IT201800000625A1 - Macchina levigatrice con nastro trasversale - Google Patents

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IT201800000625A1
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IT
Italy
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pressure
belt
sanding machine
pad
abrasive belt
Prior art date
Application number
IT201800000625A
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Inventor
Eligio Baù
Alessandro Costa
Original Assignee
Costa Levigatrici Spa
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Description

TITOLO: MACCHINA LEVIGATRICE CON NASTRO TRASVERSALE
CAMPO DELLA TECNICA
La presente invenzione si riferisce a una macchina levigatrice, in particolare per la lavorazione di superfici di legno, che comprende un piano di supporto e trasporto per l’avanzamento dei pezzi da lavorare e un telaio che supporta almeno un gruppo di levigatura a nastro in cui il gruppo di levigatura comprende un nastro abrasivo che si estende e ruota trasversalmente rispetto alla direzione d’avanzamento di detto piano di supporto e trasporto. All’interno di detto nastro abrasivo è disposto un tampone pressore atto a premere il nastro contro il pezzo da lavorare. Il tampone è disposto con un’inclinazione rispetto all’estensione di detto nastro abrasivo.
STATO DELLA TECNICA
Macchine per la lavorazione di superfici piane o sagomate, come la levigatura, comprendono generalmente uno o più nastri continui, longitudinali o trasversali, che effettuano a contatto con il pezzo da lavorare che passa sotto il nastro in rotazione la levigatura della superficie. Tali unità di levigatura, come altri tipi di lavorazione di superfici di legno, sono ampiamente note all’esperto e descritte, per esempio, nella norma ISO 19085-8:2017. Nastri longitudinali ruotano nel senso della direzione d’avanzamento del pezzo o nel senso opposto, mentre nastri trasversali ruotano trasversalmente rispetto alla direzione d’avanzamento del pezzo da lavorare.
La lavorazione di grandi superfici, in particolare nel caso dell’utilizzo di nastri trasversali, comporta delle problematiche relativamente a percorsi abrasivi lunghi e aree di pressione esageratamente grandi. Nel brevetto tedesco DE 951766 il problema viene risolto inclinando il tampone pressore all’interno del nastro trasversale cosicché si copre un’area abrasiva grande con un’area di pressione effettiva minore non impegnando ogni settore del nastro abrasivo in modo tale che alla zona interessata dal tampone arrivino parti del nastro fresche non intasate da polvere. Una posizione inclinata del tampone all’interno del nastro diminuisce il percorso abrasivo di ogni grano e riduce l’usura del nastro abrasivo. In questo senso lavorano anche i nastri trasversali descritti nella domanda di brevetto DE 1113 391 e nel brevetto DD 17182 che a loro volta permettono la lavorazione di grandi superfici riducendo la pressione di appoggio necessaria, ovvero l’area di pressione. Il percorso abrasivo non è più determinato dalla lunghezza del tampone pressore ma dalla sua larghezza in combinazione con la sua posizione inclinata. Anche un tampone relativamente stretto è in grado di coprire con la sua inclinazione l’intera larghezza del nastro abrasivo. Ogni grano abrasivo viene premuto solo su una parte del suo percorso contro il pezzo da lavorare ed esegue un lavoro abrasivo.
Nei documenti sopra citati il pezzo da lavorare viene introdotto in modo inclinato rispetto al nastro abrasivo per compensare la posizione inclinata del tampone, ciò che richiede un inserimento manuale e poco pratico dei pezzi da lavorare e, per esempio, anche una correzione della posizione del pezzo se dopo il nastro con il tampone inclinato dovesse seguire un’unità di lavorazione non inclinata rispetto al nastro trasportatore.
ESPOSIZIONE DELL’INVENZIONE
L’invenzione si pone lo scopo di superare i suddetti inconvenienti. Un ulteriore scopo dell’invenzione è l’ulteriore riduzione dell’area di pressione d’appoggio nel nastro trasversale.
I suddetti scopi e altri che diventano evidenti dalla seguente descrizione, sono raggiunti da una macchina levigatrice, in particolare per la lavorazione di superfici di legno, che comprende:
(a) un piano di supporto e trasporto per l’avanzamento dei pezzi da lavorare;
(b) un telaio che supporta almeno un gruppo di levigatura a nastro in cui
(b-1) il gruppo di levigatura comprende un nastro abrasivo che si estende e durante l’esercizio ruota trasversalmente, in particolare perpendicolarmente, rispetto alla direzione d’avanzamento di detto piano di supporto e trasporto, (b-2) all’interno di detto nastro abrasivo è disposto un tampone pressore che è disposto con un’inclinazione rispetto all’estensione di detto nastro abrasivo e che è atto a premere il nastro contro il pezzo da lavorare.
La macchina levigatrice è caratterizzata dal fatto che:
(i) il tampone pressore è suddiviso in una pluralità di elementi pressori singolarmente azionabili;
(ii) la macchina levigatrice comprende inoltre come barra di controllo una serie di sensori, almeno un sensore per ogni elemento pressore del tampone, in cui detta barra è disposta parallelamente a detto nastro abrasivo; e in cui (iii) la macchina levigatrice comprende inoltre un’unità di controllo che controlla l’azionamento dei singoli elementi pressori in base alle informazioni ricevute dai sensori compensando le distanze differenti tra sensore e rispettivo elemento pressore attraverso la larghezza di lavorazione.
Sono ipotizzabili anche lavorazioni di superfici metalliche o di materia plastica. Il piano di supporto e trasporto è ovviamente atto a trasportare il pezzo da lavorare sotto l’almeno un gruppo di levigatura. In altre varianti dell’invenzione, è ipotizzabile che lungo il percorso del pezzo da lavorare ovvero lungo la lunghezza del piano di supporto e di trasporto ci siano disposti più unità di lavorazione, p. es. altri nastri trasversali nel senso dell’invenzione, nastri trasversali con tamponi non inclinati, nastri longitudinali o unità che lavorano con spazzole, ecc.; e questo nelle più svariate combinazioni che la persona esperta del ramo sceglie facilmente in base alle sue esigenze.
In una variante preferita della macchina levigatrice secondo l’invenzione, questa comprende inoltre altre unità di lavorazione in cui sono previsti elementi sezionati, disposti in forma inclinata o meno rispetto all’estensione della barra di controllo, in cui a ogni sezione è attribuito uno di detti sensori. Ogni sezione è quindi controllabile da un rispettivo sensore. Con un’unica barra di controllo si possono gestire quindi più elementi sezionati, questo indipendentemente dalla loro posizione inclinata o meno.
L’inclinazione significa quindi una posizione obliqua del tampone all’interno del nastro trasversale. Il tampone è conseguentemente anche inclinato rispetto alla direzione d’avanzamento di detto piano di supporto e trasporto e quindi non ha una direzione perpendicolare rispetto alla direzione d’avanzamento.
Ovviamente il tampone pressore non preme l’intero nastro contro il pezzo da lavorare, ma solo le parti interessate dal tampone o dai relativi elementi pressori del tampone sezionato. La suddivisione del tampone pressore in una pluralità di elementi pressori lo qualifica come tampone pressore sezionato. Vantaggiosamente, gli elementi pressori sono mobili solo nella direzione della loro altezza quindi avvicinandoli oppure allontanandoli dal pezzo da lavorare, ma non sono ruotabili attorno all’asse di sollevamento ed abbassamento. Questo può, per esempio, essere raggiunto dalla loro posizione adiacente uno all’altro e con sagomature compatibili tra elementi adiacenti. Il fatto che sono singolarmente azionabili significa che, preferibilmente, possono essere azionati individualmente definendo l’inizio, la durata e vantaggiosamente anche il grado della pressione d’appoggio esercitata attraverso il nastro abrasivo sul pezzo da lavorare.
Vantaggiosamente, la barra di controllo del tampone è fissa e non si muove lungo la sua estensione longitudinale quindi l’estensione che copre la larghezza di lavoro, e non è inclinabile. Il sistema di controllo del tampone secondo l’invenzione non richiede adattamenti della posizione della barra di controllo all’inclinazione del tampone pressore. Vantaggiosamente, la barra di controllo è disposta a monte del nastro trasversale secondo l’invenzione e preferibilmente a tutte le unità di lavorazione della macchina levigatrice. Vantaggiosamente, ogni sensore si trova essenzialmente (permettendo un leggero sfasamento a causa dell’inclinazione degli elementi pressori) di fronte al rispettivo elemento pressore.
Vantaggiosamente, sia la barra di controllo sia il tampone inclinato coprono l’intera larghezza di lavoro della macchina levigatrice ovvero del nastro abrasivo.
La macchina levigatrice secondo l’invenzione permette la lavorazione di pezzi di grandi dimensioni con un nastro trasversale riducendo per la posizione obliqua del tampone l’area della pressione d’appoggio e il percorso abrasivo delle singole zone del nastro abrasivo; inoltre permette con la gestione individuale delle singole sezioni (elementi pressori) del tampone pressore di reagire all’arrivo non contemporaneo di tutte le parti del pezzo da lavorare sotto il nastro abrasivo e rende così possibile una realizzazione di una pressione abrasiva specifica elevata.
Preferibilmente, la barra di controllo - rilevando l’arrivo del pezzo e tastando la sua forma e compensando le distanze differenti da ogni singolo sensore al relativo elemento pressore e considerando la velocità d’avanzamento del pezzo - permette di azionare l’elemento pressore nel momento in cui deve esercitare una pressione d’appoggio sul pezzo da lavorare. La barra di controllo non deve essere adattata nella posizione, vantaggiosamente, può reagire anche a variazioni dell’inclinazione del tampone pressore che comportano il cambiamento delle distanze tra sensore ed elemento pressore. Con un’unica barra di controllo, preferibilmente fissa nella sua posizione, si riesce a gestire anche altre unità di lavorazione della macchina levigatrice, se presenti, che siano disposti obliquamente o parallelamente rispetto alla barra di controllo, senza dover correggere la posizione del pezzo da lavorare durante il suo percorso attraverso la macchina levigatrice.
Varianti dell’invenzione permettono forme di inclinazione diverse, non solo di diversi valori dell’angolo di inclinazione, ma anche variando “il verso dell’inclinazione”: l’angolo dell’ inclinazione che è compreso tra il lato formato dall’estensione del nastro abrasivo e il lato formato dall’estensione del tampone pressore si apre verso destra oppure verso sinistra. I termini “sinistra” e “destra” si riferiscono alla direzione di sguardo in direzione dell’avanzamento del pezzo da lavorare.
Vantaggiosamente, la inclinazione è invertibile tra la posizione con apertura verso destra e la posizione con apertura verso sinistra. L’inversione può essere eseguita con un relativo dispositivo motore oppure montando l’unità di levigatura a nastro trasversale in due posizioni diverse, invertendole di 180°.
In una variante molto preferita dell’invenzione, gli elementi pressori vengono azionati quando il pezzo da lavorare ovvero il suo spigolo entrante nel gruppo di levigatura a nastro trasversale si trova oltre lo spigolo frontale dell’elemento pressore. Preferibilmente, l’azionamento avviene quando il pezzo ha raggiunto almeno l’altezza del centro dell’elemento pressore. Si definiscono come spigolo frontale lo spigolo rivolto verso il pezzo da lavorare in entrata sotto il nastro abrasivo e come centro dell’elemento pressore il punto medio dell’estensione dell’elemento pressore nella direzione della profondità del tampone. Anche se nel caso di nastri trasversali è meno evidente rispetto a lavorazioni con nastri longitudinali, il ritardo dell’appoggio evita una lavorazione esagerata e obliqua degli spigoli del pezzo da lavorare. In più, si compensa il fatto che la distanza tra elemento pressore e sensore che sta alla base della compensazione effettuata dall’unità di controllo, a causa dell’estensione dell’elemento pressore (non si tratta di un punto matematico) e della sua inclinazione, è approssimativa.
Ci sono diversi metodi per compensare le distanze non uguali tra sensore e corrispondente elemento pressore lungo la larghezza di lavoro. In una variante preferita dell’invenzione, la compensazione delle distanze differenti tra sensore e rispettivo elemento pressore nell’unità di controllo avviene definendo:
(I) la distanza tra il centro della serie di sensori e il centro del tampone pressore come punto zero;
(II) distanze inferiori a detta distanza secondo punto (I) come valore da sottrarre; e (III) distanze superiori a detta distanza secondo punto (I) come valore da aggiungere. Il centro della barra di controllo è inteso come punto medio della larghezza della barra di controllo e il centro del tampone pressore come il punto corrispondente al punto medio della barra di controllo sapendo che a ogni sensore è attribuito un elemento pressore. Tale metodo è veloce e ben gestibile con microprocessori attualmente sul mercato e utilizzabile per le velocità d’avanzamento usuali nel settore. Sono trattabili con questo metodo anche cambiamenti delle gradazioni di inclinazione. In alternativa, dispositivi di misurazione di distanze (per esempio con l’aiuto di luce) potrebbero direttamente determinare la distanza tra sensore ed elemento pressore.
Vantaggiosamente, tale metodo permette un facile adattamento della compensazione anche a un’inversione del verso dell’inclinazione invertendo semplicemente il segno dei valori secondo i punti (II) e (III).
Con un altro metodo alternativo, la compensazione delle distanze differenti tra sensore e rispettivo elemento pressore nell’unità di controllo può avvenire partendo da un’estremità della barra di controllo o del tampone pressore e considerando l’angolazione nella determinazione delle distanze tra sensore e relativo elemento pressore in forma consecutiva verso l’altra estremità. Questo sistema presenta qualche ritardo nella risposta, ma è comunque fattibile per velocità non elevate di lavorazione.
Per entrambi i metodi, con riferimento alla figura 3, è descritto come si possono calcolare le differenze nelle distanze che risultano dall’inclinazione del tampone rispetto a una posizione dritta. La scelta del centro dell’elemento pressore per individuare la distanza dell’elemento pressore dalla barra di controllo è un’approssimazione essendo l’elemento pressore non un punto matematico ma presentando delle dimensioni che in più incontrano l’elemento da lavorare in forma obliqua. Per le lavorazioni da effettuare con la macchina levigatrice secondo l’invenzione e con la realizzazione di una pluralità di elementi pressori di dimensioni idonee, per esempio con larghezze dell’elemento che non superano alcuni centimetri (p. es. 4 cm, ma qui l’esperto individua facilmente dimensioni idonei), tale approssimazione è comunque trascurabile.
La macchina levigatrice secondo l’invenzione è particolarmente idonea per la lavorazione di pezzi di grandi dimensioni ridimensionando le forze e aree di pressione d’appoggio, e questo, grazie al sistema barra di controllo e tampone pressore sezionato, anche in modo automatico. Vantaggiosamente, la larghezza di lavorazione utile è uguale a o maggiore di 1.350 mm, preferibilmente uguale a o maggiore di 2.200 mm. Vantaggiosamente, la larghezza utile non supera i 3.600 – 3.700 mm.
Per ridurre ulteriormente l’area specifica della pressione d’appoggio e i rispettivi percorsi abrasivi dei singoli settori del nastro abrasivo e conseguentemente l’usura dello stesso e il riempimento degli interstizi tra i singoli grani con polvere (che è una causa per l’aumento del calore d’attrito), preferibilmente, tra il nastro abrasivo e il tampone pressore è inserito e ruota durante l’esercizio un nastro pressore con rilievi in superficie. Anche questo nastro pressore è un nastro trasversale.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, è previsto un uso della macchina levigatrice secondo l’invenzione in modo tale che lo spigolo frontale del pezzo da lavorare entri parallelamente all’estensione del nastro abrasivo (che a sua volta si estende perpendicolarmente alla direzione d’avanzamento del piano di trasporto) sotto detto nastro abrasivo. Contrariamente allo stato dell’arte citato all’inizio, il sistema di compensazione previsto dall’invenzione permette un inserimento “dritto” dei pezzi da lavorare cosicché i pezzi uscenti dal nastro trasversale con tampone obliquo non devono essere raddrizzati per entrare in successive unità di lavorazione non inclinate e favorendo la gestione automatica della levigatura.
Le caratteristiche descritte per un aspetto dell’invenzione possono essere trasferite mutatis mutandis all’altro aspetto dell’invenzione.
Gli scopi e i vantaggi detti verranno meglio evidenziati durante la descrizione di preferiti esempi di esecuzione dell'invenzione data a titolo indicativo, ma non limitativo.
Varianti dell’invenzione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti. La descrizione di preferiti esempi di esecuzione della macchina levigatrice e del suo uso secondo l’invenzione viene data a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegni.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La fig.1a illustra in una vista dall’alto la successione di due nastri trasversali e la relativa barra di controllo di un esempio esecutivo della macchina levigatrice secondo l’invenzione.
La fig.1b illustra la configurazione della figura 1a in una vista frontale in direzione dell’avanzamento di pezzi da lavorare.
La fig.2 rappresenta in una vista dall’alto il sezionamento dei tamponi pressori della configurazione secondo la figura 1 e la distanza dei singoli elementi pressori rispetto alla barra di controllo.
La fig.3 mostra il dettaglio X della figura 2 che illustra la variazione della distanza degli elementi pressore rispetto a una linea base che corrisponde alla posizione non inclinata.
La fig.4 mostra in un altro esempio esecutivo della macchina levigatrice secondo l’invenzione l’integrazione di nastri trasversali con tamponi pressori inclinati con altre unità di lavorazione.
La fig.5 mostra in una vista prospettica un nastro trasversale con un tampone pressore e un nastro interposto secondo lo stato dell’arte.
La fig.6 mostra in una vista dall’alto un confronto tra un nastro abrasivo trasversale con tampone parallelo e un nastro abrasivo trasversale con un tampone obliquo o inclinato.
La fig.7 mostra in una vista prospettica un nastro abrasivo trasversale con un tampone sezionato inclinato e la relativa barra di controllo parallela al nastro.
DESCRIZIONE DI PREFERITI ESEMPI DI ESECUZIONE
Con riferimento alla figura 1a, si nota la successione di due nastri abrasivi trasversali 2 e 4 e una relativa barra di controllo 6. I nastri 2 e 4 si estendono trasversalmente alla direzione d’avanzamento (freccia a) di pezzi da lavorare e sono realizzati come nastri continui azionati (con un motore non rappresentato) e tensionati tramite i rulli 8. La barra di controllo 6 comprende una serie di sensori 10 (non tutti rappresentati) il cui funzionamento sarà spiegato più avanti. In ogni nastro 2, 4 è disposto un tampone pressore rispettivamente 12 e 14 visibile nella figura grazie all’eliminazione di un pezzo del nastro. I tamponi 12, 14 sono inclinati rispetto all’estensione trasversale del nastro 2, 4 avendo nel caso del nastro 2 un angolo d’inclinazione α1 che si apre verso sinistra e nel caso del nastro 4 un angolo d’inclinazione α2 che si apre verso destra.
La persona esperta del ramo individua facilmente un’angolazione idonea.
La fig. 1b illustra la configurazione della figura 1a in una vista frontale in direzione dell’avanzamento dei pezzi da lavorare. La barra di controllo 6 si trova di fronte ai tamponi pressori 12, 14.
La fig.2 rappresenta in una vista dall’alto il sezionamento dei tamponi pressori 12, 14 della configurazione secondo la figura 1 e la distanza dei singoli elementi pressori 10 (non tutti rappresentati) rispetto alla barra di controllo 6 che è disposta perpendicolarmente rispetto alla direzione d’avanzamento (freccia a) dei pezzi da lavorare. Ogni tampone 12, 14 comprende una serie di singoli elementi pressori adiacenti rappresentati dal loro rispettivo centro 16 (punti centrali della larghezza e della profondità dell’elemento pressore). La distanza b indica l’interasse tra due sensori 10 realizzati come ruotini (p. es. larghi 34 mm). Con c1 e c2 si denominano le due metà (p. es.1105 mm) dell’interasse tra sensori estremi d (p. es.2210 mm). Per ogni elemento pressore 16 esiste un sensore 10 opposto. La distanza tra il centro di un elemento pressore 16 e il suo sensore 10 diminuisce da sinistra a destra, partendo da una distanza massima emax e arrivando a una distanza minima emin. La differenza tra la distanza massima emax e la distanza minima emin è rappresentata da Δe (qui 115,6 mm). L’interasse f dei centri degli elementi pressori 16 (corrisponde all’interasse dei pistoncini a cui sono collegati gli elementi pressori per esercitare una pressione) corrisponde all’interasse b (34 mm). Le due metà g1 e g2 della proiezione (su una linea parallela alla linea base i) dell’interasse k (qui 2210 mm) tra gli elementi pressori (ovvero dei loro centri) estremi corrispondono nell’esempio esecutivo rappresentato a 1103,5 mm. Il punto medio ovvero il punto zero dove c’è la distanza media tra elemento pressore 16 e sensore 10 è rappresentato dalla linea h. L’inclinazione del tampone 12 rispetto a una linea base i parallela all’estensione della barra di controllo 6 è rappresentata dall’angolo α che si manifesta anche rispetto alla linea h. Con m è indicata la distanza tra i tamponi 12 e 14.
La fig.3 mostra il dettaglio X della figura 2 che illustra la variazione della distanza del centro di ogni elemento pressore 16 dalla barra di controllo (non rappresentata). Con p si denomina una linea che passa attraverso tutti i centri di tutti gli elementi pressori 16, il cui interasse è indicato, corrispondentemente alla figura 2, con f. I centri sono equidistanti tra di essi. Una linea o inizia nell’elemento pressore più vicino alla barra di controllo 16.0 e si estende parallelamente all’estensione di quest’ultima. Con y1, y2, y3, y4, … yn si indicano le distanze dei singoli elementi pressori dalla linea o. Con s viene denominato l’interasse tra il primo elemento pressore 16.0 e l’ennesimo elemento pressore 16.n. L’interasse generalmente si calcola moltiplicando l’interasse f con il numero n del rispettivo elemento pressore da considerare rispetto all’elemento pressore 16.0. La relativa distanza yn dell’elemento pressore 16.n dalla linea base o, rispetto alla quale il tampone 12 è inclinato con l’angolo α (qui 3°), si calcola con la formula (1):
yn = f · n · senα (1),
per motivi di visibilità ogni yn è disegnato un po’ spostato rispetto alla vera posizione all’altezza del centro 16.n.
La fig. 4 mostra in un altro esempio esecutivo della macchina levigatrice secondo l’invenzione l’integrazione di nastri trasversali con tamponi pressori inclinati con altre unità di lavorazione. Uno o più nastri trasversali con un tampone inclinato nel senso dell’invenzione possono essere integrati in macchine levigatrici che comprendono anche altre unità di lavorazione. In forma esemplare, la figura 4 presenta nella direzione d’avanzamento aa dei pezzi da levigare 118 disposti su un nastro trasportatore 120, un primo nastro trasversale 104a con un tampone pressore inclinato 114a, due nastri longitudinali 122, 124 disposti (come anche i loro tamponi pressori sezionati 126, 128) perpendicolarmente alla direzione d’avanzamento aa, un secondo nastro trasversale 104b con un tampone pressore inclinato 114b e a una distanza più elevata rispetto alle distanze tra le unità finora descritte un terzo nastro trasversale 104c con un tampone pressore inclinato 114c, un’unità di spazzole 130 trasversali a cinghia per la pulizia trasversale e infine un soffiatore 132 per eliminare le ultime tracce di polvere. I nastri longitudinali 122 e 124 ruotano in senso opposto rispetto alla direzione d’avanzamento aa del nastro trasportatore 120, come indicato dalle frecce bb. Le direzioni di rotazione dei nastri trasversali 104a, 104b, 104c si alternano tra senso orario (frecce cc) e senso antiorario (freccia dd) rispetto alla direzione d’avanzamento aa dei pezzi 118 da levigare. Ovviamente sono possibili altre combinazioni di unità di lavorazione che vengono facilmente individuate dalla persona esperta del ramo a seconda della lavorazione desiderata.
Tutti i tamponi rappresentati 114a, 126, 128, 114b, 114c sono sezionati con lo stesso numero di elementi pressori, che sono tutti gestibili dalla stessa barra di sensori (non rappresentata) parallela ai tamponi 126 e 128. A ogni sensore corrisponde in ogni tampone un relativo elemento pressore. Secondo l’invenzione, è possibile controllare elementi lavorativi inclinati o meno all’interno della stessa macchina levigatrice senza dover prevedere barre di controllo per ogni unità di lavoro, senza dover adattare la posizione della barra di controllo e senza dover correggere la posizione del pezzo da lavorare tra le singole unità di lavorazione. La fig.5 mostra in una vista prospettica un nastro abrasivo trasversale 240 con un tampone pressore 214.1 e un nastro interposto 242 secondo lo stato dell’arte. I nastri 240 e 242 vengono ruotati e tensionati da rispettivi rulli rispettivamente 244 e 246. Il nastro 242 interposto presenta dei rilievi sagomati 248 che fanno sì che non tutti i grani del settore del nastro premuto dal tampone 214.1 subiscono la stessa forza. Tale principio del doppio nastro e dell’impiego di un tampone pressore, noto con i suoi vantaggi dallo stato dell’arte, può essere applicato anche su nastri trasversali con tamponi inclinati nel senso dell’invenzione. Il nastro interposto qui è parallelo all’estensione del tampone pressore.
La fig.6 mostra in una vista dall’alto un confronto tra un nastro abrasivo trasversale 240 con tampone parallelo 214.1 e un nastro abrasivo trasversale 204 con un tampone obliquo o inclinato 214.2. Per entrambi i nastri 204 e 240 può essere utilizzato lo stesso tipo di tampone, cambia soltanto la sua posizione (214.1 oppure 214.2) rispetto all’estensione del nastro. Nel caso del nastro 204 con tampone inclinato 214.2, il nastro ha una larghezza maggiore rispetto al nastro 240 con tampone parallelo 214.1. La larghezza del nastro viene dettata anche dal grado di inclinazione del tampone. Con il tampone inclinato 214.2 aumenta la superficie abrasiva e naturalmente l’area levigata per periodo di tempo, accennato dalle aree 218.1 e 218.2 trovantesi in lavorazione sotto i rispettivi nastri 240 e 204.
Infine, la fig. 7 mostra in una vista prospettica in forma più dettagliata il nastro abrasivo trasversale 204 della figura 6 con un tampone sezionato inclinato 214.2 e la relativa barra di controllo 206 parallela al nastro 204. Il tampone è composto da una pluralità di elementi pressori 216 con relativi pistoni 217 per esercitare pressione sugli elementi pressori 216. Il nastro 204 è azionato e tensionato tra due rulli 208. La barra di controllo 206 è composta da una serie di sensori 210 il cui numero corrisponde al numero degli elementi pressori 216. Tra tampone 214.2 e nastro abrasivo 204 è interposto con nastro 205 con rilievi 207 con la funzione di cui sopra e tensionato e azionato da due rulli 209. L’unità di levigatura 201 composta da nastro trasversale 204, un nastro interposto 205 e un tampone pressore 214.2 lavora un pezzo 218.
La presente invenzione risolve i problemi sopra esposti e ha fornito una macchina levigatrice a nastro trasversale che permette la lavorazione di pezzi di grandi dimensioni, in particolare con larghezze di lavoro uguali a o maggiori di 1.350 mm, preferibilmente uguali a o maggiori di 2.200 mm riducendo l’area di pressione d’appoggio e riducendo così anche l’usura del nastro abrasivo. L’invenzione permette la gestione automatica di un tampone inclinato compensando le variazioni di distanza tra barra di controllo e tampone ed evita correzioni delle posizioni della barra di controllo o anche del pezzo da lavorare, indipendentemente dalle unità di lavorazione presenti nella macchina levigatrice.
In fase esecutiva, alla macchina levigatrice e al suo uso, oggetto dell’invenzione, potranno essere apportate ulteriori modifiche o varianti esecutive non descritte e non rappresentate nelle tavole allegate. Qualora tali modifiche o tali varianti dovessero rientrare nell’ambito delle rivendicazioni che seguono, si dovranno ritenere tutte protette dal presente brevetto.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina levigatrice, in particolare per la lavorazione di superfici di legno, comprendente: (a) un piano di supporto e trasporto (120) per l’avanzamento dei pezzi (118; 218) da lavorare; (b) un telaio che supporta almeno un gruppo di levigatura a nastro (201) in cui (b-1) il gruppo di levigatura (201) comprende un nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204) che si estende e durante l’esercizio ruota trasversalmente, in particolare perpendicolarmente, rispetto alla direzione d’avanzamento (a; aa) di detto piano di supporto e trasporto (120), (b-2) all’interno di detto nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204) è disposto un tampone pressore (12, 14; 114a, 114b, 114c; 214.2) che è disposto con un’inclinazione rispetto all’estensione di detto nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204) e che è atto a premere il nastro contro il pezzo da lavorare (118; 218); caratterizzata dal fatto che (i) detto tampone pressore (12, 14; 114a, 114b, 114c; 214.2) è suddiviso in una pluralità di elementi pressori (16, 16.0, 16.n; 216) singolarmente azionabili; (ii) detta macchina levigatrice comprende inoltre come barra di controllo (6; 206) una serie di sensori (10; 210), almeno un sensore (10; 210) per ogni elemento pressore (16, 16.0, 16.n; 216) del tampone pressore (12, 14; 114a, 114b, 114c; 214.2) in cui detta barra di controllo (6; 206) è disposta parallelamente a detto nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204); e in cui (iii) detta macchina levigatrice comprende inoltre un’unità di controllo che controlla l’azionamento dei singoli elementi pressori (16, 16.0, 16.n; 216) in base alle informazioni ricevute dai sensori (10; 210) compensando le distanze differenti tra sensore (10; 210) e rispettivo elemento pressore (16, 16.0, 16.n; 216) attraverso la larghezza di lavorazione.
  2. 2) Macchina levigatrice secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che l’angolo di detta inclinazione che è compreso tra il lato formato dall’estensione del nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204) e il lato formato dall’estensione del tampone pressore (12, 14; 114a, 114b, 114c; 214.2) si apre verso destra oppure verso sinistra.
  3. 3) Macchina levigatrice secondo la rivendicazione 2 caratterizzata dal fatto che detta inclinazione è invertibile tra la posizione con apertura verso destra e la posizione con apertura verso sinistra.
  4. 4) Macchina levigatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che la compensazione delle distanze differenti tra sensore (10; 210) e rispettivo elemento pressore (16, 16.0, 16.n; 216) nell’unità di controllo avviene definendo: (I) la distanza tra il centro della barra di controllo (6; 206) e il centro del tampone pressore (12, 14; 114a, 114b, 114c; 214.2) come punto zero (h); (II) distanze inferiori (emin) a detta distanza secondo punto (I) come valore da sottrarre; e (III) distanze superiori (emax) a detta distanza secondo punto (I) come valore da aggiungere.
  5. 5) Macchina levigatrice secondo le rivendicazioni 3 e 4 caratterizzata dal fatto che con l’inversione di detta inclinazione si inverte il segno dei valori secondo i punti (II) e (III).
  6. 6) Macchina levigatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 caratterizzata dal fatto che la compensazione delle distanze differenti (emin, …, emax) tra sensore (10; 210) e rispettivo elemento pressore (16, 16.0, 16.n; 216) nell’unità di controllo avviene partendo da un’estremità della barra di controllo (6; 206) o del tampone pressore (12, 14; 114a, 114b, 114c; 214.2) e considerando l’angolazione (α) nella determinazione delle distanze tra sensore e relativo elemento pressore in forma consecutiva verso l’altra estremità.
  7. 7) Macchina levigatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti elementi pressori (16, 16.0, 16.n; 216) vengono azionati quando il pezzo da lavorare (118; 218) ovvero il suo spigolo si trova oltre lo spigolo frontale di detto elemento pressore (16, 16.0, 16.n; 216), preferibilmente almeno all’altezza del centro di detto elemento pressore (16, 16.0, 16.n; 216), definendo come spigolo frontale lo spigolo rivolto verso il pezzo da lavorare (118; 218) in entrata sotto il nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204) e come centro di detto elemento pressore (16, 16.0, 16.n; 216) il punto medio dell’estensione dell’elemento pressore (16, 16.0, 16.n; 216) in direzione della profondità del tampone.
  8. 8) Macchina levigatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che tra detto nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204) e detto tampone pressore (12, 14; 114a, 114b, 114c; 214.2) è disposto un nastro pressore (205) con rilievi (207) in superficie.
  9. 9) Macchina levigatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta macchina levigatrice comprende inoltre altre unità di lavorazione in cui sono previsti elementi sezionati (126, 128) in cui a ogni sezione è attribuito uno di detti sensori.
  10. 10) Uso della macchina levigatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che lo spigolo frontale di detto pezzo da lavorare (118; 218) entra parallelamente all’estensione del nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204) sotto detto nastro abrasivo (2,4; 104a, 104b, 104c; 204).
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