IT201600098493A1 - Apparecchiatura e procedimento per movimentare elementi di supporto mobili fra due stazioni di lavorazione - Google Patents

Apparecchiatura e procedimento per movimentare elementi di supporto mobili fra due stazioni di lavorazione

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IT201600098493A1
IT201600098493A1 IT102016000098493A IT201600098493A IT201600098493A1 IT 201600098493 A1 IT201600098493 A1 IT 201600098493A1 IT 102016000098493 A IT102016000098493 A IT 102016000098493A IT 201600098493 A IT201600098493 A IT 201600098493A IT 201600098493 A1 IT201600098493 A1 IT 201600098493A1
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IT
Italy
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horizontal plane
intermediate zone
guide means
support
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IT102016000098493A
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Fiorenzo Draghetti
Antonio Caporale
Original Assignee
Gima Tt S P A
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Description

"APPARECCHIATURA E PROCEDIMENTO PER MOVIMENTARE ELEMENTI DI SUPPORTO MOBILI FRA DUE STAZIONI DI LAVORAZIONE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il campo di applicazione del presente trovato è quello della movimentazione di elementi di supporto mobili, come ad esempio vassoi, contenitori, piastre, od altri elementi noti nella tecnica, da una prima stazione di lavorazione, ad esempio di caricamento, nella quale ciascun elemento di supporto è caricato manualmente, o automaticamente, per esempio mediante un primo robot, con materie prime, prodotti finiti, o semilavorati, ad una seconda stazione di lavorazione, ad esempio di scaricamento, nella quale ciascun elemento di supporto è scaricato manualmente, o automaticamente, per esempio mediante un secondo robot. Ad esempio, ciascun elemento di supporto può essere configurato per contenere in modo ordinato, secondo una matrice di righe e colonne, una pluralità di prodotti a base di tabacco, quali capsule, cartucce o simili, oppure prodotti farmaceutici, 0 altro.
STATO DELLA TECNICA
Nel settore della movimentazione di elementi /di supporto fra due stazioni di lavorazione sono note diverse macchine ed apparecchiature che, utilizzando nastri trasportatori, cinghie, organi di sollevamento e di traslazione, sono in grado di effettuare lo spostamento orizzontale, verticale, o inclinato, di elementi di supporto, sui quali possono essere disposti oggetti, prodotti finiti, o prodotti semilavorati, per eseguire successive fasi di lavorazione, o di confezionamento.
Le macchine e le apparecchiature note hanno però l’inconveniente di essere soggette ad interruzioni, anche frequenti, per cause di diversa natura, quali inceppamenti, anomalie, o malfunzionamenti, dei diversi organi elettromeccanici coinvolti nel ciclo di movimentazione. Di conseguenza, se c’è un inconveniente in un qualsiasi punto della linea è l’intera linea che si deve fermare, con conseguente allungamento dei tempi di lavorazione e aumento dei costi di produzione.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare un’apparecchiatura ed un procedimento per movimentare elementi di supporto mobili fra due stazioni di lavorazione che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica.
In particolare, un primo scopo del presente trovato è quello di realizzare un’apparecchiatura e mettere a punto un procedimento, che permettano di movimentare in modo semplice ed affidabile, garantendo anche una elevata produttività, una pluralità di elementi di supporto mobili, come ad esempio vassoi, contenitori, piastre, od altri elementi noti nella tecnica, da una prima stazione di lavorazione ad una seconda stazione di lavorazione.
Un altro scopo del presente trovato è Quello di realizzare un’apparecchiatura e mettere a punto un procedimento che consentano di creare una zona di immagazzinamento temporaneo degli elementi di supporto fra le due stazioni di lavorazione, per evitare di interrompere l’intera linea di movimentazione nel caso in cui ci sia un inceppamento in corrispondenza di una delle due stazioni di lavorazione.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato l’apparecchiatura e messo a punto il procedimento secondo il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti, mentre le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato, o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, forme di realizzazione si riferiscono ad un’apparecchiatura per movimentare una pluralità di elementi di supporto mobili fra una prima stazione di lavorazione e una seconda stazione di lavorazione. La summenzionata apparecchiatura comprende primi mezzi di guida per gli elementi di supporto disposti fra le due stazioni di lavorazione e giacenti su un primo piano orizzontale.
In accordo con una forma di realizzazione, la summenzionata apparecchiatura comprende, inoltre, secondi mezzi di guida per gli elementi di supporto, disposti fra le due stazioni di lavorazione e giacenti su un secondo piano orizzontale posto ad una determinata distanza verticale dal primo piano orizzontale. Inoltre, fra la prima stazione di lavorazione e la seconda stazione di lavorazione è prevista una zona intermedia compresa fra i suddetti due piani orizzontali e configurata per sollevare ed eventualmente impilare verticalmente gli elementi di supporto, definendo un magazzino temporaneo verticale di detti elementi di supporto. I primi mezzi di guida sono disposti fra la prima stazione di lavorazione e la base della zona intermedia ed i secondi mezzi di guida sono disposti fra la parte superiore della zona intermedia e la seconda stazione di lavorazione.
In accordo con un’altra forma di realizzazione, mezzi di sollevamento sono disposti nella zona intermedia per sollevare selettivamente gli elementi di supporto fra il primo piano orizzontale e il secondo piano orizzontale.
In accordo con un’altra forma di realizzazione, i mezzi di sollevamento comprendono un carrello mobile verticalmente, sul quale sono montati primi mezzi di supporto temporaneo configurati per cooperare selettivamente con gli elementi di supporto.
In accordo con un’altra forma di realizzazione, secondi mezzi di supporto temporaneo sono previsti per supportare temporaneamente gli elementi di supporto in una posizione intermedia fra il primo piano orizzontale e il secondo piano orizzontale per formare nella zona intermedia, in coordinamento con i mezzi di sollevamento, una pila verticale di elementi di supporto.
In accordo con un’altra forma di realizzazione, un meccanismo di supporto temporaneo è previsto nella parte superiore della zona intermedia per supportare temporaneamente, uno d Illa volta, gli elementi di supporto portati dai mezzi di sollevamento sul secondo piano orizzontale.
In accordo con un’altra forma di realizzazione, l’apparecchiatura comprende, inoltre, terzi mezzi di guida disposti paralleli e complanari ai secondi mezzi di guida per guidare gli elementi di supporto dalla seconda stazione di lavorazione alla zona intermedia, e quarti mezzi di guida disposti paralleli e complanari ai primi mezzi di guida per guidare gli elementi di supporto dalla zona intermedia alla prima stazione di lavorazione.
In accordo con un’altra forma di realizzazione, mezzi di abbassamento sono previsti nella zona intermedia, fra i terzi mezzi di guida e i quarti mezzi di guida, per abbassare selettivamente gli elementi di supporto dal secondo piano orizzontale al primo piano orizzontale.
Ulteriori forme di realizzazione si riferiscono ad un procedimento per movimentare una pluralità di elementi di supporto mobili fra una prima stazione di lavorazione e una seconda stazione di lavorazione. Secondo una forma di realizzazione, il procedimento comprende almeno una prima fase in cui gli elementi di supporto sono guidati da primi mezzi di guida giacenti su un primo piano orizzontale verso una zona intermedia compresa fra le due stazioni di lavorazione, una seconda fase in cui gli elementi di supporto sono sollevati verticalmente nella zona intermedia fino ad un secondo piano orizzontale posto ad una determinata distanza verticale dal primo piano orizzontale, per eventualmente anche impilare verticalmente gli elementi di supporto, definendo un magazzino temporaneo verticale di detti elementi di , ed una terza fase in cui gli elementi di supporto sono guidati da secondi mezzi di guida giacenti sul secondo piano orizzontale, dalla parte superiore della zona intermedia verso la seconda stazione di lavorazione.
In accordo con un’altra forma di realizzazione, il procedimento comprende, inoltre, una quarta fase in cui gli elementi di supporto che si trovano sul secondo piano orizzontale, a valle della seconda stazione di lavorazione, sono traslati verso terzi mezzi di guida disposti paralleli e complanari ai secondi mezzi di guida per guidare gli elementi di supporto dalla seconda stazione di lavorazione alla parte superiore della zona intermedia, e una quinta fase in cui gli elementi di supporto sono abbassati selettivamente dal secondo piano orizzontale al primo piano orizzontale e poi movimentati su quarti mezzi di guida disposti paralleli e complanari ai primi mezzi di guida dalla base della zona intermedia alla prima stazione di lavorazione.
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi della presente divulgazione saranno meglio compresi con riferimento alla seguente descrizione, alle tavole di disegno e alle annesse rivendicazioni. Le tavole di disegno, che sono integrate e facenti parte della presente descrizione, illustrano alcune forme di realizzazione del presente oggetto e, unitamente alla descrizione, si propongono di descrivere i principi della divulgazione.
I vari aspetti e caratteristiche descritte nella presente descrizione possono essere applicati individualmente, dove possibile. Questi aspetti individuali, ad esempio aspetti e caratteristiche presenti nella descrizione oppure nelle rivendicazioni dipendenti allegate, possono essere oggetto di domande divisionali.
Si fa notare che qualsiasi aspetto o caratteristica che si trovi essere già nota durante la procedura di brevettazione si intende non essere rivendicata ed essere l’oggetto di un disclaimer.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione, fornita solamente a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in assonometria di un’apparecchiatura per movimentare una pluralità di elementi di supporto fra due stazioni di lavorazione secondo il presente trovato;
- la fig. 2 è una vista in pianta di un elemento di supporto configurato per essere movimentato dall’apparecchiatura di fig. 1;
- la fig. 3 è una vista frontale dell’elemento di supporto di fig. 2;
- la fig. 4 è una vista in pianta dell’apparecchiatura di fig. 1;
la fig. 5 è una vista frontale, parzialmente sezionata, dell’apparecchiatura di fig. 1;
- la fig. 6 è una vista anteriore sinistra, in assonometria e in scala ingrandita, di un primo particolare dell’apparecchiatura di fig. 1;
- la fig. 7 è una vista anteriore destra, in assonometria, del particolare di fig. 6;
- la fig. 8 è una vista laterale sinistra del particolare di fig. 6;
- la fig. 9 è una vista posteriore, parzialmente sezionata, del particolare di fig. 6;
- la fìg. 10 è una vista in pianta e in scala ingrandita, di un secondo particolare dell ‘apparecchiatura di fìg. 1;
- la fìg. 11 è una vista in prospettiva e schematica dell’apparecchiatura di fig. 1 in una fase di lavorazione;
- la fig. 12 è una vista frontale e schematica dell’apparecchiatura di fìg. 1 in una fase di lavorazione;
- la fìg. 13 è una vista posteriore e schematica dell’apparecchiatura di fìg.
1 in una fase di lavorazione.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi.
Si precisa che nella presente descrizione e nelle rivendicazioni i termini, alto, basso, verticale, orizzontale, superiore, inferiore ed interno, con le loro declinazioni, hanno la sola funzione di illustrare meglio il presente trovato con riferimento alle figure dei disegni e non devono essere in alcun modo utilizzati per limitare la portata del trovato stesso, o l’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni. Ad esempio, con il termine orizzontale si vuole indicare un piano che può essere sia parallelo alla linea dell’ orizzonte, sia inclinato, anche di parecchi gradi, ad esempio fino a 20°, rispetto a quest’ultima.
Con riferimento alla fig. 1, un’apparecchiatura 10 secondo forme di realizzazione qui descritte è configurata per movimentare una pluralità di elementi di supporto 11 (figure 2 e 3) fra una prima stazione di lavoro 12 (fig. 1), che nell’esempio qui fornito è una stazione di caricamento di prodotti 13 (figure 2 e 3) a base di tabacco a forma di capsule, equipaggiata con un primo robot 14 (fig. 1) di tipo noto, ed una seconda stazione di lavoro 15, che nell’esempio qui fornito è una stazione di scaricamento dei prodotti 13, ad esempio equipaggiata con un secondo robot 16 (figure 12 e 13).
Ciascun elemento di supporto 11 (figure 2 e 3) comprende una piastra 17 di forma sostanzialmente rettangolare, realizzata con materiale rigido, ad esempio un idoneo materiale plastico, come ABS (acrilonitrilebutadiene-stirene), o metallico, come alluminio, ed avente uno spessore S compreso, ad esempio, fra circa 8mm e circa 20mm. La larghezza L di ciascuna piastra 11 e quindi di ciascun elemento di supporto 11 è compresa, per esempio, fra circa 200mm e circa 400mm.
La superficie superiore della piastra 17 comprende una pluralità di nicchie 18, disposte ad esempio secondo una matrice ordinata di righe e colonne, all’ interno di ognuna delle quale è adatto ad essere inserito temporaneamente un prodotto 13.
La piastra 17 funge quindi da vassoio ed è sagomata in modo d’avere su ognuno dei due lati maggiori contrapposti 17a e 17b due coppie di primi incavi 19, parallele fra loro, e due coppie di secondi incavi 20, anch’esse parallele fra loro e più centrali rispetto agli incavi 19. Gli otto incavi 19 e 20 sono aperti verso il basso e sono configurati per essere impegnati da altri organi dell’apparecchiatura 10, come sarà descritto più avanti.
Le piastre 17 sono configurate per essere impilate una sull’altra per formare una pila verticale, come sarà più avanti descritto il dettaglio. Per evitare che nella pila la piastra 17 superiore schiacci i prodotti 13 inseriti nella piastra 17 immediatamente inferiore, ciascuna piastra 17, nella sua parte inferiore è provvista di quattro piedini distanziatori 21, configurati per entrare in corrispondenti sedi 22 ricavate nella superficie superiore.
L’altezza complessiva A di ciascun elemento di supporto 11, compresi i piedini distanziatori 21, è per esempio compresa fra circa 8 mm e circa 20mm.
L’apparecchiatura 10 (figure 1, 4 e 5) comprende un telaio 23, ad esempio metallico, avente due coppie di guide 24 e 25 disposte su un primo piano orizzontale PI (fig. 5) e due coppie di guide 26 e 27 disposte su un secondo piano orizzontale P2, posto ad una altezza H tra i 500mm e 800mm dal primo piano orizzontale PI (fig. 5).
La lunghezza delle due coppie di guide 24 e 25 è tale da permettere l’allineamento longitudinale, su ciascuna di esse, di almeno tre elementi di supporto 11 (fig. 11), separati fra loro di alcuni millimetri, mentre la lunghezza delle due coppie di guide 26 e 27 è tale da permettere Γ allineamento longitudinale, su ciascuna di esse, di almeno cinque elementi di supporto 11, separati anch’essi fra loro di alcuni millimetri. La prima coppia di guide 24 (fig. 5) è configurata per supportare scorrevolmente e guidare gli elementi di supporto 11 , lungo un primo tratto TI (fig. 11) di un percorso di andata, nel primo piano orizzontale PI, dalla prima stazione di lavoro 12 ad una zona intermedia 28, configurata per sollevare ed eventualmente impilare verticalmente detti elementi di supporto 11 , e quindi, fungere da, o definire un, polmone, o magazzino temporaneo, verticale, degli elementi di supporto 11 contenenti ciascuno i prodotti 13, come sarà più avanti descritto in dettaglio. In altre parole, la zona intermedia 28 può essere una zona di immagazzinamento temporaneo, in cui immagazzinare ed accumulare un voluto numero di elementi di supporto 11 nel caso in cui, per cause di diversa natura, quali inceppamenti, anomalie, o malfunzionamenti, si manifestino interruzioni della linea a monte od a valle della zona intermedia 28 stessa. In questo modo, sfruttando gli elementi di supporto 11 preventivamente accumulati nel te: è mantenere operativa la parte della linea rispettivamente a valle od a monte della zona intermedia 28, senza inficiare la produttività.
La seconda coppia di guide 26 è invece configurata per supportare scorrevolmente e guidare gli stessi elementi di supporto 11, lungo un secondo tratto T2 del percorso di andata, nel secondo piano orizzontale P2, dalla zona intermedia 28 alla seconda stazione di lavoro 15.
La terza coppia di guide 27, che è parallela ed adiacente alla seconda coppia di guide 26, è configurata per supportare scorrevolmente e guidare gli elementi di supporto 11, privi dei prodotti 13, perché già rimossi dal secondo robot 16, lungo un primo tratto T3 di un percorso di ritorno, nel secondo piano orizzontale P2, dalla seconda stazione di lavoro 15 alla zona intermedia 28.
La quarta coppia di guide 25, che è parallela ed adiacente alla prima coppia di guide 24, è configurata per supportare scorrevolmente e guidare gli elementi di supporto 11 vuoti, lungo un secondo tratto T4 del percorso di ritorno, nel primo piano orizzontale PI, dalla zona intermedia 28 alla prima stazione di lavoro 12.
Nella zona intermedia 28 l’apparecchiatura 10 comprende sia un dispositivo di sollevamento 29 (figure 4 e 5), configurato per sollevare verticalmente gli elementi di supporto 11 , che si trovano al termine del suddetto primo tratto TI del percorso di andata, dal primo piano orizzontale PI al secondo piano orizzontale P2, sia un analogo dispositivo di abbassamento 30 (figure 4 e 10), configurato per abbassare verticalmente gli elementi di supporto 11 , che si trovano al termine del suddetto primo tratto T3 del percorso di ritorno, dal secondo piano orizzontale P2 al primo piano orizzontale PI, come sarà più avanti descritto in dettaglio.
Il dispositivo di sollevamento 29 (figure da 6 a 9) comprende un montante verticale 31 che funge da guida per un carrello 32, sostanzialmente a forma di U, scorrevole verticalmente fra i due piani orizzontali PI e P2.
Il carrello 32 comprende una piastra trasversale 33 provvista di pattini 34 per scorrere agevolmente lungo guide verticali 35 del montante verticale 31. Sulla piastra trasversale 33 sono montati, scorrevoli trasversalmente, due primi organi di supporto temporaneo 36 e 37 a forma di L, giacenti su un piano orizzontale e aventi ognuno una parte trasversale 36a, rispettivamente 37a, ed un braccio longitudinale 36b, rispettivamente 37b. Ciascun braccio longitudinale 36b e 37b è provvisto di due denti 38 sporgenti verso l’interno e posizionati in modo da entrare selettivamente nei quattro primi incavi 19 (figure 2 e 3) di una piastra 17, quando quest’ultima si trova nella zona intermedia 28.
Il carrello 32 (figure 6 e 8) comprende anche un primo meccanismo di attuazione 39, configurato per avvicinare, o allontanare, selettivamente fra loro i due primi organi di supporto temporaneo 36 e 37, fra una posizione di riposo, in cui essi sono distanziati in modo da permettere alla corrispondente piastra 17 di passare liberamente fra i bracci longitudinali 36b e 37b senza interferire con i denti 38, ed una posizione di lavoro, in cui sono avvicinati in modo che i quattro denti 38 siano inseriti nei corrispondenti primi incavi 19 della corrispondente piastra 17. II primo meccanismo di attuazione 39 comprende un primo attuatore lineare 40, azionabile elettricamente, che è collegato all’estremità inferiore di una leva 41, imperniata su un perno 42 fissato sulla piastra trasversale 33, e collegata, da parti opposte rispetto al perno 42, alle parti trasversali 36a e 37a dei primi organi di supporto temporaneo 36 e 37, tramite due leve di collegamento 43 e 44.
Il carrello 32 è configurato per essere selettivamente sollevato e abbassato verticalmente fra i due piani orizzontali PI e P2 ad opera di un meccanismo di sollevamento 45 (fig. 9) che comprende un vite verticale 46 azionata da motore elettrico 47, di tipo reversibile, tramite una cinghia di trasmissione 48 e corrispondenti pulegge 49 e 50. Con la vite verticale 46 è costantemente impegnata una madrevite 51 fissata alla piastra trasversale 33.
All’estremità superiore del montante verticale 31 è disposto un meccanismo di supporto temporaneo 52 (figure da 6 a 9), configurato per supportare temporaneamente un elemento di supporto 11 quando arriva al secondo piano orizzontale P2 provenendo dal primo piano orizzontale PI.
II meccanismo di supporto temporaneo 52 comprende due secondi organi di supporto temporaneo 53 e 54 a forma di L, giacenti su un piano orizzontale e aventi ognuno una parte trasversale 53a, rispettivamente 54a, ed un braccio longitudinale 53b, rispettivamente 54b. Ciascun braccio longitudinale 53b e 54b è provvisto di una piastra orizzontale 55 disposta complanare alla seconda coppia di guide 26, ossia al secondo piano orizzontale P2. Ciascuna piastra orizzontale 55, sul proprio bordo laterale interno, è provvista di due feritoie 56, allineate verticalmente con i denti 38 ed ampie abbastanza per fare passare questi ultimi con gioco attraverso di esse.
Il meccanismo di supporto temporaneo 52 comprende anche un secondo meccanismo di attuazione 57 (fig. 7), configurato per avvicinare, o allontanare, selettivamente fra loro i due secondi organi di supporto temporaneo 53 e 54, fra una posizione di riposo, in cui questi ultimi sono distanziati fra loro in modo che la luce fra le due piastre orizzontali 55 sia maggiore della larghezza L dell’elemento di supporto 11, per permettere così il libero passaggio di quest’ultimo quando il carrello 32 viene sollevato dal dispositivo di sollevamento 29, ed una posizione operativa, in cui i due secondi organi di supporto temporaneo 53 e 54 sono avvicinati fra loro, in modo che le due piastre orizzontali 55 siano allineate longitudinalmente con la seconda coppia di guide 26. Il secondo meccanismo di attuazione 57 comprende un secondo attuatore lineare 58, azionabile elettricamente, che è collegato all’estremità inferiore di una leva 59, imperniata su un perno 60 fissato sul montante verticale 31 , e collegata, da parti opposte rispetto al perno 60, alle parti trasversali 53a e 54a dei secondi organi di supporto temporaneo 53 e 54, tramite due leve di collegamento 61 e 62.
II dispositivo di abbassamento 30 (fig. 4) è uguale al dispositivo di sollevamento 29 e pertanto, per brevità, non viene descritto in dettaglio. L’apparecchiatura 10 comprende, inoltre, due dispositivi di sostegno temporaneo 63 e 64 (figure 1 , 4 e 10) , uguali fra loro e disposti affiancati e complanari nella parte inferiore della zona intermedia 28, uno in corrispondenza del dispositivo di sollevamento 29 e l’altro in corrispondenza del dispositivo di abbassamento 30.
Ognuno dei due dispositivi di sostegno temporaneo 63 e 64 comprende una coppia di organi di supporto temporaneo 65 e 66 a forma di L, giacenti su un piano verticale e aventi ognuno una parte orizzontale 65 a, rispettivamente 66a, ed un braccio longitudinale 65b, rispettivamente 66b. Ciascun braccio longitudinale 65b e 66b è provvisto di due denti 67, disposti fra i denti 38, distanziati in altezza da questi ultimi di circa 20 mm, sporgenti verso Γ interno e posizionati in modo da entrare selettivamente nei quattro secondi incavi 20 (figure 2 e 3) di una piastra 17, quando quest’ultima si trova nella zona intermedia 28, come sarà più avanti descritto in dettaglio.
Ognuno dei due dispositivi di sostegno temporaneo 63 e 64 comprende anche un meccanismo di attuazione 68, configurato per avvicinare, o allontanare, selettivamente fra loro gli organi di supporto temporaneo 65 e 66, fra una posizione di riposo, in cui essi sono distanziati in modo da permettere alla corrispondente piastra 17 di passare liberamente fra i bracci longitudinali 65b e 66b senza interferire con i denti 67, ed una posizione di lavoro, in cui sono avvicinati in modo che i quattro denti 67 siano inseriti nei corrispondenti secondi incavi 20 della corrispondente piastra 17, quando quest’ultima si trova sul loro stesso piano orizzontale.
Il meccanismo di attuazione 68 comprende un attuatore lineare 69, azionabile elettricamente, che è collegato all’estremità inferiore di una leva 70, imperniata su un perno verticale 71 fissato sul telaio 23, e collegata, da parti opposte rispetto al perno 71, alle parti trasversali 65a e 66a tramite due leve di collegamento 72 e 73.
L’apparecchiatura 10 comprende, inoltre: primi mezzi di avanzamento orizzontale 74 (figure 1 e 5), che possono essere di qualsiasi tipo noto, come ad esempio attuatori lineari, configurati per traslare orizzontalmente sul primo piano orizzontale PI gli elementi di supporto 11 sulla prima coppia di guide 24 dalla prima stazione di lavoro 12 alla zona intermedia 28; secondi mezzi di avanzamento orizzontale 75 (figure I e 4), costituiti ad esempio da cinghie di avanzamento e configurati per traslare orizzontalmente sul secondo piano orizzontale P2 gli elementi di supporto 11 sulla seconda coppia di guide 26 dalla zona intermedia 28 alla seconda stazione di lavoro 15; terzi mezzi di avanzamento orizzontale 76 (figure 1 e 4), costituiti anch’essi, ad esempio, da cinghie di avanzamento, e configurati per traslare orizzontalmente sul secondo piano orizzontale P2 gli elementi di supporto 11 sulla terza coppia di guide 27 dalla seconda stazione di lavoro 15 alla zona intermedia 28; e quarti mezzi di avanzamento orizzontale 77 (figure 5 e 10), costituiti anch’essi, ad esempio, da attuatori lineari, e configurati per traslare orizzontalmente sul primo piano orizzontale PI gli elementi di supporto II sulla quarta coppia di guide 25 dalla seconda stazione di lavoro 15 alla zona intermedia 28.
Inoltre, all’estremità della seconda stazione di lavoro 15 è disposto un dispositivo di traslazione 78 (figure 1, 4 e 5), che comprende un motore elettrico 79 associato ad un elemento spintore 80 scorrevole su una barra di guida 81 disposta trasversalmente.
I diversi componenti elettromeccanici dell’apparecchiatura 10 sono controllati e comandati da un processore programmabile di tipo noto e non rappresentato nei disegni, che può essere disposto, per esempio, all’interno di un vano 82 (fig. 1) posto al di sopra della prima stazione di lavoro 12.
II funzionamento dell’apparecchiatura 10 fin qui descritta, che definisce anche il procedimento per movimentare gli elementi di supporto 11 fra le due stazioni di lavoro 12 e 15 è il seguente.
Si precisa che viene ora descritto il ciclo di un singolo elemento di supporto 11, anche se l’apparecchiatura 10 consente di processare contemporaneamente una pluralità di elementi di supporto 11, disposti uno dietro l’altro e distanziati fra loro di alcuni millimetri, lungo i tratti T1, T2, T3 e T4 (fig. 11).
In una prima fase un elemento di supporto 11, dopo essere stato caricato di prodotti 13 dal primo robot 14 nella prima stazione di lavorazione 12, viene traslato dai primi mezzi di avanzamento orizzontale 74 lungo il primo tratto TI del percorso di andata, guidato dalla prima coppia di guide 24, mantenendosi sul primo piano orizzontale PI, fino ad arrivare nella zona intermedia 28.
Con l’elemento di supporto 11 fermo in questa posizione, in una seconda fase viene attivato il primo attuatore lineare 40 (fig. 6), che causa lo spostamento dei primi organi di supporto temporaneo 36 e 37 verso T interno, nella loro posizione di lavoro, e quindi Γ inserimento dei quattro denti 38 nei corrispondenti primi incavi 19 della piastra 17 (figure 2 e 3).
Viene quindi attivato il motore elettrico 47 (figure 8 e 9) che causa lo spostamento verso l’alto del carrello 32, che porta con sé l’elemento di supporto 11, fino al secondo piano orizzontale P2, fra le piastre orizzontali 55 che si trovano in posizione di riposo, ossia allargate.
Si attiva quindi il secondo attuatore lineare 58 (fig. 7), che causa lo spostamento delle piastre orizzontali 55, avvicinandole fra loro e portandole così in posizione operativa al di sotto della piastra 17, senza che le stesse interferiscano con i denti 38, che vanno ad alloggiare nelle feritoie 56.
A questo punto, mantenendo le piastre orizzontali 55 nella loro posizione operativa, si inverte il comando al motore elettrico 47 e si abbassa il carrello 32 (fig. 9) fino a riportarlo nella sua posizione iniziale al primo piano orizzontale PI. Anche il primo attuatore lineare 40 viene azionato per riportare i primi organi di supporto temporaneo 36 e 37 nella loro posizione di riposo.
Contemporaneamente, in una terza fase, l’elemento di supporto 11 che si trova al secondo piano orizzontale P2 viene traslato dai secondi mezzi di avanzamento orizzontale 75 (fig. 4) lungo il secondo tratto T2 del percorso di andata, guidato dalla seconda coppia di guide 26, verso la seconda stazione di lavoro 15, dove il secondo robot 16 provvede poi a scaricare i prodotti 13.
Nello stesso tempo, altri due elementi di supporto 11 hanno iniziato il loro ciclo e sono traslati gradualmente sul primo piano orizzontale PI dalla prima stazione di lavoro 12 verso la zona intermedia 28, lungo il primo tratto TI del percorso di andata.
L’elemento di supporto 1 1 che si trova al secondo piano orizzontale P2, dopo essere stato completamente scaricato dal secondo robot 16, in una quarta fase viene traslato dal dispositivo di traslazione 78 verso la terza coppia di guide 27 e quindi fatto avanzare dai terzi mezzi di avanzamento orizzontale 76, lungo il primo tratto T3 del percorso di ritorno, verso il dispositivo di abbassamento 30 situato nella zona intermedia 28.
In una quinta fase, con un’operazione inversa a quella di sollevamento sopra descritta, il dispositivo di abbassamento 30 riporta l’elemento di supporto 11 vuoto al primo piano orizzontale PI, dove i quarti mezzi di avanzamento orizzontale 77 lo traslano lungo il secondo tratto T4 del percorso di ritorno verso la prima stazione di lavoro 12, affinché possa iniziare un nuovo ciclo, dopo che è stato spostato trasversalmente verso la sua posizione iniziale di caricamento.
Nel caso in cui per qualsiasi motivo, o causa di malfunzionamento, ci dovesse essere la necessità di accumulare elementi di supporto 11 pieni di prodotti 13, prima del secondo tratto T2 del percorso di andata, oppure vuoti, prima del secondo tratto T4 del percorso di ritorno, l’apparecchiatura 10 permette di realizzare un accumulo nella zona intermedia 28, sia in corrispondenza del dispositivo di sollevamento 29, sia, in modo analogo, ma inverso, in corrispondenza del dispositivo di abbassamento 30.
Per fare ciò si attivano, come segue, i dispositivi di sostegno temporaneo 63 e 64, rispettivamente.
Nel primo caso, un primo elemento di supporto 11 , quando arriva nella zona intermedia 28 provenendo dalla prima stazione di lavoro 12, viene sollevato dal dispositivo di sollevamento 29, nel modo sopra descritto, ma solamente di circa 20 mm, ossia fino a portare la piastra 17 (fig. 3) con i suoi secondi incavi 20 all’altezza dei denti 67 (fig. 10) dei bracci longitudinali 65b e 66b degli organi di supporto temporaneo 65 e 66.
Si attiva quindi l’attuatore lineare 69, che causa ravvicinamento fra loro dei due organi di supporto temporaneo 65 e 66, così che i corrispondenti quattro denti 67 vanno all’interno dei secondi incavi 20 (fig. 3) della piastra 17, senza interferire con i denti 38 del dispositivo di sollevamento 29, che sono nei primi incavi 19 della stessa piastra 17. Mantenendo i due organi di supporto temporaneo 65 e 66 in questa posizione operativa, si fa abbassare il carrello 32 e si riporta il primo meccanismo di attuazione 39 nella sua posizione di riposo.
Mantenendo ancora il primo elemento di supporto 11 sollevato rispetto al primo piano orizzontale PI, si trasla un secondo elemento di supporto 11 dalla prima stazione di lavoro 12 alla zona intermedia 28 e lo si solleva fino a portarlo a contatto del primo elemento di supporto 11 , che è trattenuto in posizione sollevata dai denti 67.
Quindi, mantenendo con i denti 38 del dispositivo di sollevamento 29 temporaneamente sollevati sia il secondo elemento di supporto 11 sollevato, sia il primo elemento di supporto 11 che gli sta sopra, si allontanano i denti 67 dei due organi di supporto temporaneo 65 e 66 dal primo elemento di supporto 11. Si sollevano quindi entrambi gli elementi di supporto 11 che si trovano uno sull’altro fino a quando i secondi incavi 20 della piastra 17 del secondo elemento di supporto 11 si portano in corrispondenza dei denti 67 dei due organi di supporto temporaneo 65 e 66. Questi ultimi sono quindi attivati in modo che i loro denti 67 si inseriscano nei secondi incavi 20 della piastra 17 del secondo elemento di supporto 11.
Si abbassa quindi il carrello 32 e si ripete eventualmente l’operazione di impilaggio, dal basso verso alto, di altri elementi di supporto 11 fino a colmare la distanza H (fig. 12). Si può definire, quindi, un magazzino temporaneo verticale di detti elementi di supporto 11, nella zona intermedia 28.
In modo inverso avviene l’operazione di scarico, uno alla volta, degli elementi di supporto 11 impilati, cominciando da quello superiore, sollevando adeguatamente la pila fino a portarle l’elemento di supporto 1 1 a cooperare con le piastre 55, nel modo sopra descritto Analogamente, ma in modo inverso, ossia dall’alto verso il basso, avviene l’operazione di impilaggio degli elementi di supporto 11 nella zona intermedia 28 in corrispondenza del dispositivo di abbassamento 30.
È chiaro che all’apparecchiatura 10 e al relativo procedimento fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti e/o di fasi, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
*
E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad un esempio specifico di realizzazione, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di apparecchiatura e procedimento per movimentare elementi di supporto mobili fra due stazioni di lavorazione, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni allegate e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per movimentare una pluralità di elementi di supporto (11) mobili fra una prima stazione di lavorazione (12) e una seconda stazione di lavorazione (15), detta apparecchiatura comprendendo primi mezzi di guida (24) per detti elementi di supporto (11) disposti fra dette due stazioni di lavorazione (12, 15) e giacenti su un primo piano orizzontale (PI), caratterizzata dal fatto che detta apparecchiatura comprende, inoltre, secondi mezzi di guida (26) per detti elementi di supporto (11), disposti fra dette due stazioni di lavorazione (12, 15) e giacenti su un secondo piano orizzontale (P2) posto ad una distanza verticale (H) da detto primo piano orizzontale (PI), e che fra detta prima stazione di lavorazione (12) e detta seconda stazione di lavorazione (15) è prevista una zona intermedia (28) compresa fra detti due piani orizzontali (PI, P2) e configurata per sollevare ed eventualmente impilare verticalmente detti elementi di supporto (11), definendo un magazzino temporaneo verticale di detti elementi di supporto (11), detti primi mezzi di guida (24) essendo disposti fra detta prima stazione di lavorazione (12) e la base di detta zona intermedia (28) e detti secondi mezzi di guida (26) essendo disposti fra la parte superiore di detta zona intermedia (28) e detta seconda stazione di lavorazione (15).
  2. 2. Apparecchiatura come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che mezzi di sollevamento (29) sono disposti in detta zona intermedia (28) per sollevare selettivamente detti elementi di supporto (1 1) fra detto primo piano orizzontale (PI) e detto secondo piano orizzontale (P2).
  3. 3. Apparecchiatura come nella rivendicazione 2. caratterizzata dal fatto che detti mezzi di sollevamento (29) comprendono un carrello (32) mobile verticalmente, sul quale sono montati primi mezzi di supporto temporaneo (36, 37) configurati per cooperare selettivamente con detti elementi di supporto (11).
  4. 4. Apparecchiatura come nella rivendicazione 2 o 3, caratterizzata dal fatto che secondi mezzi di supporto temporaneo (65, 66) sono previsti per supportare temporaneamente detti elementi di supporto (11) in una posizione intermedia fra detto primo piano orizzontale (PI) e detto secondo piano orizzontale (P2) per formare in detta zona intermedia (28), in coordinamento con detti mezzi di sollevamento (29), una pila verticale di detti elementi di supporto (11).
  5. 5. Apparecchiatura come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzata dal fatto che un meccanismo di supporto temporaneo (52) è previsto nella parte superiore di detta zona intermedia (28) per supportare temporaneamente, uno alla volta, detti elementi di supporto (11) portati da detti mezzi di sollevamento (29) su detto secondo piano orizzontale (P2).
  6. 6. Apparecchiatura come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende, inoltre, terzi mezzi di guida (27) disposti paralleli e complanari a detti secondi mezzi di guida (26) per guidare detti elementi di supporto (11) da detta seconda stazione di lavorazione (15) a detta zona intermedia (28), e quarti mezzi di guida (25) disposti paralleli e complanari a detti primi mezzi di guida (24) per guidare detti elementi di supporto (11) da detta zona intermedia (28) a detta prima stazione di lavorazione (12).
  7. 7. Apparecchiatura come nella rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che mezzi di abbassamento (30) sono previsti in detta zona intermedia (28), fra detti terzi mezzi di guida (27) e detti quarti mezzi di guida (25), per abbassare selettivamente detti elementi di supporto (11) da detto secondo piano orizzontale (P2) a detto primo piano orizzontale (PI).
  8. 8. Apparecchiatura come nella rivendicazione 7 in combinazione con una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di abbassamento (30) sono uguali a detti mezzi di sollevamento (29).
  9. 9. Procedimento per movimentare una pluralità di elementi di supporto (11) mobili fra una prima stazione di lavorazione (12) e una seconda stazione di lavorazione (15), caratterizzato dal fatto che comprende almeno una prima fase in cui detti elementi di supporto (11) sono guidati da primi mezzi di guida (24) giacenti su un primo piano orizzontale (PI) verso una zona intermedia (28) compresa fra dette due stazioni di lavorazione (12, 15), una seconda fase in cui detti elementi di supporto (11) sono sollevati verticalmente in detta zona intermedia (28) fino ad un secondo piano orizzontale (P2) posto ad una distanza verticale (H) da detto primo piano orizzontale (PI), per eventualmente impilare verticalmente detti elementi di supporto (11), definendo un magazzino temporaneo verticale di detti elementi di supporto (1 1), ed una terza fase in cui detti elementi di supporto (11) sono guidati da secondi mezzi di guida (26) giacenti su detto secondo piano orizzontale (P2) dalla parte superiore di detta zona intermedia (28) verso detta seconda stazione di lavorazione (15).
  10. 10. Procedimento come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, una quarta fase in cui detti elementi di supporto (11) che si trovano in detto secondo piano orizzontale (P2) a valle di detta seconda stazione di lavorazione (15) sono traslati verso terzi mezzi di guida (27) disposti paralleli e complanari a detti secondi mezzi di guida (26) per guidare detti elementi di supporto (11) da detta seconda stazione di lavorazione (15) alla parte superiore di detta zona intermedia (28), e una quinta fase in cui detti elementi di supporto (11) sono abbassati selettivamente da detto secondo piano orizzontale (P2) a detto primo piano orizzontale (PI) e poi movimentati su quarti mezzi di guida (25) disposti paralleli e complanari a detti primi mezzi di guida (24) dalla base di detta zona intermedia (28) a detta prima stazione di lavorazione (12).
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