ITRM960532A1 - Apparecchio scalda acqua in materilae plastico in particolare scalda acqua ad accumulo e pressione - Google Patents

Apparecchio scalda acqua in materilae plastico in particolare scalda acqua ad accumulo e pressione Download PDF

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ITRM960532A1
ITRM960532A1 IT96RM000532A ITRM960532A ITRM960532A1 IT RM960532 A1 ITRM960532 A1 IT RM960532A1 IT 96RM000532 A IT96RM000532 A IT 96RM000532A IT RM960532 A ITRM960532 A IT RM960532A IT RM960532 A1 ITRM960532 A1 IT RM960532A1
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
"Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione"
La presente invenzione riguarda un apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare, ma non esclusivamente, scalda acqua ad accumulo e a pressione.
Più in particolare, l’invenzione riguarda un apparecchio de! tipo detto interamente costituito in materiale plastico.
Come è ben noto, gli scalda acqua elettrici ad accumulo tradizionali si basano sulla preparazione di serbatoi in lamiera calandrata per la parte cilindrica, ed in lamiera imbutita per la chiusura superiore ed inferiore.
Le varie parti vengono assemblate mediante saldatura e successivamente sottoposte a lavorazioni di rivestimento per consentire alle superfici interne una resistenza alla corrosione che assicuri la necessaria durata di esercizio all'apparecchiatura.
Per tutti i produttori di apparecchi per il riscaldamento di acqua sanitaria e per le utilizzazioni di uso domestico, si è posto e continua a porsi il problema di realizzare un rivestimento interno, quanto più uniforme possibile, capace di garantire con idonea resistenza alla corrosione l'affidabilità del funzionamento.
Al fine di soddisfare tale esigenza, sono state proposte varie soluzioni, tra cui quella di ricorrere a procedimenti di rivestimento (coating) ed alla scelta di materiali particolari.
Tra detti materiali, si possono citare le lamiere in acciaio basso-legate rivestite con zinco e con vernici costituite da sospensioni di resine termo-indurenti di tipo epossi-fenoliche, prepolimerizzate, e come alternative le lamiere, del tipo già indicato, rivestite con smalto, portato a costituire il coating porcellanato mediante sofisticati sistemi di spruzzaggio e di indurimento, le lamiere in rame, e prive di rivestimento interno (particolarmente utilizzate nei paesi anglosassoni), lamiere in acciaio inossidabile, tutte sostitutive di quelle in acciaio basso legato, e le lamiere di quest'ultimo tipo, rivestite all'interno di resine filmabili termoplastiche di tipo poliammidico (PA 12-Poliammide RILSAN).
Si impiegano nelle caldaie in acciaio basso legato elementi sacrificali a base di magnesio, che si sostituiscono, nel processo di corrosione, ai componenti acciaiosi dell’apparecchiatura.
L’uso dei materiali acciaiosi e dei rivestimenti sopra menzionati permette di soddisfare solo parzialmente i requisiti richiesti, in quanto i fenomeni di attacco corrosivo possono manifestarsi entro i periodi di garanzia per gli apparecchi e dar luogo a rientri e contestazioni per la non affidabilità dell'apparecchiatura.
Inoltre, essi incidono pesantemente sui risultati economici e sull’immagine del produttore.
I principali inconvenienti sono da attribuire fondamentalmente ai materiali acciaiosi costituenti il manufatto, non sempre esattamente corrispondenti alle specifiche fissate, alla ridotta costanza e continuità dei rivestimenti protettivi utilizzati, e alla variabilità delle condizioni dei procedimenti tecnologici in uso nelle varie fasi del processo di produzione.
Normalmente, gli scalda acqua ad accumulo tradizionali con sistema di riscaldamento elettrico, ad esempio quelli realizzati con contenitori in acciaio al carbonio basso-legato, comprendono un gruppo a flangia autoclavica che alloggia una resistenza elettrica, di potenza coerente con i volumi e l'utilizzazione dell’apparecchio ed i tubi di entrata e di uscita; un sistema di chiusura esterna costituita da gusci in polipropilene caricato con CaCO3 con funzione prevalentemente estetica (il volume tra caldaia e guscio esterno è attualmente riempito con schiuma poliuretanica semirigida con funzione di isolante termico ed entro certi limiti da supporto interno ai gusci di PP, che comunque non subiscono, durante l’esercizio sollecitazioni particolari); la flangia autoclavica, oltre alla resistenza elettrica, supporta un sistema termostatico ed un elemento, cosiddetto sacrificale, a base di magnesio (Mg) che salvaguarda, entro certi limiti, dalla corrosione, le parti interne della caldaia (la caldaia viene convenientemente rivestita con ricoprimenti di 15 - 40 μ e con vernici termoindurenti. In alcuni casi, per le apparecchiature a maggiore durata la superficie interna della caldaia subisce un ricoprimento a base di smalto (porcellanatura)).
Alla luce di quanto sopra, negli anni recenti si è posta sempre maggiore attenzione alla soluzione dei problemi relativi alla qualità e alla affidabilità.
In questa ottica, tentativi sono stati rivolti alla realizzazione di caldaie in materiale termoplastico.
In questo contesto, nessuno dei tentativi proposti prima della presente domanda hanno portato a soluzioni commercialmente valide.
In particolare, le soluzione proposte hanno riscontrato problemi dovuti al fatto che le caldaie sono in pressione.
Al contrario, la soluzione messa a punto dalla Richiedente è in grado di soddisfare le esigenze particolari e di risolvere i problemi summenzionati.
La Richiedente ha basato la sua ricerca:
- sull’uso di materiali polimerici modificati in lega con altri polimeri tecnici, additivati per migliorarne le caratteristiche di resistenza alle condizioni di lavoro delle apparecchiature ed all'invecchiamento, come protezione definitiva ai fenomeni di corrosione. I materiali vengono scelti in relazione alla loro lavorabilità per costituire conformazioni geometriche non tradizionali, per l'innovazione del design e della migliore collocazione nell’arredamento sanitario.
- su processi di trasformazione mediante tecniche aggiornate di stampaggio anche di tipo multistrato.
- sulle possibilità di riciclo integrale dell’intera apparecchiatura (fatta eccezione per le parti di riscaldamento e controllo termico) che comprende non soltanto il contenitore entro cui l'acqua viene riscaldata ed accumulata in volumi pari a 5 ÷ 100 litri, ma anche i necessari complementi di isolamento termico e di rivestimento esterno, attraverso l’uso di materiali omogenei o compatibili tra loro e quindi adatti ad un rapido e conveniente riciclo per altre applicazioni.
In questa attività di ricerca che è stata svolta dalla Richiedente, i materiali su cui si è incentrata maggiormente l'attenzione e da cui sono stati ottenuti i migliori risultati sono tutti di tipo termoplastico e quindi particolarmente adatti ad operazioni di recupero e di rilavorazione.
Come è ben noto, nel corso degli ultimi decenni, le applicazioni delle materie plastiche si sono estese in molti campi, prima dominio assoluto dei materiali acciaiosi, ceramici ed a base di cemento/fibre rinforzanti.
Questa evoluzione ha consentito di superare una serie di problemi che vanno dalla resistenza alla corrosione (anche esterna) alla maggiore facilità di giuntaggio e di tenuta, dal minor peso rispetto a quelli in lamiera al più ridotto costo di processabilità e dei materiali.
Sono stati superati, ad esempio, nell'utilizzazione del politene ad alta densità (ottenuto con procedimenti di polimerizzazione a bassa pressione dell’etilene) anche i problemi derivanti dal passaggio di fluidi ad alta pressione, mentre, sempre per lo stesso materiale, le caratteristiche di saldabilità a caldo hanno permesso una più rapida messa in opera delle reti di distribuzione idrica ed evitato anche costose e frequenti operazioni di controllo e di manutenzione.
Lo studio alla base della soluzione tecnica che viene proposta secondo la presente invenzione si è basato fondamentalmente sulla ricerca di caratteristiche di base, dal punto di vista meccanico, sufficientemente elevate e permanenti (entro certi limiti) in condizioni di pressioni di esercizio medie (corrispondenti a quelle delle reti di distribuzione) e di temperatura massima raggiunta nel riscaldamento dell’acqua sanitaria in accumulo all'interno dell’apparecchio in condizioni di cicli ripetuti nell’accumulo e nello scarico.
Un ulteriore scopo che si è prefisso la Richiedente è quello di soddisfare le caratteristiche di utilizzabilità dal punto di vista alimentare dei materiali termoplastici di base e di quelli in lega e di tutti i prodotti complementari utilizzati come additivi, cariche e rinforzanti con l’assenza o il mantenimento entro i limiti delle varie normative internazionali, di fenomeni di migrazione di componenti organici ed inorganici a carattere tossico o inquinante.
Inoltre, si sono cercate caratteristiche di lavorabilità nella trasformazione delle materie prime in prodotti finiti, attraverso metodi di formatura ad iniezione, per soffiaggio o per termoformatura. Tali caratteristiche, che hanno diretto riferimento alla morfologia dei prodotti termoplastici, sono di importanza fondamentale sia nei processi di formazione, ma anche successivamente ai problemi di indeformabilità dimensionale (fenomeni di cristallizzazione legati al raffreddamento) ed alle tecnologie di saldatura delle varie parti del manufatto.
Un altro obbiettivo importante della presente invenzione è quello di poter riutilizzare le parti componenti il manufatto allo scopo di consentire un completo riciclo, così come prescritto dalle disposizioni legislative attuali e future (che è facile prevedere sempre più restrittive nei riguardi del produttore del manufatto stesso.
Ancora uno scopo della presente invenzione è quello di ottenere una elevata affidabilità a tempi lunghi dello scalda acqua, a cui già ora si richiedono periodi garantiti di funzionamento superiori ai 5 anni.
La necessità di ottenere questi scopi ha fino ad oggi costituito ostacoli alla realizzazione di apparecchiature, interamente rispondenti alle proprietà richieste di produzione, uso e durata.
Diversi tentativi sono tuttavia stati fatti per cercare di utilizzare i materiali termoplastici in sostituzione di quelli metallici.
In particolare, si è trattato di tentativi parziali nel caso del rivestimento esterno con nessuna funzione di resistenza alle condizioni meccaniche e termiche, e totalmente nel caso di manufatti destinati all’uso di riscaldamento a bassissime pressioni e di piccoli quantità di accumulo.
Sono pertanto disponibili attualmente in commercio scalda acqua elettrici con volumi di riscaldamento di 5 e 12 litri (in Italia, Germania, Spagna), quindi con prestazioni ridotte.
Anche l'utilizzazione di resine filmabili a base di poliammidi (PA) a 12 atomi di carbonio, come rivestimento interno di protezione alla corrosione ha dato risultati scadenti sia per le caratteristiche di assorbimento di acqua da parte delle resine poliammidiche sia, a causa di questo fenomeno, per il formarsi di problemi di blistering (bolle di distacco dalle superfici metalliche) che provocavano a tempi più o meno lunghi attacchi di corrosione a causa dell’umidità permeata attraverso il film poliammidico.
Alla luce di quanto sopra e tenendo in considerazione la necessità di risolvere tutte le problematiche di cui sopra, viene proposto secondo l’invenzione un nuovo scalda acqua, che prevede una caldaia per differenti volumi (ad esempio da 5 a 100 It), costituito da materiali termoplastici tecno-polimerici di geometria anche adeguata ad esigenze di utilizzabilità, in cui la scelta dei materiali termoplastici, la loro modificazione formulistica e morfologica e la progettazione della struttura, coerente con le caratteristiche conferite al prodotto termoplastico, danno alla caldaia la possibilità di resistere a cicli P/T ripetuti, su valori fino a 8 bar e 95°C ed a tempi prolungati di resistenza all’ invecchiamento fino ad almeno 5 anni.
Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione un apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione comprendente un corpo caldaia realizzato in materiale polimerico termoplastico, un isolamento disposto esternamente a detto corpo caldaia, realizzato in materiale compatibile o reso compatibile con il materiale del corpo caldaia, e un guscio esterno a detto isolamento.
Detto guscio esterno può essere realizzato anch'esso in materiale compatibile o reso compatibile con quello del corpo caldaia, nel caso di volumi più piccoli, mentre per i valori più elevati può essere in materiale diverso tradizionale.
Preferibilmente, secondo l’invenzione, detto corpo caldaia può essere realizzato impiegando materiali poliolefinici, polimeri e copolimeri a base di stirolo e/o butadiene e/o acrilati, poliammidi, polifenileteri, polietersolfone, polisolfone, o loro leghe o miscele polimeriche.
Ulteriormente, secondo l’invenzione, al materiale utilizzato per la realizzazione del corpo caldaia può essere aggiunto un agente rinforzante o una carica, in percentuale a tra il 10 e il 40%, preferibilmente tra il 20 e il 30%, al fine di migliorarne le caratteristiche meccaniche e la stabilità dimensionale.
In particolare, come agente rinforzante si può usare fibra di vetro o sferette di vetro, mentre come carica si può usare talco, carbonato di calcio o mica. Ovviamente si possono usare in combinazione gli agenti rinforzanti e le cariche.
Sempre secondo l’invenzione, a detto materiale si possono aggiungere agenti migliorativi delle caratteristiche di adesione dei rinforzanti e delle cariche alla massa polimerica (coupling agents) o loro miscele.
Ancora secondo l’Invenzione, si possono aggiungere , nel caso di impiego di leghe o miscele di polimeri, agenti compatibilizzanti o loro mescole, che consentono ai polimeri di legarsi tra di loro. Tali agenti possono anche essere utilizzati per il materiale impiegato per l’isolamento e/o per il guscio esterno.
Inoltre, secondo l’invenzione, si possono prevedere agenti nucleizzanti ottimizzati allo scopo, per materiali cristallini.
Sempre secondo l’invenzione, si possono aggiungere agenti antistatici, anti UV, antifiamma, coloranti e lubrificanti.
Infine, secondo l’invenzione, possono essere aggiunti agenti stabilizzanti di varia natura e composizione, per ridurre il cambiamento di caratteristiche del polimero con il passare del tempo.
Il corpo caldaia dello scalda acqua secondo l’invenzione può essere realizzato per stampaggio ad iniezione o per stampaggio a soffiaggio.
In una forma di realizzazione dello scalda acqua secondo l'invenzione, detto corpo caldaia può essere realizzato in due o più semigusci uniti tra di loro per saldatura, ad esempio con saldatura a piastra calda o ad innesto, o per incollaggio.
Detto guscio esterno può essere realizzato, secondo l’invenzione, separatamente rispetto aN’isolamento, oppure come pelle o “crosta” esterna dell’isolamento stesso.
La presente invenzione verrà ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, con particolare riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista in sezione di uno scalda acqua secondo la tecnica anteriore; e
la figura 2 è una vista in sezione di una forma di realizzazione di uno scalda acqua secondo l’invenzione.
In figura 1 si può osservare uno scalda acqua 1 secondo la tecnica anteriore, che prevede un corpo caldaia 2 in materiale metallico, all'interno del quale sono previsti la resistenza 3 e l’anodo sacrificale 4.
Esternamente al corpo caldaia 2 è disposto un isolamento 5 in poliuretano espanso, racchiuso da un guscio esterno 6 in materiale plastico.
Ovviamente, detto scalda acqua 1 presenta tutti gli inconvenienti summenzionati propri delle soluzioni della tecnica anteriore.
Lo scalda acqua 11 mostrato in figura 2 presenta invece un corpo caldaia 12 in materiale polimerico termoplastico realizzato in due semigusci uniti, in questo caso mediante saldatura a piastra calda.
Esternamente al corpo caldaia 12 è previsto l’isolamento 13 in materiale compatibile o reso compatibile con quello utilizzato per il corpo caldaia 12, onde evitare qualsiasi problema per il riciclo dello scalda acqua 11 alla fine della sua vita operativa.
Anche il guscio esterno 13 sarà realizzato in materiale compatibile o reso compatibile con quello del corpo caldaia 12.
Internamente al corpo caldaia 12 è prevista la resistenza 14. Come già detto, ai materiali termoplastici utilizzati come matrice primaria, possono venire aggiunti e miscelati per un’azione, regolata e verificata, cariche e rinforzanti, additivi di controllo del fenomeno di cristallizzazione e di stabilità dimensionale a fenomeni termici e meccanici (anche dovuti a tensioni interne durante i processi di formazione) ed additivi stabilizzanti all’ossidazione che possano assicurare il permanere delle proprietà del materiale, anche a lunga distanza di tempo.
Inoltre possono essere previsti additivi modificanti le proprietà di viscosità ed in genere delle proprietà reologiche, la migliore lavorabilità nella formazione in stampo dei manufatti allo scopo di ottenere forme e spessori regolari.
Nel caso di ottenimento del corpo caldaia 12 mediante stampaggio ad iniezione, che rappresenta una delle tecnologie più largamente usate, non solo per i materiali termoplastici ma anche per elastomeri e termoindurenti, il corpo caldaia 12 viene realizzato stampando una o più parti e provvedendo alla saldatura con tecniche largamente sperimentate anche e in particolare durante lo sviluppo della presente invenzione.
Il corpo caldaia 12 può essere ottenuto anche con procedimenti di stampaggio mediante soffiaggio, ad uno strato o multistrato (procedimenti di blow molding) avendo l’accortezza per una migliore regolazione dello spessore delle pareti del corpo cavo che costituisce lo stesso corpo caldaia di usare teste di soffiaggio a nucleo centrale spostabile e opportune geometrie dello stampo. Tale accorgimento costituisce oggi un’ottima possibilità tecnologica ed agevola la formazione di caldaie con geometrie complesse.
Le buone caratteristiche di isolamento possedute dal poliuretano attualmente utilizzato, ed ottenuto mediante la miscela di due componenti pre-polimerizzati (isocianati e polioli) trattati generalmente con alogenati (FCKW 11, 12, 113-115) cloro-fluoruratialcani, sono dovute al basso valore di densità (da 0,02 a 0,08 g/cm<3>).
Tuttavia l’utilizzazione di questi prodotti, secondo le nuove normative, deve gradualmente cessare, a causa della perforazione dello strato di ozono nella stratosfera. E’ in corso, invece, il cambiamento a H-FKW senza cloro, non dannosi, nella preparazione delle schiume PUR, con agente CO2.
Altre tecniche, alternative sono in fase di sviluppo, per l’eliminazione di FCKW e si basano sulla parziale sostituzione di espanso mediante elementi sottovuoto. Questo procedimento è di difficile applicazione nel caso degli scalda acqua. Nell’isolamento delle caldaie per le apparecchiature scalda acqua, anche se hanno ridotto la presenza di cloro si è preferito sostituire con nuove tecniche e nuovi materiali i prodotti a base PUR e ciò per consentire, nel recupero e nel riutilizzo dei materiali e nel caso di rientro o sostituzione delle apparecchiature alla fine del loro ciclo di utilizzazione, di non avere tra i prodotti da riciclare componenti estranei ai materiali costituenti le altri parti del manufatto scalda acqua.
L'isolamento 13 dello scalda acqua secondo la presente invenzione è costituito da gusci stampati in materiale termoplastico espanso con agenti chimici, non dannosi e con densità assimilabile a quella del PUR.
Ciò è ottenuto da polimeri poliolefinici o polistirolici (resi questi compatibili con i materiali del corpo caldaia 12 e dell’eventuale rivestimento 14).
Per quanto riguarda I rivestimento, l’apparecchiatura che si ottiene secondo l’invenzione ed in modo particolare dall’utilizzazione di poliolefine espanse per via chimica e stampaggio a caldo, potrà utilizzare al posto dei gusci esterni, ottenuti per stampaggio ad iniezione di resine polipropileniche caricate con CaCO3, un procedimento di termoformatura con lastre termoplastiche, contemporaneo alla formazione dei gusci isolanti espansi.
Si otterrà, in questo modo la copertura del corpo caldaia con due o più gusci di materiale espanso avente una superficie esterna costituita da una "pelle” derivata dalla formatura e dalla perfetta adesione all'espanso di una lastra, il cui materiale sarà omogeneo o compatibile con quello costituente la caldaia e l’isolamento.
La presente invenzione è stata descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, ma è da intendersi che variazioni e/o modifiche potranno essere apportate dagli esperti nel ramo senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo caldaia realizzato in materiale polimerico termoplastico, un isolamento disposto esternamente a detto corpo caldaia, realizzato in materiale compatibile o reso compatibile con il materiale del corpo caldaia, e un guscio esterno a detto isolamento. 3. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto guscio esterno è anch’esso realizzato in materiale compatibile, o reso compatibile, con quello del corpo caldaia. 3. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto corpo caldaia è realizzato impiegando materiali pofiolefinici, polimeri o copolimeri a base di stirolo e/o butadiene e/o acrilati, poliammidi, poi ifen il eteri, polieteresolfone, polisolfone, o loro leghe o miscele polimeriche. 4. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, caratterizzato dal fatto che al materiale utilizzato per la realizzazione del corpo caldaia viene aggiunto un agente rinforzante o una carica, in percentuale tra il 10 e il 40%. 5. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto agente rinforzante o carica è aggiunta in quantità tra il 20 e il 30%. 6. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che come agente rinforzante si usa fibra di vetro o sferette di vetro. 7. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che come carica si usa talco, carbonato di calcio o mica. 8. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che a detto materiale si aggiungono agenti migliorativi delle caratteristiche di adesione dei rinforzanti e delle cariche alla massa polimerica (coupling agents), o loro miscele. 9. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pression, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che si aggiungono, nel caso dì impiego di leghe o miscele di polimeri, agenti compatibilizzanti o loro mescole, che consentono ai polimeri di legarsi tra di loro. 10. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da! fatto che detti agenti compatibilizzanti sono utilizzati anche per il materiale di detto isolamento e di detto guscio esterno. 11. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che si prevedono agenti nucleizzanti ottimizzati allo scopo, per materiali termoplastici cristallini. 12. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che si aggiungono agenti antistatici, anti UV, antifiamma, coloranti e lubrificanti. 13. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che si aggiungono agenti stabilizzanti di varia natura e composizione per ridurre il cambiamento di caratteristiche del polimero con il passare del tempo. 14. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo caldaia è realizzato per stampaggio ad iniezione o -per stampaggio a soffiaggio 15. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo caldaia è realizzato in due o più semigusci uniti tra di loro per saldatura, ad esempio con saldatura a piastra calda o ad innesto, o per incollaggio. 16. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guscio esterno è realizzato separatamente rispetto all'isolamento. 17. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo una delle rivendicazioni precedenti 1 - 15, caratterizzato dal fatto che detto guscio esterno è realizzato come pelle o “crosta” esterna dell’isolamento stesso. 18. Apparecchio scalda acqua in materiale plastico, in particolare scalda acqua ad accumulo e a pressione, secondo ognuna delle rivendicazioni precedenti, sostanzialmente come illustrato e descritto.
IT96RM000532A 1996-07-26 1996-07-26 Apparecchio scalda acqua in materilae plastico in particolare scalda acqua ad accumulo e pressione IT1284232B1 (it)

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