IT201600112827A1 - Dispositivo per la misurazione ottica e metodo per la realizzazione dello stesso - Google Patents

Dispositivo per la misurazione ottica e metodo per la realizzazione dello stesso

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IT201600112827A1
IT201600112827A1 IT102016000112827A IT201600112827A IT201600112827A1 IT 201600112827 A1 IT201600112827 A1 IT 201600112827A1 IT 102016000112827 A IT102016000112827 A IT 102016000112827A IT 201600112827 A IT201600112827 A IT 201600112827A IT 201600112827 A1 IT201600112827 A1 IT 201600112827A1
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Annalisa Delnevo
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Allmed Medical Care Holdings Ltd
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Description

“DISPOSITIVO PER LA MISURAZIONE OTTICA E METODO PER LA REALIZZAZIONE DELLO STESSO”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo per la misurazione ottica e ad un metodo per la realizzazione dello stesso.
I circuiti per la circolazione extracorporea del sangue sono utilizzati per movimentare il sangue esternamente al corpo del paziente e comprendono una linea venosa ed una linea arteriosa che collegano il paziente ad un’unità di trattamento quale, ad esempio, un dializzatore, un emofiltro, un plasmafiltro, etc ….
Durante la circolazione extracorporea del sangue può essere necessario eseguire la misurazione di alcuni valori del sangue quali, ad esempio, la concentrazione di emoglobina.
La concentrazione di emoglobina può essere misurata mediante misurazioni intrusive, che richiedono il successivo esame in laboratorio dei campioni di sangue prelevato, o mediante misurazioni non-intrusive eseguite all’interno della macchina che realizza la circolazione extracorporea.
Questo tipo di misurazioni ha il vantaggio di poter essere svolte in tempo reale, consentendo così la correzione dei parametri di processo sostanzialmente in modo istantaneo.
Al fine di eseguire queste misurazioni, il circuito per la circolazione extracorporea del sangue è generalmente provvisto di un corpo tubolare, di tipo rigido e trasparente, il quale si impegna, per esempio, all’uscita di una camera disposta lungo la linea arteriosa e che è predisposto per inserirsi all’interno di un relativo supporto ricavato sulla macchina che esegue la circolazione extracorporea. Sulla macchina sono previsti un emettitore ed un sensore atti ad emettere ed a rilevare l’assorbimento delle onde elettromagnetiche a seguito della rilevazione della presenza del corpo tubolare.
Alcuni esempi di metodi per la misurazione della concentrazione di emoglobina lungo circuiti per la circolazione extracorporea del sangue di una macchina per dialisi sono noti da US 6794194, EP 0467805 and EP 2227270.
Più particolarmente, US 6794194 descrive l’impiego di un corpo tubolare rigido e trasparente, provvisto di un trasduttore di pressione, disposto in corrispondenza della linea arteriosa, in una posizione in cui un sensore di onde elettromagnetiche ed un sensore di pressione sono entrambi supportati dalla macchina.
EP 0467805 mostra un apparato per il trattamento del sangue provvisto di un sistema ottico/elettronico comprendente un diodo LED ed un sensore fotosensibile atto a ricevere la radiazione luminosa emessa dal LED e ad emettere un corrispondente segnale elettrico. Inoltre, tale apparato prevede un circuito per elaborare questo segnale elettrico in modo da discriminare quando, in uso, l’elemento tubolare attraverso il quale scorre il sangue è interposto tra il diodo LED ed il sensore.
Infine, EP 2227270 descrive un apparato per il trattamento extracorporeo del sangue comprendente un corpo tubolare rigido provvisto di un elemento sporgente, realizzato in pezzo unico con il corpo tubolare e che è atto a cooperare, in uso, con un corrispondente recesso ricavato su un supporto dell’apparato medicale al fine di attivare la misurazione. L’elemento sporgente descritto da EP 2227270 comprende delle pareti laterali che si sviluppano a partire dalla superficie esterna di un tratto di estremità dell’elemento tubolare ed una parete terminale che si estende trasversalmente alle suddette pareti laterali.
L’apparato oggetto di EP 2227270, che è stato sviluppato per migliorare i dispositivi descritti da US 6794194 ed EP 0467805, presenta comunque degli inconvenienti.
In particolare, il componente tubolare rigido deve essere stampato in pezzo unico e, al fine di consentire il funzionamento ottimale del relativo sensore ottico, deve essere realizzato con tolleranze particolarmente strette, anche se l’elemento sporgente, di per sé, non richiede tolleranze rigide per svolgere la propria funzione. Ne consegue, pertanto, che la complessità dello stampo per realizzare il componente tubolare, ed i relativi costi, risultano essere particolarmente elevati.
Inoltre, nel caso in cui le misurazioni ottiche vengano eseguite a differenti lunghezze d’onda, è necessario realizzare un corrispondente numero di stampi in modo da ottenere, per ciascuna lunghezza d’onda utilizzata, un componente tubolare per la misurazione ottica ed il relativo elemento sporgente per l’attivazione della misurazione.
Un altro inconveniente dell’apparto descritto da EP 2227270 consiste nel fatto che il corpo tubolare rigido deve essere posizionato in modo estremamente preciso sulla relativa macchina, diversamente l’elemento sporgente non può essere inserito all’interno del corrispondente recesso e la misurazione ottica non può essere autorizzata.
Ancora, l’apparato descritto da EP 2227270 necessita di essere assemblato ai relativi tubi con un’orientazione molto precisa in quanto, diversamente, i tubi stessi si possono attorcigliare a seguito dell’accoppiamento con la relativa macchina, rischiando così di compromettere la sicurezza del trattamento.
Un ulteriore inconveniente consiste nella difficoltà di accoppiare il dispositivo al relativo supporto dovuta al fatto che il componente tubolare, l’elemento sporgente ed il supporto sono tutti di tipo rigido.
Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un dispositivo per la misurazione ottica che sia di realizzazione ed impiego più semplici rispetto ai dispositivi noti e che, al contempo, sia di minor costo. All’interno di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo per la misurazione ottica che richieda tolleranze meno strette per la parte atta ad attivare la misurazione.
Uno scopo della presente invenzione è di escogitare un dispositivo che consenta un accoppiamento più semplice al relativo supporto rispetto ai dispositivi noti.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo nel quale la parte preposta ad attivare la misurazione può essere sostituita in modo agevole ed economico, mantenendo il medesimo corpo tubolare. Un altro scopo ancora è quello di escogitare un dispositivo per la misurazione ottica che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo per la misurazione ottica del sangue di un paziente secondo la rivendicazione 1. Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo per la misurazione ottica, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista in sezione longitudinale, in esploso, di un dispositivo secondo il trovato, in una particolare forma di realizzazione;
la figura 2 è una vista in sezione longitudinale del dispositivo di figura 1 assemblato;
la figura 3 è una vista in sezione longitudinale di un dispositivo secondo il trovato in una forma di realizzazione alternativa,
la figura 4 è una vista in assonometria della seconda porzione del dispositivo di figura 3;
la figura 5 è una vista in sezione longitudinale di un dispositivo secondo il trovato in una ulteriore forma di realizzazione;
la figura 6 è una vista in assonometria della seconda porzione del dispositivo di figura 5;
la figura 7 è una vista in sezione longitudinale di un dispositivo secondo il trovato in una ulteriore forma di realizzazione;
la figura 8 è una vista in pianta dal basso della prima porzione tubolare, in due particolari forme di realizzazione.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con il numero di riferimento 1 un dispositivo per la misurazione ottica, particolarmente per la circolazione extracorporea del sangue.
Il dispositivo 1 comprende almeno un elemento tubolare 2 che presenta un primo connettore 3 di estremità ed un secondo connettore 4 di estremità atti ad essere connessi, rispettivamente, ad un primo tubo 5 e ad un secondo tubo 6, in modo da convogliare un fluido di lavoro, ad esempio sangue, attraverso l’elemento tubolare stesso.
Più particolarmente, il primo ed il secondo connettore 3 e 4 sono tra loro contrapposti e disposti in corrispondenza delle estremità longitudinali dell’elemento tubolare 2, il quale comprende ulteriormente una porzione intermedia 7 che si estende tra il primo connettore 3 ed il secondo connettore 4. La porzione intermedia 7 è progettata e calibrata per consentire, in uso, ovvero quanto è attraversata dal sangue o altro fluido di lavoro, la misurazione non invasiva di alcuni parametri del fluido stesso.
Preferibilmente, la porzione intermedia 7 presenta una sezione trasversale sostanzialmente costante ed è realizzata in un materiale almeno parzialmente trasparente.
La sezione trasversale della porzione intermedia 7 può anche essere variabile lungo il suo sviluppo longitudinale senza comunque compromettere la misurazione.
In termini di forma, la porzione intermedia 7 può presentare sezione trasversale di tipo toroidale.
L’elemento tubolare 2 è di tipo rigido e può essere realizzato, ad esempio, in PETG (Polietilene Tereftalato Glicole); non si esclude comunque l’impiego di altri materiali rigidi ti tipo noto.
Secondo l’invenzione, l’elemento tubolare 2 comprende almeno due pezzi tra loro distinti, dei quali almeno una prima porzione tubolare 2a ed almeno una seconda porzione 2b, dove quest’ultima supporta un elemento sporgente 8 atto ad essere inserito all’interno di un corrispondente recesso ricavato su un’apparecchiatura medicale (non rappresentata nelle figure), per attivare la misurazione ottica, ed è atta a cooperare con la prima porzione tubolare 2a per fissare la posizione dell’elemento sporgente 8 rispetto alla prima porzione tubolare stessa.
L’elemento sporgente 8 può presentare una pluralità di possibili conformazioni tra loro differenti, ad esempio la sua superficie esterna può essere curvilinea, senza soluzione di continuità, oppure può presentare conformazione parallelepipeda.
Preferibilmente, la prima porzione tubolare 2a definisce la porzione intermedia 7. Vantaggiosamente, la seconda porzione 2b è realizzata in materiale cedevole quale, per esempio, PVC (Cloruro di Polivinile) morbido, LDPE (Polietilene a bassa densità) o PP (Polipropilene). In particolare, la seconda porzione 2b è realizzata in materiale morbido.
In alternativa, la seconda porzione 2b può essere realizzata con un materiale economico e di semplice realizzazione, non necessariamente di tipo morbido, per esempio PP (Polipropilene), POM (Poliossimetilene), PVC (Cloruro di Polivinile), HDPE/LDPE (Polietilene ad alta/bassa densità).
In una particolare forma di realizzazione, la seconda porzione 2b comprende un elemento di base di tipo rigido, ad esempio realizzato in PVC, ed un elemento di copertura, sovrapposto all’elemento di base, che definisce l’elemento sporgente 8 ed è realizzato in materiale cedevole.
Secondo la forma di realizzazione rappresentata nelle figure 1 e 2, la prima porzione tubolare 2a e la seconda porzione 2b definiscono, rispettivamente, il primo connettore 3 ed il secondo connettore 4; in questa forma di realizzazione anche la seconda porzione 2b presenta conformazione tubolare. Inoltre, la seconda porzione 2b è calzata sulla prima porzione tubolare 2a ed è fissata ad essa, ad esempio mediante incollaggio, così da ottenere l’elemento tubolare 2. Nelle forme di realizzazione alternative rappresentate nelle figure da 3 a 7, la prima porzione tubolare 2a definisce sia il primo connettore 3 che il secondo connettore 4 e la seconda porzione 2b è movimentabile rispetto alla prima porzione tubolare stessa ed è applicata sopra al secondo tubo 6 dopo che quest’ultimo è stato calzato sul secondo connettore 4. In altre parole, la seconda porzione 2b viene assicurata al primo elemento tubolare 2a nella posizione desiderata e mediante l’interposizione del secondo tubo 6 tra di esse.
Più particolarmente, la seconda porzione 2b è mobile in traslazione rispetto alla prima porzione tubolare 2a (e quindi anche rispetto al secondo tubo 6) lungo una direzione sostanzialmente parallela al suo asse longitudinale (della prima porzione tubolare 2a), in modo tale da regolare la sua quota rispetto al relativo supporto, ed è mobile in rotazione attorno al medesimo asse longitudinale, così da regolare la sua posizione angolare rispetto alla prima porzione tubolare 2a (e quindi anche rispetto al secondo tubo 6).
Vantaggiosamente, la seconda porzione 2b comprende mezzi di ancoraggio 9 della seconda porzione 2b alla prima porzione tubolare 2a.
I mezzi di ancoraggio 9 sono collegati scorrevolmente e girevolmente alla prima porzione 2a per interposizione del secondo tubo 6.
Più in dettaglio, i mezzi di ancoraggio 9 consentono di connettere la seconda porzione 2b alla prima porzione 2a, per interposizione del secondo tubo 6, e, al contempo, di modificare la sua posizione rispetto alla prima porzione tubolare stessa così da consentire l’allineamento dell’elemento sporgente 8 al corrisponde recesso.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle figure 3 e 4, la seconda porzione 2b è conformata a clip ed i mezzi di ancoraggio 9 comprendono due braccetti movimentabili per consentire l’applicazione al secondo tubo 6.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle figure 5 e 6, i mezzi di ancoraggio 9 presentano conformazione anulare.
In una ulteriore forma di realizzazione, rappresentata in figura 7, la prima porzione tubolare 2a presenta almeno una superficie di riscontro 10, la quale sporge radialmente verso l’esterno e che è atta a definire la posizione di fine corsa della seconda porzione 2b lungo la direzione di scorrimento longitudinale. La superficie di riscontro 10 definisce, inoltre, la posizione di riferimento del secondo tubo 6, la cui estremità, in uso, si appoggia contro la superficie di riscontro stessa.
Vantaggiosamente, come rappresentato in figura 8, la sezione trasversale del primo connettore 3 presenta almeno una superficie esterna sostanzialmente piana 11, destinata ad essere disposta affacciata alla macchina per dialisi ed atta a definire la posizione angolare dell’elemento sporgente 8 rispetto alla prima porzione tubolare 2a, così da consentire un più agevole allineamento della seconda porzione 2b rispetto al corrispondente recesso.
Preferibilmente, la sezione trasversale del primo connettore 3 è di tipo poligonale.
Il metodo per la realizzazione del dispositivo per la misurazione ottica secondo il trovato è il seguente.
Il metodo comprende le fasi di fornire almeno una prima porzione tubolare 2a ed una seconda porzione 2b, una distinta dall’altra, e di collegarle reciprocamente così da ottenere l’elemento tubolare 2.
Come sopra descritto, l’elemento sporgente 8 è realizzato separatamente dalla prima porzione tubolare 2a e può essere costituito da materiale cedevole.
In una particolare forma di realizzazione, la seconda porzione 2b può essere realizzata mediante la tecnica del sovrastampaggio, ovvero sovrapponendo un elemento di copertura realizzato in materiale cedevole, preferibilmente morbido, ad un elemento di base realizzato in materiale rigido.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle figure 1 e 2, la seconda porzione 2b è associata solidalmente alla prima porzione tubolare 2a in modo tale che la prima porzione tubolare 2a e la seconda porzione 2b definiscano, rispettivamente, il primo ed il secondo connettore 3 e 4.
Più particolarmente, la seconda porzione 2b è calzata sulla prima porzione tubolare 2a in corrispondenza di una sua estremità longitudinale.
La seconda porzione 2b può essere fissata alla prima porzione tubolare 2a mediante incollaggio o altre tecniche di tipo noto.
Dopo avere fissato la seconda porzione 2b alla prima porzione 2a, i connettori 3 e 4 vengono fissati ai relativi tubi 5 e 6 e l’elemento sporgente 8 viene inserito all’interno del corrispondente recesso.
Il metodo per realizzare i dispositivi rappresentati nelle figure da 3 a 7, nei quali la prima porzione tubolare 2a definisce entrambi i connettori 3 e 4, comprende le fasi di: collegare il primo connettore 3 ed il secondo connettore 4 ai relativi tubi 5 e 6, applicare la seconda porzione 2b sopra al tubo 6 calzato sulla prima porzione tubolare 2a in modo da ancorarla (la seconda porzione 2b) ad essi (la prima porzione tubolare 2a ed il relativo tubo), e movimentare la seconda porzione 2b rispetto alla prima porzione tubolare 2a per allineare l’elemento sporgente 8 al corrispondente recesso. Più in dettaglio, la seconda porzione 2b è applicata alla prima porzione tubolare 2a in modo da avvolgere sia la prima porzione tubolare 2a che il tubo 6 calzato su di essa.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che il dispositivo secondo il trovato risulta essere di semplice realizzazione, consentendo così una riduzione dei costi e, al contempo, di migliorare la sua facilità di utilizzo rispetto ai dispositivi di tipo noto.
Più particolarmente, il fatto di utilizzare due porzioni tra loro distinte consente di semplificare la realizzazione dei relativi stampi, in quanto la seconda porzione che supporta l’elemento sporgente può così essere realizzata con tolleranze meno strette rispetto alla prima porzione tubolare.
Inoltre, questo consente di ottimizzare le scorte a magazzino e, al contempo, di poter variare la conformazione dell’elemento sporgente per l’accoppiamento con l’interruttore che attiva la misurazione ottica a seconda delle necessità.
Ancora, la realizzazione dell’elemento sporgente in materiale cedevole consente di migliorare la sua interazione con il corrispondente recesso.
Non ultimo, le alternative forme di realizzazione nelle quali la seconda porzione è mobile rispetto alla prima porzione tubolare consente di semplificare notevolmente la fase di assemblaggio, in quanto la prima porzione tubolare può essere fissata ai relativi tubi in qualsiasi posizione e la seconda porzione può essere movimentata a discrezione dell’operatore, in modo da inserire agevolmente l’elemento sporgente all’interno del relativo supporto per attivare la misurazione. Questo consente anche di evitare che i tubi si avvolgano quando si esegue l’assemblaggio sulla macchina.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1) per la misurazione ottica, particolarmente per la circolazione extracorporea del sangue, comprendente almeno un elemento tubolare (2) provvisto di un primo connettore (3) di estremità e di un secondo connettore (4) di estremità, collegabili, rispettivamente, ad un primo tubo (5) e ad un secondo tubo (6) per convogliare un fluido di lavoro attraverso l’elemento tubolare stesso, ed una porzione intermedia (7) che si estende tra detto primo e detto secondo connettore (3, 4) e progettata per sottoporre il fluido ad un misurazione non-invasiva di uno o più parametri, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare (2) comprende almeno due pezzi tra loro distinti, dei quali una prima porzione tubolare (2a) ed almeno una seconda porzione (2b), supportante un elemento sporgente (8) atto ad essere inserito all’interno di un corrispondente recesso ricavato su un’apparecchiatura medicale per l’attivazione di una misurazione ottica, dove detta seconda porzione (2b) è atta a cooperare con detta prima porzione tubolare (2a) per fissare la posizione di detto elemento sporgente (8) rispetto alla prima porzione tubolare stessa.
  2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione tubolare (2a) è di tipo rigido e dal fatto che almeno detto elemento sporgente (8) è realizzato in materiale cedevole.
  3. 3) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione (2b) comprende almeno un elemento di base di tipo rigido ed almeno un elemento di copertura applicato superiormente a detto elemento di base, definente detto elemento sporgente (8) e realizzato in materiale cedevole.
  4. 4) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione tubolare (2a) e detta seconda porzione (2b) definiscono, rispettivamente, detto primo connettore (3) e detto secondo connettore (4), detta seconda porzione (2b) essendo di tipo tubolare e dal fatto che detta prima e detta seconda porzione (2a, 2b) sono fissate l’una all’altra.
  5. 5) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione tubolare (2a) definisce entrambi detti primo e secondo connettore (3, 4) e dal fatto che detta seconda porzione (2b) è mobile rispetto alla prima porzione tubolare stessa ed è applicata esternamente sia a detta prima porzione tubolare (2a) che al secondo tubo (6) calzato su di essa.
  6. 6) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione (2b) è mobile in traslazione ed in rotazione rispetto a detta prima porzione (2a) rispettivamente lungo ed attorno all’asse longitudinale della prima porzione tubolare stessa.
  7. 7) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione (2b) comprende mezzi di ancoraggio (9) di detta seconda porzione (2b) a detta prima porzione tubolare (2a), dove detti mezzi di ancoraggio (9) sono collegati scorrevolmente e girevolmente a detta prima porzione tubolare (2a) per interposizione del secondo tubo (6).
  8. 8) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione (2b) presenta conformazione a clip o anulare.
  9. 9) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione tubolare (2a) presenta almeno una superficie di riscontro (10) che definisce la posizione di fine corsa di detta seconda porzione (2b) nello scorrimento lungo lo sviluppo longitudinale della prima porzione tubolare stessa.
  10. 10) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta superficie di riscontro (10) protende radialmente verso l’esterno.
  11. 11) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 10, caratterizzato dal fatto che la sezione trasversale di detto primo connettore (3) presenta almeno una superficie piana (11) destinata, in uso, ad essere disposta affacciata all’apparecchiatura medicale ed atta a definire la posizione angolare di detto elemento sporgente (8).
  12. 12) Metodo per la realizzazione di un dispositivo per la misurazione ottica, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi di: - fornitura di almeno una prima porzione tubolare (2a); - fornitura di almeno una seconda porzione (2b) distinta da detta prima porzione tubolare (2a) e supportante almeno un elemento sporgente (8) atto ad essere introdotto, in uso, in un corrispondente recesso definito su un’apparecchiatura medicale; - applicazione di detta seconda porzione (2b) a detta prima porzione tubolare (2a) in modo da ottenere un elemento tubolare (2) presentante un primo connettore (3) di estremità ed un secondo connettore (4) di estremità collegabili, rispettivamente, ad un primo tubo (5) e ad un secondo tubo (6) per convogliare un fluido di lavoro attraverso detto elemento tubolare (2).
  13. 13) Metodo secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione tubolare (2a) è realizzata in un materiale rigido e detto elemento sporgente (8) è realizzato in materiale cedevole.
  14. 14) Metodo secondo la rivendicazione 12 o 13, caratterizzato dal fatto che detto elemento sporgente (8) è realizzato mediante sovrastampaggio di un elemento di copertura realizzato in materiale cedevole su un elemento di base realizzato in materiale rigido.
  15. 15) Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 12 a 14, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione (2b) è fissata a detta prima porzione tubolare (2a), dove detta prima porzione tubolare (2a) e detta seconda porzione (2b) definiscono, rispettivamente, detto primo connettore (3) e detto secondo connettore (4).
  16. 16) Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 12 a 14, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione tubolare (2a) definisce sia detto primo connettore (3) che detto secondo connettore (4), e dal fatto che comprende le fasi di: collegare detti connettori (3, 4) a detti tubi (5, 6), applicare detta seconda porzione (2b) al di sopra del secondo tubo (6) calzato su detta prima porzione tubolare (2a) in corrispondenza di detto secondo connettore (4), movimentare detta seconda porzione (2b) rispetto a detta prima porzione tubolare (2a) per allineare detto elemento sporgente (8) con il relativo recesso.
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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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WO1998037801A1 (en) * 1997-02-27 1998-09-03 Minnesota Mining And Manufacturing Company Cassette for measuring parameters of blood
US20100110416A1 (en) * 2008-11-05 2010-05-06 Hema Metrics, Llc Measuring hematocrit and estimating hemoglobin values with a non-invasive, optical blood monitoring system
EP2227270A2 (en) * 2007-12-21 2010-09-15 Gambro Lundia AB Disposable extracorporeal blood circuit and apparatus for the extracorporeal treatment of blood

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