostanziale fine corsa, con i rullini 8a e 8b ormai svincolati dalla rispettiva camma 404, si tramuta in una spinta delle superfici 404ps sui rullini 9a e rispettivamente 9b, e quindi nella messa in rotazione del coperchio C verso la posizione di apertura, essendo i rullini 9a e 9b, come anticipato, fuori asse rispetto ai perni 10.

La figura 10 mostra il coperchio C portato nella posizione di apertura dalle camme 404, laddove il coperchio C, come rappresentato, permette il posizionamento della parte mobile 300, essendo in questa condizione le parti mobile 300 e fissa 200 predisposte per essere vincolate reciprocamente come già descritto in precedenza. Per cui, come rappresentato in figura 11 (e 12), durante una prima fase di connessione della parte mobile 300 e della parte fissa 200, la leva 401 e le camme 404 vengono ruotate verso la seconda posizione di fine corsa fino ad ingaggiare i rullini 402 nel profilo interno (gola 405) della rispettiva camma 404. Si noti come i rullini 9a e 9b non sono più in contatto con il profilo esterno (superficie esterna 404pe) della rispettiva camma 404 e il tappo o coperchio C non si trova più in posizione completamente aperta.

Infatti, il coperchio C, sotto la spinta di una o più molle torsionali 13 che tendono a riportarlo in posizione chiusa, entra in contatto con il manicotto 14 assemblato in corrispondenza di una linea idraulica 301 della parte mobile 300.

In fig. 13 è illustrata la completa connessione della parte mobile 300 nella (con la) parte fissa 200.

Si noti come il manicotto 14 mantiene il tappo o coperchio C sostanzialmente nella stessa posizione illustrata in fig.12, laddove il manicotto 14 ha inoltre la funzione di impedire che il tappo o coperchio C possa danneggiarsi entrando in contatto con le linee idrauliche della parte mobile 300.

In questa posizione entra in azione il dispositivo di blocco che assicura il mantenimento in posizione della leva 401 e delle camme 404 e garantisce una protezione contro lo sgancio accidentale.

La fase di svincolo o scollegamento della parte mobile 300 dalla parte fissa 200 può essere riassunta come segue.

Partendo dalla condizione di vincolo reciproco di figura 14, la prima operazione per eseguire la disconnessione della parte mobile 300 dalla parte fissa prevede lo sblocco della leva 401 mediante pressione sul tasto 460.

La fase di svincolo quindi procede, come rappresentato in figura 15, con la rotazione della leva 401 e delle camme 404 verso la prima posizione di fine corsa, laddove durante detta prima rotazione, i rullini 402 solidali alla parte mobile 300 scorrono nel profilo interno (nella gola) 405 della rispettiva camma 404, generando la separazione della stessa parte mobile 300 dalla parte fissa 200. Durante questa fase, analogamente a quanto avviene durante la fase corrispondente della connessione, il tappo o coperchio C rimane in contatto con il manicotto 14.

La figura 16 mostra l’avvenuta completa rotazione delle camme 404 e della leva 401, laddove la superficie di spinta 404ps di ognuna delle camme 404, essendo venuto a contatto con il rispettivo rullino 9a ha provocato la completa apertura del tappo o coperchio C e quindi il distacco del tappo o coperchio C dal manicotto 14. Con le camme 404 nella posizione di figura 16 è possibile sfilare la parte mobile 300 dalla parte fissa 200 (figura 17).

La figura 18 mostra la successiva fase intermedia di riposizionamento della leva 401 e delle camme 404 nella seconda posizione di fine corsa; durante questa fase, i rullini 9a e 9b rimangono a contatto ognuno con la rispettiva superficie 404ps della camma 404; in pratica, il tappo o coperchio C, sotto la spinta delle molle 13, segue le camme 404 nella loro rotazione verso la seconda posizione di fine corsa.

Durante invece la fase successiva (figura 19), i rullini 8a e 8b vanno a posizionarsi ognuno davanti alla gola 405 della rispettiva camma 404, laddove si interrompe il contatto tra i rullini 9a e 9b e la superficie 404ps della rispettiva camma 404.

La figura 20 mostra la parte mobile 300 disconnessa dalla parte fissa 200 e con il tappo o coperchio C in posizione di chiusura. Si noti come i rullini 8a e 8b risultino ognuno bloccato nella gola 405 della rispettiva camma 404, essendo quindi impedita in questo modo qualsiasi involontaria commutazione del tappo o coperchio C verso la posizione di apertura.

Infine, in figura 21 è rappresentata una sezione con la parte mobile 300 disconnessa e con il tappo o coperchio C chiuso, da cui si evince la presenza di una guarnizione 15 presente nel tappo o coperchio C che viene compressa contro la parte fissa 200 in modo tale da garantire la tenuta contro acqua e sporco e quindi la perfetta protezione degli innesti 201.

Si è quindi dimostrato per mezzo della descrizione dettagliata precedente delle forme di realizzazione della presente invenzione rappresentate nelle tavole di disegno, che la presente invenzione permette di raggiungere gli scopi prefissati superando gli inconvenienti riscontrati nello stato della tecnica.

In particolare, la presente invenzione permette la commutazione automatica del coperchio C dalla seconda posizione di sostanziale fine corsa (di chiusura) verso la prima posizione di sostanziale fine corsa (di apertura). Inoltre, la presente invenzione permette di scongiurare la commutazione accidentale del coperchio dalla posizione di chiusura a quella di apertura, e inoltre di garantire la perfetta tenita del coperchio C, e quindi in definitiva la perfetta ed affidabile protezione della parte fissa 200, in particolare degli uno o più innesti 201.

Sebbene la presente invenzione sia stata chiarita in precedenza mediante descrizione dettagliata delle forme di realizzazione rappresentate nelle tavole di disegno, la presente invenzione non è limitata alle forme di realizzazione descritte in precedenza e rappresentate nelle tavole di disegno. Al contrario, rientrano nell’ambito della presente invenzione tutte quelle modifiche e/o varianti realizzative delle forme di realizzazione descritte in precedenza e rappresentate nelle tavole di disegno che appariranno ovvie e immediate agli esperti del ramo.

Ad esempio, sebbene nelle forme di realizzazione descritte in precedenza con riferimento alle tavole di disegno le parti mobile 300 e fissa 200 siano comprensive di una pluralità di innesti 301 e rispettivamente 201, il numero degli innesti può variare a seconda delle esigenze e/o età o circostanze, da un minimo di uno a un massimo che dipende dalla tipologia di circuiti idraulici da collegare. Inoltre, la leva potrà essere fissata ruotabilmente indifferentemente alla parte fissa 200 (come negli esempi descritti e rappresentati) e alla parte mobile 300, laddove in questo ultimo caso i mezzi di impegno o contrasto 402 saranno parte della parte fissa.

E ancora, gli innesti 201 e 301 potranno essere di qualsiasi tipo, ad esempio, ma non necessariamente, del tipo comprensivo di un dispositivo di auto trattenimento (reciproco tra innesto maschio e innesto femmina), in particolare con una corona di sfere e relativa gola di alloggiamento nell’innesto maschio e ghiera di bloccaggio nell’innesto femmina, gli innesti con dispositivo di auto trattenimento conferendo maggiore stabilità al vincolo meccanico tra parte fissa 200 e parte mobile 300. L’ ambito della presente invenzione è quindi definito dalle rivendicazioni.

Claims (15)

1. RIVENDICAZIONI 1. Blocco fisso (200) di un attacco idraulico e/o pneumatico (100), detto blocco fisso (200) essendo atto a essere fissato a una macchina operatrice principale e a essere alternativamente vincolato a e svincolato da un blocco mobile (300), detto blocco fisso (200) comprendendo primi mezzi meccanici di vincolo (401, 404) commutabili tra una prima posizione e una seconda posizione, laddove la commutazione di detti primi mezzi meccanici di vincolo (401, 404) di detto blocco fisso (200) dalla detta prima posizione alla detta seconda posizione e dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nell’impegno progressivo di secondi mezzi di impegno e vincolo (402) di detto blocco mobile (300) e nel vincolo meccanico di detti blocco fisso (200) e blocco mobile (300) e rispettivamente nel disimpegno di detti secondi mezzi di impegno e vincolo (402) di detto blocco mobile (300) e quindi nello svincolo meccanico di detti blocco fisso (200) e blocco mobile (300), laddove detto blocco fisso (200) comprende un coperchio commutabile tra una prima posizione e una seconda posizione; caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi meccanici di vincolo (401, 404) e detto coperchio sono conformati in modo tale per cui, con il detto coperchio e i detti primi mezzi di vincolo (401, 404) nella detta seconda posizione, la commutazione di detti primi mezzi meccanici di vincolo (401, 404) dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nella commutazione automatica di detto coperchio dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione.
2. 2. Blocco fisso (200) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, detto coperchio comprende primi mezzi di impegno e vincolo, e dal fatto che la commutazione di detti primi mezzi di vincolo (401, 404) dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detti primi mezzi di vincolo (401, 404) e detti primi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio, e quindi nella commutazione automatica di detto coperchio dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione.
3. 3. Blocco fisso (200) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di vincolo (401, 404) definiscono una prima superficie di impegno, e dal fatto che la commutazione di detti primi mezzi di vincolo (401, 404) dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detta prima superficie di impegno di detti primi mezzi di vincolo (401, 404) e detti primi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio, e quindi nella commutazione automatica di detto coperchio dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione.
4. 4. Blocco fisso (200) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi meccanici di vincolo (401, 404) comprendono una leva (401) commutabile per rotazione che definisce detta prima superficie di impegno, laddove la commutazione di detta leva (401) nella detta prima posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detta prima superficie di impegno di detta leva (401) e di detti primi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio.
5. 5. Blocco fisso (200) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di vincolo (401, 404) definiscono una seconda superficie di impegno, laddove la commutazione di detti primi mezzi di vincolo (401, 404) dalla detta prima posizione alla detta seconda posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detta seconda superficie di impegno e detti secondi mezzi di impegno e vincolo (402) di detto blocco mobile (300) e nel vincolo meccanico di detti blocchi fisso (200) e mobile (300).
6. 6. Blocco fisso (200) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta seconda superficie di impegno è definita da detta leva (401).
7. 7. Blocco fisso (200) secondo una delle rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che detto coperchio comprende secondi mezzi di impegno e vincolo, e dal fatto che con il detto coperchio nella detta seconda posizione, la commutazione di detti primi mezzi di vincolo (401, 404) dalla detta prima posizione alla detta seconda posizione si traduce nell’impegno reciproco progressivo di detta seconda superficie di impegno e detti secondi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio e nel vincolo meccanico di detto coperchio.
8. 8. Blocco fisso (200) secondo una delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che detta seconda superficie di impegno è conformata in modo tale per cui, con i detti blocchi fisso (200) e mobile (300) in condizione di vincolo reciproco, la commutazione di detti primi mezzi di vincolo (401, 404) dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce in una spinta su detti secondi mezzi di impegno e vincolo (402) di detto blocco mobile (300) da parte di detta seconda superficie di impegno, e dal fatto che con il detto coperchio nella detta seconda posizione, la commutazione di detti primi mezzi di vincolo (401, 404) dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce in una spinta su detti secondi mezzi di impegno e vincolo di detto coperchio da parte di detta seconda superficie di impegno.
9. 9. Blocco fisso (200) secondo una delle rivendicazioni da 4 a 8, caratterizzato dal fatto che detta leva (401) comprende una piastra (404), e dal fatto che detta prima superficie di impegno è definita da una porzione della superficie periferica esterna di detta piastra (404).
10. 10. Blocco fisso (200) secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta seconda superficie di impegno è definita da un intaglio o tacca cieca che si estende dalla detta superficie periferica esterna di detta piastra (404) verso l’interno di detta piastra (404).
11. 11. Blocco secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detto intaglio o tacca (405) comprende una porzione di estremità cieca (406), e dal fatto che con detti blocco fisso (200) e mobile (300) in condizione di vincolo reciproco e con la detta leva (401) nella detta prima posizione di commutazione, detti secondi mezzi di impegno e vincolo (402) sono posizionati in corrispondenza di detta porzione di estremità (406) cieca.
12. 12. Blocco fisso secondo una delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzato dal fatto che detto blocco fisso (200) comprende almeno un primo innesto idraulico maschio o femmina (201) ed è quindi atto a costituire la parte terminale di un primo circuito idraulico di detta macchina operatrice principale.
13. 13. Blocco fisso (200) secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detto primo innesto idraulico maschio o femmina (201) di detto blocco fisso è atto a essere collegato idraulicamente con un secondo innesto idraulico rispettivamente femmina o maschio (301) di detto blocco mobile (300), laddove detto blocco mobile (300) è quindi atto a costituire la parte terminale di un secondo circuito idraulico di una attrezzatura.
14. 14. Blocco fisso (200) secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detti almeno un primo innesto idraulico (201) di detta parte fissa (200) e almeno un secondo innesto idraulico (301) di detta parte mobile (300) sono atti a essere collegati idraulicamente in modo da realizzare il collegamento idraulico tra i detti circuiti idraulici primo e secondo rispettivamente di detta macchina operatrice principale e detta attrezzatura, e dal fatto che la commutazione di detti primi mezzi meccanici di vincolo (401) nella detta seconda posizione si traduce oltre che nel vincolo meccanico di detti blocchi fisso (200) e mobile (300), anche nel collegamento idraulico tra detti innesti primo (201) e secondo (301) rispettivamente di detti blocchi fisso (200) e rispettivamente mobile (300).
15. 15. Attacco idraulico e/o pneumatico (100), detto attacco (100) comprendendo un blocco fisso (200) atto a essere fissato a una macchina operatrice principale e un blocco mobile (300), detto blocco fisso (200) comprendendo primi mezzi meccanici di vincolo (401, 404) commutabili tra una prima posizione e una seconda posizione, laddove la commutazione di detti primi mezzi meccanici di vincolo (401, 404) di detto blocco fisso (200) dalla detta prima posizione alla detta seconda posizione e dalla detta seconda posizione alla detta prima posizione si traduce nell’impegno progressivo di secondi mezzi di impegno e vincolo (402) di detto blocco mobile (300) e nel vincolo meccanico di detti blocco fisso (200) e blocco mobile (300) e rispettivamente nel disimpegno di detti secondi mezzi di impegno e vincolo (402) di detto blocco mobile (300) e quindi nello svincolo meccanico di detti blocco fisso (200) e blocco mobile (300), laddove detto blocco fisso (200) comprende un coperchio commutabile tra una prima posizione e una seconda posizione; caratterizzato dal fatto che detto blocco fisso (200) è un blocco fisso (200) seconda una delle rivendicazioni da 1 a 14.