IT201700006108A1 - Apparato per montare e smontare uno pneumatico rispetto ad un rispettivo cerchione - Google Patents

Apparato per montare e smontare uno pneumatico rispetto ad un rispettivo cerchione

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IT201700006108A1
IT201700006108A1 IT102017000006108A IT201700006108A IT201700006108A1 IT 201700006108 A1 IT201700006108 A1 IT 201700006108A1 IT 102017000006108 A IT102017000006108 A IT 102017000006108A IT 201700006108 A IT201700006108 A IT 201700006108A IT 201700006108 A1 IT201700006108 A1 IT 201700006108A1
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IT
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longitudinal axis
lever
rim
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tool
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IT102017000006108A
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Giulio Corghi
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Description

Apparato per montare e smontare uno pneumatico rispetto ad un rispettivo cerchione.
La presente invenzione ha per oggetto un apparato e un metodo per il montaggio e lo smontaggio di uno pneumatico su e da un cerchione di una ruota di un veicolo.
Tali apparati vengono comunemente denominati “macchine smontagomme” e, ordinariamente, hanno un gruppo portaruota su cui il cerchione viene fissato e messo in rotazione attorno al proprio asse.
Contemporaneamente alla rotazione della ruota, un utensile viene mantenuto inserito tra un tallone dello pneumatico una corrispondente flangia del cerchio, per causare l’inserimento o l’estrazione dello pneumatico dal cerchione.
Ad esempio, i documenti brevettuali EP1785712 e US9434219 descrivono macchine smontagomme in cui è previsto che due utensili siano attivi contemporaneamente sullo pneumatico, da lati opposti, ovvero su talloni opposti dello pneumatico.
Dal documento brevettuale US3942575, è nota una macchina smontagomme in cui la ruota viene mantenuta ferma mentre un utensile viene fatto ruotare lungo una traiettoria circolare attorno all’asse della ruota.
Tuttavia, tali soluzioni hanno lo svantaggio di sottoporre il tallone a sforzi tensionali che comportano un rischio di danneggiamento dello pneumatico.
Scopo del presente trovato è rendere disponibile un apparato e un metodo per il montaggio e lo smontaggio di uno pneumatico su e da un cerchione di una ruota di veicolo, che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
Detti scopi sono pienamente raggiunti dall’apparato e dal metodo oggetto del presente trovato, che si caratterizzano per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.
L’apparato secondo la presente descrizione è un apparato per il montaggio di uno pneumatico su un cerchione di una ruota di un veicolo, e/o per lo smontaggio dello pneumatico dal cerchione della ruota del veicolo.
L’apparato comprende un primo utensile a leva. Con l’espressione “utensile a leva” si intende un utensile conformato a leva; è un utensile sostanzialmente astiforme, ovvero di forma allungata; il primo utensile a leva è allungato lungo un primo asse.
In una forma realizzativa, il primo utensile a leva ha un’estremità uncinata o ricurva. In una forma realizzativa, il primo utensile a leva ha detto uncino o porzione ricurva rivolta radialmente in opposizione all’asse longitudinale. In una forma realizzativa, il primo utensile a leva ha forma appiattita.
L’utensile a leva è operativamente interponibile tra un tallone dello pneumatico e una corrispondente flangia del cerchione.
Il primo utensile a leva è mobile, in almeno un primo verso di rotazione, lungo una traiettoria circolare definente un raggio rispetto a un asse longitudinale. In altre parole, il primo utensile a leva è mobile per rotazione attorno all’asse longitudinale, mantenendosi a una distanza (costante, durante la rotazione relativa tra ruota e utensili a leva) da detto asse longitudinale, la quale distanza è pari a detto raggio.
In una forma realizzativa, il primo utensile a leva, durante il suo movimento lungo detta traiettoria circolare, si mantiene disposto lungo un piano contenente il proprio primo asse e passante per l’asse longitudinale, in cui tale piano ruota attorno all’asse longitudinale insieme al primo utensile a leva.
La capacità del primo utensile a leva di inserirsi tra il tallone dello pneumatico e la flangia del cerchione è funzionale sia all’operazione di montaggio che all’operazione di smontaggio.
In una forma realizzativa, l’apparato include anche un secondo utensile a leva.
In una forma realizzativa (che non verrà ulteriormente descritta nel seguito) è previsto che il secondo utensile a leva sia stazionario rispetto alla traiettoria circolare, e che sia solo il primo utensile a leva a ruotare lungo la traiettoria circolare.
Preferibilmente, il secondo utensile a leva è mobile anch’esso lungo detta traiettoria circolare. Ciò permette di ridurre i tempi di completamento delle operazioni di montaggio e smontaggio.
Dunque, in una forma realizzativa, vi sono due utensili a leva contemporaneamente inseriti tra pneumatico e cerchione, in presa sul tallone dello pneumatico, i quali hanno un moto relativo rispetto allo pneumatico, per cui si spostano relativamente allo pneumatico, seguendo il bordo anulare del cerchione (anche il tallone dello pneumatico ha un profilo anulare); preferibilmente, in tale movimento relativo, sono gli utensili a leva a spostarsi attorno all’asse longitudinale.
In generale, il secondo utensile a leva può avere una o più (o tutte) delle caratteristiche descritte sopra per il primo utensile a leva.
Dunque, il secondo utensile a leva è operativamente interponibile tra il tallone dello pneumatico e la flangia del cerchione.
Il secondo utensile a leva è configurato per contro-ruotare rispetto al primo utensile a leva e spostarsi lungo detta traiettoria circolare con verso di rotazione opposto al verso di rotazione del primo utensile a leva.
L’apparato è configurato per movimentare il primo e il secondo utensile a leva in versi opposti, contemporaneamente, lungo detta traiettoria circolare.
In una forma realizzativa, il primo e il secondo utensile a leva sono reciprocamente posizionabili per definire almeno una prima configurazione operativa dell’apparato, in cui il primo e il secondo utensile a leva sono in posizione avvicinata l’uno rispetto all’altro, e una seconda configurazione operativa dell’apparato, in cui sono in posizione allontanata l’uno rispetto all’altro. Nella posizione avvicinata, corrispondente alla prima configurazione operativa dell’apparato, il primo e il secondo utensile a leva sono sostanzialmente in contatto tra loro o comunque sono sostanzialmente affiancati. Nella posizione allontanata, corrispondente alla seconda configurazione operativa dell’apparato, il primo e il secondo utensile a leva sono distanziati per definire una corda rispetto alla traiettoria circolare. In una forma di realizzazione detta corda è pari al diametro della cerchio definito da detta traiettoria circolare.
Operativamente, il primo e il secondo utensile a leva vengono spostati da una posizione iniziale (corrispondente a una configurazione iniziale dell’apparato) a una posizione finale (corrispondente a una configurazione finale dell’apparato). In una forma realizzativa, la posizione iniziale coincide con la posizione ravvicinata, corrispondente alla prima configurazione operativa dell’apparato. In una forma realizzativa, la posizione finale è anch’essa una posizione ravvicinata, oppure una posizione allontanata in cui il primo e il secondo utensile a leva sono distanziati di una corda inferiore al diametro della traiettoria circolare, in cui, nel tragitto tra la posizione iniziale e quella finale degli utensili a leva (ovvero tra le configurazioni iniziale e finale dell’apparato), almeno uno di detti primo e il secondo utensile a leva ha (preferibilmente entrambi hanno) percorso un arco di detta traiettoria circolare maggiore di 90 gradi (un quarto di circonferenza).
In una forma realizzativa, il primo e il secondo utensile a leva si spostano lungo la traiettoria circolare alla stessa velocità.
In una forma realizzativa, detti primo e secondo utensile a leva vengono movimentati lungo la traiettoria circolare in modo sincronizzato, mediante uno o più attuatori.
In una forma di realizzazione, l’apparato comprende un primo braccio rotante e un secondo braccio rotante.
Il primo utensile a leva è mobilmente connesso ad una prima estremità del primo braccio rotante, per spostarsi rispetto al primo braccio rotante. Il primo braccio rotante è responsabile della rotazione del primo utensile a leva lungo la traiettoria circolare (in altre parole, il primo utensile a leva si sposta lungo la traiettoria circolare solidalmente al primo braccio rotante). Lo spostamento relativo del primo utensile a leva rispetto al primo braccio rotante avviene lungo una (prima) traiettoria operativa. Detta traiettoria operativa include almeno una componente assiale, parallela all’asse longitudinale. In una forma realizzativa, tale traiettoria operativa può includere anche una componente diretta radialmente rispetto all’asse longitudinale. Detta traiettoria operativa, in una forma realizzativa, è una traiettoria curvilinea.
In generale, in una forma realizzativa, quanto riportato per il primo braccio rotante e il primo utensile a leva in relazione al primo braccio rotante vale anche, specularmente, per il secondo braccio rotante e il secondo utensile a leva in relazione al secondo braccio rotante.
In particolare, il secondo utensile a leva è mobilmente connesso ad una prima estremità del secondo braccio rotante, per spostarsi rispetto al secondo braccio rotante. Il secondo braccio rotante è responsabile della rotazione del secondo utensile a leva lungo la traiettoria circolare (in altre parole, il secondo utensile a leva si sposta lungo la traiettoria circolare solidalmente al secondo braccio rotante).
Lo spostamento relativo del secondo utensile a leva rispetto al secondo braccio rotante avviene lungo una (seconda) traiettoria operativa. Detta traiettoria operativa include almeno una componente assiale, parallela all’asse longitudinale. In una forma realizzativa, tale traiettoria operativa può includere anche una componente diretta radialmente rispetto all’asse longitudinale. Detta traiettoria operativa, in una forma realizzativa, è una traiettoria curvilinea.
In una forma realizzativa, il movimento degli utensili a leva (primo e secondo) rispetto ai rispettivi bracci rotanti, lungo le corrispondenti traiettorie operative, sono effettuati tramite uno o più attuatori comandabili manualmente dall’utilizzatore.
In una forma realizzativa, ciascuno di detti primo e secondo utensile a leva è collegato a un rispettivo attuatore, comandabile indipendentemente dall’altro, per cui l’utilizzatore può spostare selettivamente il primo e secondo utensile a leva lungo la rispettiva traiettoria operativa.
In una variante realizzativa, il movimento degli utensili a leva (primo e secondo) rispetto ai rispettivi bracci rotanti, lungo le corrispondenti traiettorie operative, sono sincronizzati (per esempio possono essere realizzati con un unico attuatore).
Il movimento di detti primo e secondo utensile a leva (in generale e, nella forma realizzativa in cui sono presenti i bracci rotanti, rispetto ai rispettivi bracci rotanti), lungo le corrispondenti traiettorie operative, permette di spostare gli utensili a leva tra una posizione distesa e una posizione contratta (o retratta). Relativamente ai rispettivi bracci rotanti, la posizione distesa è allontanata e la posizione contratta è avvicinata.
Si osservi che il cerchione ha una prima flangia e una seconda flangia e una superficie laterale posizionata tra dette prima e seconda flangia; la superficie laterale è coperta dallo pneumatico, quando lo pneumatico è accoppiato al cerchione per formare la ruota.
Nella posizione distesa, gli utensili a leva hanno la propria estremità libera (uncinata) affacciata alla superficie laterale del cerchione. Quando lo pneumatico è accoppiato al cerchione (per esempio all’inizio della procedura di smontaggio), gli utensili a leva, nella posizione distesa, hanno la propria estremità libera (uncinata) inserita tra lo pneumatico e il cerchione; nella procedura di smontaggio, tale posizione distesa permette all’utensile a leva di cercare e abbrancare (con la propria estremità uncinata) il tallone dello pneumatico.
Invece, nella posizione contratta, gli utensili a leva hanno la propria estremità libera (uncinata) posizionata assialmente distanziata rispetto alla superficie laterale del cerchione; in tale posizione, l’estremità libera (uncinata) degli utensili a leva è posizionata, rispetto ad una direzione longitudinale parallela all’asse del cerchione, tra il rispettivo braccio rotante e la flangia del cerchione prossimale al braccio rotante. Nella procedura di smontaggio, tale posizione contratta permette all’utensile a leva (con la propria estremità uncinata) di estrarre il tallone dello pneumatico dalla sua sede all’interno del cerchione e di fargli scavalcare la flangia del cerchione.
In una forma realizzativa, ciascuno di detti primo e secondo utensile a leva è mobile in avvicinamento e allontanamento dall’asse longitudinale e bloccabile in una pluralità di posizioni a distanze diverse dall’asse longitudinale, per permettere una regolazione del raggio di detta traiettoria circolare. Tale movimento corrisponde ad una fase di regolazione, o impostazione, preliminare alla operazione vera e propria di montaggio o smontaggio, in cui gli utensili a leva interagiscono con lo pneumatico. Tali movimenti di regolazione dei due utensili a leva possono essere sincronizzati dal punto di vista meccanico.
In una forma realizzativa, l’apparato comprende un telaio.
In una forma realizzativa, l’apparato comprende una struttura di connessione, collegata al telaio e a detti primo e secondo utensile a leva, per permettere lo spostamento di detti utensili a leva rispetto al telaio.
In una forma realizzativa, in cui l’apparato include detti primo e secondo braccio rotante, detti primo e secondo braccio rotante formano parte di detta struttura di connessione.
In una forma realizzativa, la struttura di connessione è (almeno in parte) disposta lungo l’asse longitudinale.
In una forma realizzativa, la struttura di connessione è configurata per permettere uno spostamento sincronizzato a detti primo e secondo utensile a leva in avvicinamento e allontanamento dall’asse longitudinale, per cui, ad uno spostamento radiale del primo utensile a leva, in avvicinamento o allontanamento dall’asse longitudinale di una prima quantità, corrisponde uno spostamento radiale del secondo utensile a leva, in avvicinamento o allontanamento dall’asse longitudinale, rispettivamente, della medesima prima quantità.
In una possibile forma realizzativa, detta struttura di connessione è mobile rispetto al telaio, per variare una posizione relativa dell’asse longitudinale rispetto al telaio. In una forma di realizzazione, la struttura di connessione è mobile rispetto al telaio per traslare l’asse longitudinale perpendicolarmente ad un piano trasversale all’asse longitudinale stesso. In una forma di realizzazione, in alternativa o in aggiunta a detto movimento traslatorio, la struttura di connessione è mobile rispetto al telaio per inclinare l’asse longitudinale rispetto a detto piano trasversale (che ha qui valore di piano arbitrario di riferimento).
In una forma di realizzazione, l’apparato comprende un carrello accoppiato al telaio per supportare mobilmente il telaio stesso rispetto ad una superficie di appoggio dell’apparato, per esempio il pavimento.
La possibilità di spostare l’apparato e/o la possibilità dell’apparato di regolare la posizione dell’asse longitudinale attorno al quale ruotano gli utensili a leva permette di utilizzare l’apparato per montare o smontare pneumatici rispetto a cerchioni posizionati, in linea di principio, ovunque, per esempio connessi ad un veicolo (parzialmente sollevato con un cric o completamente sollevato su un ponte) o collocati a terra.
In una forma di realizzazione, l’apparato include un gruppo portaruota, configurato per ricevere il cerchione e bloccarlo in allineamento rispetto a detto asse longitudinale.
In questo caso, l’asse longitudinale può essere fisso (nella sua posizione angolare) rispetto al telaio; in altre parole, operativamente, il cerchione viene mantenuto fermo rispetto al telaio, in posizione stazionaria, mentre gli utensili a leva si spostano contemporaneamente lungo la traiettoria circolare attorno all’asse longitudinale, che coincide con l’asse della ruota. In una variante realizzativa (che non verrà ulteriormente descritta nel seguito), è previsto che il gruppo portaruota sia configurato per porre in rotazione la ruota (tramite una motorizzazione, per esempio), attorno all’asse longitudinale, operativamente coincidente con l’asse del cerchione.
In una forma realizzativa, il gruppo portaruota comprende un insieme di bloccaggio, configurato per bloccare il cerchione (con l’asse del cerchione coincidente con l’asse longitudinale).
In una forma realizzativa, l’insieme di bloccaggio è mobile lungo l’asse longitudinale tra una posizione abbassata e una posizione sollevata (in avvicinamento e allentamento rispetto a detti primo e secondo utensile a leva). In questo caso, il gruppo portaruota può includere un attuatore, collegato all’insieme di bloccaggio per spostarlo almeno dalla posizione abbassata a quella sollevata (per esempio in risposta a un comando dell’utilizzatore). In tale forma realizzativa, l’asse longitudinale, che risulta definito dal gruppo portaruota, è disposto verticalmente (sostanzialmente parallelo alla direzione della forza peso) e l’insieme di bloccaggio, insieme all’attuatore, costituiscono un elevatore o sollevatore, per sollevare da una quota bassa (che consente all’utilizzatore di posizionare la ruota sull’insieme di bloccaggio senza fare fatica, per esempio coricandola per ribaltamento da una posizione in cui ha il battistrada appoggiato a terra), a una quota più alta, di lavoro, che permette all’utilizzatore compiere operazioni sulla ruota senza doversi chinare, per esempio durante l’operazione di montaggio o smontaggio.
In una forma realizzativa, la struttura di connessione è (almeno in parte) disposta lungo l’asse longitudinale, in allineamento con il gruppo portaruota, il quale è anch’esso disposto lungo l’asse longitudinale.
In una forma realizzativa, l’insieme di bloccaggio è configurato per centrare automaticamente il cerchione rispetto all’asse longitudinale (per esempio mediante una pluralità di cursori scorrevoli su un piatto verso un punto di convergenza posizionato lungo l’asse longitudinale).
La presente descrizione mette a disposizione anche un metodo per il montaggio e/o per lo smontaggio di uno pneumatico su e da un cerchione di una ruota di un veicolo.
Il metodo comprende una fase di inserimento di un primo utensile a leva tra un tallone dello pneumatico e una flangia del cerchione, in modo che il primo utensile a leva sia posizionato alla distanza di un raggio da un asse longitudinale coincidente con l’asse del cerchione.
Il metodo comprende anche l’inserimento di un secondo utensile a leva tra detto tallone dello pneumatico e detta flangia del cerchione, in modo che il secondo utensile a leva sia posizionato alla distanza di detto raggio da detto asse longitudinale.
L’inserimento del primo e del secondo utensile a leva può essere contemporaneo o non contemporaneo; in ogni caso, l’apparato si troverà in una configurazione iniziale in cui entrambi gli utensili a leva sono inseriti, e si trovano nella posizione distesa.
Preferibilmente, nella configurazione iniziale, il primo e il secondo utensile a leva sono in posizione avvicinata reciprocamente.
Il metodo comprende una fase di spostamento del primo utensile a leva, in un primo verso di rotazione, lungo una traiettoria circolare attorno all’asse longitudinale con detto raggio; preferibilmente, tale fase si protrae fino ad un inserimento o disinserimento del tallone rispetto al cerchione.
Inoltre, il metodo comprende una fase di spostamento del secondo utensile a leva, in un secondo verso di rotazione opposto al primo verso, lungo detta traiettoria circolare. Detti spostamenti del primo e del secondo utensile a leva lungo la traiettoria circolare sono almeno in parte contemporanei (chiaramente, spostandosi in versi di rotazione differenti, i due utensili a leva percorrono archi di circonferenza diversi, della medesima traiettoria circolare).
Durante lo spostamento del primo e del secondo utensile a leve lungo i rispettivi archi di circonferenza della traiettoria circolare, inizialmente, in una prima fase, gli utensili a leva si allontanano reciprocamente (in questa prima fase, la corda tra loro definita aumenta, preferibilmente fino ad assumere un valore massimo pari al diametro della traiettoria circolare). In una forma realizzativa, lo spostamento del primo e del secondo utensile a leva lungo i rispettivi archi di circonferenza della traiettoria circolare prosegue in una seconda fase in cui gli utensili a leva tornano ad avvicinarsi (in questa prima fase, la corda tra loro diminuisce, dal valore pari al diametro della traiettoria circolare, preferibilmente fino ad assumere un valore finale, che non è necessariamente prestabilito, nel senso che è anche previsto che l’utilizzatore arresti la rotazione degli utensili a leva prima che essi siano nella posizione di minima distanza reciproca, se l’operazione di montaggio o smontaggio è già conclusa).
Nella fase di spostamento del primo e secondo utensile a leva lungo la traiettoria circolare, gli utensili a leva sono nella posizione distesa, durante (almeno una fase conclusiva de) la procedura di montaggio, mentre sono nella posizione contratta, durante la procedura di smontaggio.
Nella procedura di smontaggio, il metodo comprende una fase di estrazione, mediante spostamento di entrambi detti primo e secondo utensile a leva parallelamente all’asse longitudinale, in allontanamento dal cerchione, finché detto tallone dello pneumatico non scavalca la flangia del cerchione. In pratica, la fase di estrazione prevede di spostare gli utensili a leva dalla posizione distesa a quella contratta; preferibilmente, tale spostamento avviene mentendo ferma la posizione degli utensili a leva rispetto alla traiettoria circolare. Detta fase di estrazione viene eseguita successivamente a dette fasi di inserimento del primo e del secondo utensile a leva e precedentemente a detta fase di spostamento del primo e del secondo utensile a leva lungo detta traiettoria circolare. In una forma realizzativa, il metodo può comprendere una fase di basculamento di almeno uno (preferibilmente di entrambi) detti primo e secondo utensile a leva, attorno a rispettivi assi di basculamento trasversali all’asse longitudinale.
In una possibile forma realizzativa, detta fase di basculamento viene eseguita successivamente a dette fasi di inserimento e precedentemente alla fase di estrazione.
In una possibile forma realizzativa, detta fase di basculamento viene eseguita successivamente o contemporaneamente alla fase di estrazione e precedentemente alle fasi di spostamento del primo e del secondo utensile a leva lungo detta traiettoria circolare.
Tale basculamento può essere determinato dallo spostamento dell’utensile (primo o secondo) a leva dalla posizione distesa a quella contratta o viceversa; in aggiunta o in alternativa, il basculamento può essere determinato da un ulteriore movimento oscillatorio degli utensili a leva a partire, ovvero intorno alla, posizione contratta.
Il movimento di basculamento può essere determinato da uno spostamento dell’utensile (primo o secondo) a leva lungo una traiettoria curva. Preferibilmente, tale traiettoria curva ha convessità rivolta opposta dall’asse longitudinale.
Nella forma realizzativa in cui il basculamento può essere determinato dallo spostamento dell’utensile (primo o secondo) a leva dalla posizione distesa a quella contratta o viceversa, il basculamento è contemporaneo a (determinato da) detto spostamento del primo e del secondo utensile a leva parallelamente all’asse longitudinale. Dunque, in tale forma realizzativa, lo spostamento del primo e del secondo utensile a leva lungo la traiettoria operativa, tra la posizione distesa a quella contratta, determina sia il basculamento che lo spostamento assiale (longitudinale). In tale forma realizzativa, detta traiettoria operativa è detta traiettoria curva (con concavità rivolta verso l’asse longitudinale).
In una possibile forma realizzativa, i movimenti radiali e assiali sono assegnati ai due bracci rotanti, anziché essere assegnati agli utensili a leva relativamente ai rispettivi bracci rotanti. In tal caso, in una possibile forma realizzativa, almeno detti movimenti radiali sono autonomi per i due bracci; i movimenti assiali possono essere assegnati a una struttura di sostegno dei bracci, ovvero a una parte della struttura di connessione a cui i bracci rotanti sono montati (connessi).
In una forma realizzativa, lo spostamento del primo e secondo utensile a leva lungo la traiettoria circolare viene comandato dall’utilizzatore. Preferibilmente, lo spostamento del primo utensile a leva lungo la traiettoria circolare è sincronizzato automaticamente rispetto allo spostamento del secondo utensile a leva lungo la traiettoria circolare, per cui l’utilizzatore impartisce un solo comando per l’avvio e/o l’arresto di tale spostamento per entrambi gli utensili a leva.
In una forma realizzativa, lo spostamento del primo e secondo utensile a leva (lungo le rispettive traiettorie operative) dalla posizione contratta a quella distesa o viceversa viene comandato dall’utilizzatore. In una forma realizzativa, lo spostamento del primo utensile a leva lungo la traiettoria operativa, ovvero dalla posizione distesa a quella contratta e viceversa, può essere comandato autonomamente e indipendentemente rispetto al corrispondente spostamento del secondo utensile a leva (in questo caso l’utilizzatore dispone di due comandi distinti per lo spostamento dei due utensili a leva tra le rispettive posizioni distesa e contratta); in una variante realizzativa, detti gli spostamenti del primo e secondo utensile a leva lungo le rispettive traiettorie operative, ovvero dalla posizione distesa a quella contratta e viceversa, sono sincronizzati, in modo che siano entrambi nella posizione distesa o entrambi nella posizione contratta (in questo caso può essere presente un solo comando per lo spostamento dei due utensili a leva tra le rispettive posizioni distesa e contratta).
In una forma realizzativa, il metodo prevede una fase (di impostazione o regolazione preliminare) di posizionamento radiale del primo (e del secondo) utensile a leva, mediante uno spostamento del primo utensile a leva in allontanamento o avvicinamento dall’asse longitudinale, ovvero dall’asse del cerchione (che operativamente coincide con l’asse longitudinale attorno a cui ruotano gli utensili a leva). Tale spostamento radiale determina il raggio della traiettoria circolare lungo la quale ruotano gli utensili a leva. La impostazione, ovvero regolazione del raggio permette di adattare l’apparato alla forma o dimensione del cerchione. In pratica, tale impostazione, ovvero regolazione del raggio viene effettuata in modo che la traiettoria circolare segua sostanzialmente (il bordo de) la flangia del cerchione.
In una forma realizzativa, detto spostamento radiale in regolazione preliminare del primo utensile e del secondo utensile sono accoppiati (e quindi sincronizzati), meccanicamente o elettricamente. In tal caso, dunque, la fase di regolazione di detto raggio avviene, tramite corrispondenti movimenti sincronizzati del primo e del secondo utensile a leva, in avvicinamento o allontanamento dall’asse longitudinale.
Il metodo prevede anche una fase preliminare di spostamento relativo della ruota e dell’apparato per far coincidere l’asse del cerchione con l’asse longitudinale attorno al quale ruotano gli utensili a leva.
Tale fase può essere compiuta mediante una regolazione della posizione dell’apparato o di parti di esso, rispetto a un cerchione che rimane fermo; oppure, tale fase può essere compiuta bloccando il cerchione in una posizione stazionaria rispetto all’apparato (per esempio fissando il cerchione a un gruppo portaruota dell’apparato); oppure ancora, tale fase può essere compiuta mediante una combinazione di movimenti relativi del cerchione e dell’apparato.
Queste ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 illustra un apparato secondo la presente descrizione, in vista prospettica;
- la figura 2 illustra una parte dell’apparato di figura 1, in vista laterale, con un utensile a leva in posizione contratta;
- la figura 2A illustra il particolare indicato con A nella figura 2;
- la figura 3 illustra l’apparato di figura 2, con l’utensile a leva in posizione distesa;
- la figura 3A illustra il particolare indicato con A nella figura 3;
- la figura 4 illustra una parte dell’apparato di figura 1, con gli utensili a leva in posizione avvicinata;
- la figura 5 illustra la parte di apparato di figura 4, con gli utensili a leva in una (prima) posizione allontanata;
- la figura 6 illustra la parte di apparato di figura 4, con gli utensili a leva in una (seconda) posizione allontanata;
- le figure da 7 a 9 illustrano schematicamente, in vista dall’alto, l’apparato delle figure da 4 a 6, rispettivamente;
- la figura 10 illustra l’apparato di figura 1, secondo una variante realizzativa.
Nella presente descrizione, si è indicato con 1 un apparato di servizio alla ruota.
Tale apparato 1 di servizio alla ruota è un apparato per il montaggio di uno pneumatico 201 su un cerchione 202 di una ruota 2 di un veicolo.
In aggiunta o in alternativa, l’apparato 1 di servizio alla ruota è un apparato per lo smontaggio dello pneumatico 201 dal cerchione 202 della ruota 2.
L’apparato 1 comprende un primo utensile 3A a leva. L’apparato 1 comprende anche, in almeno una forma realizzativa, un secondo utensile 3B a leva. Ciascuno di detti utensili 3A, 3B a leva è un utensile di montaggio e/o smontaggio. Tali utensili 3A, 3B a leva hanno la funzione di interagire con lo pneumatico per inserirlo all’interno del cerchione 2 e/o per rimuoverlo dal cerchione 2.
L’apparato ha un telaio 4; il telaio è appoggiabile a terra.
L’apparato comprende una struttura 5 di connessione, connessa al telaio 4 e agli utensili 3A, 3B a leva.
In una forma realizzativa, il telaio 4 include un basamento 401. Il telaio 4 può includere anche un palo 402; in una forma realizzativa, il palo 402 è orientato verticalmente.
Il telaio 4 può includere anche un arto 403, connesso al palo 402; l’arto 403 si protende dal palo 402 sostanzialmente a sbalzo.
In una forma realizzativa, il palo 402 ha una prima estremità connessa al basamento 401 e una seconda estremità connessa all’arto 403.
In una forma realizzativa, il palo 402 è mobilmente connesso al basamento 401; preferibilmente, il palo 402 è rotante rispetto al basamento 1 attorno a un asse 404 di rotazione trasversale. In una forma realizzativa, l’asse 404 di rotazione trasversale è definito da una cerniera posizionata alla prima estremità del palo 401.
In una forma realizzativa, l’arto 403 è mobilmente connesso al palo 402, per poter traslare lungo il palo 401; in tal modo, può essere variata una distanza relativa tra l’arto 403 e il basamento 401.
Ruotando il palo 402 rispetto al basamento 401 attorno all’asse trasversale 404, si ottiene un ribaltamento anche dell’arto 403 connesso al palo 402; anche tale movimento permette di allontanare e avvicinare l’arto 403 rispetto al basamento 401.
In una forma realizzativa, l’apparato 1 include ruote 405 (o altri elementi aventi la funzione di permettere un movimento), connessi al telaio 4; in una forma realizzativa, le ruote 405 sono connesse al basamento 1, per agevolare uno spostamento dell’apparato 1 sul pavimento.
In una forma di realizzazione, la struttura 5 di connessione è collegata all’arto 403. L’arto 403 ha una prima estremità, collegata al palo 402, e una seconda estremità. In una forma di realizzazione, la struttura 5 di connessione è collegata alla seconda estremità dell’arto 403.
La struttura di connessione 5 è configurata per ruotare almeno il primo utensile 3A a leva attorno a un asse 501 longitudinale.
In una forma realizzativa, la struttura di connessione 5 è rotante attorno ad un asse inclinato rispetto all’asse 501 longitudinale, per consentire una variazione di orientazione dell’asse 501 longitudinale stesso. In una forma realizzativa, tale asse inclinato è detto asse 404 trasversale di rotazione. In una forma realizzativa, l’asse 404 di rotazione trasversale è perpendicolare rispetto all’asse 501 longitudinale (e distanziato da esso, per esempio di una distanza pari alla lunghezza dell’arto 403).
In una forma realizzativa, la struttura di connessione 5 è configurata per ruotare almeno il primo utensile 3A a leva attorno all’asse 501 longitudinale, lungo una traiettoria circolare, in modo che detto primo utensile 3A a leva mantenga, durante la rotazione attorno all’asse 501 longitudinale, una distanza fissa o sostanzialmente fissa rispetto all’asse 501 longitudinale, detta distanza definendo un raggio (di rotazione).
In una (preferita) forma realizzativa, anche il secondo utensile a leva 3B è rotante attorno all’asse 501 longitudinale, lungo detta traiettoria circolare (con detto raggio).
In una forma realizzativa, ciascuno di detti primo e secondo utensile a leva 3A, 3B include un elemento astiforme avente una prima estremità 301 e una seconda estremità 302; in cui la prima estremità 301 è collegata alla struttura 5 di connessione e la seconda estremità 302 è libera.
In una forma di realizzazione, la seconda estremità 302 degli utensili a leva 3A, 3B (primo e secondo) è ricurva, ovvero conformata ad uncino. Tale uncino o unghia è rivolto radialmente verso l’esterno, ossia in verso opposto all’asse 501 longitudinale. Tale orientazione dell’uncino della seconda estremità 302 degli utensili a leva 3A, 3B (primo e secondo) viene mantenuta durante la rotazione (o, per meglio dire, rivoluzione) degli utensili a leva 3A, 3B (primo e secondo) lungo la traiettoria circolare.
In una forma realizzativa, anche la prima estremità 301 degli utensili a leva 3A, 3B (primo e secondo) è ricurva, ma con raggio di curvatura maggiore, ed è piegata verso l’interno della traiettoria circolare, in modo opposto alla seconda estremità 302.
In una forma realizzativa, ciascuno di detti primo e secondo utensile a leva 3A, 3B ha forma appiattita, per agevolarne un inserimento tra il tallone dello pneumatico 201 e la flangia del cerchione 202.
La struttura di connessione 5 è configurata per ruotare entrambi gli utensili a leva 3A, 3B simultaneamente in versi di rotazione opposti, lungo rispettivi tratti di circonferenza della traiettoria circolare. Operativamente, l’asse longitudinale 501 è coincidente con l’asse del cerchione 202, ovvero con l’asse della ruota 2, in modo che la posizione angolare assunta degli utensili a leva 3A, 3B durante il loro movimento lungo la traiettoria circolare, di per se stessa, non influenzi la posizione degli utensili a leva 3A, 3B rispetto al cerchione 202.
La struttura 5 di connessione è configurata per movimentare ciascuno degli utensili a leva 3A, 3B lungo una traiettoria operativa; operativamente, ciò permette di spostare gli utensili a leva 3A, 3B rispetto al cerchione 202. Ciascuno degli utensili a leva 3A, 3B è mobile lungo la propria traiettoria operativa in modo indipendente rispetto al movimento (di rotazione ovvero rivoluzione) lungo la traiettoria circolare (attorno all’asse 501 longitudinale).
La traiettoria operativa ha almeno una componente assiale, parallela all’asse 501 longitudinale. In una forma realizzativa, la traiettoria operativa è curva, secondo un tracciato prestabilito, definito meccanicamente dalla struttura 5 di connessione, ed ha anche una componente radiale (rispetto al movimento lungo la traiettoria circolare attorno all’asse longitudinale 501).
Spostandosi lungo la traiettoria operativa, ciascuno degli utensili a leva 3A, 3B è mobile tra una posizione contratta e una posizione distesa. La struttura 5 di connessione è configurata per movimentare gli utensili a leva 3A, 3B (primo e secondo) dalla posizione contratta a quella distesa e viceversa.
In una forma realizzativa, lo spostamento degli utensili a leva 3A, 3B (primo e secondo) dalla posizione contratta a quella distesa (o viceversa) comporta una variazione di inclinazione degli utensili a leva 3A, 3B, per esempio rispetto a un piano di riferimento perpendicolare all’asse longitudinale 501. Pertanto, in tale forma realizzativa, lo spostamento degli utensili a leva 3A, 3B (primo e secondo) dalla posizione contratta a quella distesa (o viceversa) comporta un basculamento degli utensili a leva 3A, 3B.
In una forma di realizzazione, la struttura 5 di connessione comprende un primo braccio 502A rotante e un secondo braccio 502 rotante.
Il primo utensile 3A a leva è connesso (alla propria prima estremità 301) al primo braccio 502A rotante; il secondo utensile 3B a leva è connesso (alla propria prima estremità 301) al secondo braccio 502B rotante.
Ciascuno di detti primo e secondo braccio 502A, 502B rotante è mobile per rotazione attorno all’asse longitudinale e si estende, almeno in parte, radialmente, per sostenere il rispettivo utensile a leva 3A, 3B ad una distanza (definente detto raggio) dall’asse longitudinale 501.
In una forma realizzativa, ciascuno di detti primo e secondo braccio 502A, 502B rotante è connesso a un attuatore primario, configurato per determinarne la rotazione attorno all’asse 501 longitudinale.
In una forma realizzativa, entrambi detti primo e secondo braccio 502A, 502B rotante sono connessi a un medesimo attuatore 503 primario.
In una forma realizzativa, ciascuno di detti primo e secondo braccio 502A, 502B rotante è formato da una manovella 504 e da un’asta 505 connessa alla manovella 504. L’asta 404 è orientata in una direzione parallela o sostanzialmente parallela all’asse 501 longitudinale. La manovella 504 si estende radialmente, in allontanamento dall’asse 501 longitudinale. L’asta 505 è connessa alla manovella 504.
La struttura di connessione 5 include, in una forma realizzativa, un rotismo 506 comprendente un primo rotore 507A e un secondo rotore 507B controrotanti attorno all’asse 501 longitudinale e coassiali rispetto a detto asse 501 longitudinale. Il primo rotore 507A è connesso al primo braccio 502A rotante e il secondo rotore 507B è connesso al secondo braccio 502B rotante.
In una forma realizzativa, il primo e il secondo rotore 507A, 507B sono connessi alla manovella 504 dei rispettivi primo e secondo braccio rotante 502A, 502B. Il primo e il secondo rotore 507A, 507B sono posizionati distanziati lungo l’asse 501 longitudinale.
Il primo e il secondo rotore 507A, 507B sono cinematicamente collegati a detto almeno un attuatore primario 503.
In una forma realizzativa, il primo e il secondo rotore 507A, 507B sono ruote (o corone dentate), impegnate in una prima e una seconda cremagliera 508A, 508B, rispettivamente. Le cremagliere 508A, 508B (prima e seconda) sono aste dentate. In questa forma di realizzazione, le cremagliere 508A, 508B (prima e seconda) sono connesse a detto almeno un attuatore primario 503, in cui detto almeno un attuatore primario 503 è un attuatore lineare. In una forma di realizzazione, detto almeno un attuatore primario 503 è un martinetto idraulico (in alternativa, potrebbe essere un motore elettrico o un attuatore pneumatico).
In una forma realizzativa, le cremagliere 508A, 508B (prima e seconda) sono connesse al medesimo (singolo) attuatore primario 503, per spostarsi all’unisono traslando, di moto lineare (in entrambi i versi di marcia). Il moto lineare delle cremagliere 508A, 508B si trasforma in un moto rotatorio alternato (in entrambi i versi di rotazione) dei rotori 507A, 507B. In questo caso (singolo attuatore primario 503), le cremagliere 508A, 508B sono impegnate ai rotori da lati opposti, in modo che uno stesso spostamento delle cremagliere determini rotazioni in versi opposti dei rotori 507A, 507B. In una forma realizzativa, le cremagliere 508A, 508B sono fissate a una coppia di piastre 509, disposte alle estremità opposte delle cremagliere 508A, 508B per formare con esse una struttura di forma rettangolare, circondante l’asse 501 orizzontale (e quindi il ruotismo 506).
In una forma realizzativa, la struttura 5 di connessione è configurata in modo che ad uno spostamento dell’attuatore primario 503 determini angoli di rotazione di eguale ampiezza dei rotori 507A, 507B e quindi archi di rotazione di pari estensione per gli utensili a leva 3A, 3B.
In una forma realizzativa, la struttura 5 di connessione comprende almeno un attuatore periferico 510, operativamente collegato agli utensili a leva 3A, 3B per spostarli lungo la traiettoria operativa, tra le posizioni distesa e contratta.
In una forma di realizzazione, ciascuno di detti primo e secondo braccio rotante 502A, 502B comprende un (proprio) attuatore periferico 510. In una forma realizzativa, tali attuatori periferici 510 sono pneumatici (sistemi cilindro-pistone); in alternativa, potrebbero per esempio essere attuatori elettrici.
In un esempio di realizzazione, ciascuno degli attuatori periferici 510 è connesso all’asta 505 del rispettivo braccio rotante 502A, 502B e sono cinematicamente collegati al corrispondente utensile a leva 3A, 3B (in un punto di manovra).
In una forma realizzativa, ciascuno di detti primo e secondo braccio rotante 502A, 502B ha una guida 511, definente una sede in cui è scorrevole il rispettivo utensile a leva 3A, 3B.
Ciascuno degli utensili a leva 3A, 3B è articolato all’asta 505 del rispettivo braccio rotante 502A, 502B, per esempio mediante un parallelogramma articolato o un cinematismo comprendente camme o altri mezzi meccanici, al fine di definire dal punto di vista meccanico la traiettoria operativa dell’utensile a leva 3A, 3B.
In una forma realizzativa, la guida 511 di ciascun braccio rotante 502A, 502B è sagomata per definire una superficie di appoggio (in una corrispondente zona di contatto) per l’utensile a leva 3A, 3B, almeno nella posizione distesa.
In una forma realizzativa, ciascuno degli utensili a leva 3A, 3B può essere spostato radialmente, per regolarne la posizione, ovvero la distanza, rispetto all’asse 501 longitudinale.
In una forma di realizzazione, per ciascuno di detti primo e secondo braccio rotante 502A, 502B, l’asta 505 è mobilmente connessa alla manovella 505, per essere fissata alla manovella 505 in una pluralità di posizioni diverse, radialmente distanziate; ciò può essere realizzato tramite mezzi (non illustrati) per bloccare e sbloccare l’asta 504 rispetto alla manovella 505 (per esempio un perno mobile, inseribile in una pluralità di fori, o mediante una ganascia apribile e chiudibile, o mediante un attuatore).
In una forma realizzativa, gli spostamenti radiali degli utensili a leva 3A, 3B sono meccanicamente interbloccati, o comunque sincronizzati, per far sì che, spostando radialmente uno degli utensili a leva 3A, 3B di una quantità, per variare il raggio (della traiettoria circolare) di detta (o di una corrispondente) quantità, anche l’altro degli utensili a leva 3A, 3B si sposti radialmente della stessa quantità.
In una forma realizzativa, l’apparato 1 può comprendere un gruppo 6 portaruota. Il gruppo 6 portaruota è configurato per sostenere la ruota 2 in una posizione di lavoro, durante il montaggio e lo smontaggio.
Il gruppo 6 portaruota può essere connesso al telaio 2; il gruppo 6 portaruota può essere connesso al basamento 201.
Il gruppo 6 portaruota è configurato per bloccare la ruota 2 con l’asse della ruota allineato (coincidente) con l’asse 501 longitudinale.
In una possibile forma realizzativa, il gruppo 6 portaruota ha un insieme 601 di bloccaggio, preposto a ricevere in appoggio la ruota 2 e a bloccarla. L’insieme 601 di bloccaggio può comprendere un piatto autocentrante, dotato di cursori mobili su rotaie 602.
In una forma realizzativa, l’insieme 601 di bloccaggio è mobile longitudinalmente, tra una posizione abbassata e una posizione sollevata rispetto a terra. In una forma realizzativa, il gruppo 6 portaruota include un attuatore 603 ausiliario, collegato all’insieme 601 di bloccaggio per traslarlo parallelamente (lungo) l’asse longitudinale 501.
In una variante realizzativa, il gruppo 6 portaruota potrebbe essere assente.
In una forma realizzativa, l’attuatore 603 ausiliario potrebbe essere collegato tra il telaio 4 e la struttura di connessione 5, ovvero potrebbe essere parte di (integrato ne) la struttura 5 di connessione, per sollevare e abbassare la struttura 5 di connessione stessa (e con essa l’asse 501 longitudinale e gli utensili 3A, 3B a leva), per esempio per variarne una quota rispetto a terra o rispetto ad una parte del telaio 4.
In una possibile forma realizzativa, l’apparato è mobile sul piano di appoggio (pavimento), per esempio mediante ruote, ed ha la struttura di connessione regolabile nella propria posizione; ciò permette di portare l’apparato in prossimità della ruota su cui si deve intervenire (che può essere montata su un veicolo, per esempio), regolare la posizione dell’asse longitudinale fino a farlo coincidere con l’asse della ruota, per poi procedere all’operazione di smontaggio o montaggio.
Operativamente, per montare e/o smontare lo pneumatico 201 su o dal rispettivo cerchione 202 si può operare come segue.
In una fase preliminare, è possibile posizionare la ruota 2 (o il cerchione 202 della ruota 2) e l’apparato 1 in una posizione reciproca prestabilita, in cui l’asse longitudinale 501 definito dall’apparato è allineato (coincidente) con l’asse della ruota 2 (o del cerchione 202).
Tale fase può essere realizzata connettendo il cerchione 202 ad un gruppo 6 portaruota dell’apparato (se presente), o regolando la posizione dell’apparato 1 rispetto alla ruota 2 (per esempio spostando l’apparato 1 sul pavimento e regolando la posizione della struttura 5 di connessione rispetto al telaio 4 dell’apparato 1).
In una fase contemporanea o successiva alla precedente, è previsto di portare gli utensili a leva 3A e 3B in una posizione reciprocamente avvicinata e (per entrambi) in posizione distesa, in modo che le seconde estremità uncinate degli utensili a leva 3A e 3B siano posizionate tra lo penumatico 201 e una superficie laterale esterna del cerchione 202. Tale fase corrisponde (o include) un inserimento degli utensili a leva 3A e 3B tra il tallone dello pneumatico 201 e la flangia del cerchione 202.
A questo punto, se si deve eseguire uno smontaggio, si procede ad uno spostamento degli utensili a leva 3A e 3B dalla posizione distesa alla posizione contratta; tale spostamento può essere eseguito mantenendo gli utensili a leva 3A e 3B nella posizione reciprocamente avvicinata.
Se si deve eseguire un montaggio, tale spostamento degli utensili a leva 3A e 3B dalla posizione distesa alla posizione contratta non è indispensabile: utensili a leva 3A e 3B possono essere tenuti nella posizione distesa. Infatti, lo spostamento degli utensili a leva 3A e 3B dalla posizione distesa alla posizione contratta, quando lo penumatico è accoppiato al cerchione, ha l’effetto di abbrancare con le estremità uncinate degli utensili a leva 3A e 3B un lembo del tallone dello pneumatico, sollevandolo in allontanamento dall’altro tallone, fino ad estrarlo dalla sua sede nel cerchione.
Successivamente, si movimentano gli utensili a leva 3A e 3B (primo e secondo) in allontanamento reciproco, spostandoli lungo la traiettoria circolare. Tale spostamento relativo degli utensili a leva 3A e 3B lungo la traiettoria circolare viene protratto, preferibilmente, oltre ad una configurazione operativa in cui gli utensili a leva 3A e 3B sono ad una distanza reciproca massima, diametralmente opposti, finché lo penumatico non risulta montato o smontato.
Tale spostamento relativo degli utensili a leva 3A e 3B lungo la traiettoria circolare può essere eseguito mantenendo gli utensili a leva 3A e 3B fermi rispetto alla traiettoria operativa, nella posizione contratta (nel caso dello smontaggio) o, preferibilmente, distesa (nel caso del montaggio).
In una configurazione finale, in cui gli utensili a leva 3A e 3B vengono arrestati nel loro movimento lungo la traiettoria circolare, essi sono posizionati ad una distanza reciproca inferiore al diametro della traiettoria circolare, ma che può essere maggiore della distanza minima (preferibilmente adottata per la configurazione iniziale).
Lo spostamento degli utensili a leva 3A e 3B lungo la traiettoria circolare è preferibilmente sincronizzato; esso è comandato o comandabile dall’utilizzatore tramite un organo di comando (per esempio una leva, un pulsante o un pedale).
Lo spostamento degli utensili a leva 3A e 3B lungo la traiettoria operativa (tra le posizioni distesa e contratta) è preferibilmente autonomo per i due utensili; esso è comandato o comandabile dall’utilizzatore tramite ulteriori organo di comando ((per esempio altre leve, pulsanti o pedali).
In una forma realizzativa, il cerchione rimane in posizione stazionaria, durante gli spostamenti degli utensili 3A, 3B a leva.
È anche prevista una fase preliminare, di regolazione di detto raggio, tramite corrispondenti movimenti del primo e del secondo utensile a leva 3A, 3B, in avvicinamento o allontanamento dall’asse longitudinale. Tale fase può essere eseguita manualmente, dopo che l’apparato è stato preposizionato rispetto alla ruota, oppure automaticamente, in risposta ad una fase di ricevimento da parte della unità di controllo dell’apparato di dati rappresentativi del diametro del cerchione.
Lo spostamento degli utensili a leva 3A, 3B dalla posizione distesa a quella contratta corrisponde o determina una fase di basculamento degli utensili a leva, attorno a rispettivi assi di basculamento trasversali all’asse longitudinale.
Lo spostamento degli utensili a leva 3A, 3B dalla posizione distesa a quella contratta corrisponde o determina una fase di spostamento degli utensili a leva, lungo l’asse longitudinale in allontanamento dal cerchione.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato (1) per il montaggio e lo smontaggio di uno pneumatico (201) su e da un cerchione (202) di una ruota (2) di un veicolo, comprendente un primo utensile a leva (3A), operativamente interponibile tra un tallone dello pneumatico (201) e una corrispondente flangia del cerchione (202) e mobile, in almeno un primo verso di rotazione, lungo una traiettoria circolare definente un raggio rispetto a un asse longitudinale (501), caratterizzato dal fatto che comprende un secondo utensile a leva (3B), operativamente interponibile tra detto tallone dello pneumatico (201) e detta flangia del cerchione (202), mobile lungo detta traiettoria circolare, e configurato per contro-ruotare rispetto al primo utensile a leva (3A) e spostarsi lungo detta traiettoria circolare con verso di rotazione opposto al verso di rotazione del primo utensile a leva (3A).
  2. 2. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il primo (3A) e il secondo (3B) utensile a leva sono reciprocamente posizionabili per definire almeno una prima configurazione operativa dell’apparato (1), in cui il primo (3A) e il secondo (3B) utensile a leva sono in posizione ravvicinata l’uno rispetto all’altro, e una seconda configurazione operativa dell’apparato (1), in cui sono in posizione allontanata l’uno rispetto all’altro.
  3. 3. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1 o la 2, comprendente uno o più attuatori (510), in cui detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva sono collegati a detti uno o più attuatori (510), per essere spostati in modo sincronizzato lungo rispettivi archi di detta traiettoria circolare.
  4. 4. Apparato (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un telaio (4) e un gruppo portaruota (6), configurato per ricevere il cerchione (202) e bloccarlo in allineamento rispetto a detto asse longitudinale (501), in posizione angolarmente fissa rispetto al telaio (4), per mantenere il cerchione (202) stazionario rispetto a un movimento rotatorio attorno all’asse longitudinale (501).
  5. 5. Apparato (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente: - un primo braccio rotante (502A), in cui il primo utensile a leva (3A) è mobilmente connesso ad una prima estremità del primo braccio rotante (502A), per muoversi lungo una traiettoria operativa che include almeno una componente diretta radialmente rispetto all’asse longitudinale (501), e una componente assiale, parallela all’asse longitudinale (501); - un secondo braccio rotante (502B), in cui il secondo utensile a leva (3B) è mobilmente connesso ad una prima estremità del secondo braccio rotante (502B), per muoversi lungo una traiettoria operativa che include almeno una componente diretta radialmente rispetto all’asse longitudinale (501), e una componente assiale, parallela all’asse longitudinale (501).
  6. 6. Apparato (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno di detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva è mobile in avvicinamento e allontanamento dall’asse longitudinale (501) e bloccabile in una pluralità di posizioni a distanze diverse dall’asse longitudinale (501), per permettere una regolazione del raggio di detta traiettoria circolare.
  7. 7. Apparato (1) secondo la rivendicazione 6, comprendente: - un telaio (4); - una struttura di connessione (5), collegata al telaio (4) e a detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva, e configurata per permettere uno spostamento sincronizzato a detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva in avvicinamento e allontanamento dall’asse longitudinale (501), per cui, ad uno spostamento radiale del primo utensile a leva (3A), in avvicinamento o allontanamento dall’asse longitudinale (501) di una prima quantità, corrisponda uno spostamento radiale del secondo utensile a leva (3B), in avvicinamento o allontanamento dall’asse longitudinale (501), rispettivamente, della medesima prima quantità.
  8. 8. Apparato (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente: - un telaio (4); - una struttura di connessione (5), collegata al telaio (4) e a detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva, per permettere il movimento del primo (3A) e del secondo (3B) utensile a leva lungo la traiettoria circolare attorno all’asse longitudinale (501), in cui detta struttura di connessione (5) è mobile rispetto al telaio (4), per variare una posizione relativa dell’asse longitudinale (501) rispetto al telaio (4).
  9. 9. Apparato (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente: - un telaio (4); - un carrello accoppiato al telaio (4) per supportare mobilmente il telaio (4) stesso rispetto ad una superficie di appoggio dell’apparato (1).
  10. 10. Apparato (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un gruppo portaruota (6), configurato per ricevere il cerchione (202) e bloccarlo in allineamento rispetto a detto asse longitudinale (501), e configurato per spostare la ruota (2) lungo l’asse longitudinale (501), in avvicinamento e allontanamento rispetto a detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva.
  11. 11. Metodo per il montaggio e lo smontaggio di uno pneumatico (201) su e da un cerchione (202) di una ruota (2) di un veicolo, comprendente le seguenti fasi: - inserimento di un primo utensile a leva (3A) tra un tallone dello pneumatico (201) e una flangia del cerchione (202), in modo che il primo utensile a leva (3A) sia posizionato alla distanza di un raggio da un asse longitudinale (501) coincidente con l’asse del cerchione (202); - spostamento del primo utensile a leva (3A), in un primo verso di rotazione, lungo una traiettoria circolare attorno all’asse longitudinale (501) con detto raggio, fino ad un inserimento o disinserimento del tallone rispetto al cerchione (202), caratterizzato dal fatto che comprende ulteriormente le seguenti fasi: - inserimento di un secondo utensile a leva (3B) tra detto tallone dello pneumatico (201) e detta flangia del cerchione (202), in modo che il secondo utensile a leva (3B) sia posizionato alla distanza di detto raggio da detto asse longitudinale (501); - spostamento del secondo utensile a leva (3B), in un secondo verso di rotazione opposto al primo verso, lungo detta traiettoria circolare attorno all’asse longitudinale (501) con detto raggio, in cui detti spostamenti del primo (3A) e del secondo (3B) utensile a leva sono almeno in parte contemporanei.
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 11, in cui il primo (3A) e il secondo (3B) utensile a leva vengono spostati lungo detta traiettoria circolare in allontanamento reciproco e in modo sincronizzato, a partire da una prima configurazione operativa, in cui sono in posizione ravvicinata l’uno rispetto all’altro, almeno fino a una seconda configurazione operativa, in cui sono in posizione allontanata l’uno rispetto all’altro.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 11 o la 12, in cui il cerchione (202) rimane in posizione stazionaria, durante detto spostamento del primo (3A) e del secondo (3B) utensile a leva.
  14. 14. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 11 a 13, comprendente una fase di regolazione di detto raggio, tramite corrispondenti movimenti sincronizzati del primo (3A) e del secondo (3B) utensile a leva, in avvicinamento o allontanamento dall’asse longitudinale (501).
  15. 15. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 11 a 14, comprendente una fase di estrazione, mediante spostamento di entrambi detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva parallelamente all’asse longitudinale (501), in allontanamento dal cerchione (202), finché detto tallone dello pneumatico (201) non scavalca la flangia del cerchione (202), in cui detta fase di estrazione viene eseguita successivamente a dette fasi di inserimento del primo (3A) e del secondo (3B) utensile a leva e precedentemente a detta fase di spostamento del primo (3A) e del secondo (3B) utensile a leva lungo detta traiettoria circolare.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, comprendente una fase di basculamento di entrambi detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva, attorno a rispettivi assi di basculamento trasversali all’asse longitudinale (501), in cui detta fase di basculamento viene eseguita in una o più delle seguenti situazioni: - successivamente a dette fasi di inserimento e precedentemente alla fase di estrazione; - successivamente o contemporaneamente alla fase di estrazione e precedentemente alle fasi di spostamento del primo (3A) e del secondo (3B) utensile a leva lungo detta traiettoria circolare.
  17. 17. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 11 a 16, comprendete le seguenti fasi: - bloccaggio del cerchione (202) su un gruppo portaruota (6), in allineamento rispetto a detto asse longitudinale (501); - spostamento del cerchione (202) lungo l’asse longitudinale (501), in avvicinamento e allontanamento rispetto a detti primo (3A) e secondo (3B) utensile a leva.
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