ITMI20080845A1 - Macchina medicale per il trattamento di fluidi - Google Patents

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ITMI20080845A1
ITMI20080845A1 IT000845A ITMI20080845A ITMI20080845A1 IT MI20080845 A1 ITMI20080845 A1 IT MI20080845A1 IT 000845 A IT000845 A IT 000845A IT MI20080845 A ITMI20080845 A IT MI20080845A IT MI20080845 A1 ITMI20080845 A1 IT MI20080845A1
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IT000845A
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Gianni Basaglia
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Gambro Lundia Ab
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“MACCHINA MEDICALE PER IL TRATTAMENTO DI FLUIDI”
La presente invenzione ha per oggetto una macchina medicale per il trattamento di fluidi, particolarmente per il trattamento extracorporeo di un fluido quale il sangue di un paziente.
Come noto, le macchine per il trattamento sangue, quali ad esempio le macchine per il trattamento dell’ insufficienza renale o dell’ insufficienza epatica o le macchine per plasmaferesi, ovvero le macchine per altri tipi di trattamento di fluidi, sono dotate degli adeguati mezzi per il trattamento di un fluido in generale comprendenti gli opportuni sensori ed attuatori atti a consentire il citato trattamento.
In generale tutte le macchine sopra menzionate hanno in comune la presenza di un’unità di controllo la quale è destinata a inviare segnali di comando ed a ricevere informazioni dai citati sensori e/o attuatori per monitorare ed opportunamente controllare il trattamento.
Ovviamente, ai fini dell’interazione con la macchina stessa, l’operatore può fornire comandi all’unità di controllo, nonché visualizzare dati e parametri della macchina per monitorame il corretto funzionamento.
A tale scopo è in generale presente almeno un dispositivo per l’inserimento di dati che può essere costituito da una tastiera, un mouse, idonei pulsanti ed azionamenti, o anche da un touch screen; è altresì sempre presente un opportuno display atto a visualizzare le informazioni richieste ricevute dai sensori e/o relative agli attuatori.
Trattandosi di apparecchiature medicali, le macchine sopra brevemente accennate sono comunemente dotate di opportuni dispositivi per la generazione e la gestione di allarmi e segnalazioni che determinano una pluralità di livelli e tipologie di allerta diversi.
Ad esempio è nota dal documento US 2003128126 una macchina medicale in cui un rilevatore di condizione d’allarme stabilisce la presenza di un’effettiva situazione di pericolo ed un controllore di allarmi genera il segnale di allerta. II segnale di allerta è direttamente correlato alTimportanza delTallarme verificatosi e può essere pre-configurato quale allarme audio, quale luce lampeggiante o colorata, ovvero quale messaggio di e-mail, messaggio di rete locale od anche telefonata ad un medico/operatore.
Anche il documento US 2002099283 relativo a un sistema medicale per il monitoraggio del valore di coagulazione del sangue misurato in un paziente insegna la possibilità di notificare un tecnico, ovvero un medico, etc., mediante diverse tipologie di messaggio, ad esempio telefono, e-mail, posta normale, etc., a seconda dell’urgenza e della tipologia del messaggio da inviare.
I dispositivi per la gestione e l’invio di messaggi di segnalazione sopra brevemente accennati, pur assolvendo egregiamente gli scopi per i quali sono proposti, sono tuttavia affetti da alcuni limiti e/o inconvenienti operativi e si sono rivelati migliorabili sotto taluni aspetti.
Innanzitutto i dispositivi per la gestione e l’invio di messaggi di segnalazione risultano essere non configurabili (o comunque difficilmente configurabili) se non in fase di predisposizione della macchina e tipicamente da parte di un tecnico specializzato.
In generale al verificarsi della situazione di pericolo il sistema noto automaticamente provvede ad implementare le segnalazioni previste per la tipologia di allarme.
II personale infermieristico, medico, ovvero il paziente, non può in generale intervenire rapidamente sulla macchina medicale per gestire o configurare la segnalazione deH’allarme in maniera più opportuna ed adatta alla situazione. Inoltre i sistemi noti non consentono, se non a priori, di stabilire la tipologia di invio ed i destinatari di un messaggio di segnalazione, né è normalmente possibile intervenire per variare/implementare le informazioni inviate.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di ovviare sostanzialmente agli inconvenienti sopra citati.
Un primo scopo del trovato è quello di mettere a disposizione una macchina medicale dotata di un opportuno modulo per la gestione e l’invio di messaggi di segnalazione che consenta di garantire un’ottimale affidabilità di funzionamento della segnalazione di allarmi permettendo allo stesso tempo una possibilità di intervento da parte del personale durante rinvio delle segnalazioni stesse.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di mettere a disposizione una macchina medicale che consenta una personalizzazione spinta nella gestione delle segnalazioni, sia da un punto di vista di contenuti, sia da un punto di vista di formato di trasmissione, sia da un punto di vista di destinatari dell’ informazione. E anche uno scopo quello di consentire la gestione e l’invio di segnalazioni in qualunque momento senza che necessariamente si sia verificata una situazione di allarme o di intervento automatico del dispositivo.
Uno scopo ausiliario dell’invenzione è anche quello di consentire una gestione differenziata dell’invio delle segnalazioni in funzione del destinatario e/o in funzione della tipologia di allarme e/o segnalazione necessaria.
Questi ed altri scopi, che meglio appariranno nel corso della seguente descrizione, sono sostanzialmente raggiunti da una macchina medicale per il trattamento di fluidi in accordo con le unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma realizzativa preferita, ma non esclusiva, in accordo con il trovato.
Tale forma realizzativa preferita verrà qui di seguito descritta con riferimento alle unite figure.
La figura 1 illustra in vista schematica un’apparecchiatura medicale in accordo con la presente invenzione in cui la macchina medicale è monitorata/controllata da un’unità in remoto:
- La figura la illustra in vista schematica una rete medicale all’interno della quale sono impiegate macchine che implementano l’idea inventiva in accordo con il trovato;
- Le figure 2 e 3 illustrano in vista schematica ed in accordo con una prima e una seconda forma realizzativa, mezzi per il trattamento di un fluido parte delle macchine medicali di cui alla figura 1 ;
- La figura 4 illustra in ulteriore vista schematica una macchina medicale in accordo con la presente invenzione;
- La figura 5 illustra schematicamente un modulo per l’invio di un messaggio di segnalazione implementato nella macchina di cui alla figura 4; e
- Le figure 6a-6c illustrano viste schematiche di un’interfaccia grafica utente mostrata dal display di cui alla macchina medicale di figura 4.
La figura la illustra in vista schematica una rete o network medicale che implementa al suo interno l’oggetto della presente invenzione.
Il riquadro 310 racchiude esemplificativamente una prima porzione della citata rete medicale 1 delimitando le attrezzature della rete tipicamente presenti aH’intemo di un medesimo edificio quale un ospedale, un’unità di dialisi, ovvero una clinica.
All’ interno di tale prima porzione di rete 310 si nota innanzitutto la presenza di una pluralità di macchine medicali 2 ed in particolare macchine medicali 2 adatte al trattamento di fluidi.
Le macchine medicali 2 possono essere tutte connesse tra loro e ad un server centrale 309.
Quest’ultimo potrà comprendere almeno un computer server 311, un database 312 e opportuni mezzi di accesso 313 alla porzione esterna 314 della rete medicale 1.
Come poi è possibile notare, sempre in via schematica, è presente almeno uno (ed in generale una pluralità) di terminali di accesso visivo 316 per consentire al personale (in particolare al personale infermieristico) un accesso alle informazioni contenute nel server centrale 309 e pertanto un accesso alla rete. Alla rete stessa saranno poi collegati una pluralità di desktop 317 i quali avranno accesso al server centrale 309, così come alle macchine medicali 2 come meglio verrà chiarito.
L’accesso potrà essere anche consentito ad altre apparecchiature quali palmari 319 o laptop 318 direttamente connettibili al server 309 e/o alle macchine medicali 2 come mostrato nell’unita figura la.
La porzione esterna della rete 314 prevede poi la presenza di una pluralità di accessi da remoto 320 che potranno essere costituiti da terminali di tecnici preposti alla manutenzione e/o al controllo della funzionalità della rete medicale, terminali di medici c/o dottori, terminali o anche macchine medicali di pazienti, ovvero altri ospedali, cliniche o unità mediche.
E anche possibile prevedere l’accesso ad una macchina medicale domiciliare, non necessariamente collegata ad una rete ospedaliera. In questo caso l’accesso in remoto può essere effettuato, ad esempio, tramite un computer remoto dotato di un appropriato web browser in grado di comunicare con un web server di cui è dotata la macchina medicale domiciliare.
In questo caso l’architettura di rete potrà, nella sua forma più elementare, essere costituita da almeno una macchina medicale che sarà dotata del proprio indirizzo di rete e da un terminale remoto che si potrà connettere alla citata macchina conoscendone l’indirizzo.
Ovviamente l’adozione di Internet quale infrastruttura di rete consentirà la possibilità di creare le più diverse architetture di rete in funzione delle esigenze del caso.
Premesso quanto sopra verrà qui di seguito descritta una macchina medicale 2 adatta al trattamento di fluidi che potrà essere impiegata nella rete medicale 1 sopra brevemente descritta.
Tale macchina potrà essere ad esempio una macchina per il trattamento sangue, quale una macchina per il trattamento dell’ insufficienza renale (ad esempio una macchina di emo(dia)fi Trazione o di emodialisi, per terapia cronica o intensiva) o dell’ insufficienza epatica o una macchina per plasmaferesi o comunque ogni altro tipo di macchina medicale adatta al trattamento di un fluido,
Nel seguito della descrizione si farà comunque riferimento ad una macchina medicale per il trattamento extracorporeo di sangue nelle sue componenti essenziali di tipo noto e solo parzialmente accennate.
L’apparecchiatura per il trattamento di fluido comprende in primo luogo gli opportuni mezzi 3 per il trattamento del sangue.
In particolare tali mezzi 3 comprendono innanzitutto un circuito idraulico 100. Un esempio di realizzazione del circuito idraulico è schematicamente mostrato in figura 2.
Si noti che la specifica struttura del circuito idraulico 100 non è rilevante ai fini della presente invenzione e che pertanto circuiti anche differenti rispetto a quello specificatamente mostrato in figura 2 potrebbero essere adottati in conseguenza delle esigenze funzionali e di progetto di ogni singola apparecchiatura medicale. Il circuito idraulico 100 presenta, opzionalmente, almeno un canale di alimentazione 102, destinato al trasporto di un liquido di trattamento da almeno una sorgente 103 verso una stazione di trattamento 104 dove operano una o più unità di trattamento sangue 105.
11 circuito 100 comprende anche almeno un canale di scarico 106 destinato al trasporto di un liquido usato dalla stazione di trattamento 104 verso una zona di evacuazione, schematicamente indicata con 107 in figura 2.
Va poi notato che il canale di alimentazione 102 è destinato a cooperare con mezzi per la movimentazione di un fluido, quali almeno una pompa 122, ad esempio una pompa a spostamento positivo, quale in particolare una pompa di tipo peristaltico o ad ingranaggi o a membrana.
A valle della pompa 122, lungo la direzione di circolazione può essere presente una diramazione che divide il circuito primario del fluido sterile in un ramo di immissione ed in un ramo di infusione (non rappresentati ma di tipo noto).
Il ramo di infusione è collegato alla linea di prelievo sangue (linea arteriosa) e/o alla linea di ritorno sangue (linea venosa) del circuito sangue e consente di ottenere un’infusione direttamente nel sangue (prima e/o dopo l’unità di trattamento sangue 105) utilizzando fluido sterile.
Viceversa il ramo di immissione porta il fluido sterile direttamente alla stazione di trattamento sangue 104 per lo scambio attraverso la membrana 114.
Ovviamente saranno in questo caso presenti opportuni mezzi selettori (ad esempio costituiti da un opportuno elemento valvolare e/o da mezzi di movimentazione, quali una o più pompe) per determinare le quantità percentuali di flusso di fluido nel ramo di infusione e nel ramo di immissione.
Il fluido sterile per la dialisi entra quindi nel canale di scarico 106 del circuito ed attraversa un opportuno sensore di pressione 123 preposto al controllo del funzionamento di tale linea.
Sono quindi presenti ulteriori mezzi per la movimentazione di fluido, ad esempio una pompa di drenaggio 124 in grado di controllare il flusso del canale di scarico 106 del circuito.
Anche tale pompa potrà essere in generale una pompa a spostamento positivo, come ad esempio una pompa di tipo peristaltico, o a ingranaggi, o a membrana. Il fluido da eliminare attraversa quindi un rilevatore di sangue 125 (comunemente denominato ‘blood leak detector’) e viene convogliato verso la zona di evacuazione 107.
Il fluido di trattamento (fluido di dialisi o fluido di sostituzione) potrà essere preventivamente purificato mediante uno o più ultrafiltri 126.
Il circuito idraulico 100 coopera con un circuito sangue 108 anch’esso schematicamente rappresentato in figura 2 nei suoi componenti basilari.
Anche la specifica struttura del circuito sangue non è fondamentale con riferimento al presente trovato e pertanto, con riferimento a figura 2, viene fornita una breve descrizione di una possibile forma di realizzazione di tale circuito che deve comunque intendersi data a titolo puramente esemplificativo e non limitativo.
II circuito sangue 108 di figura 2 comprende una linea arteriosa 109 preposta a prelevare sangue da un accesso vascolare 110 di un paziente e una linea venosa I I I predisposta a ritornare il sangue trattato all’accesso vascolare.
Il circuito sangue di cui alla figura 2 comprende anche una prima camera, o camera sangue 112, dell’unità di trattamento sangue 105 la cui seconda camera 113 è collegata al circuito idraulico 100.
In maggior dettaglio la linea arteriosa 109 è col legata in ingresso alla camera sangue 112, mentre la linea venosa 111 è collegata in uscita alla stessa camera sangue 112.
A sua volta il canale di alimentazione 102 è collegato in ingresso alla seconda camera 113, mentre il canale di scarico 106 è collegato in uscita alla seconda camera stessa.
L’unità di trattamento sangue 105, ad esempio un dializzatore o un ultrafiltro o un plasmafiltro o un emofiltro o un emodiafiltro, comprende come accennato le due camere 112 e 113 le quali sono separate da una membrana semi- permeabile 114, ad esempio del tipo a fibre cave o del tipo a piastre.
Osservando poi la linea arteriosa 109 lungo la direzione di circolazione del sangue dalla zona di prelievo (accesso vascolare) verso l’unità di trattamento sangue 105 si nota poi la presenza di un sensore di pressione sanguigna 118. La linea arteriosa 109 è collegata inoltre ad un dispositivo per la somministrazione di un anticoagulante 119, ad esempio una pompa a siringa per effettuare gli opportuni dosaggi di anticoagulante (eparina).
La linea arteriosa potrà quindi essere dotata, opzionalmente, di un ulteriore sensore di pressione 120 (disposto fra una pompa 117 e l’unità 105) atto a sorvegliare il corretto flusso all’ interno del circuito sangue stesso.
Il circuito sangue può anche comprendere uno o più separatori di aria 115: nell’esempio di figura 2 è previsto un separatore 115 in corrispondenza della linea venosa 111, a monte di una valvola di sicurezza 116.
Il sangue trattato, in uscita dal dispositivo separatore di aria 115 attraversa quindi un sensore di bolle d’aria 121, preposto a verificare l’assenza di tali pericolose formazioni all’interno del sangue trattato che deve essere re-immesso nel circolo sanguigno del paziente.
In particolare, se il sensore di bolle dovesse rivelare la presenza di anomalie nel flusso sanguigno, la macchina, tramite la valvola di sicurezza 116 (sia essa un rubinetto, una clamp o simile), sarebbe in grado di bloccare immediatamente il passaggio di sangue per evitare qualunque tipo di conseguenza sul paziente. La valvola 116 può essere sempre attivata in chiusura della linea venosa qualora ad esempio per ragioni di sicurezza si debba interrompere il ritorno del sangue all’accesso vascolare 110.
I mezzi 3 per il trattamento del fluido possono anche comprendere una o più pompe sangue 117, ad esempio pompe volumetriche, quali pompe peristaltiche; nell’esempio di figura 2 è prevista una pompa 117 in corrispondenza della linea arteriosa 109.
In generale il circuito idraulico 100 è alloggiato all’interno di un vano nel corpo macchina, mentre il circuito sangue 108 è portato da un pannello frontale del corpo macchina stesso che supporta anche la/le pompe peristaltiche 117.
L’unità di trattamento 105 può essere fisicamente supportata, in modo risolvibile, da mezzi di attacco rapido (di tipo noto) disposti, ad esempio, su una parete laterale della struttura macchina stessa. L’unità 105, in condizioni operative di esecuzione del trattamento sangue, è collegata sia al circuito idraulico sia al circuito sangue come già brevemente accennato.
Come comprensibile ed altresì noto pertanto i mezzi 3 per il trattamento del fluido comprendono quindi i citati sensori atti a rilevare parametri di funzionamento della macchina medicale 2 ed anche i citati attuatoli atti ad intervenire per modificare tali parametri di funzionamento della macchina medicale stessa.
Ciascuna macchina medicale 2 comprenderà in generale un’unità di controllo 4 preposta almeno ad inviare segnali di comando a, ed a ricevere informazioni da, detti mezzi 3 per il trattamento del fluido.
L’unità di controllo 4 sarà pertanto attiva almeno sul circuito sangue ed in particolare sul sensore di pressione 118, sulla pompa sangue 117, sul dispositivo per rinfusione di eparina 119, sull’ulteriore sensore di pressione 120, nonché sul dispositivo per rivelare la presenza di bolle d’aria 121 e sull’elemento di chiusura 116.
Tale unità di controllo 4 sarà attiva sulla pompa 122, sugli eventuali mezzi selettori, sul sensore di pressione 123, sulla pompa di drenaggio 124 e riceverà informazioni anche dal blood leak detector 125.
Inoltre l’unità di controllo 4 è pertanto preposta anche al controllo del circuito idraulico 100 del fluido sterile ed in particolare riceverà in ingresso i dati rilevati da eventuali bilance presenti sulla macchina e relativi al peso dei vari contenitori eventualmente utilizzati per il funzionamento della stessa.
Ovviamente oltre al controllo dei sensori e degli attuatori sopra menzionati, l’unità di controllo 4 potrà essere predisposta a ricevere e a controllare ulteriori sensori ed attuatori presenti sulla macchina per garantirne e monitorame il funzionamento.
La macchina per il trattamento extracorporeo potrà essere dotata di un sistema di bilancio fluido, del tipo utilizzato in una macchina per emodialisi e emo(dia)filtrazione, per il controllo del calo peso del paziente durante il trattamento, ad esempio un sistema del tipo a flussometri, o un sistema del tipo a camere volumetriche di bilanciamento a volume variabile, o un sistema del tipo a bilance, o altri sistemi di tipo noto.
La macchina potrà essere dotata di un sistema, di tipo noto, di preparazione in linea del fluido di trattamento (ad esempio fluido di dialisi e/o fluido di sostituzione) a partire da acqua e concentrati, e/o di un sistema (di tipo noto) di degasaggio e/o riscaldamento dei fluidi che percorrono il sistema stesso, e/o di un sistema di purificazione mediante uno o più stadi di ultrafiltrazione del fluido di trattamento.
La macchina potrà essere dotata di un sistema di disinfezione/pulizia (di tipo noto, ad esempio di tipo chimico o termico, alimentato da una rete di distribuzione o da una sorgente batch di agente disinfettante/pulente) del circuito idraulico 100.
A titolo meramente esemplificativo potrà essere ulteriormente presente un sensore di perdite di liquido destinato a rilevare eventuali rotture o danneggiamenti del circuito idraulico il quale invierà i propri dati direttamente all’unità di controllo 4 per il successivo processamento.
L’unità di controllo 4 può ad esempio comprendere una o più unità microprocessori digitali o una o più unità di tipo analogico e/o digitale.
In pratica, riferendosi al titolo esemplificativo di un’unità a microprocessore, una volta che tale unità ha eseguito un opportuno programma (ad esempio un software proveniente dall’esterno o direttamente integrato sulla scheda del microprocessore) essa risulta programmata definendo una pluralità di moduli o blocchi funzionali che costituiscono mezzi predisposti ciascuno ad eseguire rispettive operazioni.
La macchina medicale è poi provvista di almeno un display 6 per visualizzare almeno una parte delle informazioni ricevute dall’unità di controllo 4 relative ai mezzi 3 di trattamento del fluido.
Altresì la macchina medicale sarà dotata di almeno uno ed in generale una pluralità di dispositivi 5 per l’inserimento di dati da fornire all’unità di controllo 4 per consentire all’ utilizzatore di generare i citati segnali di comando per i mezzi 3 di trattamento del fluido.
I dispositivi per Γ inserimento di dati potranno assumere natura diversa ed essere costituiti, anche in combinazione tra loro, da un’opportuna tastiera, un mouse, idonei pulsanti ed azionamenti o anche da un touch screen.
In particolare il display o schermo della macchina medicale 2 è atto a visualizzare un’interfaccia grafica utente (GUI) preposta a mostrare in modo intuitivo almeno parte delle informazioni ricevute dall’unità di controllo 4 e relative ai sensori ed agli attuatori attivi sul circuito per il trattamento extracorporeo del fluido.
A mero titolo esemplificativo e pertanto non limitativo, nel caso in cui venga utilizzata un’interfaccia grafica utente con una configurazione dello schermo touch screen, il display 6 stesso illustrerà diverse regioni presentanti una pluralità di touch keys cd una pluralità di pittogrammi ciascuno ad esempio associato ad un rispettivo touch key.
Per touch screen si intende un dispositivo che ha uno schermo per l’output di informazioni, utilizzato anche per l’input mediante la selezione di parti (touch keys) della videata direttamente con le dita e che può rilevare la posizione sulla quale l’utente è intervenuto per inviare gli opportuni comandi per eseguire l’azione corrispondente richiesta dall’utente all’unità di controllo 4.
L’adozione di un touch screen potrà ad esempio configurare il citato display 6 ed il citato dispositivo 5 per l’inserimento dei dati in un unico elemento.
Scopo principale di un display di tipo touch screen è quello di rendere più intuitiva l’interfaccia per l’operatore contemporaneamente semplificando l’utilizzo della macchina.
Vantaggiosamente l’apparecchiatura medicale presenta anche mezzi di accesso e controllo in remoto 10 che possono permettere ad un’unità in remoto 7 di accedere alle informazioni presenti sulla macchina medicale e di prendere selettivamente il controllo di un prefissato numero di funzioni della macchina medicale stessa.
In generale i mezzi di accesso e controllo in remoto 10 comprendono almeno un software di controllo centrale 12 atto a consentire Γ amministrazione in remoto delle citate funzioni della macchina medicale; il software di controllo centrale 12 potrà essere un software di tipo VNC ed in particolare un VNC server.
In generale i software VNC (o Virtual Network Computing) sono software open source di controllo remoto e servono per amministrare una macchina a distanza, II VNC server coopererà con l’unità di controllo 4 che, una volta che avrà eseguito tale software, risulterà programmata per definire le funzioni di accesso e controllo da remoto.
A mero titolo di esempio il VNC server potrà essere pre-memori zzato su un registro di memoria 13 della macchina medicale cui l’unità di controllo 4 potrà accedere.
Ovviamente i mezzi di accesso e controllo in remoto 10 comprenderanno anche un software di controllo client 14 atto ad interagire con il software di controllo centrale 12 per consentire il citato scambio di dati tra l’unità di controllo 4 e l’unità in remoto 7.
II software di controllo client 14 sarà anch’esso, opzionalmente, di tipo VNC ed in particolare un VNC client.
Va a questo proposito notato che mentre il VNC server sarà in generale memorizzato aH’intemo della macchina medicale, il VNC client potrà essere collocato diversamente.
II VNC client potrà ad esempio essere caricato direttamente sull’unità di controllo in remoto 7 che potrebbe essere un elaboratore elettronico quale un computer, ma anche un palmare o uno smart-phone.
Alternativamente tale VNC client potrà essere direttamente implementato in un server intermedio cui l’unità in remoto 7 accederà e che a sua volta inizializzerà la comunicazione con la macchina medicale.
In una forma realizzativa preferita sarà anche possibile che il VNC client sia caricato direttamente nella macchina medicale 2 stessa in maniera tale che sia possibile accedere in monitoraggio e controllo da remoto utilizzando un’unità in remoto 7 priva di qualunque tipo di software dedicato, ad esempio un normale elaboratore, un palmare o uno smart-phone generico, purché in rete con la macchina medicale da monitorare/controllare.
A tal proposito la macchina medicale sarà dotata di un web server 11 operativamente cooperante con l’unità di controllo 4.
In generale un web server è un programma che si occupa di fornire, su richiesta di un browser 18, una o più pagine web (spesso scritte in HTML).
Peraltro il web server è generalmente (ma non necessariamente) dotato di un indirizzo IP fisso sulla rete in modo da potervi accedere da remoto con maggior semplicità.
Le informazioni inviate dal web server viaggiano in una rete di elaboratori trasportate dal citato protocollo http (o da protocolli equivalenti).
11 web server 11 della macchina medicale 2 è configurato per fornire un prefissato numero di pagine web accessibili in remoto tramite i citati mezzi di connessione 16. Il web server 11 potrà contenere tale prefissato numero di pagine web oppure potrà generarle al momento necessario ed inviarle.
In particolare il web server 11 potrà generare queste pagine web in tempo reale e potrà quindi trasmetterle ad un utilizzatore (ad esempio per il tramite dei mezzi di connessione 16), particolarmente dietro richiesta dell’utilizzatore stesso. Ciò permette di aumentare la sicurezza del sistema, in particolare perché riesce ad evitare l’intervento indesiderato di hacker su eventuali pagine residenti in una memoria. In effetti il web server 11 , per ridurre il rischio di interventi fraudolenti dall’esterno, potrebbe non operare necessariamente mediante l’immagazzinamento di dati (pagine web), ma appunto attraverso la generazione all’occorrenza (in tempo reale) dei dati (pagine web) richiesti.
In dettaglio la macchina medicale è predisposta ad essere collegata ad Internet in particolare con un indirizzo IP fisso in modo che le proprie pagine web siano selettivamente accessibili.
In generale una caratteristica di un web server che pubblica pagine web, ovvero di fatto un sito internet, è quella di essere disponibile in rete con una certa continuità per coloro che dovessero avere la necessità di accedervi.
In tal senso la connessione della macchina medicale potrà essere definita “connessione permanente” che vuole indicare un collegamento alla rete Internet normalmente attivo che caratterizza i siti web e li differenzia dai convenzionali client che, al contrario, devono attivare una nuova connessione ogni volta che necessitano lo scambio di dati con un qualsiasi elaboratore remoto.
È chiaro che, per guasti, manutenzione, o altri motivi di carattere estremamente pratico, il collegamento tra la macchina e la rete internet può essere interrotto, senza tuttavia alterare la caratteristica di sostanziale continuità temporale della connessione.
Vantaggiosamente, i mezzi di connessione 16 comprendono una memoria ausiliaria, predisposta a contenere un indirizzo IP permanente, univocamente associato alla macchina medicale, tale indirizzo IP viene utilizzato per definire la suddetta connessione permanente alla rete internet.
Infatti, un’ulteriore caratteristica fondamentale di un sito Internet si riscontra nel fatto che il server che fisicamente incorpora i contenuti del sito stesso viene identificato tramite un indirizzo IP (Internet Protocol), di modo che tale server possa essere correttamente indirizzato dai vari router e provider costituenti la rete Internet.
L’indirizzo IP, in pratica, è oggi costituito da un numero a 32 bit, per comodità generalmente rappresentato come una sequenza di quattro numeri, ciascuno compreso tra 0 e 255, e separato dagli altri tramite un punto (ad esempio, 192.168.9.112).
Come sopra indicato, gli indirizzi IP vengono impiegati per individuare le macchine fisiche nelle quali sono contenute le pagine web, unitamente ai contenuti ad esse allegati, che costituiscono un sito Internet.
Per consentire agli utenti della rete di ricordare gli indirizzi dei vari siti, ciascun indirizzo IP è solitamente, ma non necessariamente, associato univocamente ad un domain name, cioè una sorta di nome o titolo, attribuito al sito, ed indicativo dei contenuti del sito stesso.
Nel momento in cui un utente della rete decide di connettersi ad un prefissato sito internet, digita nella barra degli indirizzi del proprio browser il nome del sito o l’indirizzo IP che deve essere visitato.
Nel caso in questione, l’utente in remoto compone il domain name o direttamente l’indirizzo IP associato alla macchina con cui vuole collegarsi. La composizione di tale domain name costituisce in pratica la generazione del segnale di richiesta; infatti, il domain name viene immediatamente convertito nel corrispondente indirizzo IP, di modo che la richiesta venga correttamente “instradata” verso la macchina medicale 2.
Ciò è reso possibile dalla struttura della rete internet, alFintemo della quale i vari “nodi” sono in grado, tramite una serie di tabelle pre -memorizzate, di indirizzare opportunamente i segnali verso il destinatario prescelto.
Una prima tabella consente di recuperare l'indirizzo IP del destinatario, noto il domain name ad esso associato; le tabelle successive permettono di percorrere la distanza che fisicamente separa l’elaboratore remoto 7 dalla macchina medicale 2, scegliendo opportunamente i rami della rete da impiegare per la trasmissione, Infine, un ultimo database associa all’indirizzo IP un ramo direttamente collegato al computer destinatario, di modo che le informazioni possano essere recapitate allo stesso.
Alla luce di quanto sopra, è chiaro come l’associazione univoca di un indirizzo IP permanente alla macchina medicale consenta alla stessa di presentarsi agli utenti della rete Internet, ed in particolare al medico, tecnico o utilizzatore remoto, come un sito a tutti gli effetti, al quale si può accedere, indipendentemente dalla dislocazione fisica del proprio elaboratore remoto 7. In alcuni casi, per esempio nel momento in cui i vari server e provider riorganizzano i propri database interni, al fine di ottimizzare lo sfruttamento delle risorse hardware - software e di rendere il più possibile efficiente il funzionamento della rete, gli indirizzi IP, associati a ciascun sito possono essere variati, ciò non toglie, tuttavia, che l’indirizzo IP abbinato ad un prefissato sito Internet possa definirsi “permanente”, in contrapposizione al codice provvisorio attribuito ai normali “client” ogni volta che questi accedono alla rete tramite il proprio provider.
Le stesse pagine web fomite (contenute o generate in tempo reale) nel web server 11 della macchina medicale sono consultabili mediante un web browser 18, ovvero un programma che consente agli utenti di visualizzare ed interagire con testi, immagini e altre informazioni contenute in una o più pagine web di un web server.
In generale, il web browser 18 è in grado di interpretare il codice HTML e di visualizzarlo in forma di ipertesto consentendo di fatto la navigazione nelle pagine del web server.
Il web server 11 presente nella macchina medicale 2 sarà accessibile mediante web browsers 18 di tipo standard oggi comunemente utilizzati per la navigazione nella rete internet.
A mero titolo di esempio si potranno utilizzare Internet Explorer, Mozilla Firefox, Opera o simili web browsers per l’accesso al web server di ciascuna delle macchine medicali.
In generale e vantaggiosamente le pagine web del web server comprendono il citato software di controllo client 14 in maniera tale che lo stesso non deve necessariamente essere residente o scaricato in precedenza sull’elaboratore in remoto per l’accesso alla macchina medicale.
E evidente che il software di controllo potrebbe essere un software compilato, residente sulle pagine web del web server della macchina medicale da cui venir scaricato, installato sull’unità remota e quindi utilizzato; tuttavia si è rivelato particolarmente vantaggioso caricare lo stesso nelle pagine web sotto forma di uno specifico linguaggio - come ad esempio di un linguaggio di scripting, oppure di un linguaggio di programmazione interpretato (ovvero che non viene compilato) - destinato in genere a compiti di automazione del sistema (batch) o delle applicazioni (macro), o ad essere usato all'intemo delle pagine web.
Esempi di linguaggi di scripting sono JavaScript, VBScript, Shell scripting (Unix), Perl, PHP, Python e Ruby.
Un esempio di linguaggio interpretato è JavaApplets.
Quanto sopra significa che il programma client 14, in linguaggio di scripting o in linguaggio interpretato, viene direttamente ed automaticamente eseguito (interpretato) dal web browser 18 senza necessità di alcun intervento da parte dell’utilizzatore.
L’aver provvisto direttamente il web server 11 con il software VNC client 14 costituisce una notevole semplificazione delle procedure di monitoraggio e controllo.
Va poi notato che almeno una delle citate pagine web della macchina medicale 2 riproduce Γ interfaccia grafica utente mostrata sul display 6 della macchina stessa oltre ad una pluralità di ulteriori dati e informazioni relative alla macchina medicale.
Nel dettaglio, proprio grazie ai citati mezzi di accesso e controllo in remoto 10 (che comprendono il VNC server e il VNC client) l’interfaccia grafica utente mostrata sul display 6 viene riprodotta nelle pagine web del web server 11 e la riproduzione avviene sostanzialmente in tempo reale.
In altre parole la riproduzione dell’interfaccia grafica utente è aggiornata a ogni prefissato intervallo di tempo e/o ad ogni variazione prestabilita di almeno un parametro rappresentato nell’interfaccia grafica utente stessa.
È possibile effettuare il suddetto aggiornamento della riproduzione interfaccia grafica utente anche nel modo seguente, allo scopo di ridurre la mole di lavoro compiuta dal controllore. Il display viene suddiviso in una pluralità di regioni (regioni di monitoraggio distinte), in cui ogni regione del display viene assoggettata ad un proprio monitoraggio; ogni volta che viene rilevato un cambiamento delle informazioni riprodotte aH’intemo di una determinata regione, è previsto che sia inviato Γ aggiornamento solo relativamente a quella determinata regione che è cambiata.
L’utilizzatore può pertanto, ad esempio mediante un’autenticazione con password o con sistemi di autenticazione analoghi, accedere alle pagine web della macchina medicale, ricevere una rappresentazione grafica sostanzialmente coincidente ed in tempo reale con la rappresentazione grafica dell’interfaccia utente o GUI ed altresì navigare tra la citata pluralità di ulteriori dati pubblicati nelle pagine web del web server 1 1 quali ad esempio informazioni relative alla configurazione della macchina (versione dei software caricati, schede montate a bordo etc.).
Potrà altresì accedere in tali pagine a informazioni relative alla manutenzione (giorni dall’ultimo o prima della prossima manutenzione preventiva).
Potrà ricevere informazioni in merito alla sostituzione dell’ultrafiltro (giorni dall’ultima o prima della prossima sostituzione dell’ ultrafiltro, numero di disinfezioni effettuate dall’ultima sostituzione, etc.).
Potranno essere visionati i grafici nel tempo della variazione di taluni parametri prefissati che vengono monitorati in modo tale da poterne seguire l’evoluzione. Vi potrà essere l’accesso alla storia degli allarmi cui la macchina è andata incontro (ad esempio gli ultimi N allarmi, gli allarmi più frequenti, etc.).
Si potrà accedere ai dati relativi alla storia delle disinfezioni effettuate sulla macchina, nonché accedere alla storia dei test di controllo effettuati dalla macchina stessa a supporto della manutenzione preventiva come meglio verrà chiarito in seguito.
Come tuttavia precedentemente citato i mezzi di accesso e controllo in remoto 10 non sono preposti esclusivamente a consentire un accesso sicuro ad una pluralità di dati della macchina medicale, ma anche a consentire il controllo selettivo di almeno un prefissato numero di funzioni della macchina stessa. Le funzioni controllabili della macchina medicale sono molteplici e potranno comprendere in via del tutto esemplificativa la velocità delle pompe, i dosaggi di eparina o altre sostanze, i parametri operativi del trattamento, quali i tempi di trattamento o il rateo di ultrafiltrazione; inoltre tra le funzioni controllabili vi sarà l’esecuzione di procedure di check interno o di diagnostica, così come Γ aggiornamento o il download di software sulla macchina.
In una forma realizzativa preferita, ma non esclusiva, i mezzi di accesso e controllo in remoto 10 consentono all’unità di controllo in remoto 7 di prendere 11 completo controllo della macchina medicale 2 per il trattamento di fluido in modo tale che un utilizzatore in remoto possa interagire con la macchina come se si trovasse di fronte ad essa.
In generale, ad ogni connessione da remoto, l’utente dovrà essere identificato e l’autenticazione awerà ad esempio mediante l’inserimento di identificativo e corrispondente password. In ogni caso l’identificazione da remoto potrebbe essere effettuata mediante modalità differenti eventualmente anche in combinazione tra loro a seconda del livello di sicurezza richiesto; si potranno utilizzare sistemi identificativi quali tessere con chip o contactless, mezzi di riconoscimento biometrico (impronte, iride o simili), o altri ancora.
In ogni caso, tra i dati scambiati dalla macchina medicale 2 con l’unità remota 7 verrà ricevuto, ad esempio dall’unità di controllo 4 (ma eventualmente dal web server I l o anche dal software di controllo centrale 12), almeno un dato di identificazione (ID).
La macchina 2 custodirà un elenco di dati di identificazione predefiniti a ciascuno dei quali sarà associata una rispettiva facoltà di accesso alla macchina medicale.
Le facoltà di accesso definiscono gli interventi da remoto che Γ utilizzatore può compiere sulla macchina medicale. Tali facoltà comprendono almeno la facoltà di accesso passiva in visione, ovvero la possibilità di poter visionare le pagine web del web server 11 senza tuttavia poter controllare alcuna funzione della macchina 2, ed almeno la facoltà di accesso attiva in controllo, ovvero la possibilità di poter controllare attivamente (ovvero modificare o impostare parametri di funzionamento della macchina o attivare/disattivare funzioni) da remoto.
In realtà le facoltà di accesso possono essere molteplici e facilmente customizzate in modo tale che ciascun utente abbia solamente la facoltà di visionare e/o intervenire sulle macchine 2 in modo prestabilito.
Alcuni potranno avere accesso solo in visione della sola GUI, altri avere la possibilità di visionare tutti i dati della macchina senza facoltà di intervento, altri ancora avere accesso in controllo attivo solo a determinate funzioni della macchina e non ad altre, altri ancora avere l’accesso completo a tutte le funzioni macchina sia passivamente (visione) sia attivamente (controllo).
In questo modo si potranno definire livelli di accesso, ad esempio per personale medico, infermieristico, per tecnici addetti al controllo ed alla manutenzione o per amministratori del sistema di rete.
Ad ogni connessione, ricevuto il dato di identificazione ID, l’unità di controllo 4 (o come citato il web server 11 o il software di controllo centrale 12) provvederà a verificare Γ autorizzazione all’accesso e ad assegnare all’utente la rispettiva facoltà di accesso con i permessi e le limitazioni di intervento connesse.
In altri termini ancora, a seconda della tipologia di accesso protetto, Γ utilizzatore in remoto potrà operare almeno in una modalità di solo monitoraggio (avrà accesso a tutte le informazioni sopra menzionate senza poter tuttavia interagire attivamente con la macchina medicale) ed una modalità di pieno controllo della macchina (ove potrà interagire e comandare la macchina medicale come se si trovasse in fronte alla stessa),
Ovviamente potranno essere previste situazioni in cui ci sia una modalità di controllo solo parziale, ovvero solo di alcune delle funzioni che si potrebbero controllare potendo agire direttamente sulla macchina medicale.
Va tuttavia notato che l’unità di controllo 4 della macchina medicale è predisposta ad interdire selettivamente ai mezzi di accesso e controllo in remoto 10 di prendere e/o mantenere il controllo di almeno alcune di detto prefissato numero di funzioni della macchina medicale in particolare non solo in funzione dell’ID dell’utente, ma anche (o alternativamente solo) in funzione della configurazione (o modalità) operativa della macchina stessa.
In altri termini la macchina medicale 2 opererà in una pluralità di diverse configurazioni (o modalità) operative talune delle quali saranno più o meno critiche per la sicurezza.
Riferendosi a macchine medicali di tipo noto per trattamento extracorporeo di sangue si possono evidenziare talune delle diverse configurazioni operative sopra menzionate: almeno una prima configurazione operativa di accensione della macchina e check automatico delle sue funzionalità; una configurazione operativa di priming del circuito idraulico, che consiste nella fase preparatoria della macchina stessa prima del trattamento in cui viene eliminata l’aria dalle tubazioni; una configurazione operativa di disinfezione/pulizia (ad esempio chimica e/o termica) del circuito idraulico; una configurazione operativa di risciacquo del circuito idraulico; una configurazione operativa di preparazione del fluido di trattamento (ad esempio del fluido di dialisi) fino al raggiungimento delle caratteristiche desiderate del fluido stesso, etc.
Vi è poi una configurazione operativa di setup in cui la macchina medicale viene “vestita”, ovvero si provvede ad applicare sulla stessa tutte le componenti usa e getta o disposable, quali il filtro ed il circuito sangue. Vi è anche una configurazione operativa di priming del circuito sangue e di eventuali altri circuiti disposable.
Vi è poi la configurazione operativa di connessione del paziente alla macchina e quella di trattamento vero e proprio seguita dalla configurazione operativa di restituzione sangue al paziente (rinse-back) dopo la fine del trattamento, e successivamente la disconnessione del paziente.
Si possono poi identificare ulteriori configurazioni della macchina, ovvero quella in cui vengono rimossi i componenti disposable, quella in cui vengono eliminati i liquidi ancora presenti nei circuiti, nonché altre configurazioni operative legate a particolari ulteriori procedure quali calibrazioni, manutenzione o altro ancora.
A mero titolo di esempio sono configurazioni operative critiche per la sicurezza la fase di connessione e la fase di sconnessione del paziente dalla macchina prima e dopo il trattamento, nonché la fase di trattamento vero e proprio e la fase di rinse-back per ritornare il sangue residuo.
Qualora l’unità di controllo 4 rilevasse che la macchina si trovi in una delle citate configurazioni operative definite critiche per la sicurezza, la stessa unità di controllo sarebbe in grado di impedire che i mezzi di accesso e controllo in remoto 10 possano prendere il controllo della macchina medicale stessa o, nel caso in cui ci si trovi in una condizione di controllo da parte di un’unità in remoto 7, sarebbero in grado di escludere la possibilità di proseguire il controllo/intervento da remoto.
Quanto sopra indipendentemente dalla tipologia di soggetto in connessione remota (medico, tecnico, etc...).
Quindi, a seconda della configurazione operativa, l’unità di controllo 4 è in grado automaticamente di rilevare una situazione di potenziale pericolo e di impedire l’accesso da parte di un utente in remoto qualunque sia il suo grado di autorizzazione.
Questa maniera di operare consente pertanto di tenere conto di situazioni pericolose in cui per inviare comandi alla macchina sarebbe preferibile o fisicamente necessario essere presenti nel luogo in cui la macchina medicale stessa opera per tenere conto di situazioni che non possono essere percepite in remoto (interazioni con il paziente quali sconnessione o connessione, o lo stato stesso del paziente durante il trattamento, etc.).
Va infine notato che in generale e per poter sfruttare appieno le funzionalità sopra descritte anche l’unità in remoto 7 sarà dotata di un rispettivo dispositivo 8 per l’inserimento almeno dei dati di comando (anche in questo caso potrà trattarsi di una tastiera, un mouse o un touch screen o altro sistema idoneo ancora) ed altresì di un opportuno schermo display 9 per visualizzare almeno una parte delle informazioni relative ai mezzi 3 di trattamento del fluido ed in generale esatamente Γ interfaccia grafica utente sostanzialmente in tempo reale (ovvero con ritardi di trasmissione di pochi secondi).
Ovviamente saranno presenti mezzi di connessione 16 ati a porre in comunicazione per uno scambio di dati l’unità in remoto 7 con la macchina medicale 3 per il trattamento di fluido.
In generale tali mezzi di connessione 16 sono di tipo noto e comprendono una rete di computer, ad esempio una rete internet e/o una rete ethemet e/o una rete wireless, per porre in comunicazione l’unità in remoto 7 (una qualsiasi unità 7 collegata alla rete) con la macchina per il tratamento di fluido 2 (ovvero la macchina desiderata tra tutte quelle connesse in rete ed accessibili).
Tali mezzi 16 saranno provvisti degli opportuni moduli di ricezione e trasmissione in grado di ricevere un segnale di richiesta proveniente dall’unità in remoto 7 e di trasmetere, a seguito di deta ricezione, un segnale di trasmissione destinato all’elaboratore remoto ed incorporante dati e/o una o più delle pagine web presenti nel web server 11 gestito dall’unità di elaborazione 4.
A tale scopo saranno anche presenti le opportune porte di comunicazione, schede di rete e/o modem non ulteriormente descritti nel dettaglio in quanto di tipo assolutamente noto nel setore.
Vantaggiosamente la macchina medicale 2 sarà dotata di almeno un modulo 400 per la gestione e l’invio di un messaggio di segnalazione contenente informazioni relative ai mezzi per il tratamento del fluido. Tale modulo, che potrà ad esempio essere un opportuno programma software caricato in memoria ed eseguito dall’unità di controllo 4, è illustrato schematicamente nell'unita figura 5.
Sono visibili innanzituto mezzi 401 per determinare un formato 402a, 402b, 402c, 402d per l'invio di un messaggio di segnalazione. In generale tali mezzi 401 selezionano il formato tra una pluralità di formati predefiniti 402a, 402b, 402c, 402d in maniera automatica o manuale.
A mero titolo di esempio i formati possibili (che saranno svariati) comprendono messaggi di natura e-mail, SMS, MMS o altro ancora.
La selezione del formato potrà essere automatica, e ovviamente predefinita, laddove un allarme (ad esempio failure di una pompa), oppure una notifica (ad esempio N giorni dalla successiva manutenzione) siano stati configurati in modo tale che l’unità di controllo 4 utilizzi il modulo senza l’intervento di un operatore garantendo pertanto l’ottimale affidabilità di notifica in situazioni prestabilite.
Viceversa, nel caso di una selezione manuale (l’operatore potrà deciderla in qualsiasi momento), l'interfaccia utente 300 comprenderà una finestra che presenta un prefissato numero di elementi grafici 413, quali pittogrammi e/o logogrammi (ad esempio sotto forma di touch buttons), ciascuno relativo ad un formato per l'invio del messaggio di segnalazione.
L’interfaccia utente, che nel caso specifico comprende il display dell’interfaccia grafica utente locale (cioè associata alla macchina medicale), può comprendere, in altre forme realizzative, in aggiunta o in alternativa al display locale, il display di un dispositivo remoto. E quindi possibile prevedere sia l’impiego di un’interfaccia grafica utente locale, sia di un’interfaccia grafica utente remota (ad esempio come quella descritta in precedenza). L’interfaccia utente remota può essere in grado di riprodurre la visualizzazione grafica dell’interfaccia utente locale, oppure può essere in grado di riprodurre un’altra interfaccia utente diversa da quella visualizzata sul display locale, ad esempio un’ulteriore interfaccia che può essere generata dall’unità di controllo della macchina medicale.
In altri termini l’unità di controllo 4 predisporrà un prefissato numero di pagine (ad esempio pagine web) corrispondenti ad interfacce utente diverse e l’utente potrà navigare tra dette pagine sia direttamente sulla macchina medicale 2 in questione, sia da remoto con un comune terminale ed inoltre le pagine visualizzate sulla macchina e su uno o più dei terminali remoti connessi potranno anche essere tutte diverse tra loro (ovvero ciascun utente può visualizzare la pagina di rispettivo interesse),
Osservando la figura 6a si nota la presenza di una pluralità di touch buttons 413 ciascuno dei quali relativo ad un formato differente. L'infermiera, il medico od anche il manutentore possono decidere in qualunque momento operativo della macchina (anche non in presenza di allarmi o situazioni specifiche predefinite) di generare una particolare tipologia di messaggio inviando un prefissato numero di dati (come meglio chiarito in seguito) a prefissati destinatari.
La selezione manuale potrà essere effettuata in diverse maniere, ad esempio utilizzando una tastiera o un mouse e cliccando sul rispettivo touch button.
In alternativa e vantaggiosamente si potrà utilizzare un touch screen selezionando direttamente con la mano il touch button corrispondente in maniera da rendere l'operazione più intuitiva, rapida e semplice.
11 modulo 400 comprende poi mezzi 403 per generare un contenuto di detto messaggio di segnalazione.
In generale il contenuto 412 è costituito dalla tipologia di contenuto 404a, 404b, 404c, 404d e dalle informazioni 405a, 405b, 405c, 405d vere e proprie relative alla macchina medicale in genere e specificatamente ai mezzi 3 per il tratamento del fluido.
Il contenuto 412 è innanzituto determinato mediante selezione tra una pluralità di tipologie di contenuto predefinite 404a, 404b, 404c, 404d.
In generale, a seguito di ogni selezione relativa al formato 402a, 402b, 402c, 402d del messaggio di segnalazione, l'interfaccia utente 300 presenterà una pluralità di rappresentazioni visive 410, ad esempio pitogrammi o logogrammi (opzionalmente, come in questo caso, soto forma di touch butons), ciascuno relativo ad una tipologia di contenuto 404a, 404b, 404c, 404d del messaggio di segnalazione (si veda la figura 6b)
In generale, ma non necessariamente, tali rappresentazioni visive 410 saranno differenti a seconda del diverso formato 413 di messaggio selezionato.
E evidente, infatti, la diversa capacità di trasportare informazioni di un messaggio e-mail rispeto ad un messaggio SMS, ovvero MMS.
In particolare i mezzi 403 per generare il contenuto consentono una selezione manuale di una o più delle rappresentazioni visive 410 per determinare la tipologia di contenuto del messaggio.
Come nella situazione precedente anche i mezzi 403 per generare un contenuto del messaggio di segnalazione comprendono un dispositivo 5 per finserimento di comandi al fine di consentire la selezione di una o più delle tipologie di contenuto predefmite 404a, 404b, 404c, 404d.
Vantaggiosamente il dispositivo per l'inserimento di comandi 5 potrà comprendere almeno un touch screen associato al display 6; il touch screen consente una selezione sull'interfaccia utente 300 delle tipologie di contenuto 404a, 404b, 404c, 404d mediante selezione per contatto o prossimità alle rispetive rappresentazioni visive 410 con la mano di un utente.
trattamento.
Va poi notato che, nel momento in cui i mezzi 403 che generano il contenuto del messaggio di segnalazione determinano la tipologia di contenuto, opzionalmente le informazioni 405 presenti nel contenuto del messaggio vengono automaticamente caricate nel messaggio di segnalazione simultaneamente alla selezione della tipologia di contenuto dell'unità di controllo.
In altre parole nel momento in cui l'operatore decide di inviare, ad esempio l'interfaccia grafica utente tramite allegato e-mail, la macchina medicale, ovvero l'unità di controllo 4, può caricare automaticamente i dati relativi al momento in cui è stato deciso l'invio.
Parimenti, nel momento in cui viene selezionato l'invio dei parametri operativi della macchina, è la macchina stessa ad auto- acqui si re gli stessi parametri inserendoli nel formato e completando pertanto il contenuto 412 del messaggio di segnalazione.
Appare pertanto evidente che, selezionati da una delle tipologie predefinite, i contenuti che vengono associati alla tipologia stessa per completare il contenuto 412 del messaggio di segnalazione varieranno da momento a momento permettendo quindi di fotografare in qualsiasi frangente un istante topico della macchina per un’analisi successiva.
II modulo 400 comprende infine mezzi 406 per determinare almeno un destinatario cui poter inviare il messaggio di segnalazione.
L'interfaccia utente 300 presenta in generale un prefissato numero di rappresentazioni grafiche 414, 415, ad esempio pittogrammi e/o logogrammi (anche in questo caso potranno essere touch buttons), ciascuno relativo ad un indirizzo identificativo di un destinatario o relativo ad un gruppo di indirizzi identificativi di un gruppo di destinatari cui poter inviare il messaggio.
In altre parole i mezzi per determinare un destinatario 406 consentono di selezionare uno o più destinatari del messaggio di segnalazione da un elenco di indirizzi identificativi 407a, 407b, 407c, 408a, 408b, 408c di destinatari.
Come visibile nell'unita figura 5 sarà possibile creare singoli indirizzi identificativi di destinatari (indirizzi e-mail, numeri di cellulare, etc.), ovvero definire particolari gruppi di più soggetti a cui un medesimo messaggio dovrà essere contemporaneamente inviato (medici, tecnici, etc.).
Anche quest'operazione, così come quelle precedenti, potrà essere effettuata manualmente da un operatore, ovvero automaticamente al verificarsi di determinate condizioni prestabilite.
La selezione potrà avvenire tramite tastiera, mouse o anche touch screen, come precedentemente menzionato. La selezione potrà avvenire mediante interfaccia utente locale o interfaccia utente remota.
Va poi notato che la macchina medicale è provvista anche di opportuni mezzi 411 per configurare il modulo 400. I mezzi 411 per configurare consentono di predisporre il citato elenco di indirizzi identificativi di destinatari cui inviare il messaggio di segnalazione; altresì i mezzi 411 consentono di stabilire uno o più server di posta elettronica per l'invio del messaggio di segnalazione ed altresì di predisporre un testo standard comune, eventualmente editabile, da inserire quale testo nel messaggio di segnalazione in aggiunta agli ulteriori dati ed informazioni precedentemente citate.
Anche i mezzi 411 (ad esempio un opportuno codice software) potranno essere rappresentati graficamente in una finestra dell’ interfaccia utente 300 in modo tale da poter intervenire al fine di predisporre le modifiche di configurazione del modulo 400 con il citato dispositivo di inserimento dati 5 (mouse, touch screen, etc.).
La macchina comprende altresì una memoria di sistema 416; almeno le informazioni 405a, 405b, 405c, 405d caricate nel messaggio di segnalazione sono inviate dall'unità di controllo 4 alla memoria di sistema 416 per conservare le stesse ed eventualmente consultarle in un momento successivo.
E poi da rilevare che sia i mezzi 401 per determinare il formato, sia i mezzi 403 per generare il contenuto del messaggio di segnalazione, sia i mezzi 406 per determinare il destinatario (ma eventualmente anche i mezzi 411 per la configurazione del modulo 400) sono attivabili in remoto intervenendo sull'interfaccia grafica utente 300 accessibile tramite le pagine web pubblicate dal web server l l. È possibile inoltre attivare i suddetti mezzi 401, 403, 406, 411 mediante una pagina web pubblicata dal web server sul display remoto e diversa dalla rappresentazione grafica sull’interfaccia utente 300 locale.
Così facendo le funzioni del modulo 400 sono utilizzabili anche da remoto senza dover necessariamente essere presenti nel luogo ove la macchina medicale 2 sta operando.
In questo modo un tecnico, o comunque qualsiasi soggetto autorizzato, è in grado di poter inviare a chiunque tra i soggetti pre-memorizzati sull’interfaccia utente 300 (ad esempio a se stesso e ad ulteriori operatori) messaggi contenenti le informazioni più rilevanti o significative, ovvero di interesse, relative alla macchina medicale in esame anche direttamente da remoto senza doversi recare nel luogo in cui si trova fisicamente la macchina.
L’invio del messaggio (particolarmente del messaggio e-mail) potrà ad esempio essere generato dalle seguenti situazioni:
- pressione del pulsante (i.e. e-mail 402a) presente sull’ interfaccia grafica utente 300 (un’infermiera che nota un momento di difficoltà tecnica potrà assicurarsi che le informazioni relative al problema non andranno perdute ma arriveranno ad un tecnico; un manutentore potrà inviarsi taluni dati di interesse della macchina, od anche inviarli ad un altro tecnico per un consulto);
- pressione da remoto del pulsante (i.e. e-mail 402a) presente sull’ interfaccia grafica utente 300 pubblicata sulle pagine web del web server 11 (prevedendo che l’interfaccia grafica utente pubblicata sulle pagine web del web server possa essere anche diversa dalla interfaccia grafica utente 300 mostrata sul display locale);
- al verificarsi di uno degli eventi prestabiliti con invio automatico del messaggio (allarmi seri o malfunzionamenti faranno partire un messaggio con le informazioni che a loro volta verranno memorizzate automaticamente nella memoria di sistema);
- a scadenze di tempo prefissate (ad esempio ogni N giorni, oppure ogni N ore di impiego della macchina medicale, oppure anche ogni N trattamenti effettuati dalla macchina medicale);
- meno di N giorni mancanti alla successiva manutenzione preventiva. L'invenzione consegue importanti vantaggi.
Innanzitutto il sistema proposto e la metodologia per la gestione di segnalazioni consente di poter inviare messaggi di natura diversa in qualsiasi momento del funzionamento della macchina.
In altri termini, la macchina è confìgurabile per inviare automaticamente determinate tipologie di messaggi preconfezionati al verificarsi di eventi particolari, ma in ogni momento è utilizzabile per inviare messaggi di natura diversa (e-mail, SMS, messaggi di rete locali,...) in funzione delle esigenze dell'operatore, dell'infermiera o del tecnico.
È possibile con estrema semplicità poter inviare una pluralità di messaggi di natura diversa a destinatari diversi con una selezione manuale tramite touch screen di immediata comprensione e di semplice utilizzo.
Ad esempio al verificarsi di una situazione di pericolo per un paziente, un'infermiera potrà inviare messaggi con determinati contenuti ad un medico e, contemporaneamente, inviare differenti messaggi con contenuti di natura diversa ad un tecnico in modo tale da poter ricevere istruzioni sia relativamente al trattamento, sia relativamente all'intervento tecnico da eventualmente effettuare sulla macchina.
Inoltre il modulo 400 risulta accessibile anche da remoto in maniera tale che il sistema implementato sia sfruttabile senza dover essere necessariamente presenti di fronte al pannello di controllo.
Non va trascurato poi il fatto che tutte le informazioni inviate vengono altresì memorizzate nel server centrale in maniera tale che una situazione di pericolo/attenzione/interesse venga ‘fotografata’ ed i relativi dati risultino accessibili in qualsiasi momento successivo.
Di seguito viene riportata la legenda relativa alla figura 3.
201 apparato di emodiafiltrazione
202 ingresso acqua
203 sensore di pressione all’ ingresso
204 regolatore di pressione all’ingresso
205 valvola di intercettazione all’ingresso
206 ultrafiltro per l’acqua all’ingresso
207 primo scambiatore di calore
208 secondo scambiatore di calore
209 sensore di pressione all’ingresso del circuito di riscaldamento e degasaggio
210 riscaldatore
211 sensore di temperatura nel circuito di riscaldamento e degasaggio 212 restrizione di degasaggio
213 valvola di bypass della restrizione di degasaggio
214 sensore di pressione per il controllo della pompa di degasaggio 215 pompa di degasaggio
216 primo separatore gas-liquido nel circuito di riscaldamento e degasaggio
2 17 prima valvola di degasaggio
218 valvola di non ritorno per il circuito di riscaldamento e degasaggio 19 regolatore di pressione all’uscita del circuito di riscaldamento e degasaggio
20 dispositivo per la preparazione on-line di un dialisato con acqua e concentrati
21 pompa di movimentazione del dialisato fresco
22 secondo separatore gas-liquido per il dialisato fresco
23 seconda valvola di degasaggio
24 sistema di sensori per misurare alcuni parametri (in particolare temperatura, conduttività, e pH) del dialisato fresco
25 sistema di protezione del bilanciamento fluido in ridondanza al sistema di controllo
26 sistema di controllo del bilanciamento fluido
27 sensore di pressione all’ingresso dell 'ultrafiltro dialisato
28 prima valvola di bypass per il bypass dell’ ultrafiltro dialisato
29 ultrafiltro dialisato
30 connessione per una linea disposabile di sostituato
31 seconda valvola di by-pass per il bypass del dializzatore
32 sensore di pressione all 'ingresso del dializzatore
33 dializzatore
34 valvola di intercettazione all’uscita del dializzatore
35 sensore di pressione all’uscita del dializzatore
36 pompa di movimentazione del dialisato usato
37 terzo separatore gas/liquido per il dialisato usato
38 terza valvola di degasaggio
39 sistema di sensori per misurare alcuni parametri (in particolare temperatura, conduttività, pressione e presenza di perdite di sangue) del dialisato spento
40 pompa di aspirazione per la stabilizzazione della pressione a valle del sistema di controllo del bilanciamento fluido
41 valvola di intercettazione all’uscita normalmente aperta
42 sensore di pressione all’uscita
43 valvola di non ritorno all’uscita
44 estremità di uscita collegata ad un drenaggio
45 linea di flushing dell’ultrafiltro acqua
46 restrizione sulla linea di flushing
47 valvola di intercetazione sulla linea di flushing
48 circuito di sfiato collegato agli sfiati dei vari separatori gas-liquido 49 restrizione collegata agli sfiati dei vari separatori gas-liquido
50 valvola di non ritorno operante su un tratto di linea in comune con la linea di flushing e il circuito di sfiato
51 circuito di ricircolazione per la disinfezione termica o chimica completa del circuito
52 sorgente di un disinfetante chimico con inclusi i mezzi per l’alimentazione del disinfettante stesso
53 prima valvola di intercetazione per consentire la ricircolazione durante la disinfezione termica o chimica
54 coppia di connetori per il bypass del dializzatore durante la disinfezione termica o chimica
55 sensore di flusso nel bypass del dializzatore
56 seconda valvola di intercetazione per consentire la ricircolazione durante la disinfezione termica o chimica
57 prima valvola di intercetazione per consentire Γ alimentazione del disinfetante alla prima porta di scarico del fluido di priming
58 seconda valvola di intercettazione per consentire l’alimentazione del disinfettante alla seconda porta di scarico del fluido di priming
59 primo ramo per la disinfezione della prima porta di scarico del fluido di priming
60 secondo ramo per la disinfezione della seconda porta di scarico del fluido di priming
61 prima porta di scarico del fluido di priming
62 seconda porta di scarico del fluido di priming
63 prima linea di scarico del fluido di priming
64 seconda linea di scarico del fluido di priming
65 prima valvola di non ritorno
66 seconda valvola di non ritorno
67 linea che congiunge la prima e la seconda linea di scarico del fluido di priming con la linea del dialisato usato
68 linea di collegamento con l’atmosfera a monte del circuito di riscaldamento e degasaggio
69 valvola di intercettazione della linea di collegamento con l’atmosfera
70 filtro aria
71 prima linea di bypass (bypass dell’ ultrafiltro dialisato)
72 seconda linea di bypass (bypass del dializzatore)
73 linea di flushing dell’ultrafiltro dialisato
74 valvola di intercettazione della linea di flushing dell’ultrafiltro dialisato
75 linea di alimentazione di sostituato
76 pompa di movimentazione sostituato
77 ultrafiltro del sostituato
78 sistema di sfiato dell’ultrafiltro sostituato
79 linea arteriosa
80 pompa sangue
8 1 camera arteriosa
82 linea di servizio della camera arteriosa
83 clamp arteriosa
84 sito di accesso nella linea arteriosa
85 linea di alimentazione anticoagulante
86 sorgente di anticoagulante
87 linea venosa
88 camera venosa
89 linea di servizio della camera venosa
90 clamp venosa
91 sito di accesso nella linea venosa
92 sensore di bolle d’aria
93 sensore di presenza sangue (sensore paziente)
94 sensore di emoglobina o di ematocrito, o blood volume sensor

Claims (38)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina medicale per il tratamento di fluidi comprendente: mezzi (3) per il trattamento di un fluido; un’unità di controllo (4) preposta almeno ad inviare segnali di comando ed a ricevere informazioni da deti mezzi (3) per il trattamento del fluido, l’unità di controllo (4) essendo inoltre preposta a generare almeno un’interfaccia utente locale e/o un’interfaccia utente remota; un display (6) per visualizzare l’interfaccia utente locale (300) e presentare almeno una parte delle informazioni ricevute dall’unità di controllo (4) e relative ai mezzi (3) di tratamento del fluido; un modulo (400) per la gestione e l’invio di messaggi di segnalazione contenenti informazioni relative alla macchina medicale (2) e particolarmente relative ai mezzi (3) per il trattamento del fluido; caraterizzata dal fato che detto modulo (400) comprende: - mezzi (401) per determinare un formato (402a; 402b; 402c; 402d) per l’invio di un messaggio di segnalazione; mezzi (403) per generare un contenuto di deto messaggio di segnalazione, deto contenuto (412) essendo determinato mediante selezione tra una pluralità di tipologie (404a, 404b, 404c, 404d) di contenuto predefmite e comprendendo informazioni (405a, 405b, 405c, 405d) relative alla macchina medicale (2) e particolarmente relative ai mezzi (3) per il trattamento di un fluido; mezzi (406) per determinare almeno un destinatario cui poter inviare deto messaggio di segnalazione.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1 caraterizzata dal fato che la determinazione del contenuto (412) del messaggio di segnalazione è effettuata mediante una selezione manuale tra le tipologie di contenuto predefinite (404a, 404b, 404c, 404d).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che almeno una parte di dette tipologie di contenuto predefinite (404a, 404b, 404c, 404d) comprende una o più rappresentazioni visive (410) visualizzabili sull’ interfaccia utente locale (300) e/o sull’ interfaccia utente remota.
  4. 4. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (403) per generare un contenuto di detto messaggio di segnalazione comprendono un dispositivo (5) per l’inserimento di comandi per consentire di selezionare una o più di dette tipologie di contenuto predefmito (404a, 404b, 404c, 404d).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che il dispositivo per l’inserimento di comandi (5) comprende almeno un touch screen associato a detto display (6), il touch screen consentendo una selezione sull’interfaccia utente locale (300) di dette tipologie di contenuto (404a, 404b, 404c, 404d) mediante selezione per contatto o prossimità a una o più rispettive rappresentazioni visive (410) da parte di un utente.
  6. 6. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta pluralità di tipologie di contenuto (404a, 404b, 404c, 404d) comprendono almeno una copia dell’interfaccia utente locale (300), e/o un file adatto al contenimento di parametri della macchina medicale (1), e/o uno o più files di configurazione e/o dati diagnostici della macchina medicale.
  7. 7. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti mezzi (401) per determinare il formato selezionano detto formato tra una pluralità di formati predefmiti (402a, 402b, 402c, 402d) in maniera automatica o manuale.
  8. 8. Macchina secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che dette tipologie di contenuto (404a, 404b, 404c, 404d) sono diverse a seconda del formato selezionato tra detta pluralità di formati predefmiti (402a, 402b, 402c, 402d).
  9. 9. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che Γ interfaccia utente locale (300) e/o l'interfaccia utente remota comprendono un’interfaccia grafica utente comprendente una rappresentazione visiva (410), ad esempio un pulsante, per ciascuna tipologia di contenuto predefinito (404a, 404b, 404c, 404d).
  10. 10. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che comprende inoltre mezzi (411) per configurare il modulo (400) per l’invio del messaggio di segnalazione, detti mezzi per configurare (411) consentendo di predisporre un elenco di indirizzi identificativi (407a, 407b, 407c, 408a, 408b, 408c) di destinatari a cui poter inviare detto messaggio di segnalazione.
  11. 11. Macchina secondo la rivendicazione 10 caratterizzata dal fatto che detto elenco di indirizzi è visualizzato sull’interfaccia utente locale (300) e/o sull’interfaccia utente remota.
  12. 12. Macchina secondo la rivendicazione 10 o 11 caratterizzata dal fatto che i mezzi (411) per configurare il modulo (400) consentono di stabilire uno o più server di posta elettronica per l’invio di detto messaggio di segnalazione.
  13. 13. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 12 caratterizzata dal fatto che i mezzi (411) per configurare il modulo (400) consentono di predisporre un testo standard comune, eventualmente editabile, da inserire quale testo in detto messaggio di segnalazione.
  14. 14. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i mezzi (406) per determinare un destinatario consentono di selezionare uno o più destinatari del messaggio di segnalazione da un elenco di indirizzi identificativi (407a, 407b, 407c, 408a, 408b, 408c) di destinatari.
  15. 15. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la pluralità di formati (402a, 402b, 402c, 402d) per rinvio di un messaggio di segnalazione comprende almeno un formato e-mail (402a) e/o un formato SMS (402b).
  16. 16. Macchina secondo la rivendicazione 15 caratterizzata dal fatto che, quando i mezzi (401) per determinare un formato selezionano un formato e-mail (402a), i mezzi (403) per generare un contenuto del messaggio di segnalazione predispongono il contenuto (412) quale uno o più files allegati aU’e-mail.
  17. 17. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che l’interfaccia utente locale (300) e/o l’interfaccia utente remota comprendono, ciascuna, un prefissato numero di elementi grafici (413), quali pittogrammi e/o logogrammi, ciascuno relativo ad un formato (402a, 402b, 402c, 402d) per l’invio del messaggio di segnalazione, i mezzi (401) per determinare il formato consentono una selezione manuale di uno di detti elementi grafici (413) per determinare il formato per l’invio.
  18. 18. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che l’interfaccia utente locale (300) e/o l’interfaccia utente remota comprendono, ciascuna, una pluralità di rappresentazioni visive (410), ad esempio pittogrammi e/o logogrammi, ciascuno relativo ad una tipologia di contenuto (404a, 404b, 404c, 404d) del messaggio di segnalazione, i mezzi (403) per generare un contenuto consentendo una selezione manuale di una o più di dette rappresentazioni visive (410) per determinare la tipologia di contenuto del messaggio.
  19. 19. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che Γ interfaccia utente locale (300) e/o l’interfaccia utente remota comprendono, ciascuna, un prefissato numero di rappresentazioni grafiche (414, 415), ad esempio pittogrammi e/o logogrammi, ciascuna relativa ad un indirizzo identificativo di un destinatario o ad un gruppo di indirizzi identificativi di un gruppo di destinatari cui poter inviare detto messaggio.
  20. 20. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che comprende inoltre un web server (11) operativamente cooperante con l’unità di controllo (4) ed un prefissato numero di pagine web pubblicabili da detto web server, le pagine web essendo accessibili da remoto tramite mezzi di connessione (16) ed essendo consultabili mediante un web browser (18), almeno una pagina web riproducendo l’interfaccia utente locale (300) e/o l’interfaccia utente remota.
  21. 21. Macchina secondo la rivendicazione 20 caratterizzata dal fatto che almeno una pagina web riproduce l’interfaccia utente locale (300) mostrata sul display (6) della macchina medicale (2), le pagine web pubblicando inoltre una pluralità di ulteriori dati relativi alla macchina medicale.
  22. 22. Macchina secondo la rivendicazione 20 o 21 caratterizzata dal fatto che detto web server (11) è un internet web server consultabile da remoto mediante un web browser (18).
  23. 23. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 20 a 22 caraterizzata dal fato che comprende mezzi di accesso e controllo in remoto (10) per consentire la riproduzione nelle pagine web del web server (11) dell’ interfaccia utente locale (300) e/o dell’interfaccia utente remota.
  24. 24. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 20 a 23 caratterizzata dal fato che comprende mezzi di accesso e controllo in remoto (10) per consentire la riproduzione nelle pagine web del web server (11) dell’interfaccia utente locale (300) mostrata sul display (6).
  25. 25. Macchina secondo la rivendicazione 24 caraterizzata dal fatto che i mezzi di accesso e controllo in remoto (10) consentono la riproduzione dell’interfaccia utente locale (300) nelle pagine web sostanzialmente in tempo reale.
  26. 26. Macchina secondo la rivendicazione 24 caraterizzata dal fato che la riproduzione dell’interfaccia utente locale (300) è aggiornata a ogni prefissato intervallo di tempo e/o ad ogni variazione prestabilita di almeno un parametro rappresentato nell’interfaccia utente.
  27. 27. Macchina secondo la rivendicazione 26 caraterizzata dal fatto che l’interfaccia utente (300) è suddivisa in una pluralità di regioni e che deto aggiornamento della riproduzione dell’interfaccia utente prevede che la riproduzione di ogni regione dell’interfaccia utente sia aggiornata ad ogni variazione prestabilita di almeno un parametro presentato in deta regione senza aggiornare le regioni dove deta variazione prestabilita non è avvenuta.
  28. 28. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 20 a 27 caraterizzata dal fato che i mezzi (403) per generare il contenuto di deto messaggio di segnalazione sono attivabili in remoto intervenendo sull’ interfaccia utente (300) accessibile tramite le pagine web pubblicate dal web server (11).
  29. 29. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 20 a 28 caratterizzata dal fatto che detti mezzi (401) per determinare un formato per rinvio di un messaggio di segnalazione sono azionabili da remoto intervenendo sull’interfaccia utente (300) mediante selezione di rispettivi elementi grafici (413) ciascuno associato ad un rispettivo formato (402a, 402b, 402c, 402d).
  30. 30. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 20 a 29 caratterizzata dal fatto che detti mezzi (406) per determinare un destinatario sono azionabili da remoto intervenendo sull’interfaccia utente (300) per selezionare una rappresentazione grafica (414, 415) corrispondente ad un indirizzo identificativo o a un gruppo di indirizzi identificativi.
  31. 31. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i mezzi (403) per generare un contenuto del messaggio di segnalazione consentono di determinare per selezione una tipologia di contenuto, le informazioni (405a, 405b, 405c, 405d) presenti nel contenuto del messaggio sono automaticamente caricate nel messaggio di segnalazione dall’unità di controllo (4) simultaneamente alla selezione della tipologia di contenuto.
  32. 32. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende inoltre una memoria di sistema (416), almeno le informazioni (405a, 405b, 405c, 405d) caricate nel messaggio di segnalazione sono inviate dall’unità di controllo (4) alla memoria di sistema (416) per un’eventuale successiva consultazione.
  33. 33. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caraterizzata dal fato che i mezzi (3) per il tratamento di un fluido comprendono: un prefissato numero di sensori ati a rilevare parametri di funzionamento della macchina medicale (2), e - un prefissato numero di attuatori ati ad intervenire per modificare i parametri di funzionamento della macchina medicale (2); l’unità di controllo (4) inviando segnali di comando a deti attuatori e/o ricevendo informazioni da detti sensori per impostare e/o determinare una configurazione operativa della macchina.
  34. 34. Metodo per la gestione di segnalazioni in macchine medicali (2) per il tratamento di fluido comprendente le seguenti fasi: determinare un formato (402a, 402b, 402c, 402d) per l’invio di un messaggio di segnalazione; generare un contenuto (412) di detto messaggio di segnalazione contenente informazioni (405a, 405b, 405c, 405d) relative alla macchina medicale (2), e particolarmente ai mezzi (3) per il trattamento di un fluido di deta macchina medicale (2), detta fase di generazione di contenuto comprendendo una sotofase di determinare una tipologia di contenuto selezionandolo tra una pluralità di tipologie di contenuto predefinite (404a, 404b, 404c, 404d); e determinare almeno un destinatario a cui poter inviare il messaggio di segnalazione.
  35. 35. Metodo secondo la rivendicazione 34 caraterizzato dal fato che deta sotofase di determinare una tipologia di contenuto comprende una selezione manuale di una o più tipologie tra detta pluralità di tipologie di contenuto.
  36. 36. Metodo secondo la rivendicazione 34 o 35 caratterizzato dal fatto che comprende inoltre una fase di visualizzazione su un’interfaccia grafica utente (300) mostrata da un display (6) di una pluralità di rappresentazioni visive (410) ciascuna corrispondente ad una tipologia di contenuto (404a, 404b, 404c, 404d).
  37. 37. Metodo secondo la rivendicazione 36 caratterizzato dal fatto che comprende una sottofase di selezione sull’ interfaccia grafica utente (300) di detta tipologia di messaggio mediante l’adozione di un touch screen associato a detto display (6), la selezione avvenendo mediante selezione per contatto prossimità alle rispettive rappresentazioni visive (410) da parte di un utente.
  38. 38. Metodo secondo la rivendicazione 36 o 37 caratterizzato dal fatto che il display comprende un display remoto rispetto alla macchina medicale per il trattamento di fluido; la fase di visualizzazione comprendendo la pubblicazione di una pagina web ad opera di un web server (11) operativamente cooperante con un’unità di controllo (4) della macchina medicale, e l’uso da remoto di detta pagina web tramite un web browser (18) per eseguire la sottofase di determinare una tipologia di contenuto.
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